Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart
Segui la storia  |       
Autore: MaryFangirl    03/03/2022    4 recensioni
Ryo e Kaori si ritrovano intrappolati e rievocano i rispettivi percorsi.
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Finalmente...finalmente il cielo iniziò a schiarirsi, con suo grande sollievo. Ryo osservò l'oscurità svanire lentamente e non aspettò che la luce del giorno fosse del tutto levata per decidere che era ora di tornare al parcheggio. La bufera stava perdendo forza, quindi svegliò Kaori, scostandole le ciocche bagnate dalla fronte.

"Svegliati, Kaori. Dai, è ora" la chiamò.

Vide i suoi occhi sbattere e aprirsi con difficoltà.

"Andiamo, Kaori. Devi resistere ancora un po'" la incoraggiò.

"Va bene. Ho sete, Ryo" sussurrò, sentendosi la bocca pastosa.

"Mangerai un po' di neve, ti aiuterà" le disse facendola alzare e aiutandola a rimettersi la giacca.

Appoggiata al muro, lei lasciò che lui la sistemasse e la chiudesse, concentrandosi sul rimanere sveglia.

"Ho troppo caldo" disse mettendo la mano sulla cerniera.

"No, non preoccuparti. Tra poco andrà meglio" le rispose.

Avvolgendole un braccio intorno alla vita dal leto dove era illesa, la condusse all'ingresso, facendola sedere.

"Serviti. Userò la neve anche per spegnere il fuoco" la informò.

Kaori osservò il fuoco, la cui intensità era diminuita, poi afferrò una manciata di neve e se la mise in bocca. Sussultò, ma i fiocchi si sciolsero rapidamente e sentì con piacere l'acqua fresca scorrerle giù per la gola. Ne prese una seconda manciata e la ingoiò, sentendosi un po' meglio. L'aria fredda che le frustava il viso era gradevole e si sentiva un po' più lucida.

"Nella borsa ci sono delle barrette al cioccolato" si ricordò all'improvviso.

"E lo dici adesso? Potevamo mangiarle ieri sera" la rimproverò lui con aria divertita.

"Mi avevi chiesto di trovare qualcosa per colazione, ho svolto il mio compito" rispose.

"Punto per te. Il fuoco è spento. Tieni, mangia" le disse porgendole una barretta e prendendo l'altra.

Kaori si costrinse a mangiare, evitando una discussione che di sicuro non avrebbe vinto. Conosceva la filosofia di Ryo, mangiare quando era possibile farlo.

"Troviamo il parcheggio, ci occupiamo dei delinquenti, torniamo a Tokyo" disse Ryo sorridendo. Non prendeva le cose alla leggera, ma non voleva spaventarla. Preferiva immaginare che fosse una delle loro solite avventure da cui uscivano facilmente.

"Ti aiuterò a camminare il più possibile" disse, facendo nuovamente scivolare un braccio intorno a lei. Dubitava che i loro inseguitori li avrebbero cercati così presto. Voleva sfruttare il più possibile l'effetto sorpresa e soprattutto guadagnare tempo per lei.

"Posso camminare da sola" protestò lei.

"Ti reggi a malapena in piedi" notò.

"Ti dico che posso camminare" insistette.

"Va bene" si arrese, lasciandola.

Kaori si staccò da lui, fece alcuni passi cercando di tenere il ritmo e crollò a faccia in giù.

"O forse no" sbuffò, sputando la neve. Lui non voleva prenderla in giro, ma non poté fare a meno di ridere per la sua testardaggine. Gentilmente la aiutò ad alzarsi, tenendola contro di sé.

"Ora che mi hai dimostrato che sei coraggiosa, vuoi appoggiarti a me?" le chiese, togliendole la neve dal viso, dai capelli e dai vestiti.

"Va bene" sussurrò con riluttanza.

"Voglio solo tornare a casa e continuare ciò che abbiamo iniziato" spiegò lui.

Lei gli rivolse uno sguardo incerto e febbrile e annuì. Ci pensò per un momento ma, confusa, decise di seguire le sue istruzioni. Così si lasciò condurre. Deviarono dalla strada che avevano inizialmente preso svoltando nel parcheggio, o almeno così lei pensava.

"Sei sicuro che sia di qui?" gli chiese all'improvviso.

"Sì"

"Come?" insistette.

