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Autore: Clodie Swan    04/06/2022    2 recensioni
Nel Regno di Oshiria una misteriosa entità nota come La Dama del Vento, miete vittime diffondendo il terrore. L'Accademia di Magia, su richiesta della Regina Deme, invia il suo mago più potente per combattere tale minaccia.
..."Sheeran rimase immobile per mantenere saldo l'incantesimo e sentì i brividi gelidi lungo la schiena quando delle dita scheletriche spuntarono davanti al suo viso come per ghermirlo. Il ragazzo trattenne il fiato mentre le dita gli sfiorarono con delicatezza il volto in una carezza gelida. La figura spettrale si ritrasse, si allontanò oltre il muro di nebbia e scomparve."
Ispirata al contest “La Dama del vento” indetto da Spettro94 sul forum di EFP.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 6

La Valle di Tunstall

 

 

Anche se il banchetto era durato fino a tardi, e avevano continuato a riempirgli il calice nonostante le sue proteste, Sheeran si era svegliato non appena sorse il sole, con un terribile mal di testa. Si lavò il viso e guardò la propria immagine nello specchio. Era da molto tempo che non ne usava uno; gli Handers non ne avevano in casa e nell'ultimo anno si era potuto specchiare solo nel ruscello dove l'acqua era più calma.
Il suo viso stava cambiando: non era di certo bello, ma almeno stava perdendo la faccia da ragazzino. La sera prima, dopo il bagno, i servitori gli avevano dato una leggera spuntatina ai capelli e ora aveva sicuramente un aspetto più ordinato e presentabile.
Si vestì velocemente con degli abiti che qualcuno gli aveva lasciato ai piedi del letto, portandosi via quelli con cui aveva viaggiato. Non si trattava della tunica elegante che aveva indossato al banchetto ma di un paio di pantaloni comodi marroni e di una camicia bianca molto simili ad i suoi consueti abiti ma di una qualità molto superiore. Vi indossò sopra un farsetto di cuoio e dopo aver preso il suo mantello di panno verde, uscì diretto verso il giardino per cercare delle erbe.

I Giardini Reali erano ampi e curati in ogni dettaglio. Erano celebri per le siepi scolpite, il piccolo labirinto, i roseti e i grandi viali per passeggiare, ma a Sheeran interessava soprattutto l'area accanto al boschetto dove la vegetazione cresceva in modo più spontaneo e dove avrebbe potuto trovare quel che faceva al caso suo. Mentre esaminava le piante si accorse della presenza di diverse specie di fiori: primule, artemisie, gelsomini, belladonna, aconito, e moltissimi altri ancora che aveva visto nell'erbario dell'Accademia di Magia.
C'era anche una specie rarissima di cui, una volta durante una lezione, l'insegnante di Erboristeria aveva portato una pozione ricavata con i suoi petali: l'asteride. Era un fiore delicatissimo dai petali bianchi con le punte violette ed i riflessi argentati. Si usava per diversi incantesimi, ma non cresceva così rigoglioso nei prati, di solito: al contrario era un fiore solitario che doveva essere cercato a lungo. Probabilmente era stato Wolmar a piantarne tanti per comodità.
Poco dopo si accorse di non essere solo. Una figura ammantata di bianco stava andando verso di lui con un cesto di vimini in mano. Solo quando gli fu vicino e si abbassò il cappuccio scoprì che era la principessa Diamaris. Quella mattina non si era truccata e non portava gioielli, e quel aspetto acqua e sapone la rendeva più giovane. Dopo tutto aveva la stessa età di Karis...

“Altezza Reale.” disse Sheeran inchinandosi profondamente.

“Mago Sheeran, come avete dormito?” chiese subito la principessa con premura “La stanza era di vostro gradimento?”

“Ottima, grazie Vostra Altezza.”

“Siete venuto a cercare delle erbe?”domandò lei sorridendogli.

“Anche voi, vedo.” Sheeran guardò il cestino e notò che aveva raccolto numerose asteridi. “Vi piacciono questi fiori?”

