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Autore: mikamey    06/09/2009    9 recensioni
GHIFT-FIC PER LILYPRONGS!!! chiunque ha dei desideri umano o demone che sia bisogna solo sapere cosa si vuole... "Il lussurioso peccato avvolto nella purezza del bianco. Proprio come lui, youkai maggiore dai tratti angelici e i capelli candidi. Ossimoro vivente di una perfezione inesistente"
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rin, Sesshoumaru
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Tutto attorno a me è buio, solo un flebile raggio di luce spezza timido il manto nero in cui mi trovo. Decido di seguirlo, e di farne una guida per quelle vie oscure.

Mi sento stranamente tranquilla, non un dubbio o timore offusca la mia mente. So che devo seguire quel raggio, quella flebile sentinella di vita.

Più cammino, più grande diventa la mia convinzione, più intensa diventa la luce.

In breve, scopro che quel piccolo raggio proviene da una stanza la cui porta è rimasta socchiusa. Rimango qualche istante ad osservare quell’uscio, cosi grande e scuro eppure, cosi rassicurante. Ora che sono cosi vicina alla fonte di luce posso osservare ciò che mi circonda; sembra un salone, un enorme salone, arredato con mobile pregiati, conosciuti, e il pavimento è ricoperto da meravigliosi marmi, quelli che tante volte ho ammirato paragonandoli a lui.

Entro silenziosa nella stanza semi oscura, l’unica fonte di luce è una sottile lampada posta tra il caminetto, ormai privo di vita a causa della stagione estiva e la poltrona. La sua poltrona dove lui, silenzioso e assorto, legge il suo ennesimo Thriller…

 Il viso diafano illuminato per metà, gli occhiali dalla montatura sottile elegantemente posati sul naso a dargli quell’aspetto, serio e affascinante. Lo sguardo concentrato e paziente, tipico di chi scopre quei piccoli indizi nascosti nella trama, che faranno giungere il protagonista a scoprire l’inesplicabile mistero.

Lo osservo taciturna dall’uscio della porta, sicura che il mio profumo abbia già svelato la mia presenza al suo olfatto sviluppato; ma lui, orgoglioso e testardo come sempre mi ignora,  concentrando la sua attenzione al voluminoso tomo che tiene tra le mani. È appena agli inizi, ma evidentemente già la storia ha iniziato ad attrarlo.

Cammino lenta e con passo elegante, verso la sua figura. I piedi scalzi per non far rumore, i capelli sciolti, liberi sulle spalle, come piacciono a lui. Uno slip in pizzo bianco e una vestaglia in seta anch’essa immacolata a fasciare dolcemente le mie forme, le spalline sottilissimi, la scollatura generosa, le cosce scoperte, il tessuto liscio e morbido. Un capo semplice ma sensuale, perfetto nella sua sobrietà.
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Il lussurioso peccato avvolto nella purezza del bianco. Proprio come lui, youkai maggiore dai tratti angelici e i capelli candidi. Ossimoro vivente di una perfezione inesistente

Tutto è impeccabile. Tutto come piacerebbe  a lui, tutto come ho sempre voluto che fosse ma che non è mai stato perché stroncato dalla mia stessa timidezza; ma oggi, oggi è diverso. Oggi, l’imbarazzo ha lasciato il posto ad un’inaspettata intraprendenza.

Indirizza i suoi occhi ambra su di me, solo per qualche istante, pochissimi attimi ma solo miei, interamente dedicati a me. La solita espressione distaccata, lo stesso sguardo fiero e tagliente ma mai contrariato, mai con me, l’unica che può vantare un barlume di calore da parte sua. Eppure, non sono mai riuscita a conquistare il suo amore.

Sono ormai a pochi passi da lui, ma ostinato, il mio demone persevera nella sua lettura ignorando la mia presenza. Tuttavia, so che il suo silenzio è un tacito assenso ai miei gesti. Mi chino dunque su di lui, prendendo delicatamente il libro tra le mani sfilandoglielo via senza che lui opponga resistenza. Sorrido, notando che ha già fatto un piccolo segnetto sulla pagina a cui era arrivato e io semplicemente chiudo il tomo per farlo cadere delicatamente a terra.

