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Autore: MaryFangirl    08/03/2022    2 recensioni
Ryo e Kaori si ritrovano intrappolati e rievocano i rispettivi percorsi.
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Un'ora dopo, mentre i tre uomini erano seduti in silenzio nel corridoio con Miki che si era unita a loro, il Professore uscì dalla stanza dove era stata portata Kaori.

“Allora?” chiese Ryo, alzandosi.

"La situazione è sotto controllo. Aveva 42 gradi di febbre e sta scendendo lentamente con le medicine e il ghiaccio. Entrambe le ferite sono infette. Abbiamo fatto il necessario per pulirle, suturare la vena danneggiata e ricucire i punti di ingresso e di uscita. Le ho somministrato un antibiotico ad ampio spettro fino a quando non sarò in grado di identificare l'infezione e procedere in modo più preciso. Dobbiamo solo aspettare", disse loro.

"È sveglia?", chiese Miki.

"No, sta dormendo. Anche se voleste farle visita, ve lo consentirò solo molto brevemente. È molto confusa, il che è normale con la febbre alta" disse loro, togliendosi gli occhiali e strofinandoli.

La porta della stanza si aprì di nuovo e videro Kaori sdraiata su una brandina che stava uscendo, il suo corpo era avvolto in un lenzuolo bagnato dal ghiaccio che si scioglieva, e con due flebo attaccate.

"Viene trasferita nella sua stanza"

"Per quanto tempo resterà così?" chiese Ryo, piuttosto sorpreso.

"Il tempo di tornare in condizioni accettabili. Non voglio che subisca effetti collaterali"

"Va bene. Posso stare con lei?"

La domanda dello sweeper sorprese tutti, compresi i due amici che sapevano che era successo qualcosa. Il Professore nascose un piccolo sorriso soddisfatto e annuì, facendogli cenno di seguirlo.

"Vi terrò aggiornati" disse Ryo agli amici.

In meno di due minuti erano nella camera da letto dove Kazue stava controllando i collegamenti dei dispositivi.

"Non si sveglierà per un po'. Hai tempo per fare una doccia e metterti dei vestiti asciutti, se vuoi. Un caffè ti farebbe certamente bene", offrì l'amico in tono paterno.

Ryo lo guardò, esitò, poi acconsentì.

"Tornerò. Resisti", disse alla sua compagna, premendole un bacio sulla fronte senza preoccuparsi della presenza dei loro amici.

Non sapeva quante volte le aveva ordinato di farlo dalla sera prima, ma aveva bisogno di incoraggiarla ora che aveva deciso di avanzare. Non voleva più niente sulla loro strada. Dopo aver recuperato la sua borsa con il cambio, scivolò sotto l'acqua calda e si fece una doccia veloce, godendosi il calore. Sentendosi meglio nonostante la stanchezza, si vestì in fretta e andò a prendere un caffè prima di tornare in camera. Kazue stava rimettendo del ghiaccio intorno alla testa di Kaori.

"Sta rispondendo abbastanza bene al trattamento. Ora la febbre è a 40. Quando si sarà abbassata a 39, toglieremo il ghiaccio. Le medicine faranno il resto" gli disse.

"Okay, grazie" rispose, un po' frustrato di non poter prendere la mano della partner.

"Non aveva le convulsioni?"

"No. Penso che fosse un po' delirante perché si è trasformata in modalità wrestling nella neve, in mutande"

La donna alzò di colpo la testa, sorpresa, e quando Ryo incontrò il suo sguardo, non poté fare a meno di ridere, coinvolgendo la giovane.

"Quando lo scoprirà, non saprà come comportarsi" scherzò Kazue.

"Pensi che l'avrà dimenticato?"

"Se stava delirando, è possibile. Lascia che il tempo faccia il suo lavoro. Verificheremo le conseguenze in seguito" consigliò la donna prima di uscire.

Lo sweeper osservò la sua partner e si chiese se avesse dimenticato e, se sì, da quando. Solo l'ultima ora o anche oltre? Sospirò irritato e si prese la testa tra le mani, appoggiando i gomiti alle ginocchia.

Quasi un'ora dopo, sentì un debole gemito e alzò lo sguardo. Il suo cuore sussultò di gioia quando vide Kaori aprire gli occhi. Balzò in piedi e si chinò su di lei, con un sorriso rassicurante.

"Basta dormire, pigrona" 

"Ryo..." sussurrò, visibilmente esausta.

"Sì, sono qui, socia"

"Dove siamo?" chiese, incapace di focalizzare l'attenzione.

"Dal Professore. Ricordi cos'è successo?"

Lei chiuse gli occhi un momento, cercando di riprendersi e concentrandosi sugli ultimi eventi.

"Siamo andati a fare una passeggiata vicino al Monte Fuji"

"Sì, sei riuscita a trascinarmi" rise lui.

Kaori lo fissò in modo che voleva apparire arrabbiato.

"Tu hai accettato di venire" rispose debolmente, "hai anche detto che è stata una bella giornata" aggiunse.

