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Autore: terryoscar    21/04/2022    7 recensioni
AUTRICI: Aizram_g Terryoscar
Ancora un’alternativa al tragico epilogo della storia di Lady Oscar.
Sono trascorsi quindici mesi dalla presa della Bastiglia, cosa è accaduto ai nostri amati Oscar e André? Saranno sopravvissuti? Si ameranno ancora, lontano dall'urgenza e dal senso di fine?
Buona lettura
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Generale Jarjayes, Madame Jarjayes, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Noi due per sempre
 
 
 
Al villaggio di Arras
 
E’ sera, giungo su di un cavallo, mi aggiro per le strade, ho chiesto a un passante come arrivare alla tenuta della padrona infine imbocco il sentiero che mi porterà dalla donna che mi ha rubato il mio Andrè!
 
 
 
Alla tenuta
 
Siamo tutti riuniti a tavola, c’è armonia, gioia, si respira aria di festa. Il Generale mi guarda e con tono grave mi dice: “André …”
Quasi sussulto e rispondo: “Sissignore!”
“Dobbiamo organizzare il matrimonio. Voglio che tu e mia figlia vi sposiate quanto prima!”
La mia mano si intreccia sotto il tavolo con quella di Oscar, la guardo con tenerezza e rispondo: “E’ ciò che più desidero al mondo, Signore!”
“Bene! E’ ciò che volevo sentirti dire! … Marguerite, domani  mi occuperò delle pratiche matrimoniali, tu invece, penserai a  nostra figlia, voglio che abbia il più bell’abito da sposa!”
“Si, Augustin, vedrai  che il giorno della cerimonia, sarà  bellissima!”
Nanny ribatte felice: “Certo! Oscar dovrà indossare un abito stupendo, il più bello che abbia mai visto!”
 
Ascolto mio padre, è così cambiato, sembra un altro uomo e soprattutto è felice per me.
 
“Oscar, sei silenziosa, c’è qualcosa che non va?”
“Nulla Padre … va tutto bene.” Sento la mano di André stringere ancora di più la mia, che emozione!
 
 
Entra una cameriera e dice: “Scusatemi se disturbo ma è appena arrivata una donna, ha chiesto di Andrè!”
Sciolgo la mia mano da quella di Oscar, mi alzo e domando: “Una donna ha chiesto di me?! Chi è? Qual è il suo nome?”
“Ha detto di chiamarsi Lucie.”
 
Osservo l’espressione di André, è sorpreso, preoccupato, agitato. Annuisco, poi mi guarda e con finta calma mi dice: “Scusami Oscar!” poi si allontana a passo spedito.
 
Non capisco, sono confusa, vedo André andare via, mi alzo anch’io, sento la voce di mio padre: “Sta qui, vado io!”
“Ma Padre!” Vedo mio padre seguire André sotto lo sguardo spaventato di mia madre e Nanny. “Ma cosa succede? Ho l’impressione che voi tutti abbiate paura! Forse conoscete quella donna e soprattutto cosa vuole da André?”
Mia madre annuisce mentre Nanny sussurra quasi tremate: “Ma cosa dici?! … Perché dovremmo avere paura? E poi noi non sappiamo nulla …”
“Credete davvero che non capisca la situazione? Ho capito perfettamente che mi state nascondendo qualcosa.  Forse riguarda all’assenza di André in tutto questo?” i volti di mia madre e Nanny  avvampano ancora di più, sentenzio decisa: “E va bene, se nessuno non vuole dirmi nulla, scoprirò da sola cosa sta succedendo!”
Sento la voce di madre: “Aspetta Oscar!”
 
