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Autore: G_Monti_E_97    13/03/2022    2 recensioni
Lord Voldemort è rinato dopo la fine del Torneo Tremaghi, molti Mangiamorte si muovono nell'ombra e Silente riforma l'Ordine della Fenice. Per sconfiggere il Signore Oscuro chiederà aiuto a un ex agente del ministero, un ragazzo che è stato torturato da Voldemort per servirlo, diventando uno dei suoi più fedeli servitori.
Rinchiuso per anni a Nurmengard, ora ha la possibilità di aiutare Silente e il ragazzo che è sopravvissuto.
Il suo nome è Byron White.
(Storia di mia invenzione presente anche su Wattpad)
Genere: Azione, Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Harry Potter, Nuovo personaggio, Severus Piton, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Harry/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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“Non credo che sia sicuro farlo uscire Silente. Sai cosa ha fatto, è a causa sua che abbiamo perso gli agenti della terza squadra, per non parlare del massacro dei McKinnon.” stava dicendo Alastor Moody picchiettando il grosso bastone sul pavimento dell’ufficio di Silente.

I ritratti dei precedenti Presidi di Hogwarts gli lanciarono delle occhiate infastidite.

È stato chiuso a Nurmengard per quindici anni e non ha mai tentato di scappare, nemmeno una volta.” disse Silente infilando la mano in mezzo a una bassa ciotola sulla larga scrivania.

“Perché non aveva una ragione per uscire.” insistette Moody. “Ora che voi-sapete-chi è tornato potrebbe voler tornare a servirlo.”

“Questo è il motivo per cui dobbiamo tenerlo vicino” rispose Silente scartando rumorosamente una caramella al limone.

“Tenere i nemici vicini, sono d’accordo Silente ma lui è… pericoloso. Soprattutto quello che stai suggerendo. Vuoi tenerlo vicino a Potter.”

“Tu cosa ne pensi Severus?” Chiese Silente guardando Severus Piton in piedi accanto alla scrivania.

“Sa cosa penso preside, ma tanto ha già deciso.”

“ho deciso di dare a Byron un’altra possibilità”

“Byron ha…”

“È stato torturato per anni, non ha scelto liberamente di unirsi a Voldemort.” lo interruppe con forza.

Piton si bloccò guardando il preside serio.

 

*

 

La sensazione di essere risucchiati direttamente dallo stomaco durante la materializzazione congiunta fu peggio di quanto ricordasse. Se non fosse stato per la presa ferrea di Malocchio Moody sul suo braccio destro Byron sarebbe crollato a terra vomitando sul rado prato sotto di loro.

Si guardò intorno cercando di distrarsi dalla nausea. Erano davanti a luride facciate di case a schiera, tutte ammassate le une alle altre. Alcune avevano i vetri delle finestre rotti e delle assi di legno alle finestre. Sopra ai gradini d’accesso c’erano alte pile di sacchetti dell’immondizia.

Moody strattonò il braccio di Byron trascinandolo via dal prato, attraverso la strada fino al marciapiede. I quattro Auror alle loro spalle li seguirono silenziosamente con le loro bacchette in mano.

“Leggi.” ordinò Moody mettendo un pezzo di pergamena davanti alla faccia di Byron che strinse gli occhi per riuscire a decifrare la sottile grafia.

“Il quartier generale dell’Ordine della Fenice si può trovare al numero dodici di Grimmauld Place, Londra.”

Byron alzò lo sguardo su uno degli scuri palazzi con una smorfia

“Siete seri? Questo sarebbe il vostro Quartier Generale?” scosse la testa facendo ondeggiare i lunghi e arruffati capelli scuri. “Fa schifo.” bisbigliò.

Moody puntò il suo roteante occhio azzurro su di lui mentre con un colpo della sua bacchetta dava fuoco alla pergamena. Quando il messaggio si accartocciò fra le fiamme e cadde ondeggiando sul selciato Byron sbuffò. “Numero 12… 12…” canticchiò.

Una porta consumata emerse dal nulla fra i numeri 11 e 13, prontamente seguita da muri sporchi e finestre ricoperte da uno spesso strato di polvere.

“Muoviti.” borbottò Moody, spingendo Byron nella schiena.

Salirono i consumati gradini in pietra, fissando la porta che si era appena materializzata. La sua vernice nera era logora e scalfita. Il battente d’argento aveva la forma di un serpente contorto.

Non c’era serratura, o buca per le lettere. Con un nuovo colpo di bacchetta la porta si aprì scricchiolando.

Moody spintonò Byron oltre la soglia stretta entrando nella quasi totale oscurità.

Riusciva quasi a sentire l’umidità, la polvere ed un intenso odore di muffa.

“Brundge portalo nella stanza al piano di sopra.” ringhiò Moody.

Un uomo alto con dei unti capelli castani lo afferrò per il braccio spingendolo verso le strette scale sulla sinistra.

Sentì degli altri passi alle sue spalle, un secondo Auror con dei folti baffi scuri teneva la barchetta alzata verso la sua schiena.

Il primo Auror spalancò una porta scura afferrandola poi di scatto, come se temesse di farla sbattere contro il muro a lato.

“Sta attento Mark.” sussurrò il collega alle sue spalle spingendo violentemente Byron sul letto.

