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Autore: _Morgan    19/05/2022    1 recensioni
Ottobre 2023.
Lily Luna ha sedici anni, un cognome ingombrante di cui farebbe volentieri a meno e la certezza di non avere alcuna prospettiva per il futuro.
Inutile lambiccarsi su ipotetiche carriere e relazioni dopo aver svolto coscientemente un rituale che sembra aver decretato la sua prematura dipartita.
O quantomeno un suo prematuro - decisamente oscuro - cambiamento.
In un Mondo Magico sempre più aperto ed influenzato dai babbani, dove la tecnologia e la razionalità si scontrano prepotentemente con magie perdute da eoni, con fantasmi ed ombre come improbabili 'guardiani' ed uno stuolo di risvegliati ai quali dare la caccia prima che loro caccino lei, inizia il suo viaggio verso l'obbiettivo più arduo da raggiungere: Sopravvivere.
(IN REVISIONE 16-07-23)
Genere: Dark, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Nuova generazione di streghe e maghi, Severus Piton | Coppie: Lily Luna/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Nuova generazione
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Nekiya - Capitolo VII
  • νέκυια

- Capitolo VII-

Saturnalia, notte del Solstizio: Offerta alla Tormenta

[Trattato sulla caccia ai Risvegliati – Parte II]




Lascia che io cada se devo cadere.
Quello che diventerò mi prenderà.

[Baal Shem Tov]



Cairngorns National Park,
Hogsmeade
21 dicembre 2023, ore 20.37


Afferra una patatina fumante con gesto vago, portandosela alle labbra con un movimento lento e meccanico, ascoltando distrattamente il nuovo argomento eviscerato da Rose per instaurare una conversazione, studiando l'ampia sala circostante con sguardo annoiato e pesante: I Tre Manici di Scopa non è mai stato così affollato come quella sera, constata con una punta di curiosità, scrutando i visi gioiosi ed accaldati degli avventori che – come un fiume – si sono riversati all'interno del locale da quando la tormenta di neve ha iniziato a sferzare le strade in acciottolato di Hogsmeade, facendo fuggire buona parte dei turisti.
Alza distrattamente il boccale di burrobirra mezzo vuoto portandoselo alle labbra, ingollando una lunga sorsata prima di tornare ad attaccare l'abbondante porzione di Fish&Chips offerta dalla casa che madama Rosamund, nipote della famosa Rosmerta, ha portato loro pochi minuti addietro; anche Rose pesca dal piatto con gusto, inzuppando ogni pezzo in un intingolo composto da aceto e sale prima di portarselo alle labbra, continuando a parlare delle lettere e messaggi che Scorpius le invia clandestinamente, firmandosi con un comunissimo nome babbano.

Mio padre reputerebbe più decorosa una relazione con un ragazzo normale, non magico, piuttosto che con un Malfoy” sbotta contrita, spostando una ciocca di capelli ricci dal viso per incastrarla dietro l'orecchio, così da poter continuare ad addentare le patatine senza alcun fastidio; Lily Luna le scocca un'occhiata divertita bevendo ancora, concentrando poi l'attenzione su due maghi attempati che stanno animatamente discutendo con Rosmerta, ferma dietro al bancone ed intenta a preparare le bevande richieste: stanno parlando del meteo e sono convinti che la tempesta durerà tutta la notte.
La giovane strega sospira bevendo un altro lungo sorso di liquido ambrato e speziato, tiepido, pensando che se davvero così sarà il problema 'Caccia del Solstizio' si risolverà in un nulla di fatto, poiché dubita che le creature – seppur morte – possiedano l'avventatezza di andare in giro con un tempo così inclemente, sotto una tormenta come – stando ai racconti opportunamente gonfiati dei vecchi maghi – non se ne vedevano da decenni; sono immuni al freddo, non rischiano l'ipotermia, ma camminare nel vento forte dev'essere un problema anche per loro, specie se i corpi non sono conservati ottimamente ma si presentano in avanzato stato di decomposizione.

Lily? Mi ascolti?” Domanda Rose sbuffando sonoramente, osservando lo sguardo assorto della cugina con interesse mentre si domanda cos'abbiano di tanto interessante i maghi assiepati attorno al bancone da meritare tutta la sua attenzione; gli occhi color terra di Lily Luna abbandonano gli avventori per posarsi nuovamente sul viso roseo e tondo, lentigginoso, della cugina.
Oh sì, scusa. Cercavo solo di raccogliere informazioni sulla tormenta”
Perché? Vedrai che smetterà presto. Una volta calata potremmo tornare al castello”
Un guizzo oscuro attraversa le iridi calde della giovane Potter facendo corrugare la fronte della strega Grifondoro, stranita da quella miriade di comportamenti elusivi e scostanti che la cugina ha – specie nei suoi confronti – dalla discussione avuta in biblioteca; durante la giornata s'è comportata bene e, per un istante, mentre giravano per negozi in cerca degli ultimi regali di Natale per parenti ed amici, Rose aveva pensato che fra di loro non fosse accaduto nulla, che le cose fossero rimaste come ad inizio anno, ma poi l'ha vista incupirsi davanti alla vetrina d'una gioielleria magica e, successivamente, anche all'interno di 'Mielandia', quando le aveva suggerito maliziosamente di regalare qualcosa di 'dolce' al suo fidanzato.
Non riesce davvero a capire quale tipo di relazione spinga Lily Luna ad essere così guardina e silenziosa da non accettare consigli su possibili regali per il suo – amico? - ragazzo, a meno che questi non sia un poco di buono ben noto a scuola, o una persona già invischiata in problemi assai più grossi dei semplici esami di fine anno.

Si ma, a scuola?
Lily Luna non esce mai, né ha grandi amicizie fuori da Hogwarts.

Studia il viso della cugina su cui in piccolo sorriso fa capolino, distendendo le labbra sottili.
Scusa Rose, è che volevo essere di ritorno presto” sussurra Lily Luna addentando un'altra patatina per poi concentrarsi sul pesce, mente lei inarca un sopracciglio.
E' per il tuo fantomatico boy?”
Il cibo le va di traverso, costringendola a bere un altro lungo sorso di burrobirra per ostruire esofago e trachea; perchè, per Morgana, tutte le diavolo di volte in cui si trovano a parlare deve saltare fuori quest'argomento? Si domanda la Corvonero con una pinta di stizza, constatando che – anche in questo campo – le parole di piton s'erano rivelate profetiche, Rose non la lascerà in pace finché lei non le rivelerà il nome del suo misterioso compagno e a nulla servirà glissare o rimanere sul vago, sapendo quanto è ficcanaso prima o poi scoprirà qualcosa.

Si, gli avevo promesso che sarei stata di ritorno per sera, volevo dargli il regalo” risponde cercado di mantenere un tono neutro, accennando vagamente alla borsina deposta con cura sulla panca, sulla quale ha poggiato la pesante sciarpa nera; il ghigno di Rose aumenta d'ampiezza ripensando all'espressione assorta assunta dalla cugina all'interno di Mielandia, dopo interminabili giri di tutto il negozio, quando s'era decisa ad acquistare quella scatola in legno di cioccolatini misti, ripieni di ciliegia e cherry brandy, chicchi di caffé tostati e liquore del medesimo aroma, una scelta assai strana – specialmente a causa dell'alcol in essi contenuto – che le pareva un po' azzardata per un regalo ad un ragazzo loro coetaneo.

A chi diavolo piace caffé e cherry?

Scrivigli che sei in ritardo, non potrà certo biasimarti” le fa notare sottolineando che non può certo mettersi ad attraversare la tempesta per andare all'appuntamento, sarebbe da pazzi, ma qualcosa nello sguardo assente della cugina le fa capire che, se lei non fosse presente, probabilmente ci avrebbe provato; un po' la invidia, in verità, poiché almeno Lily Luna ha la possibilità di vedere questo ragazzo misterioso – seppur clandestinamente, per loro scelta – quando vuole, mentre lei e Scorpius hanno occasione d'incontrarsi raramente e solo tramite una serie infinita di sotterfugi, poiché nemmeno la famiglia di lui vedrebbe bene la relazione con una Weasley mezzosangue e ciò la fa soffrire.
Lily e Albus le hanno fatto notare più volte che le difficoltà ora ci sono perché sta ancora frequentando la scuola e non ha alcuna libertà di movimento, ma quando inizierà a studiare medicina al San Mungo tutto sarà più facile, poiché passerà ugualmente molto tempo fuori casa ed a Londra le opportunità per incontrarsi in segreto non mancano di certo, dato che pure Scorpius frequenta li la facoltà di Giurisprudenza magica, ubicata a pochi isolati dal Ministero; inoltre, il futuro lo devono decidere loro, solo loro possono sapere se questa relazione è giusta o sbagliata, non certo le famiglie Malfoy o Weasley, ma Rose, educata per essere sempre gentile e rispettosa, all'altezza delle aspettative del padre e della madre, vive la sua condizione con estrema infelicità.
Osserva Lily Luna distendere le labbra in una linea ferma, preoccupata, mentre sussurra: “No, non mi biasimerà, ma...” senza però riuscire a terminare la frase poichè un'improvvisa e violenta ondata di fuoco le scorre nel petto, mozzando respiro e parole, causandole un reflusso di bile e cibo lungo l'esofago; la ragazza ha appena il tempo di scusarsi con Rose, adducendo ad un attacco di nausea, prima di schizzare verso il fondo del locale ed infilarsi in bagno.
Si appoggia con entrambe le mani al lavandino mentre gocce di sudore freddo le scorrono lungo il viso, scivolando oltre il bordo della felpa pesante giù per la spina dorsale e si guarda allo specchio dove veere riflesso il volto stravolto d'una ragazza con pelle d'oca diafana e pupille paurosamente dilatate; la magia le incendia il sangue con forza facendola tremare e, per un istante, avverte con chiarezza – seppur distanti – la presenza di tre creature aggirarsi per le strade deserte di Hogsmeade.

Sono qui, nonostante la tormenta.
O forse a causa della tormenta...

Il dubbio le sferza la mente come una scudisciata, mandando in frantumi tutte le certezze che si è ripetuta per darsi coraggio da quando è stata costretta a rifugiarsi all'interno del locale con Rose, spingendola a pensare che anche l'improvviso mutamento di clima potrebbe essere stato architettato per rendere la caccia ancor più interessante, sfavorevole a lei e vantaggiosa per loro, che non avvertono né caldo né freddo e, a questo punto, forse nemmeno la furia del vento.