Diamaris sorrise e ne prese uno infilandoselo tra i capelli. Quella mattina li portava sciolti in lunghi boccoli biondi che le arrivavano fino alla vita.

“Mi piace il loro colore.” spiegò civettuola “Li uso spesso come ornamento.”

“Ma appassiscono molto in fretta.” obiettò Sheeran “Non sono l'ideale per le decorazioni.”

La principessa ignorò il commento e gli sorrise. “Mi dispiace per come vi hanno trattato ieri sera. Prima vi hanno denigrato poi vi sono stati tutti addosso. Deve essere stato piuttosto sgradevole.”

“Sono onorato dalla Vostra comprensione, Altezza.” rispose Sheeran in tono garbato e sorpreso al tempo stesso. Per qualche motivo si sentiva a disagio. Forse era in soggezione, dopo tutto era la principessa reale! Ed era di una bellezza abbagliante.

“Diamaris, per favore.” lo corresse lei. “Abbiamo circa la stessa età.”

“Non posso, Altezza. Non mi è permesso.”

Lei annuì, quasi dispiaciuta, poi gli passò le dita delicatamente sul viso accarezzandolo.

“Vi auguro un buon viaggio e che la vostra missione abbia successo, per il bene del regno. Pregherò per voi ogni giorno.”

“Grazie.” rispose semplicemente Sheeran. Era seriamente a corto di parole.

Diamaris non aggiunse altro e si allontanò, continuando a lanciargli degli sguardi carichi di interesse. Sheeran si voltò e si strinse nel mantello. L'aria mattutina a Victra era davvero fredda.
 

***

Mentre tornava sui suoi passi incontrò il mago Wolmar che aveva tutta l'aria di attenderlo. “Buongiorno, Mago Sheeran.” lo salutò amichevolmente “Siete mattiniero. Cercavate delle erbe? Se avete bisogno di qualche infuso o pozione non avete che da chiedere.”

“Vi ringrazio, ma mi piace prepararle.” spiegò Sheeran gentilmente. “È come se vi infondessi una parte del mio potere.” Parlò mimando il gesto di mischiare per spiegarsi meglio, ricevendo l'approvazione di Wolmar.

“È la scuola di Volkan.” osservò. “Allora avrete il mio laboratorio a vostra disposizione. Vi piacerebbe visitarlo?”

Nonostante si sentisse intimidito, Sheeran era effettivamente curioso di vederlo ed accettò l'invito.
Il laboratorio del castello non era molto diverso da quello dell'Accademia, forse più piccolo. Un solo tavolo stretto e lungo era dedicato ad ampolle, provette, calderoni, mentre il resto della stanza era occupata da diverse librerie e da una vasta scrivania. Il mobilio era elegante e ricercato. Su una parete vi era un ritratto raffigurante una nobile signora, con abiti eleganti di foggia antica, e una fascia d'oro che le cingeva la fronte. Aveva un'aria familiare.

“La Regina Leonore. Protettrice dei maghi.” spiegò Wolmar seguendo lo sguardi di Sheeran. Il ragazzo ricordò di averne visto un ritratto anche all'accademia Era vissuta circa trecento anni prima. Wolmar invitò Sheeran a servirsi a suo piacere degli utensili disposti sul tavolo e prese posto alla scrivania. Era cola di plichi di carte e documenti.

“Vi ho fatto portare i resoconti pervenuti sulle apparizioni della Dama.” disse Wolmar mentre Sheeran metteva le sue erbe in un mortaio. “Ho usato un incantesimo per duplicarli, quindi potrete portare con voi una copia di tutto. Mi sono permesso di prepararvi una cartina sui cui sono indicate le città colpite dalla sua visita.”

“Vi ringrazio. Mi sarà di certo utile.”Sheeran cominciò a pestare le foglie fino a ridurle in poltiglia e verso il liquido estratto in una provetta. “Posso farle una domanda? Secondo lei chi o cosa è la Dama del Vento.”

