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Autore: Tame_san_03    02/06/2022    1 recensioni
Cosa succede quando un ricco ed eccentrico signore di una città poco lontana da Magnolia richiede urgentemente la presenza del potente drago del fulmine e della bella maga del take-over?
Tra abiti eleganti, skin care, balli, gelosia e qualche drink, Mira e Luxus faranno finalmente chiarezza sui sentimenti che provano l’un l'altra. E ovviamente… i giornalisti non si lasceranno scappare questo nuovo scoop!
~
Mi sono impegnata molto a scrivere questa ff e ne vado fiera ;).
Spero vi incuriosisca. Buona lettura!
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Il Raijinshuu, Luxus Dreher, Mirajane, Mirajane/Luxus, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Quando Mira si svegliò, verso le nove, si rigirò nel letto e aprí gli occhi gradualmente, per farli abituare alla luce. Quando mise a fuoco la figura accanto a lei, riconobbe Luxus, disteso supino con le braccia incrociate dietro la nuca.

“Buongiorno” disse lei, a bassa voce. Non l’aveva ancora perdonato per il comportamento della sera prima, ma sapeva che era stato in gran parte colpa del vino.

“Ti fa male la testa?” gli chiese. Per quanto gli tenesse il muso, non riusciva a non preoccuparsi di un suo compagno di gilda. Lui scosse la testa, senza dire nulla.

Mira decise di alzarsi e prepararsi subito per il viaggio di ritorno. Andò in bagno a cambiarsi e, quando ritornò nella stanza, trovó la valigia di Luxus già sistemata, accanto alla porta d’ingresso.

Aprí l’armadio per riunire quei pochi vestiti che si era portata, ma la voce del biondo la colse di sorpresa.

“Scusami per ieri sera. Ero un po’ brillo”

Mira finì di piegare un paio di pantaloni e li appoggiò nella valigia aperta “L’ho notato”

Seguí un altro momento di silenzio.

Luxus si mise seduto sul bordo del letto, senza guardarla, unendo la braccia davanti alle ginocchia “Ti ho dato tanto fastidio?”

“Diciamo di no. Però la prossima volta ti prego di stare più attento”

Gli occhi dell’uomo si assottigliarono, come se dire quelle parole gli stesse costando una fatica immane “Non ci sará nessuna prossima volta”

Mira si bloccó, lasciando a metá la piega di un vestito. Lo appoggiò per terra e si alzó. Raggiunse il biondo sul letto e gli si sedette accanto “Perché dici così? Io mi sono divertita”

“È meglio che ci vai con qualcun altro in missione” disse lui, mordendosi il labbro, un po’ nervoso “Io non…”

Lei gli appoggiò una mano sulla spalla, come segno di conforto. Era la prima volta che sentiva Luxus aprirsi così tanto ed era piuttosto confusa dal suo comportamento “Tu non…?”

“Non… sono quello giusto”

“Io invece credo di sì. ”

“Senti, ti ho detto che devi andarci con qualcun altro. Lascia che ci vada da solo in missione!”

“Non fa bene stare sempre da solo”

“C’è un motivo se non voglio andarci con gli al-“ si fermò all’improvviso, come se avesse detto più di quanto volesse, e anche a voce piuttosto alta. Abbassò ancora di più gli occhi, per evitare che la ragazza potesse vederlo in faccia.

Lei lo guardò per qualche secondo, in silenzio: sapeva che per Luxus era davvero difficile comunicare con gli altri, quindi aveva deciso di lasciargli tutto il tempo ci cui aveva bisogno.

“Ho alzato la voce” disse lui, come se quelle parole significassero già chiedere scusa.

Dopo un altro minuto di silenzio, Mira decide di smuovere la situazione: “Ti ringrazio per ciò che stai dicendo. So che per te è difficile”

“Non dovresti ringraziarmi. Non sono riuscito a dirti nulla di ció che volevo, nemmeno un complimento, una parola gentile o qualcosa per farti ridere”

Mira sorrise, un sorriso sincero, forse il più grande che il compagno le avesse mai visto in volto.

