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Autore: genxha    09/02/2022    1 recensioni
Quando Ladybug chiede a Tigre Viola di sostituirla in pattuglia (Marinette è impegnata a preparare una festa per il compleanno di Adrien), Juleka scopre per caso l'identità del suo compagno felino, e non solo. Scopre che Chat Noir è convinto che Ladybug lo stia escludendo, e quanto ne sia addolorato. Quindi, messa da parte la timidezza grazie all'aiuto del Miraculous, Juleka decide di aiutarlo, come lui aveva aiutato lei nel momento del bisogno (Guiltrip). Ma le cose non saranno così semplici…
Genere: Azione, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Alya, Juleka, Luka Couffaine, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finite le lezioni Juleka torna mestamente a casa per pranzo ma non riesce a non pensare allo stupido equivoco con Marinette “Non posso dirle la verità, svelerei l’identità di Chat Noir, posso solo parlare di qualcuno che mi ha fatto uno scherzo. Speriamo che Rose riesca a chiarire l’equivoco parlando con Marinette.” sospira salendo a bordo della Liberty.

La ragazza scende sotto coperta e si affaccia alla cabina che divide con Luka, che è seduto sul letto con l’immancabile chitarra con un paio di cuffie. Sta suonando, ma la musica esce attutita solo tramite l'altoparlante delle cuffie.

Luka alza gli occhi e osserva Juleka che si sfila le scarpe prima di entrare nella cabina “Ehi, Ciao Jules” la saluta poi aggiunge “ma cos’è quella faccia?”.

“Ciao” risponde lei “Eh… Marinette ce l’ha con me per uno stupido equivoco.”

Posando la chitarra, Luka fa segno alla sorella di sedersi accanto a lui “Mi dispiace, sorellina.” Juleka si siede sul materasso e appoggia la testa sulla spalla del fratello, che le circonda le spalle col braccio, poi riprende a parlare “Ma…Marinette, arrabbiata? Non credo di averla mai vista arrabbiata da quando la conosco.”

“Nemmeno io” conferma la ragazza “E non ho fatto niente per farla arrabbiare".

Dopo qualche istante di silenzio, Juleka sospira “Crede che voglia portarle via Adrien…” dice con un filo di voce “Ma non è vero… Sì, da un paio di giorni io e lui siamo più spesso insieme ma… Ecco… è capitato che l’ho visto un po' triste e ho pensato che avesse bisogno di qualcuno che lo ascoltasse”.

Luka annuisce “Fai bene ad aiutare Adrien, è un bravo ragazzo e ha davvero bisogno di amici.” Juleka continua “Oggi sono… beh inciampata e ho rischiato di cadere, anzi, sono caduta addosso ad Adrien. Marinette ci ha visti abbracciati, ma lui mi stava solo sorreggendo! Ieri era triste perché nessuno, nemmeno suo padre, si è ricordato del suo compleanno e abbiamo parlato un po’, tutto qua!”

“Hmm, che strano. Da un po’ Marinette è molto stressata e non mi ha voluto dire perché.” Luka sospira, stringendo a sé la sorella “Se ti fa sentire meglio, posso provare ad andare a parlarle io. ”,

Juleka si volta a guardare il fratello “Luka, per favore cerca di spiegarle… era arrabbiatissima anche con Adrien e lui davvero c’entra ancora meno di me.”

Lui annuisce e Juleka sussurra “Grazie..”

Luka sorride “Beh, servono a questo i fratelli maggiori…”

“Vacci piano, sei più grande solo di un paio di minuti!” sbotta Juleka, voltandosi dall’altra parte e fingendosi offesa.

Luka da un bacio sulla testa della sorella, poi si alza da dove era seduto “Jules, lo sai che farei di tutto per la mia sorellina, no?” dice, mentre si avvicina alla porta “E per Marinette…” pensa, poi sulla soglia esita. “Ah, per il compleanno di Adrien… Marinette se ne è ricordata. lei e Alya hanno organizzato una festa a sorpresa, alle sei, in un magazzino dietro lo Zoo. Hai presente, accanto alla sala prove, dove andiamo ogni tanto con la band? Comunque stai tranquilla, ci penso io a chiarire, sorellina.” aggiunge ed esce.