Wolmar sollevò le sopracciglia pensieroso come se avesse già previsto quella domanda.

“Di sicuro si tratta di qualche entità misteriosa, di origine ignota che si nutre della sofferenza delle vittime. Purtroppo finora sono arrivate notizie di seconda mano, raccolte dalle autorità locali che a loro volta le hanno apprese dai testimoni oculari, e questo come sapete può alterare e influire la veridicità del racconto. Dovrete verificare le informazioni durante il viaggio.”

“Quindi la spedizione visiterà tutti i luoghi degli omicidi?”chiese Sheeran allarmato. Si trattava di un numero enorme di città e villaggi!

“Non tutti, ovviamente.” precisò Wolmar “Le principali città dei distretti in cui la Dama è passata saranno le tappe della spedizione, con la possibilità di visitare anche delle cittadine e villaggi limitrofi, se necessario. Servirà a farvi un'idea più precisa di quanto sta accadendo e a come affrontare l'entità.”

Se è un entità.”obiettò Sheeran.

Wolmar forse non si aspettava di essere contraddetto ma non diede a vedere alcun disappunto, al contrario continuò a sorridere. “Vi raggiungerò tra qualche tempo, non appena il re lo riterrà opportuno, e insieme esamineremo i progressi svolti nelle indagini e concorderemo la linea da seguire.”

“Va bene.” disse Sheeran non avendo nulla da obiettare. Finì di preparare la tisana energetica e la offrì al mago di corte, dopo averla versata in due bicchieri che trovò sul tavolo. Questi sembrò piuttosto sorpreso da quel gentile omaggio e la sorseggiò dopo averne esaminata la consistenza. “Eccellente.” dichiarò Wolmar dopo averla assaggiata. “Avete davvero talento. Si avverte anche dal modo con cui avete realizzato questa semplice pozione: il risultato è puro, potente, ancora grezzo ma efficace. Come voi. Sono certo che siete l'uomo che ci serve.”
 

***

Come promesso Sheeran scrisse a Karis e alla sua famiglia, inviando loro ben due lettere: la prima, scritta la mattina della partenza, per avvisarli che era giunto al castello sano e salvo e presto sarebbe ripartito, e la seconda dopo diversi giorni di viaggio per informarli dell'andamento della spedizione.

Miei cari amici,

da diversi giorni cavalchiamo per le terre di Oshiria e avanziamo per le strade principali con un corteo lunghissimo di carri a cavalieri armati. Maties ne andrebbe pazzo.
Ho avuto modo di conoscere meglio il Capitano Goldmind e il suo drappello e come avevamo potuto notare alla fattoria, sono brave persone in cui ho imparato subito a riporre la mia fiducia.
Quando raggiungiamo un luogo d'interesse ci accampiamo per qualche giorno e visitiamo le città adiacenti dove la Dama ha fatto la sua triste apparizione e raccogliamo tutte le informazioni possibili dai testimoni oculari. Per quanto i villaggi , i paesi e le cittadine siano intatte fisicamente, è evidente come siano stati colpiti da un altro tipo di devastazione. Le persone sono tristi, abbattute, impaurite. Quando ci vedono arrivare ci vengono incontro imploranti e sperando nel nostro aiuto. La Dama ha portato via molte persone all'improvviso senza lasciare traccia e temono possa tornare di nuovo.
Lord Hancey, il futuro genero del re, il primo giorno ha fatto una specie di discorso d'incoraggiamento con false promesse e lo ha concluso indicando me come il grande mago scelto dal re per sconfiggere la Dama. Io non ero stato affatto preparato ad un simile discorso e mi sono quasi spaventato quando la gente ha iniziato a circondarmi gettandosi ai miei piedi con suppliche e pianti disperati. Qualcuno invece mi ha preso in ostilità e mi ha lanciato delle pietre. Ho pregato Lord Hancey, dopo quel giorno, di farmi stare in disparte senza rivelare la mia identità.

