Epilogo
Vengono versate molte lacrime. Alcune sono molto amare; il
vecchio capo-clan e suo figlio e il suo valoroso nipote non ci sono
più.
Quando termina la cerimonia, tutti si raccolgono in cerchio,
nel giardino della Casa. Al centro del gruppo c’è
lui; Saim.
Sanno tutti di lui. Lea ha raccontato la storia a tutta la
Valle.
Quel bambino sembra irradiare una grande forza. È la Magia;
la riconoscono tutti. Solo lui la possiede, ora.
Saim ha in mano il medaglione. Non sprigiona più potere.
È
un semplice oggetto.
Cala di nuovo il silenzio. Poi il bambino prendere la
parola, con un tono più maturo di quanto non fosse mai stato:
«Gente della Valle... Sono il vostro nuovo capo-clan; come
è
stato deciso da Reom.»
Nessuno dice ancora nulla. Ascoltano tutti in rispettoso
silenzio.
Ci sono anche Lea, a braccia incrociate con uno sguardo
dolce puntato sul bambino, e Vegeta, al fianco della giovane, con vesti
nuove e
fasciature in tutto il corpo. È appena passato un giorno
dallo scontro con
Tanjihim.
«Ho riflettuto a lungo... sui compiti che mi
aspettano.»
riprende Saim e abbassa lo sguardo sul medaglione che tiene nella mano
fasciata; quella bruciata dallo stesso pendente il giorno prima
«E ho pensato
molto a voi.» fa una breve pausa, facendo vagare lo sguardo
sulla folla, poi lo
riabbassa sul ciondolo prezioso «Non sono ancora esperto...
Non sono ancora in
grado di gestire appieno i miei poteri. Però
vorrò imparare presto a farlo per
potervi donare di nuovo la Magia.»
aumenta un po’ la stretta sul pendente «Ma non
posso riversare il mio potere in
questo oggetto come fece Karahan.» rialza gli occhi sulla sua
gente, facendo
una nuova pausa.
Lea sorride un po’, orgogliosa di quel piccolo bambino a cui
è stata sempre così affezionata; come fratello di
Fenwil, lo vedeva spesso e
passava volentieri del tempo con lui.
Vegeta rimane attento, osservando il bambino a sua volta. Il
bambino che ora dovrà proteggere come se fosse suo figlio
finché non sarà in
grado di camminare sulle sue gambe.
«Il medaglione è pericoloso.» continua
Saim, grave «Sono
giunto a questa conclusione. Non possiamo donargli così
tanto potere. No... Non
sono disposto a correre di nuovo un rischio simile. Non voglio che un
giorno un
nuovo Tanjihim provi ad ottenere
tutto per sé un potere così immenso. Credo
abbiamo tutti sofferto abbastanza.»
Molte persone annuiscono, concordi, e si alza un brusio di
consensi.
«Studierò un nuovo metodo per infondere il potere
in tutti
voi di nuovo.» riprende Saim, e tutti tacciono ancora
«Riuscirò a spargere la
mia Magia nell’aria di questa Valle, così che
potrà sempre stare al contatto
con voi, senza che nessuno in particolare possa mai appropriarsene del
tutto.»
Scoppiano istintivamente applausi e acclamazioni.
Saim sorride, felice.
«Spero possiate darmi un po’ di tempo, per
rafforzare i miei
poteri e poter compiere l’incantesimo.» dice il
bambino «Ricostruirò la
barriera su questa Valle appena ne avrò la forza e poi
espanderò la mia Magia;
così che tutto possa tornare come prima.»
Altre grida di gioia e applausi.
Lea gli va vicino e lo abbraccia stretto. Il piccolo
arrossisce un po’.
«Quand’è che sei diventato
così saggio? Sei solo un
moccioso...» fa Vegeta, ridacchiando.
Saim ride a sua volta.
«Non lo so, mi sento più maturo... Ma ho
così tanto da
imparare! Spero vorrai aiutarmi tu...» il bambino lo guarda
con occhi brillanti
«Papà...»
Il Saiyan rimane un attimo spiazzato.
Papà...
Poi, lentamente, la sua espressione si rasserena.
«Io non sono molto saggio.» ammette con una piccola
alzata
di spalle.
«Ti farò d’appoggio.» gli
sorride Lea, con fare divertito.
«Allora è deciso!» esclama Saim,
abbracciando entrambi.
