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Autore: Kifuru    21/05/2022    2 recensioni
Al termine della Seconda Guerra Magica, il giovane Ronald Weasley, deciso fermamente a non ripetere più gli errori del passato, si appresta ad affrontare una nuova vita insieme ai propri cari e ad Hermione, la ragazza che ama alla follia. La terribile guerra appena combattuta lo ha portato a conoscere il terribile dolore della perdita, ma al termine di essa il giovane mago si sente finalmente pronto a vivere e ad amare. Entrando a far parte del Corpo Auror, Ron affronterà dure prove che lo porteranno a conoscere meglio sé stesso e il mondo sia magico che babbano.
La storia di un eroe fallibile e generoso alla disperata ricerca della giusta via da seguire.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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1 CAPITOLO
 
La promessa di un uomo
 
Gennaio, 1998
Inghilterra, Foresta di Galloway
 
Il freddo era diventato un compagno fedele ed abituale. Ronald Weasley si era da tempo adeguato al gelo implacabile dell’Inghilterra, soprattutto al freddo che calava in piena notte, ancora più rigido, spettrale e letale. Qualche settimana prima durante le interminabili giornate di ricerca, Ron aveva potuto visitare così tanti posti selvaggi e spettacolari, anche se non c’era mai il tempo di ammirare veramente ciò che vedeva.

Il Deluminatore lo conduce senza sosta per molta strada lungo la via del ritorno. La voce della ragazza che amava lo accompagnava incessantemente come una luce nelle tenebre, fino a quando riuscì a raggiungere l’oscura Foresta di Dean. Ciò era accaduto diversi giorni prima, il giorno in cui finalmente egli riuscì a ritrovarli, il giorno in cui dovette affrontare la più terribile e difficile prova della sua giovane vita. Una prova che affrontò e che superò.

In realtà, i primi mesi di caccia agli Horcrux erano stati i più duri per Ron. La terribile ferita alla spalla, che si era procurato durante l’incursione al Ministero della Magia, lo aveva debilitato fisicamente ed emotivamente. Senza le amorevoli cure di Hermione sarebbe morto di certo, ma il peggio accadde poco tempo dopo. Il medaglione maledetto scavò a fondo su di lui, alimentò con forza le paure e gli oscuri pensieri che l’avevano da sempre tormentato. Il costante timore di non essere necessario: per la propria famiglia, per il suo migliore amico e soprattutto per la ragazza che amava. La cieca paura di non poter essere amato veramente.

Tutte le insicurezze e le paure del suo animo ebbero definitivamente la meglio su di lui sotto la malefica influenza del medaglione di Serpeverde e ciò lo condusse a commettere il peggiore errore della sua vita, una colpa che forse non avrebbe mai potuto cancellare.

In passato aveva commessi molti errori, soprattutto nel suo complicato rapporto con Hermione, ma la gravità della sua fuga superava di gran lunga ogni ragazzata del passato. Li aveva abbandonati nel bel mezzo della caccia, li aveva lasciati da soli a rischiare la vita. Il dono di Silente si era rivelato fondamentale per il ritorno di Ron e quando finalmente ciò avvenne, egli non si sarebbe mai aspettato un’immediata e definitiva resa dei conti.

In realtà, la vera lotta non fu contro l’Horcrux che l’aveva tormentato per mesi, il vero combattimento di Ron si svolse con i demoni interiori del suo passato. Il giovane Weasley vide con i propri occhi le paure più profonde del suo animo e solo con grande sofferenza riuscì alla fine a sconfiggerle e a distruggere l’oggetto maledetto. Finalmente un Horcrux in meno.

Quella notte Ronald Weasley comprese molte cose. Capì che prima ancora di essere un mago potente, egli voleva essere più di ogni altra cosa un brav’uomo, una persona che avrebbe reso orgogliosi i propri cari, un uomo che non avrebbe più fatto soffrire la ragazza di cui era follemente innamorato. Non appena calò la spada di Grifondoro con forza e rabbia sull’oggetto, che per tanto tempo aveva scavato così crudelmente sulla sua anima, Ron prese una decisione, fece una promessa solenne con sé stesso: avrebbe protetto le persone che amava ad ogni costo e non si sarebbe mai più vergognato così tanto di sé stesso.

