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Autore: fri rapace    07/09/2009    3 recensioni
Sirius decide di fare uno scherzo ai danni di Severus Piton durante il loro quinto anno a Hogwarts: gli suggerisce un metodo infallibile per bloccare il Platano Picchiatore, in modo da permettergli di seguire Remus Lupin e dargli così una bella lezione. E lo scherzo va a segno. James non riesce a fermare il Serpeverde in tempo e questi viene attaccato da Remus in forma di mannaro. Vent'anni dopo...
Genere: Commedia, Drammatico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Sirius Black | Coppie: James/Lily, Remus/Ninfadora
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Alla fine del tunnel-epilogo “E quando vide il proprio muso riflesso nei suoi occhi, gli occhi di Tonks! Il terrore e il senso di colpa lo schiacciarono. La consapevolezza che avrebbe ucciso di nuovo gli paralizzò il cuore.”

Ma Remus non aveva ucciso. Non aveva tolto la vita a Tonks quella notte di due anni prima, trascorsa davanti a uno specchio in una sudicia camera d’albergo a nascondersi dai propri amici, né l’avrebbe fatto in seguito.
La paura di farle del male si ripresentava puntualmente a ogni luna piena, ma Remus aveva totale fiducia in sua moglie. Tonks sapeva come gestirlo meglio di chiunque altro, con o senza Pozione Antilupo, perché lei era una donna speciale. La sua donna speciale.
E mentre Remus combatteva accanto a Sirius, James e Peter, il suo tesoro che, poco più in là, atterrava un Mangiamorte con la destrezza e l'entusiasmo di un abile Auror, la sua mente tornò alla notte in cui Neville era morto.
Una volta sorto il sole, malgrado fosse ancora prostrato dall’angoscia della notte passata a fare i conti con il suo passato, lui e Tonks non aveva più resistito. Anche se sapevano bene di rischiare di essere attaccati sia dall’Ordine della Fenice che dai Mangiamorte, si erano Materializzati vicino a Hogwarts, incapaci di rimanere un solo minuto di più nascosti, a lasciare che quelli che erano stati i loro amici combattessero anche per loro.
Condividevano ancora gli stessi ideali, quegli ideali che sentivano così forti in loro da essere pronti a dare la vita per essi.
Non sapevano nulla della piega tragica presa dalla battaglia, quando erano giunti trafelati al castello c’era una folla di persone - professori, studenti – che marciava in un lugubre corteo verso la Stamberga Strillante.
A spintoni si erano fatti largo e Remus, sulla soglia della baracca dove aveva ucciso Severus, si era dovuto fermare. Aveva preso a sudare freddo, lo stomaco stretto in una morsa dolorosa, nel trovarsi di nuovo in quel posto maledetto.
Aveva fatto appena a tempo a scorgere, pieno di orrore e sconcerto, il corpo senza vita di Neville Paciock, prima che Sirius gli saltasse addosso facendogli perdere l’equilibrio.
Felpato lo aveva abbracciato forte e, cosa incredibile, stava piangendo! Mai aveva visto Sirius lasciarsi andare a quel modo.
“Grazie al Cielo il mannaro non eri tu! Stavolta… stavolta non sei stato tu!” gli aveva urlato l'amico, la voce volutamente altissima, per evitare che gli tremasse.
Remus non aveva capito. Sentiva Tonks singhiozzare disperatamente aggrappata al suo braccio e lui, pur sentendosi stanchissimo, la sosteneva, lasciandosi sorreggere a sua volta da Sirius, che non accennava a lasciarlo andare.
Felpato, ripreso in parte il controllo, gli aveva sussurrato all’orecchio: “Ora so cosa ho fatto a Severus… mi rendo conto dell’orrore delle mie azioni. Era solo un ragazzino… un ragazzino come...” aveva lasciato la frase in sospeso, gettando uno sguardo addolorato verso Neville.
Remus aveva ricacciato in fondo alla gola la disperazione che cercava di sopraffarlo, riuscendo a scacciare per un secondo la consapevolezza della morte del ragazzo.
“Sirius…” aveva mormorato, ricambiando con calore il suo abbraccio. “Amico mio…”
Aveva pianto a lungo la perdita di Neville, sorretto in parte dalla consapevolezza di aver ritrovato un amico, e ora… ora stavano di nuovo combattendo.





