Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug
Ricorda la storia  |       
Autore: genxha    31/01/2022    2 recensioni
Quando Ladybug chiede a Tigre Viola di sostituirla in pattuglia (Marinette è impegnata a preparare una festa per il compleanno di Adrien), Juleka scopre per caso l'identità del suo compagno felino, e non solo. Scopre che Chat Noir è convinto che Ladybug lo stia escludendo, e quanto ne sia addolorato. Quindi, messa da parte la timidezza grazie all'aiuto del Miraculous, Juleka decide di aiutarlo, come lui aveva aiutato lei nel momento del bisogno (Guiltrip). Ma le cose non saranno così semplici…
Genere: Azione, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Alya, Juleka, Luka Couffaine, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

cover-purple-noir-week

“Ladybug? Come mai qui? Un attacco Akuma?“ Juleka non crede ai propri occhi quando Ladybug si affaccia all’oblò della cabina della Liberty che divide con Luka.

“Ciao, Juleka… no, no.. “ risponde Ladybug, esitando un po’ prima di continuare

“Nessuna Akuma ma… devo chiederti un favore… Io, ecco mi sono dimenticata di una cosa e… Sì insomma… faresti un giro di pattuglia con Chat Noir al posto mio?”

Aspettando la risposta dell’amica, rimasta immobile, pensa “Mica posso dirle che sto preparando la festa a sorpresa per Adrien! Già è tanto che Nino non gli ha già spifferato tutto!”

Juleka spalanca gli occhi e sussurra “Io? Ma io…”

Ti prego, sei l’unica a cui posso chiederlo!” supplica Ladybug, infilandosi nella piccola apertura “No, non posso dirti di più… e ho solo venti minuti!” continua, mentre prende il Miraculous della Tigre dallo yoyo.

Juleka guarda il bracciale, poi sposta lo sguardo sull’eroina in rosso, che sposta il peso da un piede all’altro, infine accetta “O-ok. Cosa devo fare?” chiede.

“Un semplice giro di pattuglia per controllare che vada tutto bene, insomma che non ci siano segni di Akuma o di qualcuno che stia per avere un crollo emotivo, quelle cose che Papil.. ehm Falena Oscura cerca, aiutare i parigini, che so, salvare un gattino su un albero, le solite cose “da eroe”, Chat Noir sa cosa va fatto.” risponde Ladybug, affidandole il bracciale “Roarr sa dove devi incontrarlo e ti spiegherà come arrivarci. Verrò a riprendere il Miraculous appena torni qui.” poi abbraccia Juleka, lasciandola andare subito quando la sente irrigidirsi “Grazie, Juleka. Ti devo un favore!”.

“Ah, dimenticavo,” dice Ladybug prima di infilarsi nell’oblò della cabina “Chat Noir fa delle battute… beh lo sai come sono. Ridi anche se non sono divertenti, perché altrimenti ci rimane male.”

Guardandola allontanarsi, Juleka pensa “Mi ricorda qualcuno… ma non riesco a capire chi” poi alza le spalle e indossa il bracciale e gli anelli. Subito Roarr appare al suo fianco e la ragazza si fa spiegare dove e quando deve incontrarsi con Chat Noir per la pattuglia.

 

Tigre Viola arriva sul posto con almeno dieci minuti di anticipo, e approfitta di quei minuti per prendere confidenza coi superpoteri, allontanandosi dal tetto su cui dovrebbe incontrare Chat Noir e saltando sugli edifici vicini;

“Forse mi sono allontanata un po’ troppo” pensa, riconoscendo il posto dove è arrivata, su uno degli edifici attorno al giardino pubblico vicino casa di Marinette, dove c’è la statua dedicata a Ladybug e Chat Noir. Mentre prende la rincorsa per tornare al luogo dell’appuntamento la ragazza vede, con la coda dell’occhio un ragazzo più o meno della sua corporatura, con una testata di capelli biondi sedersi pesantemente su una delle panchine vicine alla statua.

Il biondo appoggia i gomiti sulle ginocchia e si porta le mani alle tempie, le spalle ingobbite in avanti.

Tigre Viola si blocca sul posto “Adrien?” borbotta “E sembra anche parecchio giù di morale… cosa gli sarà successo?” pensa, indecisa su cosa fare, mentre si acquatta dietro un comignolo, guardando Adrien dall’alto “Forse dovrei parlargli. Quando ero giù mi ha aiutata…”.