Nei giorni seguenti accettò, nonostante il dolore emotivo, tutta l’immensa rabbia gelida e silenziosa di Hermione, perché sapeva di meritarla. Lei lo ignorava, lo trattava con freddezza, ma Ron incassò tutto, sollevato di aver avuto almeno una seconda occasione per rendersi utile in quella guerra.

 
Ron si strinse il lungo mantello intorno alle spalle, proseguendo diligentemente il turno di guardia che durava ormai da diverse ore quella notte. L’indumento era riscaldato da un utile incantesimo di Hermione e anche se non poteva ammetterlo apertamente, era contento di potersi scaldare con la brillante magia della ragazza dei suoi sogni. Leggeri passi alle sue spalle gli dissero che finalmente il suo turno era finito. Il suo migliore amico lo raggiunse in silenzio, poggiandogli una mano sulla spalla.

< < Torna dentro a scaldarti. Sei stato qui fuori al gelo per molte ore > > disse Harry Potter con voce gentile.

Il rosso si stiracchiò rumorosamente dopo tutto il tempo passato seduto su una roccia. < < Non sono così stanco. Se vuoi posso coprire anche il tuo turno. Tu ed Hermione avete passato una giornata intera impegnati nelle vostre ricerche. Avete bisogno di riposo > >.

< < Idiota > > ribatté il moro esasperato < < Tu, invece, hai passato la giornata a cacciare e a recuperare provviste per i prossimi giorni. Forse sei tu quello ad avere maggiormente bisogno di riposo > >.

Ron si passò stancamente una mano tra i folti capelli rossi, quasi fradici per il freddo e l’umidità. < < E’ solo che vorrei rendermi utile > > aggiunse imbarazzato. Harry lo squadrò comprensivo. A differenza di Hermione, lui aveva accattato immediatamente il suo ritorno, l’aveva perdonato nell’istante stesso in cui era tornato. D’altronde al momento del suo rocambolesco ritorno, Ron gli aveva salvato la vita.

< < E’ meglio dividerci sempre i turni, Ron > > disse saggiamente il moro. < < Sai bene che durante il giorno dobbiamo essere nel pieno delle forze, non possiamo permetterci alcuna debolezza. Siamo ancora lontani dalla conclusione di questa follia > >.

< < Hai ragione > > convenne Ron, ancora più a disagio < < E’ solo che…. > >.

< < Ti perdonerà, Ron > > lo interruppe con forza Harry < < Dalle solo un altro po’ di tempo e vedrai che ti perdonerà. Lo fa sempre > >.

< < Da quando vi conosco siete sempre stati così > > aggiunse il ragazzo, con una risata allegra < < Credo proprio che certe cose non cambieranno mai, Ron. Continuerete a litigare come bambini, ma il vostro legame non cesserà mai di esistere e presto si evolverà in qualcosa di più, ne sono più che certo. Devi soltanto avere pazienza, Ron. Capirai quando arriverà il momento giusto > >.

Ron sorrise amaramente, non riuscendo a trovare le parole per rispondere. Era grato al suo migliore amico per la comprensione e grazie alle sue parole una certa speranza si riaccese dentro di lui. Desiderava più di ogni altra cosa che tutto ritornasse come prima, ma se lui stesso faceva molto fatica a perdonarsi, come avrebbe potuto farlo Hermione? Abbandonata così vigliaccamente dalla persona di cui doveva fidarsi ciecamente.

< < Ci vediamo domani, Harry. Fai attenzione > >.
 
*************
 
Ron rientrò nella tenda, godendosi immediatamente il confortevole calore del fuoco incantato. I suoi occhi si posarono sulla ragazza dei suoi sogni, seduta, come era sua abitudine, nell’unico tavolo colmo di mappe e volumi che lei abitualmente consultava. Hermione alzò gli occhi solo per un attimo su di lui prima di tornare alla sua lettura, ma il giovane ebbe comunque l’impressione di vedere una nota sollievo sul suo volto.

Le orecchie del giovane assunsero un colorito scarlatto mentre si avvicinava cautamente alla ragazza. < < Hermione > > la chiamò titubante per salutarla.
Nuovamente la strega alzò gli occhi su di lui, squadrandolo freddamente per un breve momento. < < Ronald > > disse in tono gelido.

< < Non dormi? > > chiese gentilmente il rosso, ma non ricevette alcuna risposta.

< < Mi chiedevo se….. > > disse ancora Ron, quasi balbettando < < Insomma, ti serve qualcosa? Posso aiutarti in qualche modo? > >.

