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Autore: genxha    01/02/2022    0 recensioni
Quando Ladybug chiede a Tigre Viola di sostituirla in pattuglia (Marinette è impegnata a preparare una festa per il compleanno di Adrien), Juleka scopre per caso l'identità del suo compagno felino, e non solo. Scopre che Chat Noir è convinto che Ladybug lo stia escludendo, e quanto ne sia addolorato. Quindi, messa da parte la timidezza grazie all'aiuto del Miraculous, Juleka decide di aiutarlo, come lui aveva aiutato lei nel momento del bisogno (Guiltrip). Ma le cose non saranno così semplici…
Genere: Azione, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Alya, Juleka, Luka Couffaine, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Con uno sbadiglio Juleka scende dalla passerella della Liberty diretta a scuola. Non ha dormito affatto bene, la notte precedente, continuando a rimuginare su Chat Noir, Adrien, Ladybug e Marinette. Anche mentre cammina verso il Collèége Du Pont continua a pensarci “Se davvero Adrien è innamorato di Ladybug, Marinette non ha speranza. E cavolo, però ci starebbe troppo male. Già rompere con Luka è stato traumatico, figurati che si sono lasciati di comune accordo. D’altra parte, a Ladybug non sembra interessare Chat in QUEL senso, ed è Adrien che sta male… Potrei spingerlo verso Marinette… ieri continuava a guardare verso casa sua, e al picnic del Giorno degli Eroi ha parlato così bene di lei, magari…” Juleka non riesce a trattenere un sorriso “Son stata troppo con Alya… comincio a shipparli pure io.”

Presa da queste riflessioni, Juleka passa davanti al negozio dei genitori di Marinette e viene quasi travolta da quest’ultima che si precipita fuori dalla porta con un croissant in bocca e una mela in mano, si ferma al semaforo pedonale e aspetta che scatti il verde continuando a correre sul posto.

Juleka si avvicina a Marinette, lei la vede, inghiotte la brioche ed esclama “Ciao Juleka! Com’è che sei in ritardo anche tu?”

“Ciao, Marinette, ma non siamo in ritardo!” risponde Juleka aggrottando la fronte mentre prende il cellulare e lo mostra all’amica, che si immobilizza di colpo, infossando la testa nelle spalle “Uff… Ho visto male l’ora… non siamo in ritardo. Beh, meno male, così posso cercarmi il posto migliore nell’aula d’arte, oggi ci sarà Pierre Rocheux per il bozzetto della statua dedicata alla nostra scuola!”

Scatta il verde e Marinette attraversa la strada di corsa, diretta verso l’ingresso della scuola “A dopo Juleka!” saluta, poi salendo le scale guarda Tikki nella borsa a tracolla e sussurra “Spero tanto che uno dei modelli sarà Adrien…”.

Juleka rimane immobile a guardare Marinette, poi scuote la testa e la segue verso l’ingresso della scuola. La ragazza sta per superare il cancello dell’edificio quando vede la grossa berlina di casa Agreste ripartire dopo aver fatto scendere Adrien, che attraversa il marciapiede per entrare a scuola.

Prima di salire le scale, Juleka fa un cenno di saluto ad Adrien, e lui risponde sorridendo e avvicinandosi alla ragazza “Buongiorno!” la saluta, poi guarda la scalinata e il portone “Ma quella che ho visto entrare era Marinette? In orario? Non era mai successo, prima.”

Juleka risponde al saluto con “Ciao”, poi annuisce “È per la cosa di oggi dello scultore” spiega, dando uno sguardo attorno, poi guarda Adrien e chiede “Hai un paio di minuti? Ti vorrei parlare”.

“Uh.. sì, va bene… di… di cosa?” risponde Adrien, la mano dietro la nuca. La ragazza non risponde e sale le scale, spostandosi in un angolo del cortile, seguita da Adrien che, mentre lei controlla che non ci siano orecchie indiscrete vicine, pensa “Spero che non mi dica che Ladybug è arrabbiata con me…” “Adrien, magari non sono affari miei ma.. Lo so che ci stai male a sentirti dire sempre no da… da lei. Credo che forse dovresti… Beh, guardarti intorno, sei un” Juleka fa una pausa, arrossendo leggermente e abbassando il tono della voce “...bel ragazzo e…”

Adrien la interrompe “... un supereroe, cosa che con l’amore a quanto pare… con Kagami è andato tutto a rotoli per quello.”