“Maledetto di un Black, almeno ci avesse dato una casa senza quadri urlanti.” si lamentò continuando a tenere la bacchetta puntata in avanti.

L’Auror più giovane puntò i freddi occhi su Byron. “Non dovresti essere qui.”

“Ce l’hai con me per qualcosa in particolare o sei solo girato male?” chiese cercando di sedersi dritto sul molle materasso.

“Il nome Bride ti dice niente?” Intervenne il più anziano facendo vibrare i folti baffi.

“Hai ucciso mio cugino.” spiegò asciuttamente.

“So che ti ferirà...” disse Byron con un mezzo sorriso. “Ma non ho idea di chi tu sia.”

Una scarica elettrica gli invase l’intero corpo fino a raggiungere il cento del cervello, trattenne a stento l’urlo, mentre si contorceva scivolando sul pavimento polveroso.

“Può bastare.” disse con calma il secondo Auror sedendosi sul letto, lo tirò su di peso.

“Non cercare di fare il coglione con noi.”

“Cavolo, siete davvero tosti.” commentò Byron scuotendo la testa per togliersi delle lunghe ciocche da davanti gli occhi.

“Tu però sei davvero brutto.” aggiunse voltandosi a destra verso il più anziano.

L’uomo aprì la bocca ma dei lenti passi annunciarono l’arrivo di una quarta persona.

“Byron è un ospite, non un prigioniero.” disse con calma Silente.

“Quest’uomo è un criminale.” si affrettò a dire l’Auror più giovane tendendo il braccio con la bacchetta come se volesse infilzarlo a distanza.

“Se lo ritenessi tale non lo avrei portato qui. Abbassi la bacchetta Signor Brundge, o dovrò chiederle di lasciare il Quartier Generale.”

L’uomo abbassò di colpo la bacchetta prima di voltarsi verso il collega che sbuffò alzandosi dal letto.

“Meglio tardi che mai, cominciavo a pensare che ti piacesse guardare Silente.” Disse Byron raddrizzando la schiena.

Silente lo ignorò, tornando a guardare gli altri due uomini. “Potete andare signori.”

Il più giovane si rinfilò la bacchetta nella cintura con uno scatto andando verso la porta, mentre il collega lanciò un’ultima occhiata rabbiosa verso Byron.

“Vattene cagnolino” disse ridendo accennando con il mento alla porta.

Quando furono usciti Silente sospirò sonoramente.

“hai scelto proprio gli agenti migliori.”

“mi rincresce.”

“Che è successo?” Chiese Piton entrando rapidamente nella stanza.

“niente, due Auror mi hanno strapazzato un po’.” si affettò a dire Byron.

Severus ho bisogno che tu stia qui.

“Perché?”

“Per tenere d’occhio Byron.”

“Io sono qui, vi sento.” si intromise schiarendosi la gola.

“È adulto e autosufficiente.” si affettò a rispondere Piton lanciandogli una rapida occhiata

“Ne sono certo.” annuì Silente con un sorriso. Ma ha bisogno di un amico.”

Byron mimò la parola Amico con le labbra facendo apparire sul volto del pozionista una smorfia.
 

*

“Non metto in dubbio il tuo giudizio Albus, ma ospitarlo qui, come possiamo essere sicuri?” La voce di Minerva McGranitt era insolitamente acuta, sembrava quasi rimbalzare sulle spesse pareti della cucina sotterranea di Grimmauld Place

“Lo conosco, ci aiuterà rispose.” Silente annuendo seccamente.

“Mai fidarsi, è la prima regola.” scandì Moody.

“È la mancanza di fiducia negli altri che da potere a Voldemort.” insistette Silente osservando con attenzione tutte le persone attorno a lui.

Molly Weasley mosse la spalle con fastidio. “Quel ragazzo ha dato potere a voi sapete chi, le cose che ha fatto per suo ordine… non mi sento sicura avendolo qui con i ragazzi.”

“Mi dispiace Molly, ma questo è il posto più sicuro. Lasciarlo chiuso in una prigione vorrebbe dire condannarlo a essere rapito ancora una volta da Voldemrot spiegò con gravità il preside.

“Forse ne sarebbe contento.” intervenne Sirius con la voce roca. “L’ultima volta gli è piaciuto.”

“L’ultima volta è stato torturato.” ricordò Remus guardando l’amico.

“Forse, ma ha ucciso più persone di qualunque altro Mangia Morte, in confronto mia cugina sembra quasi sana.”

“Moderati Black!” Gridò Piton aggrottando le scure sopracciglia.

“Oh sta zitto Mocciosus, non ci sono scuse per quello che ha fatto il tuo amichetto, è uno psicopatico.”

“Smettetela!” Disse Silente passando lo sguardo da l’uno all’altro serio. “Litigare fra di noi non ci aiuta. Ho bisogno di Byron qui, Severus resterà al Quartier Generale per tenerlo d’occhio.”

“Oh ora mi sento molto più sicuro.” commentò Sirius appoggiando stancamente la schiena alla sedia.

“Tu non hai potere decisionale.” disse Piton abbassando la voce.

“Questa è casa mia.”

“Sì, una bella topaia.”

“Severus.” lo richiamò Silente

“Che c’è?”

 

 

  
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