A Vegeta viene ancora un po’ da sorridere, ma non lo fa,
sentendosi in imbarazzo.
Mentre Lea ride, ancor più divertita.
È una risata splendida. Vegeta ne rimane incantato. Non
l’ha
mai sentita ridere così.
Saim viene richiamato da qualcuno e il Saiyan e la maga
rimangono soli. Dopo essersi lanciati degli sguardi un po’
esitanti, senza
nemmeno dirsi niente, decidono in contemporanea di fare qualche passo
insieme.
«Sai... mi chiedevo una cosa.» esordisce Vegeta ad
un
tratto, pensieroso.
Lea volta un po’ il capo per guardarlo.
Camminando lungo la tranquilla sponda del laghetto, il
Saiyan prosegue:
«Perché sono riuscito solo io a prendere il
medaglione?
Secondo l’incantesimo posto sul Telo dello Spirito, chiunque
avesse desiderato
raggiungere ardentemente la Pace - o il medaglione, è lo
stesso - avrebbe visto
una runa nera; e sarebbe riuscito ad ottenere l’oggetto
magico. Anche Tanjihim
la vedeva nera, ma... lui non è riuscito a prenderlo. Mi
disse che la mia runa
era più nera della sua.»
Lea rimane soprapensiero qualche istante, poi inizia a
rispondere con un tono pacato:
«La leggenda racconta che Karahan, temendo che qualcuno con
fini poco nobili si sarebbe potuto appropriare del medaglione per i
propri
scopi, decise di racchiuderlo dentro il Telo dello Spirito,
perché, così,
nessuno sarebbe stato in grado di prenderlo... nessuno nato in questo
luogo,
per lo meno.»
«Non capisco...» ammette il Saiyan, confuso.
«Nessuno nato qui potrebbe mai avere un’anima
sufficientemente nera per potersi appropriare di
quell’oggetto.» spiega la
ragazza, continuando a camminare guardando davanti a sé
«La barriera che ci
protegge, è carica di antica magia. Non solo respinge chi
cerca di entrare
senza essere accompagnato da un mago - almeno la prima volta -, e non
solo
nasconde la nostra Valle a chi non possiede uno spirito puro... In
qualche
modo, con il passare degli anni, è in grado di pacificare
l’animo, in modo che,
giunta la vecchiaia, noi maghi ce ne possiamo andare con
serenità.»
«Diffonde un senso di pace dentro di te?» chiede
Vegeta,
pensieroso «Ecco allora quella strana sensazione appena
entrato... quella
strana calma e serenità, appunto.»
Ricorda anche le parole di Tanjihim, pronunciate prima di
entrare per la prima volta nella Valle.
«Non tutti possono
vedere la Valle. Ciò che notate... ovvero questa
“sfera” che la circonda, è in
realtà un incantesimo che protegge la Valle e la mia gente.
Al suo interno è
racchiuso un luogo di pace e serenità. Nessuna guerra
potrà mai scalfire quel
posto.»
Lea gira gli occhi verso di lui, facendogli notare:
«Ricordi Reom? Era l’uomo più anziano di
tutti, qui... E lui
era così...»
«... Strano.» dice d’istinto il Saiyan.
La ragazza sorride un poco, correggendolo:
«... In pace.»
«È dunque così che si diventa, alla
fine?» domanda allora
Vegeta «Ci si rasserena?»
«Ti sei mai chiesto perché mai Tanjihim volesse
stare il più
lontano possibile da qui?» Lea fa un gesto con la mano,
indicando tutta la
Valle «Perché con il tempo aveva capito che
rimanendo a lungo in questo luogo,
pian piano il suo spirito si stava rappacificando. Per questo non era
mai
riuscito a prendere il medaglione... la
runa che vedeva non era più abbastanza nera. Anzi,
non lo era mai stata
abbastanza.»
«Perciò l’ha chiesto a me, di farlo; io
ero qui da poco
tempo.» capisce infine il Saiyan, abbassando lo sguardo e
rimanendo poi in
silenzio.
Si fermano.
Lea continua a guardarlo meditabonda un altro po’, per poi
mormorare con un tono forse dispiaciuto:
«Devi aver vissuto molti orrori per esserti ridotto
così...»
«La verità è che non ne avevo vissuti
abbastanza.» sbotta il
Saiyan, aggrottando le sopracciglia e fissando il suolo «E
non erano stati
abbastanza forti.»
