Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: _Morgan    23/04/2022    1 recensioni
Ottobre 2023.
Lily Luna ha sedici anni, un cognome ingombrante di cui farebbe volentieri a meno e la certezza di non avere alcuna prospettiva per il futuro.
Inutile lambiccarsi su ipotetiche carriere e relazioni dopo aver svolto coscientemente un rituale che sembra aver decretato la sua prematura dipartita.
O quantomeno un suo prematuro - decisamente oscuro - cambiamento.
In un Mondo Magico sempre più aperto ed influenzato dai babbani, dove la tecnologia e la razionalità si scontrano prepotentemente con magie perdute da eoni, con fantasmi ed ombre come improbabili 'guardiani' ed uno stuolo di risvegliati ai quali dare la caccia prima che loro caccino lei, inizia il suo viaggio verso l'obbiettivo più arduo da raggiungere: Sopravvivere.
(IN REVISIONE 16-07-23)
Genere: Dark, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Nuova generazione di streghe e maghi, Severus Piton | Coppie: Lily Luna/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nekiya - Capitolo V

    νέκυια

- Capitolo V -

Biblioteca, duelli d'allenamento e strane apparizioni


[Compendio sulle ricerche storiche inerenti alla Grecia del XVI sec., sull'arte del duello e su insolite apparizioni]




"Non il possesso della conoscenza,
della verità irrefutabile fa l'uomo di scienza,
ma la ricerca critica, persistente ed inquieta
della verità"

[Karl Popper]



Hogwarts,

Biblioteca

23 novembre 2023 ore 18.17



Piove.

Fredde gocce perlacee scivolano pigramente sui vetri istoriati delle finestre a sesto acuto che ornano il perimetro della biblioteca dopo averli colpiti con forza, producendo un rumore ritmico e conciliante che accompagna gli avventori nella lettura; per lo più si tratta di studenti del settimo anno intenti a svolgere ricerche propedeutiche ai M.A.G.O che dovranno sostenere in giugno, chini su polverosi ed antichi tomi attorniati da appunti, ma si può notare anche qualche ragazzo più giovane, timoroso di non riuscire ad arrivare alle interrogazioni invernali abbastanza preparato.
Con le cuffie ben calcate nelle orecchie, attorniata da una consistente montagna di libri di diverso genere, Lily Luna legge in silenzio con il viso tuffato all'interno d'un grosso volume rilegato in pelle dalle pagine ingiallite, fitte d'alberi genealogici e blasoni delle più antiche famiglie purosangue d'Inghilterra; ha dovuto attendere diversi giorni prima che madama Pince le concedesse l'autorizzazione a studiare quella copia unica, raccomandandosi più volte di mantenerla lontana da eccessive fonti di calore e di non mangiarci sopra, pena il bando permanente dalla Biblioteca.
Il libro delle 'Fiabe' di Beda, come già aveva pronosticato, non le è stato molto utile poiché non contiene alcun dato che possa ricollegare i tre fratelli a maghi realmente esistiti e suo padre, solitamente molto loquace quando si trattava di narrare le avventure di cui era stato protagonista da ragazzo assieme a zia Hermione e zio Ron, non aveva mai voluto spiegare la vera storia dei Doni della Morte, né ulteriori dati sui maghi che li avevano ereditati, mantenendosi sempre sul vago; era stato Piton a raccontarle di Ignotus Peverell, il presunto fratello che aveva chiesto in dono alla Nera Signora un lembo della sua veste tramandandola poi ai suoi discendenti, ora sepolto all'interno dell'antico cimitero di Godric's Hollow e dei suoi fratelli maggiori, Cadmus ed Antioch, la cui memoria l'Inghilterra magica tramanda attraverso un culto segreto nel quale gli adepti si riconoscono grazie ad un 'simbolo': un triangolo con inscritto un cerchio diviso a metà da una linea verticale.
Lei non ne ha mai sentito parlare, ma come le ha fatto notare l'ex professore, se suo padre è davvero il possessore dei Doni della Morte probabilmente ha voluto tenere la famiglia al sicuro da possibili – e moleste – attenzioni di fanatici, omettendo di rendere pubblico il suo legame con i protagonisti di quella fiaba apparentemente innocua, ma che cela fra le righe molti più segreti di un tomo dedicato alla magia nera; assottiglia lo sguardo sull'albero genealogico, percorrendo le linee – rami – che legano i vari componenti della famiglia Potter fino a giungere a lei senza però trovare alcun accenno al cognome 'Peverell' né ad Ignotus.


Ignotus.
La Morte ha detto che quando mi ha incontrata l'ultima volta avevo nome di uomo, un nome che significa oscuro e nascosto, scritto e pronunciato in una lingua che non è la mia.
Ignotus è latino, ma sono sicura che non sia così semplice.
Un paese a sud.
L'Italia è a sud, ma il latino ai tempi dei tre fratelli era praticamente diffuso in tutta Europa.
Un paese a sud con una cultura millenaria...

Con la stessa intensità del fulmine che illumina il cielo saturo di nubi scure all'esterno, inondando la sala lettura d'una fugace luce abbacinante, i pensieri della ragazza vengono trafitti dal ricordo delle parole di Leonte, il centauro dal corpo equino nero come l'ala d'un corvo che l'aveva sbeffeggiata per la sua ignoranza, sottolineando quanto fosse ridicolo che una 'Nekyomanteia' non sapesse il greco, che si ricollegano a quanto raccontatole da Piton e, una volta realizzato d'aver sempre avuto la risposta sotto il naso, si da malamente dell'idiota; sblocca lo schermo dello smartphone e spegne la musica, iniziando a digitare sulla stringa di ricerca di Google 'Battaglie XV sec, Grecia', scorrendo poi l'elenco proposto con l'antico tomo ancora aperto sul suo albero genealogico zeppo di nomi tipicamente anglosassoni già dal XIII secolo, anno di 'nascita' del capostipite sopra al quale troneggia lo stemma araldico dei Potter: uno scudo inglese di colore bianco e rosso, sul quale spiccano due coppe – o vasi – nero inchiostro.

La caduta di Costantinopoli, 1453.
Ma certo!

Legge velocemente della battaglia e di come, a seguito di essa, anche la Grecia sia stata annessa all'Impero Ottomano che la governava con pugno di ferro proibendo l'utilizzo e la diffusione della lingua e della cultura millenaria che essa possedeva, cancellando poi ogni riferimento all'impero Bizantino ed imponendo il cosiddetto 'tributo di sangue', ovvero il prelevamento forzato di giovani ragazzi da mandare nella capitale per essere addestrati come Giannizzeri; secondo le fonti magiche Beda da York ha scritto le sue 'Favole' attorno al 1530 d.C. quindi è possibile che abbia conosciuto i tre maghi esuli – magari scappati dal reclutamento o dalla conversione forzata all'Islam- verso l'inizio del secolo, quando sono giunti sull'isola dopo aver attraversato l'Europa.
Leggendo per giorni riferimenti ai processi per stregoneria tenuti dalla chiesa cattolica s'era convinta che il 'Dio' nominato dalla Morte fosse quello cristiano, senza tener conto che esistono altre religioni altrettanto inclementi con coloro che praticano la magia in ogni sua forma e che sia L'islam che l'Ebraismo non hanno mai tollerato pratiche legate agli antichi culti definiti impropriamente 'pagani', legati al mondo classico.
Curiosa di confermare la sua ipotesi torna al motore di ricerca e prova a scrivere 'Ignotus greco antico', venendo rimandata alla pagina d'un dizionario munito d'apposita tastiera in alfabeto ellenico che riporta tre possibili traduzioni del lemma indicato: 'Adelos', 'Agnostos' e 'Adozos'; il secondo in particolare le sembra il più probabile data l'assonanza fonetica e letterale con il corrispettivo latino con cui poi il giovane Peverell s'è fatto conoscere in Inghilterra, specie tenendo conto che anche i suoi fratelli maggiori s'erano limitati a 'latinizzare' i loro nomi nella forma più vicina all'originale.

Cadmus, traduzione di Kàdmos.
Antioch, traduzione di Antiokhos.
Peverell, perché scegliere questa parola come cognome?

Probabilmente, pensa la strega analizzando razionalmente tutti gli elementi raccolti, i tre maghi hanno raggiunto l'Inghilterra passando per il continente ed hanno deciso di comune accordo di munirsi d'un cognome che non avrebbe fatto sorgere troppe domande sulle loro reali origini, considerato che – anticamente – la sua utilità era ben diversa da quella attuale, servendo unicamente a distinguere una persona da un'altra in base alla parentela, al luogo d'origine o al mestiere suo o dei suoi avi, inoltre non era certo qualcosa che tutti possedessero in questa forma; digita 'Peverell, significato' ed aspetta che il collegamento alla rete le elenchi i siti web più pertinenti, scoprendo così che tale epiteto venne introdotto in Inghilterra a seguito della conquista normanna di Guglielmo del 1066, diffondendosi poi nel Devonshire e nel Derbyshire in forme leggermente diverse ma pur sempre riconducibili ad esso e, più che dall'antico francese – come inizialmente aveva pensato – , la parola dovrebbe derivare dal latino, essendo una forma corrotta e volgarizzata di 'Puerulus', ovvero: 'Fanciullo', 'Giovinetto', ciò potrebbe confermare la giovane età dei tre fratelli quando arrivarono sulle coste dell'Inghilterra, anche se non coincide con quanto scritto da Beda nelle sue 'Fiabe', ove i tre maghi sembrano essere molto più vecchi.
Sposta il telefono concentrandosi nuovamente sui nomi riportati nell'albero genealogico, restringendo la ricerca a quelli che presentano una data di vita e morte compresa fra la metà e fine del 1500 d.C, convinta che se Ignotus avesse avuto dei figli essi avrebbero dovuto entrare in contatto con i Potter in quel frangente, abbandonando definitivamente il falso cognome per acquisirne uno consolidato ed importante sotto cui nascondersi, finalmente al sicuro; l'occhio le cade distrattamente su un piccolo 'ramo' senza 'propaggini' che riporta il nome dell'unica donna senza genitori né altri collegamenti o riferimenti ad antiche famiglie purosangue o babbane, portando un vuoto che incuriosisce ed insospettisce la giovane strega dai capelli rossi.

Iolanthe” sussurra assorta, percorrendo con il dito la corta linea che lega quel nome così 'strano' a quello del marito Hardwin Potter, scivolando poi nuovamente verso il basso per seguire l'incedere di nascite e morti fino a tracciare un'invisibile cerchio attorno al suo nome; il cuore batte frenetico, alimentato dall'improvvisa certezza d'aver svelato parte del segreto custodito dalla sua famiglia, segreto di cui – ne è sicura – nemmeno suo padre è a conoscenza, ma l'euforia dura poco, sostituita repentinamente da quel senso d'oppressione, sgomento e fatalità che l'accompagnano dalla notte del rito.
Inghiotte un grumo di saliva amaro ripensando al viso bruciato e sfigurato di Tiger, a quel ragazzo poco più grande di lei morto in modo così atroce e al pensiero che l'ha colpita una volta mandato a dormire: nella battaglia di Hogwarts non sono stati uccisi solo Mangiamorte ma anche diversi studenti e membri dell'Ordine della Fenice, come suo zio Fred ed i genitori di Teddy Lupin, e la Morte non ha mai accennato al fatto che i settantotto risvegliati appartenessero unicamente alle schiere del Signore Oscuro, quindi la possibilità di doversi trovare ad affrontare persone che
– in vita – combattevano dalla parte del giusto è tristemente reale, anche se fin ora non ha mai voluto prenderla in considerazione; il fatto d'essere diretta responsabile di quanto accaduto la notte del 31 ottobre, così come l'idea di possedere davvero la capacità di risvegliare i morti non le sembra più così assurda e ciò la terrorizza, facendole avvertire con dolorosa insistenza il peso d'una responsabilità troppo grande, troppo complessa per una ragazza di soli sedici anni.
Gli occhi castani percorrono nuovamente i nomi degli antenati mentre si chiede perché la magia si sia dovuta risvegliare in lei e non in qualcun altro così da saltare la sua generazione, lasciandola alla sua vita normale fatta
di silenzi e poche certezze, tanti sogni e molte illusioni, un mago o strega più abile e potente in grado di gestire l'enorme peso che questo tipo di capacità porta con sé, utilizzandolo magari per fini più alti che il semplice voler dimostrare l'impossibilità d'una teoria alla compagna di Casa con cui si contende il podio delle valutazioni scolastiche; eppure, sotto l'angoscia e quel senso di fatalità che l'ha colpita una volta realizzato d'aver richiamato alla vita anche gli ex studenti morti fra le mura del castello, sente – sa – che questo dono doveva arrivare a lei tramite i labirinti di sangue, legandosi ai globuli rossi ancor meglio di quanto possa fare l'ossigeno, affinché sia in grado di trovare la sua strada nel mondo.

