Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Littletoknow    04/01/2022    1 recensioni
Dopo più di cinque anni dalla fine della Seconda Guerra magica Hermione si troverà a dover ancora soffrire per eventi non solo del suo tempo, ma anche eventi passati. Il passato di Hermione non andrà solo a tormentare la ragazza ma anche Remus Lupin, che a sua volta dovrà venire a patti con il suo passato, ma anche il suo presente.
La storia tratta di due periodi ben precisi: il passato, cioè gli anni del quinto libro 1995/96 e gli anni successivi alla guerra, nel particolare 2003/2004.
Pairing Principale: Remus Lupin/Hermione Granger
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Un suono di tazze e piatti provenivano dalla cucina di Grimmauld Place.
Era Sirius che preparava il tè, seguito da Ginny che si era rifugiata nella stanza poco dopo.
La ragazza sbirciò dalla porta della cucina che dava sul salotto: Harry e Hermione erano seduti uno di fronte all'altro, nel silenzio totale, con il tavolino che li separava. La luce del camino mostrava il viso stoico di Harry e la cima della testa di Hermione, che aveva il viso tra le mani.
La rossa intristita dalla scena e dalla serie di eventi che si erano svolti poco più di un'ora prima, non aveva resistito nel silenzio pesante del salotto e si era affrettata ad aiutare Sirius in cucina.
Cercando di non far rumore socchiuse la porta della cucina girandosi poi a guardare Sirius. Quest'ultimo stava sistemando lentamente il vassoio da tè.
"Sirius."
L'uomo alzò gli occhi verso Ginny. Quest'ultima aveva un sguardo inquisitorio, non riusciva a nascondere però quel velo di tristezza e sgomento che la accompagnava da quando era entrata nella casa.
Lui però non riusciva a ragionare: tra tutti gli scenari che si era immaginato per quella sera, quello non era tra le opzioni. Remus era stato colpito dalla rabbia di Hermione e aveva battuto la testa per terra. Era svenuto e lo avevano portato lui e Ginny in camera sua al piano di sopra, dove poco dopo erano riusciti a svegliarlo e a sistemarlo per farlo riprendere. Per fortuna non sembrava ci fossero gravi danni, ma sul momento quella botta lo aveva fatto spaventare.
E lo spavento con i minuti era diventato rabbia.
"Sirius.."
Mise a fuoco il viso di Ginny una seconda volta, ma la ragazza non lo stava più guardando in viso, i suoi occhi castani si erano posati sulle sue mani. Sirius abbassò lo sguardo lentamente, quasi si stupì nel ritrovarsi ad avere le mani impegnate in una qualsiasi attività.
La sua mano destra era stretta in una morsa intorno al manico della teiera. Ginny doveva aver notato le nocche bianche e il tremore evidente.
Aiutandosi con l'altra mano posò lentamente la teiera sul vassoio e alzò la testa.
"Scusami" disse Sirius gravemente 
"Ancora sto rimuginando sugli ultimi eventi." 
Ginny annuì, si accostò a lui e prese in mano la teiera, continuando a versare il tè.
"Io ancora non ci credo.."
Disse la ragazza tristemente, mentre con attenzione riempiva le tazzine. 
"Da quanto Hermione e qui?" 
"Da ieri sera."
La ragazza sgranò gli occhi leggermente e girò il viso verso Sirius.
"Dovevi dirmelo stamattina, non sarebbe successo nulla di tutto.."
"Ho solo seguito i desideri di Hermione, Ginny." La guardò rispondendole, lei aprì la bocca per ribattere ma la fermò mettendo una mano sul suo braccio.
"Prova a capirla, so che puoi. Viene tradita dal fratello della sua migliore amica, che guarda aso è pure il migliore amico di Harry. 
Ti posso assicurare, e te lo dirà anche lei, che non è stata una mancanza di fiducia nei confronti tuoi o di Harry, non voleva semplicemente crearvi un dispiacere o mettervi in una situazione di ambiguità." 
La sentì rilassarsi sotto la sua mano. 
