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Autore: Danny Fan    20/04/2022    0 recensioni
[Choices - The Royal Romance]
Una cameriera di New York. Un principe di sangue reale. Un regno europeo dalle bizzarre tradizioni. E un plebeo che odia la nobiltà. Raily Naville si troverò a dover scegliere se essere regina o puntare tutto su un futuro incerto ed avventuroso. Il re del suo cuore è il bellissimo principe Ruark o lo scostante quanto attraente Drake?
Genere: Commedia, Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 15 – Il complotto
 
 
Raily fissò la lettera lungamente, basita.
“Tutto bene? Cosa dice?”, le chiese Maxwell, notando il suo turbamento.
Lei passò loro il foglio perchè potessero leggere.
“Sembra che qualcuno mi voglia fuori dai piedi”.
Bertrand trattenne a stento l’indignazione, “Come si sono permessi di far recapitare una lettera di questo tipo ad un membro del nostro casato?!”.
“Probabilmente è solo un’altra concorrente gelosa che cerca di intimorirmi. Peccato per loro, io non mi spavento così facilmente”.
“Anche se così fosse”, replicò Bertrand, “Non ci sto. Scoprirò la verità in merito”.
Raily lo ascoltò appena, riflettendo. Anche Olivia aveva parlato di una nota scritta. Che fosse stato intimato anche a lei di lasciare la corte? Lo raccontò ai fratelli Beaumont, che si scambiarono uno sguardo di perplessità.
“Interessante”, disse Bertrand, “Tu, Olivia e Lady Madaleine siete le favorite alla corona. Se qualcuno sta prendendo di mira voi tre, allora anche Madaleine deve aver ricevuto una lettera simile”.
“E se non è successo, significa che è lei quella che sta cercando di far fuori te e Olivia”, concluse Maxwell.
“Non traiamo conclusioni affrettate”, rispose il duca, ritrovando la sua pacatezza, “Può anche significare che chiunque sta dietro alla faccenda voglia che Madaleine vinca la competizione”.
“E chi più di Madaleine stessa?”, fece presente Maxwell.
Il duca si tolse un fazzoletto di tasca e avvolse il messaggio, restituendolo al fratello, “Maxwell, mettila in un luogo sicuro. Se non hai già cancellato tutte le tracce, potremmo essere in grado di ricavarne delle impronte”.
Il cadetto annuì, e si affrettò ad eseguire.
Bertrand si affiancò a Raily, sussurrandole, “Per ora, continua come se nulla fosse successo. Chiunque abbia inviato quel messaggio vuole che tu perda la concentrazione. Sospetto che sia solo uno scherzetto di cattivo gusto, ma investigherò”.
Fece per andare via, ma Raily lo richiamò, fronteggiandolo, “Prima hai detto che nessuno dovrebbe comportarsi così con un membro del casato...”.
Il duca annuì, un poco perplesso.
Raily sorrise appena, “Posso chiederti perchè hai accettato di patrocinare proprio me? Mi è sempre parso strano che tu accettassi una raccomandazione che veniva da Maxwell”.
Bertrand la guardò un attimo, la bocca stirata con un misto di impazienza e condiscendenza.
“Maxwell ha sempre parlato benissimo di te, e... Beh, ero disperato. Ad essere onesto, avevo fatto dei provini ad un certo numero di nobildonne in proposito, ma nessuna era all’altezza dei miei standards. E visto che rischiavamo di essere tagliati fuori senza essere rappresentati, Maxwell ha trovato te. Non ho avuto scelta, se non accettare la sfida”, fece una pausa, guardandola negli occhi, “Maxwell mi ha convinto che il principe si stava davvero innamorando di te, e che questo sarebbe bastato per fare di te una regina, e credo che, visto che tutto ciò si è rivelato vero, sono contento di essermi fidato di lui”.
Raily gli sorrise, “Forse dovresti ascoltarlo più spesso”.
“Sì”, Bertrand si mise le mani in tasca con atteggiamento impettito, “Forse dovrei”.
La guardò di nuovo, e Raily abbassò la testa, “Bertrand... Che cosa succederà dopo stanotte?”.
Il duca sospirò, “O tu vinci la competizione per la mano di Ruark, oppure il casato Beaumont affronterà la rovina”.
Raily si strinse nelle spalle. Era in trappola.
“Speriamo in bene, no?”, rise nervosamente.
“Assumendo che tu vinca, continueremo a lavorare assieme per istruirti da regina”.