Vedo Oscar recarsi alla porta, sussurro con timore: “Oh Nanny temo che possa accadere qualcosa di grave!”
“Madame, quella donna non potrà fare nulla! … André ormai è tornato a casa!”
“Lo spero Nanny …”
 
 
Mi distanzio da André e mi avvicino a mio padre che è quasi  nascosto dietro una delle colonne dell’ingresso, mi vede e sussurra con voce flebile: “Rimani qui!”
“Ma Padre!”lo guardo smarrita, il suo atteggiamento è particolarmente burbero. Mi nascondono anch’io. Voglio sapere cosa non mi ha detto André. Lo vedo  raggiungere la donna che l’aspetta nel salottino. Osservo, ascolto ….
 
 
 
Vedo Andrè venirmi incontro, gli correndo incontro, esclamo: “André, ti ho trovato!”
“Lucie cosa ci fai qui?”Rispondo con tono secco e deciso.
“Sono venuto a riportarti a casa.”
“Questa è casa mia!”
“Non è vero! Dimentichi che se sei vivo è solo grazie a me! Mi devi la tua vita e lo sai!”
“Me l’hai ripetuto un’infinità di volte e altrettante volte ti ho detto che io non potrò mai contraccambiare i tuoi sentimenti …”
“Ingrato che non sei altro! E’ così che mi ripaghi?” mi avvicino ancora e, con tono minaccioso, continuo: “Tu non puoi farmi questo! Se non tornerai con me, giuro che racconterò tutto alla tua donna!”
 
 
Sono confusa, cosa sta dicendo quella donna?! … Cosa non mi avrebbe raccontato André?
 
Vedo lo sguardo smarrito di mia figlia, mi porto l’indice alla bocca, il mio è un invito a tacere e soprattutto a mantenere la calma.
 
 
 
“Lucie cosa vorresti raccontarle?! Che mi hai reso prigioniero con le tue erbe? Che mi stordivi affinché non potessi tornare più a casa e mi credessero morto?” Ribatto animatamente.
“Questo lo dici tu! E se le dicessi che siamo stati amanti?!”
“Oscar non ti crederebbe mai!”
“Ah davvero?! Cosa te lo fa pensare?”
“Smettila!”
“E invece io le dirò ciò che voglio e lei mi crederà. Dov’è?”
 
 
 
E’ tutto chiaro, André era prigioniero di una squilibrata. Esco da dietro la colonna, mi faccio avanti, sicura di me dico con voce autorevole: “Sono qui! Cosa volete dirmi?”
La guardo dall’alto in basso e ribatto con disprezzo: “Ah dunque è lei la donna di cui sei innamorato!? … André come potrebbe una … donna simile confrontarsi con me?!”
Sorrido e ribatto con altrettanto disprezzo: “E’ evidente Madame  che non conoscete abbastanza André da non essere a conoscenza che a lui non interessano donne della Vostra risma! E adesso lasciate immediatamente la mia casa se non volete che Vi mandi via con la forza!”
Spalanco la bocca poi ribatto sbalordita: “… André, tu mi difenderai, non è vero? Ricordati ciò che ho fatto per te, non dimenticare che sei vivo solo grazie a me!”
“Lucie, è penoso ciò che sta accadendo, non saresti dovuta venire!”
“E invece sono qui per riportarti a casa.”
“ Ciò che più mi fa star male, che mi hai mentito, mi hai sempre detto  che Oscar era morta durante la presa della Bastiglia …”
Mi avvicino ad André, prendo le sue mani e con tono supplichevole continuo: “Ma io l’ho fatto perché ti amo! E’ possibile che tu non lo capisca?”
“No, non lo capisco.”
 
 
Nanny ed io assistiamo alla scena, è una situazione a dir poco terribile.
 
 
Vedo mio padre avanzare e, con tono severo, chiosa: “Andiamo, Vi riporto in una locanda e domani mattina partirete, altrimenti sarò costretto a consegnarVi alle autorità!”
“Voi chi siete? Non è affar Vostro!”
 
Una persona inaspettata varca il salotto di casa mia, è Monsieur Perinau.
 