"È solo che, forse, se lo avessimo saputo prima, tutto questo.." e indicò il salotto e il piano di sopra, dove riposava Remus "..non sarebbe successo."
"Forse, ma non lo sapremo mai. È andata così e cercheremo di gestirla al meglio" 
e lei lasciò che lui prendesse il vassoio per portarlo in salotto e lo seguì.

Attraversando la porta Ginny notò che Harry aveva cambiato posizione. Adesso era inginocchiato ai piedi di Hermione, parlava a bassa voce mentre lei scuoteva la testa con il viso nascosto dai capelli. 
Con molta calma lei si sedette, mentre Sirius posava il vassoio sul tavolino e gentilmente le porgeva una tazzina. Lo ringraziò e guardò la schiena di Harry che era chinata in avanti e sovrastata dai capelli dell'amica. Lo sentiva mormorare a bassa voce e colse solo poche parole.
"Dai, su.."
Hermione lentamente alzò la testa e con gli occhi rossi scrutò la stanza. Vide Ginny davanti a lei che le sorrise dolcemente e Sirius alla sua sinistra seduto sul divano davanti al fuoco che le porgeva una tazzina. Con lentezza la prese tra le mani e ne bevve un sorso, mentre Harry faceva il giro e si andava a sedere vicino a Ginny che gli prese la mano. Nella tristezza del momento, Hermione non potè non sorridere mentalmente a quella scena.
"Come sta Remus?"
Decise di chiedere voltandosi verso Sirius, con voce ancora tremante dal pianto.
"Meglio, ha preso una bella botta ma si era già ripreso quando lo abbiamo lasciato." disse Sirius e aggiunse "Non scusarti."
Hermione sgranò leggermente gli occhi, era proprio quello che stava per fare.
"Se Ron avesse avuto un po' di palle si sarebbe preso lui quello schiantesimo e non Remus." 
Sirius lo disse con fermezza e voltandosi verso la coppia sgranò leggermente gli occhi, come a sottolineare la sua posizione.
"Non avrei dovuto perdere il controllo a quel modo. Andrò comunque a scusarmi con Remus prima di andare a dormire." Disse Hermione, facendo finta di non sentire il commento di Sirius.
"Non ce n'è bisogno.." una voce lieve e roca fece voltare le teste dei presenti; Remus stava scendendo le scale molto lentamente tendendosi fermamente al corrimano, Sirius si alzò di scatto per andargli incontro ma Remus con un cenno della mano gli intimò di fermarsi, li raggiunse con passo cauto e si sedette vicino ad Hermione.
"Come stai?"
"Come se fossi stato colpito dalla strega più brillante della sua età" disse sorridendo a Harry, che abbassò il capo con un lieve sorriso.
Hermione a quel commento si voltò e con le lacrime agli occhi gli posò una mano sulla coscia.
"Remus, mi dispiace così tanto.." 
"Ti ho già detto che non ti devi scusare" disse posando la sua mano su quella della ragazza "lo sanno anche i muri che non era per me quello schiantesimo."
Lei singhiozzò
"Si ma.."
"E so anche che non è da te, ma credo che molti in quella situazione si ritroverebbero a reagire allo stesso modo" la interruppe, impedendole di andare avanti.
Spostò la mano dalla sua e la posò sulle sue spalle, stringendola a sé e rassicurandola.
Lei gravò su di lui e con la mano cercò invano di impedire alle sue lacrime di bagnargli la maglia. 
"Hermione.."
Ginny, seduta sul divano davanti all'amica, si sporse in avanti.
Hermione con la vista leggermente offuscata dalle lacrime mise a fuoco la rossa. Era il momento.
"Hermione, ti prego, potresti spiegare questa.."
Ginny lasciò la richiesta incompleta.
"Spiegare cosa? Tutto 'sto casino?" Pensò la rossa.
Hermione si accorse che l'amica si era ritrovata in difficoltà nel completare la frase. Anche lei non sapeva come definire la situazione. Era un disastro, un casino, una..
"Questa merda?"