Riesco a corrispondere anche con Volkan raccontandogli dei luoghi che sto attraversando per sapere se nella sua vasta esperienza e conoscenza del regno può darmi qualche informazione utile per l'indagine. Al momento non so ancora chi o cosa sia esattamente la Dama del Vento. Non è mai tornata nello stesso luogo e nessuno è in grado di prevedere quando colpirà di nuovo. Mi servirebbe qualche ulteriore elemento per capire e forse oggi potrei trovarlo. Mentre ero a metà di questa lettera mi hanno informato che la scorsa notte la Dama ha colpito in un villaggio poco distante del nostro accampamento.

Mi affretto quindi a chiudere questa missiva, promettendovi di mandarvi al più presto altre notizie. Confidando di potervi rivedere prima possibile,

il vostro Sheeran

 

Sheeran si affrettò a sigillare la busta con una goccia di ceralacca e dopo averla affidata ad un messaggero, fece sellare Mus e partì alla volta del villaggio di Wyley insieme ai soldati.
Teatro della tragedia era la casa di un mugnaio che viveva con la sua famiglia nelle due stanze superiori del mulino ad acqua. Sheeran osservò la quantità di persone in lacrime lungo la strada e fu informato che la vittima era un bambino piccolo. Il ragazzo si sentì stringere il cuore mentre i soldati facendosi largo tra la gente lo condussero nell'abitazione per farlo parlare con i genitori. Sheeran entrò pieno d'imbarazzo per il triste compito che lo aspettava, intromettendosi nel lutto di quella famiglia devastata.

Lo avevano preceduto dei cavalieri scelti da Lord Hancey e Sheeran pregò che usassero il dovuto tatto con quella povera gente. Il padrone di casa era seduto ad un tavolo con una bambina sugli otto anni e un ragazzo quattordicenne alto e robusto. Avevano gli occhi gonfi di pianto e tremavano ancora per lo shock. “Buon uomo.” stava dicendo uno di questi. “Abbiamo condotto qui un mago inviato dal re per distruggere la Dama del Vento. Vi preghiamo di collaborare e di riferirgli quanto avete visto.”
Sheeran sospirò dispiaciuto mentre il mugnaio ancora in camicia da notte con lo sguardo vuoto rispondeva balbettando. “Mia moglie...l'ha vista lei...è di sopra.”
Senza chiedere il permesso i soldati salirono al piano di sopra, mentre Sheeran si trattenne ancora un attimo con il mugnaio, posandogli una mano sulla spalla e facendogli le condoglianze in tono sincero. Il ragazzo salì le scale e venne condotto in una piccola camera da letto dove una donna stava seduta fissando le macchie di sangue che ancora impregnavano le lenzuola di un lettino. Sheeran fece cenno ai soldati di uscire dalla stanza, poi si abbassò il cappuccio e s'inginocchiò accanto alla donna.

“Signora, buongiorno.” disse dolcemente. “Mi chiamo Sheeran, sono un mago e sono stato mandato dal re. Mi permetta di unirmi al suo dolore...”

“Era un bambino dolcissimo! Aveva portato tanta allegria in casa. Non aveva mai fatto del male a nessuno. Aveva solo tre anni..”

Sheeran abbassò il capo affranto senza sapere cosa rispondere.

“Mi racconti cos'è successo. Potrebbe essermi di aiuto per poter sconfiggere la Dama.”

La donna lasciandosi trasportare dalla disperazione e dalla rabbia prese a raccontare come avesse sentito chiaramente lo stridio della lama sul legno, il rumore della porta che si apriva e infine la terribile apparizione in piedi sul letto. I dettagli le erano rimasti bene impressi nella mente nonostante il dolore e lo shock e potè dare a Sheeran un quadro completo dell'accaduto.

“Quel mostro me l'ha portato via!” continuò la donna singhiozzando. “La Morte bianco vestita! Ti prego dimmi che la fermerai! Prenderà altre vite!”