"Lo so. Gli anni passati nella giungla circondato da alberi e vegetazione che si assomigliano...non chiedermi come. Lo so e basta" rispose con pazienza.

"D'accordo, mi fido di te in ogni caso" affermò.

"Come?" le chiese con un leggero sorriso.

Sorpresa, lei lo guardò. Non poté evitare di sorridere.

"Lo so. Altrimenti non avrei rischiato la vita contro un generale impazzito" rispose.

"Né l'avresti rischiata al mio fianco, no?"

"Vero"

Guardando in basso per vedere dove stava camminando, Kaori ricordò le poche parole che lui aveva detto prima di addormentarsi.

"Prima hai menzionato mia sorella, Ryo. Stavi parlando di Sayuri?" gli chiese.

"Sì" rispose lui dopo un momento di esitazione.

"Pensavi davvero che me ne sarei andata con lei?"

"Avresti potuto. Vi eravate avvicinate, no?"

Non avevano più parlato di quell'episodio, lui non sapeva se lei avesse capito che Sayuri era la sua sorella biologica. Non sapeva come avrebbe preso la notizia se le avesse detto la verità.

"Sì. Mi piaceva e mi piace l'idea di avere una sorella maggiore. È rassicurante poter condividere qualcosa con qualcuno diverso da te o dai nostri amici"

"Mi nascondi qualcosa?" le domandò in tono scherzoso.

"No! Beh, niente di professionale..." disse, arrossendo.

"Quindi mi nascondi cose personali?" continuò maliziosamente.

"Uh...io...ho i miei segreti come te, no?" balbettò, "possiamo fermarci un minuto? Ho bisogno di sedermi" gli chiese, presa dalle vertigini.

Ryo la aiutò a sedersi su una roccia, mettendosi alle sue spalle per proteggerla dal vento che fortunatamente giungeva da dietro.

"Fammi vedere la ferita" le disse, sollevando il cappotto e il maglione.

Lei annuì e lui le toccò la schiena, madida di sudore. Sentì il calore che emanava, sorpreso di sentirlo nonostante il freddo che li circondava. Non dovette nemmeno toccare per notare il gonfiore della ferita, che trasudava, leggermente giallastra, e il rossore che la circondava in un ampio diametro. Non potevano tardare oltre.

"Allora?" chiese lei, reprimendo un brivido.

"Te la caverai dal Professore"

La prese per mano e la fece alzare, abbracciandola per un momento, preoccupato. Allontanandosi, si chinò per baciarla quando avvertì un rumore. La tirò a terra e vide un gruppo di dieci uomini passare e sprofondare nella foresta, parte dei loro inseguitori.

"È un bene per noi" sussurrò, "significa che siamo sulla strada giusta e che al nostro arrivo ce ne saranno di meno" aggiunse.

"D'accordo" fece Kaori con i pensieri che si confondevano.

Ripresero il cammino e, meno di mezz'ora dopo, arrivarono ai margini della foresta, riuscendo a vedere la Mini. L'auto era coperta da uno spesso strato di neve, lo sweeper fece una smorfia. Si astenne dal parlare e dall'esprimere i dubbi sulla capacità della piccola vettura di partire. Si voltò verso la partner e vide grosse gocce di sudore imperlare la sua fronte, insieme ai tremori che agitavano il suo corpo.

"Rimani qui. Metto ko questi tizi e ce ne andiamo, ok?"

"Stai attento, Ryo"

"Tranquilla, ce la faccio" la rassicurò.

La lasciò e andò a disarmare i delinquenti. Kaori chiuse gli occhi, davanti a lei le immagini iniziarono a danzare. Perse coscienza della realtà che aveva intorno, sprofondando in un sogno ad occhi aperti molto inquietante.

Ryo avanzò il più furtivamente possibile. Neutralizzò una guarda al suo fianco e la nascose un po' prima di avanzare, osservando i dintorni. Improvvisamente si bloccò e i suoi occhi si sbarrarono per lo stupore. Evitò di stropicciarli per accertarsi che stesse vedendo bene.

"Ehi ragazzi, volete sgranchirvi i muscoli?" disse Kaori con addosso la biancheria intima sul tetto della Mini.

Faceva roteare un martello tra le dita, aveva l'aria sicura di sé, senza alcun timore degli uomini armati e senza imbarazzo nel trovarsi mezza nuda davanti a loro.