“Ah.” dice Juleka, “Perché ‘un magazzino dietro lo zoo’ mi dice qualcosa?” borbotta, riflettendo “Un magazzino dietro lo zoo? Aspetta un attimo… la notte scorsa Ladybug ha finito la pattuglia da quelle parti!” pensa, poi esclama “Non può essere una coincidenza!” e salta in piedi, fiondandosi fuori dalla cabina per andare ad avvisare Adrien “Al diavolo la sorpresa”. Juleka percorre la passerella, scende sulla terraferma e si blocca, rendendosi conto di essere scalza. Saltellando su un piede torna indietro per indossare le scarpe e precipitarsi al Collège dove c’è la lezione di scherma.

 

Marinette, finito di mangiare, sale le scale della sua stanza e chiude la botola. Sale sul soppalco, si butta a pancia in giù sul letto, prende fiato, affonda la faccia nel cuscino e lancia un urlo a pieni polmoni.

Solleva il viso dal cuscino, si gira sulla schiena e geme “Tikki…” alza la testa “sono una stupida. Continuavo a pensare ad Adrien e Juleka abbracciati e… e… ” Marinette tira su col naso, cercando di trattenere le lacrime “Devo chiedere scusa a tutti e due, non lo so cosa mi è preso. Anche stanotte, con Chat, quando l’ho visto fare il cascamorto…” si ferma di colpo, guardando Tikki.

“Tikki? Mi sa che sono gelosa di Juleka.” sbotta, poi scuote la testa. “No, impossibile, quando sta con Rose non mi fa quell’effetto, e poi non è che le altre ragazze…” borbotta, fa un’altra pausa, fissando Tikki sospesa davanti al suo naso che la guarda con un’espressione tra lo stupito e il preoccupato.

“Allora sono gelosa di sia Adrien che di Chat Noir” dice a mezza voce Marinette, lo sguardo vaga sulla bacheca con le foto di Adrien, dei suoi compagni di scuola e quelle tre o quattro di Chat Noir, in un angolino.

La mora guarda per bene le foto, poi si gira, si butta di nuovo sul cuscino e caccia un altro urlo.

“Marinette, è comprensibile che tu sia gelosa di Adrien.” dice Tikki, in tono neutro “E un po’ anche di Chat.” aggiunge.

“Si ma questo significa che… insomma… Io, cioè ecco… Non posso essere innamorata di due ragazzi contemporaneamente!” dice, la voce attutita dal cuscino, poi borbotta “E nemmeno di un ragazzo e una ragazza, se è per quello.”

Passano un paio di minuti e la ragazza rimane immobile tanto che Tikki la chiama “Marinette?” “Sì?” è la riposta, sempre attutita dal cuscino

“Devi tornare a scuola” ricorda la Kwami

“No, oggi no. Non c’è lezione al pomeriggio” borbotta Marinette alzandosi lentamente.

“Devo chiamare Juleka e chiederle scusa” pensa, scendendo le scale del soppalco per prendere il telefono dallo zaino. Sta per aprire lo zaino e qualcuno suona il campanello. Marinette si interrompe e apre la botola, scendendo dalla scala per aprire.

La mora si trova davanti Luka “Ciao, Marinette… disturbo?” si annuncia.

“Ah.. eh no, no Luka, entra pure” risponde Marinette, lasciandogli spazio e scambiando i due baci di saluto. I due si guardano, un po’ imbarazzati “Senti io…” iniziano, contemporaneamente. Luka sorride dicendo “Prima le dame!”.

Marinette guarda per terra “Sei qui per Juleka, vero?” inizia “Ecco, io… stavo per chiamarla per dirle che mi dispiace, che non so cosa mi è preso e che …” poi si ferma “... lascia perdere. Dille che mi dispiace e che la chiamerò più tardi per scusarmi di persona. Sono stata una stupida, davvero, mi dispiace tanto.”.

Luka continua a guardarla “D’accordo, glielo dirò. Lei mi ha chiesto di dirti che è stato un’incidente e che non si sognerebbe mai di portarti via Adrien… o chiunque altro. Ma…” il ragazzo allunga una mano, sfiora il mento di Marinette per farle alzare il viso e guardarla “Ma non sei stupida, Marinette… è che la tua melodia è un po’ confusa. È bellissima, lo so, ma la stai nascondendo dietro un’altra. Dovresti farle suonare insieme.” Luka abbassa la mano, continuando a guardare Marinette, che spalanca gli occhi “Nascondere la mia melodia? Ma… che intende dire?”.

