Il
Nuovo Avvenire
Capitolo
9
Sayuri: Io … devo parlarti (disse
guardandolo negli occhi con rammarico)
Itachi la osservò sospettando già quale
segreto e piega avrebbe preso quella discussione, come era potuto succedere, la
verità era ancora immersa nel passato che aveva vissuto con lei non credeva che
sarebbe mai potuto succedere lui così previdente e distaccato dai legami forti
per il dolore che aveva provato ed inferto in quegli anni passati in fondo
proprio ora si sentiva come lei, vedeva nei suoi occhi il se stesso di un tempo
perso e smarrito mentendo a tutti compresa la persona che per tanto tempo
voleva solamente proteggere e il suo fallimento ora lo rivedeva in lei… Sayuri gli fece da guida in una stanza adiacente al salone
…
Rimasero a guardarsi per un lungo periodo il tempo era
passato e credevano non si sarebbero più incontrati eppure ora erano lì l’una
avanti all’altra. Itachi era incredulo quanto lei lo
leggeva nei suoi occhi il panico che provava misto ad imbarazzo. Era ancora
così innocente e … poi ancora adesso come allora l’ammirava, i suoi capelli
lunghi fino al fondo schiena tenuti su con una mezza coda avvolta su se stessa,
il kimono che le fasciava la parte superiore del corpo fino alle gambe
lasciando intravedere attraverso lo spacco un pantalone di colore nero fino alle
ginocchia così poteva muoversi più liberamente, le stringhe vicino alla coscia
contenevano i suoi kunai e gli shuriken
e nelle varie tasche vicino alla cintura posta sui fianchi c’era riposto il
resto per il kit da combattimento, i suoi occhi che non aveva dimenticato color
nocciola adesso non trasmettevano più quella paura provata tanti anni prima
quando la portò in salvo ma, qualcosa di simile adesso le attanagliava il cuore
e l’anima, aveva le mani congiunte ancora non sapeva come cominciare quella
confessione.
Sayuri era piena di ansie e paure, emozioni
contrastanti si facevano spazio in lei come avrebbe reagito Itachi
venendo a conoscenza della verità? … Come avrebbe dovuto cominciare il discorso,
insomma per quel lasso di tempo passato insieme aveva conosciuto la sua parte
fragile e gentile, era calmo come l’acqua di un fiume una persona molto
intelligente con un’ampia apertura mentale, predisposto alla conoscenza di
quello che non sapeva e umile nonostante le proprie forti abilità ma, d’altro
canto era anche introverso e si chiudeva spesso in un mondo tutto suo non
lasciando spazio che qualcun altro vi entrasse, era sempre stato schivo tendente
all’allontanamento delle persone che gli stavano intorno ma, ora era lei che
non doveva scappare basta essere la vittima alla fine aveva lasciato che Akiko corresse un grave pericolo e che Itachi
insieme al suo team non fosse intervenuto chissà cosa sarebbe potuto succedere.
Poi d’improvviso…
Itachi: Sayuri …
Itachi: Sayuri
(proseguì facendo un piccolo sospiro) Mai come in questo momento mi sento
smarrito e provo come un senso di frustrazione, ora puoi… anzi devi dirmelo Akiko tua figlia … Possiede lo Sharingan …
Sayuri fece un sospiro profondo quindi lui
l’aveva visto e sapeva … e per quanto incapace di proferir parola in quel
momento non potè che confermare i dubbi che Itachi aveva e al quale probabilmente non mancava la
risposta ma doveva confermargli quella realtà che per tanto troppo tempo aveva
tenuto per sé , lasciando che le cose degenerassero …
chiuse gli occhi poi quando li riaprì disse …
Sayuri: Io … (aveva le lacrime agli occhi
che prepotenti volevano uscire ma che non le lasciò andare) io … Non credevo
che te lo avrei mai detto o che si sarebbe mai presentata quest’ opportunità, Akiko è quello che hai visto … è tua figlia Itachi …
Continuò il suo racconto voltandosi di lato non riusciva a
sostenere lo sguardo di Itachi intenso ma non
sorpreso dopo quello che aveva scoperto voleva solamente sentirglielo dire e
avere così la conferma …
Sayuri: Scoprì di essere incinta due mesi
dopo la tua partenza, piansi di gioia e paura come avrei fatto mi dissi, io con
una bambina da proteggere e crescere da sola, l’unica a cui raccontai tutto è
stata proprio Momoka-sama e lei mi ha aiutata durante
la gravidanza e dopo. Akiko cresceva sana e forte ha
sviluppato sin da piccola le proprie capacità di combattimento e le abilità
innate ma, è sempre stata un passo avanti perspicace come sempre da subito cominciò a chiedersi
il proprio padre chi fosse dove fosse …
Itachi: Cosa le hai detto? …