Devo avvisare Piton

Lily! Stai bene?” urla Rose battendo sulla porta chiusa, preoccupata.
Tranquilla, dev'essere solo indigestione...” cerca di rassicurarla lei, continuando a sudare freddo e mimando un conato dato che non gliene vengono più di naturali, studiando febbrilmente il piccolo bagno in pietra a vista, ordinato e pulito, finché i suoi occhi non incontrano la finestra dai vetri tremanti, oltre i quali non si distingue alcunché eccetto il buio, protetta da grosse sbarre di ferro.
Torna al tavolo, arrivo subito”
Ma, sei sicura?” domanda la Grifondoro, causandole un'improvviso moto di stizza; se i risvegliati le stanno dando la caccia non ci metteranno molto a giungere fin li e – ne è sicura – non si faranno molti scrupoli a compiere una strage pur di adempiere alla profezia decantata da Tiger settimane addietro, quindi deve andarsene prima che ciò accada e quella è l'unica via d'uscita.
Benedice mentalmente il fatto d'aver tenuto su la giacca ed estrae dalla tasca lo smartphone, aprendo WhatsApp con dita tremanti a causa del potere magico che le incendia le membra per mandare un messaggio criptico, poche ma sufficienti parole,
a HalfPrince60, convinta che certi sistemi siano meno appariscenti e più efficaci d'un patronus, date le circostanze; si arrabbierà da morire ma non ha tempo d'aspettarlo, anche se gettarsi in mezzo alla tormenta a caccia di tre risvegliati decisamente pericolosi non è certo la cosa più saggia da compiere, non può rimanere lì, né permettere che feriscano Rose.
Deve andare.
Mentre la cugina batte nuovamente contro l'uscio e lei simula un altro conato, ripone il cellulare ed afferra la bacchetta puntandola poi contro la finestra.

Tranquilla Rosy...arrivo. Dammi dieci minuti...”
Quando è sicura che la ragazza se n'è andata spalanca la finestra sigillata con una rotazione del polso e poi, aspettando un'ululato particolarmente forte della tempesta in corso che possa attutire il rumore dell'incantesimo, manda le sbarre in frantumi.


Cosa diventerai?
Cosa sei?


Lily Luna corre.
Corre fra le strade insolitamente deserte d'una Hogsmeade che non pare più l'allegro villaggio di Babbo Natale allestito in un centro commerciale babbano, ricolmo di luci multicolori e stravaganti decorazioni, bensì la Halloween Town di 'Nightmeare Before Christmas', con case dai tetti a punta dai quali spuntano comignoli aguzzi simili a pali, nere e tetre come colate d'inchiostro in cui finestre e porte a fatica si distinguono, sprangate dalle pesanti ante in legno levigato e borchie metalliche; i gruppi canori sono spariti, così come i numerosi passanti che fino a poche ore prima gremivano l'ampia High Street, ora ridotta ad una buia striscia d'acciottolato ghiacciato incassata fra i muri in legno e pietra dei negozi, tutti con le serrande ben sigillate, resa scivolosa e poco visibile dalla moltitudine di fiocchi bianchi che dal cielo si riversano al suolo con impietosa inclemenza.
La tormenta sferza gli edifici con rabbia, facendo scricchiolare le assi e volare alcuni coppi mal saldati che impattano al suolo con deboli 'clang', sovrastati dall'ululato feroce del vento; la neve è fitta, un muro compatto in cui la strega corre a fatica, stentando a tenere la testa bassa e la bacchetta in pugno, con il cuore che le martella frenetico contro la cassa toracica ed il fiato mozzo a causa della magia che – pochi minuti addietro – s'è risvegliata all'interno del suo corpo con inaudita violenza, provocandole conati di vomito ed un fiotto d'adrenalina mista a paura che le ha incendiato i vasi sanguigni.
Ha abbandonato Rose all'interno dei Tre Manici di Scopa assieme ad una torma di avventori che si sono rifugiati lì per trovare riparo dal temporale, aspettando che si plachi quel poco da consentire loro di tornare alle rispettive abitazioni, mentre lei – per nulla preoccupata dal fatto che Rosamund e Rosmerta avessero sbarrato la porta – s'è infilata in bagno, facendo saltare le inferriate della finestra per calarsi fuori con agili balzi, svanendo nel turbinio freddo ed inclemente della tempesta.
Il vento la spinge di lato, forte, ostinato, ma lei continua ad avanzare cercando di ripararsi dietro i muri degli edifici, con la treccia oramai bianca a causa della neve ed i vestiti fradici; ci sono schegge di grandine fra i fiocchi morbidi e le feriscono il viso esposto, non più protetto dalla calda sciarpa dimenticata sulla panca del pub, arrossandolo e facendo sgorgare minuscole lacrime di sangue che si perdono fra acqua ed aria.

Sanno che sono qui.
Pur senza l'odore di sangue.

Respira a fatica, scivolando nella notte tumultuosa del mondo come un'ombra goffa, piccola ed insignificante, rammentando con dolorosa insistenza le parole che Piton le ha rivolto prima che lasciasse il castello per seguire la cugina al villaggio: “Potter, è il Solstizio. Dopo settimane passate a rifiutare l'idea della profezia, ora ti ci lanci dentro in modo così incosciente?” ma lei, ostinata e convinta che la 'gita' non le avrebbe portato via più un paio d'ore aveva fatto presente che la profezia s'era innescata quando aveva comunicato ai genitori che sarebbe rimasta ad Hogwarts per le vacanze invernali, quindi l'andare o meno ad Hogsmeade non avrebbe cambiato niente, inoltre sarebbe stata di ritorno per il tramonto; Rose non avrebbe creduto ad un'altra serie di scuse strampalate inventate per saltare l'ennesima uscita al villaggio, poiché non può certo addurre l'urgenza di finire dei compiti per gli esami imminenti dato che non ve ne sono, né di avere gli allenamenti di Quiddich o di sentirsi indisposta a causa d'un improvviso mal di pancia fulminante, patologia di cui sta iniziando a soffrire con curiosa insistenza, nonché a cadenza regolare.
Con le dita intirizzite ed il viso sferzato dalle raffiche inclementi che gettano ghiaccio e neve negli occhi socchiusi,resi ciechi dal muro di neve cangiante ed ombre profonde che le si para innanzi rendendo i contorni delle abitazioni una mera chimera, avanza sempre più lenta tossendo per liberare i polmoni; da qualche parte avverte uno schianto e si volta repentina, fissando il bianco ed il nero amalgamarsi nella viuzza laterale stretta e buia in cui s'è infilata senza però scorgere null'altro, né persone né animali, benché il potere all'interno del corpo ora martelli molto più forte, segno che i risvegliati devono essere vicini.
Continua a camminare mantenendosi ben adesa al muro della casa alla sua destra, cercando d'evitare possibili ostacoli presenti al suolo, allontanandosi sempre più dalla zona residenziale e dalla High Street per giungere ad una sorta di periferia, ove sono ubicati i vari magazzini e fienili; non sa quanti chilometri ha percorso poiché non conosce affatto quella parte così defilata di Hogsmeade, né se quella sia la strada giusta per giungere ove la magia la sta spingendo, dato che non vede nulla e la continua opposizione al vento inclemente sta iniziando a minare la resistenza del corpo, facendole dolere i muscoli scossi da spasmi violenti causati dal freddo.

Piton aveva ragione.
Come sempre...

Stringe i denti mentre fredde lacrime lasciano gli occhi sospinte nel vento, ripensando a quando – giusto quella mattina – l'uomo le aveva sbattuto in faccia la porta della Stanza delle Necessità, dicendole che se voleva fare di testa sua poteva anche arrangiarsi, tanto le capacità le possiede, dando nuovamente prova di quel comportamento scostante che, dal ritorno di Silente, s'è fatto più molesto e pesante da gestire, stonando parecchio con l'impassibile compostezza che è solito mostrare; nonostante gli abbia scritto non è sicura che lui verrà ed ha la sensazione che qualsiasi cosa avvenga in quella tempesta la dovrà affrontare sola.
Ora le parole strascicate di Tiger paiono acquisire un triste, lugubre, senso: La faranno a pezzi davvero, poiché
– malgrado i pronostici di Piton - non è in grado di tenere testa a tre avversari contemporaneamente in mezzo alla furia degli elementi, specie se questi si dimostrano più abili di Rowle, non importa quanto si sia addestrata, non conta quanti incantesimi conosca poiché l'esito della profezia è già stato dichiarato, può solo lottare con ogni fibra di sé stessa per far in modo che – almeno – ai risvegliati non risulti facile divorarla.

Ma allora perché sono scappata dalla taverna?
Perché, se ho paura?

Un cestino della spazzatura rotola producendo un clangore assordante lungo la stretta via, passandole a pochi centimetri dalle gambe tremanti, fasciate nei jeans oramai zuppi, sparendo poi inghiottito da neve ed aria tumultuosa; il cuore della ragazza martella violento, in preda alla paura, stretto fra i caldi artigli della magia mortifera mentre dalle labbra screpolate e bluastre esce un piccolo rantolo di stupore.
Non sa quanta forza le ci voglia per ricacciare indietro una seconda ondata di lacrime, né per avanzare a passo più deciso verso lo slargo buio che le si apre dinnanzi ora che è giunta alla fine della strada, non sa dove trovi la volontà d'opporsi al vento stringendo la bacchetta fra dita che non sente più come sue, assottigliando gli occhi di terra ed alzandoli verso il cielo lontano, quasi a sfidarlo con odio.

Sull'orlo del baratro.
Vola solo chi osa farlo.

Piton ha ragione a chiamarla testa di legno, ha ragione a vederla solo come un'inutile peso e a trattarla come si tratterebbe un bambino molesto ed indisciplinato, finché continuerà a scappare adducendo scuse ogniqualvolta giunga un nuovo risvegliato a ricordarle cos'ha accidentalmente fatto la notte del 31 ottobre non crescerà mai, né potrà portare a termine la missione affidatale dalla Morte, non potrà sperare d'avere alcun futuro e questo pensiero le fa incurvare le labbra livide in un sorriso divertito, mentre constata con cinica freddezza che – probabilmente – sarà difficile che sopravviva fino all'alba del 22 dicembre, figurarsi fino all'anno prossimo; inoltre se fosse rimasta alla locanda avrebbe messo in pericolo tutti gli avventori lì riuniti – Rose compresa – dato che i risvegliati sarebbero giunti a cercarla, uccidendo chiunque si fosse frapposto.
No, non avrebbe mai potuto rovinare la vita alla cugina, né coinvolgerla nell'orrore che ha inconsapevolmente scatenato, poiché lei appartiene a quella parte luminosa del mondo ove brutture quali la morte e la malattia, così come le mutilazioni e le arti oscure sono solo parole che spaventano, prive di consistenza, mentre a lei suonano familiari come una vecchia ninna nanna, sporca e rassegnata com'è; flagellata dal vento inclemente, tremante e stanca, continua a tenere la testa ben alta verso le nubi lasciando che la treccia fradicia le sferzi la schiena e la mente si svuoti da pensieri ed assurdi rimpianti, così da essere pronta ad affrontare qualsiasi cosa si stia celando nella tormenta.

