Anime & Manga > Boku no Hero Academia
Segui la storia  |       
Autore: cabin13    15/01/2022    0 recensioni
[Partecipa alla challenge "Slot machine!" indetta da Juriaka sul forum di EFP]
Raccolta molto eterogenea di one-shots e flashfics sui momenti più divertenti, romantici, comici e angst della classe 1-A.
In ogni capitolo sono indicati la traccia della challenge da cui è stata presa ispirazione e i personaggi protagonisti.
Genere: Angst, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Izuku Midoriya, Kaminari Denki, Katsuki Bakugou, Kirishima Eijirou
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Per la challenge "Slot machine" di Juriaka sul forum di EFP

Scegli un fandom e scrivi una lista di dieci personaggi casuali numerandoli da uno a dieci; la lista servirà da base per utilizzare i prompt con cui scrivere le storie.

La mia lista:
1- Izuku Midoriya
2- Ochaco Uraraka
3- Katsuki Bakugou
4- Denki Kaminari
5- Kyoka Jirou
6- Momo Yaoyorozu
7- Eijirou Kirishima
8- Shouto Todoroki
9- Mina Ashido
10- Tsuyu Asui

 

 

Influenza e aiuti inaspettati

[Prompt #7: 2 (Uraraka) ha la febbre, un personaggio a vostra scelta (Bakugou) si prenderà cura di lui.
Genere!Bonus: fluff]

Il naso di Ochaco aveva decisamente visto giorni migliori. Era una settimana che il raffreddore non gli dava pace, sempre gocciolante e rosso per l’infiammazione data dallo sfregamento dei fazzoletti. La ragazza aveva perso il conto di quanti pacchetti avesse già fatto fuori; ormai nello zaino aveva più confezioni che libri di scuola.

Era una vera tortura anche durante le lezioni pratiche al pomeriggio: il naso gocciolante era un fastidio – oltre che uno schifo da vedere – ma le servivano le mani libere per combattere e intervenire con rapidità. Inoltre, non aveva tasche sul costume dove poter tenere un pacchetto all’occorrenza.

Poi quella sera era arrivato il colpo di grazia. I muscoli non avevano più forza, le articolazioni le dolevano a ogni minimo movimento ed era scossa da violenti brividi nonostante il piumino e i tre strati di vestiti che erano il suo pigiama. Non le era servito provarsi la temperatura per capire che avesse la febbre; dalla gola le era sfuggito un lamento, esasperata per quello che avrebbe comportato restare a letto con l’influenza durante dei giorni scolastici. E ovviamente il suono le aveva raschiato la gola come se si trattasse di una pietra ed era uscito in un rantolo roco. Fantastico, pure il mal di gola aveva. Adesso aveva il pacchetto completo.

Ancora più infastidita, Ochaco si costrinse a uscire dal caldo bozzolo di coperte che era il suo letto. Poco le importava che fossero quasi le quattro e mezza del mattino, la castana si diresse in cucina, intenzionata a prepararsi un latte caldo con miele per almeno attenuare il dolore che aveva alla trachea. Il giramento di testa l’aveva quasi fatta ruzzolare in corridoio e poi sulle scale, ma alla fine riuscì a raggiungere la sua meta.

Giusto per bloccarsi sulla soglia quando si accorse che c’era già un’altra persona intenta a trafficare al banco.

Sapeva che Bakugou fosse un tipo mattiniero, ma non si sarebbe mai aspettata che persino le quattro e mezza rientrassero nel suo concetto di mattina. Fuori faceva un freddo cane ed era buio pesto; che diamine sperava di fare in piedi a quell’ora?

Ochaco fece per girare i tacchi e andarsene, non volendo che qualcun altro potesse vederla ridotta in quella situazione, ma a quanto pare calcolò male i movimenti perché il pavimento di legno le scricchiolò sinistro sotto i piedi. E ovviamente questo attirò l’attenzione di Katsuki.

– Uh? Faccia Tonda? – mormorò con un tono di voce così basso e inusuale per lui da lasciarla un attimo spiazzata. – Che cazzo ci fai qui?

Uraraka abbozzò un cenno di saluto e si diresse verso l’armadietto sopra il lavello in cui erano tenute le tazze. – Non riuscivo a dormire...

Forse la voce le uscì più nasale di quanto avesse sperato, ma cercò di far fina di niente mentre si allungava per raggiungere le mensole. Gli occhi cremisi del ragazzo la studiavano poco convinti, la castana si sentiva addosso il suo sguardo bruciante.

– Sei uno straccio, Faccia Tonda.

Delicato come sempre. Forse era per colpa dell’influenza che la faceva delirare, ma voleva tanto mandare a quel paese per quel commento cattivo e senza senso. Le parole però le morirono in gola non appena si trovò faccia a faccia con l’espressione assurda del ragazzo – poteva essere... preoccupazione?

Sgranò gli occhi quando Bakugou prese il vasetto di miele dallo scaffale che lei non riusciva a raggiungere e lo posò con poca grazia sul bancone. – Sbrigati a prepararti qualsiasi cosa tu voglia farti.

Uraraka pigolò un “grazie” sorpreso, prima di recuperare anche un pentolino, il latte dal frigo e mettere il tutto a scaldare sul fuoco. Rimase sulle sue mentre aspettava che il liquido si scaldasse, troppo intontita per poter intavolare una conversazione decente – sebbene fosse Katsuki il soggetto in questione – e palesare quanto fosse sottotono per via dell’influenza. Travasò il latte caldo in una tazza, vi aggiunse un cucchiaino di miele e mescolò, prima di godersi la sensazione del contenitore bollente tra le mani congelate.