Mi guarda atono, ma da lui non mi sarei mai aspettata altro. Non una parvenza di sorpresa, ne uno spiraglio di curiosità, ma non vi è neanche un velo di dissensO, cosa che mi incoraggia a continuare con i miei piani. Anche il segno posto sul libro era un chiaro benestare alla situazione.

Silenziosa come lui, mi metto  a cavalcioni sulle sue gambe, liberandolo dagli occhiali per poi dedicare le mie attenzioni al suo viso, baciandolo vicino l’orecchio destro per poi avvicinarmi agli angoli della sua bocca , con una calma e lentezza che non credevo di poter padroneggiare, fino sfiorare le sue labbra in un casto bacio.

Il primo bacio, l’inizio della nostra nottata. Lui resta pressoché immobile al mio gesto, ma non me ne curo, e torno a lambire la sua bocca con un secondo bacio; questa volta, con le labbra leggermente dischiuse, per permettere alla mia lingua di stuzzicare la sua. Anche la sua bocca è socchiusa e questa volta accoglie e risponde il bacio con più trasporto.

Cerco le sue mani e le poggio sulle mie gambe mentre io pongo le mie sul suo petto e tra i suoi capelli. Un contatto dolce, delicato, piccole carezze che da sempre ho sognato di fare. A quei gesti lui inizia a partecipare più attivamente al mio gioco, e fa scorrere le sue mani sulle mie cosce fino a risalire ai glutei, ai fianchi. Un tocco ardente e carico di desiderio, lo stesso che ora avverto nei suoi baci. Sono più passionali, più voraci ed io, per stuzzicarlo maggiormente ogni tanto gli sfuggo. Un po’ preda, un po’ predatore. Lo scambio di ruoli sembra piacergli, cosi ora è lui a dettare le regole del gioco e io, ne sono il partecipante passivo.

Sento le sue mani insinuarsi sotto la candiva veste e dissetarsi della mia pelle nuda, mentre le sue labbra curiose iniziano ad assaggiare il mio collo, l’incavo della spalla, invadendo il mio corpo, di brividi di piacere e facendomi sfuggire qualche gemito sommesso.

Inizio ad abbandonarmi completamente alle sue mani, ai suoi gesti divenuti ora sempre più decisi e smaniosi. La sua presa sulle mie cosce diventa più salda e con un gesto tanto veloce quanto calcolato, fa sì che i nostri corpi si avvicinino maggiormente, cingo dunque il suo collo con le braccia e gli permetto un migliore accesso alla curva della mia spalla torturata dalle sue labbra.

Un nuovo scatto e Sesshomaru si alza dalla poltrona con me in braccio che repentina mi aggrappo alla sua vita con le gambe, le sue mani scendono nuovamente sui miei glutei e dopo alcuni passi mi immobilizza contro il muro freddo del salotto. La sue labbra divorano le mie, la sua eccitazione preme contro me e io, abbandono finalmente la ragione per lasciare campo libero al piacere.

Ho sempre desiderato sentire il suo profumo, il sapore della sua bocca, il calore del suo corpo ad ora finalmente tutto questo sta avvenendo; ma il piacere, è talmente intenso da farmi venire il timore di non  catalogare appieno tutte le miriade di sensazioni che invadono il mio corpo. Io voglio ricordare tutto di questa notte, ogni particolare ma sembra tutto sfocato come se non riuscissi a viverlo appieno, come se qualcosa mi stesse sfuggendo.

Le sue mani iniziano a scorrere lentamente verso l’alto, trascinando sopra di loro la sottile veste bianca che mi ricopre fino a sfilarmela completamente, per poi dedicarsi nuovamente alle mie labbra, soddisfatto. Anche io, mossa da un’intraprendenza che non credevo di avere ma che sembra condizionare quest’intera serata, inizio a sbottonare la sua camicia con gesti lenti, sensuali, privi di quella smania che rischierebbe di far accorciare i tempi di quella tortura cosi piacevole.

Una volta finito il mio lavoro lascio scorrere le mie mani sul suo petto svariate volte fino ad arrivare alle sue spalle, per liberarlo interamente dall’indumento.

Finalmente posso sentire la sua pelle nuda a contatto con la mia, la sensazione più piacevole che una persona possa provare. La sua pelle è liscia, veste perfetta del suo corpo scolpito , e fresca ma al solo contatto con la mia lascia scie ardenti di piacere.