«Non come perdere la famiglia?» Lea pare quasi
pentirsi di
quella domanda.
Vegeta tace qualche istante, poi risponde sinceramente:
«No, infatti.»
La maga volge lo sguardo all’orizzonte, dicendo:
«Si impara sempre dai nostri errori, anche dai più
terribili. E c’è sempre un’occasione per
rialzarsi... credo che tu l’abbia
avuta, salvando tutti noi. E di questo te ne saremo per sempre grati,
nonostante ciò che hai fatto in passato.»
«Ci si può anche rialzare, ma è dura...
è veramente dura.»
confessa allora il Principe, socchiudendo gli occhi e fremendo un
po’.
Lea si volta di nuovo a guardarlo con uno sguardo
comprensivo.
«Se solo... se solo potessi tornare indietro...»
Vegeta
stringe i pugni, profondamente frustrato «Io sono stato uno
stupido egoista...
Non sono mai stato in grado di imparare abbastanza dai miei errori... e
quindi... mi... mi dispiace di tutto.»
Lea si morde un labbro, sentendo le lacrime salirle agli
occhi, e, istintivamente, si avvicina al Saiyan, per poi abbraccialo
dolcemente.
Vegeta rimane immobile nella sua posa, senza mutare la sua
espressione.
«Non credevo saresti mai riuscito a pentirti di quello che
avevi fatto...» mormora la ragazza, con ancora una guancia
appoggiata sulla
spalla di lui e le braccia intorno la sua vita «Ma in questi
giorni ho capito
che c’è veramente qualcosa di buono, allora,
dentro di te. Proprio come diceva
Goku.»
Al Saiyan si stringe un po’ il cuore sentendo pronunciare
quel nome.
«In effetti, se tu non avessi avuto uno scopo importante e
giusto, la barriera non ti avrebbe mai permesso di entrare, anche se in
compagnia di un mago.» prosegue la maga «Era
destino che tu giungessi qui. E
alla fine posso solo essere contenta di questo.»
«Dovresti odiarmi, invece, per ciò che ho
fatto.» mormora il
Saiyan, scuro in volto.
«Da quando hai ricordato tutto, questo l’hai sempre
pensato,
non è così? Che io, noi, dovessimo giustamente
odiarti.» gli chiede Lea,
socchiudendo gli occhi, pensierosa, senza però staccarsi
ancora dall’abbraccio.
Vegeta si limita ad annuire appena con il capo.
«Sì, forse sarebbe anche giusto...» dice
la ragazza con un
mezzo sospiro malinconico «Per aver aiutato Tanjihim a
diventare più forte,
sono morte molte persone a me care. Oltre Fenwil, ho perduto mio
fratello e mio
cugino... E mi mancano già moltissimo.» gli occhi
le brillano, carichi di
lacrime.
Fa una pausa, poi riprende:
«E’ vero; prima ti odiavo, ti odiavo con tutta me
stessa. Ma
poi, quando ho rivisto Tanjihim, quando ho ascoltato le sue parole
avvelenate
da un odio che si porta dietro da una vita... Ho provato un grande
orrore e una
grande paura. Paura in particolare di diventare come lui; accecata
dall’odio. E
dopo aver ascoltato le ultime parole di Reom... Ho capito che non posso
addossare a te tutta la colpa. In parte è anche mia, di
Reom, Fenwil, Wuil...
di chiunque di noi che non è riuscito a fermare e cambiare
Tanjihim prima che
giungessi tu. Il tuo spirito non era abbastanza forte per riuscire a
resistere
alle lusinghe di una mente contorta quale quella di mio cugino
Tanjihim.»
«Ora non mi compatire...» le chiede Vegeta,
internamente
frustrato.
«Io ti capisco.» gli dice Lea, pacata «E
so che hai sofferto
anche tu.»
«Vorresti dire che mi hai completamente perdonato,
quindi?» domanda
allora il Saiyan.
Lea alza lo sguardo per guardarlo e dice:
«Hai ripagato il tuo debito pienamente...»
«Ho solo rimediato al mio errore; non prendetemi come un
eroe.» ribatte Vegeta, distogliendo lo sguardo dagli occhi
intensi di lei «Non
mi sento ancora “soddisfatto”. Per
niente.»
Lei lo guarda con intensità, affermando:
«Ammetto di provare ancora rancore nei tuo confronti, in
fondo, anche se Reom non vorrebbe che fosse
così...»