Sayuri: Lei sa! … Conosce la tua storia e
la nostra e non ti ha mai giudicato, anzi si è sempre portata più matura della
sua età, in cuor suo è come se sentisse tutta la sofferenza che per le decisioni
prese avevi provato e quelle delle prove che la vita ti aveva messo avanti
Itachi non potè
che accennare un lieve sorriso… Padre … Credeva che Dio non glielo avrebbe
permesso che non lo meritasse i suoi precedenti parlavano per lui, aveva sempre
creduto che la propria vita si sarebbe fermata per mano di Sasuke
così come avrebbe voluto ed invece poteva davvero avere una seconda
possibilità, si era da sempre chiesto il senso della vita quale fosse stato. Quando
nacque Sasuke dopo la terza guerra ninja aveva potuto
mettere a paragone gli orrori che la morte portava con sé ma, che alla fine per
ogni morte c’era sempre un rinascita, così per il proprio fratellino avrebbe ceduto
tutto perché era una vita innocente da proteggere era il futuro. Poi con
l’attacco della volpe a nove code ed il cominciare a dubitare costante della
propria famiglia che non face altro che intraprendere una strada dura verso il
villaggio di Konoah stava cominciando nuovamente a
perdere fiducia nel senso della vita ma, Sasuke era
il suo ossigeno che non faceva altro che presentargli un futuro senza
spargimenti di sangue e cercando di mantenere come punto di riferimento sempre
il valore da dare alla propria vita ed a quella di chi lo circondava ma, ancora
una volta le cose cambiarono. Entrato a 10 anni come capitano degli ANBU aveva
avuto l’arduo compito di guardare e spiare il proprio clan riportando al
villaggio ciò che accadeva per scoprire quali fossero le posizioni che il clan
prendesse verso il villaggio. Quello che non riusciva a capire perché non
poteva esserci una soluzione migliore, una via d’uscita e comprensione tra la
sua famiglia ed il villaggio di Konoha, così
confermati i malesseri che vi erano tra gli animi degli Uchiha
gli anziani del villaggio presero posizioni dure, il terzo Hokaghe
stesso si rifiutò nel volere lo sterminio del clan ma, fu proprio lui ad
accettare quel ruolo in cambio pretese che non venisse fatto del male al suo
fratellino la sua ancora di salvezza, l’unica speranza per il futuro di quella
famiglia ormai corrotta e sorda ai richiami della pace delle parti. Infine il
suo piano fallì perché invece di essere stato sincero con Sasuke
non aveva fatto altro che farlo vivere in un eterna bugia, lasciandolo covare
odio e rancore nei suoi confronti ed in balia dei pregiudizi poi verso il
Villaggio della foglia per aver scoperto la verità su quello che era accaduto.
Aveva sbagliato tutto,lasciando
prendere sulle spalle di Sasuke il peso della
vendetta nei suoi confronti non mostrandogli la verità dietro tutto quello che
era successo forse, se avesse condiviso con lui quello che era stato deciso le
cose sarebbero potute andare diversamente o forse no … ma, almeno non avrebbe
avuto rimpianti. Poi ancora il destino, questa volta lei, Sayuri,
si era frapposta tra lui e quello che sarebbe dovuto accadere cioè morire per
mano di suo fratello, l’aveva salvato solamente perché la sua convinzione
l’aveva portata a credere che non era lui a decidere quando e come la sua vita
sarebbe dovuta finire e che se Dio non avrebbe perdonato i suoi peccati e la
strada che lui aveva deciso d’intraprendere allora … non era Dio, e così eccolo
lì al fianco del fratello come sarebbe comunque stato ma, questa volta poteva
proteggerlo tramite le verità e non le menzogne. Ed ora avanti a lui ancora una
volta Sayuri gli presentava ancora una nuova strada
da intraprendere, ora quello che lui credeva non aveva senso non importava
perché ancora una volta la vita e quella voglia di continuare a credere in lei
l’aveva sorpassato portando alla luce segreti più grandi di lui …
Itachi: Dimmi, dopo che sono andato via
credevi che fossi morto (strinse i pugni dicendolo) confermami anche questo …
per favore …
Itachi tremava perché avrebbe voluto che
fosse devvero così, come gli aveva appena chiesto ma,
Sayuri cominciò a far cadere quelle lacrime
trattenute troppo a lungo lei che quel giorno lo salvò e gli disse di
continuare a vivere per il fratello e la verità, ora si ritrovava nei suoi
panni e avrebbe voluto solamente scomparire, mentre le lacrime scendevano dai
suoi occhi così guardando il soffitto disse …
Sayuri: Io … Credevo che tu fossi morto ma,