Il ragazzo fa un passo indietro “E poi dovresti ascoltare attentamente quella musica che hai in testa quando guardi Adrien. Se fai attenzione, forse potrai sentirla suonare altrove, magari insieme a quella con cui nascondi la tua.” Luka sorride di nuovo “Ci vediamo presto, ok?” poi si china e bacia Marinette sulla guancia, girandosi e uscendo dall’appartamento.

“Magari insieme a quella con cui nascondi la tua” ripete mentalmente Marinette, “Luka, ma che intendi dire?” chiede, affacciandosi sul pianerottolo

“Tranquilla, Mari, penso che lo scoprirai presto da sola” risponde lui, girandosi e sorridendo di nuovo, ma con una vena di malinconia negli occhi.

 

Adrien si toglie la maschera della divisa da scherma e controlla il telefono, prendendolo dalla borsa della palestra “Plagg, devo fare qualcosa. Prima di iniziare la lezione ho chiamato Marinette e lei non ha risposto. Nemmeno ai messaggi. Non so perché ce l’ha con me ma… sono preoccupato: devo assicurarmi che stia bene.” dice, dopo aver controllato di essere solo.

“Ma Adrien…” inizia a protestare il kwami

“Nasconditi qui dentro.. ora andiamo a controllare”.

Mentre gli altri allievi del corso entrano nello spogliatoio per quindici minuti di pausa, Adrien va verso i bagni, con Plagg nascosto dentro la maschera da scherma. Appena è solo esclama “Plagg! Trasformami!”

Un paio di salti e Chat Noir è sul balcone di Marinette. “Forse dovrei passare dalla porta” riflette, avvicinandosi al lucernario “E forse non dovrei sbirciare dal lucernario nella sua camera da letto” prosegue, ma oramai è tardi. Un respiro profondo e senza guardare all’interno Chat Noir allunga il braccio e bussa sul vetro della botola.

Marinette è appena rientrata nella sua camera, sempre più nervosa, non riesce a smettere di non pensare a cosa le ha detto Luka “La mia melodia è nascosta… ha detto. E se sospettasse qualcosa? E se in qualche modo avesse scoperto la mia identità segreta? No, quella volta Viperion mi ha detto che non era successo niente… Però quella frase… “

Presa dalle proprie riflessioni, apre lo zaino e prende il cellulare ”Poi l’altra cosa sulla melodia di qualcuno… oh, mi avrà visto con Chat Noir e … ma no! Lui mi ha detto che ama solo Ladybug. E se… No, dai è impossibile.”

“Pss… Marinette?” Chat Noir, sentendo la botola della stanza chiudersi, la chiama dal lucernario

“Oh ottimo! Adesso sento anche le voci” borbotta la ragazza, salendo sulla scala del soppalco.

“AAAAAAAAAAAH!” Marinette lancia un urlo vedendo un’ombra affacciarsi alla finestra, poi riconosce Chat Noir e, bianca come un lenzuolo, fa scattare il chiavistello.

“CHAT NOIR!” grida “Che cavolo ci fai qui? Mi hai fatto prendere un colpo!!”

“Lui si porta la mano dietro la nuca “Bravo Adrien, meriti un premio! Non hai pensato a una scusa. Complimenti” si rimprovera mentalmente e cerca di uscire dalla scomoda situazione “Mi-mi dispiace non volevo spaventarti ma… stavo controllando che andasse tutto bene! Sì e ho… beh pensato di farti un, sì, insomma un saluto!”

Marinette lo guarda senza dire niente, inginocchiata sul letto e ancora senza fiato per lo spavento. Finalmente riprende fiato e chiede “Ma non hai cose, ehm da supereroi, da fare? Non dirmi che passi a salutare tutte le ragazze di Parigi” “e ci mancherebbe pure, lo chiamerò gatto piacione” pensa Marinette, rimproverandosi subito dopo “Marinette! Non starai mica diventando gelosa!”.

“No, certo. Solo da quelle carine” risponde lui con un sorriso a 32 denti che fa immediatamente arrossire Marinette

“Lo dici a tutte le ragazze!” si schermisce lei “Ma sentilo… con Tigre Viola, poi con me… che sfacciato! Oddio ma allora sto diventando gelosa…” pensa.