"Sì, un'ottima giornata" ammise, felice che se ne ricordasse.

"Finché non ci hanno sparato" disse, chiudendo gli occhi, "sono stanca..." sussurrò.

"Dormi. Rimango qui"

Sorpresa, lei aprì gli occhi brevement e lo fissò, con un leggero sorriso, prima di richiuderli e addormentarsi. Poco dopo il Professore tornò e controllò le sue costanti.

"Si è svegliata per qualche minuto"

"È un buon segno. Come stava?" domandò l'anziando, misurando la temperatura.

"Stanca ma vigile"

"Ha perso sangue. La febbre e l'infezione non sono di aiuto. È scesa sotto i 39 gradi. Dirò a Kazue di rimuovere il ghiaccio. Rimani qui o devo avvisare qualcun altro di stare con lei?"

"Resto io. Non la lascio" sussurrò.

"Era ora che ti decidessi" approvò l'amico, dandogli una pacca sulla spalla.

"Sperando che non sia troppo tardi..."

"È forte, si riprenderà" lo rassicurò.

Il Professore uscì e, poco dopo, Kazue tornò. Mentre rimuoveva il ghiaccio, Ryo l'aiutò e lei gli fece alcune domande sulla loro giornata. Si aspettava di essere liquidata ma lui rispose in modo succinto, senza però nascondere che aveva apprezzato il momento di relax.

"Puoi prenderla in braccio mentre cambio le lenzuola?" gli chiese.

"Con le flebo?" si preoccupò.

"Il catetere è attaccato alla mano. Lo terrò e lo rimetterò a posto"

Così lui si ritrovò con Kaori tra le braccia, sentendo il suo cuore battere contro il braccio, il suo calore ora ragionevole contro di sé. Si sentì bene e quasi con riluttanza la rimise nel letto quando furono cambiate le lenzuola. Kazue la rimboccò con cura e controllò tutti i collegamenti prima di uscire.

"Tutte queste macchine servono davvero?" le domandò mentre lei era sulla soglia.

"Per oggi, sì. Il suo corpo ha subito uno stress intenso. Preferiamo eccedere con la prudenza. Se tutto va bene, domani mattina rimuoveremo tutto tranne la flebo. Potrebbe dover rimanere qui per alcuni giorni finché la febbre non sarà scomparsa o tornerà almeno entro limiti accettabili"

"D'accordo. Pazienteremo"

Kazue uscì e lo lasciò solo. Lo sweeper si sedette sul bordo del letto accanto alla partner, prendendole la mano.

"Miki e Umi sono sposati da mesi, sono anni che noi ci giriamo intorno, possiamo aspettare ancora un po', vero?" sussurrò.

Sentì pressione sulle dita e vide che Kaori si stava svegliando.

"Il ramo, Ryo...sta cadendo..." gemette.

"Ssh...va tutto bene. Siamo al sicuro, Kaori" le disse, accarezzandole la guancia.

Lei aprì le palpebre e incontrò il suo sguardo.

"Ti ricordi? Siamo alla clinica" disse dolcemente. Lei lo fissò per un momento, ricordando.

"Sì, è vero. Scusa, sono un po' confusa" ammise.

"Nulla di grave. Cosa ricordi chiaramente?" le chiese ansioso. Lei chiuse gli occhi un istante, raccogliendo i ricordi.

"Abbiamo incontrato questo capo clan e i suoi uomini. Hanno iniziato a spararci addosso. Siamo fuggiti e siamo finiti nel parcheggio del parco della foresta perché c'era un incidente sulla strada principale" iniziò.

"Per il momento la storia è fedele" approvò Ryo.

"Ci siamo inoltrati nella foresta e ci hanno seguiti. Sono rimasta ferita e ci siamo rifugiati in una grotta. Abbiamo parlato per gran parte della notte" aggiunse.

"Di cos'abbiamo parlato?" chiese disinvolto. Lei aprì gli occhi e lo fissò, con aria stanca.

"Di noi, delle nostre esperienze comuni" rispose sbadigliando.

"Vuoi dormire ancora?"

"Sì" soffiò.

"Allora lasciati andare. Abbiamo un sacco di tempo"

Si guardarono per un altro momento, poi lei chiuse gli occhi e si riaddormentò. Era sconcertante vederla oscillare tra periodi di veglia e sonnolenza. Non ci era abituato. Lei era vivace, giocosa, attiva, non così, si disse. D'altra parte, non si era mai preso la briga di starle vicino quando era malata. Non poteva mostrare alcun segno di attaccamento, quindi faceva buon viso a cattivo gioco, comportandosi da idiota finché lei non lo mandava via perché ne aveva abbastanza.

Dovette aspettare altre due ore prima di vederla svegliarsi. Allo stesso tempo, il Professore giunse per fare un controllo e Ryo non poté continuare il suo interrogatorio. Dopo aver ottenuto gli esiti delle analisi, il Professore adattò la cura per la sua infezione, riprese le sue costanti e fece il referto sul suo stato di salute. Lei lo ascoltò e lo sweeper sentì aumentare la frustrazione quando vide che i suoi occhi si stavano già chiudendo. Il Professore non era ancora uscito che lei dormiva e dovette aspettare altre due ore per rivedere i suoi occhi nocciola.