Mentre lei riflette, Adrien si alza dalla panchina e guarda la statua con aria malinconica, poi si avvia verso l’uscita del parco. Dai tetti, Tigre Viola lo segue con lo sguardo mentre attraversa la strada e si guarda intorno sospettoso: incuriosita la ragazza continua a seguirlo dall’alto finché non lo vede entrare in uno stretto vicolo tra due edifici.

Tigre Viola fa una smorfia e aggrotta la fronte “Ma dove..” sussurra, aguzzando lo sguardo sul vicolo buio “Dove sta andando Adrien? Quello è un vicolo cieco… ovrei controllare?” si domanda, poi le sembra di vedere un bagliore verde dal fondo del vicolo. Improvvisamente dallo stretto spazio tra i tetti dei due edifici, Tigre Viola vede un riflesso metallico, seguito da una inconfondibile sagoma nera che salta sull’edificio a destra, allontanandosi verso Nord; si butta pancia a terra per non essere vista, portando una mano a coprirsi la bocca “ODDIO Adrien è CHAT NOIR?” pensa, “Ma no, non può essere… Ma chi altro potrebbe essere, in quel vicolo cieco.” Tigre Viola solleva con circospezione la testa dal nascondiglio, trovando la via libera.

La ragazza scende nel vicolo in cui aveva visto entrare Adrien ma non le sembra d’averlo visto uscire “Nessuno” borbotta “Allora non c’è dubbio. E adesso? Non posso dirlo a nessuno, ma… Se è davvero innamorato di Ladybug e Marinette lo scopre le si spezzerà il cuore, già è stressata…” scuote la testa e fa un respiro profondo “Ladybug ha detto di fare attenzione ai crolli emotivi.. Devo evitare di averne uno io, adesso. Adrien poi sembrava così triste.” Tigre Viola stringe i pugni e borbotta “Meglio che vada all’appuntamento, e che lo faccia in fretta”.

 

Chat noir è seduto sul bordo del solito tetto da cui partono le pattuglie con Ladybug. Il sole è appena sceso sotto l’orizzonte e una calda luce arancione riempie il cielo parigino.

“Sarà in ritardo anche oggi? Nemmeno lei si ricorda di me?” borbotta Chat Noir, cercando all’orizzonte qualche segno di Ladybug.

“Strano che fossi utile a qualcuno” pensa con un sospiro e quasi senza accorgersene, inizia a canticchiare una filastrocca, la stessa che sua madre gli cantava sempre ma con una piccola modifica “Un gattino… sul tetto… tutto solo senza la sua Lady”.

Silenziosa come il felino a cui si ispira, Tigre Viola si avvicina al colmo del tetto e con un piccolo salto si ferma giusto dietro Chat Noir. Ascoltandolo cantare pensa “Che filastrocca triste, devo proprio fare qualcosa, non l’ho mai visto così”

Il ragazzo si interrompe di colpo, le orecchie del costume ruotano sentendo un rumore sul tetto dietro di lui “Ciao, Insettina” saluta, senza guardare.

“C-ciao, Chat Noir” il suono della voce lo fa voltare di scatto, giusto per trovarsi davanti Tigre Viola, che lo saluta, esitante, alzando una mano.

Chat Noir si alza in piedi di scatto, in posa difensiva “Tigre Viola? Che ci fai qui? Dov’è Ladybug? Le è successo qualcosa?” chiede, subito preoccupato per la sua compagna e avvicinandosi alla nuova arrivata. “Eh… Tranquillo, Chat Noir, lei sta benissimo… Mi ha detto che si era dimenticata di un impegno… e mi ha detto che non voleva lasciarti in pattuglia da solo.” risponde la ragazza, alzando le mani davanti a sé.

“Scusa…” risponde Chat Noir, guardando a terra e borbottando fra sé, in tono appena udibile “E' che a volte mi viene da pensare…” poi a voce appena più alta “Lasciamo perdere vah. Tanto io non conto più niente. Sono il buffone di corte… Non mi ha nemmeno avvisato. Beh, che novità…” poi guarda Tigre Viola mostrando un sorriso che non raggiunge gli occhi “Allora, ricominciamo!” la saluta dicendo “Miao, ehm.. cugina.” e fa un inchino molto teatrale “Vogliamo iniziare il giro di pattuglia?” chiede infine.