Finis tempestas in loco!” Urla e dalla punta della bacchetta levata fuoriesce una piccola bolla perlacea che, pian piano, s'espande inglobando lei e una parte del terreno circostante per arrestare l'inclemente martellio di neve e vento, creando uno spazio ove tutto è immobile e contro le cui pareti gli elementi impazziti si schiantano; la ragazza ha appena il tempo di trarre un lungo – libero – respiro prima di voltarsi repentinamente alla sua sinistra, facendo stridere le suole a carrarmato degli anfibi contro la pavimentazione in acciottolato coperta di ghiacci, per parare una saetta verde giunta dal buio tumultuoso oltre la sottile e ricurva parete perlescente.
La magia le scorre nei vasi sanguigni come fuoco acuendo i sensi quel tanto che basta per permetterle di avvertire, oltre l'incantesimo di controllo del tempo e la furia del temporale, due creature avvicinarsi pian piano abbandonando la quieta sicurezza offerta dalle solide pareti d'un magazzino dal portone aperto e battente per portarsi ai margini dello slargo così da poterle girare attorno, predatori; la bolla per lei è sia vantaggio, poiché le permette di muoversi liberamente senza essere ostacolata dalla neve e dal vento, ma anche grosso handicap poiché la luce fioca che emana acuisce il buio, rendendola ben visibile all'interno della tempesta.

Ma loro non hanno problemi di sorta a camminare nel vento, al freddo.
Sono cadaveri.

Pensa con una punta di amarezza ed i sensi ben all'erta, evitando una seconda scarica di fatture scartando di lato, spedendo a sua volta alcune maledizioni alla cieca verso il punto dal quale avverte l'energia del risvegliato più vicino; sono entrambi abbastanza potenti da preoccuparla, ma lei non vi bada, concentrata ad eseguire alla perfezione e con naturalezza quella danza chiamata duello che Piton le ha insegnato per settimane, sfiancandola senza alcuna tregua, spingendola oltre i limiti fino a renderla abbastanza abile da avere qualche possibilità in uno scontro reale come quello che ora la vede impegnata.
Evita maledizioni di cui intuisce a malapena l'origine ed il tipo, rabbrividendo nel constatare che servano tutte a mutilare e ferire nella maniera più orribile, inoltre teme che qualche lampo verde sia quell'Avada Kedavra proibita nel loro mondo, che uno studente del sesto anno nato in tempo di pace di certo non dovrebbe conoscere; sorride tristemente, avvertendo ancora una volta l'enorme divario fra lei e tutto ciò che le ha roteato pigramente attorno da quand'è nata sino ad ora, sentendosi così fuori luogo e diversa dalla persona che tutti credono sia mentre avverte con forza il legame con l'ombra ed il mondo 'nascosto' acuirsi, reso più forte dall'euforia che, pian piano, inghiotte la paura spingendola a combattere con più determinazione.

Settimane fa ho vomitato l'anima nella Foresta Proibita all'idea di affrontare Rowle, un risvegliato dalle sembianze perfettamente umane, mentre ora esco a cercarli di mia iniziativa senza curarmi di come appaiano.
Cosa sto diventando?

La domanda viene smorzata da un'altra scarica di lampi dai colori abbacinanti, pericolosi, che evita scartando di lato, rischiando di scivolare sul terreno umido e ghiacciato rivestito di ciottoli e coperto da neve fresca; la suola sinistra stride frantumando il ghiaccio mentre la caviglia si piega allo stremo, strappandole un gemito di dolore ed impedendole di essere abbastanza agile da buttarsi a terra, venendo così colpita di striscio da una fattura che lacera il tessuto imbottito del giubbotto ed i vestiti fradici sottostanti, tagliandole la pelle fredda così da far sgorgare un copioso fiotto di sangue dalla spalla destra.
Merda” impreca la strega alzando nuovamente gli scudi, puntellandosi sul piede sano per continuare a muoversi all'interno della bolla di luce come un piccolo pesce rosso braccato da gatti affamati, avvertendo ad ogni movimento i muscoli farsi sempre più rigidi ed il fiato corto mentre il dolore le si irradia lungo tutti i centri nervosi rendendo difficile pensare lucidamente; i risvegliati si sono divisi, così da poterla accerchiare con facilità e non smettono di riversarle addosso gragnole di letali incantesimi che s'infrangono contro le barriere da lei evocate, iniziando però ad incrinarle mentre la ragazza cattura il labbro inferiore fra i denti, sforzandosi di mantenere la posizione e di non interrompere il flusso magico che fuoriesce dalla sua bacchetta.
I venti ululano sempre più forti schiantando ghiaccio e neve contro l'incantesimo di controllo con ferocia e lei si domanda – nuovamente – come facciano i due morti a resistere senza venir trascinati via, poi un idea folle le balena dinnanzi con la stessa precisione sfolgorante d'un lampo, rammentandole la capacità di Piton nel fondersi con le ombre.

E se avessero abilità strane anche loro?
Tiger aveva ragione.
Mi faranno a pezzi.

Lo scudo magico s'infrange con un tintinnio come di vetro che cozza contro la pietra, quando un incantesimo di taglio decisamente più forte degli altri lo investe e vi penetra all'interno, colpendo la ragazza sulla coscia sinistra ove il tessuto lacero e fradicio dei jeans inizia ad impregnarsi d'un rosso vermiglio decisamente sinistro, mentre il dolore esplode come un ordigno nella mente della ragazza, strappandole gemiti ed imprecazioni furiose; la gamba cede spingendola a barcollare, impedendole così d'evitare lo schiantesimo che la colpisce fra le scapole, mandandola ruzzolare a faccia in giù contro l'acciottolato freddo contro cui sbatte la faccia, procurandosi un epistassi e ferendosi il labbro inferiore.
Lacrime fredde le scivolano dal bordo degli occhi mentre respira neve e sangue, con le dita della mano sinistra strette allo spasmo contro il legno della bacchetta ed il cuore impazzito, costretto a battere ad un ritmo folle da quella paura che ora s'è ridestata violenta, annichilendo ogni volontà d'alzarsi in piedi e riprendere il combattimento; è spacciata, lo capisce quando una risata fredda ed innaturale sovrasta con forza il muggito cacofonico del vento ed il rombo lontano d'un tuono, accompagnando l'apparizione all'interno della bolla di luce perlacea – ove tutto è immobile – d'un uomo alto e segaligno dai lunghi capelli biondo chiaro raccolti in una treccia, con il viso celato da una maschera d'argento dalle fattezze di teschio.
Indossa vesti nere fradicie e strappate in più punti, coperte da un lungo mantello più simile ad un sudario del medesimo, sinistro, colore che lo avvolge come una coperta zuppa, rallentandone i movimenti; gli stivali frantumano ghiaccio e neve mentre s'avvicina alla strega ancora riversa al suolo, con il viso ridotto ad una maschera di sangue e gli occhi assottigliati per scrutarlo con odio mentre respira affannosamente in cerca d'aria.

Così sei tu la fonte. Una ragazzina” la schernisce l'uomo – il cadavere – con voce alterata dal metallo, girandole attorno con la stessa lentezza d'un avvoltoio pronto a pregustare il banchetto offerto da una carcassa abbandonata, studiandone i lunghi capelli raccolti nella treccia oramai sfatta ed il viso sporco e pallido, sul quale spiccano quegli occhi castani così profondi in cui paura e sfida si mischiano, cozzando.
C'è qualcosa di familiare, in te...” sibila malevolo fermandosi di fronte a quella bambina che lo sdegna per ciò che è, per quel che le sta per fare; le labbra sotto la maschera s'incurvano in un accenno di sorriso mentre alza il piede calciando via la bacchetta della ragazza prima che questa possa tornare ad opporre resistenza, pestandole poi la mano rimasta aperta sotto al tacco, spingendo con forza finché non sente le ossa scricchiolare ed i gemiti di lei farsi sempre più forti.
Lily Luna si morde il labbro, aggiungendovi un altro taglio che inizia a sanguinare copiosamente, determinata a non dare a quell'essere la soddisfazione di vederla implorare e cerca di rannicchiarsi, così da offrire meno superficie corporea possibile al nemico, con movimenti lenti a causa del dolore.

Vi ho risvegliati io.
Non mi vedrete più piangere!

Ma la magia che le incendia i vasi sanguigni ogni qual volta ci sia un risvegliato nelle vicinanze è ora annichilita dalla stanchezza, ridotta ad un pallido lumicino che batte contro lo sterno come una piccola falena prigioniera delle dita ferree d'un bimbo capriccioso, senza essere in grado d'alimentare nuovamente la voglia di ridurli in pezzi e spedirli a dormire; trema violentemente a causa del freddo accentuato dalle vesti zuppe che le si appiccicano addosso come alghe di fondale impacciando i movimenti ed avverte dolore ovunque, poiché dalla spalla e dal volto s'irradia per i centri nervosi martellando con cadenza costante, inibendo qualsiasi volontà d'opporsi; la mano poi è ridotta ad un fascio di nervi ed ossa compresse – rotte – sotto il calcare furioso del tacco del risvegliato e non è più in grado di flettere le dita, già intirizzite dalla lunga esposizione a vento, neve e grandine.
Non parli, bambina?” Domanda il Mangiamorte chinandosi quanto basta per afferrarle il mento, costringendola ad alzare e ruotare il capo finché gli occhi castani non incontrano le orbite vuote della maschera, oltre le quali s'intravedono appena due occhi grigio azzurri, folli; fra tutti i cadaveri incontrati fin ora – eccettuato Piton – lui pare il più 'umano', poiché non mostra alcun segno di decomposizione né ferite esposte così brutte da rammentarne la condizione, inoltre persino lo sguardo è meno spiritato e pallido di come appariva quello di Rowle o Turpin.
Non con chi è così maleducato da rompermi una mano senza presentarsi” sbotta lei in un barlume di coraggio – avventatezza - con le labbra vermiglie e la bocca impastata di saliva e sangue, osservando adirata la maschera oltre la quale proviene una risata rauca e profonda, agghiacciante; le tira ancora più indietro la testa, afferrandola per la lunga treccia color fiamma mentre si porta l'altra mano, nella quale stringe ancora la bacchetta, al volto, rimuovendo la copertura per rivelare fattezze squadrate coperte da una ragnatela di rughe che si distendono attorno alla bocca aperta in un ghigno cattivo, un grosso naso a patata e profonde occhiaie scure.
Quando le respira contro la pelle nuda del collo, fra felpa e giacca, un brivido di terrore percorre il corpo della ragazza mentre la memoria tattile le rammenta i denti dei risvegliati che sono arrivati abbastanza vicini da ferirla, bevendo direttamente dai vasi sanguigni, ed il cuore accelera il battito martellando forte contro i timpani, tanto che ode a fatica il sibilo sommesso con cui fuoriescono le parole dell'uomo.