“Allora spero di non deluderti”.
“Da regina, la mia delusione non dovrebbe importarti affatto”.
Raily gli sorrise con sincerità, “Ma io tengo in gran conto le tue opinioni”.
Bertrand nascose un mezzo sorriso a quelle parole. Infine disse, con risolutezza, “Beh, vado a fare domande in giro in merito a quella nota idiota”.
Raily annuì.
Bertrand fece per andare, ma tornò un momento indietro, per mormorarle, “Raily, solo... Ricordati che sei riuscita ad arrivare fino a qui”, la guardò dritta negli occhi, e lei comprese che aveva capito i suoi dubbi, “La maggior parte dei nobili dicevano che non saresti durata nemmeno una settimana. Hai fatto veder loro che si sbagliavano. Continua a dimostrarlo”.
Si chinò e sparì fra la folla, rimpiazzato dopo pochi minuti da Maxwell.
Stavano per andare a bere qualcosa, quando un bell’uomo con indosso un abito sfarzoso si accostò loro.
“Milady, Lord Maxwell”, salutò.
“Leo!”, eruppe il giovane nobile, scambiando un breve abbraccio con lo sconosciuto, “Dove sei stato?”.
“Oh, sai, un giorno stai girovagando per le rovine della Grecia antica, l’altro ti ritrovi in crociera sul Mediterraneo... ma questa storia te la racconterò un’altra volta”, gli occhi blu di lui si posarono su Raily, la quale gli rivolse un cenno del capo ed un sorriso.
“Piacere di conoscervi... vostra... grazia?”, azzardò, perchè l’uomo le parve come minimo un duca.
“Per favore, solo Leo”.
“Nessun titolo?”, scherzò Raily, “Tutti qui hanno un titolo. Persino Drake è Lord Brontolone”, buttò lì, con l’astio dato dalla volpe che non può raggiungere l’uva.
Leo scoppiò in una risatina, “Oh, sì. Sembra che Drake non sia cambiato per niente”, quindi le spiegò, “Io ho rinunciato a tutti i miei titoli, quando ho abdicato”.
Raily trattenne il fiato rumorosamente, “Abdicato? Significa che tu devi essere...”.
Maxwell annuì, “Leo è il principe ereditario precedente, e fratellastro del nostro amato Ruark”.
“Mi sorprende che non lo abbia detto subito”, disse Raily, colpita.
“Preferisco che la gente non lo sappia. Voglio che gli altri si interessino a me per come sono, piuttosto che per il mio passato. Inoltre, Leo è già il mio titolo preferito”.
Lui e Maxwell fecero tintinnare i loro calici, in un momentaneo silenzio, quindi Raily riprese, “Se posso chiederlo... perchè hai abdicato?”.
“È una lunga storia”, rispose Leo con un sorriso, “Ma possiamo sintetizzarla dicendo che non volevo la responsabilità di diventare re”.
“Raily, devi immaginare una versione meno attraente di me come principe ereditario, ed eccoti Leo”, scherzò Maxwell.
“Meno attraente, eh?”.
“Ugualmente?”.
Raily rise del loro scambio di battute.
Proprio in quel momento, Madaleine si unì a loro.
“Leo... caro. Che bello tu abbia trovato il tempo di unirti a noi”.
Raily ricordò che Madaleine aveva vinto la competizione per lui l’anno prima, e quindi era come se fosse il suo ex fidanzato...
“Madaleine... Sai che non mi sarei mai perso l’incoronazione di mio fratello”.
“Sono contenta che tu provi ancora qualche sentimento che ti faccia venir voglia di tornare a corte. Tuo fratello sarà felicissimo di sapere che sarai lì mentre sceglierà la prossima regina di Cordonia”.
Leo ghignò, “Ho sentito dire che tu sei una delle possibili vincitrici. Di nuovo”.
Madaleine non sorrise, “Cordonia mi ha amorevolmente dato una seconda possibilità di essere la sua regina”.
Raily si volse da Maxwell, perchè quel dialogo freddo e pieno di sottintesi fra i due la stava mettendo notevolmente a disagio.
Il lord le sussurrò, “Ehi, questa potrebbe essere un’occasione per sapere se anche Madaleine ha ricevuto una lettera come la tua e quella di Olivia. Ok, potrebbe non dirtelo, ma chiedere non costa nulla”.
Raily annuì, quindi si schiarì la voce, “Ehi, Madaleine, hai per caso ricevuto qualche missiva stanotte?”.