“Buonasera Signori! … Madame Oscar, scusate se mi presento a quest’ora, ma ho visto Lucie al villaggio e, spinto dalla curiosità, l’ho seguita …”
Vedo Perinau, sussulto, sono spaventata, sussurro: “Cosa ci fate qui?”
“Ti ho vista, credevo che venissi a farmi visita come un tempo invece … Se permettete Generale, penserò io a lei!”
“Andate via, la questione non Vi riguarda!”
“Invece si.” L’afferro per un braccio e concludo: “Andiamo! Qui non abbiamo nulla da fare! … Madame Oscar aveva ragione, suo marito era vivo ed è tornato da lei.”
“E’ vivo solo grazie a me e Voi lasciatemi! Mi avete rovinato la vita!”
“Io non ho rovinato la vita di nessuno! Andiamo via!” Concludo quasi spingendola, poi guardo l’uomo e concludo: “Monsieur André siete un uomo davvero fortunato … ho corteggiato in tutti modi possibili Vostra moglie ma è stato tutto inutile …” la guardo. “Lei ama solo Voi! … Vi faccio i miei più sinceri auguri, Madame! …  E adesso vogliate scusateci, togliamo il disturbo.” Lascio la tenuta, è l’ultima volta che varco il cancello della padrona di Arras.
 
Perinau mi porta via, non mi resta che seguirlo, ormai André è a conoscenza dei mie trascorsi, piango ….
 
 
Mio padre chiude la porta, mi guarda. “Adesso sai tutto. Oscar è tutto finito, ora finalmente potrai essere felice con André!”
“Si … è vero padre! Ma adesso scusateci, André ed io dobbiamo parlare! … Con permesso.”
 
Mi avvicino a mio marito, sussurro: “Oh Augustin, che situazione sgradevole!”
“E’ tutto finito, Marguerite … è tutto finito!”
 
 
 
André ed io entriamo in camera, siamo taciturni, poi rompo il silenzio. “E così eri prigioniero di quella donna!?”
“Si. Oscar abbiamo tante cose da dirci …”
“Io ormai credo di aver saputo tutto di te in questi lunghi mesi di assenza …”
“Ma io invece so ben poco di te.”
“Già …”
“Com’è stata la tua vita? Cosa ti è accaduto?”
“Ti ho cercato, ti ho cercato tanto … fino a che ho potuto … poi è nato il bambino ma non ho mai perso le speranze di ritrovarti.”
“… Tuo padre mi ha detto di Alain …”
“ … Mi ha salvata dai fucilieri di De Lonay e non mi ha più lasciata sola, mi ha aiutata nelle tue ricerche e infine si è occupato di mandare avanti la tenuta …”
 
L’ascolto in silenzio.
 
“Ma non è tutto … Alain mi ha confessato di amarmi. E’ inutile che continui, tanto il resto lo sai già.”
Mi avvicino e con tono pacato domando: “Vive qui alla tenuta?”
“No, al villaggio.”
Mi avvicino, poso le mie mani sul suo viso, sfioro le sue labbra con le mie, sussurro: “Grazie per avermi aspettato!” la bacio con dolcezza, le mie braccia la stringono con passione. “Ti amo Oscar …” ancora un bacio ma questa volta è più intenso, le mie mani percorrono la sua schiena poi risalgono fino ad accarezzare i suoi lunghi capelli profumati. “Ti amo con tutto me stesso, sei la mia vita … ti amo … ti amo … ti voglio … mio unico e grande amore.” mi perdo in lei in un bacio dolce e appassionato ….
 
 
Mi arrendo alle carezze, ai baci, all’amore del mio amato André.
 “Ti amo anch’io … più della mia vita … oh André ….”
“ … Vita mia …”
 
 
 
 
 
Villaggio di Arras
 
 
Busso con tenacia alla porta e dico: “Alain apri! … Sono André!”
 
Sento la voce del mio amico, mestamente apro la porta, sorrido e con un gesto deciso l’abbraccio dandogli alcune pacche sulla schiena.
“Sono contento che tu sia vivo! … Te lo giuro amico, sono sincero.”
“Lo so …”
Entriamo in casa ,poi dico: “Ti ho visto ieri quando sei arrivato, non ce l’ho fatta …  sono andato via.”
 