«E tu cosa vuoi?» chiede il Principe a mezza voce.
La ragazza abbassa lo sguardo.
«Vorrei solo dimenticare tutto questo orrore.»
Lea posa una mano sul petto del Saiyan, dicendo:
«Rimanendo qui fino alla vecchiaia avrò modo di
guarire del
tutto il mio animo sofferente. E tu potrai guarire il tuo
tormentato.»
«Mi stai davvero chiedendo di restare per così
tanto tempo?»
fa Vegeta, alzando un sopracciglio e tornando a guardarla.
La ragazza alza le spalle e si stacca da lui. Dirigendosi
lentamente verso la Casa, afferma:
«Solo se ti va.»
Si ferma e si volta un po’ per guardarlo con uno sguardo
enigmatico.
Vegeta rimane un attimo in silenzio, poi alza le spalle a
sua volta, dichiarando:
«Ci penserò su.»
«Vegeta!
Vegeta!»
Il Saiyan apre stancamente un occhio.
Un ragazzo apre la porta della sua camera e sbircia dentro
cautamente.
«Saim vorrebbe vederti... Si trova nella stanza dei Tre
Teli.» spiega il giovane, trafelato.
Vegeta apre anche l’altro occhio, alza un po’ la
testa dal
cuscino e chiede subito:
«Ha finito?»
«Sì, ha finito.» annuisce il ragazzo.
Vegeta riappoggia la testa sul guanciale e dice:
«Bene; informalo che arrivo.»
Il ragazzo se ne va.
Il Saiyan si mette quindi seduto sul letto, scansando le
coperte.
«Dov’è che vai?» chiede lei,
assonnata.
Vegeta si mette gli stivali, rispondendo:
«Nella stanza dei Teli.»
Lea si tira un po’ su, appoggiandosi sul gomito e spostando
un po’ le coperte.
«Ci è riuscito?»
«Credo di sì.» dice il Saiyan,
voltandosi a guardarla «Vado
a vedere.»
«Beh, non metterci molto...» gli sorride dolcemente
«Ti
aspetto...» muove leggermente le coperte.
«Sì, lo so, dobbiamo iniziare gli allenamenti
degli
allievi.» annuisce il Principe, mettendosi la maglia.
«Infatti.» sbadiglia Lea, stiracchiandosi
«Ormai è
l’alba...»
«A dopo.» la saluta Vegeta, uscendo.
«A dopo.» sussurra Lea, lanciando uno sguardo
pensieroso
alla porta e sorridendo.
Vegeta, in un attimo, è nella stanza dove lo attende Saim.
«Papà...» sorride il ragazzo appena il
Saiyan è entrato.
«Ehi...» lo saluta Vegeta con un cenno del capo.
«Ci sono riuscito.» dichiara soddisfatto Saim.
Il Saiyan gli lancia uno sguardo orgoglioso.
Sono passati cinque anni dalla morte di Tanjihim. E ora Saim
è un bel ragazzo, alto e robusto. Ma soprattutto,
è un grande mago.
Dopo essere riuscito a ristabilire la barriera sulla Valle,
ha diffuso la sua Magia nell’aria con un antico incantesimo e
tutti i maghi sono
tornati ad essere maghi a tutti gli
effetti.
È un gran capo-clan. Soprattutto particolarmente forte.
Saim allora indica i tre teli appesi alla parete.
«Eccoli, i Teli.» annuncia con soddisfazione.
Vegeta si volge a guardarli.
Spirito, Mente
e Corpo. Con l’attacco di
Tanjihim erano andati distrutti, ma ora la
Casa è stata ricostruita interamente e Saim è
riuscito finalmente a ricrearli.
Vegeta lancia d’istinto uno sguardo al telo dello Spirito,
poi si rivolge al ragazzo:
«Sei riuscito a far “funzionare” di nuovo
anche la runa
dello Spirito?»
Saim gli sorride.
«Naturalmente.» afferma con sicurezza
«Ormai è apposto.»
La porta della stanza si apre all’improvviso.
«Saim, mio figlio... si è ferito, ha bisogno di
cure!»
esclama una donna sull’uscio «Necessita di magia
medica...»
Il ragazzo annuisce e dice:
«Vado subito a chiamare i guaritori e mi aggiungo
anch’io
come supporto.»
«Ti ringrazio!»
Saim e la donna si allontanano.
Vegeta lo osserva andarsene, poi si volta di nuovo verso i
Teli.