“Ti stai chiedendo perché mi piaccia venire in missione con te?”

Il biondo spalancò gli occhi, stupido dall’inaspettata abilità della maga di leggergli nella mente, nonostante non fosse nemmeno il suo potere.

“Tu mi piaci, Luxus” disse lei ad un certo punto, senza aspettare altro tempo “È per questo che mi piace stare con te. Mi piaci e basta”

Lui rimase un istante in silenzio, con gli occhi fissi sulle proprie mani.

“È la cosa più stupida che io ti abbia mai sentito dire, Mira”

Lei rise, ma capì che il biondo non stava scherzando. Lo vide giocherellare con le proprie dita, nervosamente.

Ad un tratto, si voltò a guardarla negli occhi “Nessuno mi può stare accanto, Mirajane. Dovresti saperlo meglio di chiunque altro” disse, con tono duro “Finiresti solo per stare male”

Le parole aride del mago aleggiarono nell’aria per qualche secondo, ma non bastarono a far perdere il sorriso alla ragazza, che allungò un braccio e appoggiò le proprie mani leggere su quelle grandi dell’uomo.

Prima che Luxus avesse il tempo di allontanarsi, Mira uní le loro labbra in un bacio, dolce e delicato.

Lui rimase immobile per un istante, sorpreso dal gesto, poi chiuse gli occhi e prese il viso della ragazza tra le mani, serrandolo tra le dita robuste.

Appena il biondo approfondí il bacio, lei fece un mugugno, afferrando fortemente le sue spalle solide per evitare di cadere dal bordo del letto.

Dopo una dozzina di secondi, quando le loro labbra si staccarono, i due maghi si guardarono negli occhi per un momento. Luxus non sembrava molto convinto di quel bacio, anche se dire che non gli era piaciuto sarebbe stata una bugia.

“Perché lo hai fatto?” le chiese, senza allontanarsi.

“Per lo stesso motivo per cui tu hai ricambiato” rispose l’albina con un sorriso, stavolta velato di una leggera nota di furbizia.

L’uomo voltó la testa di lato, seccato “Tsk, dannato demone… non devi darmi corda” commentò, facendola ridere.

La maga avvicinó di nuovo il viso a quello del compagno, ma Luxus si ritrasse, voltando la testa: “Mira, io…ehm…”

La ragazza mantenne il buon proposito di prima e gli concesse il tempo per prendere coraggio. In realtà, a pensarci, le veniva quasi da ridere… il grande, grosso e impavido Luxus Dreyar, che di coraggio ne aveva fin sopra i capelli, che non riusciva a esprimersi di fronte ad una normalissima ragazza. Eppure, stando a quanto dicevano le voci, di donne ne aveva avute parecchie in passato.

Che lei fosse diversa?

Luxus aprí e richiuse la bocca un altro paio di volte, senza riuscire a dire una parola.

“Cazzo, non ce la faccio!” esclamò a un tratto, alzandosi in piedi. Si passó una mano tra i capelli, sconfortato e infastidito allo stesso tempo, e fece qualche passo per la stanza “Ma perché deve essere così complicato? Dannazione!”

Mira lo raggiunse al centro della stanza. Alzó la testa e gli accarezzò una guancia con il dorso della mano, dolcemente, come se avesse di fronte un bambino troppo cresciuto e troppo orgoglioso per ammettere le sue debolezze.

“Sai, Luxus, sei un uomo davvero forte, ma hai un cuore così debole…”

La maga si sarebbe aspettata ogni possibile reazione, ma sicuramente non la smorfia disgustata che vide sul volto dell’uomo.

“Guarda che è una cosa bella, non fare quella faccia!” esclamò, indignata.

“A me non sembra proprio. È patetico” ribatté lui.

Lei roteò gli occhi, ritenendolo ormai senza speranze, e si buttò tra le sue braccia, cogliendo di sorpresa. Il biondo non rispose subito a quel gesto, non sapendo come reagire.

