Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: CutieChan    25/03/2022    1 recensioni
“Dimmi, Erwin... tu le senti?”
“Cosa?”
“Le voci.” sussurrò. “Le voci dei nostri compagni, le loro urla di terrore prima che venissero divorati da quei dannati giganti... Erwin, dimmi...” una lacrima sfuggì al suo controllo. “...tu le senti ancora le loro voci?”

ღ!Eruri ღ!ShonenAi ღ!TematicheDelicate
ATTENZIONE: La lettura è sconsigliata per coloro che non hanno visto la seconda parte della terza stagione dell'anime in quanto potrebbe contenere degli spoiler.
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Erwin Smith, Levi Ackerman
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate
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Silence


»oneshot«



Che silenzio.

Era l'unica cosa a cui Levi riusciva a pensare camminando per i corridoi semi deserti della base del corpo di ricerca. Tutti i suoi uomini erano stati annientati brutalmente dal Gigante Femmina e tutto ciò che restava di loro all'interno di quelle mura senza colore era soltanto... il silenzio.

Per l'ennesima volta aveva perso dei compagni, degli amici, e lui era stanco di dover assistere alla morte di tutte le persone che gli stavano accanto. Era stanco di quella guerra senza fine, eppure, nonostante tutto, doveva trovare la forza per andare avanti. Già, doveva farlo per non rendere vana la morte di tutti quei valorosi soldati che avevano combattuto al suo fianco, donando il loro cuore.



“Uomini, la ricognizione di oggi sarà veloce!” il comandante di divisione Erwin Smith, cavalcando davanti a tutti i suoi soldati, sollevò la lama d'acciaio in aria, parlando con il suo solito tono autoritario. “Non voglio vittime. Dobbiamo soltanto cercare le tracce del Gigante Femmina, ma se non troveremo nulla prima di mezzogiorno, allora rientreremo a Trost. Sono stato chiaro?”

“Sissignore!” risposero i soldati all'unisono, disponendosi in gruppi come da formazione.

“Erwin, perché hai fatto venire Levi con noi?” chiese Mike, affiancandosi al comandante così da poter avere una conversazione in privato. “La sua gamba non è ancora guarita e dubito che possa entrare in combattimento senza subirne le conseguenze.” la sua preoccupazione era palpabile.

Erwin, prima di rispondere, sospirò pesantemente. “Non nego che in questi giorni Levi non sia sé stesso, però è stato lui ad insistere affinché potesse partecipare alla ricognizione di oggi.” constatò, sparando in seguito un fumogeno verde per indicare la via ai suoi soldati. “In ogni caso i combattimenti devono essere evitati, come ho detto, non voglio vittime e dobbiamo rientrare a Trost prima di mezzogiorno.”

“Va bene, significa che terrò Levi sotto controllo.”


Erano passate quasi tre ore dall'inizio della ricognizione e i soldati non erano riusciti a trovare alcuna traccia del Gigante Femmina. Fortunatamente anche i combattimenti furono pochi e nessuno era rimasto ferito.

Tuttavia, durante il rientro a Trost, un gruppo di tre giganti anomali si stava dirigendo a gran velocità verso il gruppo di Levi. A nulla era servito l'intervento di due soldati che furono scaraventati altrove. “Capitano Levi, dei classe tre, quattro e dieci metri si stanno dirigendo nella nostra direzione, cosa dobbiamo fare?” chiese uno dei soldati che si trovava nelle vicinanze.

“Non andate nel panico e continuate a cavalcare.” fu la sua risposta schietta mentre continuava a cavalcare guardando dritto davanti a sé.

“Ma capitano, i giganti ci hanno quasi raggiunto!” intervenne Eren sudando freddo. “Forse dovr-”

“Non hai sentito i miei ordini?” Levi lasciò andare le redini e si mise in piedi sulla sella del cavallo, mandando un'occhiataccia al castano. “Smettila di fare il moccioso e continua a cavalcare.”

Eren annuì mentre dei soldati poco più indietro di loro iniziarono ad esultare. “Quei giganti sono spacciati, il capitano Levi li annienterà tutti!”

E fu così che il capitano abbatté in men che non si dica il gigante di classe dieci metri grazie al dispositivo di manovra tridimensionale. Fece per spostarsi sui due giganti più piccoli quando la vista gli si appannò. Fu allora che mancò la presa con il rampino e venne acchiappato dal gigante di quattro metri. “Merda!” imprecò cercando invano di liberarsi dalla stretta.