Lancia ancora uno sguardo a quello dello Spirito.
Decidendosi, si piazza proprio davanti a quello e chiude gli
occhi.
Di che colore sarà la runa?
Oh... ma io lo so già.
Dopo tanti errori, ha ritrovato una famiglia. E ha fatto
molto.
È cambiato ed è riuscito a fare davvero qualcosa
di giusto.
E una bella sensazione dimora ormai da anni nel suo cuore.
Un calore intenso e vero, che lo conforta come non mai.
Il disgustoso sapore del sangue sembra essere stato lavato
via, lentamente, dalla soffice pioggia della serenità.
Così come quella
fastidiosa cenere; spazzata lontana, pian piano, dal vento di quella
pace che
lo sta invadendo dentro, nel petto. Quel posto speciale sta davvero
curando la
sua anima.
Se solo cenere e sangue una volta assaporava tra le labbra,
ora il dolce gusto dell’armonia lo fa sognare.
Se solo di cenere e sangue prima erano pieni i suoi ricordi,
ora è diverso. Perché è cambiato.
Riapre lentamente gli occhi, fissandoli sulla runa.
Questa è di un rosso brillante.
Rimane di quel colore qualche istante, poi, pian piano,
inizia a mutare.
Anzi... inizia a sparire.
Infine si va a confondere con il bianco della tela stessa.
Dunque è così... la
runa è bianca.
A Vegeta viene un po’ da sorridere.
«Bianca, eh?» fa, ridacchiando un po’
«Alla fine di tutto...
È bianca. Eh, Reom, se tu fossi ancora qui so bene che cosa
mi avresti
detto...» torna a sorridere, forse divertito, forse un
po’ malinconico.
E le chiare parole del vecchio Reom sembrano aleggiare nella
stanza.
Hai trovato la Pace.
Fine
E così termina la fanfiction più lunga che abbia mai scritto. :)
Inizialmente il finale era
totalmente diverso. Vegeta "doveva" morire, però poi l'idea
di guardare i Teli un'ultima volta mi piaceva molto... E quindi ho
scelto quest'altro finale. Un lieto fine alla Toriyama, come mi
hanno fatto notare. ;)
L'idea delle Sfere del Drago mi sembrava troppo "banale"... sarebbe
stato un lieto fine... troppo
lieto! ^^' E il tutto sarebbe risultato forse troppo
sdolcinato. Per questo Bulma, Trunks, Goku... e tutti gli altri, non
resusciteranno. Diciamo che Vegeta si sente troppo in colpa per
rivederli e ha deciso così. Spero che non vi dispiaccia! ^^''
Allora... Un ENORME
ringraziamento va a tutti coloro che mi hanno seguito dall'inizio. ^^
Grazie! ^///^
Altri ringraziamenti per chi ha aggiunto la storia alle Preferite, ovvero:
1 GGG;
2
ikarikun;
3 ISI;
4
ka93;
5 kamy;
6 Leo;
7 mrs
wardle;
8
Smeralda;
9
Sweetgirl91;
10
Vale_93
11 vegeta_thebest94;
12 Xia.
E per chi l'ha aggiunta
alle Seguite:
1
Devildragon;
2
ikarikun;
3
kutai;
4
Lady Lexy;
5
Phantasia;
6
Shari_Aruna;
7
Smeralda;
8
Vegetina ssj 94;
9
veggylink94;
10
Xia.