La ragazza strofinò una guancia contro il tatuaggio sul suo petto e si alzò in punta di piedi per dargli un altro bacio.

“Non mi serve che tu dica nulla” disse a bassa voce, prima di unire nuovamente le loro labbra. Quando si staccarono, Mira si fermò un attimo a guardarlo: la forte luce proveniente dal balcone gli illuminava il lato destro del viso, mettendo in evidenza la cicatrice che gli attraversava l’occhio. Nonostante quella ferita portasse brutti ricordi nella famiglia Dreyar, a lei era sempre piaciuta, perché gli conferiva un certo aspetto da poco di buono che Mira aveva sempre amato sugli uomini - anche se era meglio non farlo sapere ad Elfman.

Luxus teneva lo sguardo basso, cosa più unica che rara per uno come lui.

“Sei sicura?” le chiese, quasi sussurrando, come se temesse un possibile ripensamento.

Non era mai stato bravo con le parole, ma il grande sorriso della maga gli fece tirare un sospiro di sollievo, che cercó di nascondere schiarendosi la gola, inutilmente.

“Quindi…” aggiunse lui, senza concludere la frase. In verità, non sapeva bene cosa dire: se Mira aveva capito ciò che davvero provava, voleva che diventassero una coppia? E poi, cosa facevano i fidanzati in più rispetto ai semplici uscenti? Dannazione, le donne… chi le capisce?

Fu la ragazza a continuare il discorso: “Quindi, diciamo che… anche se non vado spesso in missione, qualche volta…” gli diede un bacio a stampo, staccandosi subito dopo “…se lo desideri… potrei anche farti compagnia”

Luxus le sollevó di più il mento con l’indice, abbassandosi con il capo al livello del sul collo.

“Meraviglioso” fece, con voca più roca del normale. Senza perdere altro tempo, cominciò a baciarle le clavicole, scendendo poi verso il bordo della scollatura. Quando le mani del biondo si spostarono dai suoi fianchi alle cosce, la ragazza sentí una leggera scarica elettrica scuoterla da cima a fondo.

“Maledetto…” sussurró lei, buttando la testa all’indietro. Se non ci fosse stato Luxus a reggerla, probabilmente non sarebbe stata in grado di stare in piedi da sola: la sua bocca che si muoveva veloce e bramosa contro la sua pelle, le sue mani, che la tiravano sempre piu vicina, e la scossa appena ricevuta creavano un mix di emozioni passionali dal ritmo insostenibile, che le stava togliendo le forze ogni secondo di più.

L’uomo dovette accorgersene perché, senza smettere di baciarla, la sollevó per le cosce, non mostrando il minimo sforzo. Mira si aspettó che la appoggiasse al muro o la mettesse seduta sul letto, oppure sul tavolo, ma non successe.

La ragazza sentí un’altra piccola scarica elettrica, stavolta proprio dove lui la stava baciando, sul bordo della scollatura. Quando il biondo si staccó, per controllare, soddisfatto, la sua reazione, Mirajane gli vide un ghigno dipinto sulle labbra. In men che non si dica si trovó senza maglietta e con un mago del fulmine che le mordicchiava il seno, per metà coperto dal reggiseno di pizzo. Si morse la lingua per evitare di gemere, non volendo dargli subito una tale soddisfazione che avrebbe solo aumentato il suo egocentrismo.

“Per che ora dobbiamo lasciare la stanza?” le chiese a bassa voce, riportando la testa di fronte a quella della ragazza.

Lei si prese un istante per ricomporsi, poi guardò l’orologio appeso al muro e spalancò gli occhi: “Cavolo, tra dieci minuti!”

“Tsk, ti pareva”

L’uomo abbassò di nuovo il capo per riprendere a baciarla, ma si fermó a metà strada: il petto di Mira era coperto da segni rossi, alcuni dovuti alle sue labbra e altri opera dei suoi canini appuntiti da dragon slayer. Non glielo fece notare, altrimenti l’avrebbe spedito a kilomentri di distanze grazie al Satan Soul.