Sirius come al solito aveva fatto sfoggio della sua poca diplomazia.
Per quanto la situazione non fosse delle più rosee, Hermione, ancora appoggiata a Remus sentì il suo corpo sussultare, e rimase stupita nel vedere che l'uomo, tenendosi la testa, forse per le fitte di dolore, stava cercando di trattenere una risata alla risposta di Sirius. Senza rendersene conto anche lei aveva iniziato a sorridere, la schiettezza di Sirius aveva creato una piccola bolla di ilarità. Dei piccoli sorrisi e delle piccole risate sfuggirono nel salotto, erano risate nervose. Sembravano le risate isteriche a un funerale.
Ma passati pochi secondi era tutto finito, le risate non c'erano più, l'unica cosa che era rimasta era la domanda di Ginny che aleggiava per la stanza.
"Ti ha tradita?"
Fu Harry a farsi avanti, che fosse per rompere quel silenzio cupo o per dare una mano a Hermione nessuno lo capì.
Hermione annuì.
"Rientrando in casa l'altra sera, era con una ragazza nel nostro bagno."
Lo disse velocemente, provando un profondo senso di vergogna.
"Cosa è successo?" La incoraggiò Ginny.
"Lui.. lui ha provato a negare che ci fosse qualcuno in bagno prima che aprissi la porta. Io avevo già scoperto con l'homenum revelio, ma speravo fosse un errore. Volevo controllare ma lui non si spostava. E l'ho schiantato. Ho aperto la porta e.."
Hermione guardò Harry con occhi sgranati, rossi e pieni di furia e paura.
"Lei era lì, con il mio asciugamano nella doccia. Doveva aver sentito la discussione e la botta che Ron aveva dato contro il muro, per questo era coperta."
Harry contraccambiò il suo sguardo, con un velo di tristezza nel guardare la sua amica stare così male.
"Io.." tossì per schiarirsi la voce "l'ho cacciata via di casa e poi di tutta fretta ho preso le mie cose e sono scappata qui da Sirius e Remus."
Harry si passò la mano libera tra i capelli, ancora metabolizzando l'accaduto, si girò verso Sirius che sentendo il suo sguardo su di lui si girò e continuò per Hermione.
"Noi eravamo in casa quella sera con Kingsley. Lei ha suonato alla porta fradicia ed è svenuta tra le braccia di Remus. Poche ore più tardi ci ha raccontato cos'era successo."
"Perché sei venuta qui?"
Chiese Harry a Hermione di getto. Sirius lo guardò, era implicito che Harry avesse omesso parte della domanda: perché sei venuta qui da loro e non da noi?
Ma non se la prese, anzi, lo capiva.
Sirius si girò verso la ragazza, che ancora aveva il braccio di Remus intorno al collo. Il suo amico era pallido, ancora non totalmente ripreso dalla botta che aveva dato quella sera, ma stava nascondendo il suo dolore di fianco alla ragazza. Aveva la testa reclinata all'indietro sulla spalliera del divano e aveva gli occhi chiusi. Stava palesemente ascoltando la conversazione che si stava svolgendo, ma era sceso solo per supportare Hermione e Sirius lo sapeva.
"Hermione non voleva metterci in una brutta posizione, Harry. Io sono la sorella di Ron e tu il suo migliore amico." rispose Ginny al posto di Hermione sospirando, rendendosi conto che la spiegazione di Sirius in cucina, se pur sommaria, le aveva permesso di capire la situazione e mettersi nei panni dell'amica.
"Se questo è vero, significa che la persona più intelligente che io conosca è in realtà più stupida di un troll."
Hermione alzò la testa di scatto, si aspettava un commento da parte di Harry, ma non tutta quella rabbia.
"Harry." Remus aveva alzato la testa, aveva detto il nome del ragazzo come per avvertirlo di non esagerare.
"Cosa? Cosa?!" Continuò il ragazzo sfidandolo "Datemi torto! Ho ragione io. Solo lei poteva andare a pensare una cazzata del genere!"