Sesshomaru rinsalda la presa sul mio corpo con gesti più decisi quasi possessivi, e io sorrido per questa sua reazione quasi umana. Sembra come se anche lui fosse assorbito da me, dal desiderio per me, e la cosa non può che farmi piacere. Ho sempre saputo di godere di una posizione speciale nella sua vita, ma ora, ho la conferma di quanto profonda e importante questa posizione sia.

Sesshomaru non perde mai la sua freddezza, la sua lucidità il suo controllo; ma in questo momento, di calcolato nei suoi gesti non c’è nulla. È  puro istinto, è la sua indole demoniaca che lascia spazio agli impulsi del cuore. Il desiderio che muove la sua volontà, non è la mera pulsione carnale, è il bisogno di calore, di conferma circa il proprio compito nella vita.

Una volta, mi ha detto che i demoni non hanno cuore, non provano amore, pietà affetto. L’unico desiderio della loro esistenza è la ricerca del potere, della forza. Il loro cuore, nasce e inizia a battere, solo quando incontrano qualcosa di più importante del potere, qualcosa o qualcuno  in grado di sconvolgere la propria vita  e a quel punto loro la conquisteranno e  vivranno e moriranno solo per lei per proteggerla e amarla.

Ricordo che lo disse con la sua solita espressione atona assorta nella lettura tranne che per l’ultima frase, in quell’istante guardò me, si insinuò nei miei occhi catturandoli e facendoli suoi. Mi sembrò quasi una confessione, un giuramento e da quel momento sperai che le mie supposizioni fossero vere, che il suo cuore potesse battere per me.

A supportare questa mia tesi, questa mia fantasia all’apparenza irrealizzabile, ci fu Kagome. Mi spiegò che anche Inuyasha le aveva detto qualcosa di simile una volta, per spiegarle il perché la razza demoniaca si stesse lentamente estinguendo. Mi disse che uno youkai può unirsi solo con la sua compagnia, quella amata o quella che gli è stata imposta ma nel secondo caso si tratta di mera prosecuzione della specie e in pochi hanno tale obbligo e comunque quell’unione non ha niente a che vedere la prima.

Kagome.. lei e Inuyasha si sono uniti ormai da quasi due anni ed ora finalmente è il mio turno, ora anche io potrò essere completa, anche io potrò completare qualcuno. Sarò la persona più importante per lui, l’unica che lo renderà vivo, io sarò il suo cuore pulsante.

Sesshomaru continua a torturare il mio collo coi suoi baci, il mio corpo con le mani, e io sopraffatta dal piacere, mi lascio sfuggire altri gemiti di piacere inizio ad affondare le dita nei suoi candidi capelli nelle sue spalle muscolose e avverto quella strana morsa allo stomaco che mi segnala l’imminente perdita del controllo; ma la calda mano del mio youkai si posa sulla mia gota richiamandomi a lui e solo allora riesco a perdermi completamente nei suoi occhi.

Sono puro oro colato, lava incandescente che languida mi sommerge e allora io poggio la mano sul suo petto, e lo sento. Sento il suo cuore, quel battito lievemente accelerato che suona per me, solo per me.

-Dimmelo, dimmi che mi ami.

Avverto le sue labbra sulle mie, questa volta dolci, delicate, non c’è più il desiderio di prima, non c’è l’ardore bruciante di qualche istante fa ma solo… dolcezza. Eppure, questo bacio, così lieve, quasi uno sfiorarsi, mi sembra il più reale di tutti, l’unico che mi ha veramente toccata. Poi, lui si allontana da me, la lampada non emana più luce, il libro non è più per terra, la poltrona è vuota ed io sono sola…ma il calore non abbandona il mio corpo, sento ancora la sua mano sul mio viso.

Una strana confusione offusca la mia mente e sento pizzicare gli occhi mentre avverto il frantumarsi dei miei sogni, mentre cerco di trattenere la sensazione di lui accanto  a me.

-Dimmelo…

-Se continui a dormire credo servirà a poco non ti pare?
S-se continuo a dormire?
Dischiudo leggermente le palpebre e un violento raggio di luce mi costringe a richiuderli immediatamente senza però dimenticarsi di trapassarmi il cervello con un dolore acuto. Resto immobile qualche istante con un braccio a proteggere i miei occhi per poi decidermi a riaprirli lentamente, molto lentamente, facendo attenzione ad evitare quel raggio impietoso di luce.