“Lo farò.” disse Sheeran solennemente con gli occhi lucidi. “Glielo prometto.
 

***

Dopo diversi giorni di cammino si accamparono su di una collina che sovrastava la Valle di Tunstall, che ospitava molti villaggi che avevano ricevuto la visita della Dama. Sheeran in compagnia di Sir Goldmind, osservava il paesaggio, pensieroso mentre alle loro spalle venivano montate le tende. L'esercito scelto del re aveva sfilato maestoso nel regno suscitando l'entusiasmo dei cittadini, eppure ne aveva visitato solo una piccola parte. Come avrebbero potuto, per quanto numerosi, riuscire a stanare in un territorio così smisurato, una minaccia invisibile?

“Comprendo perché il re abbia voluto allestire questo esercito.” mormorò Sheeran. “La gente quando ci vede passare ci accoglie riconoscente, piena di speranza.”

“Il re vuole dimostrare che non se ne sta con le mani in mano e che ci tiene a proteggere il suo popolo. È sicuramente una buona strategia, ma mi chiedo cosa accadrebbe se dovesse ritorcersi contro di noi.”

“Volete dire se la Dama dovesse colpire anche l'esercito?” chiese Sheeran intuendo il suo pensiero.

“Sarebbe il caos.” spiegò Goldmind. “Forse la fine per il regno.”

Sheeran rifletté a lungo su quell'ultima frase, cominciò a mettere insieme i pezzi.

“ Wolmar ci raggiungerà stasera per fare il punto della situazione con Hancey. Capitano voi potreste partecipare? Non mi fido molto di quei due.”

“Ci sarò.” promise Goldmind “Non mi fido nemmeno io.”

 

Per le riunioni era stata allestita una tenda speciale contenente un tavolo e diversi sgabelli. Per Hancey e Wolmar erano state portare delle sedie con dei cuscini nessuno dei due sembrava entusiasta che fosse Sheeran a presenziare l'incontro.

“Cosa c'è da dire? “ chiese Hancey pigramente. “Non mi sembra che abbiamo scoperto niente di nuovo.”

“Quello che vi propongo, infatti, è di esaminare tutte le informazioni in nostro possesso e trovare un modo di identificare la Dama del Vento.”disse il ragazzo trafelato posando un mucchio di carte e documenti sul tavolo.

“Più facile a dirsi che a farsi.” commento asciutto Wolmar.

“Ho studiato tutti i rapporti provenienti dalle città e dai villaggi che erano arrivati a corte fino al giorno della nostra partenza. E ho interrogato alcuni testimoni nei luoghi che abbiamo visitato negli ultimi giorni.”

Sheeran fece una pausa e srotolò un largo foglio di pergamena completamente vuoto. Lo fece lievitare e il foglio rimase sospeso per aria. Il ragazzo cominciò a muovere le dita mormorando una formula magica e sulla pergamena apparve una scritta: Punto Primo: l'aspetto della Dama.

“Che bel gioco di prestigio!” commentò Hancey ironico. “Adesso ci farai apparire un coniglietto?”

Nessuno lo degnò di una risposta e Sheeran proseguì. “Tutte le testimonianze sono concordi nel descrivere una figura femminile, quasi scheletrica, dai capelli azzurri e gli occhi di un rosso fiammeggiante che porta una veste bianca come un sudario e brandisce una spada.” Le parole che aveva appena pronunciate intanto comparvero sulla pergamena.

“Ma siamo davvero sicuri che l'abbiano vista e che questa cosa esista?” protestò Hancey “Io appoggio ancora l'idea che sia una credenza popolare e che quei contadini si siano ammazzati tra di loro.”

A quel punto intervenne Goldmind. “Il re stesso ne è convinto. E gli omicidi sono migliaia.”

“Su questo punto vorrei soffermarmi.”proseguì Sheeran “Le vittime sono morte tutte per la stessa causa. Ferita da arma da taglio. Alla gola o al cuore. Chi le ha confrontate ha stabilito che sono state causate dalla stessa arma. È corretto?” chiese rivolto a Goldmind.