Infine un ringraziamento per chi ha recensito l'ultimo capitolo ^^ (grazie anche a chi recensirà o leggerà questo ^^):
veggylink94: E così la fic è terminata. ^_ç Piango e sono contenta! (Tutti e due insieme? <_< nd Vegeta, scettico) (Certo U_U nd io) Spero che l'epilogo ti sia piaciuto. ^^ Tu mi segui praticamente dall'inizio, quindi il ringraziamento speciale che ho scritto sopra vale anche per te! ** Sono contenta che tu abbia letto la storia volentieri e che non ti abbia annoiato. ^^ Mi mancherai tanto! ç_ç Chissà, magari ci risentiamo un'altra volta! ^^ (Me molto speranzosa... **) Ciaoooo! :D
Sweetgirl91: Ecco, ora credo che hai capito perché speravo che Lea non ti risultasse più troppo antipatica! ^^'' Da quando ho iniziato a pensare ad un finale diverso rispetto la "morte di Vegeta", ho sempre "visto bene" lui e Lea insieme. ^^ Se sono d'accordo sul discorso del fato? Nel senso che è lui a decidere per noi? A mio parere, tutto è già scritto. Anche se pensiamo: "Ecco, faccio quella cosa così vado contro al mio destino!", credo che anche questo fosse già scritto... nel senso che era previsto che avremmo cambiato decisione, o avremmo sfidato la sorte, in quel modo. Insomma, se un tipo malato terminale di cancro muore domani perché si suicida, pensando di andare contro il proprio destino, sono del parere che tutto questo era già stato deciso; così non frega in alcun modo il fato. ^^ Però, nella fic, Saim ha deciso di non ascoltare Reom su quel punto... infatti decide di non utilizzare il medaglione. -_^ La fic è finita! T_T Tristezza... ç_ç Ci sentiamo, ciao! ^^
Leo: Quindi tu avresti fatto morire Vegeta, eh? Come mai? Come hai potuto leggere prima dei ringraziamenti, all'inizio ci avevo pensato pure io. :) Sì, magari il finale sarebbe stato più appropriato per questo tipo di fic. E forse anche molto più bello, lo ammetto. Ma ormai l'avevo cambiato, quindi... ci si accontenta, come hai detto tu. :) Il perché non ho menzionato le Sfere l'ho spiegato sopra. In tutto l'Anime, l'idea di queste Sfere che facevano resuscitare tutti continuamente non mi è mai andata molto a genio... Insomma, la trovavo banale (sempre con questa parola sulla bocca xD). Per questo ho scartato l'idea. :) Grazie dei complimenti e di avermi continuato a seguire. ^^ Gli errori mi capitano spesso, ma il più delle volte me ne accorgo prima di aggiornare. Ma non sempre! ^^' Soprattutto "insegnare" e "imparare" li confondo in continuazione! >_< Ho letto da qualche parte, forse in una rivista, che questo è uno degli errori più classici che si commettono. ^^'' E io non sono da meno! xD Ad una prossima volta! :D Ciao!
ka93: Anche tu mi segui dall'inizio, quindi il ringraziamento speciale te lo meriti tutto! *///* Mi hai sempre riempita di un sacco di complimenti... ^///^ grazie! :D Spero ti sia piaciuto anche l'epilogo, proprio come ti è piaciuta tutta la fic. ^^ Ci voleva proprio un Vegeta eroe, eh? ^^ (Poverino, sempre messo da parte...) (Non me lo ricordare... ç_ç nd Vegeta) Il finale è stato come te lo aspettavi? Non è stato del tutto a "lieto fine", però alla fine Vegeta ha ritrovato una famiglia, come vedi. :) E magari potrà finalmente vivere felice, di nuovo. ^^ Mi mancherai! ç_ç Ciao, ad una prossima fic (forse)! ^^
Devildragon: Sono contenta che la storia ti sia piaciuta. :D Grazie anche di averla aggiunta alle Seguite! ^^ Spero ti sia piaciuto anche l'epilogo... :) Ciao! ^^
Giusy: Per cosa devi piagere di più? Per tutto! T_T Mi rattristo anch'io, perché per un bel po' mi sa che non ci sentiremo più... ç_ç Hai iniziato a seguirmi che la fic era già iniziata, se non sbaglio, comunque "sei con me" da parecchio tempo, perciò mi mancherai tanto! T_T Spero che l'epilogo non sia stata una delusione... Sarai contenta che Saim è diventato un bel ragazzo. ^^ E Vegeta ora è davvero in pace. :) Sì, perché, anche se non ha più i suoi cari affianco, è riuscito a riappacificare la sua anima, finalmente. ^^ (Sarà merito della Valle? Chissà... -_^) Sono contenta che l'incontro "Vegeta-Goku" ti sia piaciuto nello scorso capitolo. ^^ Sì, quando Vegeta chiede "se lo hanno perdonato" si riferisce a sua moglie e suo figlio (facciamo pure tutti gli altri che sono morti a causa di Tanjihim ^^' ... Però di più Bulma e Trunks). Ormai sono passati parecchi anni; lo hanno perdonato di sicuro. ;) Grazie mille di tutti i complimenti che mi hai sempre fatto e... forse ad una prossima volta! :D Ciao!
Naturalmente grazie ancora a tutti
per il sostegno e la fiducia che hanno posto in me. ^^
Alla prossima! :D