“Sicuro che vada tutto bene, Chat Noir?” chiede Tigre Viola, alzando un sopracciglio

“Oh, sì! Va tutto purr-fettamente, non è meow andato meglio!” esclama l’altro, sfoggiando un altro dei suoi perfetti sorrisi da modello, confermando la deduzione di Juleka che pensa “solo Adrien sorride così”.

Chat Noir stacca il bastone dalla cintura “Ehi, facciamo una gara? Vediamo se vince il gatto o la tigre? Penitenza per chi arriva ultimo!” esclama, usando il bastone per lanciarsi dall’altra parte della strada.

Tigre Viola lo guarda allontanarsi, ancora un po’ sbigottita, poi lo chiama “Ehi, aspettami! Non hai nemmeno dato il via!” dopodiché, ringhiando tra i denti, prende la rincorsa e salta sul tetto di fronte, atterrando a quattro zampe“E poi non ho accettato la sfida!” esclama con un ringhio.

I due continuano a saltare di tetto in tetto finché, a qualche isolato di distanza, in vista di Notre Dame, Chat Noir si ferma di colpo su una piccola terrazza circondata da una bassa ringhiera, vicino alla Senna.

“Ma non dovevamo fare un giro di pattuglia? Che succede, Chat Noir?” chiede Tigre Viola, quando lo raggiunge un paio di secondi dopo, guardandosi attorno per capire perché l’altro, che ora le dà le spalle, si fosse fermato così all’improvviso.

“Beh Tigre…” inizia lui, guardando le luci della città che iniziano ad accendersi “Forse non va proprio tutto bene, ma che vada bene o no, non importa a nessuno. Quindi okay, va tutto bene,” dice infine, appoggiando i gomiti alla ringhiera, affacciandosi al lato opposto alla Cattedrale. Tigre Viola sospira, si avvicina, appoggia anche lei i gomiti sulla ringhiera, guardando il panorama e osservando Chat Noir con la coda dell’occhio.

“Non siamo di molte parole eh?” commenta Chat Noir, con un mezzo sorriso “Ma scommetto che sei brava ad ascoltare..”

“Hm.” annuisce la ragazza, guardando prima il paesaggio e poi finalmente spostando lo sguardo su Chat Noir, giusto in tempo per notare che l’accenno di sorriso si è spento. “Cavolo, devo dirgli qualcosa” pensa, quindi chiede “Ti-ti va di parlarne?”

Continuando a guardare davanti a sé, Chat Noir esclama, sarcastico: “Chissà quale sarà stato quest’impegno così importante per Ladybug. Più importante di una pattuglia, intendo.“

Il ragazzo si morde il labbro, poi, evitando lo sguardo di Tigre Viola continua “O ti ha mandata qui a controllare che io faccia il mio dovere, come fa mio… ehm fanno tutti?”

Il ragazzo fa una pausa, allungando i gomiti e stringendo i pugni sul metallo della ringhiera.

“Vedi? Tutti volete che io faccia qualcosa o che sia in un certo modo.”

Tigre Viola lo guarda, perplessa. “Eh… Mi dispiace!”. La ragazza rimane un momento indecisa su cosa fare, poi appoggia una mano sulla spalla di Chat Noir “Ti c-capisco, anche io, a volte mi sento così.”

“Scusa” borbotta il ragazzo, guardando prima la mano e poi il viso di Tigre Viola.

Fa una pausa e sospira “Non voglio annoiarti coi miei problemi…”

La ragazza scuote la testa, stringendogli leggermente la spalla “Ascolta, Chat Noir. Non sei costretto a parlare se non ti va. Una volta un amico mi ha aiutata quando… temevo di aver rovinato tutto con una persona a cui tengo. Solo parlarne mi ha fatto sentire meglio e capire che non avevo fatto un disastro. Se non te la senti capisco, dopotutto non mi conosci.” toglie la mano dalla sua spalla e aggiunge a bassa voce “Però io si” un po’ imbarazzata.

Chat Noir rimane un attimo a pensare, sospirando con lo sguardo perso davanti a sé poi improvvisamente risponde “Mi dispiace, Tigre, non volevo prendermela con te. È che… mi sento messo da parte. Lei non ha più bisogno di me e poi….”

L’aria malinconica diventa triste, poi preoccupata, Tigre Viola gli mette entrambe le mani sulle spalle e lo fa voltare verso di lei

“Lei ti vuole bene e ha bisogno di te, Adrien!”

Chat Noir sussulta, fissando l’altra negli occhi gialli ed esclama “Aspetta aspetta aspetta, Tigre! Come hai detto?” chiede, scrollando le spalle per allontanarsi dalla ragazza.