Non sono mai stato un gran amante del galateo, bambina, e non siamo qui per fare conversazione” il cuoio capelluto della ragazza brucia di dolore mentre lui continua a tirare, costringendo i muscoli a tendersi fino allo spasmo; una seconda ombra nera scivola all'interno della sua visione periferica e lei intuisce che deve trattarsi del secondo Mangiamorte, quello che l'ha colpita alla schiena con lo schiantesimo e che ora avanza lentamente verso di lei, con un passo pesante dal rumore strascicato.
Il risvegliato biondo che le tiene bloccate testa e mano abbozza un ghigno.

Oh, Tiger. Finalmente ti sei unito a noi”

Tiger? Ma...

Lily Luna cerca di voltare la testa per guardare meglio la creatura che continua a camminare lentamente alle sue spalle, senza emettere alcun suono né rispondere alla provocazione del 'collega', ma la presa ferrea dell'uomo vicino a sé glielo impedisce, obbligandola a guardare il suo viso cereo coperto di rughe, in cui gli occhi folli brillano come cristalli di nebbia.
Non amo il galateo, ma un consiglio mi sento ugualmente di dartelo: non guardare, bambina. Potresti avere incubi da qui alla tua morte” sorride cattivo mostrando una fila di denti abbastanza regolari, macchiati.
Ho già visto com'è ridotto” ribatte la ragazza ingoiando sangue e saliva per farsi coraggio; aveva incontrato Vincent Tiger durante la notte del 18 novembre all'interno della Foresta proibita, scortato e tenuto prigioniero da quattro centauri e ricorda bene la sua pelle carbonizzata, il viso privo d'occhi e labbra simile a cuoio vecchio ed il sibilo difficoltoso con il quale le aveva svelato la profezia inerente alla caccia del solstizio.
Nonostante non fosse bello da vedere, come giustamente dovrebbe essere il cadavere d'un ragazzo morto carbonizzato, l'orrore era durato giusto il tempo d'accettarne la condizione e non le aveva precluso di avvicinarsi per osservare bene le orbite vuote mentre lo nutriva; il risvegliato biondo prorupe in una risata di scherno e scuote la testa, studiandola con la stessa espressione di superiorità utilizzata da un adulto per rivolgersi ad un bambino particolarmente cocciuto mentre scandisce, più rivolto all'altro Mangiamorte che a lei: “La ragazza deve aver fatto un po' di confusione, Tiger. Pensa che tu sia tuo figlio”
Il grigio dell'iride muta improvvisamente, divenendo freddo come acciaio.

Non ricorda più d'averlo ucciso brutalmente, impedendoti di riabbracciarlo”
Lily Luna sta per ribattere che era già morto quando si sono incontrati e lei non ha fatto altro che restituirlo al sonno eterno, ma un urlo belluino simile al muggito d'un toro infuriato, che poco ha di umano sia nell'intonazione che per ferocia, squarcia il silenzio ovattato calato nelle bolla strappandole un brivido di paura; i passi si fanno più affrettati e lo strascichio più fastidioso, poi si sente afferrare la spalla ferita da una mano martoriata grossa quanto il piatto d'una pala che la costringe a voltarsi, mentre il biondo molla con malagrazia la presa sui suoi capelli.
Una zaffata di carne in putrefazione e terriccio umido s'infila nelle narici sanguinanti con forza troncando il respiro e causandole un conato di vomito che riesce a trattenere a stento, freddata dall'orrore che le si palesa dinnanzi agli occhi: Tiger senior è alto ed imponente, un patchwork di pelle cucita con spesso filo nero – probabilmente quello utilizzato da Hagrid per chiudere i sacchi delle sementi – che spunta e sparisce fra le pieghe di tessuto giallastro come un grosso verme panciuto, seguendo le ossa sporgenti e contenendo a fatica, specie sul ventre prominente, la moltitudine di budella ed organi interni in decomposizione.

Strisciava l'intestino, non i piedi.

Dalla testa completamente calva fuoriescono diversi spuntoni che anticamente dovevano essere appartenuti ad una delle cancellate che delimitano il parco della scuola, mentre gli occhi piccoli, infossati all'interno delle orbite sono bianchi come larve di mosca e la scrutano malevoli; la mascella si piega innaturale verso destra, esponendo i denti irregolari giallastri ed una lingua nera, anch'essa cucita al resto del corpo con ago e filo, che saetta ad ogni muggito tastando l'aria pregna dell'odore del sangue di lei.
Il corpo nudo, avvolto malamente in un lacero mantello che ne cela a malapena il degrado è color cenere, con ematomi e chiazze giallastre sinistre, dalle quali fuoriesce del liquido acre simile a pus e nella gigantesca mano destra stringe una bacchetta tozza e ritorta, sebbene sembri poco avvezzo al suo utilizzo, come se avesse dimenticato di essere un mago; la ragazza fatica a trattenere il secondo conato, ammorbata dal lezzo tremendo emanato da Tiger e sconvolta da quell'aspetto così ripugnante, così diverso dalle ferite riportate dagli altri risvegliati che ha affrontato, i quali mostravano mutilazioni e danni compatibili con una reale battaglia e non parevano appena usciti da un film di Tim Burton.

E' stato lei...” sospira infine senza più fiato, spostando gli occhi sgranati dal viso deforme e rappezzato del gigantesco Mangiamorte pelato per puntarli in quelli slavati e folli dell'uomo biondo, avvertendo il disgusto acuirsi e un'improvvisa ondata di compassione incendiarle il petto; perché qualcuno, in un film, ha detto che 'bisognerebbe avere pietà per i vivi, non certo per i morti', ma vedere a quale strazio è stato sottoposto Tiger Senior con l'unico scopo di – spaventarla? Impressionarla? - darle la caccia la angoscia, nonostante sappia che lui non può provare dolore e probabilmente era già impazzito prima che gli cucissero la pelle e gli piantassero punte di ferro nel cranio, lasciando gli intestini liberi di strisciare.
Quanto ha fatto il Mangiamorte biondo è inumano.

Beh, ho dovuto porre rimedio. L'ho trovato in uno stato davvero pietoso, si stava facendo a pezzi da solo e quando ha saputo che hai ucciso suo figlio ha dato completamente di matto” spiega tranquillamente il risvegliato, mentre lei avverte colare sulla manica della giacca pus e uno strano liquido nero di cui non vuol conoscere l'origine, ancora girata sul fianco dalla possente mano del cadavere.
Sembra che tu abbia la capacità di richiamare i morti e di restaurare i loro corpi. Io mi sono svegliato fra gli alberi della Foresta Proibita come se fossi semplicemente caduto addormentato, non colpito dall'Avada Kedavra di quel ragazzino...quel...Weasley...”
Il sangue gela, la ragazza stringe le labbra incrostate di sangue con forza.

...Ma, mi chiedo, perché Gregor Tiger non ha avuto la mia stessa sorte? E perché 'lei' è tornata con la testa staccata, mal saldata?” domanda quietamente, fissando con interesse il viso stravolto della giovane strega, colpito nuovamente dalla somiglianza con qualcuno già visto prima; capelli rossi ribelli ed occhi castani dal taglio affusolato, un viso regolare e pallido, privo di lentiggini, certo potrebbe essere una Weasley anche lei, considerato quante volte si sia riprodotto il buon Arthur e quanti nipoti potrebbero avergli dato i suoi figli nel corso di venticinque anni passati in pace, sebbene gli paia assurdo che dalla famiglia di maghi purosangue più snobbata e infima del Mondo Magico sia nata una creatura così particolare, con un potere antico e pericoloso che l'Inghilterra credeva perduto.
Non lo so” mormora Lily Luna scuotendo il capo, con la mente intenta ad elaborare i dettagli forniti dal risvegliato e gli occhi ben fissi su un disegno nero, simile ad una bruciatura sulla pelle diafana, apparso sulla fronte dell'uomo; ne ha uno identico anche Tiger fra le cuciture a vista, un simbolo che lo classifica come ' Asso di Bastoni', mentre l'uomo biondo è il 'Re'.

Dov'è la regina con la testa staccata dal collo?
Soprattutto, chi è?

Il Mangiamorte inarca un sopracciglio pallido.
Non sai come funziona la tua magia, bambina?”
Solo per mandarvi a dormire. Non so come restaurarvi” risponde lei sinceramente strappandogli una risata di scherno, covinta che mentire non serva ad alcunché.
Allora è inutile che tu viva. Ci accontenteremo del tuo sangue” l'uomo biondo piega la testa in un cenno e la grossa mano putrescente e rattoppata di Tiger si stringe attorno al collo sottile della strega, iniziando a schiacciare per ridurre l'apporto d'ossigeno ai polmoni; lei scalcia e cerca di divincolarsi, ma i due la tengono inchiodata a terra con forza e, mentre il mondo inizia a sbiadire in macchie di colore indistinte, si sente davvero stupida: stupida per non aver dato retta a Piton, stupida per aver lasciato i Tre Manici di Scopa in modo così avventato senza considerare appieno l'ipotesi che là dentro, visti tutti i maghi presenti, qualcuno avrebbe potuto aiutarla in caso di un eventuale attacco, infine poi si sente idiota per quel sentimento di pietà natole nel cuore alla vista di Tiger senior, al modo il cui il suo stesso collega l'ha ridotto.

Sono creature folli, cos'altro posso aspettarmi?
Però, suo figlio...cercava...suo...

Una densa colata nera soffoca la leggerezza perlescente in cui il mondo circostante galleggia indistinto, annegandolo fra ombre dai lunghi ed aguzzi denti bruniti per restituirle un respiro che sa di morte e putrefazione, d'aria pesante e fredda come se provenisse dall'anticamera dell'Ade stesso; la presa ferrea sulla gola pallida della strega s'allenta di colpo permettendole d'espandere la cassa toracica dolorante, dando così nuova linfa ai polmoni mentre la bolla castata per controllare la furia della tormente si schianta tintinnando, sostituita da pareti buie e fumose ma solide, dalle quali si protendono filamenti simili a tentacoli che afferrano il risvegliato biondo, liberandole la mano ferita.
Le iridi castane s'addolciscono appena e la paura scompare quando vede l'alta e longilinea figura avvolta in un manto nero tenebra emergere dalle ombre che ora lottano contro i due Mangiamorte, trascinandoli distanti dal suo corpo ancora riverso sul freddo acciottolato coperto di neve; il viso pallido e spigoloso di Piton è una maschera d'odio e rabbia ove gli occhi completamente neri – sclera e pupilla fuse – paiono due specchi sul Tartaro animati da una profonda ed omicida furia.