Sai Iolanthe? Avrei preferito ereditare la capacità di parlare il Perseltongue.
Più facile, meno scomoda da gestire.
Meno oscura

Una seconda rivelazione la colpisce facendole sgranare lo sguardo con sgomento mentre studia il corsivo tutto svolazzi in cui sono vergate le date di nascita e morte delle donne 'Potter' che non sono entrate a far parte della famiglia tramite matrimonio; sono poche e spiccano come mosche bianche nella pletora di nomi maschili di padri, zii, cugini e fratelli, specialmente a causa dei rami 'mutili' che da esse non si propagano, rimarcandone con solenne fatalità la dipartita assai giovani.

Fra i sedici ed i diciassette anni?
Una o due può essere il caso, ma tutte?
Un anno esatto dal rituale per recuperare le settantotto anime perdute, pena la morte...
Oh...porco Merlino...

Lily!”

A strapparla dalla torma d'oscure ed inquietanti elucubrazioni in cui s'è persa giunge la voce cristallina e solare di Rose Weasley che frantuma la bolla in cui s'è rinchiusa per estraniarsi dal mondo, spingendola a riportare l'attenzione alla sala lettura circostante, ove il brusio ovattato prodotto dagli studenti s'amalgama al ticchettio ritmico della pioggia, facendole dimenticare per un'istante la nera parentela con i Peverell e la maledizione che essa ha portato; la giovane Weasley le si accomoda affianco in uno svolazzo di mantello nero su cui spiccano come fiori rosso ed oro l'emblema di Grifondoro e la spilla di caposcuola, sistemandosi la lunga chioma riccia, sorridendole con gioia.
E' una bella ragazza Rose, alta e slanciata, dal dolce viso rotondo su cui spiccano grandi occhi da cerbiatta, castani e labbra morbide, piene, sotto un nasino alla francese spruzzato di lentiggini; indossa con rigore la divisa scolastica senza concedersi mai un ornamento o l'utilizzo di scarpe più comode e meno orribili dei mocassini marroni d'ordinanza, con la cravatta giallo oro ben annodata e la camicia infilata correttamente nella lunga gonna scura.
Lily Luna al suo confronto pare scappata da un centro di stoccaggio d'abiti usati, data l'abitudine a girare con la camicia perennemente scomposta, cravatta inesistente e mantella d'una taglia più grande gettata sulle spalle con noncuranza, così da coprire il tutto in modo da risultare il più anonima possibile; persino nel modo di tenere i capelli Lily Luna un po' la invidia dato che, nonostante sia più folta e riccia della sua – che al massimo può essere definita 'informe' – la chioma di Rose è sempre perfetta e ben pettinata, contribuendo ad aumentarne l'eleganza, mentre lei fatica a passarci dentro il pettine nelle rare volte in cui si ricorda di farlo.

Ciao Rosy!” saluta in un sussurro la Corvonero distendendo le labbra in un sorriso gentile, chiudendo il pesante tomo con un tonfo secco, attenta a non fare troppo rumore per non incorrere nelle ire dell'inflessibile madama Pince; la cugina osserva la montagna di libri disposti attorno a Lily Luna a mo di barriera con interesse, studiandone i titoli e sorridendo nel constatare che appartengano alle discipline più disparate, molti presi in prestito dalla sezione proibita.
Studi per gli esami di Dicembre?” domanda poi allungando lo sguardo sul volume di genealogia magica, leggendone il titolo vergato in caratteri gotici oro su fondo in pelle brunita con stupore; che Lily Luna sia una ragazza sopra le righe è risaputo da anni, così come il fatto che si sia sempre dimostrata una lettrice vorace, più interessata alle nozioni riportate nei testi di saggistica e alle avventure dei romanzi di ciò che accade nel mondo reale, forse a causa del fatto d'essere cresciuta sin da piccola con i racconti dello zio Harry, ma ultimamente le sembra davvero strana.
Fatica a trovare tempo per Hogsmeade o per una semplice colazione assieme in sala grande durante il weekend e quando si ritrovano a parlare spesso è assente, assorta in pensieri di cui non vuol comunicare la natura, chiudendosi in lunghi silenzi aggravati da occhiate assenti, come se fosse lì fisicamente ma con la mente altrove, poi la vede molto più pallida e smagrita, con profonde occhiaie scure a bordarle gli occhi castani, stanchi; inutile sottolineare quanto ciò l'abbia preoccupata, spingendola ad indagare con discrezione sulle ultime novità riguardanti la cugina ed è rimasta davvero scioccata nello scoprire della sfiorata rissa in sala grande, giorni addietro, così come del fatto che sia stata ricoverata in infermeria per una caviglia slogata la notte del trentuno ottobre a causa d'una brutta caduta sulla scalinata esterna del castello.
Anche l'aver preso la febbre in biblioteca durante una notte di studio le sembra strano, ma ha già capito che provare a fare domande dirette risulterebbe inutile, vista la fermezza con cui Lily Luna evita in confronto, come se vi fosse qualcosa di cui non vuole parlare o che preferisce tenere nascosto, forse per paura d'un giudizio negativo.

Tutto bene? Come mai quel tomo sulle genealogie magiche?” le domanda accennando al volume.
Lily Luna sospira e sorride conciliante, cercando di mandar giù un bolo di saliva amara contenente lo sgomento e le preoccupazioni maturate in seguito alle conferme giunte dal suo albero genealogico per fingere d'essere serena e tranquilla, come se si trovasse in una comune sessione di studio per qualche esame imminente e non impegnata a scoprire un mistero antico di secoli che potrebbe aiutarla nel risolvere il casino in cui s'è trovata invischiata a causa del rito “Oh, per storia della magia. Sai quella ricerca di cui ti parlavo?”

Mi hai accennato qualcosa,ma non sei mai scesa in dettagli” replica la Grifondoro con lo stesso tono inflessibile adottato da Hermione Granger quando rimarcava le manchevolezze dei suoi migliori amici, strappando alla giovane Corvonero una bestemmia silenziosa; fregare Rose è pressoché impossibile date l'intelligenza e la capacità d'osservazione molto acuta, tratti ereditati dalla madre, e lei è cosciente di non essere abbastanza brava a fingere né dissimulare per poterne uscire senza fornire alcuna valida spiegazione; mentalmente s'annota di chiedere a Piton come faccia a sembrare sempre disinteressato ed annoiato da tutto, poiché la sua proverbiale faccia di culo ora le sarebbe alquanto utile.
Beh sai, non ho avuto molto tempo ultimamente. Tra le interrogazioni imminenti ed il Quidditch mi resta davvero poco tempo, in più sono pure stata male”
Lily, sei solo al sesto anno! Quando arriverai al settimo che farai? Persino io ho molto da fare ma tempo per stare con te ne trovo, così come per parlarti dei miei progetti. Sembra quasi che non ti importi più di parlare con me” far leva sul senso di colpa invece è una caratteristica trasmessa da nonna Molly, così come la capacità di leggerle dentro con una singola occhiata, occhiata che Lily Luna fatica a sostenere, mordendosi il labbro con forza pungolata da quell'accusa velata e tristemente reale, poiché non potersi confidare con Rose le spiace davvero dato che è l'unica della famiglia – oltre ad Albus – a capirla e seguirla nei suoi ragionamenti, dandole sempre nuovi, interessanti, spunti di riflessione per risolvere i problemi.

Ma questo è un teatro d'ombre ove tutto è reale e nulla lecito.
Non posso trascinarla con me lungo questo sentiero di sangue.
Non lei che è sempre così buona e giusta, così ancorata alle regole.
Morirebbe.

Non è così, Rosy. Lo sai. Sai che ti voglio bene e che in tua compagnia mi diverto, ma in questo periodo ho altro per la testa. Tu, James ed Albus avevate già le idee chiare sul vostro futuro a dodici anni, io invece non so dove sbattere la testa e sto disperatamente cercando qualcosa che possa entusiasmarmi abbastanza da scegliere come lavoro. Ma è difficile...” quella confessione ammantata da un sottile velo di verità basta ad addolcire l'espressione autoritaria comparsa sul viso della strega Grifondoro che, senza alcun preavviso, si sporge in avanti abbracciando la cugina, affondando il viso nei suoi capelli scarmigliati rosso fuoco per sussurrarle all'orecchio quanto sia stupida e di smetterla di farla preoccupare per simili cavolate, che di tempo per decidere del suo futuro ne ha in abbondanza.

No Rosy, ti sbagli...

Irrigidita nell'abbraccio confortante che odora di rosa e bucato appena lavato, Lily Luna non riesce a far altro che mordersi il labbro con ancor più forza, sentendosi orribilmente in colpa perché sotto la maschera della terzogenita solitaria ed educata di Harry Potter ha sempre nascosto molto, segreti che appartengono solo a lei e a chi – come lei – è nato con un frammento d'ombra incastonato nel cuore che la bolla d'oro generata della famiglia d'eroi del mondo magico non è stata in grado d'annichilire; sebbene siano cugine sono sempre state molto diverse, Rose è espansiva e solare, gentile con tutti ed attorniata da numerosi amici ed ammiratori, lei invece ha sempre preferito rifugiarsi in quella solitudine che i suoi genitori assecondavano scambiandola per timidezza, lasciandola nel suo mondo 'fatato' a patto che studiasse e si mostrasse altrettanto brava, desiderio che lei ha esaudito più per vocazione personale che per accondiscendenza, schifando amicizie e compagnie con ostinazione granitica.
Accorgendosi della rigidità della cugina – ricordando improvvisamente il suo ribrezzo verso il contatto fisico – la Weasley ritorna a sedersi composta, domandando : “Allora, dimmi un po' in cosa ti stai impegnando adesso, magari posso aiutarti!”

No Rosy, non puoi. Grazie per il pensiero.

Sto facendo una ricerca su una possibile connessione fra i personaggi delle Fiabe di Beda il Bardo e maghi e streghe realmente esistiti. Per questo ho chiesto di poter consultare questo libro. E' solo un progetto assurdo nato quasi per gioco, ma ormai mi ci sono affezionata” spiega Lily Luna recuperando una parvenza di compostezza sufficiente a dare credibilità alle sue parole, sentendosi sollevata nel constatare che la cugina sembra crederle, convinta dalla buona conoscenza reciproca e dal fatto che la giovane Potter non le ha mai mentito, confidandole tutto ciò che le passava per la testa con trasparente sincerità.
Fantastico” sussurra Rose con occhi luminosi “Non facile ma molto interessante. Il professor Ruf è fortemente contrario all'analisi di fiabe e leggende in chiave storica, ma io invece credo che tale ricerca possa dare un contributo immenso a quelle che sono le nostre conoscenze sulla storia della magia inglese. Immagino che non sarà stato facile informarlo dell'argomento della tua tesi”
Eh...non l'ho ancora informato, in verità. Aspettavo di raccogliere più materiale e che le mie scoperte fossero inoppugnabili” di tutte le mezze verità raccontate questa le pare la meglio costruita, sebbene già tremi all'idea di cosa succederà quando il castello d'illusioni si sgretolerà al suolo rivelando la nuda e cruda realtà dei fatti, sempre che non si impegni davvero nel scrivere quanto ha detto e che riesca a mandare a dormire tutti i risvegliati prima del trentuno ottobre 2024, cosa che ora le pare estremamente difficile dato il problema di doversi scontrare con ragazzi della sua età morti e mutilati dalla guerra.
Giusto, giusto. Quindi è per questo che la notte non dormi? Che sei finita in infermeria con la febbre e che sei sempre così scostante?” la domanda fuoriesce dalle labbra di Rose con l'impietosa cadenza d'una ghigliottina ben oleata, troncando di netto il respiro alla Corvonero i cui occhi si sgranano, smarriti; si osservano nel brusio monocorde della sala lettura per lunghi istanti prima che Lily Luna riesca a trovare la lucidità sufficiente ad inventare una bugia credibile, una bugia che esula il Quidditch e le ricerche scolastiche, un vago alone di verità lasciato cadere con noncuranza che spiazza la cugina, convinta che una tale ipotesi non potesse mai verificarsi.
Mi vedo...con qualcuno...” sussurra in un sibilo indistinto facendo sobbalzare Rose, il cui viso s'illumina di gioia mentre batte le mani, eccitata e colpita dalla rivelazione.
Oh! Qualcuno è riuscito a scalare l'impenetrabile torre di Corvonero per strappare la principessa alla sua solitudine? Chi è questo prodigio?”
Lily Luna inarca un sopracciglio assumendo un'espressione scettica, chiedendosi cosa vi sia di così eccitante nell'avere una relazione con un ragazzo sedicenne o diciassettenne ancora immerso nella routine scolastica e senza alcuna libertà d'azione, né di pensiero, ma si trattiene imponendosi di sembrare quantomeno imbarazzata, ricordando il famoso teatro d'ombre ed il gioco che ogni notte porta avanti in silenzio, accompagnata da un uomo morto da ventidue anni che è stato Mangiamorte, spia doppiogiochista e professore, preside ed amante delle Arti Oscure.