Juleka lo guarda, prende un respiro e ricomincia “Fammi finire, per piacere…” “Già è difficile… poi lui mi interrompe… butto la bomba e via?” pensa, poi prosegue “...perché non provi a, come dire, cambiare bersaglio?”

Adrien la guarda, facendo una smorfia “Anche Kagami me lo diceva e lei…”, inizia, ma Juleka gli mette un dito sulle labbra per zittirlo.

“Adrien, non è la stessa cosa. Posso drie che sei carino, e ti voglio aiutare perché sono tua amica ma non intendo mettermi in mezzo. Senza offesa ma non sei il mio tipo”.

Adrien arrossisce violentemente e lo sguardo di Adrien si perde per un istante, poi torna a guardare Juleka “Ok ma dove la trovo una come Ladybug?” Ci pensa un attimo e inizia a tirare su un dito per ogni caratteristica. "Deve essere carina, intelligente, coraggiosa, sempre pronta ad aiutare gli altri, dolce…"

L’altra sostiene lo sguardo e risponde: “Beh dai ci saranno pure ragazze carine, coraggiose, altruiste e dolci come lei no? TIpo… che so, Marinette? Dai gliel’hai detto anche tu al picnic che facemmo al Giorno degli Eroi, che è la nostra Ladybug di tutti i giorni! Poi è così giù da quando ha rotto con mio fratello…”

Adrien spalanca gli occhi per una frazione di secondo, poi abbassa la voce “Sai, lei è … beh è molto carina, gentile e…. Ma forse la metto in imbarazzo perché sono famoso, per via di mio padre. Sai, quando ci fu quella cosa di Jagged a casa sua… le foto, insomma le ho chiesto se… e mi ha detto che mi vede come amico.”

Adrien fa una pausa. “E poi… Non dirlo a nessuno ma qualche tempo fa mi disse che era innamorata di me-Chat Noir, non di me-Adrien! Mi ha veramente sopreso, non credevo proprio che Chat Noir fosse il suo tipo!”

Juleka sobbalza e pensa: “Alla faccia, e volevo fare la rivelazione-bomba io…”

Il biondo, di nuovo lo sguardo perso, non ha notato la sua reazione e prosegue: “Beh poi io le ho spiegato che… insomma amo Ladybug… e poi suo padre è stato akumizzato e… Tu non hai idea di che paura fa Tom Dupain in quello stato!”

“Non fatico a crederlo…” borbotta Juleka

“Poi Marinette, insomma ci siamo parlati e mi ha detto che non era una cosa seria. Solo una sbandata per una celebrità. Per Chat, intendo.” conclude Adrien, sbirciando nervosamente il cellulare,

“Appunto. Ma visto che ti ha detto di punto in bianco che gli piacevi come Chat e tu non ne avevi idea, perché non pensavi fosse il suo tipo, non è che magari anche per te-Adrien… ” insiste Juleka pensando “Se Marinette scopre che gliel’ho detto prima sprofonda e poi mi spella viva…”

Adrien stropiccia i piedi, nervoso “Sul serio, Non credo di piacerle… e poi è sempre così… beh… tesa quando le parlo.”

“Magari pensa che tu sia troppo per lei? Prova ad essere un po’ meno, scusa se te lo dico, Adrien, ma a volte sei troppo mister perfettino. Lasciati andare!”

Allunga la mano con l’ombrello verso Marinette. Anche lei fa lo stesso gesto, un po’ esitante. Le dita dei due ragazzi si sfiorano e Adrien per un attimo ha una strana sensazione, niente affatto spiacevole. Marinette afferra il manico dell’ombrello e quello si chiude da solo sulla sua testa. Un momento di esitazione e poi la ragazza scoppia a ridere, subito imitata da Adrien.

Adrien sbatte le palpebre un paio di volte, tornato al presente, e porta ancora la mano dietro la nuca “N-nessun problema, Juleka.. Me l’hanno già detto. Ma quindi dici che dovrei… “

Da dentro camicia di Adrien fa capolino Plagg “Gattino! Non provare a fare come fai con Ladybug, che altrimenti Codini prende fuoco per l’imbarazzo!”

“Zitto, Plagg, e resta nascosto!” sbotta Adrien, diventando rosso come un peperone.

Juleka ridacchia, coprendosi la bocca con una mano, poi continua “Sul serio, Adrien. D’altra parte se non provi… Quando Ladybug mi ha dato il Miraculous avevo una paura di non farcela che non hai idea.”

“Juleka, tu che la conosci bene…“ Adrien esita, cercando le parole ”Pensi che Marinette possa avere una cotta per me?”