Osservo in silenzio Alain in ogni suo movimento,ci guardiamo negli occhi.
 
“Non fraintendere, sono fuggito perché non avevo il coraggio di affrontarti dopo avere ripetuto un’infinità di volte di amare il mio Comandante!” abbasso lo sguardo. “Comprendimi … mi sento a disagio!”
“Non dovresti, mi credevi morto.”
“Si, si … altrimenti ti giuro che non avrei mai osato.”
“Lo so. Sei un amico leale …”
“ … Ti ringrazio, le tue parole mi rincuorano, so bene di non meritarmele. André, il Comandante ed io ti abbiamo cercato ovunque! … Pensa che è mancato poco che avesse il piccolo in aperta campagna, la sua disperazione era tale che una sera si è recata al cimitero dove hanno seppellito alcuni soldati caduti in battaglia. Puoi comprendere il suo stato d’animo, si è sentita male …”
“Oscar …”
“Non volermene amico, ormai è acqua passata.” Il mio sguardo si incontra nuovamente con quello del mio amico: “André, ti auguro di cuore di essere felice!”
“Grazie Alain! … Grazie per aver protetto Oscar …”
“Ho fatto il mio dovere … dopotutto sono stato al suo servizio”. Rispondo con strafottenza per camuffare la mia amarezza.
“Grazie …”
 
 
 
 
 
 
 
Sono passate alcune settimane dall'arrivo di mio nipote, Oscar e Andrè hanno tanto insistito per sposarsi subito che persino l'anziano parroco ha dovuto cedere davanti alle loro pressioni, o forse alle occhiatacce che Oscar gli ha lanciato, o alla generosa offerta fatta dal generale. In ogni caso, organizzare un matrimonio in così poco tempo è stata una vera impresa. Certo, sarà una cosa intima, ma un matrimonio è pur sempre un matrimonio. Ed io ho provveduto a tagliare e cucire gli abiti dei miei angeli ..... Oscar, Andrè e ... Andrè!
Sorrido mentre sono persa in questi pensieri, sto cambiando il piccolo Andrè, il mio bisnipote, affinché sia pulito e profumato per l'evento. Oscar ha tanto insistito affinché anche lui sia presente ... un neonato di pochi mesi. Domani mattina Oscar e André si sposeranno. Che gioia!”
 
 
 
 
 
Alla locanda del villaggio
 
Come ai vecchi tempi, sono seduto in un angolo della locanda, stasera bevo come una spugna. Un sorso ancora un altro, svuoto il bicchiere, lo riempio, giù tutto d’un fiato. Ecco … ho svuotato la bottiglia ma non sono ancora abbastanza stordito. Sono diventato matto, desidero ubriacarmi per dimenticarla … proprio come faceva André!
Vedo una figura avanzare, tira la sedia e si siede di fronte.
“Buona sera!”
Rispondo farfugliando a causa dei fumi dell’alcol: “Ma che onore! Al mio tavolo si è appena seduto niente poco di meno che Monsieur Perineau! … Ih ih …”
“Suvvia Alain smettila di bere, tanto non serve a nulla!”
“A no!? E allora perché siete qui stasera?”
“A bere qualche bicchiere ma non certo per ubriacarmi! E poi a cosa servirebbe? … Da domani Madame Oscar apparterrà a un altro uomo …”
“Vi sbagliate! … Il Comandante dai lunghi capelli biondi è sempre appartenuta al suo fedele soldato se non che servitore!”
“Già … l’ho capito anch’io solo quando Lucie mi ha raccontato tutto.”
“Lucie?! Chi è questa donna?”
“E’ la donna che non solo ha curato Andrè ma che lo ha reso suo prigioniero ed è per questo motivo che è stato via per tanto tempo! … Comunque anche se quell’uomo non fosse tornato, Madame Oscar non sarebbe appartenuta a nessuno di noi due.”
“Ancora una volta Vi sbagliate! … Il Comandante non sarebbe stata di nessun altro uomo!”
“E’ vero! … A noi non resta che rassegnarci e cercare la nostra felicità altrove … sempre se sarà possibile!”
“ … Già … sempre se sarà possibile …”
L’oste si avvicina con una bottiglia di vino e i due bicchieri che ho ordinato, li posa sul tavolo. “Ecco servito Padrone! Con permesso …” poi ci lascia soli.
“Grazie!” verso il liquido rosso nei bicchieri, sorrido e dico: “Mi chiamano ancora padrone ... ih ih ih … eppure adesso la padrona è lei … Madame Oscar!”
Osservo il bicchiere colorato di rosso, lo stringo tra le mani e sussurro: “La Padrona di Arras …”
“Bene … non ci resta che brindare agli sposi!”
“Vero!” sollevo il bicchiere con Monsieur Perineau e dico: “Agli sposi! … Con l’augurio che siano sempre felici!”
 
