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Autore: LadyHeather83    31/01/2022    6 recensioni
Dopo gli eventi di Namecc chi è sopravvissuto torna sul pianeta Terra, ed è da qui che inizierò a raccontare la mia storia e il mio punto di vista su quello che non ci hanno mai raccontato prima.
Genere: Avventura, Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Goku, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Bulma/Yamcha, Chichi/Goku
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dragon Ball

*

Capitolo 8

*

Era lui.

Kakaroth.

Vegeta non poteva essersi sbagliato, perché la sua aura era ancora presente in quel pianeta. La percepiva forte e chiaro.

Come avvertiva dentro di lui la rabbia per esserselo fatto scappare, ma come aveva fatto?

Vegeta non aveva visto nessuna navicella lasciare quel posto, a meno che non sia decollata mentre lui si stava preparando ad uscire dal portellone principale, ma anche il quel caso avrebbe visto l’astronave prendere il volo.

Ma anche quell’ipotesi non reggeva, in quanto sembrava che l’aura del super saiyan della leggenda fosse svanita in un nano secondo, e la cosa non era affatto possibile.

Il principe si guardò attorno in cerca di qualche indizio più concreto per avvalorare la sua tesi e per essere sicuro di non stare impazzendo, ma l’unica cosa che vide fu una roccia a punta che assomigliava incredibilmente alla sua testa; non perse tempo e la disintegrò con un calcio rilasciando nell’aria del pulviscolo grigiastro.

“Me la pagherai, Kakaroth!” Digrignò i denti e serrò i pugni.

Gli occhi di Vegeta erano iniettati di sangue e non è da escludere che se in quel momento, Goku avesse fatto magicamente la sua comparsa, sarebbe stato disintegrato dalla follia omicida del suo simile.

Dalla foga prese a calci e pugni qualsiasi cosa gli venisse a tiro, non importava che si trattasse di una roccia minuscola o di una montagna altissima, Vegeta doveva sfogare tutto il suo risentimento in qualche modo.

Ansimante e tutto ricoperto di polvere di roccia, salì sulla navicella e se ne andò, non prima però di aver danneggiato irreparabilmente il nucleo di quella stella con un ki blast.

La vide brillare qualche attimo dopo, lasciando in quello spazio infinito un altro buco e un ulteriore incongruenza nelle mappe interstellari di chi capitava per quelle rotte di navigazione.

*

Goku si stava rifocillando a dovere nell’enorme sala da pranzo, tutto quel dispendio di energie gli avevano fatto venire un grande appetito, quando si fermò di colpo guardandosi attorno e ancora con la bocca piena.

Vegeta.

Deglutì quel boccone contraendo l’esofago con forza per evitare che si fermasse a metà e morire così soffocato.

“Tutto bene?” Chiese Juth con gli occhi sbarrati dall’incredulità, lo yardratiano non si era abituato ancora all’enorme appetito del suo strano ospite. “Qualcosa non va?”

Goku continuò a mangiare imperterrito tutto quello che gli capitò a tiro, e dalla foga addentò anche la ceramica del piatto spezzandola.

Ne sputò i cocci.

“Devi stare attento, Goku, il piatto non si mangia!” Lo rimbeccò sorridendo.

Il saiyan si grattò la testa dall’imbarazzo “Lo so, lo so…sono stato distratto.”

“Da cosa?”

“Mi è sembrato di sentire un’aura famigliare in lontananza, più precisamente sul pianeta dove mi hai abbandonato prima.”

“Non ti ho abbandonato, ti ho lasciato lì” Precisò offeso.

“Il che equivale ad abbandonare.” Incalzò Goku più lentamente brandendo una coscia enorme arrosto strappandola dall’animale intero.

Bahh! Lasciamo perdere… ma parlami di quest’aura.” Juth ne voleva sapere di più.

Goku si portò due dita sporche di olio e grasso animale sul mento imbrattandone la superficie mentre lo yardratiano scrollava la testa e soffocò una risata, per quanto fosse, il saiyan, con la sua innocenza di bambino gli suscitava sempre allegria.

“Sono sicuro si trattasse di Vegeta.”

Mmm…Vegeta, questo nome mi suona famigliare.” Juth picchiettò un paio di volte il dito indice oblungo sulla bocca.

“E’ il principe della mia stirpe ormai estinta a causa di Freezer.”

“Si, conosco la storia del popolo saiyan.” Juth deglutì nascondendo un po' di tremore quando nominò quel tiranno conosciuto in tutta la galassia per le sue peripezie crudeli “… ma ora è morto per causa tua, giusto? Mi pareva di aver capito così quando mi hai raccontato la tua storia.”