“M-ma no, non che me-me ne abbia parlato, insomma” borbotta Juleka, mentre Plagg, dopo aver alzato gli occhi al cielo cerca di salvare la situazione:

“Ehm.. non rischiate di arrivare in ritardo, voi due? Gattino, non vorrai mica far aspettare le tue fan!”

“Piantala, Plagg. E nasconditi, te l’ho già detto. Però hai ragione, è meglio andare!” taglia corto Adrien, avviandosi verso la scala che porta sulla balconata del cortile interno.

 

Adrien e Juleka entrano nell’aula d’arte appena in tempo per la campanella, anche se quel giorno non c’erano lezioni regolari il Preside gli lancia un’occhiataccia. Marinette si volta verso la porta, girandosi subito verso Alya appena si rende conto che Adrien la sta salutando con la mano.

Il Preside Damocles, quando tutti sono entrati, si schiarisce la voce, prende un microfono e inizia a parlare “Cari studenti! Come sapete il Sindaco ha deciso di donare alla nostra Scuola una statua che simboleggerà l’atto dell’insegnamento. Per questo abbiamo chiamato il famoso scultore Pierre Rocheux che realizzerà quest’opera, basandola su due dei nostri studenti, un ragazzo e una ragazza. Negli scorsi giorni abbiamo chiesto ai vostri genitori il permesso di inviare le foto di classe all’artista, che ha già fatto una scelta iniziale di candidati. Le formalità legali per la liberatoria sono già state fatte, quindi oggi ci verrà comunicato chi saranno i due fortunati modelli per la statua che verrà esposta nel nostro cortile interno.” L’uomo fa una pausa ad effetto e indica qualcuno ”Ma è il momento di lasciare la parola al signor Rocheux”

Si fa avanti un uomo di mezza età, brizzolato, di corporatura media, con i capelli grigi pettinati perfettamente all’indietro fino sulle spalle e una barba grigia, curatissima, altrettanto lunga, legata da un certo punto in poi in due treccine parallele. Prende il microfono e dopo aver salutato con un paio di frasi di circostanza inizia “Oggi sceglierò i due modelli su cui baserò la mia opera. Ho già alcune idee in merito, ma una fotografia è una cosa, avervi qui di fronte un’altra. “ Si volta verso il centro dell’aula su cui ci sono due piattaforme, una vuota e una con un oggetto di forma di parallelepipedo, coperto da un telo. Lo scultore allunga una mano e toglie il telo, rivelando un blocco di marmo bianco e spiegando in tono solenne “Questo è il materiale grezzo che utilizzerò. L’ho portato con me perché Il marmo non è tutto uguale: esso cela la scultura al suo interno e solo riconoscendola, ancor prima di dare il colpo di scalpello la si può far emergere. Professor Damoclès, le lascio la parola, saprà spiegare il tutto molto meglio di me.”

Mentre il preside riprende il microfono e tira fuori una busta dalla tasca della giacca, Adrien sente Chloé ridacchiare e sussurrare qualcosa a Sabrina.

Il signor Damoclès apre la busta e si schiarisce di nuovo la voce. “il signor Rocheux ha indicato i seguenti studenti. Ragazzi Agreste Adrien, Bernard Michel, Enciel Marc. Ragazze: Bourgeois Chloé, Dupain-Cheng Marinette, Gauthier Colette. Venite avanti per favore.”

Tutti gli sguardi si posano su Chloé e Marinette, in prima fila nell’aula, mentre gli altri due ragazzi, lui più alto di Adrien, felpa scolorita e jeans neri, capelli neri tagliati corti, occhi grigi e un viso regolare e la ragazza di corporatura simile ad Alya, lunghi capelli castani e occhi scuri, minigonna nera e camicetta beige, si fanno avanti dalla quarta fila.