Potrei anche basarmi su di lui per la descrizione dell'incosciente malcapitato, così se Rose dovesse svolgere qualche indagine fra i ragazzi della scuola faticherebbe a trovarlo e mi lascerebbe in pace.
Fregarla è stato più facile del previsto...

Ci vediamo da poco più di due settimane, è ancora presto per rivelarti come si chiama. Devo ancora capire se mi piace e vorrei evitare che mio padre lo rapisca sottoponendolo ad un terzo grado, o che a James venga la malsana idea di aspettarlo ad Hogsmeade per minacciarlo” è la replica che trasuda una verità inoppugnabile, dato l'attaccamento di Harry verso l'unica figlia femmina e l'irruenza del fratello maggiore, sempre pronto a difenderla anche quando non richiesto; Rose annuisce in silenzio, comprendendo sin troppo bene cosa significhi prendere una cotta per una persona che la famiglia non tollera, data la sua relazione – epistolare e poco fisica – con Scorpius Malfoy di cui Ron Weasley non tollera di sentirne pronunciare il nome, figurarsi vederlo uscire con la figlia, nonostante il padre sia un suo collega al dipartimento Auror.
Beh dimmi almeno a che casa appartiene!”
Così da permetterti di svolgere le tue indagini meglio? No, cugina, mi spiace” ghigna Lily Luna alzando le spalle con noncuranza “Lo saprai a tempo debito”
Io però ti ho detto tutto della mia relazione segreta, e ci terrei a sottolineare questa parola, segreta, con Scorpius” sbotta Rose contrariata, desiderosa di poter conoscere il nome del ragazzo che ha fatto breccia nel cuore di marmo e fantasie assurde della giovane Potter, da sempre poco propensa ad interagire con chiunque, anche solo per amicizia.
Me l'hai detto perché Scorpius è il migliore amico di Al e, quando ancora frequentava Hogwarts, a volte mi capitava di passare del tempo in loro compagnia. L'avrei scoperto comunque” è la replica analitica, inesorabile, della strega Corvonero le cui labbra s'incurvano in un sorriso tirato, stanco; quell'amicizia è il primo vero segreto che da anni si porta nel cuore, stando ben attenta affinché non emerga per distruggere la falsa verità creata per nasconderlo, sicura che Rose inizierebbe a guardala con occhi diversi se sapesse che tipo di 'amicizia' legava lei, Albus e Scorpius.

Silenzi, luoghi oscuri e libri proibiti.

Osserva gli occhi puri - da cerbiatta - della cugina sentendo acuirsi sempre più l'abisso che le separa, poiché non v'è traccia d'ombra in quelle iridi nocciola impreziosite di pagliuzze d'oro, specchio di un animo d'un biancore abbacinante, lindo e pulito come un panno appena lavato, mentre lei si sente sporca fumosa, velata d'una nebbia perenne che occulta e trasmuta, che si fa pietra antica quando il mondo tenta di graffiarla affinché vi si schianti contro venendo ferito a sua volta, celando fra i suoi fumi l'immensa oscurità che ha preso a divorarle l'animo dal primo vagito urlato con forza; ripensa a quel nome solitario a cui è stato strappato il gentilizio per cucirvi sopra un altro epiteto – straniero - così da nascondere ciò che davvero Iolanthe era e si sente improvvisamente affine a quella donna vissuta eoni addietro pur non sapendo chi sia, né quale sia sua storia, solo per il semplice fatto d'aver un cognome che non sente come proprio ed una maledizione antica a scorrerle nel sangue che le ricorda, ad ogni respiro, ad ogni battito, quanto la vita sia effimera.
Vero. Ma non pensi che presto verrò a scoprire anch'io chi sia il tuo cavaliere? Frequenta Hogwarts e non sarà difficile raccogliere informazioni su uno studente che passa le notti in giro per il castello, dopotutto sono Caposcuola” afferma Rose sorridendo sorniona, stappando un gemito esasperato alla strega Corvonero.
Sono seria, non voglio che si sappia in giro. Ho una reputazione da difendere”
Quale? Quella che stavi per mandare alle ortiche sabato in sala grande? Da quando frequenti gente come la Trevisan? Oppure intendi la reputazione che ti fa apparire come l'altera e maligna strega della torre est di Corvonero?” la domanda sibilata con una vena d'astio e preoccupazione basta a far contrarre le labbra di Lily Luna in una linea ferma mentre osserva la cugina con espressione stranita, chiedendosi quante assurde – e fantasiose – voci si siano diffuse sul suo conto a seguito della fatidica cena, stupendosi che una persona razionale ed intelligente come Rose vi abbia creduto senza indagare più a fondo; sta per replicare in tono tranquillo che lei e la Trevisan non hanno alcuna interazione quando la giovane Weasley la zittisce di nuovo, sciorinando un discorso buonista sulla pericolosità di determinate compagnie, nonché sulle ripercussioni che tale atteggiamento avrà sulla sua carriera scolastica se non si decide subito a troncare l'amicizia con quella poco di buono italo-croata e con questo misterioso 'ragazzo-fantasma' che la spinge ad andare in giro di notte violando il coprifuoco, discorso che funge da combustibile per la fiamma di ribellione che ha preso a divorarle i pensieri da quando il dialogo s'è spostato dall'argomento studio a cose di cui non vuol parlare.
Si sente davvero stufa d'essere sempre trattata come una bambina un po' scema, bisognosa di protezione da tutti quelli che un po' la conoscono, convinti che non sappia farlo da sé.

Frequento chi mi pare” è la lapidaria risposta che blocca l'arringa di Rose, lasciandole sul viso un'espressione di puro stupore; Lily Luna s'alza rapidamente recuperando la bacchetta per mandare al proprio posto tutti i volumi presi in prestito, tenendo unicamente il grosso tomo sulla genealogia magica e, senza degnare la cugina d'un occhiata, prende la tracolla da sotto al tavolo gettandosela sulla spalla.
Lily!” Rose le afferra il braccio destro costringendola a voltarsi per poterla guardare bene in viso e ciò che legge in quegli occhi castani un po' la spaventa perché sono freddi e distaccati, schegge di buio d'una tonalità tendente al colore che assume la terra smossa dopo un temporale ed hanno la stessa, profonda, capacità d'inghiottire; le labbra sottili e pallide della cugina sono una linea dritta e ferma da cui non esce fiato né giustificazione, che rimarca tutta l'ostinazione con la quale ha pronunciato quella frase tagliente che l'ha spiazzata.
Si può sapere che ti succede?” domanda la Grifondoro con una punta di rabbia ed il cuore in subbuglio, terribilmente preoccupata dall'improvviso mutamento d'umore di Lily Luna che mai, prima d'ora, s'era mostrata così drastica e cattiva nei suoi confronti; quest'ultima scrolla le spalle, liberando il braccio dalla presa così da poter recuperare il grosso volume lasciato sul tavolo.
Nulla, crisi adolescenziali. Cose per la testa. Lasciami in pace e non preoccuparti. Passerà. D'altronde come mi hai ricordato prima ho solo sedici anni e mi trovo in piena crisi pre-esami, ho finalmente scoperto di poter avere degli amici che non appartengono alla mia famiglia, né sono morti, esco con un tipo un po' strano e non sto certo affrontando una sorta d'apocalisse zombie su scala ridotta. Tranquilla, va tutto bene, sono solo cose difficili da gestire per una misantropa come la sottoscritta” nonostante il tono leggere o scherzoso con cui Lily Luna pronuncia quest'assurda spiegazione, che sa di verità più d'ogni altra sentita in precedenza, la schiena di Rose viene percorsa da un brivido freddo mentre nel petto avverte una sensazione d'oppressione strana, fastidiosa, che le impedisce di respirare regolarmente; è sempre stata un po' folle e sopra le righe, la cuginetta Potter, nonché malata di cinema e romanzi, quindi non è il riferimento da un'ipotetica 'Alba dei morti viventi' a spaventarla, bensì quel muro che ha iniziato ad erigere nei suoi confronti escludendola, senza tener conto di tutti gli anni passati assieme e delle numerose volte in cui ci sono state l'una per l'altra.
Non preoccuparti per me, sto bene. Pensa ai tuoi esami e a Scorp. Ti prometto che quando passerà questa 'fase' tra noi tornerà tutto come prima” aggiunge distendendo le labbra in un sorriso sincero che però non riesce a confortare la cugina; quest'ultima si limita ad un leggero cenno d'assenso, poco convinta, continuando ad osservare gli occhi freddi di Lily Luna con preoccupazione, ripromettendosi di sentire quanto prima Albus per chiedere ulteriori informazioni su quell'improvviso cambio d'atteggiamento sicura che lui ne sappia di più, d'altronde è l'unico a conoscerla davvero.

Va bene Lils, ma ti prego, sta attenta”


Hogwarts,
Stanza delle Necessità
23 novembre 2023, ore 21.05

Volta la pagina lentamente, lasciando scorrere lo sguardo sulle righe ordinatamente stampate ove l'autore parla dell'Inno a Demetra eviscerandolo più di quanto avesse potuto fare Omero a suo tempo, spiegando con chirurgica precisione il dolore di questa madre tradita e disperata, costretta ad abbandonare i suoi doveri per vagare verso i quattro angoli della Terra alla ricerca di quella figlia tanto amata – sua unica ragione di vita, come spesso sono i pargoli per le madri sole – rapita e condotta - perduta - in un regno in cui lei non ha alcun potere; questa madre feroce con ninfe e fratelli che nella sua immaginazione assume l'aspetto d'una Ginevra Weasley adulta e disillusa ma sempre agguerrita, sicuro che anche lei sarebbe disposta a ribaltare il creato, sovvertendo l'ordine cosmico, se ciò servisse a farle riavere la preziosa – unica- femmina com'era prima di toccare l'ombra, d'assaggiare l'abisso.
Le labbra pallide e sottili s'incurvano appena in un accenno di sorriso mentre gli occhi ossidiana s'alzano dalla pagina per osservare distrattamente lo spazio circostante, un'ampia stanza dal pavimento in legno lucido costellata d'attrezzi ginnici e manichini armati di bacchetta, con un bersaglio rosso stampigliato sul petto squadrato e volto simile ad una maschera mortifera, contornati da pareti di specchi sbalzati, specchi in cui la sua nera e magra figura non si riflette, concedendogli l'illusione
– immaginazione - d'un aspetto più gradevole di quello avuto in vita; seduto per terra, con la schiena poggiata contro una fredda colonna in marmo chiaro, assottiglia lo sguardo sulla superficie riflettente di fronte a sé – vuota – immaginando una figura dai lunghi capelli rosso acceso ed inclementi occhi cangianti danzare nell'aria satura di polvere, assumendo i connotati di quella Persefone così sfuggente, come sfuggente risulta Lily Luna a seguito del rito.

L'unica Lily Luna che abbia conosciuto, a onor del vero.

E' in ritardo di cinque minuti, la lezione sarebbe dovuta iniziare alle nove precise e, se fosse una sua studentessa, si premurerebbe di affibiarle una punizione esemplare così da impedirle di dimenticare gli impegni presi dimostrandosi puntuale, ma essendo la loro 'situazione' assai particolare si limita a sbuffare contrito continuando a leggere mentre la rabbia s'accumula così da poter essere vomitata in un secondo momento, sotto forma d'insulti e battute taglienti, facendo leva sull'orgoglio per ferirla nel profondo, ove fa più male, nonostante sappia che quel ritardo è ampiamente giustificato; si trova in biblioteca e ha finalmente capito il nesso fra la Grecia del XVI secolo ed i Peverell, se si dimostrerà abbastanza attenta riuscirà anche a trovare il nome della donna che ha portato nella famiglia Potter il mantello dell'invisibilità e quel sangue magico tanto oscuro che pare essersi risvegliato in lei come una di quelle malattie genetiche che saltano generazioni, per poi colpire con inclemente crudeltà 'gli eletti'.
Lui ha appreso queste informazioni la mattina del sei novembre, incuriosito dalla miriade di particolari rivelati dalla Morte durante il colloquio nella sala lettura circolare della Sezione Proibita ed interessato a scoprire quale matrimonio avesse mai regalato alla famiglia di Grifondoro per eccellenza un potere talmente tanto arcano e maligno da far tremare anche il peggior Mago Oscuro; non è rimasto stupito nel constatare che la portatrice fosse una donna, particolare indirettamente rivelato da Albus quando si erano trovati a discutere dei 'Doni', immagazzinato con noncuranza convinto che un dettaglio talmente infimo non gli sarebbe mai stato di alcun aiuto, ma che ora gli pare vitale poiché spiega l'apparente sparizione del cognome Peverell da tutti gli archivi magici inglesi.