Chat Noir si mette a ridere “Forse”, risponde, poi borbotta “ma nel tuo caso è vero”

Poi la guarda più serio e inizia “In realtà volevo fare due chiacchiere e chiederti un punto di vista femminile. Hai tempo?” “E dillo subito! Rischio di rovinare l’amicizia con Juleka per perdere tempo a rispondergli… uff. Perché sceglie sempre i momenti peggiori?” “Ho un po’ da fare, solo un paio di minuti, Gatt.. ehm Chat Noir, ma visto che sei qui e mi hai fatto prendere un colpo…” risponde, vagamente irritata

“Ecco vedi un mio.. ehm.. amico … insomma, mi chiedeva consigli su come fare a chiarire un banale equivoco con una sua amica che per quello non gli vuole parlare” spiega Chat Noir, esitante

“E vuoi farmi credere che non hai nessun altra amica a cui chiedere una cosa del genere?” Inizia Marinette, brusca, aggrottando la fronte “Che so, quella a cui ieri hai dato il tuo Miraculous”

Chat Noir la guarda per un attimo con gli occhi sbarrati “Come…” sussurra

Lei si tappa la bocca con la mano “Ops” sussulta pensando “Boccaccia mia taci!” poi balbetta “Beh no, ecco insomma… i-i-internet! Sono uscite le immagini su Internet! Lo-lo sanno tutti!”

“Allora le cercherò… Certo, potrei chiederlo a lei ma… è coinvolta direttamente nell’equivoco col mio amico e quindi non credo che sia la persona migliore…” risponde, cercando di far finta di niente “E allora lo vengo a chiedere a te che sei quella che non mi vuole parlare, sono proprio un genio… perché sento che mi sto scavando la fossa?” riflette su come uscire da quella situazione.

“Un equivoco con un’amica… In cui è coinvolta un’altra ragazza… Oddio… vuoi vedere che Chat Noir conosce Adrien? Magari fanno scherma insieme. Questo spiegherebbe perché Chat è così bravo, ha imparato da lui! Ho fretta ma devo scoprire qualcosa di più.” pensa Marinette, poi tenta sviare dal discorso Miraculous “Ma dimmi di questa ragazza con cui il tuo… amico deve chiarire, se no non so cosa consigliargli!”

“Uhm.. sì. Allora, lei è… “ Chat Noir pensa un attimo prima di parlare, poi “altruista, creativa, divertente, comprensiva.“ fa un’altra pausa, lo sguardo che vaga nel vuoto.

Marinette non se ne accorge e interviene “sembra che anche tu la conosca, da come ne parli…”

Lui continua “Hanno fatto anche un servizio fotografico insieme” lo sguardo di Chat Noir, ancora perso, guarda Marinette senza vederla mentre pensa a quando ha posato con lei la mattina precedente “e… beh ci si abitua a posare, per me è normale ma per te era la prima volta e..”

“Scusa Chat Noir, cosa hai detto?” chiede Marinette, gli occhi sbarrati, certa di aver capito male

“...sei stata coraggiosa.” Chat Noir sbatte le palpebre un paio di volte “uh, cosa?” borbotta.

“Ripeti quello che hai detto… “ chiede Marinette con un filo di voce, la mente in un turbine di pensieri “Un equivoco, una ragazza con cui si vuole chiarire… che mi somiglia e… un servizio fotografico. Con ME. Ha detto CON ME. Non può aver detto così. ma se l’avesse detto NON può essere una coincidenza. E cosa ha detto Luka? La musica che sento insieme a quella dietro cui mi nascondo. Quando era Viperion ha scoperto qualcosa? Adesso come faccio… ”

“Perché, cosa ho detto?” dice Chat noir, confuso

Marinette impallidisce e ripete “Che TU sei abituato ma per ME era la prima volta, hai detto” indicando col dito prima lui e poi se stessa.

“Io ho detto… lei, volevo dire lei, la ragazza… il mio amico…” inizia Chat Noir “Perché è impallidita, adesso? Oh, merda!” pensa, poi prosegue “Ok, scusami, Marinette. Scusami per il disturbo e grazie lo stesso, me ne vado subito.” Chat Noir si volta e salta sull’orlo del lucernario

Marinette lo guarda uscire, immobile, un unico pensiero “Allora l’ha detto davvero. Allora non è un amico di Adrien…”

Prima di uscire, Chat Noir guarda di nuovo negli occhi Marinette. “Ci vediamo”, si congeda, fingendo una spavalderia che non prova affatto. Infatti il cuore del ragazzo batte letteralmente nella sua gola quando lui prende il bastone da dietro la schiena e sta per alzarsi in piedi. Poi vede che Marinette scuote la testa, allunga il braccio e lo tira per la coda del costume. Si blocca come una statua di sale.

