Una ventina di minuti dopo stavano già girovagando per i negozi della città, in cerca di un gilet per quella sera.

“Hey, guarda questa!” esclamò Mirajane, afferrando una camicia grigio chiaro, con i bottoni neri e il colletto rifinito.

Luxus non la degnó di uno sguardo “Ti ho già detto che useró quella viola”

“E io ti ho già detto che è orribile”

“E ti ho detto che non mi interessa quello che pensi”

I due maghi si guardarono qualche secondo, poi il biondo voltó la testa di scatto, ignorandola, in un modo che la ragazza trovò piuttosto infantile.

Lei non aggiunse altro, ma gli riservó una gomitata nel fianco.

Fecero un altro giro nel reparto maschile fino a quando Mira trovó un gilet color panna, quasi bianco, piuttosto elegante e particolare. Senza pensarci troppo, prese la taglia più grande e tornó da Luxus, che era rimasto a guardare annoiato alcune cravatte.

“Ti piace?” gli chiese la ragazza, comparendogli alle spalle d’improvviso. Gli porse la gruccia con il gilet e aspettó una sua risposta.

L’uomo lo guardò attentamente, ad occhi aperti. Era la prima volta che Mira gli mostrava qualcosa di così bello, a parer suo: il colore, le rifiniture oro dei bordi, i bottoni neri e ben visibili, il colletto alto… sì, gli piaceva davvero.

“ - azie” mugugnò lui, rubandolo di mano alla ragazza.

Lei scosse la testa, divertita, considerando quel mezzo ringraziamento già un grande passo avanti per un tipo così freddo e riservato.

Dato che non aveva addosso nessuna felpa, Luxus provó il gilet direttamente sopra la maglietta rossa che indossava in quel momento. In realtà era più lungo di un normale gilet, ma lui lo preferiva così.

“Beh, sicuramente con il rosso non sta bene, ma forse con il viola…” commentó Mira guardandolo da cima a fondo, più volte.

In realtà, a lei non piaceva molto, ma conosceva i gusti di Luxus: glielo aveva proposto solamente perché era elegante e un po’ appariscente, i due aggettivi che meglio descrivevano il suo stile.

Non aveva mai visto il mago del fulmine con una giacca bianca, ma doveva ammettere che non gli stava poi così male.

“Serve una cravatta?” le chiese lui, raddrizzandosi il colletto.

“Secondo me no. Il gilet è già molto dettagliato e credo che aggiungere altro renderebbe tutto disordinato”

Per una volta, Luxus si fidó di lei e, senza rifletterci ulteriormente, andò alla cassa e lo compró.

Dato che era passato mezzogiorno, presero dei nikuman e degli onigiri in una bancarella che trovarono sulla strada di ritorno.

Arrivati di fronte al portone della villa, si voltarono all’udire una voce.

“Non ci credo! Voi siete di Fairy Tail, vero?”

Una ragazza sui diciott’anni stava correndo verso di loro, con un sorriso a trentadue denti sulle labbra.

“Oh, ciao” fece subito Mira, allegra “Sì, hai ragione, siamo di Fairy Tail”

“Lo sapevo! Tu sei Mirajane! Ti vedo sempre sulle riviste di maghi!”

“Touka! Rallenta!” fece una voce femminile. Un’altra ragazza dai lunghi capelli neri li raggiunse correndo. 

“Scusa Miku…” fece l’amica, indicandole i due maghi “Guarda! Sono di Fairy Tail!”

La ragazza rimase in silenzio, fissando i due maghi, stupita. Le ultime persone che si aspettava di vedere in quella piccola città poco conosciuta erano la bellissima modella Mirajane Strauss e il potente Luxus Dreyar, il dragon slayer del fulmine che aveva battuto uno dei dieci maghi sacri durante i Giochi Magici.

“B-buongiorno, sono molta lieta di incontrarvi” disse, facendo un piccolo inchino con la testa.

Mirajane le fece un gran sorriso, come al solito. Al suo fianco, Luxus stava finendo il suo ennesimo nikuman. Era così impegnato a mangiare da non rendersi conto che la donna lo stava fissando.

“Cosa vi porta qui? Una missione?” chiese quest’ultima, voltandosi verso l’albina, ritenendola apparentemente più socievole.

“Beh, in realtà sì. Parteciperemo alla festa d’inaugurazione del palazzo, stasera” rispose la maga, guardando di sottecchi il compagno, che alzò gli occhi al cielo.

Mentre Touka tempestava Mirajane di domande, interessata alla sua carriera da modella e alla vita dentro la gilda, Luxus non spiccicò parola.

Quando alzò la testa, dopo essersi messo in bocca l’ultimo pezzo, l’altra ragazza lo stava ancora fissando.

“Hmh?” fece, non potendo parlare.

“No, nulla, mi scusi. È che ho sentito molto parlare di lei”

Luxus mandò giù l’ultimo boccone di nikuman, seccato dal modo formale con cui era stato chiamato.

Davvero sembrava così vecchio da meritarsi addirittura il Lei?

Non sapendo cosa rispondere, si limitò a guardarla, impassibile. La giovane abbassò lo sguardo, rossa in volto.

“Quindi, più tardi… sarete alla festa?” chiese, con gli occhi fissi sulle proprie scarpe “Anche noi siamo state invitate. Sa, il signor Akira è il padre di una nostra amica e quindi lei ci ha chiesto di accompagnarla”

Onestamente, Luxus non aveva ascoltato granché. Voleva solo tornare di sopra e farsi portare dal cameriere una birra fresca.

“Mh mh” rispose, cercando di non mostrare interesse per invitare la ragazza a lasciarlo in pace.

Lei provò a dire qualcos altro, ma lo sguardo minaccioso di Luxus le fece cambiare idea.

“Ehm, m - mi scusi se la sto infastidendo. Volevo solo chiederle se stasera le andava di b - ballare un po’ con me”

Luxus non si aspettava una proposta simile. Era la prima volta che qualcuno gli chiedeva una cosa del genere in un modo così disinvolto. Di solito - e per sua fortuna - la gente evitava di rivolgergli la parola, ne tantomeno osava avanzare simili richieste.

Mirajane lo guardó di sottecchi, ignorando per un momento la giovane con cui stava parlando.

“Eh?” fece lui, guardando la ragazza dall’alto in basso, cosa che parve metterla in imbarazzo ancora di più, anziché intimidirla per la grande differenza di altezza.

“Beh, l - lei è un uomo d - davvero affascinante e in più è un fortissimo mago conosciuto da tutti. Sarebbe un grande onore ballare con lei… anche solo per qualche minuto”

Luxus guardó Mirajane per cercare aiuto, ma la trovó ancora impegnata in un’animata conversazione con l’altra ragazza.

“Come ti salta in mente di chiedermi una cosa simile?” disse, senza perdere la solita calma micidiale.

“Ehm io… e - ecco, mi scusi” pigoló lei, prendendo per mano l’amica a fianco.

Mirajane colse la palla al balzo e afferrò il polso di Luxus, facendogli capire che era il momento di andare “Sono già passate le due, dobbiamo iniziare a prepararci” disse.

Le due ragazze si scusarono per averli trattenuti e fecero un inchino, per salutarli.

“Allora, ci vediamo dopo?” chiese Miku, sorridendo al biondo, speranzosa.

Lui scrolló le spalle, indifferente.

Mirajane ringrazió le due giovani per la conversazione - per lei piacevole - e insieme al compagnó entró nella villa.