νέκυια
- Capitolo VI -
L'Aria ed il Baratro
[A4 stropicciato, fitto d'una calligrafia sottile con note a margine inerenti le tecniche di picchiata nel Quidditch]
“Gli
accidenti,
cercare
di cambiarli è impossibile.
L'accidentale
rivela l'uomo”
[Pablo Picasso]
Hogwarts,
9
dicembre 2023 ore 11.40
Campo
di Quidditch
Il
vento freddo, tagliente, le sferza il viso con forza facendole
lacrimare gli occhi e rendendo difficoltoso mantenere la scopa in
asse, rendendo ogni sterzata, ogni piroetta, un incerto salto verso
il vuoto ma lei non vi bada, beandosi della sensazione di appagamento
che le da volteggiare a venti metri da terra, esibendosi in complesse
acrobazie assieme ai suoi compagni di squadra per ringraziare e
salutare tutti i tifosi che li hanno sostenuti dagli spalti con grida
e striscioni, i cui volti minuscoli –
indistinti – ora
li osservano estasiati; hanno vinto contro Tassorosso per 170 punti
contro 10, annichilendo la loro difesa e segnando tre perfetti goal
prima che lei si lanciasse alla ricerca del boccino come una furia
mitologica, cavalcando i venti inclementi carichi di neve di Scozia
come se fosse una creatura d'aria e non di terra, dimostrandosi
nettamente superiore al quieto e prudente Scamander (I).
'
Siate affamati, siate folli' diceva Steve Jobs e lei quando inforca
la scopa lo è di certo, una minuta figurina avvolta in un
manto blu
notte su cui il suo cognome spicca opalescente, un monito a ricordare
la lunga generazione d'atleti che le ha dato i natali e ciò
che lei
vorrebbe dimenticare, credendo le basti solo il numero per affermare
il proprio talento, come vorrebbe dimenticare la profonda connessione
scoperta con la terra, con quel mondo infero che tanto l'attrae e la
spaventa, accompagnandola ovunque vada, in incubi e sogni
così come
da sveglia, quando scivola silenziosa come uno spettro fra le mura
imponenti della fortezza di Hogwarts.
Solo
lì riesce ad essere libera e lucida, disincarnata,
poiché all'aria
non importa se lei sia davvero una negromante o una semplice
ragazzina così sprovveduta da leggere un rituale di cui non
conosceva l'origine, non si cura del fatto che abbia resuscitato
Mangiamorte e studenti innocenti, richiamando persino il fantasma del
vecchio preside di quella scuola, poiché vuol solo essere
cavalcata
e lei, con le cosce ben strette alla sua nera Tornado V –
Fire
dalle punte in saggina ornate di rosso vermiglio, l'asseconda e si
libera, respirando a pieni polmoni il freddo per smorzare la magia.
“Potter!”
Milena Trevisan è una sirena dai lunghi capelli castano
biondo
raccolti in uno chignon austero, al quale alcune ciocche sfuggono
ribelli e le si porta a lato, osservandola con viso arrossato ed
occhi coperti dagli enormi occhiali vintage da aviatore, nelle cui
lenti a specchio la debole luce del sole dicembrino si scinde
rifrangendosi; sorride con labbra screpolate, mostrando la fila di
denti bianchi mentre si complimenta per le evoluzioni
–
tutta scena, teatralità pura – con
le quali s'è lanciata predatoria sul boccino, chiedendole a
cosa sia
dovuta questa sua improvvisa voglia di mettersi in mostra.
Lily
Luna ride gettando indietro la testa, lasciando ondeggiare la lunga
treccia color fiamma viva nel vento mentre gli occhi saettano rapidi
verso il limitare del campo, su una porzione di terreno coperta
d'erba rada adombrato dall'imponente struttura degli spalti di
Corvonero, ove un puntolino nero pare scrutarla di rimando, immobile
accanto a quella che pare una nuvoletta di fumo grigiastro o nebbia
ostinata.
“Il
capitano continua a ripetermi che parte del nostro compito è
divertire il pubblico. Ho deciso di prenderlo in parola”
grida
sovrastando il sibilo acuto di quel vento inclemente fra le cui
volute ondeggiano entrambe, mantenendo a fatica il controllo delle
scope per godere ancora – pochi istanti
– della
libertà da esso offerta.
La
mazza da battitore di Milena, attaccata agli appositi ganci montati
sulla parte posteriore del manico della sua Comet Stellar è
come una
vela contro la quale le raffiche s'infrangono, accentuando il
dondolio, ma la Corvonero pare non curarsene, continuando a studiare
la compagna con gli occhi azzurri velati di sincero divertimento; che
Potter avesse delle potenzialità l'ha sempre saputo sin dal
primo
anno, da quando la osservava furtivamente aggirarsi per i corridoi
scansando folla e notorietà, rinchiudendosi in biblioteca
sola, con
libri e pergamene come unici compagni oltre ai pochi familiari
– il fratellino Serpeverde e la cugina Grifondoro –
ai
quali concedeva attenzione, ma dalla notte di Halloween sembra essere
cambiata molto, iniziando a demolire quel guscio di silenzio ed
introversione che le ha permesso di sopravvivere per quasi sei anni
come un – banale –
fantasma , facendo così emergere quella parte che lei reputa
terribilmente interessante.
A
che pensavi mentre leggevi il rituale d'evocazione degli spettri, in
greco?
A
che pensavi quando, rimasta sola, hai avuto abbastanza sangue freddo
da spedire al riposo eterno il morto che è uscito dal
cerchio?
Vedendola
aggirarsi per i corridoi in penombra avvolta nella lunga mantella
d'una taglia più grande nessuno lo direbbe, ma Lily Luna
possiede la
cinica e spietata freddezza dei predatori e davanti agli occhi
divertiti di Amanda Anderson, che stupidamente la canzonava dandole
dell'incapace nel constatare che –
apparentemente –
il rituale non stesse funzionando, ne aveva dato prova: ricorda bene
l'odore di pioggia e vegetazione umida del sottobosco, i piedi
affondati nella terra ricca, impreziosita da un tappeto di foglie
marcescenti e le loro mani intrecciate a formare un cerchio mentre
Potter, imperterrita, salmodiava; ricorda l'urlo di Grace quando lo
spazio all'interno del cerchio disegnato nel fango aveva iniziato a
tremare rivelando una mano ossuta dalle unghie giallastre simili ad
artigli e rammenta la paura, salitale in gola sottoforma d'adrenalina
e bile acre che le ha scosso il corpo, spingendola a correre come mai
in vita imitando le due compagne di casa, mentre la terza, stoica,
rimaneva immobile continuando la litania.
Vorrebbe
chiederle di quella notte, di raccontarle cosa sia accaduto e che
fine abbia fatto il cadavere emerso dalla terra, poiché lei
è
l'unica ad avere le giuste risposte dato che Grace si rifiuta di
ricordare ed Amanda è stata ritirata da scuola dal padre
ancora a
Novembre, ma ogni volta in cui incontra gli occhi nocciola puliti e
limpidi della Potter la domanda le muore in gola, annichilita dalla
sensazione che qualsiasi risposta essa le darà
sarà molto più
difficile d'accettare del silenzio.