“Capitano Levi!” urlarono i soldati che stavano assistendo terrorizzati alla scena. Se qualcuno non avesse fatto qualcosa in fretta, il capitano sarebbe stato stritolato e in seguito mangiato dal gigante.

Erwin, al sentire quelle urla, si voltò e divenne paonazzo in volto a causa della preoccupazione nei confronti del corvino, però sapeva che non avrebbe potuto fare nulla per aiutarlo in quel momento.

Fortunatamente Mike, che si trovava nelle vicinanze, con dei movimenti rapidi e decisi, abbatté i due giganti e mise in salvò Levi prima che arrivasse a toccare il suolo. “Che cosa pensavi di fare?!” lo sgridò. “Ti rendi conto che non puoi combattere nello stato in cui ti trovi?”

“Lo so benissimo.” sbottò. “Però mi sono stancato di vedere i nostri sottoposti morire.” a quel punto Mike abbassò lo sguardo e rimase in silenzio, non sapendo più come replicare.

Erwin, che aveva assistito a tutta la scena, scosse la testa e tornò a guidare i suoi soldati verso Trost, non poteva permettersi di distrarsi in quel momento, anche se si trattava del suo amato Levi.


Qualche ora più tardi, dopo un lungo colloquio con i comandanti delle altre divisioni, Erwin si diresse verso il suo ufficio per finire di revisionare i vari rapporti. Sperava di trovare Levi seduto come suo solito sulla poltrona, ma così non fu. Da quando erano rientrati in città, il capitano era sparito dalla circolazione ed Erwin non aveva idea di dove si potesse trovare.

Forse starà aiutando le reclute a pulire le stanze degli alloggi, chissà... pensò tra sé e sé, accennando un sorriso al sol pensiero. Era strano pensare che uno dei soldati più forti del genere umano fosse un maniaco della pulizia.

La sua preoccupazione aumentò quando intravvide Eren fuori dal suo ufficio. Di solito quei due stavano sempre insieme. “Eren Jaeger!” lo richiamò, facendogli segno di entrare all'interno dell'ufficio. “Hai per caso visto il capitano Levi? Ho bisogno di discutere con lui di alcune faccende.”

Il ragazzo scosse la testa. “No, mi dispiace comandante, ma da quando siamo tornati a Trost il capitano è sparito.” constatò il ragazzo con un'alzata di spalle. “Pensavo fosse qui con lei. In realtà lo stavo cercando anche io...”

“Capisco.” fece pensieroso. “Andrò a cercarlo io, ho un brutto presentimento. Tu, Eren, torna dagli altri e non allontanarti per nessun motivo dalla base.”

Il ragazzo annuì e tornò indietro dai suoi compagni mentre il comandante mise in ordine tutti i fogli sulla scrivania ed uscì dal suo ufficio. Decise di andare all'alloggio del capitano, sicuro di trovarlo lì.



Una mezz'ora più tardi arrivò agli alloggi dei soldati del corpo di ricerca. Velocemente si diresse verso la stanza del capitano e iniziò a bussare più e più volte sulla porta. Dall'interno, però, non arrivava nessuna risposta e non udiva alcun rumore. “Levi? Sono Erwin, posso entrare?” ma ancora una volta nessuno gli rispose.

Decise di aprire ugualmente la porta, per poi richiudersela alle spalle una volta entrato. La sua stanza era davvero pulita e ordinata. Ogni cosa che si trovava sulle mensole o su qualunque altra superficie era posizionata con una cura quasi maniacale e non vi era polvere alcuna. “Levi? Sei qui?” chiese, ma tutto ciò che udì era soltanto un silenzio assordante.

Fece per andarsene, quando gli venne in mente di controllare in bagno e fu lì che ritrovo Levi disteso per terra privo di sensi. “Levi? Oddio, cosa hai fatto?” si precipitò immediatamente in suo soccorso, prendendolo tra le braccia e dandogli degli schiaffi leggeri sulle guance. Non poté fare a meno di notare che i suoi occhi erano rossi e gonfi, segno evidente che avesse pianto. “Levi... apri gli occhi, per l'amor del cielo!”