Auguri amico mio!
 
 
 
Il giorno dopo
Sono nella camera del Generale, ha voluto che mi preparassi per l'evento, lo vedo entrare mentre mi sistemo lo jabot allo specchio, è alle mie spalle, vedo il suo volto felice riflesso.
"Ho quasi fatto Generale! ... Avete visto Oscar?"
"No .... Marguerite non mi ha fatto entrare .... eppure sono il padre, dovrò pur vederla per accompagnarla all'altare!!" rispondo mentre sorrido felice, osservo il riflesso di Andrè, queste settimane lo hanno visto rifiorire. E' ancora un poco magro, si stanca ancora abbastanza in fretta, ma è tornato ad essere l'uomo allegro, giudizioso e assennato che conosco. Con lui, mia figlia e mio nipote saranno al sicuro!
 
Mi giro lentamente, siamo di fronte l'uno all'altro con tono pacato sussurro: "Vi sarò sempre grato per tutto quello che avete fatto per me! ... Mi avete accolto come un figlio e non mi avete mai fatto mancare nulla e soprattutto ... mi avete concesso la mano di Vostra figlia."
 
Sorrido, Andrè è l'uomo perfetto per mia figlia Oscar. Solo con lui, lei è completa. Sono l'uno la metà dell'altra, sono cresciuti assieme.
 
"Sono felice Andrè ..... vieni ragazzo, lascia che ti sistemi meglio lo jabot!"
Sorrido felice. "Grazie Signore!"
 
 
 
 
 