Marinette sente il proprio nome e rimane a bocca aperta, scordandosi di respirare “Oddio e adesso? Non è possibile che abbia scelto me… con Adrien? Oddio adesso cosa faccio, non indosso i miei calzini portafortuna, sarà un disastro. Sceglierà me è Adrien, io gli cadrò addosso rompendogli quel bellissimo naso, suo padre lo toglierà da scuola, lui mi odierà per il resto della vita e non potremo mai avere una casa, tre bambini e un criceto di nome…”

“Marinette!” la chiama Alya, dandole una gomitata nella costole “Chiudi la bocca, ragazza mia, o entrano le mosche! Vai!” la esorta, indicando il gruppo degli altri. La mora si riscuote e con una sorriso tirato si allontana da Alya, che le sussurra “Sorridi, pare che tu abbia un ictus, Mari”

“Ridicolo, assolutamente ridicolo” Chloé sta ovviamente protestando “Io non voglio condividere la possibilità di scelta con quelle due sciacquette. SOPRATTUTTO con Dupain-Cheng. Quell’altra manco so chi sia” dice, facendo un gesto stizzito con la mano.” Il Preside le si avvicina “Signorina Bourgeois, la scelta non è ancora stata fatta, potrebbe essere lei a rappresentare…” ma lei lo interrompe sibilando “Tsk! Mio PADRE, il Sindaco, OVVIAMENTE non sarebbe d’accordo se fosse altrimenti, e ritirerebbe la donazione.” poi ignorando il preside si avvicina allo scultore, puntando l’indice e scandendo “E lei, signor Pierrot, o come si chiama, scelga bene. Cioè ME e Adrienuccio.”

Sentendo quel nomignolo Adrien si irrigidisce, e Marinette lancia a Chloé un’occhiata di fuoco.

Lo scultore alza le spalle e non le dà risposta “Ragazzi potreste, per favore, mettervi in fila qui?” chiede, indicando davanti alla piattaforma vuota.

Gli aspiranti modelli si mettono in riga l’uno accanto all’altro, spostando nervosamente il peso da un piede all’altro, tranne Adrien, perfettamente immobile e a suo agio, e Chloé, che sbuffa, braccia conserte, un dito che picchietta ritmicamente sull’altro braccio, a tempo col piede.

Rocheux passa in rassegna i ragazzi, lo sguardo che si alterna tra i loro visi e il blocco di marmo, poi chiede “Ragazze, vi dispiacerebbe sciogliere i capelli?”.

Marinette non si fa problemi a togliere gli elastici e far ricadere i capelli neri sulle spalle.

Adrien lancia un’occhiata interrogativa a Juleka, che indica Marinette con un lieve cenno della testa, facendolo voltare a guardarla e inghiottire a vuoto pensando “sta benissimo coi capelli sciolti”.

Chloé invece protesta alzando la voce “Certo che mi dispiace! Non rovinerei certo la mia perfetta acconciatura per questa stupida statua! Pfui! Mio PADRE non sarà AFFATTO contento”, dopodiché, furibonda, lascia la fila e a passo di marcia raggiunge Sabrina, la prende per un braccio e spintonando tutti esce dall’aula, prendendo il proprio cellulare dalla borsetta che Sabrina le porge.

Juleka, Alya, Nino, Adrien e Marinette la seguono con lo sguardo, certi che a breve avranno a che fare con un’Akuma.

“Hmm” lo scultore annuisce, osservando di nuovo i ragazzi per un lungo momento. Simula con le mani una specie di rettangolo, inquadrando il marmo e i ragazzi uno per uno, poi si avvicina al blocco e bussa sulla superficie con un martelletto di legno.

L’unico che non si scompone é Adrien, gli altri sono evidentemente molto nervosi, quasi trattengono il respiro.

Dopo un tempo che sembra interminabile Rocheux sentenzia “Ho trovato i lineamenti celati nella grezza materia di questo blocco” si volta verso la platea e poi verso i modelli “Tu” indica Adrien, che annuisce “E tu”, indicando Marinette, che sente cedere le ginocchia e viene sorretta da Adrien, accanto a lei, riprendendo l’equilibrio e arrossendo violentemente “scusate, è che … fa caldo qui” borbotta.

Juleka prende la mano di Rose accanto a lei e la stringe, facendo “OK” col pollice alzato dell’altra verso Adrien.

Congedati gli altri aspiranti modelli con una stretta di mano, Rocheux si presenta ai due prescelti e inizia a spiegare come procederà.

Si alza immediatamente un brusio di chiacchiere da parte dei compagni di Marinette e Adrien, che viene zittito da un colpo di tosse del Preside.

“Voi siete… ah sì, Adrien e Marinette. Salite sulla piattaforma, prego” esorta lo scultore, posando un cubo di legno da un lato. Adrien sale per primo porgendo la mano a Marinette. Lei la prende senza pensarci troppo e il ragazzo, mentre lei sale, si china e le sfiora le dita con le labbra, provocando un “ooh” da parte di Rose e un altro paio di ragazze. Marinette arrossisce violentemente e rimane immobile per un attimo, poi toglie la mano come se si fosse scottata.