Stringe
le dita fasciate dagli spessi guanti da gioco attorno al manico della
scopa e s'impone contegno, ricordandosi di non essere mai stata una
vigliacca e che domandare è l'unico modo per levarsi il
dubbio ed è
meglio che accada lì, ove sono sole in comunione col
cielo,anziché
fra le mura con troppe orecchie di Hogwarts, ma quando dischiude le
labbra pronta a parlare l'urlo gioioso di Reeds la zittisce; il
capitano plana come un falco fra le due streghe in uno svolazzo del
lungo mantello blu oltremare, con i ricci trattenuti a stento in una
coda alta.
“Ottimo
lavoro ad entrambe!” esulta felice, sollevando dagli occhi un
paio
d'occhiali identici a quelli della Trevisan per poter studiare meglio
i visi arrossati delle due streghe; Lily Luna è stata
eccezionale,
le sue piroette e picchiate hanno sbalordito ed emozionato, regalando
a Corvonero una vittoria schiacciante mentre Milena s'è
dimostrata
l'inflessibile carrarmato che è anche al suolo, schiacciando
ogni
tentativo degli avversari d'avvicinarsi ai loro anelli con colpi di
bolide precisi e puliti, perfetti malgrado il forte vento che ne
sfalsava la traiettoria.
“Direi
di fare un ultimo giro del campo in formazione per allietare il
pubblico, prima che la McGranitt ci cacci fuori a calci”
aggiunge
poi osservando la tribuna dei professori ove la figura della preside
si distingue alta e longilinea, vestita con una lunga tunica borgogna
e l'immancabile cappello a punta sotto al quali s'intravede il viso
severo, rivolto nella loro direzione; Milena incurva le labbra in un
ghigno accantonando nuovamente l'idea di parlare con la Potter,
esibendosi in una caduta verticale perfetta per raggiungere il resto
della squadra ferma più sotto, intenti a discutere con i
Tassorosso.
“Vi
precedo!” l'urlo si perde nel sibilo acuto del vento,
strappando un
sorriso al giovane capitano che s'invola a sua volta, non prima
d'aver lanciato un'occhiata interrogativa a Lily Luna, ancora
immobile.
“Vieni?”
Lei
annuisce, inspirando a pieni polmoni quell'aria fredda e frizzante
che sa di vita e neve candida, lasciando che il rollio della Tornado
V – Fire la culli ancora per qualche istante
affinché i pensieri
legati alla terra restino inconsistenti e distanti, piccole
foglioline in balia della furia del vento fra i cui flutti si sente
libera e potente, leggera; poi, dopo aver lanciato un'ultima occhiata
al puntolino nero appostato nell'ombra degli spalti si lancia a sua
volta verso il campo dall'erba verde, ben curata, che si estende
sotto di lei, avvertendo la voce dell'aria farsi sempre più
distinta
così da rammentarle le parole di quella profezia che per
giorni ha
ignorato con forza.
“Durante
i Saturnalia,
la
caccia del Solstizio.
Re,
regina ed asso ti faranno a pezzi”
Cosa diventerai?
“Superba
partita, non trovi anche tu, Severus?” domanda il fantasma di
Albus
Silente studiando con interesse le acrobazie effettuate dalla squadra
di Corvonero come ringraziamento ai tifosi che li hanno supportati
durante l'incontro; Lily Luna scivola agile ed aggraziata fra i suoi
compagni come una sirena d'aria, per nulla intimorita dalle forti
raffiche di vento freddo che sferzano inclementi il terreno di gioco,
facendo volare sciarpe e cuffie agli studenti meno accorti ed
agitando le bandiere d'entrambe le casate, gonfiandole come fossero
onde impazzite; dagli anni novanta molte cose sono cambiate, pensa
con una punta di malinconia ascoltando la 'musica' sparata ad alto
volume - Remixata, Lily l'ha definita
così – da
altoparlanti neri grossi quanto bauli da viaggio posti ai lati del
tavolo degli speaker, sulle cui 'note' i ragazzi improvvisano
picchiate e brusche sterzate, creando coreografie pazzesche alle
quali nessuno aveva mai pensato, ai tempi in cui era preside.
L'uomo
in nero al suo fianco risponde con un grugnito, riparandosi contro
gli spalti per poter accendere l'ennesima sigaretta senza che il
vento lo contrasti, inclemente.
“Sai,
mi chiedo perché Madama Bumb non abbia mai pensato a far
svolgere
queste acrobazie anche ai nostri studenti; sarebbe stato interessante
vedere Harry o i Weasley divertire ed affascinare il pubblico in
questo modo. Inoltre credo sia un buon modo per mostrare
l'abilità e
la capacità di controllo del mezzo di ogni
giocatore” continua
imperterrito l'ex preside con occhi fumosi lucidi di gioia, battendo
le mani con trasporto quando uno dei ragazzi Corvonero
–
il capitano – esegue
un salto
dalla scopa, richiamandola poi con la bacchetta per atterravi sopra
prima di toccare il suolo.
“L'ego
di Potter l'avrebbe spinto a spiaccicarsi al suolo ancor prima d'aver
terminato il primo segmento di campo, mentre i gemelly Weasley
avrebbero fatto esplodere i loro dannati fuochi d'artificio creando
un casino incontenibile e quel tonto di Ronald sarebbe finito
incastrato in uno degli anelli, prodigandosi nell'assurda impresa di
passarvi attraverso” Piton
espira una boccata di fumo denso e biancastro che s'invola in
riccioli, disperdendosi nell'aria, studiando con occhi ossidiana
umidi a causa del freddo la figurina sottile e slanciata a cavalcioni
d'una scopa nera con bande laterali e coda d'un rosso vermiglio,
simile a sangue non ancora coagulato, incurvando le labbra pallide in
una smorfia; drammatica, con quella punta di orrido gusto kitsch che
la rende ancor più teatrale, cavalca i venti con
un'incoscienza che
rasenta la follia, prodigandosi in evoluzioni avventate e rischiose,
pulite, alle quali il pubblico esulta ed ulula gioioso, sovrastando
il baccano prodotto da quell'obbrobrio che stenta a definire
'musica'.
Ben
calcata nell'orecchio sinistro ha una cuffietta scura dalla quale
scende, sotto il pesante mantello nero in cui s'è avvolto,
un cavo
sottile che la collega alla gemella, abbandonata contro al petto
fasciato dall'austera casacca nera, terminante in un jack inserito
sullo smartphone che tiene nella tasca dei pantaloni.
Cercare
di persuadere Albus nel desistere a trascinarlo a vedere la partita
s'è rivelato fallimentare, poiché l'ex preside
è si incorporeo, ma
sa perseguitare il prossimo con notevole e fastidiosa insistenza
–
tratto posseduto già in vita, acuito dalla morte –
spingendolo
alla pazzia, così è stato costretto a raggiungere
il campo ed
avrebbe assistito al match con un vago accenno d'interesse se le cose
fossero rimaste come nella Hogwarts dei suoi anni; quando ha udito il
baccano prodotto dalle casse e l'orribile musica che il dj
– dovrà ucciderlo nel sonno – ha
proposto come sottofondo ai momenti salienti dello scontro, ha
ingoiato un imprecazione fra i denti, recuperando il dispositivo
dalla tasca per sparare a tutto volume un po' di sano Rock anni '80,
cosa che gli ha permesso d'ignorare buona parte degli assurdi
sproloqui di Silente e del cronista così da concentrarsi
solo sulla
partita e sulle folli manovre – suicide – messe in
pratica dalla
sua 'protetta', alla quale dovrà ricordare che la missione
è
sopravvivere finché non avrà mandato a dormire
tutti i risvegliati,
non uccidersi nel tentativo di catturare il boccino d'oro nel modo
più sconsiderato ed appariscente possibile.