Hermione lo fissò rabbiosa, sbattendo una mano sulla pagina che stava leggendo. Si dimostrava ancora più furente nel vederlo così disponibile e gentile. < < L’unica cosa che mi serve, Ronald, è non essere disturbata mentre leggo e studio le nostre prossime mosse. Forse l’avrai dimenticato mentre eri via chissà dove. Noi abbiamo avuto pause, abbiamo continuato questa caccia, perciò gradirei non essere disturbata > >.

< < Inoltre > > aggiunse con una risata gelida non da lei. < < Dubito fortemente che tu possa aiutarmi nell’analizzare questi volumi, ragion per cui ti consiglio di andare a letto e non disturbarmi più. Domani dovremo partire alle prime luci dell’alba > >.

Il ragazzo sentì una dolorosa stretta al petto, un dolore che era diventato così familiare negli ultimi giorni. Tuttavia si limitò ad annuire debolmente, evitando lo sguardo furente della ragazza. < < D’accordo, allora sarò nella mia branda se avrai bisogno di me. Buona notte, Hermione > >.

A passi lenti Ron raggiunse la propria branda, mentre alle sue spalle la sua migliore amica sfogliava le pagine del grosso volume con una tale energia che il giovane pensò si stesse strappando una dietro l’altra.

< < Normalmente Hermione non tratterebbe un libro in questo modo > > penso amaramente il rosso, mentre si stendeva.

Restò per molto tempo disteso senza riuscire a prendere sonno, ricordandosi costantemente della presenza di Hermione grazie al ritmico sfogliare delle pagine. Per quasi un’ora un silenzio teso e imbarazzato dominò l’ambiente della tenda. Ron non riusciva ad addormentarsi nonostante l’enorme stanchezza. Da quando era tornato, aveva molto spesso tentato di aprirsi con Hermione, ma sempre senza successo.

Tuttavia, quella notte egli sentiva di dover fare di più, non gli importava se avesse continuato a trattarlo in quel modo, lui doveva almeno rassicurarla. Non aveva mai sentito un impulso simile e c’era il forte rischio che potesse alimentare ulteriormente l’ira di Hermione, ma questo non l’avrebbe fermato.

Si alzò di scatto dalla branda, facendo sussultare la ragazza per la sorpresa. Ron si avvicinò al tavolo con una nuova determinazione, che la stessa Hermione poté chiaramente ammirare nei suoi occhi blu, al punto da dimenticare per un momento persino la propria rabbia.

< < Hermione, sono ben consapevole degli errori che ho commesso > > iniziò il giovane, con coraggio.

< < Soprattutto di quelli che ho commesso con te. Avervi abbandonato………..averti abbandonato è stata la peggiore cosa che potessi fare in questa vita. Tuttavia sto cercando di imparare a convivere con i miei errori per porvi rimedio e lo faccio cercando di essere una persona migliore. Non posso cambiare ciò che ho fatto, vorrei tornare indietro, vorrei averti ascoltato quando hai cercato di fermarmi, ma non l’ho fatto > >.

< < Non so se troverai mai la forza per perdonarmi, Hermione, né tantomeno potrei costringerti a farlo. Però almeno posso farti una promessa qui e adesso: io non ti abbandonerò mai più, Hermione. Fin quando tu lo vorrai io resterò al tuo fianco e ti giuro che non sarò mai più un uomo che deve vergognarsi così tanto di sé stesso. Io aiuterò te ed Harry in ogni modo possibile fino alla fine.  È una promessa che manterrò ad ogni costo > >.

Hermione non riuscì più a resistere. Non c’era più rabbia nel suo volto, solo tristezza mista ad un’infinita stanchezza. Le lacrime scendevano senza che lei potesse fare nulla per fermarle.

< < Come hai osato lasciarmi? > > disse la ragazza, singhiozzando. La voce pericolosamente vicina ad un urlo di dolore e furia.

Il dolore al petto lo fece quasi cadere in ginocchio. Non voleva più farla soffrire e desiderava ardentemente che lei si potesse di nuovo fidare di lui. Si avvicinò a lei cautamente, aspettando che facesse qualcosa per fermarlo. Hermione si limitò a fissarlo addolorata, lasciandolo continuare.
Ron le posò gentilmente una mano sulla guancia, asciugando con cura le lacrime.

< < Mi dispiace tanto, Hermione. Ti renderò fiera di me e quando questa maledetta guerra sarà finita, ti giuro che ti dirò ogni cosa. Ogni cosa. Non ti nasconderò più nulla > >.

