Fanfic su attori
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Autore: Sognatrice85    05/09/2009    3 recensioni
Salve a tutti...dopo mille ripensamenti, ho deciso di pubblicare qui la mia prima fan fiction. E' nata per la passione che nutro per Robert Pattinson...io la definisco un pò banale, ma sento totalmente mio quello che ho scritto, perchè ho provato davvero certe sensazioni ed emozioni e ho cercato di metterle per iscritto...spero sia di vostro gradimento. Posto un prologo...ci saranno come sottofondo in molti pezzi di questa storia, delle canzoni...ascoltatele se potete, quando la leggerete ...grazie a chi la leggerà...
MODIFICHE CAPITOLI IN CORSO!!! CANCELLERò LA STORIA E LA POSTERò NUOVAMENTE!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Nuovo personaggio, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il regalo più grande 2

Salve a tutti,

settembre è giunto, ma il caldo e l’afa non accennano a mollare la presa e questa cosa mi debilita parecchio. Se ci aggiungiamo anche che per me è periodo d’esame, vi renderete conto che il mio nervosismo giunge alle stelle.

Spero che a voi vada meglio…

Oggi vi propongo un capitolo dal punto di vista di Robert che rivede con i propri occhi l’incontro con Marghe. D’ora in poi sarà così: ci saranno punti di vista di entrambi, così riusciremo a capire cosa pensano di ciò che accade. Mi auguro possa piacervi…

 

Giulls: Non sai quanto sono contenta che io che siano tornati insieme quei due capoccioni! Ma soprattutto sono felice che tu mi dica che t’è piaciuto da matti, è importante sentirselo dire! Grazie…

 

Xx_scrittrice_xX: mi spiace se ti ho fatta piangere, ma mi credi se ti dico che quando l’ho scritto ho pianto per ore? Nella mia testa vorticavano le immagini di loro due insieme e le parole mi sono uscite come se fosse la cosa più vera e naturale del mondo. Grazie per aver letto…

Dod: quanto mi sono mancate le tue recensioni. Le tue parole hanno sempre il potere di farmi piangere, ovviamente di gioia. Il senso di familiarità dici? È vero, ma m’è venuto naturale tessere questo rapporto tra loro, sono così simili, così innamorati che non si rendono conto che infondo, anche se sono stati lontani, non hanno mai smesso di essere l’uno accanto all’altro…

 

Vorrei poi ringraziare tutti coloro che hanno inserito la mia fan fiction tra i preferiti:

1 - bella95  [Contatta]

2 - Dark Angel 1935 [Contatta]

3 - daydre4mer [Contatta]

4 - erika1975 [Contatta]

5 - Fairwriter [Contatta]

6 - fede72 [Contatta]

7 - ffdipendente [Contatta]

8 - Giulls [Contatta]

9 - ilachan89yamapi [Contatta]

10 - Ila_patty [Contatta]

11 - Katy Twilighter [Contatta]

12 - liletta [Contatta]

13 - masychan [Contatta]

14 - micino [Contatta]

15 - miki18 [Contatta]

16 - Myrhiam [Contatta]

17 - Piccola Ketty [Contatta]

18 - ryry [Contatta]

19 - sandycullen [Contatta]

20 - violae [Contatta]

21 - winnie poohina [Contatta]

22 - Xx_scritrice88_xX [Contatta]

23 - _MissCullen_ [Contatta]

24 - _VampirE_CulleN_ [Contatta]

 

E coloro che invece, l’hanno messa tra le storie seguite:

1 - Badu  [Contatta]

2 - Giulls [Contatta]

3 - Katy Twilighter [Contatta]

4 - LaBabi [Contatta]

5 - Mary___02 [Contatta]

6 - miky 483 [Contatta]

7 - NeverThink [Contatta]

8 - Reneesme [Contatta]

9 - simo87 [Contatta]

10 - Stella Del Sud [Contatta]

11 - SweetCherry [Contatta]

12 - Twilly [Contatta]

13 - valeriuccia [Contatta]

14 - winnie poohina [Contatta]

 

 

Grazie di cuore. Ora vi lascio alla lettura del capitolo e vi invito a riascoltare la canzone del precedente chap. Bacio.

Robert

Ero stanco di stare chiuso nell’appartamento, avevo bisogno di andare in giro, così mi vestii rapidamente “Signor Pattinson, le preparo qualcosa da mangiare?” la Signora Patricia era sempre così dolce con me “No, grazie Signora Patricia, sto uscendo e non so a che ora rientrerò” mi guardò triste “So che non sono affari miei, ma dovrebbe trovare rimedio a ciò che la fa stare così male” la fissai incredulo, lei pensò che mi fossi arrabbiato “Mi scusi, mi scusi, io parlo sempre troppo, ma è da quando è qui che la vedo sempre pensieroso e non è da lei” le sorrisi “Grazie Signora Patricia” mi voltai,  me ne andai “Non c’è rimedio al mio dolore…” e mi strinsi nelle spalle.