La biondina si volse dalla sua parte, “Missiva? No. Sono stata abbastanza impegnata col ballo, senza dovermi preoccupare di scambiare lettere con qualcuno”.
A Raily sembrò sincera, e non aggiunse altro.
“Bene”, disse la contessa, “È stato un piacere vedervi... tutti e tre. Ora però devo andare”.
Leo piegò leggermente il busto in saluto. “Di che parlavate?”, chiese, appena furono di nuovo soli.
“Oh, niente”, gli rispose Maxwell, “Stiamo cercando di venire a capo di un mistero. Comunque. Non sembra ci fosse risentimento fra te e Madaleine”.
Leo sorrise, “Puoi fare affidamento sul fatto che Madaleine affronti tutto con fredda grazia, anche ritrovarsi a chiacchierare col suo precedente fidanzato. D’altra parte, siamo cresciuti assieme, è come essere tornati al punto di partenza, dopo. Inoltre vinse la competizione grazie ad un gioco politico, ed ecco come mi trovai fidanzato con una persona per la quale non provavo nessun sentimento romantico”.
Quelle parole cancellarono il sorriso dal volto di Raily, tanto che egli se ne accorse e le disse, “Tutto bene?”.
Raily annuì, “Mi dispiace che tu abbia dovuto sopportare tutto ciò”.
Leo scosse le spalle, “Solo un’altra trappola della vita di corte. Non ero entusiasta che gli altri decidessero il mio futuro”.
Raily si ritrovò ancora di più immersa nei pensieri. Le pareva che ogni frase che Leo aveva appena pronunciato fosse rivolta a lei e alla sua situazione.
“A causa della mia personale esperienza, mi auguro con tutto il cuore che Ruark scelga qualcuno che ama”.
“Lo spero anch’io”, rispose Raily, provando a sorridere.
“Io sono riuscito a rompere il fidanzamento, ma lui forse non ne avrà la possibilità. Ha sempre fatto fin troppo il bravo”.
“Non si è mai lasciato andare completamente a nessun party”, annuì Maxwell, come se quella fosse la riprova di quello che diceva l’altro.
“Ho sentito che invece lady Raily è brava a costringerlo ad un po’ di divertimento”.
Raily scosse la testa con modestia, prendendo un calice da un valletto di passaggio, “Ruark... lui non permette mai che le cose gli sfuggano di mano”.
Leo annuì, “Per certo non ha mai fatto come me, che sparivo la notte, eludendo la security e non tornavo al palazzo per settimane intere”.
“Wow!”, disse Raily, davvero impressionata, “Come accidenti facevi?! Sembra quasi impossibile”.
Leo rise, “Se trovi Bastien, il capo della sicurezza, e gli chiedi qualcosa in proposito, sono sicuro che avrà parecchie storie da raccontarti. Ruark in confronto non gli dà per niente da lavorare. In verità, non avrei potuto avere fratello migliore. È proprio tagliato per il trono. Per Cordonia è molto meglio che sia lui a regnare al posto mio”.
Raily sorrise di tenerezza, “Siamo fortunati ad averlo”.
Ed era davvero ciò che provava.
“Ed io spero che lui sia abbastanza fortunato da avere te”.
Raily si sforzò di sorridere, “Molto gentile da parte tua”.
Leo annuì, “Posso capire cosa vede in te”.
“Beh, grazie”.
Non fece in tempo ad aggiungere altro, che Ruark arrivò alle spalle del fratello e gettò un’educata pacca sulla sua spalla e quella di Maxwell.
“Leo! Adesso cos’è che stai dicendo a lady Raily sul mio conto? Niente di troppo imbarazzante, spero”.
“Solo buone cose. E non c’è davvero altro da dire su di te”, gli rispose il fratello, abbracciandolo.
I due rimasero per un po’ a parlare di come era bello rivedersi, poi Leo fece un cenno a Maxwell, perchè lasciassero lei e il principe da soli.
Ruark le sorrise, guardandoli spostarsi verso il buffet.
“Eccoci qui assieme”, le disse.
“Così sembrerebbe”, rispose Raily.
“Mi spiace aver dovuto interrompere la nostra conversazione, prima”.
Lei gli fece un gesto noncurante con la mano, “Sono sicura che sia una notte molto impegnativa per te”.
Ruark annuì, con un sospiro, “Eppure, l’unica persona alla quale ho pensato tutta la sera sei tu”.
