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Autore: God_Eden_Imperial    06/03/2022    0 recensioni
Kira Hiroto x Kiyama Tatsuya
Inazuma eleven Ares/Orion
Genere: Hurt/Comfort, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kira Hiroto
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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L'ennesimo pugno colpì il povero mal capitato dritto sul naso, spaccandogli il labbro superiore. Il ragazzo cadde malamente a terra, contorcendosi per il dolore mentre i suoi compagni venivano picchiati allo stesso modo, rimediandosi anche calci allo stomaco e gomitate alla schiena.
"Non ne avete ancora abbastanza, eh?!"
Ringhiò Haizaki facendo scrocchiare le dita e guardandoli minaccioso, così come Fudou che, mostrando un ghigno, si fece avanti, sicuro di sé.
"Visto come vi stiamo riducendo, penso vi convenga sparire dalla circolazione"
"Prima di finire davvero al pronto soccorso con tutte le ossa rotte"
Esclamò Hiroto facendosi spazio tra i due amici e guardando i ragazzi a terra con un sorriso beffardo. Teneva le mani in tasca e li guardava dall'alto in basso, incutendo maggior timore alle vittime ancora tremanti. Due di loro si rialzarono in fretta, spaventati, scappando per fuggire da quelle furie per non rischiare di venire picchiati ulteriormente.
Il terzo, invece, non fuggì. Il viso era coperto dal cappuccio della felpa nera che indossava ma che si era sporcata del sangue che sputava dalla bocca.
"Che avresti in mente? Fa il bravo e segui l'esempio di quei conigli dei tuoi compari. O forse vuoi un altro pugno?"
Chiese Hiroto avvicinandoglisi. Il poveretto respirava con affanno e lo guardava male, arrabbiato ma, allo stesso tempo, visibilmente terrorizzato.
"Non sta scappando. Questo qui ha le palle!"
Commentò Haizaki con una risata maligna, sentendo Fudou appoggiarsi con il braccio alla sua spalla e guardare la scena divertito.
"Ehi, Kira, vuoi avere l'onore di dargli il colpo di grazia?"
Hiroto ghignò e i suoi occhi si illuminarono di una luce sinistra che fece indietreggiare l'altro ragazzo.
"Con immenso piacere"
Rispose mentre lo colpiva con un piede, prendendolo in piena pancia. Il poveretto sputò sangue e rimase senza fiato. Piegandosi in due per il dolore, il movimento brusco gli fece calare il cappuccio, mostrando dei capelli rosso acceso che costrinsero Hiroto a bloccarsi. Kira sbarrò gli occhi non appena lo vide, restando con il pugno serrato, senza però colpire, lasciando così modo alla sua vittima di svignarsela. Zoppicante, riuscì a scappare da quei tre, sentendo Fudou minacciarlo di non farsi più vedere intanto che Haizaki raggiungeva Hiroto. Si era accorto dell'improvviso cambiamento nell'amico e gli si parò davanti, schioccandogli le dita vicino la faccia così da farlo tornare coi piedi per terra.
"Ohi! Che cazzo fai? Perché hai esitato?"
"Infatti. Questo non è da te, Kira. Che ti è preso?"
Chiese Fudou raggiungendoli e portando le braccia dietro la testa per fare d'appoggio. Hiroto, riprendendosi dalla sua trance, li guardò tornando serio.
"Hanno capito qual è il loro posto. Non torneranno, non tanto presto almeno"
Detto questo, rimise le mani in tasca, superando Ryouhei e avviandosi verso una meta indefinita. Gli altri due si lanciarono uno sguardo per poi andargli dietro. Camminarono tra la folla senza fiatare. Fudou, di tanto in tanto, ne approfittava per infilare le mani nelle tasche degli uomini ben vestiti, fregando loro il portafoglio, facendo finta di nulla. Aprendone uno, fischiò nel trovare un bel gruzzolo che sventolò per catturare l'attenzione dei compagni.
"Ehi, vi va del sushi? Offre quel tizio che è appena passato"
Rise mentre Haizaki gli afferrava il polso costringendolo ad abbassare la mano, rimproverandolo:
"Sei idiota?! Non mostrarli così, come se niente fosse! Vuoi che ci becchino?"
"Rilassati, non succede mai"
Hiroto, intanto, a qualche passo avanti a loro, non li stava ad ascoltare, troppo preso dai propri pensieri.