Camminavo e pensavo, pensavo e camminavo…mi odiavo, mi stavo davvero trascurando e non era da me, ero grande e maturo abbastanza per esser responsabile delle mie azioni, se ora mi trovavo in quella situazione era dovuto alle mie decisioni. Tuttavia, avrei voluto sapere cosa pensasse Marghe, come stava, se si era ripresa dopo la rottura con Eric e soprattutto…se per me c’era ancora spazio nel suo cuore. Scossi la testa, ma a che pensavo? Io non potevo e non dovevo rientrare nella sua vita, basta!

Camminando, camminando mi ritrovai sulla spiaggia di Santa Monica, restai lì per tutto il resto della giornata; mi sedetti a riva a guardare lo scrosciare del mare, la brezza marina mi rinfrescava il viso e trascinava via con sé i miei pensieri, purificandomi la mente.

Nonostante la stanchezza, non mi andava di tornare a casa, troppe cose mi avrebbero riportato alla realtà e non volevo, avevo bisogno di restare lì, disteso sulla sabbia e non pensare a niente…

Riaprii gli occhi e mi accorsi che era buio ormai “Chissà che ore sono”, mi alzai all’in piedi e passeggiai ancora lungo la battigia, come in attesa di qualcosa…

D’improvviso, una scossa mi pervase la schiena, sentii dei passi e una voce cantare soavemente…mi bloccai “Oddio…è la voce di Marghe…”mi fermai “No, non può essere, sto sognando. Lei è a Londra, accidenti a me che la vedo e la sento dappertutto!” ripresi a camminare, ma quella voce continuava a cantare “Basta. Basta!!!” non la stavo solo immaginando, dovevo voltarmi e verificare…lo feci e quello che mi trovai davanti ebbe la capacità di farmi sussultare e di rimettere in moto il mio cuore intorpidito: Marghe! Ci guardammo, eravamo entrambi sorpresi, io più di tutti, sbarrai gli occhi, perchè non mi aspettavo di vederla lì, non riuscivo a muovere un passo, fu lei a farlo, lasciò cadere le sue scarpe e mi corse incontro, continuando a cantare “…vorrei donare il tuo sorriso alla luna perché di notte chi la guarda possa pensare a te, per ricordarti che il mio amore è importante, che non importa ciò che dice la gente e poi…” ci guardammo, ci avvicinammo ancora, lei si alzò sulle punte e in men che non si dica ci ritrovammo occhi dentro occhi, fronte contro fronte, un fremito mi scosse, mentre lei continuò a cantare “…Amore dato, amore preso, amore mai reso. Amore grande come il tempo che non si è arreso. Amore che mi parla coi tuoi occhi qui di fronte. Sei tu, sei tu, sei tu, sei tu, sei tu, sei tu, sei tu, sei tu…Il regalo mio più grande…   fui colpito dalla verità di quelle parole: il tempo non aveva minimamente scalfito il nostro amore…forte di quella verità, avvolsi Marghe e la strinsi a me più forte che potevo e la baciai con tutto me stesso…Non parlammo, preferimmo restare legati l’uno all’altro, coccolati dall’amore che ci legava e che niente e nessuno ci avrebbe mai portato via…
Restammo stesi sulla sabbia per un po’, lei era stretta a me, poggiata con la testa sul mio petto, potevo sentire il suo respiro e il battito accelerato del suo cuore, due suoni che mi inebriarono la mente e i sensi, quanto avevo sperato di poterla riabbracciare? Quanto tempo avevo perso a pensare a delle scuse per allontanarmi da lei? Sono stato uno stupido a credere di poterla dimenticare, non ho mai amato qualcuno come amo lei e non permetterò che qualcosa rovini di nuovo il mio rapporto con lei. Volevo capire se per lei era lo stesso…“Ho desiderato tanto vivere questo momento” le sussurrai piano, quasi un soffio “Anche io…” che bello sentirglielo dire, ma poi fui avvolto dalla tristezza, quanto l’avevo fatta star male? Dovevo chiederle scusa “Marghe…” “Si?” “Tu devi perdonarmi, io…” alzò la testa di scatto e mi tappò la bocca con la mano “No, Rob, no! Niente scuse, so che se hai agito in determinati modi era per aiutare me e te ne sarò sempre grata, ma ora siamo qui, io e te, di nuovo insieme e non voglio che i sensi di colpa e le scuse rovinino l’atmosfera che si è creata!” non potevo credere alle mie orecchie, fu inevitabile sorriderle e accarezzarle il volto “La tua saggezza mi è mancata, sai?” “Solo quella?” chiese ironica e maliziosa, alchè alzai lentamente la testa e mi avvicinai al suo volto “No, sciocchina. Mi sei mancata come l’aria, senza di te, ho vissuto le pene dell’inferno…” pronunciai quelle parole tutte di un fiato “Oh Rob. Direi che abbiamo aspettato anche troppo per ritrovarci, non credi?” “Si, ma ora abbiamo tutto il tempo per recuperare. Comincio col portarti al mio appartamento, cena e…” avevo una voglia matta di lei “E dormiamo, perché sono distrutta” rise “Vedremo…” le risposi in tono di sfida “Prima di andare da te, dovrei passare in albergo a disdire la stanza e a prendere i bagagli” “Ok, su andiamo!” le porsi la mano e l’ aiutai ad alzarsi.