Il ragazzo aprì a fatica le palpebre e si guardò intorno con fare spaesato. “Dove... dove mi trovo?”

“Nel bagno del tuo alloggio... ti ho trovato svenuto.”

“Capisco.” fece per alzarsi, ma era talmente debole che ricadde tra le braccia del comandante.

“Ora ti porto a letto, non sforzarti in questo modo.” il capitano voleva replicare, tuttavia sapeva bene che non ce l'avrebbe fatta da solo ad arrivare sul suo letto.

“Ancora una volta ho fallito...” sussurrò Levi una volta che il comandante lo adagiò sul letto. “Ho lasciato che la mia squadra venisse sterminata da quel maledetto gigante...”

Erwin corrugò le sopracciglia. “Non è colpa tua, Levi.” gli tastò la fronte con le labbra e notò che il ragazzo era davvero bollente, doveva avere la febbre molto alta. “Devi pensare a riposare adesso, hai la febbre alta.” vederlo in quello stato gli spezzava il cuore, soprattutto perché Erwin a quel ragazzo ci teneva più di quanto si potesse immaginare.

“Riposare dici?” Levi sorrise amaramente. In realtà non sapeva neanche quando fosse stata l'ultima volta in cui si fosse riposato come si deve, erano anni ormai che dormiva a malapena due ore a notte. E in certe neanche riusciva a chiudere occhio. “Dimmi, Erwin... tu le senti?”

“Cosa?”

Le voci.” sussurrò. “Le voci dei nostri compagni, le loro urla di terrore prima che venissero divorati da quei dannati giganti... Erwin, dimmi...” una lacrima sfuggì al suo controllo. “...tu le senti ancora le loro voci?”

“Levi...”

“Ogni volta che chiudo gli occhi sento quelle urla...” il ragazzo si mise le mani tra i capelli corvini. “Io vorrei soltanto che nella mia testa ci fosse un po' di silenzio... Io...”

“Non ce la fai più, vero?” lo interruppe Erwin, prendendogli le mani tra le sue. “Lo so, Levi.” dolcemente posò una mano sul suo viso e lo accarezzò, sorprendendosi di quanto la sua pelle fosse soffice al tatto. “So bene come ti senti, dopotutto sono io il demonio che ha guidato tutti quei soldati verso la morte.” in seguito si sfilò la giacca e gli stivali. “Adesso farò in modo che tu non senta più quelle voci.”

Non appena Erwin si sdraiò al suo fianco, Levi sussultò, sia per la sorpresa di quel gesto che per la paura. “C-cos'hai intenzione di fare?”

“Stai tranquillo, Levi.” lo obbligò a girarsi su un fianco e gli circondò il corpo minuto con le sue possenti braccia. “Andrà tutto bene, Levi... stai tranquillo.” sussurrò con un filo di voce, mettendogli una mano tra i capelli così da fargli affondare il viso sul suo petto.

“Erwin...”

“Shhh... non parlare.” lo zittì. “Hai bisogno di riposare adesso... chiudi gli occhi, concentrati sulla mia voce e rilassati.” la sua voce profonda fu in grado di tranquillizzare il ragazzo più velocemente di quanto si aspettasse. “Bravo, Levi... non avere paura, io resterò al tuo fianco, non ti lascerò solo.”

Cullato dalla voce del comandante e da quelle dolci carezze, Levi si addormentò in men che non si dica. Si chiese se qualcuno lo avesse mai accarezzato in quel modo prima di allora, ovviamente sapeva bene che la risposta fosse negativa, però volle sperare di aver ricevuto almeno una carezza da sua madre quando si trovava ancora in fasce.


Dopo essersi accertato che il capitano si fosse addormentato profondamente, Erwin lo avvolse con cura in una coperta e si mise in piedi, andando a cercare una bacinella da poter riempire con dell'acqua fredda. Fatto ciò, si diresse in bagno per prendere un panno che immerse nell'acqua. Lo strizzò e lo poggiò con cura sulla fronte del ragazzo. “Come ho potuto permettere ai giganti di ridurti in questo stato?” sussurrò più a sé stesso che al corvino. “No... la colpa non è dei giganti, è mia. Ed è di quelle persone che ti hanno abbandonato... sei sempre stato così solo.” sospirò e allungò una mano per accarezzare dolcemente il suo viso. “Perdonami. Perdona questo misero uomo che non riesce a trascinarti fuori dalla tua oscurità.”