Una cosa te la devo, testa di legno, lo smartphone si sta dimostrando davvero utile.
“Oh
Severus, su! Non essere sempre così drammatico!”
lo rimprovera
bonariamente il fantasma.
“Non
drammatico, realista” si porta la sigaretta alle labbra
inspirando
una lunga boccata dal gusto amaro, pesante, senza distogliere lo
sguardo dalla squadra di Corvonero che sta completando l'ultimo giro
di campo in formazione d'attacco, seguita a ruota dai Tassorosso,
accompagnati da uno scroscio d'applausi e grida entusiaste; lei
è un
puntino oltremare ornato da una lunga treccia rosso fiamma e
all'ultima curva decide di stupire nuovamente quella platea che l'ha
sempre considerata troppo altera ed intelligente per mettersi in
mostra così sfacciatamente, rovesciandosi su un lato per
rimanere
ancorata al manico della scopa con solo mano e gamba destra,
distendendo la sinistra nell'aria mentre la testa ciondola nel vuoto
e, nonostante non la veda, è sicuro che sta sorridendo
divertita.
Albus
esulta nuovamente battendo le mani con foga, sottolineando quanto la
ragazza somigli ad Harry e Ginny, trattenendosi dall'includere nel
paragone anche James Potter frenato dalla sua presenza, ma lui non se
ne cura, poiché tutta l'attenzione è rivolta alla
piccola e pazza
strega che volteggia nell'aria con la stessa grazia di un essere
dotato di ali, sicuro che la sua sconsideratezza nasca da qualcosa di
più profondo della genetica; quando le due squadre atterrano
nel
campo verde dalla forma ovale per salutarsi e dirigersi agli
spogliatoi l'uomo inclina il capo in un lieve cenno d'assenso, un
complimento silenzioso e sentito verso quei ragazzi che
–
deve ammetterlo – hanno
disputato una partita esemplare e verso lei, che è aria
oltre che
terra.
“Dovresti
congratularti a voce, Severus. Le farebbe piacere” dice
Silente
osservandolo con le labbra incurvate in un sorriso gentile, ma lui
scuote fermamente il capo, inspirando l'ultima amara boccata di fumo
prima di far svanire il mozzicone di sigaretta.
“Si
monterebbe la testa. Ho bisogno che rimanga lucida”
“Saturnalia.
La caccia del Solstizio” pondera il vecchio mago
“Come
precedentemente detto si tratta di un ciclo di festività
della
cultura romana dedicate al Titano Saturno, nelle quali l'ordine
sociale veniva sovvertito. Si collocavano nel periodo che ora
è
compreso fra il 17 ed il 23 dicembre, quindi manca poco”
“Per
questo dico che non è il momento di distrarla. Non sta
prendendo
seriamente l'avvertimento di Tiger, non se ne preoccupa
poiché lo
reputa assurdo. Inoltre vi è il problema delle
vacanze” Piton
sbuffa, recuperando dalla tasca lo smartphone nero per spegnere la
musica; il monito sibilato dal suo ex studente settimane addietro gli
ha dato parecchio da pensare poiché sottintende molte
più cose di
quante ne rivela, esattamente come le parole di Turpin, mentre Lily
Luna l'ha liquidato come assurdo, dato che sarà costretta a
tornare
alla Tana ove si troverà circondata da una nutrita schiera
di
parenti, quindi certa che nessun risvegliato verrà mai a
cercarla
per tentare di ucciderla.
“Sì,
mi ha accennato al fatto che durante le vacanze non le è
permesso
rimanere a scuola. Ma come abbiamo supposto nemmeno buona parte di
'loro' si trova ancora fra questi confini ed io ho il forte sospetto
che se lascerà le mura del castello sarà in
pericolo” gli occhi
azzurro polvere, evanescenti, del vecchio mago osservano gravemente
il viso pallido ed inespressivo dell'ex professore incontrando due
abissi neri dal taglio allungato fermi, profondi.
Hanno
passato intere notti a setacciare ogni angolo della foresta e del
castello in cerca dei restanti sessantotto risvegliati senza trovarne
alcuno, supponendo quindi che si siano spostati verso le
città
vicine in cerca di cibo o altre fonti di sostentamento; l'articolo
ritagliato dalla Gazzetta del Profeta recante data 17 novembre 2023,
inerente allo scempio d'animali a Blair Atholl, Killiecrankie e
Aldclune giace affisso alla lavagna apparsa opportunamente nella
stanza delle necessità, sulla quale stanno segnando
possibili teorie
e fatti oggettivi inerenti la ricerca, collegato ad altre notizie
estrapolate dai quotidiani locali babbani tramite internet:
sparizioni d'animali da cortile in altri villaggi del Perthshire -
quasi tutti di colore nero – dei
quali sono state poi ritrovate solo ossa e qualche brandello di carne
priva di sangue, l'aggressione di due turiste da parte d'un uomo
descritto come ' senza fissa dimora con problemi psichiatrici' vicino
alla spiaggia di Portobello a Edimburgo e l'effrazione avvenuta
presso il St. Andrews Medical Center, dal quale sono state prelevate
numerose sacche di sangue per trasfusione.
La
divulgazione magica invece tace, ma ciò non li ha stupiti,
essendo
la Gazzetta del Profeta un giornale fortemente controllato ed
influenzato dal Ministero della Magia, nonché l'unica fonte
autorevole di notizie del loro mondo.
“Non
posso andare con lei”
“Ha
bisogno di te, Severus” replica Silente in tono conciliante
ma
fermo, lo stesso con il quale l'aveva convinto per anni a fare da
balia al giovane Harry, ottenendo un ringhio sommesso ed un'occhiata
nera tagliente come la lama d'una spada, perché lui
è cambiato,
morire per adempiere alla missione di mettere Potter in condizione di
battere l'Oscuro Signore è stato l'ultimo gesto di
'cortesia' nei
confronti di quel vecchio pazzo manipolatore, a cui non
perdonerà
mai l'ordine mascherato da supplica d'ucciderlo per salvare il
giovane Malfoy; non capisce quale ferita gli abbia inferto,
né quale
angoscia avverta dentro, così forte
e radicata
da essere
sopravvissuta persino alla morte e si chiede con quale coraggio
–
faccia di culo – ora lo stia nuovamente invitando a farsi
carico
delle disgrazie di una giovane adolescente
– Potter –
con oscuri
legami magici.
“E'
perfettamente in grado farcela da sé, se solo s'impegnasse.