Harry respirava affannosamente e si alzò tremante 
"Io voglio bene a Ron, ma voglio bene anche a te cazzo! Ti considero mia sorella dal primo anno Hermione. E se Ron fa cazzate, per quanto gli voglia bene, lo vado a strozzare e poi ti vengo ad aiutare!"
Hermione annuiva lentamente, con le mani a coppa sulla bocca e le lacrime che scendevano ai lati del viso.
Fece il giro del tavolino e si piazzò davanti all'amica. Come un padre che raccoglie il proprio figlio da terra, Harry prese Hermione da sotto le ascelle, la liberò dal braccio di Remus, la tirò su verso di lui e l'abbraccio forte.
"Non devi fare sempre l'elemento sacrificabile. Tu non sei sacrificabile per me." Hermione scoppiò ancora più forte a piangere, infossando il viso nel collo di Harry.
"Mi dispiace, mi dispiace.."
"Non devi dirlo, tu non devi chiedere scusa a nessuno" disse Ginny. Anche lei era in piedi alle spalle di Harry e spostava i capelli dal viso bagnato di Hermione. 



Remus era rimasto a guardare Harry, Ginny e Hermione per qualche secondo, per poi alzarsi cautamente e andare in cucina per dare spazio ai tre amici. Sirius lo aveva seguito poco dopo.
"E questa è andata.." disse Remus a Sirius, mentre riempiva un bicchiere d'acqua nel lavandino.
"Già.."
Remus si voltò e guardò l'amico, stranito dal tono che era uscito dalla sua bocca.
Sirius sembrava pensieroso.
"Che c'è?"
Sirius esitò più volte nel rispondere, come se non riuscisse a formulare una frase di senso compiuto. 
"Secondo te ha già realizzato che il tradimento è stato più di uno?"
"Cosa intendi dire? Certo che lo ha realizzato, lo ha sentito benissimo oggi quel.." Ma Remus si trattenne nel dare un qualsiasi epiteto a Ron, non era una buona idea.
"Remus.." lo ammonì Sirius "lo sai benissimo che tra il sentire e il realizzare c'è una gran differenza."
Remus dovette dar ragione a Sirius, Hermione aveva perfettamente sentito Ron dichiarare che era andato a letto con altre ragazze, e il dolore che provava al petto a causa dello schiantesimo ne era la prova, ma ancora non aveva avuto modo di pensarci a fondo. 
"Beh, adesso ha anche Ginny e Harry a supportarla, credo che potrà superare anche questa batosta."
Sirius annuì lentamente, sembrava davvero preoccupato per lei.
"La testa ti fa ancora male?"
"Lievemente, nulla che una buona dormita non possa sistemare" rispose Remus sorridendo all'amico.
"Io torno di là, vieni?" Gli chiese Sirius con la mano sulla porta pronto ad aprirla.
"Un minuto e sono da voi" disse riempiendo una seconda volta il bicchiere, la pozione che gli avevano dato Sirius e Ginny gli aveva seccato la gola tremendamente.
Rimase da solo in piedi in mezzo alla cucina, con il bicchiere tra le mani poggiò i gomiti sul tavolo e si chinò in avanti, nascondendo la testa tra le braccia.
Sospirò.
Non glielo aveva detto. Un altro dettaglio che gli era stato omesso. Non ce l'aveva con Hermione ma il fatto che non si fosse aperta totalmente con lui lo faceva impazzire. Sapeva benissimo che alcune cose gli erano state taciute dalla ragazza perché rivelandole avrebbe potuto causare un bel po' di problemi nella linea temporale, ma questa in teoria non avrebbe creato alcun problema. Ancora nella stessa posizione si rigirò il bicchiere freddo tra le mani.
Sospirò di nuovo afflitto e incastrò ancora di più la testa tra le braccia.
Si diede dello stupido da solo. Se lei glielo avesse detto lui si sarebbe comportato di conseguenza con Ron, non avrebbe potuto nascondere la rabbia nei confronti del ragazzo negli anni successivi. 