Professore...” rantola lei, rotolando per cercare di rimettersi in piedi, ignorando stoicamente il dolore a spalla e gamba mentre stringe la mano rotta al petto, puntellandosi sulla destra per darsi la spinta necessaria ad alzare il busto senza crollare.
Tutto bene, Lily?” domanda Silente fluttuandole affianco in uno svolazzo delle lunghe vesti color polvere, evanescenti, osservandola preoccupato mentre le posa una mano incorporea sulla spalla sana ove passa attraverso il tessuto fradicio del giubbotto nero; gli occhi chiari poi si spostano sulle due creature intente a scacciare le ombre, assottigliandosi pericolosamente.
Circa” risponde la ragazza mettendosi seduta “Mi spiace, avrei dovuto darvi ascolto”
E' un po' tardi per le scuse, Potter. Sei stata incosciente come tuo solito, dannata testa di legno” ringhia Piton scivolandole vicino fluido, sforandola con i lembi asciutti del pesante mantello nero e scoccandole un'occhiata talmente gelida e pesante – inumana - che la ragazza ammutolisce a causa del senso di colpa, sentendo di meritare quel rimprovero e non volendo arrischiarsi a contraddirlo; le porge la bacchetta che il risvegliato aveva spedito lontano con un calcio e lei l'afferra prontamente con la destra, chiedendosi se sarà ugualmente in grado di combattere in quelle condizioni, con la mano dominante inutilizzabile, ma un'improvvisa risata astiosa, - nervosa - la costringe a riportare l'attenzione sui due Mangiamorte redivivi.
Il biondo s'è liberato dei viticci ed ora li fissa con occhi grigi sgranati, ancor più folli ed inumani mentre Tiger muggisce con rabbia, cercando di schiacciare sotto i grossi piedi nudi una propaggine scura, allontanandone un'altra con uno schiantesimo d'inaudita forza.

Severus Piton. Silente e...Potter?” sibila puntando la bacchetta verso di loro, studiando il viso pallido e spigoloso dell'ex professore di Pozioni con una vaga incertezza, quasi non si aspettasse di trovarlo lì né che questi li abbia allontanati dalla tanto agognata preda in modo così brusco e violento, come se volesse arrogarsi il diritto di farla a pezzi solo, come – in un'altra vita – s'era permesso di prendere il posto del giovane Malfoy uccidendo il mago che più d'ogni altri l'oscuro Signore temeva e che ora è lì, a fissarlo con occhi di spettro; Lily Luna corruga la fronte mentre si tira in piedi a fatica cercando di poggiare il peso sulla gamba sana, domandandosi come mai il risvegliato biondo paia così sorpreso e come facesse a non conoscerla prima che Piton nominasse il suo cognome, poiché fino ad ora aveva dato per scontato che i morti fossero – tutti – onniscienti e che l'unico limite che impediva loro di rivelare quanto sapevano era la sua scarsa capacità di controllo del potere magico utilizzato per compire il Nékiya.
La figlia di Harry Potter, nientemeno” c'è qualcosa di 'strano' nel modo in cui ora la osserva, pronunciando quelle parole con una nota di incredulità autentica ed una punta di sdegno, retaggio di quella vita resa complicata da un branco di ragazzini appena maggiorenni e interrotta così bruscamente venticinque anni addietro, fra le mura di quel castello ove ora centinaia di studenti camminano ignari di quanto sangue sia stato versato, di quanti sentimenti racchiuda quel luogo; anche Gregor Tiger ora – liberatosi delle ombre – la scruta con quegli occhi cadaverici ed il viso orrendo trasmutato dalla rabbia, confermandole che entrambi non possiedono alcuna dote divinatoria ma, in compenso, sono rimasti saldamente ancorati a ciò che hanno provato prima di morire ed essere trasformati in ciò che sono.
Una fitta al costato le incrina il respiro.

Weasley...L'Avada Kedavra.
Il figlio di Tiger...morto con lui.
Sono anime, non solo corpi vuoti.

Yaxley” La voce di Piton è come una fredda mannaia, decapita il silenzio mentre rivela il nome di quell'uomo – cadavere – che l'ha quasi uccisa e di cui ora rammenta stralci di informazioni reperite attraverso i racconti del padre e degli zii: Corban Yaxley era stato direttore dell'Ufficio Applicazione della legge sulla Magia nel 1997 e, a causa sua, Ron era rimasto ferito durante la smaterializzazione dal Ministero a Grimmauld Place, inoltre aveva preso parte alla battaglia di Hogwarts venendo sconfitto assieme a buona parte dei seguaci di Lord voldemort quando questi era caduto per la seconda volta, ma lei lo credeva vivo e rinchiuso ad Azkaban con Rodolphus Lestrange, non morto a causa d'una maledizione senza perdono scagliata da uno dei suoi parenti.

Weasley...Avada Kedavra.
Quale fra gli zii è stato così incosciente?

Fai nuovamente il doppio gioco, Severus? Ora fingi di aiutare lei, per poi tradirla al momento opportuno così da favorire te stesso? Malgrado la sua indubbia abilità il Signore Oscuro non ti ha mai capito fino in fondo, è sempre stato troppo...passami il termine...sentimentale per rendersi davvero conto di come fossi e di cosa cercassi. Inoltre...” scandisce Yaxley sogghignando, con la voce intrisa di veleno mentre lo sguardo si sposta dal viso stravolto della ragazzina Potter agli occhi inumani dell'ex compagno Mangiamorte fremente di rabbia, appurando quanto sia strano vedere un sentimento diverso dall'apatia solcare il volto smunto di Severus Piton, poiché non ne ha mai mostrati: né quando - da ragazzo - il Signore Oscuro gli ha ordinato di uccidere il padre come rito e prova di lealtà alla causa per ottenere il Marchio Nero, né sulla torre di Astronomia ove ha assassinato senza battere ciglio l'uomo che l'aveva protetto per diciassette anni e che fino a poco prima aveva chiamato 'amico'.
Gli occhi grigi si assottigliano studiando il buio ed un pensiero fugace resta intrappolato nella follia che ha preso ad agitargli il cervello da quando è tornato a camminare fra i vivi, ancora ancorato all'idea di poter servire gli ideali sepolti con quel Mago Oscuro che s'è lasciato sconfiggere da un ragazzino impreparato, condannandoli tutti quanti alla rovina.

...Gli hai sempre ricordato sé stesso. Ma tu sei stato più furbo.”

Lily Luna avverte lo spostamento d'aria e l'ombra farsi più fitta, minacciosa, scagliandosi contro Yaxley con furia e velocità disumane mentre quest'ultimo ne para gli attacchi indietreggiando fino a giungere al limitare della bolla d'ombra che li avvolge e protegge dalla tormenta, mandandola in frantumi con una spell di taglio simile a quella utilizzata per spezzare gli scudi da lei eretti minuti – ore – addietro; il mondo viene di nuovo scosso da forti raffiche di neve mista a grandine e lei è costretta a chinare il capo, piantando i piedi ben a terra per resistere alla violenza del vento, gemendo per il dolore che le causa contro le articolazioni ferite.
Lily!” urla Silente “Entra nel magazzino, è pericoloso stare qui!”
Ma prima che la ragazza possa seguire il suggerimento dell'ex preside una mano enorme le artiglia la spalla ferita scagliandola a terra e si ritrova senza fiato a fissare nuovamente, oltre le ciocche di capelli fradici e nella danza impazzita dei fiocchi taglienti, le budella penzolanti dal ventre di Gregor Tiger, dalle cui labbra dischiuse fuoriesce un muggito sinistro carico di rabbia, seguito da alcune parole biascicate di cui lei, stordita e dolorante, con le orecchie colme dell'ululato del vento, non coglie; Silente cerca di frapporsi fra la strega ed il grosso risvegliato, ma essendo incorporeo e privo della capacità di scagliare incantesimi il suo intervento serve solamente a strappare una risata gutturale – mostruosa – a quest'ultimo che semplicemente l'attraversa, tirando poi un calcio violento nello stomaco della ragazza che tossisce spuntando un fiotto di sangue e saliva, rannicchiandosi con la bacchetta saldamente stretta nella mano destra.

Figlio” Ulula la creatura continuando a colpirla con veemenza, stavolta scandendo le sillabe abbastanza da farle capire cosa stia dicendo, riversandole addosso tutta la frustrazione che l'ha divorato poco prima di perdere la vita a causa degli Auror, dopo aver scoperto che Vincent era morto nella Stanza delle Necessità bruciato vivo dall''Ardemonio da lui stesso evocato, e la biasima per averli resuscitati entrambi senza permettere loro d'incontrarsi di nuovo; sono pensieri sconnessi alimentati da frammenti di ricordi d'una vita oltre la guerra ed il dovere che li ha richiamati al servizio del Signore Oscuro quando questi è risorto, immagini d'una famiglia normale e d'una casa lontana che scivolano nell'inconscio di Lily Luna attraverso quel lumicino a cui è ridotta la magia d'evocazione, instaurando una profonda connessione con l'uomo – cadavere – che le permette di sentire ciò che lui sente e di provare lo stesso dolore che è carburante per la sua rabbia.
E' una sensazione devastante e le fa molto più male dei calci contro le membra fredde, intirizzite dal gelo, spezzandole il respiro come nemmeno la pedata allo stomaco è riuscita a fare poiché - improvvisamente - si sente legata a quella povera anima perduta, nonostante l'intento da lui mostrato di volerla fare a pezzi per bere il suo sangue -o per semplice vendetta - , ed in colpa per averlo resuscitato in modo così maldestro, lasciandolo solo e smarrito alla mercé d'un bastardo come Yaxley che l'ha tramutato in un mostro orribile per perseguire i suoi scopi.

Mi dispiace...” mormora la ragazza a denti stretti, con gli occhi velati di lacrime, poi casta un 'Expelliarmus' che spedisce il risvegliato, troppo accecato dalla voglia di colpirla fisicamente per prestare attenzione ad un possibile attacco magico, verso una rete d'ombra fitta e semovente ove viene inglobato e trattenuto; a fatica la ragazza si alza ed arranca verso l'ingresso del magazzino dalle porte divelte zoppicando, mentre una voce rabbiosa e familiare le riecheggia in testa.

Se non sei in grado di combattere levati dai piedi, Potter.
Non ho tempo di pensare anche a te.