 
Osservo mia figlia, ha accettato di indossare un abito ma ha preteso che fosse semplice, come lei, come loro in fondo. Indossa un abito lungo, fluido, senza panièr, candido, con una scollatura appena accennata, le maniche lunghe, lasciate cadere larghe fino quasi a terra. Un abito di foggia antica, ma decisamente più comodo di quelli che indosso abitualmente io. Alcuni nastrini lo tengono chiuso e fermo, lasciati lunghi a impreziosire il vestito.
"Ora siediti, così ti posso sistemare un poco i capelli!"
Mi siedo con un poco di difficoltà davanti allo specchio, osservo la mia figura mentre mia madre mi acconcia i capelli. "Madre, desidero che la maggior parte dei capelli siano lasciati sulle spalle."
"Certo ..... farò una cosa semplice ... come l'abito che indossi. Sembri .... sembri una dea, Oscar!"
"Oh Madre, non credete di esagerare?"
"Assolutamente no, non esagero affatto. Andrè rimarrà folgorato, vedrai! E tuo padre ..... spero che non svenga!"
"Ah ah ah ... Ma cosa dite?! Mio padre svenire! Noooo Ah ah ah ..."
"Ti stupiresti? Era talmente agitato che non ha quasi dormito questa notte!"
"Dite davvero?! Ma non può essere!"
"Oh si ..... ricordati che sei il suo erede! Tu per lui sei speciale .... ti ha cresciuta personalmente, educata a sua immagine ..... Ha con te un rapporto speciale! E quando ti vedrà ..... " lascio volutamente la frase sospesa, sono certa che Augustin rimarrà scioccato!
" ... Madre, sarà una cerimonia molto semplice come desideravo, a me interessa solamente diventare la moglie di André."
"Lo so ......"
TOC TOC TOC
"Ecco .... sarà tuo padre!"
"Avanti!"
Entro decisa, tenendo in braccio il piccolo Andrè!
"Oscar!! Sei .... bellissima!"
"Grazie nonna!" osservo mio figlio, sorrido. "Come è bello! ... Beh certo quando crescerà non indosserà tutto quel tripudio di vesti! Ah ah ah ..." poi divento seria. "Suo padre è così orgoglioso di lui!"
"Sniff...." sento le lacrime scendere sulle guance, con tutto quello che è accaduto disperavo di poter avere un futuro felice.
"Bambina mia .... sono così felice!"
"Su nonna, non c'è posto per le lacrime. Oggi è un giorno speciale, dobbiamo essere felici."
"Si si .... io sono felice ....." Poi stringo un poco il mio nipotino a me, lo vedo sorridere felice.
"Ora però ... è ora di andare! Con tutta la fatica che avete fatto per convincere il parroco ..... meglio essere puntuali!"
 
Sento dei passi, sono quelli di mio padre, lo vedo entrare, mi guarda con ammirazione, mi sento in imbarazzo, sussurro: "Entrate Padre, Vi stavo aspettando."
"Oscar ...." sussurro piano, estasiato dalla vista della mia piccola in abiti femminili, leggera ed eterea, forte e decisa. Lei è tutto, bella, dolce, aggraziata ma anche forte, decisa, imbattibile.
"Sei bellissima Oscar!"
Arrossisco, chiedo: "Avete visto André?"
"Si ... certo! Ma tu ... Oh, fatti abbracciare, figliola!" Mi avvicino deciso, senza attendere la sua risposta la stringo a me. Mai avrei creduto possibile che giungesse questo giorno. Sento alcune lacrime rigarmi il viso, sono lacrime di gioia e di commozione.
 
Mi lascio trasportare dal caldo abbraccio di mio padre, sento un luccichio agli occhi, sussurro appena: "Vi sono grado per aver fatto di me ciò che sono. Ed è merito Vostro se oggi sono felice.”
"Oscar ......." sussurro piano mentre la tengo stretta a me.
 
Sono commossa, mio marito abbraccia forte nostra figlia, non l'ho mai visto così paterno con nessuna delle nostre figlie, mai.
 
Mi allontano appena da mia figlia e mormoro: "Andiamo, tuo marito ti sta aspettando!"
"Si si ..... andiamo!" Rispondo commossa.
Vedo mio padre porgermi il braccio, mi sento imbarazzata da tante attenzioni. Piano scendiamo le scale, raggiungiamo il cortile seguiti da mia madre e dalla nonna.
"Andrè ... è già andato alla chiesa?"
"Si, ma sta aspettando Nanny."
"Allora Nanny ..... devi assolutamente precederci!!"
"Si ... ma prima il piccolo ….. lo devo affidare a Marie, la governante."
"Ma ..... Andrè verrà con me!"
"Ma certo Oscar, sta tranquilla!" vedo arrivare Marie, le porgo il piccolo e dico: "Raggiungo mio nipote e tu Oscar non avere fretta ad arrivare in chiesa, ricordati che la sposa arriva per ultima!"
"Si ... certo Nanny!!" Rispondo sorridendo allegra.
 
 
Salgo sulla carrozza, accanto a me si sistema mio padre. Questo abito sarà anche bellissimo ma per salire sulla carrozza ho avuto parecchia difficoltà!
Mia madre sale e si sistema davanti a me.
"André....voglio che stia qui con noi!"
Mio padre dal basso della vettura  chiosa: "E' con la cameriera, adesso lo porto qui!"
"Grazie Padre!!"Rispondo felice.
 