Non passarono neanche venti minuti quando il ragazzo iniziò ad agitarsi nel sonno. “Nh...” delle lacrime gli rigarono il volto e venne colpito da alcuni spasmi. “No! Basta, lasciali andare!” urlò con voce spezzata, rigirandosi nella coperta.

Erwin, allarmato, corse al suo fianco e lo prese ancora una volta tra le braccia. “Levi, svegliati!” lo richiamò, scuotendolo con delicatezza. “Va tutto bene, sei al sicuro.”

Il corvino strinse tra le mani la stoffa della sua camicia e si risvegliò urlando. “E-E-Erwin...” si allontanò bruscamente dalle braccia del comandante, rintanandosi in un angolo del letto.

“È tutto ok, Levi.” cercò di rassicurarlo, avvicinandosi cautamente a lui, sapeva che nello stato in cui si trovava sarebbe bastato poco per farlo agitare ulteriormente. “Ci sono io qui.”

“Ti prego, va via.” lo implorò voltando lo sguardo di lato. Era la prima volta che Erwin gli sentì utilizzare un tono del genere.

“Come potrei lasciarti solo nello stato in cui ti trovi?” gli disse ed un singhiozzò sfuggì al controllo del corvino. “Levi...” e non appena pronunciò il suo nome, ecco che scoppiò in un pianto incontrollato. Erwin si affrettò ad avvicinarsi e a stringerlo più forte che poté tra le sue braccia.

“T-ti prego, falli smettere!” urlò affondando il viso nel suo collo. “Non ne posso più di sentire le loro urla...”

“Levi, guardami!” a quell'ordine Levi obbedì subito, forse proprio a causa del suo sangue Ackerman. “Sei al sicuro, ci siamo solo io e te in questa stanza.”

“Lo so, dannazione.” quelle maledette lacrime non cessarono il tragitto lungo le sue guance, anzi, si moltiplicarono. “Ma loro... loro sono nella mia testa... vengono ogni nott-” venne interrotto da un bacio appena accennato, così delicato che non gli sembrò neanche vero. Sgranò gli occhi e per la prima volta in tutta la sua vita, le sue guance divamparono.

“Ci penso io a farli andare via, ti fidi di me?” il corvino annuì quasi impercettibilmente e Erwin lo baciò di nuovo, questa volta più profondamente. Intrufolò la sua lingua all'interno della bocca di Levi, in modo da iniziare una danza passionale. Nel frattempo prese il suo volto tra le mani e gli asciugò tutte le lacrime che avevano osato uscire fuori.

Levi non seppe neanche quanto tempo passò quando si staccarono, una cosa era certa: quel contatto era riuscito a fargli dimenticare tutte quelle urla... nella sua testa finalmente regnava il silenzio. Il suo cuore batteva all'impazzata e uno strano desiderio nacque in lui. “Erwin...”

“Dimmi.” quella voce profonda gli fece venire i brividi.

“Dammene ancora.” e questa volta fu Levi ad annullare la minima distanza che si era creata tra le loro labbra. Il suo era un bacio innocente, puro, tutto il contrario di ciò che ci si potesse aspettare da un Ackerman. Eppure prima di allora non aveva mai baciato una persona e poté giurare che quella fosse la sensazione più bella che avesse mai provato in tutta la sua vita.

Le loro mani si intrecciarono e tutto intorno ai due sembrò perdere importanza e fermarsi. “Hai visto, Levi?” gli sussurrò il comandante, avvicinando le labbra al suo orecchio. “Finalmente è tornato il silenzio.”

“Già.” il corvino abbassò lo sguardo e si morse il labbro inferiore.

“Che cos'hai adesso?” gli chiese prendendogli il volto tra le mani così da farglielo rialzare. “Sono stato indiscreto? Ti chiedo scusa.”

“No, non sei stato indiscreto. Io volevo solo...” si bloccò per un momento. “...r...ringraziarti.” fu allora che Erwin scoppiò a ridere.

“Se soltanto potessi vedere la tua espressione in questo momento!” esclamò scompigliandogli i capelli. “Comunque non devi ringraziarmi Levi, per me è importante che tu stia bene... per quanto sia possibile in questo miserabile mondo.”

“Perché ti importa così tanto di me?”