Il riferimento era chiaro e nonostante tutta la tristezza e la rabbia ancora forte, Hermione Granger sentì una ventata di speranza riaccendersi dal buio più assoluto. Era sempre così tra loro due: bastavano poche parole per far rifiorire il loro rapporto. La giovane strega era certa del fatto che alla fine della guerra non ci sarebbe stato più alcuno spazio per tentennamenti o resistenze e così finalmente la loro vita insieme sarebbe potuta cominciare. Dimenticando ogni prudenza, Ron l'abbracciò senza esitazione con un disperato bisogno di sentirla vicina. Hermione restò per un attimo immobile tra le sue braccia, forse incapace di decidersi se fidarsi o meno, ma poi si strinse a lui con forza, sbattendo la testa sul suo petto.

< < Non provare a lasciarmi di nuovo > > disse la ragazza, mentre continuava a piangere. < < Non osare mai più farlo, Ronald Weasley > >.

< < Non lo farò. Te lo giuro, Hermione. Resterò sempre al tuo fianco > > sussurrò semplicemente lui.

Restarono abbracciati per un tempo indefinito e quando finalmente si separarono, Hermione aveva finalmente smesso di piangere. Lei gli regalò il primo vero sorriso dopo settimane e Ron pensò immediatamente di poter fare qualsiasi cosa grazie a quel semplice gesto. Si avvicinò di nuovo alla branda e prima di coricarsi, sorrise anche lui alla ragazza dei suoi sogni.

< < Buona notte, Hermione. Fammi sapere se ti serve qualcosa > >.

Questa volta il rosso sentì di poter prendere sonno in breve tempo. Le emozioni che aveva provato nel manifestare con chiarezza la sua promessa lo avevano stremato più del lungo turno di guardia. Poggiò la testa sul cuscino e si ritrovò a riflettere sul fatto che un giorno avrebbe dovuto essere completamente sincero con lei. Non soltanto riguardo ai propri sentimenti, ma anche riguardo a ciò che era accaduto realmente la notte in cui aveva distrutto il medaglione.

Le ultime parole che udì Ron prima di addormentarsi non appartenevano più ad una voce triste, arrabbiata o fredda. Era un tono di voce caldo, carico di speranza e aspettativa per il futuro.

< < Buona notte stupido > > disse dolcemente la ragazza che amava con tutto il cuore.

Finalmente Ron poté nuovamente godersi un sonno sereno e riposante.
 
**********
 
Luglio, 1998
Inghilterra, la Tana

 
Dopo un’interminabile giornata al lago, Hermione costrinse il suo ragazzo a fare un’altra lunga passeggiata prima di rientrare a casa. Harry, Ginny, Ron e Hermione avevano trascorso una divertente e serena giornata nel piccolo lago situato poco lontano la Tana. Un posto splendido, dove i quattro ragazzi si rilassarono, giocarono schizzandosi a vicenda in acqua come ragazzini, chiacchierarono e tra le rispettive coppie si sbaciucchiarono senza vergogna, anche se Ron abitualmente sbuffava sonoramente nel vedere Harry baciare la propria sorellina. Ma non appena Hermione prendeva possesso delle sue labbra, Ron tendeva a dimenticarsi di ogni cosa come sempre, entrando in un mondo dove c’erano soltanto lui e la sua ragazza.

Al termine di quella lunga giornata estiva, i ragazzi stavano per rientrare a casa, quando Hermione afferrò la mano del suo ragazzo, intrecciando le dita con le sue. < < Dove credi di andare? > > chiese allegramente lei.

Ron la guardò divertito, sporgendosi per baciarla castamente. < < Che cosa hai in mente, amore? Dovremmo riposarci un po’ prima di cena > >.

< < Mi chiedevo se volessi fare una passeggiata con me prima di rientrare per la cena > > rispose Hermione con voce seducente, stringendosi a lui.

< < Voi due siete proprio disgustosi > > commentò Ginny, mentre Harry le circondava un braccio intorno alle spalle.

< < Ci vediamo più tardi > > disse Harry, avviandosi con la rossa verso casa. Il moro lanciò ai suoi migliori amici un’occhiata maliziosa. < < E cercate di non farla durare troppo questa passeggiata o la signora Weasley potrebbe venire a cercarvi > >.