Tigre Viola abbassa lo sguardo, lasciando andare Chat Noir ma subito dopo fa un lungo respiro e rialza gli occhi, fissando lo sguardo in quello del ragazzo che ha di fronte.

“Hai sentito bene, ti ho chiamato Adrien.” esclama, facendo un passo avanti “Tu hai aiutato me quando ero giù per via di Rose, e vorrei davvero ricambiare il favore; gli amici servono a questo!”

Chat Noir impallidisce, poi si copre la bocca con una mano per poi abbandonare le braccia lungo i fianchi “Ti ho aiutato… Ma io… Rose? Oddio, sei Juleka! Come… come hai fatto a capire che…” sussurra

Lei annuisce. “Ti ho visto prima. Al parco. Scusa, non volevo impicciarmi è che… non ti ho mai visto così giù e ti ho seguito, pensavo potessi cadere vittima di Papillon” risponde la ragazza, guardandosi i piedi.

“Purr-fetto, ci mancava anche la ciliegina sulla torta” sussurra Chat Noir tra i denti “Va bene, senti…” prende le mani di Tigre Viola tra le sue, facendola sobbalzare, assumendo all'improvviso l'espressione di un cucciolo che teme di essere bastonato “Ti prego, Juleka.. non dire niente a Ladybug!” supplica “È che…lei non si fida di me, mi toglierebbe il Miraculous e poi…”

“Non dire sciocchezze!” lo interrompe Tigre Viola “Non lo farebbe mai!”

“Come fai a dirlo?” sbotta Chat Noir lasciando le mani dell’amica.

“Beh è ovvio! Ogni volta che ritardi durante una missione lei si preoccupa sempre per te. E pure prima, quando mi ha dato l'incarico di fare pattuglia con te, ha passato un sacco di tempo a dirmi come comportarmi nei tuoi riguardi” risponde Tigre Viola, fissandolo “e poi vedo come ti guarda” aggiunge, quasi parlando a sé stessa.

Mentre Chat Noir sussurra un “se lo dici tu” e la sua mano va dietro la nuca, nel tipico gesto di nervosismo di Adrien, la ragazza non abbassa lo sguardo e chiede, seria “Hai voglia di dirmi cosa non va? Sono tua amica, Adrien, voglio davvero aiutarti!”.

Visto che Chat Noir non risponde, Tigre Viola cerca di sondare il terreno “È per via di Ladybug, vero?” “Già… io ci provo a…” risponde il ragazzo, poi distoglie lo sguardo, sembra fissare un tetto dalla parte opposta alla strada. “Ci provo a lasciarmela alle spalle, visto che continua a dirmi di no” prosegue, dopo una pausa ”ma più ci provo e meno ci riesco, adesso ho paura che non mi voglia nemmeno più come amico. Lo vedo che cerca di tenermi lontano!”

“Oh, capisco. Ma… non credo che lo faccia apposta. Lei di sicuro ti vuole bene!”

“Sarà, ma mi pare che non me lo dimostri” commenta Chat, sempre più triste, tanto che Tigre Viola gli mette di nuovo una mano sulla spalla

“Forse, ma ciascuno ha il proprio modo di dimostrare affetto, e lei davvero si preoccupa per te, solo che magari ha troppe cose in testa, tipo oggi che è venuta da me. Dopotutto non sappiamo molto di lei, a parte che è diventata Guardiana!”

“Scusa Juleka, ma non mi va molto di parlarne… meglio occuparci della pattuglia” fa lui, allontanandosi dalla ringhiera e guardando dal lato opposto della Cattedrale.

“Ok, come vuoi, Chat Noir” risponde Tigre Viola “allora andiamo.”

“Sì, è meglio” approva Chat Noir, sospirando. L’altra segue il suo sguardo e riconosce il posto verso cui guarda “Che strano… continua a guardare verso il terrazzo di camera di Marinette…”

L’eroe in nero ha preso dalla cintura il bastone e lo usa per dirigersi ancora verso Nord, per costeggiare la Senna. Tigre Viola prende la rincorsa lungo la terrazza e spicca un salto, legando la coda ad un lampione e usandola per lanciarsi verso l’edificio più vicino, attraversando il fiume.

I due continuano lungo il fiume fino al Trocadero, dove Chat Noir si ferma nel punto più alto dell’edificio. Chat Noir, appena Tigre Viola lo raggiunge, dice “Beh, Tigre, di solito io e Ladybug finiamo il giro qui. Direi che possiamo farlo anche noi.”