Si accorse di aver avuto un brivido solo quando udì la propria voce emettere un gemito per il freddo. Bakugou la guardò malissimo e sparì in soggiorno; Uraraka pensò che l’avesse piantata in asso perché voleva evitare i germi e fece per tornarsene in camera propria. Ma si bloccò quando una mano le strappò la tazza dalla presa e una coperta di pile le finì in testa, bloccandole il campo visivo.

– Mettiti questa, prima di iniziare a tremare come una pazza e spandere tutto. – mugugnò la voce bassa di Katsuki.

Ochaco avrebbe voluto rispondergli a tono, però in effetti non aveva tutti i torti: iniziava già a sentire la sensazione di gelo che si faceva più forte sul suo corpo bollente. Si avvolse la coperta intorno alle spalle, poi tese la mano per farsi passare di nuovo il latte caldo.

Ma il biondo non glielo restituì. – Se possibile, hai un aspetto ancora peggio di prima...

– Se mi ridai la tazza magari me ne torno in camera a dormire. – brontolò. – Così magari questa febbre ha più possibilità di passarmi, no?

Bakugou schioccò la lingua. – Ti ribalteresti a metà delle scale.

– Ma che c-

– Ti accompagno su.

– ...eh? – Ochaco si dimenticò di ogni protesta e insulto.

Che diamine voleva dire che Katsuki Bakugou – lo stesso a cui non fregava niente del resto del mondo, a meno che non si trattasse di diventare il miglior eroe al mondo, gonfiare di botte i villain o sorpassare in abilità Deku – si stesse preoccupando per lei e addirittura volesse scortarla fino alla sua stanza? Aveva davvero sentito bene o la febbre la stava già facendo delirare?

– Dai, Faccia Tonda, non abbiamo tutto il giorno! Prima vai a dormire, meglio è.

E poi l’aveva afferrata per il braccio, con una presa inaspettatamente gentile e poco brusca, e l’aveva guidata verso la scalinata che portava ai piani superiori. In effetti il suo aiuto si rivelò utile, perché davvero Ochaco rischiò di inciampare nei gradini più di una volta: la febbre le annebbiava i sensi e il mal di testa cominciava a farsi via via più martellante. Quando giunse di fronte alla porta della sua camera, era come se un’intera orchestra di tamburi le avesse occupato la mente.

Fece per aprire la porta della stanza, ma non si staccò dal braccio con cui Katsuki la sorreggeva. Non riusciva a lasciarlo andare, era più forte di lei.

– Aiutami... entrare... – le uscì prima che potesse davvero accorgersene. Non aveva nemmeno messo in piedi una frase sensata, ormai anche solo pronunciare qualche parola le causava forti fitte alla testa; sperò che il ragazzo avesse capito il suo mormorio.

Per fortuna si rivelò essere così, perché Bakugou spalancò la porta con un movimento deciso e la portò, tra un mugugno indignato e l’altro, verso il letto. Ochaco nemmeno si rese conto di quando la sollevò e la mise tra le coperte alla bell’e meglio, ma si accorse soltanto che lei non gli aveva ancora lasciato andare il braccio. E non era intenzionata a farlo.

Quando fece per uscire e tornare al suo allenamento mattutino, Katsuki fu strattonato indietro da qualcosa che lo tratteneva per la manica. Reprimendo qualche imprecazione stizzita si voltò, notando la mano di Uraraka fermamente ancorata al suo braccio.

– Faccia Tonda...

– Vie-vieni – biascicò quella con voce quasi inudibile. Gli occhi castani febbricitanti lo osservavano, forse senza vederlo davvero, da sotto le palpebre semichiuse. – Freddo...

Katsuki si ritrovò inspiegabilmente ad arrossire fino alla punta delle orecchie, imbarazzato da quella richiesta ma riluttante ad ammetterlo persino a se stesso. Ochaco stava delirando in preda alla febbre, si disse, non era del tutto lucida. Però non riusciva a rifiutare. Più osservava quegli occhi e più la sua forza di volontà vacillava.

Oh, fanculo.

Scostò le coperte e si coricò di fianco alla ragazza, trattenendo il fiato quando si ritrovò il viso di lei ad appena un centimetro dal proprio. Uraraka sembrò non farci caso, perché con naturalezza passò un braccio intorno al busto di Katsuki e accoccolò il capo contro il suo petto. Il biondo all’iniziò si irrigidì, colto alla sprovvista.

Ma ben presto il tepore sotto le coperte, il respiro regolare di Ochaco accanto a lui e la stanchezza – perché erano pur sempre le quattro del mattino – ebbero la meglio. Katsuki si accomodò meglio, passò una mano sul lato di Ochaco e, tuffando inconsciamente il naso tra le ciocche castane di lei, scivolò pian piano in un sonno profondo.

 

 

 

 

Hola gente

Rieccomi con un capitolo per questa challenge! Mi sono divertita molto a scrivere di Katsuki che si prende cura (in qualche maniera tutta sua) a una delirante Ochaco con la febbre...

C'è un accenno alla coppia Kacchako; io mi sono immaginata che a Bakugou cominciasse a piacere Uraraka, ma i suoi sentimenti sono ancora parecchio confusi: non riesce a resistere quando lei gli chiede di stare ad abbracciarla nel letto, è stupito dalla propria reazione ma non riesce ancora a dare un nome al tutto

Spero di non aver reso Bakugou OOC, non scrivo su di lui da un po' perciò spero di non essere troppo arrugginita

Ringrazio chi recensirà e anche chi leggerà e basta

Alla prossima gente

Adios

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Boku no Hero Academia / Vai alla pagina dell'autore: cabin13