"Che cazzo sta facendo?" sbottò Ryo, stupito. Approfittò comunque del diversivo per avanzare.

"Chi credi di essere?" rise uno degli uomini.

"Il tuo peggiore incubo" rispose Kaori con un sorrisetto.

"Scendi da lì e vedi cosa ti succede, bellezza" disse un altro. Senza avere il tempo di reagire, si ritrovò schiacciato sotto un martello. Ryo fece una smorfia di dolore per il poveretto sepolto sotto un martello da 500 tonnellate. Quando si voltò verso la scena principale, Kaori stava facendo roteare tra le dita un altro martello.

"Ehi, sembra la compagna di City Hunter" sussurrò un terzo.

"Io sono Thor-girl. Un po' di rispetto, capito?" gridò, stordendo quello che aveva parlato.

"Thor-girl, e chi è? Una pazza?" scherzò il primo.

"No, quella che vi farà mangiare la polvere..." rispose Kaori orgogliosa.

"Veramente? E come intendi fare, bambola?"

"Semplice...sono una wrestler professionista!" annunciò, gettandosi in aria.

Ryo cadde all'indietro, sconvolto. Kaori una lottatrice? Ok, la febbre la stava facendo delirare. Ma perché il wrestling? Era perso nei suoi pensieri quando vide il suo esile corpo abbattersi sulla carcassa del gorilla, spedendolo a tre metri di distanza. Un quarto uomo scese di corsa dal retro dell'auto e, senza esitazione, lei gli mise un braccio intorno alla gola, spaventandolo, togliendogli il respiro e facendolo cadere all'indietro. Di colpo si lasciò cadere, portando il gomito contro lo stomaco del tizio che crollò privo di sensi.

Sentendo un rumore, si voltò verso l'uomo che lei aveva precedentemente spinto, il quale si alzò e corse verso la donna. Kaori si girò bruscamente e gettò la gamba di lato, agendo con la seconda mentre lui cadeva a faccia in giù, poi gli catturò i piedi e li portò all'altezza delle natiche. L'uomo urlò di dolore, ancora di più quando lei gli saltò sopra e gli afferrò i piedi sollevandoli ancora più in alto, costringendolo in una posizione improbabile.

"Devo ricordarmi di non farla incazzare più" fece Ryo impressionato, "a cuccia, tu" si rimproverò, notando che il suo mokkori era piuttosto eccitato dallo spettacolo.

Notando del movimento più in là, vide il primo uomo messo ko da un martello liberarsi e alzarsi, con la pistola in mano. Lanciando un'occhiata veloce, notò che lei non l'aveva visto e lo disarmò all'istante.

"Fai un altro passo e gli spezzo la spina dorsale. Capito?" esclamò Kaori, notando l'intruso.

"C-capito" balbettò l'uomo, sentendo le suppliche del compare.

"Capito e poi?"

"Capito, signora...capito, Thor-girl" si corresse, vedendola torturare un po' di più la sua vittima con apparente grande piacere.

"Così va meglio. Raduna i tuoi amici e vai a passeggiare nella foresta"

I tre uomini si affrettarono a balzare in piedi, correndo verso il confine del bosco. Non appena furono abbastanza lontani, lei liberò l'ultimo, che fuggì a tutta velocità. Non avvertendo più auree minacciose, Ryo mise via l'arma e si avvicinò alla partner.

"Ottimo lavoro" si congratulò.

Kaori si voltò verso di lui, sorpresa della sua presenza, poi lui vide i suoi occhi chiudersi e le sue gambe cedere. Ebbe appena il tempo di prenderla prima che cadesse a terra. Nonostante il freddo, bruciava per la febbre. La ferita aveva ricominciato a sanguinare con i movimenti della lotta. La condusse in macchina, recuperò un kit di pronto soccorso dal bagagliaio e bendò la ferita come meglio poteva prima di sistemarla correttamente sul sedile del passeggero, stendendole il cappotto addosso. Poi salì alla guida, provò a mettere in moto ma la batteria non voleva saperne.

"Merda!" urlò, colpendo rabbiosamente il volante.

Scese e liberò il più possibile il cofano della Mini dalla neve per poterlo aprire. Aveva le mani congelate ma non gli importava, la preoccupazione zittì il dolore. Aprì il cofano ed esaminò i cavi. Era solo una questione di temperatura, bisognava attendere ma non c'era tempo. Gli uomini sarebbero potuti tornare e Kaori doveva essere curata.

