Salve a tutti,
settembre è
giunto, ma il caldo e l’afa non accennano a mollare la presa e questa cosa mi
debilita parecchio. Se ci aggiungiamo anche che per me è periodo d’esame, vi
renderete conto che il mio nervosismo giunge alle stelle.
Spero che a voi
vada meglio…
Oggi vi propongo
un capitolo dal punto di vista di Robert che rivede con i propri occhi l’incontro
con Marghe. D’ora in poi sarà così: ci saranno punti di vista di entrambi, così
riusciremo a capire cosa pensano di ciò che accade. Mi auguro possa piacervi…
Giulls: Non sai quanto sono contenta che io che siano
tornati insieme quei due capoccioni! Ma soprattutto sono felice che tu mi dica
che t’è piaciuto da matti, è importante sentirselo dire! Grazie…
Xx_scrittrice_xX: mi spiace se ti
ho fatta piangere, ma mi credi se ti dico che quando l’ho scritto ho pianto per
ore? Nella mia testa vorticavano le immagini di loro due insieme e le parole mi
sono uscite come se fosse la cosa più vera e naturale del mondo. Grazie per
aver letto…
Dod: quanto mi sono mancate le tue recensioni. Le tue
parole hanno sempre il potere di farmi piangere, ovviamente di gioia. Il senso
di familiarità dici? È vero, ma m’è venuto naturale tessere questo rapporto tra
loro, sono così simili, così innamorati che non si rendono conto che infondo,
anche se sono stati lontani, non hanno mai smesso di essere l’uno accanto all’altro…
Vorrei poi
ringraziare tutti coloro che hanno inserito la mia fan fiction tra i preferiti:
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E coloro che
invece, l’hanno messa tra le storie seguite:
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Grazie di cuore.
Ora vi lascio alla lettura del capitolo e vi invito a riascoltare la canzone
del precedente chap. Bacio.
Robert
Ero stanco di
stare chiuso nell’appartamento, avevo bisogno di andare in giro, così mi vestii
rapidamente “Signor Pattinson, le preparo qualcosa da mangiare?”
Camminavo e
pensavo, pensavo e camminavo…mi odiavo, mi stavo davvero trascurando e non era
da me, ero grande e maturo abbastanza per esser responsabile delle mie azioni,
se ora mi trovavo in quella situazione era dovuto alle mie decisioni. Tuttavia,
avrei voluto sapere cosa pensasse Marghe, come stava, se si era ripresa dopo la
rottura con Eric e soprattutto…se per me c’era ancora spazio nel suo cuore.
Scossi la testa, ma a che pensavo? Io non potevo e non dovevo rientrare nella
sua vita, basta!
Camminando,
camminando mi ritrovai sulla spiaggia di Santa Monica, restai lì per tutto il
resto della giornata; mi sedetti a riva a guardare lo scrosciare del mare, la
brezza marina mi rinfrescava il viso e trascinava via con sé i miei pensieri,
purificandomi la mente.
Nonostante la
stanchezza, non mi andava di tornare a casa, troppe cose mi avrebbero riportato
alla realtà e non volevo, avevo bisogno di restare lì, disteso sulla sabbia e
non pensare a niente…
Riaprii gli
occhi e mi accorsi che era buio ormai “Chissà
che ore sono”, mi alzai all’in piedi e passeggiai ancora lungo la battigia,
come in attesa di qualcosa…
D’improvviso,
una scossa mi pervase la schiena, sentii dei passi e una voce cantare
soavemente…mi bloccai “Oddio…è la voce di
Marghe…”mi fermai “No, non può
essere, sto sognando. Lei è a Londra, accidenti a me che la vedo e la sento
dappertutto!” ripresi a camminare, ma quella voce continuava a cantare “Basta. Basta!!!” non la stavo solo
immaginando, dovevo voltarmi e verificare…lo feci e quello che mi trovai
davanti ebbe la capacità di farmi sussultare e di rimettere in moto il mio
cuore intorpidito: Marghe! Ci guardammo, eravamo entrambi sorpresi, io più di
tutti, sbarrai gli occhi, perchè non mi aspettavo di vederla lì, non riuscivo a