Stringe i denti senza mollare la presa sulla bacchetta, cercando con lo sguardo il fantasma di Silente per ringraziarlo dell'aiuto nonostante non abbia potuto fare nulla di concreto per salvarla dalla furia cieca di Tiger, ma quel che vede sono solo neve e ghiaccio vorticare violenti attorno ad una ragnatela buia in cui tre sagome si muovono rapide, immuni agli elementi, scagliandosi e schivando lampi di luce multicolore come se si trovassero impegnati in una danza; la ragazza si accascia all'interno del fabbricato contro alla spessa parete in pietra grezza, vicina alla porta così da poter osservare ciò che accade fuori mentre cerca faticosamente di riprendere fiato ignorando il dolore sordo al costato, il gonfiore alla caviglia e la sensazione di bruciore causata dallo sfregamento dei vestiti umidi contro le lacerazioni prodotte dagli incantesimi di taglio ricevuti.
Le gira la testa ed ha perso un sacco di sangue, inoltre le ferite andrebbero immediatamente disinfettate e richiuse, ma lei non ha forza di sfidare nuovamente la tempesta addentrandovisi priva di meta, inoltre la poca attenzione che le resta è calamitata sul duello in corso: una figura enorme - Gregor Tiger - arranca pesante e goffa cercando d'afferrare le ombre che, rapide ed insidiose come serpenti, lo colpiscono provocandogli numerosi tagli dai quali non sgorga sangue bensì pus e qual liquido scuro, maleodorante, che tinge la neve come una colata d'inchiostro mentre l'altro – Yaxley -, bensì più agile e versato nelle arti magiche lancia incantesimi d'una ferocia inaudita e piega il vento al suo volere come Piton riesce a fare con il buio, contrastando gli attacchi di quest'ultimo.
Nei lampi di luce delle fatture Lily Luna coglie immagini frammentate dei loro visi
– inumani, folli – ed i brividi di freddo iniziano a mutare in fremiti di – paura? Sgomento? - inquietudine quando il pensiero di essere l'unica creatura viva ed umana lì, in mezzo a quella tormenta che pare essere stata evocata da un Dio capriccioso per creare il perfetto scenario alla Caccia del Solstizio, la coglie spezzandole il respiro già difficoltoso; gli occhi nocciola umidi di lacrime e grandi si fissano sulla sagoma nera le longilinea di Piton, studiandone il viso affilato dal pallore cadaverico, quegli occhi come abissi ove la fugace luce annega e si spegne, il modo in cui il mantello gli si gonfia attorno, come fossero le ali d'un pipistrello – vampiro – d'un macabro racconto gotico ed il ghigno ferino che mostra due file di denti regolari, sinistri.

Sorride, si sta divertendo.
Oh Merlino...in cosa l'ho trasformato?

Se vuoi conoscere la vera natura di un uomo devi dargli un grande potere (I)” scandisce Silente ricomparendo al suo fianco, strappandole un brivido; la ragazza volta il viso tumefatto verso il fantasma, intendo ad osservare a sua volta il duello con sguardo – evanescente – assente e labbra incurvate in una smorfia di dispiacere, perché anche se è morto ed in linea teorica non dovrebbe provare sentimenti, vedere Severus ridotto a quella forma inumana gli causa una strana 'fitta' all'interno del petto, ove gli uomini hanno ubicato il cuore.
E' colpa mia” mormora la ragazza serrando poi le labbra in una linea ferma incrostata di sangue, pallida e fredda mentre il vecchio preside scuote lentamente il capo, lanciandole una fugace occhiata prima di tornare ad osservare l'abisso fuori, nel quale natura e mostri danzano un valzer di morte e dolore, scivolando sul ghiaccio come schegge impazzite.
Sta combattendo per te, perché vedere come ti hanno ridotta gli ha fatto più male di quanto immagini”
Quindi è colpa mia. Per ciò che è divenuto lui, per come hanno ridotto Gregor Tiger, per...Yaxley” sospira la ragazza con la voce incrinata ed un singhiozzo a scuoterle il petto dolorante mentre altre lacrime le pizzicano gli occhi, fredde come i frammenti di grandine che la tormenta scaglia all'interno del magazzino vuoto, ai suoi piedi; nonostante non abbia più forze vorrebbe ardentemente correre fuori e fermarli, fermare Piton prima che l'ultimo barlume d'umanità lo abbandoni e si riduca a divenire il mostro che Yaxley già ha dimostrato d'essere, perché vederlo così le scava un buco doloroso nel costato e le mangia anima e corpo, fomentando il senso di colpa che l'accompagna dalla notte del 31 ottobre, quando l'ha salvata dal primo risvegliato accompagnandola poi in infermeria, curando le sue ferite, mentre lei per lui non è mai stata in grado di fare niente oltre a cacciarsi nei guai.
Puoi averli risvegliati accidentalmente, ma il fatto che ti sia fatta carico della responsabilità di cercarli per restituirli al riposo eterno è ammirevole. Non li hai abbandonati, stai entrando in contatto con loro per capirli meglio e, di riflesso, capire te stessa. Il fatto che ti stia preoccupando per Tiger lo dimostra. Stai crescendo Lily, come sta crescendo Severus e sono sicuro che lui non vorrebbe vederti triste nel vedere cosa è diventato. In verità, credo che questo suo nuovo stato non gli dispiaccia” le spiega dolcemente il vecchio preside poggiandole una mano incorporea sulla spalla, osservando quegli occhi castani sgranati così simili a quelli di Ginny Weasley ove il buio si vela di lacrime.
Si sta affezionando a te, a modo suo e, sempre a modo suo, era terribilmente preoccupato per te quando non ti ha vista tornare al tramonto” la mano dell'uomo scivola sul viso freddo della ragazza, carezzandolo gentilmente mentre brividi sempre più forti le scuotono il corpo.
Io non sono molto utile in questo stato, ma una cosa la posso fare. Resta qui, rannicchiati nell'angolo e promettimi che non farai nulla d'avventato. Hai bisogno di cure mediche e Severus d'un aiuto concreto”
Dove vuole andare? Chi?” domanda la ragazza corrugando la fronte, stringendosi entrambe le braccia attorno al torace per cercare di mantenere un po' di calore e proteggere la mano rotta dagli sbuffi inclementi della tormenta, studiando il viso pallido di Silente con apprensione; l'idea di star li da sola, spettatrice impotente della Caccia la inquieta, inoltre ha il terribile presentimento d'aver dimenticato un dettaglio cruciale che potrebbe rovesciare le sorti dello scontro a momenti, nonostante ora Severus si stia dimostrando in netto vantaggio.
Aspettami e ricorda, puoi essere luce e puoi salvarlo, esattamente come lui ha salvato te” risponde semplicemente Silente prima di svanire fra i flutti agitati di vento e neve oltre l'apertura prima che lei possa porre altri quesiti, lasciandola tremante e dolorante con la bacchetta – inutile – ancora stretta in pugno e la mente invasa da un pulsare ovattato intercalato da una torma di pensieri caotici.

E' andato dalla Preside McGranitt?
Chi mai potrebbe aiutarci senza fare domande scomode?
Forse Piton ha ragione, Silente dev'essere davvero impazzito.

Ciò che le ha rivelato il vecchio preside poi l'ha lasciata alquanto sbigottita, poiché non crede – davvero – che l'ex professore di Pozioni si stia davvero affezionando a lei, né che sia rimasto ad attendere il tramonto per accertarsi di vederla tornare sana e salva dalla gita ad Hogsmeade con apprensione, poiché non sono comportamenti da lui; la tratta sempre con sufficienza, le poche volte in cui si dimostra vagamente 'gentile' non perde occasione per rinfacciarle la sua inadeguatezza con battute taglienti e frecciatine, poi cerca di fare di tutto per non rimanere in sua compagnia per più del tempo strettamente necessario ed ha smesso di parlare di libri o saggi, quasi fossero argomenti indecorosi.

Io, luce?
Ma va'!

Stremata scivola contro la parete umida e fredda, sedendosi sulle assi sporche del magazzino con un sospiro sofferente, abbandonando l'idea di seguire il duello nonostante ne avverta gli echi, oltre il fragore prodotto dalla tempesta; sebbene l'idea di Silente gli paia folle ora spera che chiunque sia andato a chiamare giunga presto, poiché è giunta allo stremo, non sa per quanto tempo riuscirà ancora a mantenersi sveglia né a contrastare il dolore che le pulsa nel corpo come la percussione d'un tamburo, stappandole gemiti e facendole lacrimare gli occhi stanchi.
Sta per abbassare le palpebre e rannicchiarsi ancor più stretta quando la magia mortifera divampa improvvisamente nel petto bruciando con forza, acuendole i sensi quanto basta per farle avvertire una terza presenza che prima aveva ignorato, troppo presa dai due Mangiamorte che le si sono scagliati addosso con ferocia nella piccola piazzola antistante al magazzino e, in seguito, dal dolore causato dalle ferite; il buio all'interno della struttura è totale, una massa compatta che le impedisce di vedere più in là dell'apertura dalla quale entrano sbuffi di neve fredda, perlescente, ma a lei non serve alcuna luce per capire di non essere sola.
Non lo è mai stata.
La Regina l'attendeva qui.

La magia pulsa con forza amplificata dall'avvicinarsi della terza creatura, la cui aura però è assai diversa da quella degli altri morti affrontati fin ora, più sottile e nebbiosa, d'una strana 'forma' che poco ha in comune con le due assai più consistenti dei due risvegliati impegnati in duello contro Piton, fuori; la punta della bacchetta della ragazza s'illumina per permetterle di distinguere un guizzo oscuro sul fondo, una massa nera dalla pelle lucida che si muove sinuosa sul pavimento producendo un lieve – impercettibile – fruscio avvicinandosi lentamente, braccandola in modo sin troppo animale, poco umano.
La strega scarta di lato quand'avverte un sinistro spostamento d'aria, rotolando dolorosamente sulle assi fradicie di fronte alla porta d'ingresso, levando poi immediatamente la bacchetta di fronte a sé per identificare quella Regina di Bastoni che è rimasta ad attenderla nell'oscurità sin ora, con pazienza, desiderosa di scoprire chi sia; il sangue le si gela nelle vene ed il respiro muore fra polmoni e bocca, lungo la trachea, quando la luce cangiante illumina due occhi gialli dalle pupille verticali
– ora ridotte a sottili ferite nell'iride - ed un muso triangolare grosso quanto la mano di Hagrid, rivestito d'una pelle lucida e squamosa d'un color terra con striature gialle e nere, dalla cui bocca fuoriesce una lingua scura, saettante e biforcuta.
Fra la terza e la quarta vertebra vi è un taglio netto che rende la testa leggermente 'sfalsata' dal corpo, facendo risultare l'enorme rettile ancor più terrificante di quanto già non appaia e la strega capisce finalmente a chi si riferisse Yaxley quando le aveva domandato perchè 'lei' fosse rinata con la testa 'mal saldata'; inghiotte un bolo di saliva freddo misto a sangue ferrigno quando il serpente snuda le zanne ed agita la coda, inarcandosi per colpire di nuovo e non le serve certo consultare Piton per capire quale sia il nome di quest'improbabile creatura resuscitata per puro – stupido – errore, poiché i racconti del padre sono una fonte d'informazioni sufficiente.