Era meglio di lui anche in questo, dovette ammettere Remus. Pur essendo tornata indietro era avanti a lui anni luce. E lei ancora non lo sapeva. 
Una mano piccola, calda si poggiò sulla sua spalla. Il tocco lo riportò sul pianeta realtà in un secondo. Alzò di scatto la testa, che gli dolse per quel movimento brusco e un capogiro sopraggiunse.
"Scusami! Non volevo spaventarti.."
Era Hermione. Lo guardò allarmata
"Ti fa ancora tanto male?" Lo disse indicandogli la testa.
La breve smorfia di dolore doveva averlo tradito.
"No no, sono solo un po' frastornato ma sto bene, davvero." le sorrise.
"Senti Remus.."
"Non ti vorrai ancora scusare, vero?" Le disse spostandosi e appoggiandosi sul lavandino.
"Si, invece." Disse determinata.
Sembrava che l'essersi confidata quel poco con Harry e Ginny le avesse soffiato in corpo un po' di quella energia che l'aveva sempre caratterizzata. La lasciò continuare.
"Io devo chiederti scusa Remus. Mi dispiace tanto per quello che ti ho fatto. Quando Ron ha detto.." la voce le tremò e guardando verso il basso inspirò per darsi forza ".. quando ha rivelato che era andato con più di una ragazza ho perso il controllo. E tu ci sei andato di mezzo."
Lui la guardò dolce, mentre lei camminava e si spostava davanti a lui, ancora poggiato sul bordo del lavandino.
"Quando ho visto che lo schiantesimo ti aveva colpito e il tuo corpo per terra, io.. io.." la vide, sull'orlo delle lacrime. Stava rivivendo la scena e il dolore si mostrava sul suo viso. Remus le prese il polso e la tirò a sé, avvolgendola tra le sue braccia e posando con lentezza il proprio mento sulla sua testa.
"Ssssh, tranquilla va tutto bene, lo so che non volevi. Sono qui, sto bene.." 
Lei annuì contro il sui petto, e Remus non poté non sentire che il suo viso si trovava nell'esatto punto dove lo schiantesimo aveva colpito. Ma la sua vicinanza non poteva che eliminare tutti i dolori, le paure e le preoccupazioni che aveva. La strinse ancora più forte a sé, godendo di quel contatto e facendole capire che per lui, lei, non aveva nessuna colpa.
Rimaserò così per qualche minuto, lei si stava calmando tra le sue braccia. Quando i singulti si erano ormai completamente dissipati, Hermione allontanò di poco la testa dal petto di Remus per poterlo guardare negli occhi, sguardo che lui ricambiò. Lui si perse a guardare il viso di lei e i suoi contorni. Era uno sguardo carico di una dolcezza così evidente che Hermione arrossì all'improvviso, ma continuò a guardarlo negli occhi. 
Lui d'altro canto si era permesso, per una volta, di guardarla come si era permesso di guardarla solo in passato. In quel momento sapeva che lei non avrebbe colto il vero significato di quello sguardo. 
"Basta scuse, va bene?" Disse lui ancora perso a guardarla. Lei annuì e aggrottò lievemente le sopracciglia scure.
"Volevo spiegarmi bene con Harry e Ginny ma non potevo continuare senza prima chiederti scusa. Non riuscivo a concentrarmi su altro."
Gli disse, e un'ultima lacrima le scivolò sulla guancia rossa. Lui le sorrise, la baciò sulla fronte e la strinse un'ultima volta prima di liberarla dalla sua stretta, anche se controvoglia. Lei ancora teneva stretta la sua mano nella sua. 
Avesse potuto si sarebbe barricato con Hermione dentro la cucina, l'avrebbe tenuta in quella posizione per sempre e le avrebbe raccontato tutto, ogni cosa. Le avrebbe detto come in un battito di ciglia lei avrebbe sconvolto completamente la sua vita, un piccolo gesto da parte sua e tutte le carte in gioco sarebbero state cambiate. Il lui del presente era ciò che era perché lei aveva lasciato un enorme impronta nel suo passato.