“Chi? Vegeta?” Chiese sorpreso.

“Ma no, intendevo Freezer!” Avrebbe aggiunto anche idiota, ma non era il caso.

“Ah! Scusami, ho capito male” Rispose sputandogli in faccia dell’arrosto accidentalmente.

Juth prese un tovagliolo stizzito e si pulì la faccia dal bolo “Puoi gentilmente non parlare se hai la bocca piena? È maleducazione sai?”

Goku deglutì quell’enorme boccone a fatica e si batté il petto un paio di volte per far scendere il tutto ed evitare di strozzarsi di nuovo “Me lo dice sempre anche Chichi.” Sorrise amaramente.

Chissà che cosa stavano facendo lei e Gohan in questo momento.

Chissà se lo stavano pensando e se suo figlio si stava allenando con qualcuno.

Juth notò subito dal tono delle sue parole che qualcosa attanagliava il cuore e la mente del suo strano ospite, era chiaro come il sole che aveva nostalgia di casa, del resto erano passati molti mesi da quando era arrivato su Yardrat.

*

Vegeta continuò a mordicchiarsi le dita delle mani per il nervosismo, alla ricerca di una soluzione che gli permettesse di dare una spiegazione a quella sua apparizione e poi sparizione improvvisa.

Consultò per l’ennesima volta, forse la centesima, ogni singolo millimetro della galassia attraverso le mappe installate nel navigatore, ma non c’era niente che gli fece scattare dentro di lui quella scintilla che gli permettesse di avvicinarsi alla soluzione.

Solo stelle, polvere, detriti e qualche base della pattuglia intergalattica.

“Maledizione!” Imprecò alzandosi dal sedile di guida. “Me l’ha fatta sotto il naso.”

Il principe provò anche a concentrarsi, con la speranza di percepire ancora una volta il suo spirito e ritrovarlo finalmente.

Passò qualche minuto, ma più ci provava e più cresceva dentro di lui la consapevolezza che forse aveva sognato tutto, perdendo così la speranza di ritrovarlo e affrontarlo.

Vegeta poi ebbe un lampo di genio, pigiò dei tasti sulla consolle di comando impostando una rotta precisa, se Kakaroth era stato lì e non riusciva più a percepire la sua presenza nel raggio di qualche anno luce, c’era solo un posto dove lo avrebbe trovato.

Sul pianeta Terra.

*

Chichi continuava a guardare fuori la finestra con la speranza di rivedere suo marito tornare a casa.

Ogni giorno e alla stessa ora scostava la tenda della cucina con il cuore che batteva all’impazzata e si metteva a rimirare il cielo cercando di intravedere un qualcosa che le facesse capire che Goku presto sarebbe tornato.

Ma ogni giorno, puntualmente la delusione si faceva strada dentro di lei e la consapevolezza che forse non avrebbe più rivisto suo marito.

“Tornerà!” Le aveva detto Gohan.

Anche a lui mancava suo padre e come sua madre non vedeva l’ora di riabbracciarlo e vedere quanto fosse diventato forte in quei mesi che era stato lontano da casa.

“Lo pensi veramente?” Deglutì Chichi con gli occhi languidi cercando di non scoppiare a piangere per l’ennesima volta davanti a suo figlio.

Doveva essere forte e non crollare come le capitava spesso quando si coricava la notte.

Per lei e soprattutto per Gohan.

“Papà ci ama, e non ci abbandonerebbe mai.” Parole semplici e confortanti dette da un bambino innocente che non conosce tutti gli aspetti della vita, ma che guarda suo padre come fosse un eroe.

A Gohan non gli importa se ora Goku è lontano da casa, perché sa che suo padre lo sta facendo per loro, per diventare sempre più forte così gli sarà sempre più facile proteggerli.

Invece lui era impegnato sopra quegli stupidi libri tutto il giorno.

Chi avrebbe protetto la Terra durante la sua assenza se si fosse presentato un nemico talmente forte da eliminarli tutti?

“Non lo so tesoro…” Sospirò la corvina chiudendo la tenda ritornando a concentrarsi sulla pila di piatti da lavare rigorosamente a mano con acqua e sapone.

“Vedrai che tornerà presto, e quando meno te lo aspetti ti chiederà di preparargli i tuoi gustosi manicaretti.”

Chichi spezzò un piatto tra le mani dalla rabbia, poi si voltò verso un Gohan allibito.