“Ancora non l'hai capito?” il biondo sorrise e gli prese la mano sinistra per poi poggiargliela sul suo cuore. “Anche il tuo cuore batte in questo modo, non è vero?” il corvino annuì e ancora una volta arrossì, dentro di sé pensò che fosse colpa della febbre. “Per te provo un sentimento molto profondo, lo stesso che provi anche tu.”

“Mh.”

“Lo so, Levi, per te è difficile ammetterlo. Sei cresciuto completamente da solo e hai vissuto una vita senza nessuno che ti dimostrasse un briciolo d'affetto.” in quel momento lo strinse ancora una volta tra le sue braccia. “Quei pochi affetti che avevi sono morti uno dietro l'altro, divorati dai giganti. E ciò che provi per me è qualcosa di talmente forte e sconosciuto che ti spaventa.” parlava con un tono calmo ma al tempo stesso dolce. “Questo sentimento che provi è proprio l'amore. Proprio ciò che hai cercato per tutta la vita.”

“Come fai a sapere che si tratta proprio di quello?”

“Perché ti amo e so che mi guardi con gli stessi occhi con cui ti guardo io.” di fronte al silenzio del corvino, Erwin sorrise e gli posò un bacio sulla fronte. “Stai tranquillo, so che per te è difficile dichiarare apertamente i tuoi sentimenti, ma ci lavoreremo insieme, ok?”

“Ok.” annuì e avvolse il possente corpo del comandante con le sue esili braccia. “Solo... non andartene anche tu.”

“Non ti preoccupare, io sarò sempre al tuo fianco. Qualunque cosa accada.” ed in quel momento le loro labbra si unirono ancora. E ancora. E ancora...



Sarai sempre al mio fianco.” il volto di Levi era impregnato di sangue. Del suo sangue. E del sangue di tutti quei dannati giganti che aveva abbattuto. “Qualunque cosa accada.” cadde in ginocchio, ai piedi del suo comandante che ormai aveva esalato l'ultimo respiro. “Dove sei ora?” gli occhi si velarono di lacrime. “Cosa farò senza di te, eh?!” prese per le spalle il corpo freddo del suo amato comandante e iniziò a scuoterlo. “Erwin... io ti... ti ho amato più di qualunque altra persona al mondo. Perdonami se non te l'ho mai detto.” ormai stanco si lasciò cadere contro il suo petto. Tutto era così freddo, così immobile, così... silenzioso. “Ti chiedo perdono, non sono riuscito a mantenere la mia promessa, io...” delle lacrime sgorgarono fuori dai suoi occhi. “Io non sono riuscito ad uccidere il gigante bestia!” urlò. “Ma stai tranquillo, Erwin... vendicherò la tua morte. Lo ucciderò lentamente. Gli farò rimpiangere di essere nato.”


...e poi ti raggiungerò, te lo prometto.




Salve a tutti, sono CutieChan e questa è la prima oneshot che scrivo su Attack On Titan.

Ultimamente stavo facendo il rewatch di questo anime e ho scoperto di essermi innamorata perdutamente di questa bellissima coppia, la Eruri, quindi ho pensato di scriverci su una oneshot.

Spero sia uscita bene e che vi sia piaciuta, nonostante il finale triste. Inoltre mi auguro di aver trovato e corretto tutti gli errori... nel caso dovreste trovarne qualcuno segnalatemelo pure, alla fine non sono una scrittrice professionista e sono sicura di aver tralasciato qualcosa çwç ma con il tempo si può sempre migliorare!

E a voi piace questa coppia? Secondo me sono uno la forza dell'altro, il mio cuore si è un po' spezzato quando Erwin è morto. Da un lato speravo che Levi scegliesse lui, ma era palese che la sua scelta sarebbe ricaduta su Armin.

Penso che tornerò presto su questo meraviglioso fandom con una long (sempre Eruri), ho già tante idee per la testa e non vedo l'ora di metterle nero su bianco!

E nulla, se vi va cliccate QUI per seguirmi su Wattpad, così magari possiamo interagire un po' più facilmente... mi farebbe davvero piacere!

Sul mio profilo troverete anche questa storia.

Adesso la smetto, ho scritto troppo ahaha

So che l'ho già detto, ma spero davvero che questa storia vi sia piaciuta!

A presto, vi mando un grosso abbraccio!


CutieChan

  
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