Vedo mia figlia pensierosa, domando: "Sei distratta figlia mia, a cosa stai pensando?"
Sorrido e sussurro: "Ad André. Madre, la nostra vita è paragonabile adun romanzo ... fortunatamente la nostra è una storia a lieto fine anche se … stento a crederci."
"In effetti ..... la follia di tuo padre è incredibile!!"
"Coff coff ..... follia? Quale follia, mia cara?"
Aggiungo mentre salgo sulla carrozza con in braccio mio nipote.
"Ah ah ah ... Suvvia Padre, non vorrete arrabbiarVi? ... Padre, grazie per tutto ciò che avete fatto per me. Sono felice di essere ciò che sono ed è tutto merito Vostro."
"Umph... almeno tu mi comprendi!!"
"Certo! A dire il vero se avessi avuto una femmina l’avrei fatta crescere come un maschio, proprio come me! Ah ah ah ..."
"Oscar .... ma cosa dici!!"
"Lo penso davvero, madre."
"Oh poveri noi ......"
"Macché poveri! Brava figliola!! E vedrai che il prossimo sarà una femmina!!"
Arrossisco, spalanco gli occhi, sussurro appena: "Cosa?!"
"Eh .... non dirmi che non mi darete altri nipotini!!! Siete ancora giovani .... mi aspetto una folta discendenza!!" Rispondo tutto serio mentre vedo mia figlia arrossire visibilmente.
"Ma io ..." penso ad André alla nostra ultima notte d'amore. Sono visibilmente imbarazzata, poi dico: "Padre, cosa aspettiamo? Date ordine al cocchiere di andare!"
"Ih ih .... si si ... andiamo!!!" Rispondo mentre scoppio a ridere.
Porgo il piccolo a mia moglie e busso sulla carrozza per fare partire il mezzo.
 
"Sissignore! ... AHHHH … Forza belli, dobbiamo condurre la padrona dal nostro André!" Ordina  l cocchiere ai cavalli mentre guida la vettura.
 
Villaggio di Arras
 
 
“Nipote vuoi calmarti? … Vedrai che Oscar sarà qui a breve."
“Si, si ... ma ci sta mettendo molto tempo per arrivare!" poi guardo  il tetto della chiesetta, vedo la croce e penso: mio Dio, grazie per avermi concesso un'altra opportunità. Sono qui davanti alla chiesa ad attendere la mia sposa.
Sono perso nei miei pensieri quando sento il rumore dei cavalli.
Dopo poco, vedo delle ombre attraverso l'ampia porta ed entrare nella piccola chiesa.
La luce forte del sole mi rende difficile vedere chiaramente, ma lo sente che è lei.
Poi finalmente raggiungono l'ombra, Oscar al braccio del generale, leggera ed aggraziata nel suo abito lungo, chiaro.
È una visione!!
 
 
 
Con passo lento raggiungo André, sento il suo sguardo addosso, uno sguardo innamorato, caldo, rassicurante. Sento le gote arrossire.
"Oscar .... sei ..... bellissima!"
 
Lo guardo, sorrido, sento gli occhi brillare. “Grazie Andrè!”
 
Prendo la mano che Oscar mi porge, tremo un poco per l'emozione. Vedo il generale sorridermi con aria paterna.
"Andrè .... ti affido il mio bene più prezioso ..... abbine cura ....."
 
Il generale mi porge la mano di Oscar, la prendo, la stringo nella mia. Sento la sua pelle morbida, liscia, sento il suo profumo di rose. Facciamo gli ultimi passi che ci separano dal sacrale così, tenendoci stretti per mano, mentre il generale si sistema accanto a madame, con il nostro piccolo in braccio.
Il Sacerdote ci sorride con aria benevola, poi si volta verso l'altare, dandoci le spalle, ed inizia a recitare la Santa Messa.
 