Nagini”

Lily Luna rotola nuovamente di lato, facendo poi leva sulla gamba sana per alzarsi in piedi e castare uno schiantesimo verso la creatura, ma questa è più veloce e lo evita con un guizzo, slanciandosi poi in avanti per cercare di morderla di nuovo; la strega zoppica fuori e raffiche di vento cariche di neve e grandine la investono inclementi facendola barcollare, costringendola a socchiudere gli occhi per poter distinguere a malapena le sagome dei due Mangiamorte e di Piton mentre cerca di mettere quanta più distanza possibile fra sé ed il serpente, continuando a scagliare maledizioni alla cieca.

E' un rettile.
Dovrebbe già essere morta d'ipotermia.
E' morta, mi correggo...merda.

Neville Paciock le ha staccato la testa con la spada di Godric durante la battaglia di Hogwarts, la mattina del tre maggio 1998, quindi è impossibile che avverta freddo, caldo o abbia qualche rimostranza a strisciare nella tormenta come una creatura emersa da un incubo, saettandole dietro a velocità folle per una bestia tanto grossa, cercando di ghermirle le gambe; il cuore le batte all'impazzata mentre la magia le incendia alveoli e capillari improvvisamente ridestata, ed è solo grazia ad essa che riesce a percepire un movimento di fronte a sé e la grossa mano di Tiger calare nella sua direzione cercando d'afferrala malamente.
Scarta di lato e scivola, battendo il ginocchio contro al freddo acciottolato e scaglia con disperazione una 'Bombarda' che fa saltare il braccio proteso del grosso risvegliato dalle budella pendenti; tossisce neve e gelo, cercando di liberare la bocca, osservando con apprensione la sagoma del grosso rettile svanire nella tormenta mentre l'urlo inumano di Tiger ne sovrasta il fischio, cercando d'avventarsi contro di lei con la bacchetta spianata e l'apparente incapacità d'usarla.

Potter!” il ringhio di Piton giunge assieme al Sctumsempra che dilania in modo più brutale e profondo le carni mal rabberciate del padre del suo ex alunno, seguito da una spell che gli tronca di netto il braccio rimasto così da farlo vacillare, improvvisamente privo d'equilibro, mandandolo a schiantarsi al suolo con un tonfo fragoroso costellato di ululati; il mantello nero dell'ex professore sferza il corpo della giovane strega mentre questa volta il viso fradicio e tumefatto nella sua direzione per incontrarne gli occhi ossidiana tetri, con i suoi, dilatati dalla paura.
L'uomo l'afferra malamente per un braccio tirandola in piedi, parando poi una gragnola di colpi e sferzate di vento tagliente scagliate da un punto imprecisato alle loro spalle, ove la risata di Yaxley s'intuisce appena.

C'è...è tornata anche lei!” singhiozza la ragazza studiando spasmodicamente il terreno circostante, cercando di fare appello al poco autocontrollo rimasto per incanalare la magia d'evocazione in modo da localizzare il grosso serpente, ma – com'è consuetudine – essa non collabora, permettendole unicamente di percepire un vago lumicino che subito si perde nel buio.
Piton corruga la fronte osservando furente la ragazza, quella stupida testa di legno che ha deciso coscientemente di infilarsi in quel casino, ignorando avvertimenti e profezie con la falsa ed infantile superiorità di chi crede di conoscere il mondo solo perché ha letto e studiato tutto sull'argomento in qualche libro; a volte gli ricorda la Granger, altre invece quell'idiota sconsiderato del padre, ed in quei frangenti sente la rabbia aumentare a dismisura poiché sa
– l'ha già vissuto – che dovrà tribolare il doppio per adempiere all'ingrato compito appioppatogli dalla Morte, ovvero tenere in vita una persona che sta facendo di tutto per incontrare il Creatore prima del tempo confondendo l'idiozia con l'eroismo.
Eppure, vedendola tremare violentemente in mezzo a quella tormenta demoniaca, con il viso pesto ed il corpo martoriato da escoriazioni, tagli e tumefazioni non riesce a vomitarle addosso tutto il suo disappunto come vorrebbe, inoltre vi è qualcosa di profondamente sinistro nello sguardo atterrito, semichiuso per contrastare il vento, di lei, un monito che la ragazza non riesce ad esprimere a parole poiché troppo sconvolta; basta quell'attimo d'esitazione da parte sua e la notte s'incendia d'un verde smeraldo sinistro mentre una maledizione esplode dal turbinio di neve e grandine dirigendosi con rapidità implacabile verso il corpo esile e fradicio della giovane strega.

No!” urla lei quando l'abbraccia con forza cosicché l'Avada Kedavra scagliata da Yaxley lo colpisca sulla schiena; l'aria fuoriesce dai polmoni come se fossero stati compressi con forza ed un fiotto di sangue rosso – vivo – gli sgorga dalle labbra pallide, imbrattando ancor più la giacca imbottita della ragazza e le ginocchia cedono; Lily Luna cerca di sostenerlo, facendo forza sulla caviglia sana ed ignorando il dolore, constatando con sollievo che ancora respira e pare 'vivo', nonostante la maledizione che uccide l'abbia colpito.
Sono morto, Potter. Morire di nuovo non mi è possibile” ringhia lui seccato richiamando le ombre con un gesto secco della mano, voltandosi per fronteggiare Yaxley che ora è apparso, molto più macilento e mostruoso di quanto non apparisse quando le aveva frantumato la mano sotto il tacco dello stivale.
Gli manca parte della calotta cranica e il braccio sinistro è ridotto ad una poltiglia di muscoli ed ossa penzolanti, inoltre trascina la gamba destra, piegata in modo assai innaturale; alle loro spalle Tiger muggisce contrito e tenta di strisciare verso di loro, ma le ombre sono più leste e l'avvolgono con forza, schiacciandolo a terra sotto lo sguardo inclemente e folle di Piton che si rivolge alla ragazza in tono freddo, cattivo, ordinandole di mandarlo a dormire mentre lui finisce di sistemare il risvegliato biondo.

Non puoi morire, ma puoi provare dolore. Puoi avere paura. Ti farò rimpiangere ogni graffio che mi hai causato Severus Piton!” Questi ghigna cattivo, folle, con l'occhio superstite iniettato di sangue.
Patetico” sibila l'ex professore passandosi la lingua sulle labbra per togliere il sangue, osservando con disgusto la pallida imitazione dell'uomo che, sulla torre di Astronomia, aveva incitato Draco Malfoy ad eseguire l'ordine impartito dal Signore Oscuro e s'era indignato, quando ad uccidere Silente era stato lui; l'unica lode che concede alla Potter è per avergli permesso finalmente di vendicarsi, seppellendo ognuno dei suoi vecchi compagni dopo averli mutilati e ridotti al silenzio come hanno meritato.
Sta per agitare la bacchetta pronto a combattere quando un movimento alla sua desta lo spinge a voltarsi repentinamente, pronto ad affrontare la cosa che gli si è scagliata addosso con tale velocità, convinto si tratti di un trucco architettato da Yaxley per disorientarlo, ma quando distingue il grosso muso triangolare sul quale sono incastonati due occhi d'un giallo ambrato malevoli, con grosse pupille nere a specchio, ed una bocca enorme costellata di zanne aguzze il suo corpo ha un fremito e la cicatrice gli pulsa dolorosamente, distraendolo quanto basta dall'impedirgli di evitare l'attacco del serpente che gli azzanna il polso, schiacciando i denti nella carne con rabbia.
La bacchetta gli scivola di mano mentre Lily Luna agita la sua, scagliando schiantesimi contro al grosso rettile per fargli mollare la presa, cercando al contempo di tenere d'occhio Yaxley; ma è ferita e debole, la magia mortifera la sta consumando e dovendo riversare tutte le forze disponibili nell'attacco a Nagini, ora impegnata a lottare contro Piton e le sue ombre, non s'accorge che il Mangiamorte biondo ha richiamato nuovamente i venti trasformandoli in una lama che sferza il terreno provocando una profonda spaccatura nell'acciottolato, spingendola verso la sua direzione.
Si scansa rotolando a terra, ma Piton, impegnato a tenere la testa del serpente il più lontano possibile dal suo viso, non s'accorge della spell finché questa non gli trancia il braccio proteso facendogli perdere l'equilibrio, così da rotolare a terra sotto il peso dell'enorme serpente che inizia ad avvolgerlo per stritolarlo, con le fauci snudate per azzannarlo di nuovo.
Lily Luna, finita affianco a Tiger osserva la scena con gli occhi intrisi di terrore cercando di non farsi mordere dal risvegliato, stringendo la bacchetta in modo spasmodico senza sapere quale incantesimo lanciare; Piton e Nagini sono un groviglio di carni ed ombra e lottano furiosamente mentre Yaxley scaglia lame di vento senza curarsi di ferirli entrambi, reso ormai folle ed incontrollabile dal dolore e dal desiderio di vedere distrutto il suo ex collega Mangiamorte; il padre di Vincent scalcia e si divincola nell'abbraccio dei viticci che l'hanno costretto a terra, ora allentati a causa della perdita di controllo di Piton e cerca d'afferrare una delle sue caviglie fra i denti storti, ora che è così vicina e l'odore di sangue così forte.

E' colpa mia.
E' tutta colpa mia.
La sua disgrazia, non la sua luce.


Cosa sei tu, davvero?
la domanda è: cosa vuoi essere tu, davvero?

Accanto a sé vede la lunga bacchetta nera con il manico inciso ad arabeschi di Piton e l'afferra con forza, stringendola contro la sua, nera e ritorta come una clavicola, scivolando seduta con le gambe incrociate mentre il mondo attorno a lei impazzisce e collassa, dilaniato da sferzate di vento ghiacciato; respira a pieni polmoni quell'aria pesante che sa di neve e sangue, lezzo di tomba ed ombre mortifere, imponendosi il contegno sufficiente a riacquisire il controllo sulla magia che le ha incendiato alveoli e capillari, spedendo il cuore a battere ad un ritmo folle.

Sull'orlo del baratro.
lo posso aiutare.
Posso far finire tutto questo
conosco l'incantesimo.
I diari proibiti me l'hanno rivelato.
C'è abbastanza ombra qui, posso usare quella evocata da  Piton.

Inspira, espira.
Inspira, espira.

Vola solo...
Salazar aiutami.
Chi osa farlo...

