So che avevo detto che forse sarebbe stata una serie di tre OS e lo spero ancora (fortunatamente sono autoconclusive, così non rischio il linciaggio), ma questa è l'unica di cui ero davvero certa e che ho pronta al momento quindi ve la posto.
Molto probabilmente, se riuscirò a trovare l'ispirazione e la canzone, rimarrò sull'idea iniziale e seguirò l'esempio di Junju e scriverò una serie di "Amore".
Per il momento a "Egoista" è seguito "Adulto", questo perché non è l'amore spensierato di prime volte e scoperte, è "solo" amore... un amore timoroso e agli albori, ma maturo, nato dalla consapevolezza e dalle esperienze pregresse.
Come sempre i personaggi non sono miei e sono tutti adulti e consenzienti.
La canzone è "Lettera" di Laura Pausini di cui vi lascio il link: https://youtu.be/HSrhQPGGENw
In quell'ultimo anno la loro amicizia era mutata radicalmente.
Se ai tempi della scuola le loro interazioni erano sempre passate attraverso Rin e Haru, all'università avevano iniziato a frequentarsi per studiare: dal momento che seguivano gli stessi corsi la cosa era sembrata scontata e naturale.
Nonostante ciò il loro rapporto era rimasto sempre ad uno stadio superficiale, come se fosse filtrato dalla presenza degli altri due.
Quel giorno al caffè era cambiato tutto.
Si erano guardati e avevano riconosciuto ognuno negli occhi dell'altro la stessa consapevolezza e lo stesso dolore che sapevano adornare il proprio volto.
Lasciar andare Haru non era stato semplice.
Anche se non lo amava più, anche se sapeva di non poter ferire dei sentimenti inesistenti, anche se sapeva che la loro amicizia sarebbe rimasta immutata, aveva fatto male.
Lasciar andare Rin, era stato altrettanto difficile.
Quell'esperienza li aveva avvicinati, ma da quel momento in poi erano stati i loro caratteri complementari e le giornate condivise a cementare quell'amicizia.
Volevo dirti quello che
Non son riuscita a dire mai
Ed ho tenuto chiuso in me
Da troppo tempo ormai
Ma c'è un amore che non so
Più nascondere perché
Adesso ha bisogno anche di te
Non aveva idea di come dirglielo, Makoto, di essersi innamorato di lui.
Non sapeva quando, durante quell'anno, i suoi sentimenti si fossero trasformati in amore, quello che sapeva era che non avrebbe potuto resistere ancora a lungo senza rendere partecipe dei propri sentimenti colui che ne era il destinatario, ma allo stesso tempo non sapeva come dirglielo: il timore di rovinare quella neonata e profonda amicizia era troppo radicato in lui.
Avrebbe potuto perderlo in quel senso e questo lo atterriva, ma non quanto il pensiero che potesse fraintenderlo, che potesse credere di essere solo un rimpiazzo per lui.
Non era così.
Quello che aveva provato per Haru era stato un amore puro e adolescenziale prima e un amore falso ed egoista poi.
Quello che provava per lui era un amore adulto, consapevole, vero e profondo, che aveva bisogno di Sousuke per sopravvivere.
Volevo dirti solo che
Sei sempre tu la mia allegria
Che quando parli insieme a lei
Diventa folle gelosia
Per tutto quello che mi dai
Anche quando non lo sai
Questo io volevo dire a te
Non capiva come fosse successo, Sousuke.
Come una persona che per anni era rimasta solo un mero conoscente fosse diventata in così poco tempo la fonte di ogni sua risata.
E non voleva dirglielo, spaventato che potesse credere di essere ai suoi occhi solo un mezzo per far ingelosire Rin, ma non avrebbe potuto rimandare ancora a lungo, visto le reazioni che aveva quando si trovavano tutti e quattro assieme.
Se da ragazzino la sua "minaccia" a Nanase lo aveva fatto apparire geloso di Rin, quello era niente in confronto a come si sentiva ogni volta che vedeva il bellissimo sorriso di Makoto rivolgersi a lui.
Sapeva che erano semplicemente rimasti amici, così come era accaduto tra lui e Rin.
Era inevitabile, una naturale evoluzione degli eventi, ma la gelosia gli ruggiva nel petto, rendendolo intrattabile e più silenzioso del solito.
Avrebbe voluto dirglielo, in quel momento, al loro tavolo, nel loro caffè.
Avrebbe voluto dirgli quelle parole che nonostante tutto non aveva mai detto a nessuno, perché quell'amore passato, che lo aveva fatto gioire e soffrire così tanto, non era neanche lontanamente paragonabile a quello.
Di come quando non ci sei
Io mi perdo sempre un po'
E poi mi accorgo che non so
Più divertirmi senza te
Invece quando stai con me
Anche il grigio intorno a noi
Si colora della vita che gli dai
Si sentiva un po' perso Makoto, quando Sousuke non c'era.
Non riusciva a ricordare di essersi mai sentito così prima, come se senza di lui fosse impossibile divertirsi.
Forse era colpa del suo sorriso, così raro e per questo così prezioso.
Come se con lui il mondo ritrovasse i propri colori.
Forse era perché nessuno si sarebbe precluso la vista dei colori di fronte ai suoi occhi, rischiando di perdere la bellezza di quelle iridi cristalline.
Forse era sempre stato troppo romantico, ma gli sembrava che il mondo riprendesse vita solo quando erano insieme e tutto questo lo spaventava così tanto.
Com'è difficile
Dire tutto questo a te
Che d'amore non parli mai
Non ne parli mai con me
Forse perché
Hai paura come me
Di una risposta che
Ancora tu non sai qual è
Sousuke avrebbe voluto davvero confessare i suoi sentimenti, ma era così difficile parlare d'amore con chi non lo nominava neanche più.
Sapeva che Makoto era spaventato, come lui.
In passato quello che credevano amore li aveva delusi e consumati e ora... ora le risposte erano rese incerte dai timori.
I muri innalzati a protezione sembravano invalicabili e aprirsi e parlare era così maledettamente difficile, cazzo!
Volevo dirti quello che
Non son riuscita a dire mai
Ed ho tenuto chiuso dentro me
Ma c'è un amore che non so
Più nascondere perché
Adesso ha bisogno anche di te
Un bacio dolce e passionale al tempo stesso, che aveva lasciato per un istante Makoto stordito e Sousuke sconvolto dalle proprie azioni.
Alla fine le parole non erano servite, quell'amore sbocciato quasi per caso era esploso, pretendendo di essere espresso e condiviso, al di là delle paure, al di là delle gelosie.
Non era stato più possibile imbrigliarlo e farlo tacere.
«Per stasera Haru...» Makoto aveva iniziato a dire chissà cosa, su una qualche stupida proposta di Nanase e lui aveva semplicemente deciso che non ne poteva più di sentire quel nome e gli aveva chiuso la bocca con la propria.
«Ti amo.» aveva detto appena ripresosi dallo shock delle proprie azioni.
Il sorriso stupito e radioso che aveva ricevuto in risposta era valso il rischio.
«Ti amo anche io.».