< < Chiudi il becco, Harry > > sbottò Ron, le orecchie pericolosamente vicine al rosso fuoco, cosa che Hermione aveva sempre adorato.

La riccia ridacchiò di gusto, anche se le sue stesse guance avevano assunto un evidente colorito rossastro. Dopo aver saluto i due amici, Hermione iniziò letteralmente a trascinare il suo ragazzo verso le familiari campagne confinanti al piccolo giardino della Tana. Con il tramonto sempre più vicino, l’aria si fece più fresca, difatti la giovane coppia si godette pienamente la passeggiata su quei sentieri che Hermione aveva imparato a conoscere così bene durante le settimane passate.

Ron l’aveva portata a visitare i tanti luoghi della sua infanzia. Avevano trascorso intere giornate insieme a baciarsi, a ridere e a parlare con serietà o allegria a seconda delle circostanze, consolidando il loro legame già così forte dopo ben sette anni di amicizia. Ovviamente continuavano anche i loro battibecchi, ma entrambi avevano imparato ad apprezzare anche i loro soliti litigi, i quali, a differenza di quanto accadeva in passato, si concludevano con loro due aggrovigliati in intense attività amorose.

Qualche settimana prima Hermione aveva finalmente recuperato i suoi genitori in Australia, ripristinando i loro ricordi. Ignorando ogni protesta, Ron l’aveva accompagnata, supportando la ragazza nella ricerca, fino al momento in cui Hermione aveva liberato i suoi genitori dall’incantesimo che lei stessa aveva compiuto quasi un anno prima. Anche se c’erano stati diversi momenti di tensione, il viaggio era stato incredibilmente piacevole, il primo che fecero come coppia. La riccia ridacchiò come una bambina ripensando alle comiche scenate del suo ragazzo durante il volo di andata.

Tuttavia, nonostante fossero riusciti finalmente a dare inizio alla loro storia d’amore, le ferite causate dalla guerra erano ancora troppo fresche. La battaglia finale di Hogwarts aveva causato così tante vittime: Tonks, Lupin, Fred e molte altre giovani vite stroncate dalla follia di una guerra assurda.

La perdita di Fred Weasley era stata devastante per tutta la famiglia. Harry ed Hermione sostennero senza sosta quelle amabili persone dai capelli rossi, che li avevano accolti in casa da quando avevano appena undici anni. Harry fu una vera e propria roccia per Ginny, mentre Hermione si prese l’incarico di affrontare tutto il dolore del ragazzo che amava. Con la sua vicinanza, Ron trovò la forza di reagire al terribile dolore.

In realtà il più giovane maschio dei Weasley aveva dimostrato un’ammirevole forza durante i terribili giorni di lutto, sostenendo costantemente la propria famiglia, soprattutto George. Quest’ultimo non mostrava alcun segnale di ripresa, la perdita del fratello gemello lo aveva privato di una parte di sé stesso che non sarebbe mai più tornata. Eppure a piccoli passi fu proprio Ron a spronarlo a riprendere a vivere, a ricostruire ciò che Fred aveva amato, ciò per cui lui aveva combattuto sacrificando la vita: la gioia della risata. Ron e George si impegnarono strenuamente e insieme riaprirono il negozio di scherzi, cercando anche di migliorarlo e ampliarlo.

Tuttavia, quando era da solo con Hermione, soprattutto nelle ore notturne, Ron si lasciava andare in lunghe e disperate crisi di pianto, mentre lei instancabile lo teneva stretto tra le braccia, lo carezzava, gli parlava dolcemente e lo baciava asciugando le lacrime di dolore. Dopo la battaglia, Ron le aveva finalmente detto come si sentiva, le aveva detto che era perdutamente innamorato di lei. Quest’ultima era stata ben felice di ricambiare, gettandogli le braccia al collo e dichiarandosi a sua volta. D’altro canto era stata lei a baciarlo per prima.

 
Ron ed Hermione raggiunsero in silenzio mano nella mano la cima di una delle tante colline della zona, dalla quale in lontananza erano ancora ben visibili le luci di casa Weasley.

Ron si sedette sotto un grosso albero sull’erba finalmente fresca con l’arrivo sempre più vicino della sera, poggiando la schiena contro il tronco. Subito venne imitato dalla riccia che si sedette davanti a lui accoccolandosi comodamente sul suo petto. Hermione sorrise soddisfatta, quando sentì le calde braccia del ragazzo strette intorno alla propria vita.