Mi guardo distrattamente attorno con la mente ancora annebbiata e mi rendo conto di essermi addormentata sul divano; ma a quanto pare non sono stata l’unica Miroku è sdraiato per terra che abbraccia un cuscino russando mestamente e Sango è alle sue spalle col viso poggiato sulla sua schiena.. Inuyasha e Kagome invece riposano abbracciati sull’altro divano mentre, sul tappeto, ci sono Koga e Ayame… lei sta usando il suo petto come poggiatesta  e lui la cinge protettivo alla vita. Sorrido al pensiero di quando si sveglierà, credo farà un urlo che potranno sentire anche i pinguini al polo nord forse dovrei riprenderli… o almeno scattare qualche foto…

Improvvisamente però mi rendo conto che il mio incontro con Sesshomaru è stato tutto un sogno.. solo uno sogno provocato dalla mia sciocca fantasia. Non indossavo una veste bianca, non ero sensuale e sicura di me, ero la Rin di sempre.

Mi porto una mano sulla guancia per cercare di immaginare ancora quel calore e con mia grande sorpresa mi rendo conto che è tiepida. Mi regalo una tenue carezza come stessi toccando un cimelio antico e preziosissimo e prima ancora che mi immerga nei ricordi di quel sogno sento ancora quella voce, la sua voce.

-Ti sei svegliata finalmente. Parli nel sonno, lo sapevi?
Mi volto fulminea verso la fonte di quel richiamo e lo vedo, Sesshomaru è proprio accanto a me, elegantemente seduto con le spalle al divano e io gli sono praticamente sdraiata addosso. Stropiccio incredula gli occhi questa volta con la speranza di essere ancora nei miei sogni ma lui è reale dannatamente reale.
 Sento l’imbarazzo imporporarmi le gote e l’agitazione insinuarsi in me.

-D- davvero e.. cosa, cosa ho detto?
-Niente di compromettente.
-Ah… bene…perché sai io, insomma dormivo e… ecco.

Inizio a farfugliare consapevole di aver dato il via a un discorso che non so, e non voglio sostenere. Spero con tutta me stessa, che la proverbiale freddezza di Sesshomaru faccia calare un velo anche su questo episodio, cosa che ovviamente non succederà, perché si sà, la fortuna è cieca ma la sfiga…
 
-Cosa stavi sognando, se non sono indiscreto?

Già bella domanda,… cosa sognavo? Io che lo seducevo mostrandogli il mio amore e venendo ricambiata?

-Perché questa domanda? Hai appena detto che non ho fatto nulla di compromettente.
Ribatto seria, o almeno, è ciò che voglio dare a vedere, un barlume di sicurezza. Se mi mostro debole allora finirò col cedere e… Kami ma perché tutte  a me?

-Ti sbagli, poco fa ho affermato che non hai detto nulla di compromettente, non che non l' hai fatto, si tratta di due cose molto diverse.

Ok, un respiro, due respiri, tre respiri.. no forse è meglio smettere, se muoio non dovrò affrontare l’argomento e poi, penso di essere già a buon punto perché credo che il mio cuore abbia perso qualche battito e che il sangue non fluisca più nel mio corpo.

-Q-qualunque cosa abbia fatto o detto non ero in me, dormivo, quindi non potrà essermi rinfacciata in alcun modo!In ogni caso.. cosa, cosa ho fatto?

-Nulla che avresti fatto da sveglia a quanto pare. Sai si dice che nei sogni si manifestino i desideri repressi, spesso si tende a realizzarli seppur inconsciamente, per questo si parla nel sonno o si compiono azioni che da coscienti non faremmo.

Scruto seria il suo sguardo, sa di cosa sta parlando e so anche dove vuole arrivare. Nella mia mente compaiono due opzioni; la prima è morire di vergogna, la seconda è cogliere la palla al balzo, non avrebbe intrapreso questa conversazione se l’avesse ritenuto superfluo o “dannoso” quindi.. be tanto vale tentare.

Kagome dice che sono la regina delle “gira frittate” e che riesco sempre a portare la conversazione  a mio favore, spero abbia ragione perché questa volta o la va o la spacca.