Rocheux fa provare ai ragazzi varie pose, scattando foto una vecchia fotocamera Polaroid e osservandole con aria critica. Adrien segue le istruzioni alla lettera, abituato a fare il modello, Mentre Marinette è più impacciata, oltre a non riuscire a guardare Adrien negli occhi e a sentire sempre più caldo ogni volta che lui le si avvicina, tanto che a un certo punto inizia a farsi aria con la mano “Ma hanno alzato il riscaldamento?” borbotta. Adrien la fissa e sussurra “No, la temperatura è come poco fa. Ti senti bene? Sei un po’ rossa…” “B-benissimo! Mai stata meglio!” risponde lei, la voce più acuta di quanto avrebbe voluto.

Gli altri studenti osservano incuriositi, per un pò, poi pian piano molti se ne vanno, annoiati, l’aula si svuota e rimangono solo i compagni di Marinette e Adrien.

All'improvviso Rocheux si avvicina ai ragazzi in posa e sbotta “Ecco cosa non va! C’è qualcosa di troppo! Adrien, togliti la camicia, Marinette, la giacca. E via i gioielli. Rovinano la simmetria!”

I ragazzi si guardano l’un l’altro, arrossendo violentemente. “Cosa?” esclamano in coro

Lo scultore li guarda, l’aria offesa “Avete capito bene, su su che non avete tutto il giorno!”

“Beh” pensa Adrien “non è diverso da uno degli altri servizi fotografici che ho fatto con Vincent o Giuseppe, Marinette invece sembra nervosissima… forse posso distrarla per metterla più a suo agio” poi guarda l’amica, le si avvicina e le sussurra all’orecchio “Guarda il lato positivo, almeno non avrai più così caldo” facendola arrossire ancora di più “Sì ma…” inizia, poi si morde il labbro inferiore e guarda Alya, che si avvicina allungando una mano.

Marinette si toglie la giacca e la borsetta e la dà all’amica, che nota che le mani le tremano leggermente. Poi sospira e la guarda negli occhi, togliendo gli orecchini e posandoli, tesa, sulla mano aperta di Alya, che mima con le labbra “Non ti preoccupare” e le fa l’occhiolino.

Adrien inizia a chiedersi perché Marinette sia così preoccupata di dare gli orecchini ad Alya, quando Juleka si avvicina e gli mette una mano sul braccio, guardando, seria, il suo anello. I due si scambiano un cenno d’intesa e lui le dà la camicia, che si era già sfilato, poi si sfila l’anello e con aria altrettanto seria le affida anche quello.

Risaliti sulla piattaforma, riprovano la posa ma ancora Rocheux non è soddisfatto “Pfff, queste linee! Non va! Adrien, togli la maglietta!” Lui obbedisce senza pensare e sente chiaramente Marinette deglutire a vuoto.

“Non fissarlo non fissarlo non fissarlo” si ripete lei come un mantra “Tardi!” e fissa per una decina di secondi il petto nudo di Adrien, sentendo sempre più caldo, poi si riscuote perché lo scultore la sta chiamando “Se puoi, lo faresti anche tu? Quella decorazione floreale, sebbere di pregio, è altrettanto fastidiosa” le chiede.

Marinette lo guarda, poi guarda in faccia Adrien, in modalità modello, con una faccia da poker indecifrabile, “Al diavolo, Datti un contegno, Marinette! in piscina non mi sono mai fatta questi problemi! Dov’è la differenza? E poi sono solo un’amica!” pensa, poi afferra l’orlo della maglietta con una mano, tenendo con l’altra la canottiera che indossa sotto per non scoprirsi troppo e si sfila la maglietta, lanciandola sul pavimento. L’espressione di Adrien vacilla quando scorge per un attimo la pancia nuda e l’ombelico di Marinette, poi viene completamente distratto dall’ombra di rossore sulle sue guance e dalle lentiggini che la ragazza ha sulle spalle “Ma… E dire che l’ho già vista in pigiama e addirittura in costume da bagno, non è tanto diverso” pensa, arrossendo leggermente.

Soddisfatto, Rocheux fa sedere una Marinette sull’orlo dell’autocombustione sul cubo e le consegna una scatola, dicendole di porgerla ad Adrien, che sta davanti a lei con un ginocchio a terra e il braccio teso. Stanno per provare una posa diversa quando lo scultore posa la macchina fotografica e prende il cellulare dalla tasca, borbottando delle scuse e uscendo dall’aula.