Non ho risvegliato solo Mangiamorte, vero?

Sospira infastidito, assottigliando gli occhi ossidiana mentre l'eco di quella frase pronunciata con voce terribilmente infantile e smarrita gli riecheggia in mente con forza, annichilendo pensieri e ragione, costringendolo a dedicare ogni attenzione
– controvoglia – a quell'assurda ragazzina a cui s'è trovato legato per un ennesimo scherzo della sorte; non ha voluto aiutarla nella ricerca, spingendo affinché trovasse da sé le risposte perché ha capito che questo è l'unico modo per fargliele accettare senza che assurde paure e reticenze la blocchino, concentrandosi a mente lucida sulla missione affidata loro dalla Mietitrice.

Cosicché io possa tornare al tanto agognato riposo eterno, liberandomi di lei.

Osserva le venature delle assi che costituiscono in pavimento assumere il color nocciola degli occhi della giovane strega, profondi e privi di quella punta d'ingenuità che caratterizza lo sguardo dei suoi coetanei, come rimangono liberi da ogni traccia – accenno – di verde; deve ammettere - di malavoglia – che convivere con lei si sta rivelando meno tremendo di quel che aveva pronosticato dopo aver scoperto chi fosse, temendo si rivelasse una copia sputata – ancor più idiota – del padre, mentre ora che l'ha conosciuta un po' meglio non può fare a meno di domandarsi da chi abbia preso, poiché sebbene l'apparenza la possa tranquillamente contraddistinguere come Potter, di fatto non somiglia a nessun componente delle famiglie da cui discende.
E' intelligente e colta, fantasiosa, dotata d'una lingua tagliente ed uno spiccato senso d'umorismo, inoltre eccelle in diverse discipline ed ama applicarsi in tutte le materie presenti nel programma, ma quel che più l'ha colpito è stata la sua profondità di pensiero, il modo attento con cui analizza e cataloga ogni sfumatura del mondo in cui vive e delle persone che ha attorno senza alcun pregiudizio, eviscerandone pregi e difetti con un'abilità inquietante che stona con i suoi sedici anni anagrafici; quando non è impegnata a prodigarsi in fantasiose bestemmie degne d'uno scaricatore di porto babbano, mostrando anche in quest'ambito una conoscenza che scavalca ed annichilisce quella d'una buona fetta di seguaci dell'Oscuro non molto aulici, riducendo le triviali imprecazioni di Greyback a leggere invettive, risulta quasi accettabile discutere con lei d'ogni argomento possibile, fatto reso ancor più interessante dalla capacità di tenergli testa quando le opinioni si dimostrano contrastanti.

Non somiglia nemmeno a Lily nonostante ne porti il nome, pensa con lo stomaco contratto in una morsa ferrea; ha capelli ribelli come fiamme d'inferno, d'una tonalità di rosso particolare che passa dal sanguigno all'oro a seconda della luce ed un viso magro, affilato, su cui spiccano labbra sottili e occhi troppo scuri.
Ma la differenza più grande è nel carattere: Lily Luna non è gentile né amichevole, non ha un animo solare né le riesce naturale piacere a tutti; si mostra cortese e deferente per semplice rispetto delle regole e delle gerarchie scolastiche, ma quando le situazioni lo richiedono non si pone alcuno scrupolo ad andarvi contro per seguire i suoi ideali.
E' ombrosa e solitaria, attaccata a tutto ciò che riguarda le idee – fantasie – trasposte su pellicola, carta stampata o pergamena, mostrando sincero disinteresse verso il mondo che la circonda a meno ché esso non abbia qualcosa d'interessante da offrirle, peccato che quel che lei reputi 'interessante' sia spesso dai più considerato 'pericoloso', poiché quella voragine d'ombra che porta dentro la spingerà sempre con più forza verso tutto ciò che gli uomini temono o rifuggono per paura o semplice buonsenso, cose di cui lei non dispone a sufficienza; il Signore Oscuro temeva Silente, temeva la profezia che lo voleva sconfitto da un ragazzino nato alla fine di luglio e pertanto s'era costruito dei limiti facilmente utilizzabili contro di sé, ma lei è diversa poiché l'unica cosa che davvero la blocca pare essere solo sé stessa.

Cosa diventerà quando accetterà cos'è?
Cosa diverrà quando la Katàbasis sarà compiuta?

La domanda resta ad aleggiare nei suoi pensieri giusto un'istante, spazzata poi via dall'improvviso cigolio della pesante porta d'ingresso da cui emerge, scarmigliata ed ansante, la giovane Potter; i lunghi capelli ribelli danzano nell'aria polverosa, trattenuti a fatica da un elastico nero decisamente troppo largo e le ricadono sulle spalle avvolte nella giacca d'una tuta – troppo grande – bianca, come bianchi sono i pantaloni ornati da una riga verticale nera, che le coprono le scarpe da ginnastica finendovi sotto.
Getta malamente la tracolla colma di libri, pergamene e boccette d'inchiostro a terra, senza curarsi di poter accidentalmente fracassare una di queste ultime mentre continua a mangiar aria, borbottando una scusa fra un respiro e l'altro.

Venti minuti, Potter” sibila l'ex professore alzandosi con movimento fluido, facendo sparire il libro per prendere posto al centro della stanza con la bacchetta nella mano destra, pronto ad iniziare la lezione.
Ho avuto un problema. E porca Morgana, questa stanza di merda potrebbe anche apparire al primo piano o dove uno si trova, anziché far correre la gente come se non ci fosse un domani fin quassù! Cioè, ha presente che significa fare sette rampe di scale di corsa per sfuggire a Barley e Gazza?” tenta di giustificarsi Lily Luna con il volto ancora arrossato dalla corsa, riprendendo finalmente la parvenza d'un respiro regolare nonostante il cuore le martelli contro il petto con forza.
Ho ben presente il fatto che Gazza ormai dovrebbe avere settant'anni. Considerato che nemmeno da giovane è stato mai un eccellente corridore e che la sua aspirazione non è morire d'infarto a causa d'una studentessa testa di legno tua pari, dubito ti abbia inseguita fin quassù. Inoltre per te questo non è altro che ulteriore esercizio”
Sputare un polmone?” la ragazza inarca un sopracciglio, polemica “Ok, va bene. Gazza l'ho seminato alquanto facilmente, ma Barley m'ha dato qualche problema, lui e la sua assurda fissa di placcare la gente tirandogli contro il carrello dei secchi colmi d'acqua lurida o il mocio a mo' di giavellotto”
Potter...” ringhia Piton fulminandola con un'occhiata tagliente “Se avessi davvero sputato un polmone non saresti qui ad ammorbarmi con le tue inutili e sconclusionate chiacchiere. Ora prendi posto nel cerchio dei manichini e riprendiamo la lezione sugli incantesimi scudo, siamo già in notevole ritardo”
Lily Luna gonfia le guance e sbuffa, trattenendo con forza un'acida battuta fra denti e labbra, conscia che iniziare un duello verbale con un Piton già incattivito e spazientito non sia una buona idea poiché finirebbero per litigare, complice anche il suo nervosismo a causa del dialogo avvenuto in biblioteca con Rose che le ha lasciato dentro un senso d'amarezza e frustrazione fastidioso, così esegue prendendo posto di fronte ad un uomo di legno e metallo dal volto simile alla maschera usata dai Mangiamorte, circondata dagli altri; questi paiono animarsi di colpo, iniziando a castare schiantesimi contro di lei che, abilmente, inizia ad evocare scudi volteggiando così da trovarsi ogni volta faccia a faccia con l'avversario che la sta per colpire, rendendo la difesa più efficace e respingendo l'assalto nel modo migliore.
Piton la osserva in silenzio, girando attorno al perimetro come un lupo intento a studiare la propria preda, annotando tutti gli errori e le debolezze della ragazza per poi fare una sommaria analisi dei suoi punti di forza: è veloce ma si muove troppo, disperdendo troppe energie nel saltellare inutilmente da una parte all'altra del cerchio quando basterebbe semplicemente voltarsi sul posto, facendo scivolare i piedi sul terreno in modo da raggiungere rapidamente la posizione corretta; sull'abilità e conoscenza degli incantesimi invece non ha nulla da dire e deve ammettere – con riluttanza – che Jonathan Andrew Murray ha fatto davvero un buon lavoro nell'insegnare a queste nuove generazioni le corrette tecniche d'attacco e difesa, sebbene siano puramente 'scolastiche' e manchino di quella spontaneità e praticità che in vero duello servono, dati confermati dalla rigidità con la quale Lily Luna si sposta e dalla posa che assume dinnanzi ad ogni avversario, come se si trovasse perennemente su una pedana da duello e non in un ambiente reale, con potenziali pericoli provenienti da ogni angolo.
Le manca capacità d'analisi del campo di 'gioco', o meglio, l'ha per il Quidditch ma non la sfrutta in questo ambito forse convinta che non sia necessaria, senza rendersi conto di quanto davvero possa diventare rilevante in uno scontro vero, comunque è indubbio che possegga una buona e migliorabile 'base' da cui partire per rendersi veramente capace d'andare a caccia di morti senza lasciarci la pelle e senza che lui debba intervenire a salvarla in ogni occasione.
Non può permettersi d'aver appresso una palla al piede.
Incurva le labbra nel fantasma d'un sorriso e le concede – mentalmente, ovvio – una lode di merito per la sua tecnica, seppur grezza è molto più di quanto riuscisse a fare quella testa di legno del padre alla sua età.
Mentre la giovane strega continua gli esercizi, spronata dai commenti taglienti sulla sua inadeguatezza e sul fatto d'assomigliare più al vecchio rospo di Paciock che ad un essere umano impegnato in uno scontro, commenti che sono come benzina gettata sul fuoco d'orgoglio e voglia di primeggiare, spingendola a serrare i denti migliorando i movimenti, l'uomo si slaccia il lungo mantello nero ripiegandolo poi con cura per infilarlo su uno dei pioli delle spalliere di legno che occupano una parte della parete lunga, sbottonandosi poi anche la stretta casacca per rimanere in camicia bianca e scuri pantaloni infilati in alti stivali in pelle di drago.
Si lega i sottili capelli neri, leggermente più lunghi di come li portava quand'ancora era in vita, in un codino basso ed arrotola le maniche fino ai gomiti, recuperando poi la bacchetta per tornare ad osservare la Potter che ha ripreso a respirare in modo affannato a causa dello sforzo continuo.

Seguendo un suo schema Lily Luna volteggia nel cerchio parando e schivando, alternando il 'Protego' ad altri incantesimi scudo insegnati dalla professoressa Ashdown durante le lezioni congiunte con il professor Murray, fiera di ricordarli tutti perfettamente e di saperli riprodurre con impeccabile precisione; ha appena evitato l'ennesimo schiantesimo e parato una gragnola di fatture quando un presentimento le fa rizzare i capelli dietro la nuca, spingendola a compiere una rotazione per schermarsi da una maledizione decisamente più potente di quelle prodotte dai manichini.
Ma cazz” mormora a denti stretti, costretta a fare qualche passo indietro a causa del contraccolpo, osservando con occhi sgranati la figura alta e magra di Piton scrutarla con espressione intellegibile e la bacchetta in pugno oltre le spalle d'uno degli uomini di legno e metallo; senza lasciarle il tempo d'articolare una richiesta di spiegazioni l'ex professore lancia un secondo incantesimo che la ragazza è costretta a parare, sentendo le suole scivolare sul legno e le dita della mano formicolare indolenzite.

E' forte, porca Morgana

Reagisci Potter” scandisce e le sue parole riecheggiano con forza nell'ampia stanza dai soffitti a volta, sovrastando gli schiocchi prodotti dagli incantesimi che rimbalzano contro lo scudo.
Ci provo” cerca di ribattere lei, impegnata ad indietreggiare senza però trovare il tempo di produrre un attacco a sua volta, costretta a mantenere la barriera eretta per non essere colpita dalla pioggia torrenziale di fatture che l'uomo le sta riversando addosso senza alcuna pietà, né voglia di lasciarla respirare, spingendola sempre più indietro e costringendola a schivare o saltare gli attrezzi ginnici e gli altri ostacoli presenti sul pavimento per non inciamparvi e finire a terra; diversamente da lei, che si muove frenetica per mantenere il ritmo, lui alza a malapena il braccio e ruota il polso, rimanendo con i piedi ben saldi al suolo – sinistro avanti – aperti in linea con le spalle e ginocchia leggermente piegate, così da avere una posizione stabile e pronta al contrattacco o a scartare di lato in caso d'un attacco a sorpresa.
La ragazza aggrotta un sopracciglio cercando d'imitarlo, flettendo leggermente le gambe sempre continuando a parare gl'incantesimi che giungono con spietata precisione e mai nello stesso punto, costringendola a prestare attenzione sia ai fianchi che di fronte, faticando a pensare ad un possibile contrattacco; il formicolio inizia ad estendersi alla mano intera, risalendo per i tendini tesi sino al braccio, facendolo tremare.
Stringe i denti.