E non
usare più quel tono con me. Il tempo in cui ti mostravo
rispetto,
prodigandomi ad eseguire ogni tuo folle ordine è finito da
tempo,
Albus. Sono stanco. Stanco di venire utilizzato come una pedina,
stanco di fare da balia ad assurdi ragazzini invischiati con assurde
profezie e doni malefici” replica riversando in quelle parole
al
vetriolo anni di orgoglio ingoiato a forza in nome d'un bene
superiore, anni a passati a torturarsi per la morte della donna che
era divenuta sua ossessione, anni nei quali aveva toccato le peggiori
profondità dell'inferno in nome d'un legame reciso troppo
presto,
troppo futilmente e nei quali quel vecchio pazzo che ora gli fluttua
dinnanzi era stato l'unica persona che avesse potuto considerare
'amica' , nonostante poi l'abbia tradito e ferito in modo orribile.
Silente
lo osserva in silenzio con le labbra ferme in una linea pallida,
appena visibile sotto i baffi spioventi che si perdono nella lunga
barba argentea e l'espressione dolce e rassicurante d'un genitore
intento a discutere con un figlio ribelle, ostinato, ma internamente
le parole di Severus lo feriscono più di quanto mostri,
poiché sono
terribilmente vere; per diciassette anni l'ha utilizzato come una
pedina facendo leva sull'amore provato per Lily Evans, aspettando che
Harry Potter fosse pronto per sconfiggere Voldemort senza considerare
appieno i suoi sentimenti e senza trovare il coraggio di rivelargli
da subito quali azioni avrebbe dovuto compiere, convinto che non si
sarebbe posto alcun problema dinnanzi ad orrori quali l'omicidio, la
tortura e le menzogne.
“La
sto aiutando solo per mio tornaconto, non perché
é la figlia di
Potter, nipote di Lily. Non mi ingannerai più,
poiché non
m'interessa di che colore abbia gli occhi, di lei non
m'importa” la
frase si perde nel sibilo acuto del vento che sferza il terreno con
forza, facendo ondeggiare il lungo mantello nero ed attraversando il
fantasma di Albus che, immobile ed immune ai suoi terreni effetti,
scruta attentamente il tumulto che si annida negli occhi ossidiana
dal taglio asciutto dell'uomo; sebbene ad una prima analisi possano
risultare piatti ed inespressivi al loro interno vi è
l'abisso, una
voragine che racchiude un mondo d'emozioni e paure, angosce ed amori,
un abisso in cui Silente annega alla ricerca della verità e,
quando
ne emerge dopo averne scorto un barlume, sorride.
“Puoi
biasimarmi per tutta l'eternità per ciò che ti ho
obbligato a fare
e non avrei nulla in contrario, poiché la tua rabbia
è
giustificata, così com'è giustificato il tuo odio
nei miei
confronti, ma Lily non c'entra. Forse potresti aiutarla non per
obbligo, non perché è la nipote della donna che
hai tanto amato, ma
semplicemente perché è lei e di lei
t'importa”
“E'
una ragazzina, un'idiota che si è messa a svolgere un
rituale senza
ben capire di cosa si trattasse solo per far vedere alla sua compagna
di casa di essere più brava e intelligente di lei. Dovrebbe
importarmi di una così? Inoltre è cocciuta,
fastidiosa, impreca
come uno scaricatore di porto e non ha la minima accortezza nel
vestire” ad ogni difetto snocciolato in tono velenoso da
Severus,
la cui espressione è una maschera di puro sdegno, il sorriso
sulle
labbra incorporee di Silente s'allarga mentre gli occhi azzurri
vengono catturati da un particolare, da quel paio di 'cuffiette' nere
che Lily Luna ha regalato all'ex professore dopo che questi
è
riapparso giorni addietro con uno di quegli strani telefoni, ancora
nella scatola e senza voler spiegare ove l'abbia preso; dopo un primo
sguardo stupito la giovane strega l'aveva aiutato a 'confunderlo?',
'conferirlo?', 'configurarlo?', per poi insegnargli come utilizzarlo
per svolgere ricerche su internet e le funzioni principali delle
varie applicazioni e per tutto il tempo avevano lavorato vicini,
spalla contro spalla, condividendo opinioni e lanciandosi battute
taglienti.
Oh,
sono sicuro che se davvero la odiassi non le avresti concesso tutta
questa libertà.
E
non saresti venuto a guardala giocare.
“Legge
troppo”
“Detto
da te è quasi comico” Silente inarca un
sopracciglio, stupito e
divertito.
“Il
punto è che di lei non m'importa” sibila Piton
rimarcando nuovamente il concetto mentre osserva con
occhi di fuoco nero il fantasma, smaniando per cancellargli
quell'insopportabile sorriso dal viso.
“Giusto,
giusto. Quindi il continuare a rammentarle che ai Saturnali non manca
più molto tempo e che deve arrivarci preparata è
solo una scusa per
farla sentire in difetto, come facevi con i tuoi studenti?”
“Ovviamente”
risponde lapidario l'ex professore.
“E,
vado sempre per ipotesi, il fatto che tu l'abbia aiutata con quella
Pozione Ricostituente alla Mandragola che dovrebbe presentare alla
lezione di domani, della quale non ha potuto seguire alcune fasi a
causa degli allenamenti di Quidditch venerdi pomeriggio e della
partita stamane, è solo per rimarcare la tua
superiorità in
materia?”
L'azzurro
polvere luminoso e trasparente degl'occhi di Silente incontra
l'ossidiana nera, granitica e profonda come un abisso di tenebra, in
cui divampa un fuoco assai simile all'Ardemonio alimentato dalla
superficiale rabbia che l'uomo prova, maschera d'un sentimento
più
complesso ed alieno di cui non vuol ammettere l'esistenza; il preside
prorupe in una risata cristallina che è come scarica
elettrica per i
nervi tesi di Severus, spingendolo a bramare con disperata urgenza la
possibilità di finirlo con una seconda Avada Kedavra.
Lo
odia, lo odia per il tono quasi paterno con cui gli suggerisce idee
per le ricerche sui risvegliati e sulla magia della Potter, lo odia
per avergli perdonato ogni peccato commesso, ogni debolezza ed ogni
mancanza con una semplicità disarmante, accogliendolo sempre
a
braccia aperte pur quando nessuno l'aveva voluto ed infine lo odia
per quella fastidiosa capacità di leggergli dentro come se
fosse un
libro aperto, ignorando le barriere che lui è solito
ereggere per
abitudine ed autoconservazione; sospira infastidito, gettando fuori
la rabbia in una nuvoletta di vapore biancastro che si perde nel
vento freddo, inclemente, assottigliando appena lo sguardo mentre
fissa l'erba rada ripensando alla Potter, a quanto si stia
dimostrando terribilmente 'interessante' e a come debba costringersi
a mantenere ben saldo il muro fra di loro per mille
–
giusti – motivi
che lei pare
ignorare, troppo attaccata alla logica per vedere l'irrazionale
realtà.
“Oh,
'fanculo Albus!” ringhia per farlo tacere senza trovare
alcuna,
intelligente, motivazione al perché abbia deciso d'aiutare
la
ragazza in Pozioni nonostante le avesse ricordato più volte
di non
essere li per quello scopo, senza però risparmiarle una
pesante
sgridata inerente alla sua inettitudine per non aver iniziato il
compito prima e, quando ormai le parole hanno abbandonato le sue
labbra pallide, si rende conto d'aver risposto con la stessa cadenza
utilizzata da lei per farlo star zitto quando è stufa di
ricevere
insulti.