Adrien e Marinette si scambiano occhiate imbarazzate e Adrien cerca di stemperare la tensione “Pareva soddisfatto” indica la porta da cui è uscito lo scultore, che sembra impegnato in una discussione molto accesa col suo interlocutore.

Il ragazzo continua “Tra poco avremo finito” poi abbassa lo sguardo sul proprio petto “Eh, io ci sono abituato.” dice, portandosi una mano dietro la nuca ”Tu invece, per essere la prima volta, stai andando benissimo!”

“Ah s-sì sei b-belliss EHM volevo dire.. aazie gadrien.. eh no, cioè, grazie Adrien ma non sono così brava” risponde lei, incespicando nelle parole

“Non è vero, sei bravissima!” risponde lui, facendole l’occhiolino “E poi non mi sono mai divertito così tanto in uno dei photoshoot di mio padre. Sei tu che stai creando l'atmosfera, Marinette. sei fantastica!”, di nuovo Adrien guarda Juleka con la coda dell’occhio e lei fa di nuovo il gesto “ok” col pollice alzato.

Quello che salva Marinette da un sicuro infarto, perché il suo cuore minaccia di uscirle dal petto nell’istante in cui guarda Adrien in quei suoi meravigliosi occhi verdi, è il trambusto che arriva da fuori.

Improvvisamente la porta si spalanca divelta dai cardini e, prima che chiunque possa reagire, una figura entra nella stanza. Ha la stessa acconciatura di Rocheux ma indossa un grembiule di cuoio viola, ha un basco e impugna uno scalpello “Allora, non fatemi perdere tempo! Sono Shortcutter, e ho fretta! Fermi là voi, siete perfetti così!” ordina a Marinette e Adrien, poi punta verso di loro lo scalpello che ha in mano, da cui parte un fascio di luce.

“Marinette, stai giù!” Adrien agisce d’istinto e si lancia verso Marinette per toglierla dalla traiettoria del raggio, ma non può contare sui superpoteri e il raggio li colpisce entrambi. Con un tonfo sordo cade sul pavimento un bassorilievo a grandezza naturale di lui e Marinette abbracciati.

 

Juleka si butta a terra appena vede la porta spalancarsi e, approfittando del trambusto, un po’ trascinandosi sui gomiti e un po’ a quattro zampe, riesce a infilarsi nel bagno adiacente all’aula d’arte, venendo immediatamente raggiunta da un lampo nero. Plagg le appare davanti “Sai, Frangetta, miao sa che dovrai cambiare… felino” esclama, indicando l’anello di Adrien, che la ragazza stringe in mano. Juleka guarda il gioiello, guarda Plagg, poi lo indossa borbottando “D’accordo, Plagg” poi gli scocca un’occhiata di fuoco “Ma non chiamarmi mai più Frangetta, ok?” sibila, poi sorride al Kwami “Dai, spiegami che devo fare, e di corsa! Ladybug potrebbe aver bisogno di aiuto.”. Plagg la guarda di sbieco, poi le dà qualche spiegazione. “Ce la posso fare” sussurra Juleka e poi “Plagg! Trasformami!”

 

Alya impreca fra i denti “Dannazione a quella Chloé, perché c’è SEMPRE di mezzo lei?”. È riuscita a nascondersi appena in tempo, trascinando anche Nino dietro un paravento. Dall’aula arrivano grida e una serie di tonfi. Sbirciando da sotto il telo, i due vedono che l’aula si è popolata di bassorilievi di studenti in fuga.

Shortcutter sta gridando, nell’aula ormai vuota “Allora! Dove trovo la signorina Bourgeois? Voglio facilitarla, le darò un’acconciatura PERMANENTE”, poi si volta. Si ferma un istante, poi rientra nella stanza, dirigendosi verso il nascondiglio di Nino e Alya “Beccato!” esclama, lanciando un raggio verso il pavimento.

Alya chiude gli occhi e si rannicchia sul pavimento. Mentre pensa “Ecco, siamo finiti.” si rende conto di potersi muovere: riapre gli occhi e tra lei e la porta c’è un bassorilievo di Nino, che si è messo davanti a lei. Il resto dell’aula è deserto.

“Adesso però te la vedi con Scarabella” ringhia “Non puoi pietrificare i miei amici! E il mio ragazzo!” ringhia Alya, Trixx che fa capolino dal marsupio, mentre Tikki esce dalla borsa di Marinette e li raggiunge. “Tikki, trasformami!” scandisce Alya.

   
 
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