Raily allungò un braccio e gli prese la mano, “Ruark... volevi parlare?”.
Lui strinse le dita nelle sue, “Vorrei essere da solo con te”, le sussurrò, “Ci sono cose che ho bisogno di dirti, ma è più di questo”.
Raily arrossì, e si accorse di non riuscire ad occultare l’imbarazzo.
“Sì”, insistette lui, in un sussurro roco, passionale, “Voglio fare ben altro che parlare. La verità, lady Raily, è che sono stanco di aspettare. Ti voglio”.
“Ruark...”.
“Se anche tu provi lo stesso, ovviamente”, aggiunse subito lui, facendo un passo indietro. Poi riprese, “Perchè non andiamo un attimo fuori? Possiamo trovare un posto come ad Applewood Manor...”.
Raily si morse il labbro. Non avrebbe dovuto baciarlo, quella volta.
“È troppo rischioso. Non vorrei causare uno scandalo in una serata così importante per te”.
Lui le mostrò un sorriso intenerito, “Sempre a pensare al mio bene”.
“Non possiamo parlare qui?”, gli chiese, con una scrollatina di spalle.
“Certo”.
Si spostarono in un angolino del salone poco gremito, dove nessuno poteva stare a sentire cosa si dicevano.
“Raily”, esordì lui, “Volevo dirti questo adesso, di modo che rimanga solo fra noi. Perchè... anche se non dovessi scegliere una sposa stanotte, comunque chiederò ad una persona di sposarmi. Perchè non ho bisogno di altro tempo per decidere. Lo so già”.
Raily cercò di mantenere il sangue freddo. Voleva un bene dell’anima a questo ragazzo davanti a lei, e non voleva che soffrisse. Ma come poterlo evitare se avesse deciso ciò che pensava? Per quanto quella dichiarazione fosse romantica e appassionata, lei non riusciva a sentirsi coinvolta, come se la cosa non la riguardasse. Ed era terribile.
“Ruark, che cosa dici?”, mormorò, stringendosi nelle spalle.
“Volevo dirtelo da un pezzo. Non immaginavo di potermi sentire così nei confronti di nessuno. Non avrei mai creduto di incontrare qualcuno come te. Queste ultime settimane sono state una tortura... voler disperatamente passare del tempo con te, ma essere trattenuto da questa dannata competizione. Voler disperatamente stringerti, dirti che nel mio cuore ci sei sempre stata solo tu. Raily, tu sei la cosa più preziosa nel mio mondo. Non ho mai detto queste cose a nessuno prima, ma sento che è così. Insomma... ti amo, Raily”.
Lei si coprì la bocca con la mano. Erano state parole così romantiche... e lei era pronta a ritrattare per le volte che aveva pensato che lui non lo fosse o che volesse solo sesso. Era lampante nei suoi occhi quel sentimento che le aveva dichiarato. E lei non voleva rispondere, perchè non poteva semplicemente mentire e dire che anche lei lo amava. Ruark aveva fatto un discorso meraviglioso, aveva detto ciò che qualsiasi donna avrebbe voluto sentire dall’uomo che amava. Eppure Raily non riuscì a non pensare a Drake, e a come si era fatto da parte per il bene del suo migliore amico e per il suo futuro da regina, nonostante le avesse detto che anche da parte sua c’erano dei sentimenti. E quello riusciva a farle battere il cuore più di mille dichiarazioni d’amore.
Doveva dire a Ruark la verità, che era indecisa su di loro. Che aveva bisogno di più tempo.
Fece per aprir bocca, ma Olivia comparve quasi dal nulla, il volto aggrottato come se stesse per scoppiare in lacrime.
“Ruark... Dobbiamo parlare”.
Il principe la guardò con un pizzico di costernazione.
“Devi proprio parlargli adesso?!”, sbottò Raily, che aveva finalmente trovato la risolutezza per dire ciò che reputava giusto e si vedeva negata quell’occasione.
“Sì!”, le abbaiò Olivia.
Ruark le lanciò un’occhiata spiacente, “Olivia, cosa c’è? Sembri abbattuta”.
“Me ne devo andare”, disse la rossa, con gli occhi lucidi.
“Così presto? Ma stiamo per iniziare i discorsi”.
“Non capisci. Mi sto ritirando ufficialmente da questa stagione sociale. Non so se avevi in programma di chiedermi di sposarti... non so nemmeno se ho mai avuto anche solo mezza possibilità... ma adesso non importa. Mi ritiro da tutto questo, immediatamente”.