Voleva spiegarle come il suo futuro sarebbe diventato un tutt'uno con il suo passato. Di come quello sguardo che le aveva appena dedicato avrebbe avuto un senso, e che ne sarebbero arrivati altri, molti altri.
"Tutto bene?" La testa di Ginny sbucò dalla porta, e con lei le fantasie di Remus si erano volatilizzate. Era venuta a controllare la situazione, dovevano essere rimasti in cucina per un bel po'. La rossa immaginava che Hermione fosse andata a scusarsi con Remus. Non appena aveva visto Sirius ritornare al suo posto sul divano, Hermione si era alzata e mossa verso la cucina. L'occhio di Ginny cadde sulla mano di Hermione che stringeva quella di Remus, e un piccolo sorriso si dipinse sul suo viso.
"Non volevo disturbarvi ma.."
"Tu non disturbi mai." la interruppe Hermione con il primo sorriso da giorni.
Ginny ampliò il suo sorriso e continuò rivolta a Remus
"..So che tu e Sirius avevate preparato la cena. I signorini di là hanno fame, io pure, tu hai preso una pozione e, se conosco bene Hermione, so che in questi giorni non avrà mangiato un bel niente."
Remus con un sorriso divertito annuì, mentre Hermione chinava la testa. Ginny la conosceva proprio bene. 
"Con gli altri due.."
"I "signorini" intendi?" Disse Remus divertito.
"Si proprio loro.." gli rispose Ginny stando al gioco "Pensavamo di mangiare qualcosina qui in cucina."
Remus ancora sorridente annuì, lasciò la mano di Hermione e si chinò per tirare fuori i piatti dalla credenza.
Ginny entrò in cucina di tutta fretta.
"Non ci provare Remus, vai di là a sederti."
L'uomo provò a protestare, ma lo sguardo di Ginny lo fece desistere. Era proprio figlia di sua madre. 
"Pure tu Hermione!" La ragazza non ci provò nemmeno, sapeva che Ginny non si sarebbe lasciata aiutare.
Andarono in salotto e si unirono a Sirius, poiché Harry era già scattato sull'attenti e corso in cucina pronto ad aiutare la ragazza.
"Certo che è impressionante quanto Harry e Ginny assomiglino a James e Lily, tutti e due teste dure. Io li ospito e loro mi insultano se provo ad alzare un dito."
Esordì Sirius mentre Hermione e Remus si sedevano sul divano. 
"Come state?" Chiese loro.
"Meglio" risposero in coro e si sorrisero.


Harry e Ginny avevano sistemato il tutto per la cena. Tutti e cinque si erano seduti a tavola e avevano inizato a mangiare. Hermione, per quanto fosse più sollevata di esser riuscita a parlare con i due amici, ancora aveva una spossatezza e un dolore addosso che le impedivano di mangiare più di due forchettate. Ginny la guardava dall'altra parte del tavolo e ogni volta che incrociava il suo sguardo le sorrideva incoraggiante. Era riconoscente a tutti loro. Tutto quello che avevano fatto quella sera, e quei giorni pensando anche a Remus e Sirius, era stato quello di farla sentire a proprio agio, di supportarla nel suo dolore.
Harry tra una forchettata e l'altra la fissava, con uno sguardo pieno di tristezza e pietà che le sembrò di essere tornata al sesto anno. 
Aveva ascoltato le loro conversazioni durante la cena, parlavano del più e del meno, cercavano in ogni modo di non toccare l'argomento Ron.
Ma sapevano, anzi, dovevano parlarne di nuovo e tra un tentennamento e l'altro erano ritornati sul rosso. Il primo passo l'aveva fatto Harry, di nuovo.
"Io l'ho visto stamattina, gli ho parlato, gli ho detto che stasera eravamo a cena da voi" indicando i due uomini.
Hermione lo ascoltava.
"Non ha detto una parola Hermione. Era come se tutto fosse normale, non sembrava nervoso, nulla."
Hermione sospirò. 