Ci prendemmo per mano e passeggiamo ancora sulla spiaggia “Rob, posso farti una domanda?” “Certo…” cosa voleva dirmi? E si ci stesse ripensando, fui scosso da un brivido di paura…non volevo perderla “Ti aspettavi che venissi qui?” fui sollevato nel sentirla fare quella domanda “Diciamo che lo speravo. Non ero sicuro che tu mi amassi ancora…ero convinto che tu amassi Eric…” “Eric…” sospirò, quel nome le faceva male e fece male anche a me “l’ho fatto soffrire e non me lo perdonerò mai, ma non ci crederai, è stato proprio lui a spingermi a partire, io non volevo, avevo paura…” le tremava la voce, non volevo vederla triste “Eric è sempre stato un ragazzo molto posato e saggio…un po’ come te, per questo vi vedevo bene insieme” oddio che avevo detto, Marghe si fermò, mi guardò torva “Aspetta! C’è un ma…” ovviamente… “E sentiamo questo <>…” mi voltai verso di lei, la strinsi per i fianchi e le sussurrai quasi vicino alle sue labbra che come una calamita mi attiravano a sè “Ma tu sei mia!” la sentii inspirare profondamente e attratto dalle sue labbra, la baciai…di nuovo…

Andammo in albergo a prendere i suoi bagagli e poi in taxi ci dirigemmo verso il mio appartamento; d’improvviso, il cellulare di Marghe iniziò a suonare, non so perché ma pensai subito a Eric, lei non riuscì a dire pronto che la vidi chiudere gli occhi in segno di paura, tesi l’orecchio per sentire chi era…era una voce femminile “Ehm, Simona scusa. Appena arrivata in albergo, mi sono cambiata e sono uscita, dimenticando il cellulare in stanza” era Simona…per fortuna, si era preoccupata per lei “Si, sono andata da Carl e poi al suo appartamento” la lasciai parlare, cercando di essere indifferente volgendo la mia attenzione fuori al finestrino, ma ero in realtà molto attento alla conversazione “A cercare Rob!” sentii il suo sguardo su di me “Si, ma non c’era” ora non potevo non guardarla, era andata al mio appartamento…“No, sono in taxi e sto andando all’appartamento di Rob!” ci sorridemmo “Si…ma ora ci sto andando con…lui!!!” ci fu un momento di silenzio, poi sentii un urlo provenire dal telefono di Marghe, lei rise…probabilmente Simona aveva capito tutto “Ah la solita impicciona, curiosona…eheh…come ti ho detto, sono stata da lui, ma non c’era, alchè sono andata a cercarlo, quando stavo per rassegnarmi l’ho incontrato e…ora siamo insieme” mi fissò dritto negli occhi e feci altrettanto, vedevo i suoi brillare e immaginavo che anche i miei fossero diversi, perché la vidi perdersi totalmente in quello sguardo “Ehm, direi che hanno parlato meglio le nostre labbra appiccicate le une alle altre” non potei non ridere e la strinsi a me. D’improvviso la sua voce si fece preoccupata “Simo, che hai?” che stava succedendo? “Parla, però, non mi far preoccupare” avvicinai l’orecchio per sentire cosa dicesse Simona “Beh, ho confessato ad Edward i miei sentimenti” bene a Simona piaceva Edward…“Wow…e lui?” non rispose subito e Marghe si allarmò “Simo, parla per favore!” “Marghe…lui…ricambia!!!” “Evviva!!! Lo sapevo, lo sapevo, ne ero certa. Questo è un giorno memorabile e appena torno dobbiamo festeggiare.”era felice “Puoi giurarci…ti aspetto…anzi vi aspettiamo…salutaci Rob…e mi raccomando, fa la brava nel suo appartamento…” “Cosa vorresti insinuare?!? Non capisco” “Se, se…ci sentiamo appena puoi, ok?” “Ok…” risi tra me e me per l’insinuazione di Simona, che non mi dispiaceva affatto…