Il
muro, focalizza il muro...
Per
Salazar!
“Ciao
Lily!” Silente si volta, accennando un saluto con la mano nel
vedere l'esile figura dai capelli raccolti in una treccia rosso
fiamma avanzare verso di loro con la scopa in spalla; Piton le lancia
un'occhiata a sua volta rimanendo stupito nel vedere che la divisa di
Quidditch le calza giusta e quanto sia diversa da quelle utilizzate
dai ragazzi negli anni '90: il busto è coperto da una giacca
in
tessuto sintetico con protezioni su gomiti e spalle, sotto la quale
s'intravede una sorta di armatura a collo alto che le fascia
completamente il busto, riparando schiena e petto grazie ad una serie
di lamine metalliche. I guanti sono interi e rinforzati a loro volta,
lunghi fino metà braccio, simili alle ginocchiere che
proteggono la
gamba, infilandosi negli alti stivali neri muniti di lacci sul retro,
sopra a pantaloni attillati – da cavallerizza –
neri; al collo
porta un paio d'occhialoni da aviatore con le lenti a specchio, d'un
rosso che vira all'ambra, pacchiani come le decorazioni vermiglie
sulla scopa ed il mantello color blu oltremare danza nel vento come
un'onda impazzita e l'avvolge, facendone risaltare la figura
slanciata e la carnagione chiara del viso, ornata da quella massa di
capelli ribelli che sfuggono alla stretta treccia.
“Buongiorno!
Piaciuta la partita?” incurva le labbra in un sorriso quando
gli
occhi nocciola incontrano quelli neri di lui, stando ben attenta a
rimanere quanto più vicina possibile agli spalti
così da risultare
'nascosta' alla vista d'eventuali curiosi di passaggio; Silente
annuisce entusiasta, prodigandosi in una serie di complimenti per il
gioco impeccabile e per le stupende acrobazie con le quali hanno
allietato il pubblico a fine match, rammaricandosi che tali
spettacoli non fossero stati introdotti quando ancora lui era
preside.
“Stavi
cercando di suicidarti, Potter?” sbotta atono Piton,
smorzando il
sorriso sul volto della ragazza che ritorna seria e pensosa,
osservandolo con occhi nocciola duri come terra compatta.
“No,
volevo solo respirare. Dimenticare e sentirmi viva” non si
aspetta
che lui capisca cosa significhi avere il corpo pervaso
dall'adrenalina ed i polmoni sferzati dall'aria tagliente, non pensa
che lui sappia che sensazione di gioia potente da il cuore quando
batte all'impazzata per mantenere la velocità folle a cui
è sparato
il corpo, né si stupisce del tono critico in cui gli ha
rivolto
quella domanda intrisa di scherno; eppure lei non si sente in colpa,
poiché aveva disperatamente bisogno di lasciare le cose
della terra
ben ancorate al suolo e librarsi nell'aria senza troppi pensieri o
paure, così da fare ordine i quelli che l'attanagliano da
settimane,
a cui se ne stanno aggiungendo altri.
“Perché
allora non sei rimasta ancora un po' lassù, se l'aria qui
è
opprimente?” chiede l'uomo studiandola con quegli occhi in
cui lei
ogni volta annega, risucchiata dal buio, con un filo d'ironia
nonostante sappia fin troppo bene cosa significhi correre a
velocità
folle per lasciare che l'adrenalina annichilisca la ragione,
fomentando la pazzia.
“Perchè
i saturnali s'avvicinano ed io devo essere pronta. Stamattina ho
mandato un gufo a casa chiedendo formalmente di poter restare ad
Hogwarts per le vacanze di Natale, adducendo la scusa di essere
troppo impegnata con le varie tesine propedeutiche ai M.A.G.O da presentare a
fine anno” la strega osserva il
sopracciglio di Piton inarcarsi in sorpresa, dopo due settimane
passate a bocciare l'idea di trovare
una soluzione per rimanere fra le mura del castello durante le
festività non si aspettava di certo che lei cedesse
così, scrivendo
di sua sponte alla famiglia senza bisogno d'essere costretta, ma l'ha
stupito di nuovo, mostrandosi ancora una volta molto più
sveglia di
quanto i suoi sedici anni facciano trasparire.
“Scelta
saggia, mia giovane amica” annuisce Silente poggiandole una
mano
evanescente ed incorporea sulla spalla fasciata dalla protezione in
metallo e cuoio.
“Non
credo, secondo la mia teoria sulle profezie con questa decisione ho
appena fatto in modo che s'avveri quanto pronosticato da Tiger. Ma
pazienza, in verità sarei contenta di non dover passare un
altro
caotico natale alla Tana, in mezzo ad un orda di parenti impazziti e
senza la possibilità d'isolarmi e leggere” Lily
luna recupera il
sorriso, sinceramente convinta di quanto ha appena affermato; per
settimane ha avuto paura del futuro, di vedere avverarsi ciò
che
Turpin e Tiger le hanno rivelato poco prima di tornare alla morte,
inoltre era spaventata dalla possibilità d'aver richiamato
come
risvegliati anche i ragazzi che erano morti
nella Battaglia di Hogwarts e questi pensieri l'hanno spinta a
rifiutare con forza l'idea di cercare lo scontro fissato per la notte
del solstizio, durante i saturnali.
Scappare
però è inutile, l'ha capito aalla terza notte
insonne passata a
rimuginare e quando s'è svegliata di buon ora per recarsi
alla
partita, ha pensato d'inviare subito la richiesta ai genitori senza
consultarsi con i suoi improbabili collaboratori.
“Quindi
sfuggire al pesantissimo pranzo di natale di Molly è l'unica
cosa
che ti spinge a restare?” domanda Piton con un ghigno cattivo
ad
incurvare le labbra pallide e l'espressione sorniona d'un gatto
pronto a ghermire l'incauto e sparuto passerotto caduto dal nido; gli
occhi castani di lei scivolano nuovamente in quelli neri di lui,
incandescenti nella poca luce filtrata dalle spesse nubi gonfie di
neve e paiono addolcirsi mentre si domanda quale sia la vera risposta
che l'uomo cerca, perché a lei sarebbe spiaciuto lasciarlo
solo lì,
con l'unica compagnia di Albus con il quale litiga ad ogni occasione,
ed inoltre sta – follemente
– pensando
a cosa regalargli, sebbene le idee virino ancora fra il banale e lo
scadente, ma dato che non è sicura di come l'uomo potrebbe
reagire a
simili dichiarazioni opta per una risposta più neutrale,
più
profonda e ricca di significato.
“Resto,
perché sull'orlo del baratro ho capito la cosa
più importante”
sussurra ricordando le parole del gatto Zorba in una delle favole che
più ha amato da bambina (II), mentre Piton la guarda con
quegli
occhi incredibili ove tutto annega e muta, senza più scherno
né
voglia di deriderla per le sue paure d'adolescente o per il tempo che
impiega ogni volta ad accettare una nuova difficoltà,
parlandole
come se avesse colto la citazione e conoscesse a sua volta i libri di
Sepùlveda.
“Quale
sarebbe?”