Ad un cenno affermativo di quest'ultimo il giovane mago proseguì. “Le morti sono avvenute tutte nell'arco di sei mesi, in diverse parti del regno, ogni notte, ma in luoghi estremamente distanti tra loro. Guardiamo questa cartina.”

Sheeran sollevò in aria una mappa di Oshiria e indicò un punto verso il nord. “Qui vi è la cittadina ridente di Sheabrook in cui sono state uccise venti persone circa quattro mesi fa.” Mentre parlava e indicava le mappe, Sheeran non perdeva d'occhio i fogli e gli appunti sparsi sul tavolo.

“Quella stessa notte nella lontana Baramunz, molte miglia ad est, sono morte cinquanta persone. Per opera della stessa mano.”

“Non avevo mai fatto caso al fattore delle distanze.” ammise Goldmind prendendo in mano uno dei fogli.

“È evidente che si sposti da un luogo all'altro come più le piace.” disse Wolmar svogliatamente “Trattandosi di un entità non ha limiti di spazio e di tempo.”

“Questo è quanto sappiamo del suo aspetto e delle sue azioni.” concluse Sheeran facendo comparire una seconda scritta: Punto Due. “Adesso passeremo alle ipotesi su cosa sia veramente.”

“Io mi sto addormentando.” annunciò Lord Hancey. “ È ancora lunga la lezione, professorino?”

“Le chiedo di pazientare ancora un po'.” rispose Sheeran senza scomporsi. “La prima ipotesi è che la Dama del Vento sia un'entità. Il suo aspetto spettrale, la velocità con cui si muove, e le sue gesta omicide la collocherebbero senz'altro nelle entità come fantasmi, demoni, spettri. Ma non ne sono del tutto convinto.”

“Non capisco cosa te lo faccia dubitare, mio caro ragazzo.” osservò perplesso Wolmar. “Mi sembra che ci siano tutte le caratteristiche.”

“Ci sono, ma le entità hanno dei modi particolari di agire: infestano a lungo dei luoghi, attaccano o spaventano le vittime. A volte perseguitano un persona in particolare, la possiedono, in certi casi le risucchiano la vita. E l'uso di un'arma è raro.”

“Raro, ma possibile.” precisò Wolmar “Come il cavaliere senza testa.”

“Esatto, ma il cavaliere appunto, come altri spiriti simili, aveva un qualche scopo. La Dama del Vento sta facendo una strage, colpendo a caso. O forse no.”

Detto questo Sheeran indicò la cartina del Regno e fece comparire un puntino blu per ogni città in cui la Dama aveva colpito. A poco a poco sul territorio del regno comparve una spirale di puntini blu dalla forma simile a quella di un ciclone. Le Lande del Nord non erano state toccate. Nemmeno le Isole Esperidi a Sud. Non erano state raggiunte nemmeno la Slovardia a Est e la Soriande a ovest. L'attività della Dama si concentrava nella parte più centrale del Regno in mezzo al qualche spiccava la capitale.

Vi era comunque un ampio perimento di territori ancora intatti prima di arrivare a Victra.

“Vuole avvicinarsi alla capitale? Potrebbe oltrepassare le mura di Victra?” chiese Goldmind improvvisamente inquieto.

“Potrebbe.” rispose Sheeran altrettanto ansioso.

“Sono sciocchezze!” ribadì Wolmar “La città gode della protezione dell'Accademia! Ci sono incantesimi di protezione fortissimi.”

“A questo proposito ho notato qualcos'altro.” disse Sheeran facendo comparire sulla cartina degli indicatori di colore rosso. Non erano molti, qualche decina, al massimo un centinaio, ben distribuiti in tutto il Regno.

“Queste sono città e villaggi che non sono stati attaccati. Nemmeno nelle vicinanze.” spiegò Sheeran.

“E che cos'hanno di speciale?” chiese Hancey mostrandosi seriamente interessato per la prima volta.