 

Luxus la teneva ancora alzata con la sola forza delle braccia, tanto che la maga credette lo stesse facendo solo per fare il gradasso. In effetti, se ci fosse stato Elfman lì con loro - oltre a svenire per lo spavento che avrebbe preso vedendoli - avrebbe affermato con il solito vocione che “Sollevare una ragazza è da veri uomini!”

La lancetta dell’orologio dietro di loro segnava ormai le nove e mezza. Mira gli picchiettó una spalla per avvertirlo, ma l’uomo non rispose, ancora troppo indaffarato a maneggiare il suo corpo esile, lasciandoci scie di baci in ogni posto che riusciva a raggiungere.

Quando, non riuscendo piú a trattenersi, Mira ansimò di piacere, Luxus si staccó e sogghignó contro il suo collo. Cogliendola di sorpresa, allentó la presa sulle sue cosce e la riportó con i piedi per terra.

“Sei stato sleale” fece lei, voltandosi per recuperare la maglietta che il mago le aveva sfilato poco prima.

L’altro la seguí con lo sguardo, attentamente. Quando lei si abbassó per raccogliere l’indumento, il biondo fece ricorso a tutto il suo autocontrollo per evitare di raggiungerla e toccarle ancora una volta il sedere.

“Perché non ammetti che invece mi trovi estremamente sexy?”

“Potrei dirti la stessa cosa, visto che hai cominciato tu”

Il ghigno del biondo si fece piú grande. Con un paio di falcate, arrivó di nuovo di fronte alla ragazza e abbassó la testa per guardarla dritta negli occhi “Dannato demone…” sussurró.

Senza preavviso, la tiró a sé, abbracciandola e premendola con forza contro il proprio petto. Le alzó la testa con l’indice e la bació, lentamente.

Mira lo capì subito, che quello non era un bacio come tutti gli altri. Non era aggressivo, ne dettato dalla semplice eccitazione che un uomo poteva provare davanti a una donna mezza nuda. Le labbra di Luxus si muovevano lentamente e così anche le sue mani, una che le accarezzava i capelli e l’altra che le teneva la vita, in modo protettivo.

“Ieri eri davvero bellissima con quel vestito”

L’albina si bloccó, come intrappolata da quelle parole.

“Ho fatto tante cose stupide in passato e non voglio rifare gli stessi errori” continuó lui, per poi ricominciare subito a baciarla. Dire quelle cosa gli costava una fatica immane, ma Mira se le meritava tutte.

“Io…” aggiunse, tenendo gli occhi chiusi per sentirsi meno a disagio “So che quello che posso offrirti… probabilmente non è abbastanza per te, ma se mi darai fiducia ti prometto che faró il possibile per farti sentire felice”

Quando si staccarono, Mira, che era stata zitta tutto il tempo, prese un respiro profondo, un po’ perchè Luxus la stava baciando da troppo tempo e in parte perché le parole del biondo sembrarono averle mandato in cortocircuito anche il sistema respiratorio.

“Luxus…” sussurró, abbracciandolo a sua volta. Rimasero cosí, stretti l’un l’altro, fino a quando lui si allontanó. Per quanto volesse dimostrare a Mira i suoi sentimenti, non era un grande amante degli abbracci. Pensó di scusarsi per aver interrotto il momento, ma riflettendoci non ne trovava il motivo. Dopotutto, era anche ora di andare.

L’uomo si schiarì la voce “È meglio se finisci di sistemare le tue cose. Dobbiamo lasciare il palazzo” disse, ritornando al solito tono distaccato.

Nonostante il suo impegno, Mirajane notó comunque un tremolio nervoso nella sua voce, cosa che la fece sorridere.

“Ascolta me adesso” inizió, attirando la sua attenzione “Io sono già felice, Luxus, e ho apprezzato molto quello che hai detto. So che non è facile per te, e ti ringrazio. Detto questo…” mise in fretta e furia le ultime cose in valigia, per poi chiuderla e metterle infine accanto a quella del compagno “… direi che da bravo fidanzato potresti portare anche la mia, di valigia, non credi?”

 
   
 
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