Il ritardo era dovuto a?” domanda Piton monocorde cogliendola di sorpresa, provocando un'incrinatura nella barriera che la costringe ad inginocchiarsi per reggere il peso dell'urto dell'incantesimo.
Lo osserva con occhi sgranati, indecisa se rispondere o continuare a difendersi.

Potter!” la sollecita con un ringhio, lanciandole addosso l'ennesima gragnola di fatture.
Biblioteca!”
Trovato qualcosa d'interessante?”
Lily Luna ansima una bestemmia mal assortita e stringe i denti senza capire perché diavolo non abbia potuto chiederglielo prima d'attaccarla a tradimento, quando erano fermi, ma ogni pensiero viene annichilito dalla necessità di concentrarsi su quel che le sta giungendo addosso con forza e velocità spaventosa, rendendo i suoi scudi sempre più sottili e labili come se fossero stati intessuti con carta velina; se non trova subito un modo di controbattere finirà per raggiungere il muro di fondo e li si, sarà spacciata, non ha più forza sufficiente per castare una difesa in grado di reggere – forse non l'ha mai posseduta – la furia di Piton che, a giudicare dal tono quasi annoiato con cui la guarda, non si sta nemmeno impegnando.

Potter!” la richiama nuovamente quando s'accorge che la risposta non arriva e lei stavolta impreca forte, disperata, sentendo la barriera andare in frantumi trapassata da un incantesimo che – ne è sicura – dev'essere il famoso 'Sectumsempra' utilizzato incautamente dal padre contro Malfoy, che le passa pericolosamente vicino al fianco sinistro per poi schiantarsi a terra, ove lascia un profondo squarcio nel legno brunito.
Cazzo! Ma vuole uccidermi?” urla sgranando gli occhi castani, costretta poi a cercare riparo dietro una colonna in marmo per evitare un'altra – impietosa – maledizione; Piton ghigna divertito, incurvando appena un sopracciglio scuro come l'ala d'un corvo in un'espressione di finto stupore.
Ovviamente...no”
Quella pausa la inquieta.

Ma voglio che tu sappia difenderti se qualcuno ci proverà. Magari con qualcosa più d'un Protego o dell''Expelliarmus tanto caro al tuo tonto padre”
Con la schiena sudata ben adesa al marmo freddo Lily Luna respira famelica, con la bacchetta ben stretta nella mano sinistra ed il corpo indolenzito a causa delle resistenza prodotta; osserva il fondo della stanza terribilmente vicino e cerca altri possibili ostacoli dietro cui nascondersi per prendere tempo così da elaborare una strategia che le permetta d'uscire indenne da quello scontro non richiesto, perché è sicura che Piton non si fermerà fintantoché avrà la forza d'opporsi.

O finché non mi avrà colpita.

Forza Potter, non stiamo giocando a nascondino”
Si impone contegno modulando il respiro in lunghe e profonde boccate, invocando una calma che fatica ad arrivare prima di voltarsi di fianco per arrischiare un'occhiata verso il punto ove si trovava Piton quando s'è nascosta, trovandolo vuoto; mossa dall'istinto scarta di lato, evitando appena in tempo una maledizione che va' a colpire il marmo candido, scheggiandolo irrimediabilmente mentre lei trova riparo sull'altro lato, slacciando e sfilando il giubbino per lasciarlo cadere a terra così da rimanere in t-shirt.

Pensa Lily Luna.
E' più forte di te, ma non è detto che sia più veloce.
Proviamo.

Davvero vuole sapere della ricerca?” urla la ragazza schizzando fuori dal riparo improvvisato diretta verso la fila di colonne site nella parte opposta della stanza, parando nel mentre una serie di colpi che paiono pioverle addosso dalle zone d'ombra.
Ovviamente” è la cacofonica, divertita riposta.
C'è stata davvero una Peverell nella mia famiglia. Si chiamava Iolanthe” spiega lei scartando gli incantesimi, scivolando velocemente sul pavimento in legno per far in modo d'avere quanti più ostacoli possibili fra lei e Piton da usare come ripari o su cui indirizzare gli attacchi; la cavallina esplode in una miriade di frammenti di legno che la ragazza prontamente trasfigura in un solido scudo e, quando anch'esso viene distrutto ne arresta i pezzi, indirizzandoli poi verso l'ex professore sottoforma d'acuminate lance.
Lui emerge dalle ombre evocando del fuoco che li incenerisce con facilità, castandole poi un altro Sectumsempra che la strega evita con una piroetta, lanciando una Bombarda che va a collidere contro gli specchi, frantumandoli con un boato; il muro trema e polvere sottile turbina nell'aria calda, carica d'elettricità statica e magia, mentre i due si danno battaglia riducendo in pezzi tutti gli arredi presenti e continuando il loro dialogo.
Lily Luna gli racconta del nesso fra la famiglia Peverell e la Grecia del XVI secolo, aggiungendo poi d'aver trovato curioso che tutte le donne nate Potter siano morte a sedici anni senza figli né apparente spiegazione logica e l'uomo, dopo aver ridotto in fine sabbia un pezzo di marmo grosso quanto il rullo d'una pressa per asfalto che la ragazza gli aveva scagliato contro, replica che con tutta probabilità non è l'unica della famiglia ad essersi scoperta 'negromante' di punto in bianco.

Dice che sono decedute perché anche a loro la Morte ha affidato una missione ed hanno fallito?” domanda Lily Luna evocando una barriera così da frantumare pezzi acuminati di specchio, studiando il viso pallido e divertito dell'ex insegnante con una punta d'orgoglio; nonostante il dolore e la fatica sta resistendo, scagliando magie d'attacco a sua volta e tutto perché parlare le ha permesso di non pensare troppo, concentrandosi con i sensi anziché attraverso i mille voli pindarici che la portavano a chiedersi quale fosse la barriera giusta da usare o quale incantesimo fosse meglio lanciare per ferirlo.
Potter, credo che tu sia l'unica testa di legno capace d'evocare per gioco settantotto cadaveri, facendosi poi convincere ad andare a recuperarli. No, penso siano morte perché il loro potere era troppo scomodo”
Sta insinuando che i miei antenati le abbiano uccise?” replica sbigottita la ragazza deviando un incantesimo particolarmente potente che rimbalza contro al soffitto, facendo cadere pezzi d'intonaco e calcinacci. Osserva il viso magro e spigoloso di Piton perdendosi in quegli occhi neri dal taglio allungato, scuri come l'abisso ove le emozioni annegano e si scindono divorate dal nulla, spostando lo sguardo poi sui lunghi capelli d'ebano sfuggiti al codino e sulla guancia sinistra, ove inizia la cicatrice prodotta dal morso di Nagini, per poi farli scivolare lungo il collo non più nascosto dall'alto colletto nero della casacca; dove il serpente gli ha straziato le carni la pelle è tessuto cicatriziale ruvido, mal guarito, una grossa macchia ancor più chiara della carnagione che parte dalla mandibola e scende fino alla clavicola coperta dalla camicia leggera.

Non l'avevo mai vista prima d'ora.
Deve aver fatto un male d'inferno.

Lui pare essersi reso conto dell'esame e la richiama all'ordine con l'ennesima gragnola di colpi, prima di ribattere atono: “Non è poi così strano. Anticamente quando un figlio nasceva con caratteristiche 'non conformi' agli standard di famiglia veniva fatto sparire abbastanza facilmente, specie nell'élite purosangue”
E' inumano” ribatte la strega con convinzione, continuando a volteggiare per la stanza evitando i numerosi detriti che ora costellano il pavimento scheggiato, dilaniato dagli incantesimi; il cuore le pompa frenetico e l'adrenalina sale ad ogni parata, ad ogni attacco, annichilendo la stanchezza mentre lei si concentra su quanto letto nei libri lasciando al subconscio l'arduo compito di gestire il duello, chiedendosi se davvero le ragazze Potter siano tutte morte per volere dei loro genitori che, una volta scoperto il loro potere, avevano preferito farle sparire prima d'essere accusati dal Wizengarmot di pratiche illecite.

Se i miei sapessero, mi difenderebbero?

La domanda è una scheggia d'insicurezza che si pianta nel profondo, insieme ad altri piccoli frammenti di dubbio che l'accompagnano dalla notte del rituale.
E' ordinaria amministrazione, Potter. Solo perché provieni da due famiglie purosangue un po' sopra le righe non pensare che queste pratiche fossero loro ignote. Ma, a parte la ricerca, c'è qualcos'altro che ti ha trattenuta? Mi sembrava fossi in biblioteca da questo pomeriggio” la domanda lanciata con noncuranza da Piton riecheggia cacofonica nell'ampio stanzone ridotto ad un campo di battaglia, con muri segnati ed anneriti ed il pavimento oramai completamente ingombro; Lily Luna si tuffa dietro i resti d'una colonna per evitare una maledizione, prendendo del tempo prima di rispondere, indecisa se raccontare all'uomo della scenata di Rose e delle sue assurde paure, convinta che inutili diatribe tra adolescenti non siano esattamente ciò che gli interessi sentire.
Mia cugina” mormora alla fine e solo dopo un ennesimo sollecito sibilato in tono tagliente con una fattura ben piazzata a correlarlo “E' preoccupata per i miei recenti cambiamenti, fra cui la sfiorata rissa in sala grande. E per farla stare zitta mi sono inventata che mi vedo con un ragazzo”
Il sopracciglio nero dell'uomo s'incurva ed un'espressione vagamente stupita gli scivola sul volto pallido “Originale, Potter. Ci manca solo che tua cugina si metta ad indagare con chi esci, se è davvero figlia della Granger non ci metterà molto a capire che le hai raccontato una colossale bugia, nonché cosa tu faccia davvero nel tempo libero”

E' anche figlia di Ron e siccome è innamorata persa di un ex compagno di scuola ci ha creduto senza problemi. Rose è intelligente, ma ha dei punti deboli. Basta far leva su quelli per fregarla. E le ricordo che da quando la conosco non ho più 'tempo libero', anzi, ormai il mio tempo libero consiste nel frequentare le normali lezioni”
E chi sarebbe il fortunato?”
Scorpius Malfoy”

Le labbra sottili di Severus Piton s'incurvano in un ghigno divertito nel pensare alla faccia di Draco quando scoprirà che la figlia di Ronald Weasley ha una cotta per il suo unico rampollo e, indirettamente, ripensa a Lucius, a quanto deve aver sofferto nell'essere abbandonato dal figlio che ha deciso di lavorare come i comuni mortali, intraprendendo la carriera di Auror per poi farsi assegnare alla squadra di Potter; successivamente ritorna a concentrarsi sulla ragazza che ora gli è di fronte, ansante e dolorante in mezzo a calcinacci e pezzi di legno scheggiato, con i lunghi capelli fiamma liberi dal codino e gli occhi castani illuminati da un fuoco di determinazione e divertimento mai visto in nessuno studente prima d'ora, trovandosi stranamente dilettato da quel duello improvviso nato più per testarla che per vera voglia di metterla in difficoltà, difatti avrebbe smesso molto prima se lei non si fosse dimostrata così pronta nel controbattere i suoi incantesimi.
Un silenzio innaturale discende nello stanzone come un velo di seta mentre i due si osservano a vicenda, trovando nuovi particolari l'uno dell'altra che prima non avevano colto; lo sguardo di lei scivola sull'avambraccio sinistro dell'uomo calamitato dal nero che spicca con violenza in contrasto con la pelle chiara, formando le spire d'un mostruoso serpente che s'arrotolano verso l'interno.

Il Marchio Nero.
Papà diceva che dopo la caduta di Voldemort il tatuaggio era sbiadito sul braccio d'ogni Mangiamorte, Malfoy compreso, mentre il suo è ancora nero e ben definito.
Forse perché è morto prima che la battaglia finisse ed io l'ho richiamato esattamente com'era quando ha esalato l'ultimo respiro?

Per un istante sente l'irrefrenabile desiderio di passarvi sopra le dita, percorrendo per intero il disegno e studiandone i dettagli, facendole poi scivolare verso l'alto finché non arrivino a toccare la cicatrice che occupa tutta la parte sinistra del collo dell'uomo; ora che lo vede così, senza quella stretta ed austera casacca a collo alto, gli pare quasi più umano e 'bello', a modo suo: è alto e magro, con un corpo asciutto su cui i muscoli appaiono ben definiti, mani dalle lunghe dita sottili rese ruvide e callose dagli anni passati a miscelare pozioni e viso spigoloso, scarno, su cui quegli occhi d'abisso spiccano incredibilmente vividi.
Non possiede la bellezza statuaria di Lorcan Scamander o del nonno James, ma c'è qualcosa in lui, nel suo aspetto strano e particolare, che lo rende 'affascinante' e terribilmente 'pericoloso', sicuramente molto più attraente del branco di ragazzini con cui è costretta a convivere fra le mura del castello; la ragazza ingoia un bolo freddo di saliva piantandosi le unghie della mano destra nel palmo con forza, mentre la sinistra stringe convulsamente la bacchetta, cercando di scacciare quella torma di pensieri – irrazionali, folli – dal cervello prima che lui se ne accorga.

