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Autore: Dors    22/05/2005    1 recensioni
spero che vi piaccia :-)
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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III




Aprii gli occhi lentamente, quando le immagini tornarono a fuoco vidi che mi trovavo distesa sul tappeto di un salotto, arreddato in stile orientale
e illuminato solo da candele nere sulle mensole, la stanza era pervasa da un forte odore di incenso.
Avevo le mani legate saldamente dietro la schiena e ero imbavagliata,cercai di rimettermi in piedi dibattendomi convulsamente per liberarmi le mani.
Qualcosa mi buttò di peso sul divano, così veloce che non mi resi conto di cosa fosse finche non lo vidi in faccia.
Un ragazzo di 20 o 21 anni mi guardava con aria di scheno tenendomi bloccata sul divano con il suo corpo.
Il mio cuore cominciò a battere più velocemente.
Mi soffermai a guardare il suo volto, aveva una carnagione bruna, capelli disordinati castono scuro, gli occhi neri e profondi; assomigliava per alcuni
tratti del viso alla professoressa Manedoba

-Ciao Iria, benvenuta-sussurrò-Il tuo arrivò qui era molto...atteso-
Mugugnai qualcosa,cercai di urlare.

Lui scoppiò a ridere - non preoccuparti non voglio violentarti o farti del male- come se mi avesse letto nel pensiero.
-Ora non metterti ad urlare -intimò liberandomi la bocca.

-Chi sei ?? Che vuoi da me ??-chiesi terrorizzata.

-Pazienza, presto sapraì tutto-assicurò.Ma io non avevo intenzione di aspettare senza fare nulla.
Provai ad usare i miei poteri su di lui, per spingerlo lontano da me, ma era come se le essenze e gli odori che bruciavano in quella stanza mi avessero
annebiato la mente;non ero abbastanza lucida e al pieno delle mie facoltà ma il mio rapitore fu spinto una decina di centimetri indietro,quanto bastava
perchè potessi rotolare di lato e sottrarmi alla sua presa.
Mi precipitai verso la porta ma scoprii con disperazione che era chiusa a chiave.Il ragazzo rise di nuovo guardandomi mentre cercavo un'altra via di
uscita.

-E' inutile.Ti conviene metterti comoda-suggerì-Potremmo trovare un modo più costruttivo di passare il tempo-aggiunse malizioso.

-Cosa stiamo aspettando?-domandai restando a distanza di sicurezza, cioè nel punto più lontano da lui.

-chi stiamo aspettando-mi corresse.

-Fatima Manedoba?-dissi ricordandomi della persona grazie alla quale ero in quella situazione.

-Indovinato.Sarà qui a momenti-rispose.

Sentii le chiavi girare nella serratura della porta, la professoressa Manedoba entrò richiudendola dietro di se.

- Benvenuta Iria, sperò che Murag non ti abbia spaventato-disse disinvolta

-Scusami per questa pagliacciata ma era il metodo più sicuro per incontrarti.Immagino che tu voglia delle risposte.-continuò.

Si sedette compostamente accanto a Murag sul divano, i nodi che legavano le mie mani si sciolsero a un suo gesto. Quindi disse: -Cominciamo dall'inizio.Ti sarai chiesta certamente cosa sia il marchio che hai sulla nuca, è il simbolo che caratterizza la nostra gente...-

-La nostra gente???-chiesi interrompendola

-Si il nostro popolo.Non sei sola Iria, anche se siamo una minoranza; siamo figli della notte, Drow, creature magiche...ma so che non ti piace essere
definita in questa maniera. Chi ti ha fatto quel marchio era un Cacciatore, una persona che ha dedicato la sua vita a concludere la nostra, usa il marchio
per riconoscere un Drow quando viene destinato a un rito sacrificale raggiunto un certo periodo della sua vita, il tuo momento è quasi giunto: Murag si è
infiltrato in una loro organizzazione e ha scoperto che il rito è fra un mese-

Murag cambio posizione osservando il nostro colloquio come se stesse guardando un film

-Mi sta dicendo che fra un mese dei pazzi esaltati potrebbero catturarmi e usarmi come bestia da sacrificare?!-chiesi cercando di sembrare scettica mentre
stavo sciogliendomi per la paura.

-In parole povere...si.Sono riti che i Cacciatori fanno per rinnovare il loro potere prosciugando quello dei Drow.Il nostro compito è quello di proteggerti,
per questo ora sei qui.-rispose lei.

-Perchè volete aiutarmi?-domandai

-Perchè i Drow si aiutano fra di loro, e saresti una preziosa alleata-disse semplicemente-Il modo migliore per proteggerti e potenziare le tue capacità, verrai qui
ogni giorno, puoi raccontare che stai facendo ripetizioni-

-Ancora non ho detto che sono d'accordo, signora Manedoba-le feci notare.

-Tesoro, non hai scelta. Ricordi i tuoi genitori vero?Non erano Drow ma sono stati uccisi da quel cacciatore che ti ha marchiato, non lasciare che facciano lo
stesso a te.-disse-Ora devi andare, mancano due ore all'alba, ti accompagnerà Murag-
Aprì la porta ma prima che me ne andassi disse-Chiamami pure Fatima-

I miei genitori, mi ero chiesta per tanto tempo chi e perchè li avesse uccisi ma scoprire che la causa ero io...
Perchè doveva essere quello il mio destino? Perchè dovevo far del male a tutte le persone che mi erano vicino?
Mentre eravamo in strada Murag mi prese per un braccio dicendo: -So che ora sembra andarti tutto storto ma non passare la tua vita a commiserarti e a prenderti le colpe degli altri sulle spalle, non è utile e non ti fa bene,
credimi-

-Non lo farò-

Murag indugiò sui miei occhi, mi sfiorò il volto con il dorso della mano; poi si allontanò velocemente.
-Siamo arrivati a casa tua-disse-Vieni domani pomeriggio, ok?- riprendendo il suo tono brusco.
Quando fu lontano corsi a casa e mi chiusi nella mia stanza, presi qualcosa da leggere, non aveva senso rimetteri a letto ora, soprattutto perchè non sarei più
riuscita a prendere sonno.

  
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