"Che ore sono?" gli chiese.

"Quasi le quattro. Non hai smesso di dormire da stamattina" la prese in giro teneramente, "quindi mi stavi parlando della nostra serata. Di cos'abbiamo parlato?" le chiese molto seriamente.

"Di noi, delle cose che sarebbero potute essere diverse se avessimo preso altre decisioni"

"Puoi essere più precisa?"

Lei lo guardò, chiedendosi perché volesse tanto raccontare una serata a cui aveva partecipato.

"Tu c'eri, no? A cosa serve che te lo dica?" fece, seccata.

"Perché ho bisogno di capire quando hai perso la lucidità per via della febbre" le spiegò con pazienza.

"Abbiamo discusso, Ryo"

"Per favore" le chiese, fissandola negli occhi.

Kaori sospirò, poi si concentrò.

"Abbiamo parlato dei nostri inizi, del fatto che tu saresti potuto andare all'appuntamento al posto di Hideyuki, cosa sarebbe successo se..." esordì, fermandosi per scacciare il nodo in gola come ogni volta che evocava la triste fine di suo fratello.

"Poi di cos'abbiamo parlato?"

"Delle mie scelte di carriera se avessi avuto una vita normale...beh, credo..." rispose dopo un momento di riflessione, alzando lo sguardo verso di lui per avere conferma.

"Sì, esatto. Poi?"

"Noi...abbiamo parlato della nostra convivenza. Mi hai detto che non volevi che me ne andassi" sussurrò, arrossendo, "era vero? Non era solo per farmi piacere?" chiese, ansiosa.

"Era vero, Kaori, perfettamente vero"

"Poi abbiamo parlato del tuo passato ma non hai voluto parlarne oltre quindi non mi soffermerò" disse, rivolgendogli uno sguardo preoccupato.

"Grazie"

Lei gli sorrise e si lasciò cadere all'indietro, fissando il soffitto.

"Kaori?"

"Sto pensando a quello che abbiamo detto. Noi...abbiamo parlato di ferite ingloriose, credo?" suggerì-

"Esatto. Hai una buona memoria"

"Poi ti devi essere annoiato" osservò, imbarazzata.

"Perché?"

"Perché mi sono addormentata. Il tempo ti sarà sembrato lunghissimo. Mi dispiace di averti deluso" si scusò, sentendo gli occhi che si richiudevano.

Ryo la guardò addormentarsi, sconvolto. Non ricordava cosa era accaduto dopo? Non ricordava più il riavvicinamento avvenuto tra loro, i loro baci, le loro carezze, le loro dichiarazioni? Non poteva crederci. Perché il destino gli stava giocando di nuovo questo scherzo? Era un segno che le cose non dovevano andare oltre o solo un'amnesia parziale e temporanea? Forse avrebbe riacquistato la memoria come l'ultima volta?

Incapace di trattenersi oltre, sentendosi soffocare, lasciò la stanza e la clinica, dirigendosi verso lo stagno per pensare. Cosa fare? Dirle tutto o aspettare che si ricordasse? Correre il rischio di andare avanti o rimanere fermi in attesa di vedere come sarebbero andate le cose? Ci sarebbero mai state decisioni semplici da prendere? Frustrato, afferrò un sassolino e lo gettò in acqua.

"Hai deciso di abbattere un pesce, Babyface?" scherzò il Professore. Lo sweeper lo guardò torvo.

"Ti ho visto correre fuori dalla stanza come se avessi visto il diavolo, ma non sono sicuro che lo fuggiresti così...che succede?"

"Kaori ha dimenticato un'intera parte di ieri sera" disse Ryo cupamente.

"Una parte importante?"

"Sì, quella in cui finalmente mi decidevo..."

Il Professore si appoggiò pensieroso con entrambe le mani al bastone.

"Quindi aggredisci i pesci per la loro fama sull'essere smemorati?"

Suo malgrado, Ryo non riuscì a trattenere un sorriso cinico.

"No, dovevo sfogarmi" 

"Cosa intendi fare, Ryo?"

"Non lo so"

"Intendi fuggire come l'ultima volta quando ha perso temporaneamente la memoria dopo Kaibara?" lo esortò.

"Non lo so. Qualche idea?" cercò consiglio.

"Non posso decidere per la tua vita. Fossi in te, seguirei l'intuito. Come si suol dire, la notte porta consiglio" filosofò il Professore prima di lasciarlo solo.

Ryo fissò lo stagno a lungo prima di tornare da Kaori, soppesando le implicazioni di qualsiasi decisione avesse preso. Aspettò un'ora prima di vederla svegliarsi. Si sedette sul letto e la guardò.

"Kaori..." cominciò.

All'improvviso si udì un forte ronzio. 
  
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