Improvvisamente sentì il rumore di un motore e si voltò, pistola in mano. Sollevato, riconobbe l'auto di Mick che si fermò davanti alla Mini. L'americano uscì contemporaneamente a Umibozu.

"Come ci avete trovati?" chiese, mettendo via l'arma.

"Il trasmettitore di Kaori" rispose Mick.

"Faceva bene a sperare allora. Dobbiamo tornare velocemente a Tokyo ma la batteria della Mini è ghiacciata. Non ci credo...stanno tornando" brontolò Ryo, sentendo di passi veloce e avvertendo le aure ostili che riempivano l'aria. 

"Ti riattivo la batteria. Occupati di quei pagliacci" ordinò Umibozu.

I due nemici erano sul punto di rispondere con violenza ma i primi spari echeggiarono nell'aria fresca del mattino.

"Dove hai nascosto la mia dolce Kaori?" chiese Mick.

"Ha perso i sensi. È rimasta ferita ed ha in corso un'infezione" rispose Ryo cupamente,

Gli uomini cadevano ma ce n'erano molti altri. Di colpo sentirono il motore della Mini che ruggiva. 

"Attenzione, sto sgomberando la strada" tuonò Umibozu.

"Wow, ma sei impazzito!" urlarono i due, sentendo il calore di un lanciafiamme sopra le teste.

"Mi piacciono i lavori fatti bene e in fretta" disse, "vi do due minuti per farla finita" disse poi tirando fuori il bazooka. 

"Un minuto e cinquantotto secondi" gridò Mick quando Ryo neutralizzò l'ultimo uomo.

"Dilettanti" grugnì l'amico.

"Beh, se avete finito con le vostre sciocchezze, ce ne andiamo da qui" disse lo sweeper, tornando alla Mini dove Kaori era ancora priva di sensi. "Resisti, Kaori" le intimò.

Approfittò del percorso liberato da Umi per partire a tutta velocità. La strada che portava dal parcheggo alla via principale non era libera, quindi guidò con prudenza ma rapidità, controllando l'auto quando slittava. Una volta sull'arteria principale sgombra e nonostante la bufera di neve che continuava a infuriare, accelerò, concentrato sulla strada e sul suo obiettivo. Sentì il calore irradiarsi da Kaori e i suoi denti che battevano.

Sfidando ogni pericolo, un'ora e mezza dopo arrivò alla clinica, sperando che non fosse troppo tardi. Corse fuori dall'auto e fece il giro per prendere Kaori. Entrando nell'edificio sentì l'auto di Mick parcheggiare. Non attese e si precipitò in corridoio, imbattendosi in Kazue, allertata dal trambusto.

"È Kaori, ferita da arma da fuoco di ieri sera, si è infettata. Il proiettile è uscito. È incosciente da quasi due ore. Ha la febbre alta" disse, mettendola sulla barella verso cui la donna lo orientò.

"Ma...è in mutande" si stupì Kazue.

"Ti spiegherò più tardi. Curala" le ordinò, gli occhi duri, volendo evitare qualunque domanda, "vado dal Professore" aggiunse, dirigendosi verso lo studio dell'anziano amico.

Kazue andò con Kaori e lui si allontanò, tornando poi preceduto dal professore. Osservò la porta chiudersi e sentì una mano posarsi sulla sua spalla. Si voltò e vide Mick.

"Spero che la tua giornata fosse stata positiva. Ti va di parlare della tua prima notte con Kaori?" ironizzò.

Ryo lo guardò e notò la sua preoccupazione. Sospirò e sorrise forzatamente.

"Se te lo dicessi, non ci crederesti" 

"Veramente? Se mi dici che finalmente ti sei buttato, farò astinenza per una settimana...no, anche un mese, non rischio molto..." lo stuzzicò l'amico.

Ryo non disse niente, lanciandogli un'occhiata. Mick lo guardò e sentì Umi emettere un ghigno divertito.

"Qualcuno sarà insopportabile per un mese" rise il gigante. Mick guardò Ryo con occhi sbarrati.

"No..." sussurrò.

"Eh sì..." rispose Ryo.

"Perché! Perché! Non avrei dovuto fare una scommessa così stupida!" si lamentò l'americano.
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart / Vai alla pagina dell'autore: MaryFangirl