“Ma, Olivia... perchè?”.
Ruark fece per avvicinarsi di più alla duchessa per chiederle spiegazioni, quando un uomo alto con una folta barba nera apparve al fianco del principe, “Mi dispiace interrompervi, altezza, ma è ora. Vostro padre richiede la vostra presenza al suo fianco”.
“Sì, Bastien, un attimo”.
“Va bene, Ruark”, si interpose Olivia, guardando il capo delle guardie con una sorta di timore, “Vado via. Adesso”.
“Ma...”.
“Tu vai... ti prego”, una lacrima scivolò sulla guancia della rossa, “Sarai un re meraviglioso. Lo so”.
Ruark scosse il capo con sconcerto, ma si lasciò scortare via da Bastien.
Raily raggiunse Olivia, che si affrettava ad andar via cercando di arginare il pianto. Non l’aveva mai vista così.
“Lasciami stare!”, si divincolò la duchessa.
“Olivia... va tutto bene?”.
“Come se davvero t’importasse!”. E prima di scoppiare in un sonoro singhiozzo, si fece largo e corse fuori dal salone senza voltarsi indietro.
Dopo un attimo di smarrimento, Raily venne raggiunta da Maxwell e Bertrand.
“È ora”, disse il duca, “Il re e la regina stanno per fare i loro discorsi. Dopo, il principe Ruark sceglierà la sua futura sposa”.
“Lo so, è solo che io...”.
Non potè terminare la frase, perchè in un momento tutti i presenti si volsero verso il podio, dove il re stava iniziando a parlare.
“Stai davanti e al centro”, disse Bertrand, posizionandola, “Ci siamo”.
“Ma...”, tentò di nuovo Raily.
“Hai un aspetto terrificato, Raily”, disse Maxwell, “Fai un bel respiro. Andrà tutto bene”.
Il suo terzo tentativo di aprir bocca fu smorzato dal ritorno di Hana e Drake, che si fermarono accanto a lei.
Raily si morse il labbro fortissimo, afferrando le mani dell’uno e dell’altra, come se potessero sostenerla.
“Sta succedendo, finalmente”, le sussurrò emozionata Hana.
Raily scambiò uno sguardo con Drake. Egli rimase serio, ma i suoi occhi erano tristi. Li distolse e li puntò sul re. La sua fierezza la abbagliò.
“Il momento che aspettavamo per tutta la stagione è finalmente arrivato”, disse Constantine, “Si è trattato di un grande onore per me servire Cordonia nelle ultime decadi. Abbiamo avuto dei momenti duri, ma Cordonia è rimasta in piedi anche durante le nostre ore più buie. Non posso essere più fiero di essere stato re di questo paese. E ora non posso che passare la corona al principe Ruark, perchè so che egli governerà altrettanto fermamente come anche io ho fatto. Non potrei pretendere un successore migliore di lui”.
Ruark abbassò la testa, commosso.
“No, è vero”, disse il re, voltandosi un poco nella direzione di suo figlio. Amo entrambi, sia te che tuo fratello, ma tu sarai il re di cui Cordonia ha bisogno. Affidabile, forte, saggio, giusto. Anche se non eri nato per succedermi, ora sembra come se la scelta fosse inevitabile. Ruark, tu sei davvero il re che ho sempre sperato saresti stato. Oggi, io passo le insegne regali a te. Cordonia è tua, figlio mio”.
Partì un applauso solenne, sopra il quale Raily gridò, “Bravo Ruark!!”, con tutto il trasporto del momento.
“Lady Raily, ricomponiti”, la rimproverò Bertrand.
Ruark però le strizzò l’occhio prima di prendere la parola. Si schiarì un poco la voce, “Grazie a tutti per essere qui stanotte. Questo è un onore incommensurabile e una responsabilità che non prendo certo alla leggera. Spero solo di poter servire Cordonia con la stessa abnegazione di mio padre”, si chinò davanti al re e alla regina, che lo decorarono con una grande medaglia dorata che Raily immaginò fosse l’equivalente moderno della corona. Quando Ruark si rialzò, i sovrani lo abbracciarono.
Una grande ovazione salutò l’inizio del regno del giovane sovrano.
“E ora è arrivato il momento per il re di scegliere la sua sposa”, annunciò Regina.
“Prima, lasciate che vi ringrazi tutti per aver preso parte a questa stagione sociale con noi”, disse Constantine.