Umbra Ascendum!” grida con entrambe le bacchette ben salde nella mano destra, tracciando una sorta di croce nell'aria: il buio attorno a sé diviene improvvisamente solido, respingendo la tormenta e fracassando il corpo di Tiger in tanti, macilenti, pezzi di carne privi di sangue che restano a dimenarsi in pozze oscure e limacciose sul terreno, mentre le ombre scivolano verso il grosso serpente e l'avvolgono a loro volta spezzandogli la schina in più punti, costringendolo a mollare la presa con sibili irati per poi scagliarlo lontano.
L'occhio superstite di Yaxley incontra quelli spiritati e bui della ragazza Potter e li annega in pozze d'un bianco abbacinante, ove iride e pupilla sono appena distinguibili, mentre la magia d'evocazione unita alle ombre gli artiglia le gambe con forza trascinandolo a terra; a nulla servono le preghiere inframmezzate da urla strudule, inumane, poiché gli artigli del buio penetrano nelle carni con forza squartando e spezzando, riducendolo ad una massa informe poco dissimile da quel che è divenuto Tiger.
Con un movimento fluido del polso la ragazza evoca sei ciotole colme delle offerte ai morti e le spedisce sopra i cadaveri dei tre – due più il serpente – risvegliati, mormorando poi con voce antica, solenne: “Non mi interessa sapere cos'avete da dirmi. Non siete altro che luridi scarti”
Lily Luna non ha più coscienza di sé, esistono solo il potere e la magia.
Ombra e morte unite.
Una parte della sua coscienza la spinge a lottare per riappropriarsi dell'uso del corpo, ma l'altra – assai più forte – invece la frena, dicendole che questo è l'unico modo per divenire ciò che davvero è; la profezia di Vincent Tiger inizia ad acquisire un senso diverso, più sinistro della semplice morte pronosticata per sbudellamento e lei sa che i tagli causati dagli incantesimi di Yaxley saranno solo piccole cicatrici che, con il tempo, spariranno sopravvivendo solo nei ricordi, poiché ciò che davvero è andato in pezzi non è il suo corpo, bensì lei nella sua interezza.
Lancia un'occhiata fugace a Piton, disteso a terra in una pozza di sangue con il volto cereo e le palpebre dischiuse, apparentemente svenuto, ed un piccolo sorriso triste le incurva le labbra gonfie e screpolate dal gelo mentre obbliga i cadaveri a tornare al sonno eterno, privandoli di quella facoltà di muoversi donata inconsciamente; non c'è più traccia del mostro che combatteva come un vampiro assassino, né dell'uomo dei racconti d'infanzia del padre, è una via di mezzo dotata di poteri particolari e difetti tipicamente umani e lei – in modo folle, irrazionale – gli vuole bene e non permetterà a nessuno d'arrecargli altro dolore, poiché ne ha già patito tanto. Salirà con lui la scala e se ciò significa abbracciare completamente ciò che dovrà divenire lo farà, oltre ogni paura, esitazione o rimpianto, perché glielo deve.
Chiude gli occhi sospirando, lasciando che l'incantesimo spazzi via anche la tormenta, innalzandosi verso il cielo come una torre oscura così da ghermire le nubi mentre lei s'abbandona contro il terreno innevato, dolorante e priva di forze, con le due bacchette nere ancora ben salde nella mano destra e la sinistra ridotta ad una massa pulsante e gonfia.

Quando li riapre non sono passati che pochi minuti, ma il cielo ora è d'un blu abbacinante puntellato d'una miriade di stelle lucenti, sul quale spicca una luna gonfia e piena color perla; sbatte le palpebre un paio di volte per scacciare gli ultimi residui di nevischio e stanchezza, portandosi a sedere mentre il corpo protesta, scosso da spasmi.
Ha freddo ed avverte dolore ovunque, ma quando volta la testa e vede il corpo di Piton ancora riverso a terra, immobile, non ha alcuna esitazione nel portarsi vicina a lui, nonostante le articolazioni stridano e le ferite si riaprano con dolorosi strappi, riversando altro sangue sui vestiti già zuppi e sporchi; l'uomo respira debolmente, sebbene il cuore non batta ed il moncherino del braccio, tagliato poco sopra il gomito destro, s'intravede appena sotto al tessuto della manica dilaniato.
Ha un brutto morso sull'avambraccio sinistro e diversi tagli lungo tutto il corpo ma nel complesso pare messo molto meglio di quanto non si senta lei, probabilmente grazie al fatto di non essere più vivo e ringrazia la sorte per questa sottigliezza, poiché con ferite del genere fuori, al freddo, non sarebbe sopravvissuto molto se fosse stato un uomo 'normale' ; la ragazza cerca di girarlo per tirarselo sulle spalle, così da trascinarlo fino al magazzino per adagiarlo su una superficie asciutta, aspettando che si riprenda, ma non ha più forze e la caviglia slogata ora le duole troppo impedendole d'alzarsi.

Oh cazzo! Non possiamo stare qui!” impreca cercando di scagliare un semplice incantesimo di locomozione che però non sortisce l'effetto desiderato, dato che è davvero esausta e non riesce a concentrasi; si guarda attorno smarrita, incontrando de occhi gialli dalle pupille verticali che la osservano attenti, curiosi, mentre una lingua nera saetta nell'aria fredda scandendo il tempo che passa.
Lily Luna impallidisce, guardando il serpente con odio mentre afferra il corpo inerte di Piton fra le braccia, muovendo entrambe le bacchette in un gesto scocciato.

Che ci fai ancora qui? Le offerte te le ho date, va' a dormire!”
L'animale scuote il capo , sibilando sommessamente.

Non parlo il perseltongue” sbotta la ragazza assottigliando gli occhi castani.
Altro sibilo.

Non dirmi che sei come Silente, che hai una qualche missione che ti costringe a restare” nel vedere la grossa testa di Nagini muoversi nell'aria in un cenno d'assenso la ragazza impreca forte, tirando un pugno con la mano sana, fra cui stringe ancora le bacchette, contro al terreno innevato; osserva il viso spigoloso e pallidissimo di Severus inghiottendo un bolo di saliva acre, percependo l'eco delle maledizioni che le tirerà una volta risvegliatosi, visto il poco affetto – a quanto pare reciproco – che corre fra lui ed il serpente del fu Lord Voldemort.
Allora, perché hai tentato di uccidermi?”
La lingua biforcuta saetta nell'aria e l'animale rimane in silenzio.

Va bene, motivi tuoi. Sappi che lui non sarà felice di rivederti e che ora dobbiamo trovare un modo di toglierci da qui, subito” mormora la ragazza cercando nuovamente di trascinare il corpo dell'ex insegnante verso il magazzino dalle mura in pietra, senza alcun risultato poiché è si magro ed alto, ma pesa comunque più di lei e data l'impossibilità di alzarsi in piedi o di utilizzare decentemente la magia l'operazione risulta impossibile; inoltre è allo stremo, teme che – fra non molto – collasserà a causa dell'ipotermia senza avere modo d'invocare alcun aiuto, non riuscendo a castare incantesimi e trovandosi in una parte di Hogsmeade dove nessuna persona sana di mente si avventurerebbe mai di notte, dopo una tormenta.
Sta per accasciarsi contro al petto di Piton, convinta che finirà lì i suoi giorni quando una luce le ferisce le cornee, costringendola a schermare il viso con la mano sana per distinguere l'alta ed imponente figura di un uomo
– mago -anziano con in mano una bacchetta dalla punta accesa dal 'Lumos'; ha un viso austero su cui spiccano occhi acquosi, coronato da una folta barba grigia e lunghi capelli raccolti in una coda semplice che gli ricade oltre le spalle possenti, fasciate da un lungo cappotto color cuoio trattato bordato di pelo ed ha qualcosa di vagamente 'familiare', sebbene la ragazza non sappia ricollegarlo a nessuna persona di sua conoscenza, almeno finché non vede apparire il fantasma di Silente al suo fianco.


Prima che lei possa porre domande scomode, dal caso Silente non le abbia spiegato: Si, questo è Severus Piton, ex Mangiamorte e professore di Pozioni ad Hogwarts, nonché spia, ed è vivo malgrado non lo sembri. Vivo come lo può essere un morto resuscitato, ovvio. E si, questa è la biscia di Voldemort, Nagini. Vengono con me entrambi. Non accetto imprecazioni. Grazie”





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Glossario:


  1. Pittaco, filosofo greco vissuto fra il 640 a.C e il 570 a.C



NDA: Molto in ritardo giunge anche questo settimo – decimo – capitolo.
Purtroppo ho avuto settimane abbastanza piene e costellate di problemi, quindi non sono riuscita a trovare molto tempo né voglia di scrivere ed aggiornare; adesso le cose paiono risolte, quindi prometto che tornerò ad avere una frequenta quanto più possibile regolare.
Di questo capitolo ho poco da dire, oltre che è stato davvero difficile da scrivere (problemi a parte) ed è stato cancellato diverse volte, poiché molte parti non mi piacevano eo risultavano superflue; è molto lungo e spero non vi abbia annoiato, avevo un sacco di cose da dire su questa 'battaglia'  e sui numerosi cambiamenti di Lily Luna.
La profezia decantata da Vincent Tiger si avvera in modo insolito, spingendola a 'rompere' qualcosa della sé attuale per far emergere parte di ciò che diventerà, inoltre appaiono altri Mangiamorte redivivi, ovvero Yaxley (Secondo il canon dovrebbe essere rinchiuso ad Azkanban con Rodolphus Lestrange, ma per fini di trama l'ho fatto morire per mano di un Weasley nella battaglia di Hogwarts del '98) ed il padre di Vincent Tiger (nei libri della Rowling non ha un nome, quindi per me è Gregor), più Nagini, che ci tenevo ad inserire.
Il perché sia resuscitata anche lei, essendo un serpente ed anche un Horcrux, verrà spiegato prossimamente, ma posso tranquillamente spoilerare che Severus non prenderà affatto bene la sua presenza., così come il venire a sapere che Lily Luna ha un'infarinatura di magia oscura che non gli ha rivelato, appresa in un modo assai paradossale.
Si accettano scommesse su chi sia l'anziano mago comparso con Silente.
Il titolo del capitolo è invece un omaggio al terzo libro della Triologia del Baztàn di Dolores Redondo, da cui sono stati tratti tre film presenti su Netflix, che personalmente consiglio a tutti gli amanti dei racconti polizieschi con una punta di sovrannaturale e folklore.

Ringrazio tutti coloro che sono giunti fin qui, che hanno aggiunto questa storia alle preferiteseguitericordate e chi ha trovato un briciolo di tempo per recensire e lasciarmi un parere.

Grazie davvero!


Alla prossima!


_Morgan



  
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