Restarono ad ammirare il tramonto in silenzio, sereni e soddisfatti per la loro vicinanza. Ron si limitava a massaggiare pigramente la pancia della sua ragazza sotto la maglietta estiva, baciandole di volta in volta il capo.

< < Allora a cosa devo questa passeggiata? > > chiese il rosso, distendendo le gambe e stringendosi di più a lei.

Hermione ridacchiò intrecciando le dita con le sue. < < Non volevo semplicemente dividerti con nessuno per qualche ora. Va benissimo divertirci con Harry, Ginny e gli altri tuoi fratelli, ma qualche volta vorrei poter avere il mio ragazzo tutto per me > >.

< < Non posso che essere d’accordo con te > > rispose sorridente Ron, baciandole una guancia.

Hermione si girò a guardarlo, per poi posargli le mani su entrambi i lati del viso. Restò per un po’ incantata dai suoi occhi, prima di baciarlo profondamente. Sorrise contro la sua bocca, quando sentì il rosso rispondere con entusiasmo con le mani grandi e forti, che accarezzavano dolcemente la schiena e i capelli ricci ancora più selvaggi del normale dopo una giornata al lago.

< < Sai, da diversi giorni pensavo di portarti a cena a casa mia. Dai miei genitori > > disse Hermione, quando finalmente si separarono dal lungo bacio.

< < Ufficialmente come si dice solitamente > > aggiunse la strega con un sorrisetto furbo. Alzò subito esasperata gli occhi al cielo, quando vide il suo ragazzo sbiancare e tremare tra le sue braccia.

< < Oh andiamo, Ron. Non ti sembra di esagerare? > >.

< < Assolutamente terrificante > > commentò lui.

< < Hai già incontrato così tante volte i miei genitori, Ron. Sei persino venuto con me a riprenderli in Australia. Loro sanno benissimo che stiamo insieme e questa sarà una normalissima cena. Ci tengo a presentarti come si deve. Come mio fidanzato e compagno > >.

< < E’ vero, li conosco da diverso tempo > > convenne Ron, scettico < < Ma da ora in avanti per loro sarò il furfante che sbaciucchia la loro unica figlia. Credimi, amore, quando eravamo in Australia tuo padre continuava a lanciarmi strane occhiate. Oserei dire occhiate di fuoco > >.

La riccia rise di gusto, godendosi gli adorabili occhi imploranti del suo ragazzo. < < Come sei drammatico, tesoro. Mio padre non ti odia e non ti ucciderà. Anzi posso assicurarti che è già venuto a patti con la nostra relazione. Per quanto riguarda mia madre………..beh, lo sai che lei ti ha sempre adorato > >.

Ron ammirò lo sguardo appassionato di Hermione e non poté resistere alla tentazione di baciarla di nuovo. Quando arrivò a sfiorare le sue labbra, però, lei gli afferrò con forza il mento per spingerlo indietro. < < Non cercare di distrarmi con i baci, Ronald Weasley. Voglio una risposta > > disse fermamente la giovane strega, anche se nel frattempo continuava a baciare ogni parte del volto di lui, tranne la bocca.

< < Così non vale > > disse il rosso, completamente in soggezione.

< < Così come? > > chiese Hermione in tono innocente, mentre le mani esploravano petto e braccia, passando pericolosamente sotto la maglietta.

< < Non nego che sarà spaventoso e imbarazzante > > disse Ron, mentre Hermione proseguiva a baciarlo tra una parola e l’altra, < < Forse dopo la cena, tuo padre pretenderà la mia vita. Ciò nonostante sono davvero orgoglioso di potermi presentare ufficialmente ai tuoi genitori come tuo ragazzo. Pertanto credo proprio che accetterò volentieri questa cena, amore > >.

Hermione gli lanciò uno sguardo di pura gioia e felicità. Dopo avergli il volto tra le mani, lo baciò nuovamente con fervore ringraziandolo come si deve. Era molto importante per lei che Ron diventasse a tutti gli effetti un membro della sua famiglia e quello sarebbe stato il primo passo. Inoltre, anche se non lo ammetteva, lei stessa si sentiva leggermente nervosa in vista di quella cena.

Da quando erano tornati dall’Australia, i coniugi Granger erano tornati a vivere insieme alla loro figlia nella loro vecchia casa alla periferia di Londra. Hermione era stata ben felice di tornare a vivere con i suoi nel posto in cui era cresciuta, ma durante i fine settimana dormiva quasi sempre alla Tana, ufficialmente in camera con Ginny, in sostanza nella stanza di un certo rosso con le lentiggini.