“Che vola solo chi osa farlo”
Stralci
d'Indagini
[Frammento di foglio A4 a quadretti, con testo scritto a penna]
Ministero
della Magia
12
dicembre 2023 ore 21.37
Dipartimento
per la Difesa Magica, Sezione Auror
L'uomo
si toglie gli occhiali con gesto stanco, passando entrambe le mani
sul viso e stropicciandosi gli occhi per cercare di scacciare la
stanchezza, smettendo per qualche istante di leggere il rapporto
inviatogli dalla squadra appartenente all'ufficio Regolazione e
Controllo delle Creature Magiche capitanata da Martin Finch,
intervenuta ad Edimburgo per tentare di catturare quello che
è stato
segnalato come un 'pericoloso freak' (III) fuori controllo che ha
tentato d'aggredire un babbano a spasso col proprio cane
all'imbrunire, nei Meadows.
Sulla
scrivania ingombra di manuali, pratiche in sospeso e pergamene sparse
giace abbandonata una tazzina di caffé ormai freddo, gentile
concessione offertagli da Hermione poco prima che lasciasse
l'edificio, ormai ore fa; cerca di riordinare le idee, fissando con
occhi verdi arrossati lo schermo del pc, riducendo a icona il PDF per
aprire un altro file contenente il rapporto di servizio stilato da
Malfoy dopo essere stato inviato dai McGregor, la famiglia
più
antica ed autorevole di vampiri presenti in Scozia, i quali hanno
negato fermamente un coinvolgimento della loro razza nelle bizzarrie
che si stanno verificando a nord, comprese le macellazioni e
prosciugamenti dei numerosi animali trovati morti poco distanti dalle
abitazioni dei babbani loro proprietari.
Galli
neri, capre nere e tori sempre neri, eccettuato lo scempio di quella
mucca a Blair Atholl tutte le altre bestie hanno in comune il colore
e il fatto d'essere state uccise di notte e dissanguate mediante un
taglio slabbrato sul collo che ha squarciato la carotide; apre poi il
fascicolo fotografico concentrandosi sull'immagine del bovino bianco,
studiando i segni di morsi fra la clavicola e la mandibola, ben
visibili fra il sangue rappreso e la pelle raggrinzita, domandandosi
quale sia il denominatore comune: perché
alcuni animali sono stati
semplicemente dissanguati, mentre altri mangiati fino all'osso?
Ritorna
al rapporto di Malfoy, rileggendolo per l'ennesima volta senza
trovare alcun elemento che possa spingerlo a dichiarare i vampiri
coinvolti in quegli atti vandalici, perché oggettivamente
non ve ne
sono: i McGregor sono sempre stati molto attenti a vivere alle spalle
degli umani senza far trasparire la loro sempiterna natura e
governano col pugno di ferro su tutta la Scozia, eliminando qualsiasi
freak si dimostri incontrollabile prima ch'esso possa divenire un
problema per il Ministero.
Nonostante Ron continui a supporre il
contrario, perché il capo famiglia non gli è
molto simpatico, le creature che stanno scorrazzando libere
per villaggi e città babbane scozzesi compiendo effrazioni e
scempi alla
ricerca di sangue fresco non sono vampiri.
Il
Ministro mi ucciderà.
Li
vuole sotto i riflettori da un po'.
Sperava che questa fosse l'occasione buona per incastrali.
Ma
lui nel suo lavoro è intransigente, si rifiuta di accusare
innocenti
per crimini che non hanno commesso, siano pure dei succhiasangue
antichi di secoli dai modi alquanto poco ortodossi, ma qui torna il
nodo: se non sono stati loro di quali creature si tratta?
Hanno
scartato da subito i lupi mannari poiché la perizia
effettuata dai
medimaghi della sezione 'Medicina Legale' ha escluso la
compatibilità dei segni di denti con le fauci d'uno di loro,
riportando un'ipotesi che ha lasciato un certo senso d'inquietudine
nella sua squadra, ovvero che si tratti di 'uomini' privi della
capacità di trasformarsi.
Altro
click del mouse e il file inviato dal dott. John Evans gli appare
davanti agli occhi cerchiati da profonde occhiaie bluastre, evidenziate
dagli occhiali tondi dalla montatura sottile,
rimarcando tutte quelle informazioni che ormai conosce a memoria per
ogni capo di bestiame esaminato: i morsi sono stati inferti da
'umanoidi' adulti, solo in un paio di casi il medico ha ipotizzato
che i soggetti fossero più piccoli, con un'età
compresa fra i
quindici ed i venticinque anni, non avendo ancora mascella e
mandibola perfettamente strutturate; gli animali sono stati uccisi
mediante strangolamento, esercitando una forza brutale che non aiuta
certo a restringere la cerchia dei sospettati, dato che molte
creature con fattezze 'umane' sono in realtà mostri con la
capacità di
piegare l'acciaio come se stessero spezzando uno stuzzicadenti di legno.
Fate?
No, non crede ne esistano di questo tipo, come non crede che le creature che stanno scorrazzando per Edimburgo siano autoctone, tesi avvalorata dal fatto che i possibili avvistamenti di alcune di esse si siano verificati nell'area del porto cittadino e sulla spiaggia; devono essere arrivati per nave spostandosi poi verso nord e, nonostante i primi cadaveri d'animali siano stati rinvenuti nel Perthshire, è sicuro che quelle creature non provengano dal parco Nazionale di Cairngorms come invece ha ipotizzato – sgomento – Ron, terrorizzato dall'idea che possano giungere nei pressi di hogwarts e minacciare così la vita di sua figlia, ipotesi smentita dalla stessa Minerva McGranitt, sua ex insgnante di trasfigurazione ora preside, con la quale ha avuto un colloquio giorni addietro e che l'ha rassicurato sul fatto che nessuna strana creatura sia stata scoperta a vagare nella Foresta Proibita o nei pressi del castello, così come ad Hogsmeade.
Dovrò chiedere a
Teddy di fare un'ulteriore verifica su tutte le navi merci attraccate
dal 10 novembre fino al 15, esaminando nel dettaglio anche le bolle di
consegna.
Malfoy potrebbe invece
occuparsi dei registri di bordo delle navi da crociera.
Apre google maps sulla cartina della Scozia, ingrandendo Edimburgo ed al contempo osservando distrattamente le poche rige vergate frettolosamente su un post-it giallo appiccicato al lato sinistro dello schermo che recitano ' contattare Alexander o Marcus, urgente' mentre una frdda morsa gli serra la gola, ricordandogli con lororosa insistenza l'obbligo di riferire al capo del distaccamento M.A.C,U.S.A a Londra le ultime novità, dato il recente progetto di 'cooperazione per la Difesa Magica' a cui il Ministro Marlowe-Finch tiene in modo assai morboso - ancor più che ad imputare ai vampiri quegli scempi - e l'ordine di coinvolgerli nel caso per avere un'ulteriore e più autorevole supporto; Jonathan Green, attuale capo del Dipartimento Auror inglese e suo superiore ha storto il naso, redarguendo il ministro come si farebbe con un bambino molesto ed un po' stupido, sottolineando che gli americani non sono certo qui per analizzare cadaveri di mucche e galline, inoltre gli stanno concedendo troppo potere e troppe libertà, discorso con il quale lui si trova d'accordo, sebbene non possa esercitare la facoltà di astenersi dal riferire a Meyer.