E' la stanchezza, Lily .
Sicuramente...

Potter” la chiama con voce monocorde studiandone il viso arrossato contornato da quella cortina di fuoco che sono i suoi capelli, studiandone le labbra sottili, dischiuse nell'atto d'immagazzinare quanto più aria possibile e gli occhi castani, profondi e caldi come terra appena smossa, passando poi alla t-shirt dell'Hard Rock Café di Londra nera, con il classico logo giallo oro stampato sul petto, d'una taglia troppo grande come troppo grandi sono i pantaloni bianchi con banda laterale nera della tuta, domandandosi perché non indossi mai abiti della misura giusta; è bassa e magra, ma indubbiamente 'carina' se abbandonasse l'abitudine di andare in giro in modo così sciatto e mal curato, quasi l'indossare vestiti enormi fosse una sorta di 'scudo' nei confronti del mondo circostante per continuare ad apparire anonima, invisibile, quasi non si rendesse conto delle potenzialità che possiede.
Si?” risponde lei incerta, iniziando a respirare regolarmente.
Deglutisce saliva e folli pensieri, costringendosi a guardarla solo per ciò che è: una seccatura dal cognome ingombrante, parente della donna a cui ha votato esistenza e sentimenti e alla quale lei non somiglia per niente, nonostante ne porti il nome; deve solo tenerla in vita finché non avrà imparato a gestire i suoi poteri così da mandalo al tanto agognato riposo eterno, non può certo perdere tempo a divertirsi con lei, né correggere un difetto d'autostima tanto insulso quale l'abbigliamento.

Hai una buona conoscenza degli incantesimi d'attacco e difesa, ciò che ti manca è la capacità d'analisi del terreno applicata ad uno scontro reale e, soprattutto, la corretta esecuzione dei movimenti. Ti sposti troppo, perdi troppe energie in saltelli e piroette inutili, dato che non siamo ad una lezione di ballo, inoltre devi imparare a servirti di ciò che ti circonda per utilizzarlo come eventuale arma contro il tuo avversario” spiega l'ex professore recuperando la consueta calma.
Credevo d'averlo appena fatto. Ho usato gli ostacoli della stanza come ripari e i pezzi degli oggetti andati in frantumi come armi” ribatte Lily Luna guardandosi attorno, rendendosi improvvisamente conto del disastro che hanno causato poiché dello stanzone ben arredato sono rimaste solo le pareti, anneriti e scheggiate, mentre il pavimento è un ingombro d'ogni sorta possibile di detrito, cosparso di sabbia e bruciature profonde; sgrana gli occhi inghiottendo un secondo grumo di saliva, sussurrando un imprecazione di stupore a fior di labbra.
Si, l'hai fatto. Ma solo dopo che io ti ho costretta a parlare per deviare la tua concentrazione dal duello. Pensi troppo, ti concentri troppo su cose futili. Devi imparare a rendere il combattimento più fluido, come se fosse un atto naturale quale il respirare”
Non avevo mai combattuto prima, non cosi!” si giustifica lei indicando l'area circostante “nel Club Scolastico non possiamo certo scagliarci maledizioni così potenti, né ci permettono di muoverci dalla pedana o di demolire l'aula”
Piton incurva le labbra in un ghigno “Per questo esiste la Stanza delle Necessità e sono qui a farti lezione. Dovrai diventare abile, molto più dei tuoi compagni ed insegnanti, dovrai essere abbastanza brava da sostenere un vero duello sola. Le potenzialità le hai”
Gli occhi castani della ragazza si sgranano ancor più quando il cervello registra quel blando complimento mascherato da ovvietà, facendola sentire euforica; strappare una nota di plauso a Piton le è sempre parso più difficile che uscire dai M.A.G.O con 'E' più lode, data poca propensione dell'ex insegnante a prodigarsi in ogni cosa somigli vagamente ad un complimento nei confronti delle teste di legno suoi allievi, quindi quel dato di fatto scandito con la classica voce monocorde e noncurante la rincuora spingendola a voler dare il massimo, cosicché lui non ne sia deluso.

Potter...hai le potenzialità, ma sei ben lontana dal poter affrontare un vero scontro in modo soddisfacente. Somigli ancora troppo al rospo salterino e fuggiasco di Paciock che ad una strega” la redarguisce lui con un cipiglio sornione dipinto in viso; lei gonfia nuovamente le guance trattenendo un'imprecazione, ma prima che possa prodigarsi in una filippica su quanto sia 'stronzo' a demolirla ogni volta in cui crede d'aver ottenuto la sua approvazione l'uomo la zittisce lanciandole contro un Expelliarmus a tradimento.
La strega alza la bacchetta di scatto pronta ed evocare uno scudo quando, improvvisamente, una fitta potente e terribilmente dolorosa le dilania il petto, seguita dall'ormai familiare sensazione di caldo e mancanza d'aria che accompagnano il risvegliarsi dello strano potere d'evocazione dei morti; la spell la colpisce in pieno petto mandandola a rotolare diversi metri addietro, fra cocci e pezzi di muro che le feriscono e contundono le braccia, ma lei non vi bada, troppo presa a cercare di respirare e a controllare l'ondata di fuoco liquido che le scorre nei vasi sanguini rendendo tutto ovattato, indistinto, spingendola a concentrarsi sull'enorme fonte d'energia che pare averla richiamata e che sente vicina, come se si trovasse all'interno delle mura del castello.

Potter!” Piton s'inginocchia al suo fianco aiutandola a mettersi seduta e sta per domandarle perché non abbia parato l'incantesimo quando qualcosa sul viso di lei lo spinge all'allerta; suda freddo ed ha gli occhi sbarrati, profondi e distanti, respira a grosse boccate e tiene entrambe le mani premute con forza contro lo sterno.
Risvegliati...nel castello” sibila in un rantolo.
Quanti?”
Uno...ma è...forte” mormora lei appoggiandosi con la spalla sinistra dolorante al busto del mago mentre l'aiuta a rimettersi in piedi, cercando di respirare in modo lento e profondo per acquisire controllo sul potere che la sta dilaniando, così da utilizzarlo per sondare l'area circostante e capire ove sia collocato il morto che la sta cercando; Piton corruga la fronte ed assottiglia le labbra in una linea ferma, l'idea di andare a caccia all'interno della scuola non gli piace ma se quel che ha detto la Potter corrisponde a verità non hanno scelta, devono trovare il morto prima che questi si mostri a qualche insegnante o abbia modo d'aggredire gli studenti.
Aiuta la ragazza a sollevarsi, leggera e magra fra le sue braccia, poi recupera la bacchetta e gliela porge.

Riesci a venire con me?” domanda.
Sì, posso farcela” risponde guardandolo con occhi castani fermi, in cui il buio s'addensa come una colata d'inchiostro fuoriuscita da una boccetta rotta.

Lily Luna corre.
Corre fuori dalla stanza delle necessità dimenticando il giubbino della tuta fra macerie e colonne in marmo sbeccato, scivolando per il corridoio del settimo piano fino alle scale tallonata dall'ombra scura di Piton; il potere ora è una fonte d'adrenalina e pompa sangue ed aria in modo violento, incessante, donandole una padronanza sui sensi che da 'comune strega' non possiede, permettendole d'avvertire chiaramente 'tutto' ciò che la circonda: i topi che sgusciano pigramente fra le intercapedini dei muri ed il brusio ovattato – distante – degli studenti riuniti nelle varie sale comuni, gli insegnanti ancora presi dalla consueta partita a carte post cena in aula professori e Gazza, intento a maledire tutta la torma di mocci al naso che non hanno nulla di meglio da fare che insozzare con i loro luridi piedi i corridoi, al quarto piano, mentre passa il mocio sull'ampio pavimento con gesti stanchi.
Si lancia giù per i grandini a velocità folle continuando a scendere verso il terzo piano finché, giunta finalmente al pianerottolo, l'istinto non le intima di saltare bruscamente in avanti, permettendole così di evitare uno spazzolone lanciato con notevole precisione verso le sue gambe con l'intento di farla cadere.

Potterina birichina! Dove pensi di andare così di corsa a quest'ora tarda?” tuona il vocione allegro e canzonatorio di Barley, il grasso aiutante di Gazza che si palesa spingendo l'immancabile carrello in ferro sul quale sono agganciati due secchi colmi d'acqua lurida, lanciandole un'occhiata di sfida che lei ignora continuando ad avanzare verso la meta indicatale dalla magia.
Scusa Barley! Non ho tempo!” urla la strega infilando la porta aperta del corridoio, ruotando il busto verso il bidello per lanciare un rapido incantesimo che annoda strettamente, fra loro, i lunghi lacci delle Converse grigio topo logore, facendolo irrimediabilmente cadere di fondoschiena sul pavimento in fredda pietra in un tripudio di colorite e bimbesche imprecazioni; l'istinto la spinge verso una malandata porta incassata nel muro, sulla quale spicca un grosso cartello di pericolo accompagnato da un A4 plastificato recante la scritta 'GUASTO'.
Il bagno di Mirtilla?” domanda Piton dubbioso, osservando la vecchia porta rimasta pressoché identica a quando era stato studente fra quelle mura, dopo essere emerso dalle ombre in camicia bianca dalle maniche ancora arrotolate ai gomiti e pantaloni neri infilati negli alti stivali con lacci sul polpaccio, senza aver avuto tempo di recuperare la casacca.
Lily Luna annuisce, respirando ad ampie boccate per reintegrare l'ossigeno consumato nella corsa, osservando con espressione cupa il legno verdastro costellato di crepe e buchi prodotti dall'incedere del tempo e da diverse generazioni di studenti buontemponi, che hanno deciso d'incidere avvertimenti non troppo lusinghieri affinché gli ignari della presenza di Mirtilla non decidessero di avventurarsi lì dentro.

E' qui” sussurra stringendo la bacchetta con forza “Ci conviene entrare prima che Barley arrivi a ficcare il naso, tentando inutilmente di trascinarmi in Sala Professori affinché mi venga assegnata una punizione per aver violato il coprifuoco”
Visto come gli hai annodato le scarpe credo impiegherà una buona mezz'ora a liberarsi, a meno che non decida di tagliare i lacci. Inoltre, da brava Potter, ormai dovresti aver già imparato tutte le possibili scappatoie per evitare di farti beccare.” Sogghigna il mago lanciandole un'occhiata tagliente.
Gliel'ho già detto, il Potter per antonomasia è mio fratello maggiore James. Né io né Albus siamo mai stati tanto stupidi o folli da compiere inutili avventatezze e, in caso, abbiamo sempre mostrato abbastanza intelligenza da non farci scoprire senza bisogno di ricorrere a scappatoie”
Certo. Entro prima io, tu resta dietro” Piton liquida la risposta della ragazza con un ghigno sprezzante, aprendo la porta con un 'Alohomora' per poi spingerla con la punta dello stivale affinché ruoti sui cardini, rivelando uno spazio buio dal forte odore d'acqua e stantio, il lezzo delle vecchie stanze chiuse da decenni e mai adeguatamente pulite che Lily Luna ben conosce, abituata a passare ore lì dentro svolgendo i compiti in compagnia del fantasma d'una studentessa morta negli anni cinquanta del secolo scorso, con la quale ha stretto amicizia; la stessa che ora si palesa sopra il gabinetto in fondo a destra, lo stesso in cui il basilisco l'ha freddata con una verde e gelida occhiata.
Mirtilla” sussurra la strega seguendo Piton all'interno del bagno dopo aver castato un Lumos, scoccando all'amica una rapida occhiata prima di inspirare lentamente, cercando di svuotare la mente così da raggiungere sufficiente concentrazione per incanalare la magia affinché la aiuti ad individuare la creatura che sta cercando, cosa non facile data la presenza di ben altri due morti nelle immediate vicinanze; la Corvonero defunta e Piton calamitano l'attenzione, sviandola, spingendola a digrignare i denti irritata mentre si domanda con una punta di incertezza come sia possibile che il risvegliato, apparso dapprima così tanto potente, ora risulti irrintracciabile.
Siete qui, finalmente! ” sghignazza Mirtilla abbandonando la comoda seduta offerta dalla cabina del gabinetto per svolazzare divertita attorno ai due visitatori, apparendo ancor più evanescente e polverosa nella debole luce prodotta dall'incantesimo che fa ardere la punta della bacchetta ritorta della giovane strega; l'ex professore di Pozioni sbuffa contrito, intimando al fantasma di indicargli ove si sia nascosta la creatura.
Professore, non è certo una comune 'creatura'! Lui è venuto a cercare Lily. Dice di essere un amico, così l'ho fatto accomodare all'interno del bagno mentre ti aspettava. Non so come ma pareva abbastanza sicuro che ti saresti presentata qui, nonostante sia già scattato il coprifuoco” Mirtilla porta un indice pallido alle labbra, assumendo un'espressione meditabonda mentre continua a galleggiare imperterrita ad una trentina di centimetri dal pavimento, sfiorando con il lembo inconsistente del mantello la gamba fasciata dai pantaloni della tuta di Lily Luna, la quale emette uno sbuffo esasperato, domandandosi – retoricamente - con quale logica la fantasma Corvonero ritenga che i suoi 'amici' debbano essere per forza creature con caratteristiche non compatibili con la vita; osserva l'ambiente circostante cercando di mettere in pratica il suggerimento di Piton, tentando di individuare il redivivo che ha avuto l'ardire d'entrare ad Hogwarts per cercarla senza trascurare la possibilità che esso possa davvero rivelarsi l'avversario più forte incontrato sino ad ora.