Quei capelli rossi...gli avevano ricordato Tatsuya e si era pietrificato. Per un istante, nella sua mente apparve l'immagine di Kiyama con un occhio nero e il naso rotto, a terra e con un gruppo di ragazzi che lo circondavano e se la prendevano con lui senza un valido motivo. A quel pensiero ebbe un brivido e sentì lo stomaco chiudersi in una morsa così dolorosa che percepì quella orrenda sensazione di impotenza per tutto il corpo, facendogli rallentare il passo.
"Ohi!"
Non si era accorto che Haizaki gli si era avvicinato e lo aveva afferrato per le spalle, sorreggendolo. Le gambe gli tremavano e la voce dei suoi amici gli arrivarono ovattate. Nelle sue orecchie rimbombava il battito forsennato del suo cuore che sembrava volergli esplodere nel petto.
Di certo, se avesse assistito ad una scena simile, chiunque fosse stato a prendersela con Tatsuya, lo avrebbe ridotto talmente male che molto probabilmente lo avrebbe ammazzato di botte.
"Hiroto...Hiroto...che cazzo Kira!"
Aveva urlato Ryouhei dandogli uno schiaffo per farlo riprendere. Hiroto sbarrò gli occhi, tornando alla realtà con violenza. La prima cosa che vide fu lo sguardo serio e preoccupato di Haizaki.
"Si può sapere che diavolo ti prende? E' per ciò che è successo prima?"
"Cosa?"
"Il ragazzo dai capelli rossi. Ti ha ricordato Kiyama, non è così? A noi puoi dirlo"
Si intromise Fudou guardandolo comprensivo. Hiroto sbuffò, allontanando le mani di Haizaki ancora sulle sue spalle. Non gli piaceva mostrarsi debole, nemmeno se si trattava dei suoi migliori amici; ma sapeva che loro potevano capirlo bene, quindi, alla fine, si arrese.
"Anche se fosse? Non sono affari vostri"
"Kira...anche noi abbiamo i nostri bravi ragazzi che vogliamo proteggere, lo sai"
"Fudou ha ragione. Come tu hai Tatsuya, noi abbiamo Mizu e Sakuma"
"Sakuma? Non Kidou?"
"Scherzi? Yuuto è un tipo tosto, quello che mi preoccupa di più è Jirou che sembra un uccellino indifeso. Ormai persino Kazemaru si mette in mezzo per proteggerlo"
"Esatto, quindi cerca di rilassarti"
A quelle parole, Hiroto riuscì a darsi un contegno, anche se poco. Respirando profondamente, accettò la sigaretta che gli aveva passato Akio e se la accese sentendosi subito meglio.
"Da quanto non vi parlate?"
Chiese Haizaki riprendendo a camminare, superando la folla e avviandosi con gli altri due verso un luogo più tranquillo per poter parlare in pace, senza che nessuno potesse ascoltare.
Hiroto sospirò.
"Un annetto ormai"
"Wow! Sei riuscito a resistere per così tanto tempo? Svelami il tuo segreto, ti prego"
"Fudou..."
"No, dai, dico sul serio. Io non appena vedo il faccino tenero di Sakuma ho un'erezione"
Ryouhei, dopo quelle parole, sospirò esasperato, posandosi una mano sulla fronte. Hiroto, alzando gli occhi al cielo, si fece scappare un sorriso divertito. Si sentiva nello stesso modo nei confronti di Tatsuya e Akio aveva ragione, resistere era stato terribile.
"Si sarà divertito con la sua mano destra"
Lo prese in giro Haizaki scoppiando a ridere quando Hiroto tentò di colpirlo in faccia.
"Come se non fosse vero"
"Non sono comunque cazzi tuoi quante seghe mi faccio pensando al mio ex!"
Haizaki alzò le mani in segno di arresa, continuando però a guardarlo con un ghigno beffardo. Kira a quel punto non disse più nulla. Non poteva dir loro ciò che realmente gli passava per la testa o lo avrebbero preso per matto.