La ragazza rivede per un istante negli occhi di Chat Noir lo stesso sguardo perso di Adrien, quando quella mattina si era arrabbiata con lui “Aspetta, Chat Noir. Mi dispiace, scusa. Non dovevo trattarti così.” si ferma, aspettando che il ragazzo si giri a guardarla.

“Non fa niente, davvero.” risponde lui, senza voltarsi, poi abbassa la voce in un sussurro “Tanto… a chi importa di me, in fin dei conti?”.

“A me importa. Ho detto che mi dispiace. Per stamattina, intendo” continuando a trattenerlo

“Stamattina?” Chat Noir si volta, pallido come uno straccio. “Sì, con Juleka. Era quella la cosa che dovevo fare, chiedere scusa a entrambi.” risponde Marinette, fissando il ragazzo negli occhi.

“Oh merda!” pensa mentre trattiene il respiro. “Chi? No, Marinette ti sbagli! Non so chi sia…” inizia lui, spalancando gli occhi.

“Doveva essere una sorpresa ma… buon compleanno, Adrien.” sussurra Marinette

“Adrien? Ma no! Come ti viene in mente…” insiste

“Non ti preoccupare” lo interrompe lei "va tutto bene, micetto!"

Chat Noir fa per dire qualcos’altro ma viene zittito da un lampo di luce rosa

“Tikki, trasformami”

Chat Noir rimane immobile, incapace perfino di respirare per diversi secondi, poi sente le gambe cedere e cade nella botola, atterrando seduto sul letto di Marinette.

“Sono nei guai, vero?” chiede con un filo di voce

“No che non lo sei…” sussurra Ladybug, che guarda altrove, improvvisamente imbarazzata, sentendo all’improvviso il cuore in gola “Cosa c’è… non ti piaccio più ora che sai che sono io?” gli chiede “N-no, niente affatto!” il ragazzo si riprende subito “È che … beh … mi sento proprio uno scemo. Pensare che io… mi sono innamorato di te due volte. Cercavo di decidere tra te e…beh, te.” La guarda con uno sguardo adorante “Sono troppo contento!” sussurra.

Ladybug, ancora con le guance rosse come la maschera lo guarda incredula “E io… ormai è andata… Adrien, l’altro ragazzo eri sempre tu.” riesce finalmente a dire, per poi abbracciare Chat Noir.

 

Rimangono così per un pò e poi Ladybug “Ehi… sei in ritardo per la lezione di scherma, vai”.

Lui la guarda in faccia, stupito “Come fai a sapere…” inizia

“So tutto dei tuoi orari” risponde la ragazza, arrossendo di nuovo.

“Ma quando… come…” balbetta Chat Noir

Marinette arrossisce ancora “Sì, per i prossimi… uh, due anni e mezzo, credo” dice con un filo di voce, coprendosi il viso con una mano.

Chat Noir delicatamente le toglie la mano dal viso “Devo andare, hai ragione” sussurra “Ma prima… col tuo permesso…” il suo sguardo va dagli stupendi occhi di Ladybug alle sue labbra e poi si perde di nuovo in quegli occhi, che stanno diventando lucidi.

Lei annuisce impercettibilmente e Chat Noir le affonda le dita nei capelli e l’attira a sé. Quando le loro labbra si toccano la sente inspirare e poi la vede chiudere gli occhi, e per un istante il mondo si restringe e tutto quello che importa sono le labbra di Ladybug sulle sue, il suo profumo e l’aroma leggermente salato delle lacrime.

“Ehi…” Chat Noir sussurra quando si allonanano “Spero siano di gioia quelle lacrime, Insettina”.

“Assolutamente” risponde lei asciugandole col dorso della mano.

“Ora devo… devo proprio andare.” continua Chat Noir alzandosi e mettendosi una mano dietro la nuca.

“Muoviti” lo esorta Ladybug. “Più tardi ti vengo a prendere, è il compleanno di un tuo amico e fa una festa a sorpresa” Detto questo, gli prende la testa con una mano e lo spinge verso il lucernario.


Nota

In ritardissimo per questo nuovo capitolo, il penultimo del fan event Purple Noir Week. Il capitolo vede la partecipazione come co-autrice di Kagome, che è anche la mia beta reader e che ringrazio tantissimissimo!

   
 
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