“L’unica cosa che preparerò a quell’emerito imbecille saranno le valigie che lascerò sulla soglia della porta!”

“Ma dai, mamma, non dire così. Magari papà non sa come tor…”

“BASTA!” Inveì contro suo figlio, Chichi non voleva più sentire nessuno che difendesse quell’uomo, perché pensava che ormai l’unica cosa a cui pensasse erano gli allenamenti e niente altro.

Gohan pensò bene di troncare quella conversazione sul nascere per evitare di finire in castigo o con montagne di libri da leggere, avrebbe tanto voluto che sua madre vedesse Goku come un eroe e non come un fallito che alla prima occasione abbandona la famiglia.

E non era il caso di avvisarla che l’indomani avrebbe iniziato ad allenarsi anche lui.

*

“Ti ho visto parecchio distratto oggi, sei sicuro che tutto vada bene?” Gli chiese Juth dopo aver terminato un’altra sessione di esercizi, questa volta più leggeri visto che la tecnica del teletrasporto gli ha prosciugato quasi tutte le energie.

Goku annuì poco convinto con il capo.

Molte cose attanagliavano la sua mente, ed ora che aveva quasi raggiunto il suo obiettivo, le cose che aveva lasciato in secondo piano, piano piano riaffiorarono in superficie.

“Sai” Fece lo yardratiano “… anch’io sono stato lontano un periodo da questo pianeta, i miei amici mi mancavano molto, ma mi sono messo in testa di dedicare anima e corpo alla mia missione, così da poter tornare a casa in fretta e riabbracciare i miei cari.”

“Non so che cosa stiano pensando mia moglie e mio figlio di me. Polunga gli avrà sicuramente detto che tornerò a casa quando vorrò.”

“Ti amano a prescindere e credo che sappiano che cosa tu stia facendo.”

“Forse Gohan, ma Chichi è diversa, a lei non piacciono queste cose, le ritiene una perdita di tempo e basta.”

Juth si portò due dita sul mento “Donna strana la tua… voglio dire, ti stai allenando e hai rischiato di morire, non è che sei andato a fare un viaggio di piacere.”

“Vaglielo a dire.” Goku si sedette sull’erba fresca cullato dalla brezza che si era alzata dopo una giornata piena di calura “… è convinta che non serve a niente, ma io lo faccio solo per loro, perché non mi perdonerei mai se gli accadesse qualcosa.”

“E’ giusto, e questo ti fa onore.” Poi scoppiò a ridere lasciando Goku interdetto.

“Ho… ho detto qualcosa che non va?”

Juth ci mise un po' prima di calmarsi, la pancia gli faceva male per lo sforzo e alcune goccioline salate si formarono accanto a quegli occhi enormi e a mandorla.

“Tutto il mondo è paese, amico mio.”

“Cioè?”

“La razza femminile è uguale in tutte le forme le s’incontrano. Togli a loro attenzioni e queste non ti perdoneranno mai…”

“Non è che mi tiri molto su il morale così.”

“Fammi finire!” Lo rimbeccò in tono stizzito. “Quando tornerai a casa, presentati con dei fiori, impazzirà dalla gioia.”

“Fiori? Ne sei sicuro?” Domandò riluttante, non credeva che a sua moglie piacessero queste cose, e non la riteneva il tipo che si lasciasse di certo comprare da simili gesti.

“Certo! Vedrai che ti perdonerà per essere rimasto lontano così a lungo.” Disse con fierezza e convinzione l’alieno, il quale sembrava essere molto esperto in fatto di donne.

Goku deglutì pensando alle sue parole, l’ultima cosa che desiderava era proprio litigare con la sua amata Chichi, l’idea di presentarsi con un mazzo di fiori non lo allettava, ma Juth sembrava molto certo che funzionerà.

“Fiori, eh!?”

*

Continua

*

Angolo dell’Autrice: Ciaoooo!!! Dai, questa volta sono stata brava e non vi ho fatto aspettare un mese come l’ultima volta XD Unica pecca è che vado di fretta e non riesco a salutarvi per bene, ma sappiate che vi ringrazio infinitamente per il vostro sostegno e per continuare a seguirmi.

Un abbraccio, Erika

*

P.s. per chi ha telegram e gli piacerebbe fare anche solo due chiacchere, vi lascio il link del canale a cui sono iscritta, è a tema Miraculous, ma posso garantirvi che si parla spesso e volentieri di altro.

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https://t.me/joinchat/I3Kvz8x75yVmMDRk

  
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