D’altro canto anche Ron aveva frequentato parecchio casa Granger, anche se solitamente lo faceva soltanto quando era sicuro di evitare la presenza dei genitori di Hermione. Pertanto, quella sarebbe stata la prima vera cena come fidanzato della loro unica figlia. Il solo pensiero fece rabbrividire vistosamente il giovane.

< < Vedrai che andrà tutto bene. Devi soltanto essere te stesso > > disse Hermione, in tono confortante. Lei intuiva facilmente le sue preoccupazioni, leggeva ogni sua emozione come un libro aperto dopo così tanti anni di amicizia.

Hermione non aveva avuto le stesse paure del ragazzo, dato che i signori Weasley l’avevano sempre trattata come una figlia. tuttavia, quando era iniziata la loro relazione, la riccia provò lo stesso un certo senso di disagio e imbarazzo nei momenti in cui era presente l’intera famiglia. Probabilmente era una sensazione che sarebbe svanita con il tempo.

Ron ridacchiò di gusto, mentre si stringeva di più a lei. < < George e Ginny sostengono che in qualunque circostanza non dovrei mai essere me stesso davanti ai tuoi genitori. Dicono che potrei combinare qualche guaio > >.

< < Bah, conosci bene il loro senso dell’umorismo. Ignorali e basta, anche se forse ci sarebbe un fondo di verità in ciò che dicono > > ribatté la riccia, ridendo allegramente.

< < Sei impossibile > > scherzò Ron, ridendo anche lui. Ron fece scorrere dolcemente una mano fra i capelli arruffati della ragazza, baciandola di volta in volta. Nelle lunghe ore passate con lei si ritrovava spesso a pensare a quanto fosse fortunato ad averla, a quanto fosse stato fortunato per aver avuto una seconda occasione con la giovane e brillante strega che amava fin da quando aveva quattordici anni.

Passarono diversi minuti prima di separarsi per riprendere fiato. Ogni giorno la loro intimità fisica ed emotiva cresceva sempre di più ed entrambi erano d’accordo sul fatto di non dover mai programmare nulla nella loro relazione, soprattutto in quella sessuale. Il prossimo passo lo avrebbero fatto senza alcuna costrizione o programmazione.

Dopo il lungo ed intenso bacio, la coppia restò ancora accoccolata contro l’albero ad ammirare la bellezza del tramonto morente. Hermione si appoggiò sulla spalla di lui e Ron poté così respirare con puro godimento il familiare profumo di vaniglia proveniente dalla folta capigliatura della sua ragazza.

< < A che cosa pensi? > > chiese pigramente Hermione, carezzandogli un braccio.

< < Solitamente non sono io quello che pensa > > rispose il giovane, sorridendo amorevolmente.

< < Stupido > > esclamò lei, dandogli scherzosamente un pugno sul braccio.

< < A niente in particolare. Vorrei soltanto che questi mesi durassero……. > > ma non riuscì a proseguire. Un improvviso pensiero lo bloccò, stringendogli dolorosamente lo stomaco. Non voleva rovinare il momento.

< < Ron > > sussurrò Hermione, voltandosi per incontrare i suoi occhi azzurri come l’oceano.

< < Scusami, non volevo. Eravamo così rilassati > > si scusò sinceramente il rosso.

< < Ne abbiamo già parlato diverse volte, Ron. Pensavo fossimo d’accordo > > disse lei con cautela.

< < Sono assolutamente d’accordo con la decisione che abbiamo preso, ma questo non lo renderà più facile. Forse sono soltanto egoista> > replicò con fermezza il rosso. < < E’ vero, è soltanto un anno, però……. > >.

< < Saremo separati > > completò la ragazza per lui. < < Ti prego, Ron, se anche tu mostri questa insicurezza, io non avrei mai la forza di partire. Ho bisogno che ci fidiamo l’uno dell’altra > >.

Ron prese delicatamente il viso della ragazza tra le mani. Improvvisamente si vergognò del fatto che le sue preoccupazioni tendevano sempre in un modo e nell’altro a coinvolgere anche lei, soprattutto considerando tutte le promesse che aveva fatto nel periodo peggiore della sua vita. Decise di dover porre subito rimedio.

