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Autore: Dharma    04/09/2009    2 recensioni
[7° classificata al concorso [ LOVE CONTEST ] Slash / Yaoi is Everywhere! Indetto da AintAfraidToDie] “L'amore comincia quando ci accorgiamo di avere sbagliato ancora una volta.” “Si sentì uno stronzo, Mello. Per la prima volta in vita sua riconobbe di essere nel torto. Per la prima volta comprese quanto fosse importante Matt per lui. Quanto fosse necessaria la sua perenne presenza. Il compagno era in trappola. L’inquadratura dello schermo riprendeva un’auto rossa fiammante circondata da una decina di macchine scure. I nemici appostati e pronti a far fuoco… […] Dopo aver sbagliato ancora una volta, Mello aveva infine cominciato ad amare…” (sottolineo che si tratta di una what if…? Quindi non fermatevi all’apparenza! ^^)
Genere: Triste, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Matt, Mello
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ennesima storia alla quale sono molto affezionata pur non avendovi guadagnato il posto sul podio

Ennesima storia alla quale sono molto affezionata pur non avendovi guadagnato il posto sul podio. Con questa fanfiction si è classificata 7°  al concorso [ LOVE CONTEST ] Slash / Yaoi is Everywhere! Indetto da AintAfraidToDie, che ringrazio di cuore per il giudizio ed i consigli ^^

La dedico a Reyko94, mia senpai onnisciente, onnipresente ed onnipotente xD

Ringrazio anticipatamente chi recensirà, leggerà o aggiungerà la storia tra preferiti ecc.^^

Buona lettura!

 

 

 

 

Autore: binky

Titolo: The Last Mistake

Fandom: Death Note

Personaggi: MelloxMatt, altri

Rating: giallo

Avvertimenti: what if…? Yaoi

Introduzione: “L'amore comincia quando ci accorgiamo di avere sbagliato ancora una volta.”

“Si sentì uno stronzo, Mello. Per la prima volta in vita sua riconobbe di essere nel torto. Per la prima volta comprese quanto fosse importante Matt per lui. Quanto fosse necessaria la sua perenne presenza.

Il compagno era in trappola. L’inquadratura dello schermo riprendeva un’auto rossa fiammante circondata da una decina di macchine scure. I nemici appostati e pronti a far fuoco… […] Dopo aver sbagliato ancora una volta, Mello aveva infine cominciato ad amare…” (sottolineo che si tratta di una what if…? Quindi non fermatevi all’apparenza! ^^)

 

 

 

 

 

The  Last  Mistake

 

“L'amore comincia quando ci accorgiamo

di avere sbagliato ancora una volta.”

 

Capitolo 1. Before it’s too late

 

Era turbato, Mello. Quella sensazione di inquietudine lo aveva assalito già di primo mattino, aperti gli occhi dopo le poche ore di sonno che si era concesso prima del “ gran giorno”. Il giorno in qui avrebbe dimostrato a Near quanto valeva. Il giorno in cui avrebbe dimostrato al mondo di essere il numero uno. Non più l’eterno secondo. Stava per ottenere il tanto bramato successo.

Eppure, seduto al posto guida di quel camion rubato, la preda in trappola alle sue spalle, non riusciva ugualmente a provare soddisfazione per il gesto che stava compiendo. Assillato dalle preoccupazioni ed i sensi di colpa.

Accese lo schermo posizionato sul cruscotto.

 

“ Al momento le guardie di Takada stanno inseguendo il complice del rapitore. In quanto a quest’ultimo, si sono perse le sue tracce…

 

Mello si morse istericamente il labbro inferiore, maledicendosi per non aver portato con sé la tanto amata cioccolata.

Matt…lo stavano inseguendo…

Nonostante conoscesse meglio di chiunque altro le capacità del compagno, terzo in graduatoria, non riusciva ugualmente a tranquillizzarsi. Si era sforzato di convincersi che avrebbe ottenuto il successo e solo in quel momento comprendeva appieno quanto grande fosse il pericolo che l’amico stava correndo a causa sua.