muovere un passo, fu lei a farlo, lasciò cadere le sue scarpe e mi corse
incontro, continuando a cantare
Restammo stesi
sulla sabbia per un po’, lei era stretta a me, poggiata con la testa sul mio
petto, potevo sentire il suo respiro e il battito accelerato del suo cuore, due
suoni che mi inebriarono la mente e i sensi, quanto avevo sperato di poterla
riabbracciare? Quanto tempo avevo perso a pensare a delle scuse per
allontanarmi da lei? Sono stato uno stupido a credere di poterla dimenticare,
non ho mai amato qualcuno come amo lei e non permetterò che qualcosa rovini di
nuovo il mio rapporto con lei. Volevo capire se per lei era lo stesso…“Ho
desiderato tanto vivere questo momento” le sussurrai piano, quasi un soffio “Anche
io…” che bello sentirglielo dire, ma poi fui avvolto dalla tristezza, quanto
l’avevo fatta star male? Dovevo chiederle scusa “Marghe…” “Si?” “Tu devi
perdonarmi, io…” alzò la testa di scatto e mi tappò la bocca con la mano “No,
Rob, no! Niente scuse, so che se hai agito in determinati modi era per aiutare
me e te ne sarò sempre grata, ma ora siamo qui, io e te, di nuovo insieme e non
voglio che i sensi di colpa e le scuse rovinino l’atmosfera che si è creata!”
non potevo credere alle mie orecchie, fu inevitabile sorriderle e accarezzarle
il volto “La tua saggezza mi è mancata, sai?” “Solo quella?” chiese ironica e
maliziosa, alchè alzai lentamente la testa e mi avvicinai al suo volto “No,
sciocchina. Mi sei mancata come l’aria, senza di te, ho vissuto le pene
dell’inferno…” pronunciai quelle parole tutte di un fiato “Oh Rob. Direi che
abbiamo aspettato anche troppo per ritrovarci, non credi?” “Si, ma ora abbiamo
tutto il tempo per recuperare. Comincio col portarti al mio appartamento, cena
e…” avevo una voglia matta di lei “E dormiamo, perché sono distrutta” rise
“Vedremo…” le risposi in tono di sfida “Prima di andare da te, dovrei passare
in albergo a disdire la stanza e a prendere i bagagli” “Ok, su andiamo!” le
porsi la mano e l’ aiutai ad alzarsi.
Ci
prendemmo per
mano e passeggiamo ancora sulla spiaggia “Rob, posso farti una
domanda?”
“Certo…” cosa voleva dirmi? E si ci stesse
ripensando, fui scosso da un brivido
di paura…non volevo perderla “Ti aspettavi che venissi
qui?” fui sollevato nel
sentirla fare quella domanda “Diciamo che lo speravo. Non ero
sicuro che tu mi
amassi ancora…ero convinto che tu amassi Eric…”
“Eric…” sospirò, quel nome le
faceva male e fece male anche a me “l’ho fatto soffrire e
non me lo perdonerò
mai, ma non ci crederai, è stato proprio lui a spingermi a
partire, io non
volevo, avevo paura…” le tremava la voce, non volevo
vederla triste “Eric è
sempre stato un ragazzo molto posato e saggio…un po’ come
te, per questo vi
vedevo bene insieme” oddio che avevo detto, Marghe si
fermò, mi guardò torva
“Aspetta! C’è un ma…”
ovviamente… “E sentiamo questo
<
Andammo in
albergo a prendere i suoi bagagli e poi in taxi ci dirigemmo verso il mio
appartamento; d’improvviso, il cellulare di Marghe iniziò a suonare, non so
perché ma pensai subito a Eric, lei non riuscì a dire pronto che la vidi
chiudere gli occhi in segno di paura, tesi l’orecchio per sentire chi era…era
una voce femminile “Ehm, Simona scusa. Appena arrivata in albergo, mi sono
cambiata e sono uscita, dimenticando il cellulare in stanza” era Simona…per
fortuna, si era preoccupata per lei “Si, sono andata da Carl e poi al suo
appartamento” la lasciai parlare, cercando di essere indifferente volgendo la
mia attenzione fuori al finestrino, ma ero in realtà molto attento alla
conversazione “A cercare Rob!” sentii il suo sguardo su di me “Si, ma non