< < La nostra decisione è la scelta migliore, Hermione. È solo che certe volte tendo a lasciarmi sopraffare dal mio egoismo. Non ti mentirò, vorrei tanto che fossimo insieme il prossimo anno, vorrei che vivessimo insieme in un posto tutto nostro > > disse, guardandola dritto negli occhi. Con dolcezza usava i pollici per accarezzarle le guance e per asciugare qualche lacrima passeggera.

Hermione sussultò leggermente di fronte al pensiero che un giorno avrebbero avuto un posto tutto per loro. Una casa e una vita da condividere. La giovane si accorse che lo desiderava tanto da star male, lo voleva subito, non voleva aspettare un anno intero, ma forse era quella la prova che dovevano superare. Hermione doveva soltanto aggrapparsi a quel pensiero e fortunatamente Ron era pronto a supportarla.

< < Ma questo non è possibile > > continuò il ragazzo, abbracciandola con delicatezza. Hermione si sciolse immediatamente tra le sue braccia. < < Almeno non adesso. Tu hai bisogno di concludere gli studi. Sarai la migliore studentessa di Hogwarts anche quest’anno. Sarai una Caposcuola, comanderai tutti a bacchetta come piace a te > > aggiunse con un sorrisetto beffardo, guadagnandosi un altro pugno sul braccio.

< < Ma soprattutto farai ciò che hai sempre desiderato. Non potrei mai guardarti ogni giorno negli occhi sapendo di essere la causa frenante di ogni tuo sogno. Io continuerò ad aiutare George in negozio e molto presto inizierò l’addestramento Auror. Te l’ho promesso, ti renderò fiera di me, Hermione > >.

< < Io sono già fiera di te, stupido. Senza di te non saremmo mai andati da nessuna parte > > esclamò con forza la ragazza.

Il suo sciocco fidanzato dimenticava con troppa facilità quanto era stato determinante nel corso della caccia agli Horcrux. Hermione ricordò il momento in cui entrarono nella Camera dei Segreti, a quanto l’aveva ammirato mentre insieme distruggevano la Coppa di Tassorosso. Senza di lui non ci sarebbe mai riuscita. Sapeva che Ron continuava a tormentarsi per il suo abbandono, ma lei lo aveva perdonato da così tanto tempo. Ora spettava a lei fargli capire quanto lo amasse e apprezzasse.

< < Beh, allora continuerò su questa strada, amore. Entrerò nel Corpo degli Auror e ti prometto che mi impegnerò al massimo. Entrambi ci impegneremo non soltanto per noi stessi, ma soprattutto per il nostro futuro insieme. Ecco perché non potrei mai chiederti di rimanere anche se lo vorrei tanto > >.

Hermione si sentì quasi sopraffatta dai sentimenti che provava verso quel ragazzo. Quante volte le aveva ripetuto di essere fortunato ad averla, ebbene lei si sentiva allo stesso modo. Insieme a lui era pronta a fare qualsiasi cosa e non era mai stata così felice e soddisfatta della sua vita, nonostante le future difficoltà.

< < A volte mi fa impressione vedere quanto tu sia cresciuto e maturato, amore mio > > disse Hermione, con la voce tremante per l’emozione, prima di baciarlo con foga.

Ron si strinse di più a lei, felice di essere in grado di supportarla e confortarla. Non poteva negare con sè stesso che le sarebbe mancata tantissimo, ma allo stesso tempo era fermamente convinto della necessità di quella separazione. Anche se lontani, Ron e Hermione avrebbero affrontato insieme l’imminente anno pieno di cambiamenti.

Per la loro nuova vita e per il loro futuro.
 
CONTINUA
 
 
Nota dell’autore
Salve a tutti, per prima cosa grazie in anticipo a chi leggerà questo primo capitolo di una storia che da molto tempo circolava senza sosta nella mia mente malata. Personalmente i libri di Harry Potter sono stati i primi che mi abbiano veramente appassionato da ragazzino e fin dalla prima lettura sono sempre rimasto affascinato dalla figura di Ron Weasley e dal rapporto in continua evoluzione con la bella Hermione. Il migliore amico del protagonista è, almeno secondo la mia interpretazione, un eroe fallibile, pieno di insicurezze come tutti, ma alla fine riesce comunque a trovare la forza per superare le proprie paure. Forse questo prologo è stato un po’ troppo sdolcinato, ma nei prossimi capitoli ci sarà spazio per avventura e azione.
Spero che questo primo capitolo sia piaciuto e arrivederci al prossimo appuntamento.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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