Giustamente...
Chissà quali altri terribili Maghi Oscuri sono morti nel '98 fra queste mura, oltre a Piton.

Complimenti signorina Warren. Ancora una volta dimostra la proverbiale intelligenza tanto decantata dagli appartenenti alla Casa Corvonero. Dov'è il cadavere?” sibila Piton cattivo, assottigliando gli occhi scuri per studiare a sua volta la stanza; nonostante ora sia in grado di vedere al buio come durante un'assolata giornata estiva, all'interno del bagno non riesce a scorgere nulla d'anomalo né la presenza d'un altra entità oltre loro, persino le ombre paiono quiete, come se non vi fossero pericoli concreti all'interno di quelle spesse mura incrostate di muschio e muffa secolare.
Non c'è bisogno di essere cattivi, lui è qui con me e mentre vi aspettavamo abbiamo parlato un po'. E' una persona molto intelligente e simpatica! Venga professore, i suoi amici la stanno cercando” sbotta la ragazza fantasma facendo un cenno con la destra in direzione del muro di fondo, ove è ubicato il cubicolo in cui è deceduta prematuramente; per un istante Lily Luna pensa che quel 'professore' sia riferito a Piton, dato che Mirtilla non sembra intenzionata a chiamarlo in altro modo, dato il terrore reverenziale che nutre nei suoi confronti, ma è costretta a ricredersi dopo una rapida analisi mentale della sintassi che fa da scheletro alla frase: il 'professore' a cui s'è rivolta dev'essere per forza la quarta figura annidata nella penombra, la stessa che lei ed il mago stanno cercando.
Si porta al fianco di Severus con la bacchetta alta di fronte al viso, pronta a combattere, osservando sottecchi l'espressione indecifrabile assunta dal pallido volto nel quale gli occhi ossidiana paiono improvvisamente ancor più profondi e scuri.

Ma chi...?

Prego?” sibila il mago nel tono più cattivo e solenne del suo repertorio, facendo schizzare la fantasma oltre la porta del gabinetto più vicino in cerca d'un riparo da quello sguardo furente, omicida, ma prima che possa arrivare a calmare la balbuzia così da articolare una spiegazione sensata e convincente, una risata cristallina rompe il pesante silenzio disceso come una coltre sui presenti, strappando un freddo brivido – presentimento – all'ex professore di Pozioni.

Per Salazar...no...Lui no!

Severus! Ragazzo mio! E' bello rivederti” scandisce una voce gioviale mentre un secondo fantasma emerge dal cubicolo in cui si è nascosta Mirtilla, rilucendo di polvere d'argento nel riverbero prodotto dal Lumos mentre scivola con grazia nell'aria dall'aroma stantio, planando di fronte ai due maghi in carne ed ossa; l'occhio sinistro dell'ex insegnante di Pozioni ha una dolorosa contrazione mentre osserva con puro orrore il viso gentile, ornato da capelli e lunga barba argentei, del fu Preside di Hogwarts Albus Silente digrignando i denti per trattenere una colorita imprecazione.
Lily Luna, sbigottita a sua volta, scruta il fantasma di quell'uomo anziano alto e pallido che, per tutta l'infanzia, era stato uno fra i personaggi di spicco nei racconti del padre, del quale conosce la vita grazie all'accurata biografia scritta da Elphias Doge, letta quando aveva appena dieci anni poiché gli era venuta la smania di approfondire la conoscenza sull'uomo che aveva tenuto testa a ben due grandi Maghi Oscuri.
Lo stesso che ora le sorride gentilmente studiandola con curioso interesse, con un luccichio divertito negli occhi d'un azzurro polvere ornati da sottili occhiali a mezzaluna.

Potter ” la voce di Piton ha la greve pesantezza d'un macigno mentre sibila a denti stretti il suo cognome, sputandolo come un insulto prima di voltare il viso pallido ed affilato per lanciarle uno sguardo nero carico d'odio. “La pagherai”
Ma...che ho fatto?” si difende la strega cercando di reprimere il freddo brivido che le è corso lungo la spina dorsale a seguito di quell'occhiata tagliente, avvertendo le pulsazioni accelerare di colpo; in verità sa perfettamente cos'ha fatto, non servono spiegazioni superflue né inutili giri di parole, poiché suo padre le ha raccontato com'è morto Silente ed i fatti accaduti sulla Torre di Astronomia nel maggio del '96, mostrando un imbarazzo ancora tangibile nel descrivere l'odio che, al tempo, aveva nutrito nei confronti del professor Piton, convinto che li avesse traditi tutti, ignaro dell'ordine che lo stesso Silente aveva impartito affinché potesse ricevere una morte pulita, ciò che la maledizione scaturita dall'anello di Gaunt di certo non gli avrebbe donato, salvando al contempo l'anima di Draco Malfoy.
Si morde con più forza il labbro inferiore imponendosi di non distogliere lo sguardo dagli occhi neri - in tumulto - di Piton, domandandosi quando dolore gli abbia causato quella richiesta imposta, quanto poco valessero i suoi sentimenti in confronto a quelli dei preziosi pargoli del preside.

E la sua anima, Silente?
Hai mai pensato che potesse avere lo stesso peso di quella di Draco?

Nonostante gli aspri commenti di zia Hermione, al tempo aveva letto anche 'Vita e menzogne di Albus Silente' redatto dalla Skeeter, trovandolo terribilmente ostico a causa dello stile frivolo utilizzato dall'autrice, nonché dall'intenzione – palese – di screditare il mago inglese ad ogni capitolo, fornendo versioni alquanto distorte e fantasiose di fatti realmente accaduti solo per il puro piacere di renderlo più 'oscuro' di quanto sia stato realmente in vita; a dieci anni aveva liquidato la biografia con leggerezza, senza soffermarsi più del dovuto sull'immagine d'un Silente manipolatore e maligno affascinato dalle Arti Oscure, credendola indubbiamente 'falsa' ma ora, trovandosi dinnanzi al fantasma di quel mago tanto osannato dal padre e percependo la grevità della rabbia che Piton fatica a celare, le parole della Skeeter le paiono tristemente vere.
Si odia con forza per questa sua maledetta capacità di scavare nell'animo umano con tale maestria, facendo emergere il marcio, il sordido e tutto ciò che dovrebbe giustamente restare sepolto, nonché per la dote innata d'averli riportati alla vita tutti, condannandoli a nuove sofferenze.
Serra il pugno attorno alla bacchetta, cercando di sviare il discorso su un argomento più leggero così da smorzare la rabbia dell'ex insegnante di Pozioni prima che esploda definitivamente, spingendolo ad aggredirla in un folle ed avventato gesto di stizza per essere stato costretto a confrontarsi con il peggiore fra i peccati commessi in vita.

Perché è un fantasma?”
Il mago deve far ricorso a tutto il suo contegno, nonché alla naturale abilità d'occlumante per evitare d'alzare la bacchetta di scatto e castare un incantesimo doloroso e letale alla ragazza immobile al suo fianco, quell'inutile e stupida testa di legno che, con l'alto ideale di vincere una stupida sfida fra adolescenti femmine, ha deciso di leggere quel maledetto rituale d'evocazione scarabocchiato malamente a bordo pagina senza ben capire cosa stesse davvero facendo, passando poi ad insultare - mentalmente - l'intero albero genealogico di quella stramaledetta famiglia che non gli ha portato altro che angosce e disgrazie, riservando qualche colorita invettiva persino alla 'dolce e pura' Evans.

Non ne ho idea. E' il tuo potere, non il mio” sibila glaciale.
Oh, così sei tu la fantomatica fonte che mi ha permesso di tornare qui?” l'ex preside di Hogwarts studia il viso pallido e preoccupato della giovane strega, sul quale spiccano gli scuri occhi castani e labbra sottili, corrucciate, incorniciato da una massa informe e ribelle di capelli rosso fuoco che le ricadono sulle spalle esili; guarda poi gli occhi penetranti di Severus in cerca d'una spiegazione, ma prima che possa articolare una domanda mettendo finalmente a tacere i numerosi dubbi che l'hanno assillato da quando s'è risvegliato fantasma fra gli alberi della Foresta Proibita, oramai settimane addietro, una voce baritona e potente infrange il silenzio.
POTTINA POTTERINA! QUANTO SEI STATA BIRICHINA! DOVE SEI?”

Barley...” espira Lily Luna imprecando come di suo costume, strappando una serie di risa convulse a Mirtilla che trova finalmente il coraggio di emergere dal cubicolo, sicura che la rabbia dell'ex professore di Pozioni non sia più rivolta verso la sua persona, fluttuando nell'aria attorno al gruppetto immobile al centro dell'ampio bagno; Silente inarca un sopracciglio sottile e pallido, sinceramente stupito dalla scurrilità delle imprecazioni che fuoriescono con l'intensità d'un esondazione da quella bocca rosea, femminea, domandandosi in quale ambiente malsano debba essere cresciuta questa studentessa per possedere un simile linguaggio già da adolescente.
Piton invece, oramai abituato a quelle alte ed auliche esplosioni di sdegno, le lancia un'occhiata in tralice afermando con un certo disprezzo quanto sia caduta in disgrazia la scuola nel corso degli anni per permettere a quell'idiota con il quoziente intellettivo d'una ciabatta dalla suola consunta e le capacità lessicali d'un bimbo seienne di fare il bidello a tempo pieno; la strega sta per unirsi all'invettiva quando la voce del fantasma calamita l'attenzione di entrambi, spingendoli a tacere.

Potter?” domanda Albus sbigottito.
Sì, Lily Luna Potter. Altresì conosciuta come 'Mia Disgrazia' o 'Testa di Legno' dall'amabilissimo suo ex collega, il quale dimostra una certa difficoltà nel chiamarmi per nome” replica la ragazza scoccando al mago dai capelli corvini un ghigno malevolo, al quale lui replica con un insulto assai pesante, seguito dalle consuete minacce di morte che spesso le riserva, rese assai più realistiche dalla voce vibrante di rabbia ed intrisa d'odio malcelato; Silente li osserva stranito finché Mirtilla non gli fluttua a fianco catturandone l'attenzione.
Si abitui, signore. Fanno sempre così” espira sconsolata prima di gracchiare “Orsù! Piantatela! Avrete tempo di regolare i conti una volta usciti di qui senza incorrere in Barley. Vi ricordo che il trovare una studentessa di Corvonero assieme a due fantasmi e all'ex professore di Pozioni più temuto della scuola, morto da vent'anni, in questo bagno potrebbe essere un problema”
In effetti” Uscire dalla porta ormai è impensabile, poiché il bidello è già arrivato a metà del corridoio e, anche se corresse nella direzione opposta, rischierebbe comunque un richiamo ed una punizione alla conferma di trovarsi in giro dopo il coprifuoco, per di più in un'area vietata, quindi la ragazza osserva febbrilmente l'ambiente circostante in cerca d'una scappatoia, ben conscia di essere l'unica a non poter sparire attraverso il muro o divenire ombra, ma non trova alcuna altra apertura, eccettuato il rubinetto che conduce alla Camera di Salazar tristemente inaccessibile a causa della sua incapacità di parlare il perseltongue.
Ci sono dei vecchi armadietti in cui potrebbe infilarsi, ma è sicura che Barley si precipiterebbe subito a controllare ed a nulla servirebbe utilizzare un incantesimo di disillusione, dato che tutto il personale ausiliario è stato munito dalla preside di apparecchi per la rilevazione magica, assai utili per scovare studenti fuggiaschi; affonda gli incisivi nel labbro inferiore imprecando in silenzio.

Potremmo schiantarlo” scandisce piattamente Piton, osservando attentamente la porta chiusa del bagno mentre la strega scuote violentemente il capo, sicura che se ci provassero finirebbe sicuramente sotto l'occhio vigile della preside che, oltre ad affibiarle una qualche – restrittiva – punizione di cui non ha certo bisogno, non mancherebbe di comunicare questa improvvisa mancanza di disciplina a suo padre.
Non è James, il quale finiva in punizione praticamente ogni weekend, deve mantenere un profilo basso.