Fa una pausa, poi guarda Tigre Viola negli occhi “Mi raccomando… non dire niente a Ladybug. Quando riguarda me o lei, questa cosa delle identità segrete è importantissima.” dice, con una nota di sarcasmo.

“Non ti preoccupare, non lo dirò a nessuno. Ma tu, per favore, ricorda che se sei giù, hai degli amici pronti ad aiutarti!”

“Non ne sono del tutto sicuro” ribatte Chat Noir, con lo stesso tono di prima “ Dopodomani è il mio compleanno!” poi abbassa la voce, sbuffando “E nessuno dei miei cosiddetti 'amici' se ne è ricordato!”

Lei riflette un secondo, portandosi un dito alle labbra “Hmmm…. Beh ma è tra 2 giorni, magari ti hanno preparato una sorpresa!”

“Senza una storia di copertura? Mi sarei accorto se stessero organizzando qualcosa! Una sorpresa? E come, mio padre non mi lascerebbe mai andare, tutte le mie giornate sono super organizzate, lui odia i miei amici, l’unico momento in cui… Lasciamo perdere, ok?” la interrompe Chat Noir, avvicinandosi all’orlo del tetto. Tigre Viola lo guarda senza dir nulla e lui subito porta una mano dietro la nuca “Scusami, Juleka. Hai fatto bene a controllare, prima. Sono stato stupido io a non guardarmi in giro prima di trasformarmi. E poi… lo so che mi vuoi aiutare ma… va tutto bene. Davvero. Grazie per la compagnia, e ci si vede la prossima volta che Ladybug si dimentica di qualche impegno e si sente in colpa.” ridacchia, poi si congeda: “Purr-troppo devo scappare! Miao!”, lanciandosi usando il bastone come asta.

Tigre Viola rimane a guardare nella direzione in cui Chat Noir s’è allontanato, poi sospira, alza le spalle e si dirige verso casa, ritrasformandosi in una stradina secondaria e percorrendo l’ultimo breve tratto a piedi per avere il tempo di riflettere sulla discussione di poco prima “Devo dire qualcosa a Ladybug su come stava Adrien, cioè Chat Noir. Ma non posso dirle che ho scoperto l’identità segreta di Chat, gliel’ho promesso. Che guaio. Devo inventarmi qualcosa… resterò sul vago.”. Il filo dei pensieri di Juleka viene interrotto dall’arrivo di Ladybug, che le indica di scendere sotto un ponte poco lontano dalla Liberty.

“Eccomi! Com’è andato il giro?” chiede Ladybug, allungando la mano per riprendere il bracciale.

Juleka le restituisce il gioiello “Beh, direi che è andato tutto bene. Nessun crollo emotivo. ” risponde, poi fa una pausa “A dire il vero è stato divertente, mi piacerebbe poterlo rifare!” aggiunge.

Ladybug prende le mani di Juleka “Davvero? Beh… In questi giorni sono un po’ presa, magari potrai darmi ancora una mano, grazie!” l’altra la guarda senza dire niente e l’eroina le lascia andare le mani “Qualcosa non va?” chiede, alzando un sopracciglio.

“Beh, ecco…” inizia Juleka “Chat Noir era molto giù di morale, forse dovresti parlargli.” spiega.

Ladybug le lascia le mani “Giù di morale? Ma gli ho già parlato, non penso che ce ne sia bisogno," borbotta mentre corruga le sopracciglia e lo sguardo le si concentra su un punto indefinito di fronte a sé. Poi sospira e continua, "Comunque grazie di avermi avvisata! Ora mi dispiace ma devo proprio andare. Ancora grazie Juleka! È bello sapere che, se avrò ancora bisogno, potrò contare su di te!”

“G-grazie a te, Ladybug. Ma d-davvero, dovresti parlargli...” risponde la ragazza, mentre Ladybug si volta e inizia a roteare lo yo yo.

Ladybug si volta di nuovo a guardarla, sorridendo un sorriso che non le raggiunge gli occhi. “Ok, ok, cercherò di farlo alla prima occasione! Ciao, Juleka!” saluta, poi lancia lo yo yo verso un lampione e sparisce sui tetti.

Juleka rimane qualche istante immobile sotto il ponte, poi si avvia verso casa, sempre più decisa ad aiutare Adrien.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug / Vai alla pagina dell'autore: genxha