La verità era che voleva Tatsuya solo per sé e non poteva, perché lui aveva i suoi adorati compagni di orfanotrofio, come Ryuuji, ai quali non avrebbe mai e poi mai rinunciato. Voleva che guardasse solo lui, che pensasse solo a lui, che desiderasse solo lui. Non voleva altro che avere la totale attenzione di Tatsuya unicamente su di sé. Sarebbe persino arrivato ad uccidere chiunque avesse osato portarglielo via pur di evitare che ciò accadesse. Avrebbe strappato i suoi meravigliosi occhi chiari, in modo che non potesse più guardare gli altri. Ma così facendo non avrebbe più potuto guardare nemmeno lui e non poteva sopportarlo. Magari rinchiuderlo da qualche parte avrebbe funzionato. Facendolo, lo avrebbe avuto tutto per sé e per tutto il tempo. Sapeva, però, che se lo avesse fatto, Tatsuya si sarebbe arrabbiato e non poteva vedere un'espressione del genere su quel bel viso delicato e luminoso.
Lo amava...dio se lo amava! Lo amava talmente tanto che era stato costretto ad allontanarsi da lui per non rischiare di fare o dire qualcosa di male che avrebbe compromesso la sicurezza di Kiyama.
Dopotutto, come si diceva in gito, lui era un tipo imprevedibile, violento e per nulla raccomandabile. Il figlio idiota che era scappato di casa, che non andava a scuola e frequentava solo gentaglia. Un ragazzo stronzo e bastardo che non faceva che fare avanti e indietro dal riformatorio e che se ancora non era finito in galera era solo per merito della forte influenza che aveva il padre nella società.
Vivendo protetto da una campana di vetro, pensava di poter fare tutto ciò che gli passava per la testa, senza preoccuparsi delle conseguenze, senza occuparsi di chi gli stava attorno. Non gli era mai importato di nessuno, dato che lui per primo non era negli interessi di qualcuno. Non c'era persona che lo considerasse diverso.
Alla fine, con tutte le voci che giravano attorno al suo nome, alla sua figura, aveva finito per credere in quelle parole, comportandosi di conseguenza e diventando come le persone lo descrivevano.
Tanto nessuno lo avrebbe guardato con occhi diversi, nessuno lo avrebbe trattato con gentilezza e nessuno gli avrebbe mostrato amore.
Se il padre per primo no lo faceva, chi lo avrebbe fatto?

Fu allora, nel suo periodo più buio, che Tatsuya inondò di nuovo il suo mondo di luce, come quando erano bambini e si incontravano con una finestra di mezzo che impediva loro di toccarsi o parlarsi direttamente.
Dopo che quel muro venne tolto e, finalmente, si affrontarono, ecco che tutto quello che da sempre desiderava, che da sempre stava cercando, quell'amore incondizionato che il suo cuore urlava di volere, gli esplose in faccia. Tatsuya fu la sua salvezza e promise a se stesso che non lo avrebbe mai lasciato andare, che lo avrebbe protetto e tenuto vicino. Non sognava altro che custodire quell'amore puro e dolce che gli aveva stravolto la vita.
Però, come si sa, tutte le cose belle prima o poi finiscono. Aveva messo a posto la testa, tornando a scuola e a casa dal padre e la sorella, senza più cacciarsi nei guai solo per poter passare più tempo con la persona che amava più di ogni altra cosa. Tutto sembrava andare per il verso giusto...ma si sbagliava.
Non appena incontrò Haizaki e Fudou, ecco che le sue brutte abitudini rifiorirono e riprese la vita folle di prima. Pensava che, così facendo, continuando a mostrarsi duro e forte, nessuno si sarebbe sognato di torcere un solo capello a Tatsuya. Tenerlo al sicuro era la sua unica priorità e lo avrebbe fatto, non importava come e con quali mezzi.
Però, presto si accorse che quel suo comportamento faceva soffrire Kiyama e, per questo, prese una drastica decisione...

"Tu...mi hai lasciato...per proteggermi?"
Balbettò Tatsuya, adesso seduto sul divano con Hiroto inginocchiato di fronte a lui che gli teneva strette le mani tra le sue, accarezzandogli le nocche con i pollici e creando cerchi invisibili.
"Non potevo fare altrimenti, Tatsuya...sai come sono fatto. Il figlio idiota con cui nessuno vuole avere a che fare"
A quelle parole, l'ennesimo singhiozzo sfuggì dalle labbra di Kiyama che, ancora scosso per ciò che era appena venuto a scoprire, si sentì solo peggio.
"Credevo...che per te io...fossi diverso...come tu lo sei...per me"
Hiroto sussultò e posò la fronte sulle mani di Tatsuya, cercando di controllare il mare di emozioni che lo stavano facendo affogare.