Chissà
perché, da quando sono iniziate le aggressioni ai danni di
babbani, ad Edimburgo, i colleghi sono così interessati.
Eppure non si tratta di dar la caccia a maghi oscuri, cosa in cui sono
molto più specializzati di noi, bensì di trattare
con esseri magici allo sbando, probabilmente spaventati dal lungo
viaggio avvenuto nella stiva d'una nave cargo, senza cibo decente
né luce.
Sposta
distrattamente il cursore sull'enorme riserva naturale ove sorge
Hogwarts,
sospirando pesantemente per allontanare il brutto presentimento che
l'ha
colto quando s'è visto affidare quell'insolito caso per poi
deviare l'attenzione verso un gruppo di
fotografie poste alla destra
dell'ampio schermo: nella prima si distinguono tre bambini dai quattro
agli otto anni, intenti a
tenersi la mano e sorridere davanti alla giostra dei cavalli gremita
di persone, due maschi dai capelli scuri ed una bimba fasciata in un
vestitino rosa confetto, dalla chioma ribelle rosso fiamma; l'uomo
sorride osservando poi l''immagine più recente, ove l'intera
famiglia aveva posato davanti
alla Cattedrale di Notre Dame a Parigi l'anno prima che finisse
bruciata.
James Sirius era già alto e slanciato, con capelli castani
dritti come quelli della
madre ed occhi nocciola su un viso regolare e delicato, Albus
invece appariva poco più basso con i medesimi capelli
dritti, seppur d'una tonalità di castano più
scura che li faceva apparire quasi neri, pelle diafana e viso aguzzo
sul quale spiccavano occhi d'un verde foresta intenso, brillanti; fra
loro vi era una ragazzina con lunghi capelli rosso vivo indomabili e
l'espressione seria di chi, in foto, non sorride mai, infagottata in
una felpa con cappuccio d'una taglia più grande e jeans a
zampa chiari, il cui orlo era finito irrimediabilmente sotto le suole
piatte delle converse color cremisi.
Nonostante
cerchi di mostrarsi tranquillo capisce perfettamente i timori di Ron,
specie dopo aver ricevuto la lettera dove la la sua ultimogenita
comunicava che non sarebbe tornata a casa per le vacanze di Natale a
causa
della mole di compiti e ricerche che sta svolgendo per arrivare
preparata agli esami di giugno, portandosi avanti così per i
M.A.G.O
dell'anno prossimo; nell'amore per la ricerca e l'apprendere sempre
cose nuove gli ricorda molto Hermione e si chiede da chi
abbia preso, dato che né lui né Ginny sono mai
stati così
ossessionati dallo studio, ma la cosa non lo turba
poiché spera chetutto questo impegno le varrà
un'ottima carica fra le mura del ministero della Magia, una volta
diplomata.
L'unico ostacolo al concederle il permesso di rimanere ad Hogwarts
è stata Molly; la cognata infatti non ha gradito lidea di
non poter avere tutta i numerosi nipoti riuniti per i festggiamenti del
24 e del 25 Dicembre, mancando all'appello Albus Severus e
l'intera famiglia di Bill Weasleu, rimasta in Francia a causa
di problemi di salute della madre di Fleur, quindi all'idea
di non poter vedere né Rose né Lily Luna ha
protestato con forza e ci è voluta tutta la pazienza di
Arthur, unita all'intransigenza di Ginny, per farla desistere dal
piombare a scuola per portar via le due ragazze; l'idea che la sua
ultimogenta non sia sola, ma che abbia la cugina a tenerla d'occhio
è per Harry un sollievo, essendo quest'ultima molto
più coscienziosa e matura, nonché attenta alle
regole.
Albus
invece si sta dimostrando una grossa incognita, nonché un
problema: sebbene abbia
completato in giugno i numerosi M.A.G.O con tutte 'E', ha deciso
di rifiutare la proposta d'entrare al Ministero come apprendista
nell'ufficio degli Obliviatori per 'prendere un anno sabbatico e
riflettere su cosa davvero vorrebbe fare nella vita', iscrivendosi da
subito ad un corso di primo soccorso e finendo a fare il volontario
sulle ambulanze babbane a Londra, con turni massacranti e poco tempo
per dedicarsi ad un'eventuale studio di materie più utili;
urlare è stato inutile,
così come minacciarlo, poiché il ragazzo
s'è mostrato abbastanza
determinato da prendere le sue cose e lasciare la casa di famiglia
senza troppi problemi,
trasferendosi in un piccolo
appartamento sito in Bayswater che divide con un suo collega autista
d'ambulanze, racimolando i soldi necessari a pagare la sua parte
d'affitto con lavoretti e ripetizioni.
Da quanto ha potuto apprendere tramite James, Albus è
intenzionato a non rivolgergli la parola fino a quando non
accetterà la sua scelta di vita, cosa che Harry
prevede accadrà il più tardi possibile,
fermamente convinto che un
mago dotato come suo figlio meriti di meglio che finire fra i babbani
a fare il medico o il barreliere, troncando ogni contatto con il mondo
magico.
Sono ormai le dieci passate quando lo smartphone inizia a vibrare insistente sotto la pila di pergamene che l'hanno seppellito; Harry trattiene un'imprecazione, constatando che ha nuovamente dimenticato d'avvisare Ginny che non sarebbe tornato per cena e recupera il telefono, sicuro che sia lei pronta a sgridarlo per essersi trattenuto di nuovo in ufficio oltre l'orario e la decenza, ma quando legge il nome sul display ogni accenno di tranquillità abbandona il suo viso, sostituito dall'allerta.
'BIG
D'
calls
“Pronto?”
“Harry?
Ti prego, è successa una cosa a mamma e papà...ti
prego. Non so chi
altri chiamare”
Riti di Luce e Tenebra
[foglietto pinzato al margine dell'A4 precedente]
Hogwarts
13
dicembre 2023 ore 02.10
Dormitorio
femminile Corvonero
Vicino
alla finestra una candela bianca brucia pigramente, illuminando il
vetro ed una porzione di muro d'una calda luce dorata, un aureola a
corona della fiamma affusolata, pallida come una stella lontana; Lily
Luna la guarda incapace di dormire, persa in una torma di pensieri
legati alla caccia, alla scuola e a quanto sia cambiata la sua vita
in un battito di ciglia.
Abbandonata
sulla pila di libri che ingombra il comodino vi è la
risposta alla
lettere che ha spedito giorni addietro ai genitori, che è
tardata ad
arrivare – stando a quanto le ha
scritto James su
Whatsapp – a
causa delle
profonde proteste di nonna Weasley che avrebbe tanto desiderato avere
sia lei che Rose a casa per la fatidica cena del 24, oltre che per il
pranzo del 25 mentre sia Harry che Ginny si sono mostrati d'accordo
nel concedere – da subito –
il permesso per quest'anno d saltare le festività,
così da
concentrarsi sullo studio, convinti che abbia finalmente trovato una
vocazione, un lavoro a cui dedicare anima e corpo, tranquillizzati
dal fatto che anche Rose starà a scuola.