non volevo lasciare nulla al caso così dopo la guerra mi recai al villaggio
della foglia e informandomi tramite gli archivi dei sopravvissuti lessi il nome
tuo e di tuo fratello … (finì lasciando ancora cadere le lacrime dai suoi occhi
in maniera più prepotente)
Itachi lasciò che la propria angoscia
venisse intravista dalla sua espressione, lasciò che i pugni tenuti stretti
fino a quel momento si aprissero e sentì come se il cuore si spaccasse, ora
stava incominciando a capire come si era sentito Sasuke
alla sua menzogna … strinse gli occhi lasciando trasparire la tristezza che
stava provando …
Itachi: Sapevi! Tu sapevi che ero vivo e
hai lasciato passare il tempo come se io non esistessi … (era incredulo)
Questa volta fu Sayuri a stringere
i pugni quasi fino a farsi del male ma, nessuna frase uscì dalla sua bocca
solamente un segno d’assenso fece capire ad Itachi
che era come aveva detto lui … Itachi per quello che
poteva cercò di riprendere il controllo delle proprie emozioni …
Itachi: Immagino che tu le abbia lasciato
solamente dubbi sulla mia esistenza o meno …
Sayuri: Sì! Alla fine mi sono ritrovata ad
affrontare una menzogna che mai avrei voluto creare. Le dissi che non sapevo se
tu fossi sopravvissuto alla guerra, non sa nulla della mia venuta al tuo
villaggio non glielo mai detto per evitare che venisse a cercarti e proteggerla
da chi probabilmente avrebbe potuto approfittare della grandi abilità delle
quali come hai potuto vedere possiede …
Itachi: Alla fine hai scelto anche tu per
la strada più semplice … proprio tu (fece un sorriso amaro)
Sayuri: Itachi io … mi dispiace, ero … volevo dirtelo volevo che sapessi
la verità … ma non ci sono riuscita … io sono stata una codarda …
Sayuri continuava a versare le sue lacrime
che non avevano nessuna intenzione di fermarsi, Itachi
in quel momento sentiva di provare strane emozioni e per la prima volta dopo
anni la sua vulnerabilità si faceva risentire, fece un sorriso amaro e
poggiandosi al muro con il corpo ed in seguito la testa rivolta verso l’alto
cominciò a vorticare tra i mille pensieri che gli affollavano la testa … Sayuri rimase in silenzio in attesa di una qualche reazione
da parte sua ma, non si sarebbe stupita se avesse rivolto l’attenzione su altro
lasciando ancora chiuso il suo cuore … poi lui disse
Itachi: … (annuendo) Va bene! Va bene! …
Sembra che i ruoli si siano ribaltati, certo dovrò abituarmi alla notizia che
non potrebbe che essere accolta come la più bella di tutte se solamente
arrivasse al destinatario in tempo per poter vedere ciò che gli era stato
donato ma, non posso biasimarti visto che io per primo ho vissuto la tua
situazione. Ora mettiamo per un momento da parte noi stessi, voglio essere
sincero non potevi che rivelarmelo in un momento peggiore (senza accorgersene
sbatte un pugno sul muro dove era poggiato) maledizione Sayuri,
ho visto la morte aleggiare su quella ragazza e solamente ora scopro che è mia
figlia e se non fossi arrivato io … se non ci fossi stato …
Guardava il soffitto con sguardo assente e privo di emozioni
scaricando tutta la tensione che stava provando …
Itachi: Mia figlia … mia figlia è di là
dopo un combattimento allo stremo delle forze e dopo aver subito chissà quale
tipologia di tortura ora è presa di mira da quale altro malato di mente per
fare chissà quali altre pazzie … ricordo ancora quello che voleva Orochimaru da me e da … Sasuke
queste persone non si fermano mai e non muoiono mai ci sarà sempre qualcuno che
mirerà ad un potere al di fuori del normale
Sayuri non trovava o comunque non aveva le
parole per esprimere la propria frustrazione e l’immenso senso di colpa …
Sentiva Itachi così distante in quel momento, sapeva
che era deluso profondamente d'altronde anche lei lo era di se stessa ma poi un
lampo, ancora doveva affrontare Akiko …
Itachi: In ogni caso vista la situazione
che sta girando ora attorno ad … Akiko …
Era strano pronunciare il nome di quella ragazza ora che
sapeva che era sua …figlia … poi continuò …
Itachi: Non posso lasciare che viviate qui,
stiamo cercando di capire la situazione di chi c’ è dietro tutto questo e Akiko al momento è l’unica ad avere avuto un contatto
diretto con lui rimanendo in vita, dal combattimento sembrava che la stesse
solamente mettendo alla prova ma per quando riguarda noi non abbiamo avuto modo
di capire chi fosse o cosa volesse, quindi abbiamo bisogno della sua
testimonianza e monitorarla per tenerla al sicuro.