“E in particolare a tutte le ragazze, grazie per il vostro tempo. Tutte siete state degne di essere una più che meritevole sposa per nostro figlio...”.
La folla mormorò quando un addetto della sicurezza si accostò per mormorare qualcosa ai sovrani.
Calò un silenzio stranito.
“Se potete scusarci solo un momento...”, farfugliò imbarazzata la regina.
Constantine richiamò anche Ruark mentre ascoltava l’uomo, e per un lungo momento i quattro si consultarono, spostandosi in fondo al salone.
Raily udì un telefono cellulare suonare. Poi un altro. E un altro ancora. Uno ad uno, gli invitati controllarono i loro apparecchi. Si iniziarono a sentire esclamazioni di sconcerto.
Maxwell, che aveva preso subito il suo cellulare, tirò con forza la manica del fratello, “Bertrand!”.
“Cosa?!”.
Il lord gli mise il telefono sotto il naso, e gli occhi del duca si spalancarono.
Raily si volse dalla parte di Drake, che stava fissando il suo schermo sibilando di rabbia, “Quei bastardi!”.
“Drake? Che cosa c’è?”.
Lui la guardò con occhi spiacenti, “Quella notte in cui Tariq pensava di essere entrato nella sua stanza... Qualcuno ha fatto delle foto. Ti hanno incastrata”.
“È su tutti i siti di news!”, gemette Hana, mostrandole una delle pagine che stava consultando.
La notizia era di pochi minuti prima. Nella foto principale, Tariq la agguantava mentre lei era in biancheria intima, la mano posata sul petto dell’uomo. Il titolo recitava “Il principe umiliato dalla contendente infedele”“.
Raily si sentì impallidire, “Io...”, cercò di formulare una qualsiasi frase, ma si accorse in quella che la guardia reale li stava circondando.
“Ehi, ehi...”, sentì dire a Drake, con voce allarmata.
Bastien le si parò davanti, “Mi dispiace, lady Raily, ma ci hanno ordinato di scortarti fuori immediatamente. Assieme alla rappresentanza del casato Beaumont”.
“Questo è assurdo!”, lamentò Bertrand.
“Non potete fare questo a Raily!”, si aggiunse anche Maxwell.
Entrambi erano lividi di rabbia.
Raily non riusciva a ragionare. Si sentiva come stordita dalla vergogna e dall’ingiustizia. Attorno a lei, i visi in parte familiari dei membri della corte erano scandalizzati dalla sua sola presenza. Centinaia di occhi la guardavano in modo malevolo, a volte con quasi disgusto, e a lei iniziarono a tremare le gambe per l’umiliazione di quella situazione. Mentre i mormorii si alzavano sempre più fitti, le parve di essere sul punto di svenire o di svegliarsi di soprassalto, come se stesse solo avendo un terribile incubo. Solo che non si svegliò, e invece una guardia le si fece incontro e la prese per le braccia, iniziando a trascinarla via assieme ai fratelli Beaumont. Raily non riuscì a reagire, e si lasciò portare, come una bambola inanimata.
Drake... aiuto..., fu l’unica cosa che riuscì a pensare, ma nessun suono le uscì dalle labbra, frattanto che quella sua uscita di scena dipingeva più di un sorrisetto malvagio sui volti degli spettatori.
In quel momento, Drake fece un paio di passi avanti e afferrò il tizio per il bavero dell’uniforme, “Levale le mani di dosso!”. Altri due accorsero per tirarlo indietro.
Raily si volse dalla sua parte, e lo vide liberarsi di una delle guardie, anche se un’altra accorse per impedirgli di raggiungerla, saltandogli quasi addosso.
“Raily! Raily! Lasciatela!”, lo sentì gridare, sopra l’assordante brusio dei presenti.
Mentre si trovavano vicino alla soglia, riuscì a vedere Ruark riprendere posizione sul podio assieme alla regina, la quale disse, “Date le circostanze, dobbiamo considerare lady Raily esclusa dalla competizione”.
“Ma...”, Ruark si volse alla matrigna, “Devo prima parlarle...”.
La regina scosse il capo e lo serrò per le spalle.
“Ora Re Ruark farà la sua scelta”, disse Constantine, mogiamente.
“Scelgo...”, ringhiò Ruark, esitando lungamente, gli occhi che vagavano per la sala, “Lady Madaleine”.
Il grande portone si chiuse dietro Raily con un tonfo, e tutto divenne improvvisamente silenzioso.
  
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