Sirius lanciò uno Schiantesimo, abbattendo un Mangiamorte. Erano passati due anni da quando Bellatrix Lestrange e Eileen Piton lo avevano definitivamente smascherato, nella Stamberga Strillante. Erano stati tutti così stupidi da non capire che l’infermiera della signora Paciock era in realtà la madre di Severus, che grazie alla Pozione Polisucco aveva acquisito l’identità di una collega Babbana del marito infermiere.
La donna si era mostrata estremamente cauta e intelligente, aveva saputo sfruttare a suo favore una cosa trascurabile come le ciocche rosa nei capelli di Remus, utilizzandole per progettare un piano ingegnoso. Sapeva bene che non sarebbero stati in grado di distinguere Remus in forma di mannaro da un qualunque altro essere della sua specie.
E così era stato… una volta visti i peli rosa sulla nuca di uno dei licantropi al servizio di Voldemort erano capitolati subito: quello doveva essere Remus!
Se poi avessero deciso di catturarlo per punirlo del tradimento, o per cercare di farlo ragionare, a Eileen poco importava: una volta introdotto nella cerchia dei membri dell’Ordine, l’occasione di trovarsi accanto al Prescelto sarebbe stata molto elevata. Anche Neville era là, a combattere tra di loro.
E tutto era andato secondo i suoi piani.
Remus diede un involontario spintone a Sirius, mentre schivava uno Schiantesimo. Gli sorrise a mo’ di scusa, arruffandosi i capelli che Tonks aveva provveduto a restituire integralmente al loro colore originale.
Sirius ancora ricordava il sollievo che aveva provato, uno sprazzo di luce nel buio soffocante della disperazione, quando la luna piena era tramontata e Greyback aveva ripreso le sue sembianze: la bocca lordata dal sangue ancora caldo di Neville e tra i capelli grigi e sporchi delle ciocche di un vivido rosa cicca.
L’intervento a tragedia avvenuta degli altri membri dell’Ordine aveva avuto il solo effetto di far fuggire Bellatrix e Eileen, che non si erano curate minimamente della sorte del mannaro il quale, prostrato dalla trasformazione appena subita, era stato facilmente catturato.
La morte di Neville aveva gettato tutti nella disperazione, persino Silente si era mostrato per lungo tempo profondamente abbattuto.
Il Prescelto non c’era più, ma loro avevano scelto di continuare a lottare, come stavano facendo anche in quel momento.
La battaglia era quasi vinta, ma non la guerra.
E da poche settimane, Sirius e Remus avevano due ulteriori buonissime ragioni per continuare a combattere.
La ragazza della foto, il suo splendido amore, lo aveva aspettato. E Remus, dopo aver accantonato a fatica dolorosi sensi di colpa, dopo tanti problemi a suo dire insormontabili e lacrime da parte di Tonks, aveva ceduto ai propri sentimenti, sposandola.
A casa, Remus e Sirius avevano ora due bei maschietti, nati a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro, che li aspettavano.
Due ottime ragioni per continuare a combattere.
Una nuova, meravigliosa speranza.









Eccomi arrivata alla fine di questa storia. Mi scuso se il capitolo scorso è stato poco chiaro… se vi va, provate a rileggere solo le parti in corsivo: i pensieri di Remus. Malgrado abbia fatto in modo di farli coincidere con quello che succede nella Stamberga Strillante e le azioni di Greyback, non ho mai scritto che Remus si trovasse lì, anzi, ho specificato che era sdraiato davanti a uno specchio, con Tonks, in una camera d’albergo.

Mi piaceva l’idea di finire la storia così come l’avevo iniziata, con Remus e Sirius che sembravano stare dalla parte dei Mangiamorte.
Se ci fosse ancora qualcosa di poco chiaro che non ho spiegato (probabile… non sono una scrittrice e forse mi sono confrontata con una trama troppo complessa per le mie capacità…) chiedete pure ;-)

Grazie mille a chi mi ha lasciato una recensione:

Moony3
Sono contenta che approvi la scelta di Eileen, come spia dei Mangiamorte ^^
Neville, e mi è dispiaciuto tantissimo farlo morire (è uno dei miei personaggi preferiti!) non ha colpa della morte di Severus, nessuna sorpresa in questo senso ;-)
Remus è un lupo mannaro moderno, con le ciocche rosa...  ^^

“Adoro i libri gialli, ma tendo regolarmente a convincermi che il colpevole sia senza ombra di dubbio il personaggio che verrà ucciso alla pagina successiva... ”

XD!! Io una volta ero bravissima a capire chi era “l’assassino” parecchio prima che venisse svelato, dopo aver letto due libri dello stesso autore era fatta, nei suoi libri successivi capivo tutto con pagine d’anticipo. Ma non con la Rowling. E’ riuscita a sorprendermi fino alla fine del settimo libro, con i ricordi di Piton...

Thiliol
Infatti avevi indovinato, non era Ted il traditore ^^
Remus non ha ucciso nessuno, povero... non gli avrei mai fatto uccidere nessun altro, l’avevo già maltrattato fin troppo.
Ormai lo sai ma, beh, Remus non si era mai mosso dalla stanza d’albergo dove ha passato la notte di luna piena con Tonks, non si sarebbe mai schierato contro l’Ordine ;-)

Fennec
Remus non ha ucciso nessuno ^^, Sirius, tramontata la luna, sorride perchè vede il lupo mannaro tornare a essere Greyback. Forse avrei dovuto scriverlo nel cap precedente.
Remus e Sirius non sono affatto passati al lato oscuro, spero che il finale ti soddisfi in questo senso ^^
Grazie mille per avermi seguita anche in questa fic.


Ringrazio tutti quelli che hanno seguito la mia fic, chi l’ha messa nei preferiti/seguite, chi ha letto in silenzio e soprattutto chi ha recensito ^^
Grazie mille!
Fri

   
 
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