“ Che coglione…” fu il pensiero di Mello. Sì, Matt era stato veramente un coglione.

Perché, quando il biondo gli aveva esposto quel piano suicida, non lo aveva semplicemente guardato nel modo in cui si guardano gli idioti, per poi rifiutarsi di collaborare?

Cercò di illudersi, addossando la colpa al compagno. Eppure, Mello sapeva. Conosceva fin troppo bene quando l’amico fosse legato a lui, quanto contassero l’uno per l’altro. E il vero stronzo era stato lui, non Matt. Lui aveva approfittato dell’affetto del compagno, sapendo che quest’ultimo lo avrebbe seguito perfino in quell’ennesima cazzata. Perché Matt, nonostante l’indifferenza e la pigrizia apparenti, si era sempre sbattuto per aiutare il biondo.

Mello si detestò, comprendendo quanto l’avesse fatta grossa. Tra tutte le situazioni di merda in cui aveva trascinato con sé il compagno, quella era decisamente la peggiore. Comprese: aveva sbagliato per l’ennesima volta. Del resto, con Matt non era mai riuscito a combinare nulla di buono. Nonostante il profondo affetto quasi fraterno che provava nei confronti del rosso, non era mai riuscito ad esternare i propri sentimenti, celando tutto dietro ad un comportamento orgoglioso e autoritario. Sostituendo l’amicizia ad un rapporto di semplice collaborazione. Perfino prima di quello stupido piano non aveva accennato alcun gesto di solidarietà o altruismo. Ma Matt c’era sempre stato e, il quel momento, lui era in pericolo mentre il biondo poteva fuggire sicuro con la propria preda ed il successo che essa avrebbe comportato.

Si sentì uno stronzo, Mello. Per la prima volta in vita sua riconobbe di essere nel torto. Per la prima volta comprese quanto fosse importante Matt per lui. Quanto fosse necessaria la sua perenne presenza.

Il compagno era in trappola. L’inquadratura dello schermo riprendeva un’auto rossa fiammante circondata da una decina di macchine scure. I nemici appostati e pronti a far fuoco.

“ Cazzo…” Mello si sentì un idiota mentre, girando violentemente il volante e rischiando di cappottare il camion, svoltava per ripercorrere la strada nel senso opposto. Stava mandando a puttane il piano, i propri ideali, il suo desiderio più grande.

Per cosa?

Per uno scemo col cervello lobotomizzato dai videogames ed i polmoni distrutti dal fumo.

Una veloce occhiata sul piccolo schermo per controllare la situazione, poi premette maggiormente il pedale dell’acceleratore, rischiando di investire un gruppo di passanti.

Al diavolo gli incidenti e i desideri, Matt era poco distante e doveva sbrigarsi se voleva salvarlo ed avere così una buona ragione per non deprimersi del proprio insuccesso.

Svoltò in una via secondaria eccessivamente stretta, per poi sbucare in una strada che, poco lontano, si biforcava in un incrocio. E vide: l’auto rossa, i nemici pronti a sparare, Matt che usciva allo scoperto con le mani in alto. La solita sigaretta tra le labbra.

Accadde in una frazione di secondi. Si ritrovò a fare da muro al compagno, i proiettili che andavano a schiantarsi sulle pesanti fiancate del camion.

- Muoviti, idiota!- Mello aprì con un calcio la portiera, permettendo all’amico di salire sul mezzo. Poi premette nuovamente l’acceleratore, dritto in direzione della strada bloccata dalle auto nere.

- Mello, non fare cazzate!- Matt cercò di prendere il comando sul volante, ma il biondo lo spinse via poco prima dell’impatto.

Le macchine nemiche furono spinte via e il camion poté così passare.

Mello fece per esultare, un sorriso strafottente di soddisfazione dipinto in volto, ma le auto nere giunsero veloci tentando nuovamente di bloccare loro la strada. Ripetutamente tentarono di liberarsi degli inseguitori imboccando cunicoli e strette vie ed infine, percorso un tratto fuori dalla città e numerosi sentieri non battuti e costeggiati da alberi verdeggianti, riuscirono a seminare i nemici.