Pottina! Ti sei nascosta qui?”
I pesanti passi del bidello si arrestano dinnanzi alla porta verde, scrostata, la quale inizia a cigolare ruotando sui cardini; osservando la lama di luce proiettata sul pavimento farsi sempre più ampia, come una luna crescente, la ragazza viene colta da un'improvvisa ispirazione.
Lancia una fugace occhiata al muro alle sue spalle, al quale sono state agganciate alcune consunte spalliere in legno, per poi fissare il catafalco composto dagli antichi lavandini barocchi, intimando a Piton di svanire fra le ombre senza porre ulteriori domande prima di puntare la bacchetta verso Silente, il quale la osserva ancora con quel cipiglio incuriosito.

Preside mi scusi. Niente di personale!”
In quell'istante l'enorme e rotonda figura di Barley si palesa sull'uscio in un tintinnio di chiavi attaccate al grosso anello che porta alla cintola e scarpe slacciate, berciando una serie infinita di assurde minacce; la strega si volta e corre verso la parete alle sue spalle, voltandosi verso destra quanto basta per prendere la mira e castare un veloce incantesimo che spinge tutti i rubinetti ad aprirsi di colpo, spandendo getti di acqua fredda all'interno dei lavandini.
Successivamente punta la bacchetta contro il pavimento richiamando un grosso tubo di scarico, il quale buca la pietra sparando un getto d'acqua fetida e pressurizzata attraverso il fantasma di Silente, centrando con clinica precisione il bidello grassoccio che, a causa del contraccolpo, finisce a rotolare lungo il corridoio oramai irrimediabilmente allagato e puzzolente; Lily Luna esegue un balzo, arrampicandosi sulle vecchie spalliere fissate accanto alla porta prima che l'acqua le arrivi alle scarpe, tenendo la bacchetta stretta fra i denti.
Solo quando riesce a sedersi comodamente sui pioli in alto si premette d'espirare sollevata, togliendo il legno dalla bocca per castare l'incantesimo di disillusione; acquattato fra le pesanti ombre che rivestono il soffitto Piton la osserva divertito, notando quanto poco abbia impiegato per mettere in pratica il consiglio inerente allo sfruttare lo spazio circostante come arma, leggermente più rilassato, nonostante l'idea avere nuovamente a che fare con l'ex preside di Hogwarts gli causi un doloroso travaso di bile e continui ad incolpare la Potter per essere una tale Disgrazia deambulante, nonché unica fonte di tutte le sue attuali, terrene, sciagure.

Mirtillina birichina! Guarda cos'hai fatto!” ansima Berley caracollando all'interno del bagno dopo essersi faticosamente rimesso in piedi, bagnato fradicio e discretamente sporco di liquami; osserva con occhi sgranati i pavimento allagato e rotto, dal quale sporge un tubo di scarico che continua a vomitare una sottile e fetida bava marroncina, nonostante la pressione si sia notevolmente ridotta, calcolando mentalmente quante ore di lavoro gli ci vorranno per riportare il tutto com'era prima e a quali insulti gli rivolgerà Gazza una volta sceso dal sesto piano, attribuendo unicamente a lui la colpa di quel disastro.
Questo è il mio bagno, Barley! Non ti permetto d'invadere il mio territorio senza permesso, né di prendermi in giro cantando le tue assurde canzoncine da deficiente!” Mirtilla schizza fuori dal suo cubicolo ghignando sonoramente, additando il grasso inserviente con un pallido indice ammonitore, invitandolo a portare il suo grasso fondoschiena fuori dalla porta se non vuole ritrovarsi nuovamente sparato fuori da un secondo getto d'acqua lurida.
Ma Mirtillina! Cercavo solo Potterina! So che è entrata qui” geme l'uomo passandosi una mano grassoccia fra i capelli ricci, fradici ed unti mentre cerca di valutare quanto le minacce della fantasma possano dimostrarsi veritiere, decidendo poi che il mantenere un profilo basso sia sicuramente l'opzione migliore, non ricordando nello specifico se le fra le abilità possedute dagli spettri vi sia davvero quella di alzare i tubi dal pavimento, e sicuro di non volere ulteriore lavoro da svolgere.
Lily Luna è in dormitorio, idiota che non sei altro. Non certo qui!” replica Mirtilla in tono abbastanza autoritario da spingere il giovane collega di Gazza ad osservare la desolazione del bagno annuendo sconsolato, dimenticandosi di recuperare dalla cintura il dispositivo rileva-incantesimi fornitogli dalla preside McGranitt quando ha iniziato a prestare servizio all'interno del castello; con un alzata di spalle esce sconfitto dalla porta, incamminandosi per il corridoio allagato con l'intento di andare a recuperare secchi e mocio per iniziare a sistemare il disastro compiuto dalla maligna fantasma Corvonero, magari passando prima per la sala inservienti così da ripulirsi alla meglio.

Chissà dov'è sparita Potterina...

Grazie Mirtilla” mormora Lily Luna scendendo lentamente dalla spalliera fino all'ultimo piolo, ove si ferma per qualche secondo prima di spiccare un salto in avanti, atterrando in un punto ove l'acqua è poca a causa delle irregolarità del pavimento; successivamente balza fino alla porta d'uscita, evitando accuratamente gli accumuli di liquido maleodorante, lasciando al suo passaggio solo qualche sottile increspatura, essendo ancora disillusa.
Silente la segue in silenzio, fluttuando a diversi centimetri dal suolo accompagnato dalla studentessa fantasma di Corvonero, ancora impegnato a rimuginare sulla quantità impressionante d'informazioni raccolte nella manciata scarsa di minuti in cui la ragazza è apparsa in bagno.

Dove hai imparato?” domanda Piton apparendo al suo fianco con un sopracciglio inarcato, colpito dall'agilità mostrata dalla ragazza.
A scuola. Aspettando che divenissi abbastanza grande per frequentare Hogwarts, su suggerimento di zia Hermione i miei mi hanno iscritta ad una scuola babbana. Molte bambine presenti nella mia classe seguivano degli sport nel pomeriggio, così mia madre ha pensato di iscrivermi ad aerobica. La sa idea era quella di aiutarmi a socializzare, oltre che a tenermi in forma. Ho frequentato dai sei ai dieci anni, amiche non me ne sono fatte, ma in compenso qualcosina di utile per i duelli ed il Quidditch l'ho imparata” la giovane strega incurva le labbra in un accenno di sorriso, osservando il viso affilato dell'ex professore in cerca d'un accenno alla rabbia mostrata poc'anzi, dubbiosa su come comportarsi dato che la ragione le consiglia di mantenere le distanze, almeno finché non avrà sbollito, mentre l'istinto la spinge ad avvicinarlo e scusarsi – di cosa, poi? - ancora una volta per la leggerezza compiuta la notte del trentun ottobre, come se quelle inutili parole bastassero ad annullare l'arcana magia che ha permesso a settantotto cadaveri di tornare dall'oltretomba.
Hai detto di chiamarti Lily Luna Potter e, da quel poco che ho potuto vedere dopo essermi risvegliato, questa non è più la Hogwarts degli anni novanta. Quindi, giovane strega, mi aiuteresti a capire in che anno siamo e chi sia tu?” domanda gentilmente Silente strappando la ragazza alle sue elucubrazioni.
Oggi è il ventitré novembre duemilaventitré. La testa di legno qui presente è la terzogenita di Harry Potter e Ginevra Weasley, smistata in Corvonero per un palese errore di quello straccio consunto e mal rabberciato del Cappello Parlante, data l'indole decisamente Grifondoro e la poca padronanza dell'encefalo dimostrata in pressoché ogni occasione. Quanto a spiegazioni più dettagliate sul 'come' e 'perché' entrambi ci troviamo nuovamente qui, nonostante la nostra condizione di trapassati, le rimanderemo a quando avremo raggiunto un posto sicuro in cui parlare” la voce tagliente di Piton è il muro contro cui s'infrangono tutti i buoni propositi d'una rapida riappacificazione formulati dalla giovane strega, la quale digrigna i denti colta da un'improvvisa vampata di furia.
Sta per ribattere in modo assai sgarbato quanto un'improvviso urlo proveniente dal pianerottolo richiama la sua attenzione, smorzando ogni intento bellicoso per permetterle di concentrarsi sul problema più attuale, ovvero il trovarsi fuori da un bagno classificato come 'inagibile' completamente allagato durante il coprifuoco, senza possibilità di svanire fra le ombre o attraversare le pareti come, invece, possono fare i suoi improbabili compagni d'avventura, quindi abbandona il volto di Piton, osservando attentamente il fondo buio del corridoio, nell'opposta direzione; Gazza deve aver finito di pulire il sesto piano ed ora sta inveendo contro il povero Barley, ma non impiegherà molto prima di venire a sincerarsi dei danni di persona, quindi deve essere rapida e pregare d'avere la fortuna di non beccare nessun prefetto o insegnante di ronda.

Devo andare prima che mi trovino. Ciao Mirtilla, grazie ancora per l'aiuto!” rivolge un frettoloso saluto alla fantasma prima di iniziare a correre sparendo dietro l'angolo, giungendo all'area dedicata alle classi di trasfigurazione, continuando a procedere cautamente nella semioscurità attenta a non urtare le varie suppellettili disposte lungo le pareti o a non inciampare nei numerosi tappeti persiani ornati di lunghe frange, quando la voce di Piton la blocca sul posto, spingendola a voltare il capo verso il muro alla sua sinistra, ornato da un'enorme quadro dalla cornice in oro brunito, istoriata, nel quale è raffigurato uno scorcio della rigogliosa campagna inglese.
Il mago l'ha colpito con un colpo di bacchetta, rivelando una stretta ed angusta scala a chiocciola che si inerpica verso l'alto, sulla quale intravede a fatica il luccichio polveroso delle vesti di Silente; Piton sogghigna divertito dall'espressione stupita apparsa sul viso della ragazza, da brava Potter sarà sicuramente stata a sua volta un'utilizzatrice della maledetta mappa partorita dai Malandrini nei peggiori anni della Storia di Hogwarts, anche se non con la stressa frequenza del fratello maggiore, ed ora si starà sicuramente chiedendo se quel passaggio le è sfuggito.

La Mappa del Malandrino tanto cara ai tuoi fastidiosi parenti non è mai stata completa. Ci sono passaggi che nemmeno loro conoscevano, nonostante Minus ne abbia scovati parecchi. Questo sale fino al quinto piano, da li dovrebbe essere più facile per te raggiungere la torre di Corvonero”
E ...?” domanda Lily Luna incerta, accennando con il mento alla figura evanescente immobile sul primo, angusto, gradino senza riuscire a pronunciarne il nome, cercando di studiare il volto in ombra dell'ex professore con scarsi risultati, data l'oscurità del corridoio e la poca espressività che è solito mostrare; l'idea di lasciarlo solo con l'ex preside di Hogwarts le causa una certa apprensione, alimentata dalla conoscenza di molti – sebbene non tutti – dettagli che hanno portato alla fatidica notte sulla Torre di Astronomia, la quale deve essere stata uno dei momenti più brutti nella vita di Piton, della quale conserva nell'animo una cicatrice ancora fresca e dolorante.
Non ti preoccupare. Dopotutto è un fantasma, non c'è pericolo che mi venga l'impulso di ucciderlo con una seconda Avada Kedavra” replica sprezzante prima di invitare Albus a farsi trovare di fronte al corridoio del settimo piano, ove dovrebbe apparire la porta della Stanza delle Necessità, senza perdersi in giro per il castello o compiere inutili e pericolose deviazioni.
La ragazza sospira inquieta prima di sparire oltre il quadro.



Afflictis longae, celeres gaudentibus horae.
Decisamente.
Sarà una lunga notte”


_______________________________________


Capitolo modificato e revisionato in data 07/08/2023

NDA: Altro capitolo lungo ricco di rivelazioni e nuove sfortune, specie per Severus; pian piano ci avviciniamo ai Santurnalia e Lily Luna ha guadagnato un nuovo – alleato? Nemico? - grattacapo a cui far fronte, incarnato nella figura evanescente del preside che tanto aveva aiutato suo padre durante gli anni della guerra contro Voldemort.
Ho voluto inserire la scena in cui Lily e Rose si confrontano proprio per rimarcare il cambiamento che sta affrontando la giovane Potter, che la spingerà sempre più lontano da quella che era fino alla notte del rito, per trasformarla in altro.

Ringrazio tutti coloro che sono giunti fin qui, che hanno aggiunto questa storia alle preferite\seguite\ricordate e chi ha trovato un briciolo di tempo per recensire e lasciarmi un parere.

Grazie davvero!


Alla prossima!


_Morgan

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: _Morgan