"Prima che voi due arrivaste lui aveva detto che voleva sistemare la situazione. Sembrava gli importasse di più quello che la gente poteva pensare di lui, di noi, che di tutto il resto." 
Il silenzio calò sulla tavolata. 
"Ha dato una spiegazione? Ti ha chiesto scusa?" Chiese Ginny.
"No." Disse, scuotendo il capo "Quando ha provato a dirmi che mi amava, che gli dispiaceva per tutto, non si è reso minimamente conto del fatto che mi aveva rivelato che la donna che era nel bagno, non era stata la prima. È li che ho perso il controllo.." guardò Remus come per scusarsi un'altra volta "..ed è lì che siete entrati in scena voi." Concluse guardando i sue amici.
"Andava male tra di voi?" Chiese Harry. Voleva provare a capirci qualcosa.
Hermione si era fatta la stessa domanda più e più volte quei due giorni.
"Si e no. Si, nel senso che non avevamo più tutto il tempo del mondo per stare insieme; No, perché cercavamo sempre di ritagliarci i nostri momenti, anche se brevi." Gli disse contorcendosi nel mentre le mani sotto il tavolo.
"L'unica cosa è che le litigate, seppur non frequentissime, erano aumentate. Si lamentava del fatto che io lavorassi fino a tardi. Che non avessi più tempo per lui.." 
"E quindi ha deciso di sistemare il tutto andando a scopare altre persone? Terapia di coppia proprio." Disse amaro Harry.
Hermione mise i gomiti sul tavolo e posò la fronte sulle mani unite, voleva impedirsi di piangere.
Una mano iniziò a muoversi sulla sua schiena con movimenti circolari, inclinò leggermente la testa e vide che era Remus che cercava di calmarla.
"Scusa.." disse Harry vedendo cosa aveva scatenato la sua frase.
"È che non riconosco Ron in questo racconto e non riesco a vederti stare così."
Le disse con voce bassa.
"Neanche io lo riconosco Harry. È stato proprio un pugno in faccia." La voce di Hermione si era lievemente incrinata nel dirlo, e gli occhi erano lucidi dalle lacrime.
"Quando ho aperto quella porta mi è crollato il mondo addosso."
"La conoscevi?" Si intromise Ginny.
Hermione scosse la testa.
"Mai vista in vita mia. Ho la sua faccia che mi perseguita da due giorni. Fosse stata una conoscente, un'amica di Ron, una collega forse avrei meno pensieri.."
"Perché dici così?" Chiese Sirius a capotavola. 
"Perché il fatto che sia la prima presa a caso mi manda fuori di testa. Fosse stata una che conosceva bene, almeno, potevo immaginarmi che ci fosse stata una connessione, dei sentimenti che si fossero venuti a creare e che quindi il tradimento fosse stato solo la conseguenza delle mie assenze."
Sirius capì dove voleva andare a parare Hermione.
"Così con una.. anzi più sconosciute non c'è una vera e propria motivazione. Certo ci vedevamo meno, eravamo meno.. intimi di come volevamo, ma non giustifica la ricerca di altri contatti.. o forse si."
Disse quell'ultima frase tutta d'un fiato.
Si sentiva completamente a nudo dopo quell'arringa, ma la mano di Remus, che non si era spostata dalla sua schiena le diede la forza di andare avanti.
"Siamo adulti. Non abbiamo più le libertà di quando andavamo a scuola. Ho cercato di venirgli incontro più volte, cercavo di spiegare il perché di certi orari, e soprattutto gli ho chiesto.. gli ho chiesto centinaia di volte di sfogarsi come me. Ma lui niente, voleva rimanere arrabbiato e io dopo un po' ho allentato le briglie.."
"Giustamente." Disse Sirius. 
Tutti si voltarono verso l'uomo.
"Hermione l'hai detto pure tu, glielo hai chiesto, gli hai dato lo spazio per sfogarsi con le sue frustrazioni e lui ne ha approfittato per un po' e poi ha deciso che era troppo lavoro."