c’era” ora non potevo non guardarla, era andata al mio appartamento…“No, sono
in taxi e sto andando all’appartamento di Rob!” ci sorridemmo “Si…ma ora ci sto
andando con…lui!!!” ci fu un momento di silenzio, poi sentii un urlo provenire
dal telefono di Marghe, lei rise…probabilmente Simona aveva capito tutto “Ah la
solita impicciona, curiosona…eheh…come ti ho detto, sono stata da lui, ma non
c’era, alchè sono andata a cercarlo, quando stavo per rassegnarmi l’ho
incontrato e…ora siamo insieme” mi fissò dritto negli occhi e feci altrettanto,
vedevo i suoi brillare e immaginavo che anche i miei fossero diversi, perché la
vidi perdersi totalmente in quello sguardo “Ehm, direi che hanno parlato meglio
le nostre labbra appiccicate le une alle altre” non potei non ridere e la
strinsi a me. D’improvviso la sua voce si fece preoccupata “Simo, che hai?” che
stava succedendo? “Parla, però, non mi far preoccupare” avvicinai l’orecchio
per sentire cosa dicesse Simona “Beh, ho confessato ad Edward i miei sentimenti”
bene a Simona piaceva Edward…“Wow…e lui?” non rispose subito e Marghe si
allarmò “Simo, parla per favore!” “Marghe…lui…ricambia!!!” “Evviva!!! Lo
sapevo, lo sapevo, ne ero certa. Questo è un giorno memorabile e appena torno
dobbiamo festeggiare.”era felice “Puoi giurarci…ti aspetto…anzi vi
aspettiamo…salutaci Rob…e mi raccomando, fa la brava nel suo appartamento…”
“Cosa vorresti insinuare?!? Non capisco” “Se, se…ci sentiamo appena puoi, ok?”
“Ok…” risi tra me e me per l’insinuazione di Simona, che non mi dispiaceva
affatto…
Arrivati
all’appartamento, vidi Marghe guardare ogni angolo di esso e rimanerne
incantata, probabilmente le piaceva; portai le sue valigie in camera, ma lei
non entrò subito, sembrava avesse paura di qualcosa, poi la vidi ridere, ma non
ne capii il motivo, si diresse sul letto, si sedette, prese la foto e me la
mostrò “Questa!” “E’ la nostra foto…e ti fa ridere?” “No, no. Non ti ho detto
che quando sono venuta qui a cercarti, la signora delle pulizie mi ha mostrato
la foto” eh? “
Nelle ore
successive, parlammo a cuore aperto di tutto quello che in quei due anni era
successo, le raccontai tutta la verità, le motivazioni che mi avevano spinto ad
agire così, quanto ci stavo male e quanto ho combattuto con me stesso per non
tornare a rovinarle la vita. La vidi scurirsi in volto sempre di più, fino a
quando non iniziò a piangere, mi bloccai, non volevo vederla in quello stato,
il mio senso di colpa tornava a galla, così le asciugai le lacrime e mi
avvicinai “Ti prego non piangere” le dissi con voce roca “Scusa, è venuto
naturale. Certe cose mi fanno ancora male, non posso farci nulla. Rob, io ho
sofferto tanto, troppo e mi sembra così strano essere qui con te e sentirti
dire che anche tu hai sofferto come me…non so spiegarti quello che sento in
questo momento, so solo che non voglio più vivere lontana da te…io ti amo…”
sussultai a quella parole, non me l’aveva ancora detto e sentirle pronunciare
mi trasmise un’energia incredibile e il mio cuore viaggiò più forte della luce;
la strinse forte “Ti amo anche io Piccola Mia…e sta tranquilla che non
soffrirai mai più, ho intenzione di starti sempre accanto. Non ti lascio
Marghe, te lo giuro!” a quelle parole, Marghe pianse ancora più forte, mi
spaventai, ma quando poggiò le sue labbra sulle mie capii che erano lacrime di
gioia…ci eravamo ritrovati….
Si accoccolò tra
le mie braccia, la cullai e dopo poco si addormentò; la guardai a lungo, i suoi
occhi, le sue labbra, i suoi capelli, il suo corpo caldo…quanto mi era mancata,
cavolo! L’accarezzai piano con tenerezza, si strinse di più a me e mi stesi,
addormentandomi, inebriato dall’amore che provavo per lei…