Sayuri: Ma così sarà tutto difficile per
lei si sentirà fuori luogo in imbarazzo e costantemente controllata
Itachi: Non è quello che hai fatto per
tutto questo tempo? … Ha ragione Momoka-sama è
arrivato il giorno in cui devi affrontare quella realtà che per troppo tempo
hai nascosto, ti rifiuterà, biasimerà o cercherà di venirti incontro ma, ora
non importa non lascerò che siate sole ora che so la verità non aspettarti da
me di evitare impatti bruschi (disse con tono fermo poi con un sospiro
continuò) voglio solamente dirti che non ti ho giudicata è solo che mi sento
tradito, forse è così che si è sentito Sasuke e tu in
questo momento sono sicuro che stai provando quello che anche io ho provato …
Sayuri: Mi dispiace … (disse con il capo
abbassato)
*****
Akiko quando riaprì gli occhi sentiva la
testa che le scoppiava e la bocca e la gola secche, con quel sapore di
medicinale e sostanza di medicazione nella camera, poi vide che vicino al suo
braccio era stato messo un lavaggio sbatte la testa sul cuscino si sentiva come
una rimbambita ma vedeva che non era nella propria camera, cosa era successo
quanto tempo era passato dall’incidente, poi il ricordo di quel viscido
rapitore si fece strada nella sua testa e poi … i tre ninja dello Sharingan …
Akiko: Papà …
Si alzò tenendosi in piedi in maniera un po' goffa, poggiò il
proprio peso sull’asta del flebo e dopo poco a piccoli passi si avviò alla
porta i capelli erano sciolti e leggermente scompigliati indossava una sottile
camicia da notte ma, in quel momento non le interessava cominciò ad avviarsi
verso il salone … sentì delle voci provenire da lì …
Momoka: Devi smetterla di colpevolizzarti e
credere in Akiko in fondo le hai insegnato tutto
quello che deve sapere e anche il valore da dare alla vita …
Akiko sorrise all’affermazione di Momoka-sama, santo cielo dovevano averla cercata fino allo
sfinimento si rivide allo specchio vicino la parete, mio Dio aveva un aspetto
trasandato ma non potevano fargliene una colpa aveva troppa sete così sistemò i
capelli alla bene e
meglio e s’ incamminò nella stanza, fu in quel momento che le gambe le
giocarono un brutto scherzo così cadde e fu Suigetsu
a soccorrerla … Ma la sua presenza venne accolta da tutti i presenti in quella
stanza
Suigetsu: Hey! Che
ci fai in piedi? …
Akiko poggiandosi a lui e dandosi forza
disse …
Akiko: Ho sete (sorridendogli)
Suigetsu: (Guardandola con rimprovero) Potevi
chiamare eravamo in attesa che ti svegliassi …
Sasuke e Takuma venuti anche loro a
conoscenza della verità che confermò i loro presupposti guardarono quello che
successe e subito dopo Itachi che per la prima volta
guardò quella ragazza per quello che era … sua figlia … Itachi
rimase incantato da quanta bellezza poteva esserci nella vita, forse dopo tanto
tempo a piccoli passi stava riuscendo a dare una risposta alle sue domande sul
senso della vita. Akiko si voltò verso di lui che
fino a quel momento era stato come uno sconosciuto solamente in modo fisico ma,
lei sapeva che era vivo l’aveva sempre saputo ed infine eccolo avanti i propri
occhi. Era davvero bellissimo quello sguardo intenso e dolce allo stesso tempo,
fece piccoli passi verso i tre ninja e facendo un piccolo inchine disse …
Akiko: Grazie! (accennando
poi un sorriso)