"Io e Harry ci vediamo poco rispetto a qualche anno fa Hermione ma cerchiamo sempre di ritagliare piccoli spazi e soprattutto di parlare tra di noi se qualcosa non va'." Le disse dolcemente Ginny allungandosi leggermente sul tavolo.
"Tu hai fatto tutto quello che dovevi fare con lui, e mio fratello se n'è infischiato. Non darti colpe."
Hermione annuì piano alle parole dei suoi amici.
Approfittando del silenzio Harry fece una domanda:
"Rimarrai qui?" 
Hermione non rispose subito, ci aveva pensato in quei due giorni. Non voleva essere un peso per i due uomini. Li guardò entrambi colpevole.
"Per adesso, quando poi avrò preso tutte le mie cose me n.."
"Certo che rimarrà qui!"
La interruppe Sirius, e le sorrise.
"Ma è casa vostra non voglio intromettermi.."
"Hermione, è casa tua." le disse Sirius dolce.
Harry sorrise al padrino, grato che fosse così vicino alla sua migliore amica.
Ma Harry aveva una seconda domanda che voleva porle, e si aspettava che la risposta fosse più complicata.
"E per lunedì? Ci sarai?"
Hermione lo guardò confusa.
"Lunedì?" Pensò la ragazza, e il suo sguardo si posò su una Ginny tesa. E ricordò. 
"Il compleanno!" E a quel pensiero sgranò gli occhi.
"Se non te la senti non sei obbligata, è una festicciola e tu sei più che giustificata nel non venire. Non hai obblighi nei miei confronti" le disse Ginny comprensiva
"O se preferisci posso chiedere a Ron di non venire."
Hermione si sentì in colpa. Non poteva creare tutto quello scompiglio. Aveva preso la giornata libera per andare a festeggiare la sua migliore amica alla Tana. L'avevano ascoltata, l'avevano sorretta in tutti i suoi momenti bui e lei, per quanto nervosa, poteva sopportare di fare almeno un passo a casa della sua amica per festeggiarla.
"No, no non devi. Proverò a venire."
Harry e Ginny sorrisero e quest'ultima aggiunse 
"Se all'ultimo non te la senti basta un gufo e nessun problema, chiaro? Hai il diritto di fare scelte per te stessa."
Hermione annuì cercando di sembrare convinta della sua decisione.
La serata volse al termine, i tre coinquilini salutarono la coppia che, prima di mettere piede tra le fiamme verdi, di sincerò di ricevere un gufo l'indomani per sapere come si sentisse l'amica.
Hermione fece questa promessa e non appena scomparirono nel camino si voltò di colpo verso i due uomini.
"Grazie per quello che avete fatto e state facendo per me.."
"Non ringraziarci, è un piacere." Le rispose Sirius, le porse una mano e la accompagnò dalle scale che portavano al piano superiore. 
"Sei stata davvero brava.." disse Remus che li seguiva, ancora leggermente incerto salendo le scale a causa delle fitte alla testa che cercava di mascherare.
La accompagnarono davanti alla sua stanza, sì girò, baciò entrambi sulle guance e si chiuse la porta alle spalle.
Sirius guardò Remus che si incupì non appena la porta si chiuse. Gli diede una leggera pacca sulla spalla e lo squadrò per bene.
"Tu devi stenderti e prendere quella maledetta pozione ora, a malapena stai dritto e sei pallido come un morto." Gli disse a mezza voce. 
"È la luna piena.."
"È il sangue che hai perso sul pavimento oggi, altro che la luna piena."
Remus cercò di guardarlo storto ma era sfinito: aveva ragione Sirius.
"Pozione. Letto. Vai. Deficiente." disse Sirius aprendo la porta della sua stanza ed entrandoci.
"Va bene, va bene!" Disse Remus strascicando i piedi anche lui entrando in camera sua. Voleva provare a prendere la pozione per poi andare a vegliare su Hermione, ma non appena la inghiottì le palpebre iniziarono a calare e si sdraiò. 




















   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Littletoknow