Non
hanno idea di che tipo di feste affronterà lei, strappata
alla
tradizione cristiana e consumista moderna per finire in quella
romana, antica, ove le regole venivano sovvertite per
volontà d'un
antico Titano del tempo decaduto, anch'esso fortemente connesso agli
inferi dei quali lei ha scoperto d'essere 'figlia'; dopo il rifiuto
di Al suo padre spera internamente che anche lei voglia entrare al
Ministero come Auror e che voglia utilizzare queste vacanze per
studiare meglio il programma d'addestramento, così da
affrontare il
settimo anno già pronta per l'accademia, ma lei al solo
pensiero
storce il naso, poiché non sa cosa vuol fare 'da grande', ma
è
certa di non voler entrare negli Auror.
Sarebbe
un po' ridicolo, visto ciò che sono.
Visto
quel che ho fatto.
Inghiotte un bolo di saliva fredda, studiando come l'ombra avvolga la pallina di luce senza però soffocarla, cullandola fra le sue spire sfilacciate con dolce devozione e per un'istante si chiede dove sparisca Piton ogni notte, se dorma, dove riesca a lavarsi e a recuperare sempre nuovi vestiti puliti, dove mangi, conscia che se provasse a porgli quelle domande gli risponderebbe con un grugnito infastidito o una battuta tagliente; eppure, oltre le maschere, lei e lui sono complementari come quella fiammella solitaria e le ombre che la circondano protettive, pensa ricordando l'ottimo risultato ottenuto con la Pozione Ricostituente alla Mandragola consegnata lunedì pomeriggio e la giaia del professor Taylor nell'assegnarle una 'E', risultato che il suo collaboratore – nonché ex docente di Pozioni – ha sminuito e demolito con uno sprezzante commento sulla sua incapacità d'organizzarsi, da brava testa di legno qual'è, sottolineando che senza il suo aiuto avrebbe preso una meritata 'T'.
Però
sorrideva.
Non stava ghignando come suo solito.
Con le iridi catturate dal fuoco le sorgono alla mente – quasi fossero un presagio nefasto – le parole del poeta e mistico afghano Mirza Khan Ansari, vissuto nel 1600, quando scriveva dell'amore impossibile fra la fiamma e la falena, perché oltre ad essere fuoco ed ombra sono anche questo, fuoco ed attrazione per il fuoco che tutto consuma, con le loro passioni comuni e la morte a legarli come un filo rosso sottile, che, pian piano, li ridurrà in cenere.
'Io
ti canto dolce falena,
che
tu sei di mia luce amante,
tu
non conosci la verità,
il
tuo volo è un illusione.
Amo
me stessa e la mia morte,
Con
me arde il fuoco,
non
io nel fuoco'
Gli
occhi della ragazza si spostano dalla lingua di fuoco aurea al
contenuto dei piattini posti alla base del lungo stelo di cera d'un
bianco immacolato, rabbrividendo nel notare la somiglianza con le
scodelle di coccio che lei evoca per sfamare i risvegliati, nelle
quali fa scorrere gocce del suo stesso sangue, placandone
così la
sete per renderli docili, spedendoli poi al riposo eterno e si
domanda quale assurdo rituale stia compiendo la Trevisan; a pensarci
bene lo fa ogni anno, la notte fra il dodici e tredici dicembre,
lasciando vicino alla finestra un po' di biscotti, zollette di
zucchero, una carota e una manciata di fieno fresco che alla mattina
svaniscono nel nulla, come raccolti da folletti invisibili.
Forse
li portano via gli elfi domestici, oppure davvero l'assurda
divinità
italiana di cui Hilary ha supposto l'apparizione, temendo per i suoi
monili in oro poiché è profondamente ignorante,
si palesa mangiando
quelle pietanze; i biscotti e lo zucchero hanno senso, così
come
potrebbe averlo la carota cruda, ma non ha mai capito il
perché del
fieno, né ha mai trovato coraggio sufficiente ad
arrischiarsi a
domandare alla diretta interessata chi stia onorando.
Si volta verso la stanza buia, lanciando una rapida occhiata alla sagoma avvolta nella pesante trapunta sul letto di fondo, sorridendo mestamente prima di chiudere gli occhi e rincorrere il sonno, con un ultimo pensiero impigliato fra ragione e assurde fantasie.
Mi auguro che i tuoi spiriti siano più buoni dei miei, Trevisan
Buonanotte.
Glossario:
-
Scamander: come accennato negli scorsi capitoli gli Scamander sono due, il cercatore di Tassorosso è quindi il fratello gemello di Lorcan, Lysander.
-
' Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare' di Luis Sepùlveda.
-
Freak: sono così chiamati quei vampiri 'novelli' che hanno subito problemi nella trasformazione, rinascendo senza coscienza di sé, folli; sono considerati più simili a cani idrofobi che a veri e propri vampiri, eliminati dalla loro stessa razza poiché risultano problematici.
NDA:
A
voi anche questo sesto – nono – capitolo che
è più una raccolta
d'avvenimenti sparsi che introducono quanto dovrà
inevitabilmente
accadere, preparando il terreno ai Saturnalia.
Volevo
scrivere una vera e propria partita di Quidditch, ma ho dovuto
limitarmi al finale poiché il capitolo stava venendo davvero
lunghissimo e, trattandosi d'una parte non rilevante ai fini della
trama, ho preferito mantenere solo i pensieri silenziosi delle due
ragazze Corvonero, così come il dialogo fra Albus Silente,
Severus e
Lily Luna.
Finalmente
fa la sua comparsa il Salvatore del Mondo Magico, alle prese con
mille teorie e poche certezze, nonché con i grattacapi che
ogni
genitore ha con i figli adolescenti; Draco Malfoy e Ronald Weasley
lavorano nella sua squadra, assieme a Teddy Lupin, mentre Hermione
è
si impiegata nel ministero, ma non nella sezione Auror.
L'ultimo
pezzetto è nato dalla mia fissa d'onorare la
festività di Santa
Lucia, che nelle mie zone è molto sentita e per me
è stata per
tutta l'infanzia quasi più importante del Natale; in
Inghilterra non
è conosciuta – da qui lo stupore delle compagne
inglesi di Milena
– mentre la strega italo-croata la conosce grazie alla
famiglia
paterna e, come me, vi è affezionata.
La
poesia citata da Lily Luna è stata messa in musica da Angelo
Branduardi ed è bellissima, nonché – a
mio parere – abbastanza
azzeccata per descrivere entrambi i nostri protagonisti ed il loro
rapporto con il mondo, nonché il rapporto che li lega.
Avviso: i prossimi capitoli verteranno sulla profezia enunciata da Tiger (Durante i Saturnalia, la notte del solstizio Re, Regina ed asso ti faranno a pezzi) e ci tengo a premettere che saranno abbastanza 'crudi', con scene tendenti allo splatter, questo perché (purtroppo per voi) il tema di questo racconto è la caccia ai risvegliati, non la raccolta di funghi nella foresta proibita.
Ringrazio tutti coloro che sono giunti fin qui, che hanno aggiunto questa storia alle preferite\seguite\ricordate e chi ha trovato un briciolo di tempo per recensire e lasciarmi un parere.
Grazie davvero!
Alla prossima!
_Morgan