Solo dopo essersi accertato per l’ennesima volta della concretezza della loro salvezza, Mello si decise a fermarsi. Stremato dalla tensione, si abbandonò contro il morbido schienale, spostando poi lo sguardo sull’amico, provato quanto lui.

L’alto colletto del gilè bianco gli copriva per metà il volto, mentre gli occhi verdi, incorniciati da una folta chioma vermiglia, erano nascosti dietro a due spesse lenti scure. Il biondo si chiese cosa in quel ragazzo lo avesse spinto a rinunciare a tutto.

Matt si portò una sigaretta alle labbra e, una volta accesa, sospirò – Addio al successo.-

Mello non ci vide più – Io ti salvo il culo e tu vieni ancora a rinfacciarmi che il piano è andato a puttane?!?!-

Incrociate le braccia al petto, aggiunse – Che amico di merda.-

Il rosso sorrise divertito, prima di portare una mano alla tasca e sventolare a pochi centimetri dal naso dell’amico una tavoletta di cioccolato. Quest’ultimo parve illuminarsi, prima di afferrare il dolce e iniziare a morderlo velocemente – Beh…almeno a qualcosa sei utile.- Ammise con noncuranza.

Rimasero in silenzio, l’aria colma dell’odore di fumo e di cioccolato, quando Matt domandò – Perché mi hai salvato?-

Mello si interruppe per qualche secondo, prima di riprendere a mangiare e rispondere – Che domande…siamo colleghi.-

- Appunto. Dovevi pensare al piano.-

Il biondo non seppe cosa rispondere. Non credeva che il compagno la pensasse realmente così. Sperava comprendesse che ci fosse di più tra loro che non semplice collaborazione.

- Perché siamo…amici?- azzardò, sentendosi un emerito idiota.

L’amico lo fissò da dietro gli occhiali da aviatore, prima di stringersi nelle spalle – Forse.-

Nuovo silenzio, che fu interrotto dall’ennesima domanda – Lei è ancora qui dentro?- chiese Matt, indicando col pollice alle proprie spalle.

Mello sobbalzò. Si era completamente dimenticato della Takada prigioniera nel container.

- Tu resta qui.- intimò al compagno per poi scendere dal camion. Aprì il retro del veicolo e la poca luce illuminò le sagome di una moto ed una donna nuda avvolta in un lenzuolo e raggomitolata in un angolo. Gli occhi di lei lo scrutarono colmi di terrore.

- Vattene.- le ordinò con l’amaro in bocca. Sicuramente Kira doveva aver già scoperto le sue intenzioni. Inoltre, non potendo rientrare in città, non avrebbe potuto realizzare appieno il proprio piano e quella donna non rimaneva che un inutile peso la cui morte avrebbe significato solo altra ira da parte dell’assassino.

La Takada non si mosse, fissandolo impaurita. Mello allora estrasse la pistola e, minacciandola con l’arma, ripeté calmo - Vattene prima che ti faccia saltare la testa.-

La donna, a quell’intimazione, si alzò velocemente e, coprendosi al meglio col lenzuolo, passò accanto al proprio rapitore per poi fuggire lungo il sentiero.

Il biondo sospirò, dirigendosi nuovamente al posto guida del camion. Seduto sul sedile, rivolse un’occhiata al compagno, intento nel giocare ad uno dei propri videogames. Quella visione lo fece quasi esasperare. Aveva rinunciato alla propria ambizione per salvare la vita ad un emerito cretino.

Tuttavia, dovette ammettere che la presenza del rosso gli infondeva coraggio e quei modi calmi e naturali erano gli unici che riuscissero a tenere a freno un carattere impetuoso ed orgoglioso come il suo.

Matt alzò gli occhi, scambiando uno sguardo di intesa con l’amico.

Che fare ora?

 

 

 

Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto. La storia si concluderà con il secondo, che posterò tra pochi giorni.

Ancora un ringraziamento per tutti quelli che apriranno questa pagina ^^

A presto!

 

binky

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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