Arrivati all’appartamento, vidi Marghe guardare ogni angolo di esso e rimanerne incantata, probabilmente le piaceva; portai le sue valigie in camera, ma lei non entrò subito, sembrava avesse paura di qualcosa, poi la vidi ridere, ma non ne capii il motivo, si diresse sul letto, si sedette, prese la foto e me la mostrò “Questa!” “E’ la nostra foto…e ti fa ridere?” “No, no. Non ti ho detto che quando sono venuta qui a cercarti, la signora delle pulizie mi ha mostrato la foto” eh? “La Signora Patricia? E perché mai?” “Mi aveva riconosciuta; mi ha detto che l’hai messa su questo comodino da quando sei arrivato qui e che a volte la trova abbattuta. Mi ha incoraggiato a cercarti e ha detto che insieme siamo perfetti” rise ancora ed io improvvisamente mi sentii imbarazzatissimo, che figuraccia “Timidone” mi disse avvicinandosi e baciandomi sulla guancia rossa d’imbarazzo. Ad un tratto, si girò verso la scrivania, notò un cartellone arrotolato, cavoli, avevo dimenticato di metterlo a posto…ma che dicevo? Mica sapevo che sarebbe venuta Marghe…si avvicinò, lo prese, lo aprì e si stupì di vedere che si trattava del manifesto del musical “Twilight”…rimase qualche secondo a guardarlo…”Non mi dire che l’hai strappato dal muro” mi aveva beccato, alchè si girò e mi guardò incuriosita “No, dai. Peggio di me con il tuo film” rise e rivolse ancora il suo sguardo a quel cartellone, mi dava fastidio che lo guardasse così, che fosse per la presenza di Eric? Mi avvicinai e le cinsi i fianchi “A cosa pensi?” “Penso a quanto io mi senta spesso come Bella…rimango sempre sorpresa quando mi vedo nei suoi panni. Non sembro io…non sembra l’immagine di me che ogni giorno osservo allo specchio, non so se mi spiego…” “Si, capisco, effettivamente sono rimasto molto colpito anche io quando ti ho visto…eri…stupenda…perfetta…” tremò “Sei stata eccezionale…non ho avuto modo di dirtelo…la mia Bella…” si girò e mi abbracciò forte, lasciando cadere il manifesto “Abbiamo tante cose da raccontarci” disse “E se parlassimo mentre ceniamo?” le proposi.

Nelle ore successive, parlammo a cuore aperto di tutto quello che in quei due anni era successo, le raccontai tutta la verità, le motivazioni che mi avevano spinto ad agire così, quanto ci stavo male e quanto ho combattuto con me stesso per non tornare a rovinarle la vita. La vidi scurirsi in volto sempre di più, fino a quando non iniziò a piangere, mi bloccai, non volevo vederla in quello stato, il mio senso di colpa tornava a galla, così le asciugai le lacrime e mi avvicinai “Ti prego non piangere” le dissi con voce roca “Scusa, è venuto naturale. Certe cose mi fanno ancora male, non posso farci nulla. Rob, io ho sofferto tanto, troppo e mi sembra così strano essere qui con te e sentirti dire che anche tu hai sofferto come me…non so spiegarti quello che sento in questo momento, so solo che non voglio più vivere lontana da te…io ti amo…” sussultai a quella parole, non me l’aveva ancora detto e sentirle pronunciare mi trasmise un’energia incredibile e il mio cuore viaggiò più forte della luce; la strinse forte “Ti amo anche io Piccola Mia…e sta tranquilla che non soffrirai mai più, ho intenzione di starti sempre accanto. Non ti lascio Marghe, te lo giuro!” a quelle parole, Marghe pianse ancora più forte, mi spaventai, ma quando poggiò le sue labbra sulle mie capii che erano lacrime di gioia…ci eravamo ritrovati….

Si accoccolò tra le mie braccia, la cullai e dopo poco si addormentò; la guardai a lungo, i suoi occhi, le sue labbra, i suoi capelli, il suo corpo caldo…quanto mi era mancata, cavolo! L’accarezzai piano con tenerezza, si strinse di più a me e mi stesi, addormentandomi, inebriato dall’amore che provavo per lei…

   
 
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