"Credimi...lo faccio per te, solo per te"
Rispose, restando sorpreso quando l'altro si staccò un po' da lui, scostando il viso arrossato.
"Tatsuya?"
"Baka...non lo capisci che così facendo...ci stiamo solo facendo del male?"
Kira lo guardò sentendosi in colpa. Stava accadendo proprio ciò che voleva evitare. Come poteva fare adesso?
"Mi dispiace...starai pensando che io sia orribile, vero?"
"Non potrei mai...baka"
"Davvero?"
Hiroto sollevò leggermente la testa per guardare il viso di Kiyama. Anche alla luce fioca della lampada posta sul mobile accanto al divano, poteva dire che le sue guance erano colorate di un rosso vivo e le sue labbra erano bagnate e gonfie per essere state morse tra i denti, in modo da poter reprimere i singhiozzi e impedir loro di uscire, anche se fu vano.
"Cazzo!"
Sussurrò.
"Cazzo, Tatsuya, non hai idea di cosa mi stai facendo!"
Prima che le parole di Kiyama, in risposta, lasciassero completamente la sua bocca, furono interrotte da un rantolo stridulo mentre le labbra e la lingua di Hiroto gli posarono un bacio umido e persistente sulla pelle sudata. Si bloccò sul posto, cercò di piagnucolare qualcosa che gli era rimasto in gola ma, prima che potesse riprendersi abbastanza per poter parlare correttamente, Kira si era spostato sul suo collo e lo aveva baciato di nuovo, i denti che lo mordevano per lasciare segni e un gemito, a lungo represso, finalmente usciva dalle sue labbra.
Tatsuya si dimenava tra le sue braccia e sussultava a ogni pressione delle labbra, ogni colpo della sua lingua.
"Ah...Hi-Hiroto"
Kira mantenne salda la presa, ferma e autorevole, mentre gli faceva scorrere una scia di baci sul collo.
"Mi dispiace"
Mormorò quando raggiunse l'orecchio arrossato come il suo viso, provocandogli un brivido lungo la schiena.
"Questo è il motivo per cui ho dovuto lasciarti...non riuscivo a smettere di pensarti...di volerti...mio dolce, ingenuo, bravo ragazzo"
Ansimò, cercando di trovare le parole giuste.
"Ho dovuto proteggerti, Tatsuya, da me stesso"
"Hiroto"
Lo chiamò disperatamente. Hiroto lo schiacciò ancor di più contro il divano, baciandolo con foga e mordendogli le labbra, vedendolo chiudere forte gli occhi mentre gemeva e si muoveva contro di lui. Tatsuya si sporse verso il suo corpo per rispondere alle sue attenzioni con bisogno.
"Tatsuya, tu...dannazione...devi dirmi di smetterla. Dimmi di fermarmi e io...cazzo...lo farò. Ma altrimenti io..."
"Non farlo!"
Supplicò Kiyama.
"Non fermarti...per favore. Voglio solo...ahh...tutto quello che voglio è...stare di nuovo con te. Se questo è quello che vuoi fare con me...allora voglio farlo anch'io. Per favore, solo...solo non...non allontanarmi di nuovo"
"Tatsuya..."
Sussurrò Hiroto completamente eccitato. Sollevò una mano afferrando la gola di Tatsuya che gemette, e trovò la sua mascella con la punta delle dita; non gli importava di essere rude, anzi, così gli piaceva di più. Gli alzò il viso finché non poterono guardarsi negli occhi. Il più piccolo lo fissò con uno sguardo intimorito e implorante che tolse il fiato a Hiroto.
"Non lo farò, non preoccuparti. Ti terrò al sicuro a ogni costo! A meno che tu non preferisca che ci fermiamo, ovviamente"
Tatsuya negò ancora, stringendo possessivamente le braccia intorno al collo di Kira per sentirlo più vicino possibile.
"Non voglio"
Hiroto mostrò un ghigno e gli accarezzò i capelli.
"Bravo ragazzo"
Tatsuya rabbrividì tra le sue braccia, stiracchiandosi con un gemito sommesso.
"Ti piace davvero tutto questo, eh?"
Lo prese in giro Kira, tirandogli delicatamente la testa indietro con una manciata di capelli e mordicchiandogli scherzosamente il labbro inferiore. Tatsuya gemette, in accordo.
"Ti voglio! Ti voglio Tatsuya! Non ti lascerò a nessuno! Sei mio...soltanto mio!"

   
 
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