Il rito procede spedito, tutto in latino, fino a giungere finalmente al momento del matrimonio, mi sento emozionato, non ho mai lasciato la mano di Oscar. Mi sembra di sognare, dopo tutto quello che è accaduto in questo ultimo anno.
"Chi da in sposa questa donna?"
 
Sento la voce forte del sacerdote.
 
"Io" Risponde deciso il generale.
 
"Chi prende in sposa questa donna?"
"Io" Rispondo emozionato, Oscar sarà la mia sposa, finalmente. Il mio sogno che diventa realtà. Nulla potrà più dividerci, nulla e nessuno!
 
Ora tocca ad Oscar, giurare fedeltà ed obbedienza, faccio fatica a credere che pronunci davvero questa parola, obbedienza. Sento la sua voce emozionata, la osservo, sorride mentre pronuncia la formula di rito.
 
La vedo mentre alza gli occhi, ha un'aria così dolce ed allo stesso temo combattiva. Lei non mi obbedirà mai, ne io vorrei che fosse così. Noi siamo una cosa sola, decideremo tutto assieme.
 
Sono felice, stringo la mano della mia Oscar nella mia, il sacerdote benedice le nostre fedi, ora devo mettere al dito quella di Oscar. Sono emozionato, prendo la fede, vedo la mia mano tremare un poco ...
"Oscar François, ricevi questo anello, segno del mio amore e della mia fedeltà ....." sussurro piano, emozionato, mentre vedo le gote di oscar sempre più rosse. Anche lei è emozionata, lo vedo, lo sento.
 
 
Il sacerdote guarda felice mio padre e con tono soave dice: "Generale, consegnate il piccolo ai genitori!"
"Si ...."  mi avvicino a mia figlia, le porgo il piccolo Andrè che sorride ed allunga le sue manine per afferrare una ciocca di capelli di sua madre.
 
Sotto lo sguardo felice di André, prendo tra le braccia il piccolo, gli poso un piccolo bacio sulla fronte, anche André lo bacia poi gli porge la sua mano forte e grande, il piccolo afferra il suo dito, lo stringe con forza. André è felice!
 
Il sacerdote alza la mano destra per la benedizione.
 
 
Vedo mio padre avvicinarsi nuovamente al sacrale. "Oscar dai a me il piccolo!"
André ribatte: "Scusate Generale, vorrei percorrere la navata accanto a mia moglie e mio figlio!"
Sorrido. "Come desideri figliolo." Torno al mio posto accanto a Marguerite.
 
"Oscar dammi il bambino!"
“Eccolo ... prendi, nostro figlio, André!"
Prendo tra le braccia mio figlio, mi avvicino ad Oscar,  sfioro con un piccolo bacio le sue labbra, prendo la sua mano e sussurro a bassa voce: "Oscar, voglio lasciare la nostra chiesetta con te e nostro figlio in braccio. Ora finalmente sei mia moglie ... Ti amo Oscar ..."
"Oh André caro ... anch'io ti amo!"
Stringo più forte la mano di mia moglie mentre percorriamo la navata, la guardo felice, mi perdo nel suo sguardo.
 
Sarò infinitamente grato alla vita di avermi dato una seconda possibilità per essere felice accanto alla donna che ho sempre amato ... l'unica donna della mia vita: Oscar François de Jarjayes. 
Grazie Signore!
 
 Oscar and Andrè - Oscar and Andrè Photo (15476232) - Fanpop
 
NdA: Grazie a Terry, mia amica di piuma e compagna di scrittura, per avermi coinvolta in questo progetto, molto diverso da ciò che scriviamo di solito. Grazie e voi, che ci leggete, talvolta in silenzio, talvolta con messaggi di stima. I vostri messaggi sono lo stimolo a scrivere.
Grazie a tutti, questa storia termina qui …. Ne seguiranno altre e proseguiranno quelle già in corso.
A presto!!
   
 
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