-Sesshomaru, io ho dormito su di te?
-Si
-E tu non mi hai scostata giusto?
-Esatto

Bene, per adesso sembra che le cose stiano andando per il verso giusto, e Sesshomaru sembra seguire il filo logico delle mie domande che, in realtà, stanno tracciando il loro cammino senza seguire un vero e proprio tragitto, diciamo che una tira l’altra ma a quanto pare vanno nella giusta direzione giusta..

-E perché non lo hai fatto?
 Lo osservo, anzi osservo i suoi occhi che no si scostano mai dai miei, sono ancora seri e privi di indecisione cosa che invece manifesta il suo silenzio, infine scrolla indifferente le spalle e “risponde" alla mia domanda
-Perché avrei dovuto?

Come mi aspettavo, tanta sicurezza equivale ad una non risposta eppure non sembra in difficoltà o  a disagio, cosa che non si può certo dire di me.

-Sesshomaru, prima, quando dormivo tu… tu mi hai accarezzato una guancia?
-Si

Risposta secca, tono calmo, nessuna possibilità di errore ed una assurda irrazionale convinzione, da parte mia, che Sesshomaru sappia meglio di me quello che sto facendo.
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Ancora una volta, due sole motivazioni possono giustificare ciò che sto per fare; o sono molto ma molto idiota o sono un genio, tutto dipenderà dalla risposta alla prossima domanda.

Mi prendo qualche attimo prima di porgliela, solo per trovare il coraggio, solo per cercare una prova delle mie supposizioni. Sono ancora vicina a lui, basta un gesto semplice, elementare e troverò o meno la forza per continuare e allora lo faccio, mi accosto maggiormente a lui e poggio la mia mano sul suo petto, come nel sogno, all’altezza del cuore e come allora, avverto un cadenzato sonoro battito. Lui non ha ostacolato il mio gesto, non si è allontanato, non mi ha fermata; ed ora, mi scruta silenzioso.

-Tu mi hai anche baciata.-
Questa volta non si tratta di una domanda, ma di una affermazione,difatti lui non risponde si limita a mantenere la sua attenzione su di me e ora ne sono sicura, quel bacio, quel tocco delicato, quel calore erano reali erano vere non era un altro sogno.
 
-Dimmelo Sesshomaru.

Lui non ottempera alla mia richiesta ma ripone nuovamente la mia mano sul suo petto all’altezza del cuore facendomi percepire ancora una volta quel battito, quel sonoro rintocco pulsante.

-Cosa senti?
-Esattamente quello che volevo sapere.













Ooooooooook non uccidetemi so che Sesshomaru è terribilmente OOC ma è venuto cosi, giuro che ho cercato di fare del mio meglio per non cambiarlo troppo! Quando ho iniziato la ff avevo in mente un finale completamente diverso ma poi.. be le dita hanno digitato quello che avete letto.. insomma, se è un Orrore ditelo senza troppi problemi! sapete che tutte le critiche sono ben accette, quindi per favore commentate e criticate anche una sola parola Bella/brutta perché mi facciate sapere se è illeggibile o meno…
ditemi se è esageratamente melenso ve ne prego perchè più leggo la shot più.... mi convinco di avere fatto un torto a Sesshomaru...e dire che ho cambiato il finale davvero molte molte volte :(

Per quel che riguarda il titolo… è stato scelto in relazione alla prima parte della ff ovvero al sogno la parte che avevo scritto in un primo momento dato che poi mi sono bloccata…  serviva solo il finale con lei che si sveglia ma poi… bè avete letto cosa è venuto fuori :P ad ogni modo ho voluto lasciare questo titolo perché è comunque un fattore ricorrente  un desiderio carnale, di potere, d’amore…


Lily spero con tutto il cuore di non averti deluso e che questa ff ti sia gradita. Ho cercato di scrivere qualcosa di carino e spero che il risultato non sia pessimo!come già detto è dedicata  a te ma se non ti piace non farti scrupoli e dimmelo!!! Come ben sai ho avuto e ho tutt’ora molti dubbi sul finale… poi anche il pc mi ha ostacolata però.. be ecco qui il tuo regalo : )


Come sempre grazie a tutti coloro che hanno avuto il coraggio di leggere questa storia e a chiunque lascerà un commento : )

Un abbraccio
Mikamey
Perfetti ma gelidi eppure, anche se sono scalza, non avverto il freddo ferire i miei piedi…
  
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