“In questi posti vivono dei maghi.” disse Sheeran facendo comparire un altro punto nella sua lista: Non attacca città abitate da maghi.

“I maghi spesso fanno degli incantesimi di protezione nelle loro città.” osservò Wolmar “Piuttosto potenti, a volte contro influenze nefaste come questa.”

“Se è un'entità così potente, avrebbe dovuto aggirare o perforare la protezione di quel genere di incantesimi. Sono pensati per minacce di minore importanza.”

“Corretto.” esclamò Wolmar colpito. “Comprendo perché siete il pupillo di Volkan.”

Sheeran ignorò il complimento. “Se può essere fermata da un comune incantesimo allora il suo potere non è così grande come temiamo. Per questo forse si sposta in continuazione, non vuole farsi prendere. E non è finita qui: se osservate i luoghi delle uccisioni in ordine cronologico noterete che la Dama ha cominciato con piccoli villaggi indifesi e isolati, poi è passata in cittadine più grandi e alla fine in città. Ha poi alternato le sue visite in questi posti e ha gradualmente aumentato il numero delle persone uccise. Come se ci fosse una sorta di apprendimento.”

“Mi sembra quindi che abbiamo davanti un essere che ragiona.”noto Goldmind.

“Sì.” confermò Sheeran. “Non si tratta di qualcosa che si muove a tentoni e va dove capita. Ha un piano ben preciso. E questo mi porta alla mia seconda ipotesi.”

Sul foglio comparvero le parole: La Dama del Vento è una maga?

“Una maga?” esclamarono diverse voci.

“Una maga, oppure un'entità guidata da qualcuno, che agisce secondo uno scopo e non vuole farsi scoprire dai maghi. Oppure non vuole far loro del male.”

“Mi sembra un'ipotesi alquanto improbabile.” osservò Wolmar scettico fissando la pergamena con le braccia incrociate. “Come potrebbe un mago muoversi così velocemente per tutto il regno in così poco tempo?”

“Potrebbe farlo aprendo dei portali.” disse Sheeran. Quando gli altri lo guardarono senza capire si affrettò a spiegare meglio le sue parole. “Ricordate all'Accademia quando Berthio ha detto che dall'Accademia non si va “solo in città”? Ebbene ci sono delle porte magiche che collegano un posto ad un altro. L'Accademia è stata costruita decenni or sono proprio in uno di questi punti che ospita ben quattro portali. Ce ne sono altri nel regno e i maghi possono aprirli con degli incantesimi. Nel territorio su cui ha agito la Dama del Vento ce ne sono parecchi. E se notato il cerchio di uccisioni nelle zone interessate, il raggio di azione non cambia, non va oltre una determinata distanza, sia verso l'interno dove si trova la capitale, né verso l'esterno. La magia necessaria ad aprire un portale coprirebbe esattamente quella distanza. Per andare più lontano un mago dovrebbe aprirne un secondo.”

“Questo è vero, ma aprire tutti quei portali in una notte causerebbe un notevole dispendio di energie, estenuante anche per un mago.”precisò Wolmar.

“E infatti le morti non sono state causate da arti magiche ma da un'arma fisica come dimostrano i rapporti del medici. Io stesso sono andato ad esaminare il corpicino del bambino a Wyley. Ferita da arma da taglio senza alcuna traccia di magia. Combacia con le altri morti.Come se la magia fosse servita solo per gli spostamenti.”

“Non so molto di magia, ma so certo come si uccide. “ intervenne Goldmind. “Le ferite sono inferte nei punti vitali. Non ci sono altre cause legate alla morte delle vittime. Un essere umano avrebbe ucciso allo stesso modo con una spada. Dalle ferite sembra la lama di una claymore probabilmente. Ma non possiamo esserne sicuri.”

“Ma mio caro Sheeran, se si trattasse di una maga o di un'entità guidata da qualcuno, quale sarebbe lo scopo? Seminare il terrore? Far cadere il regno?”chiese Wolmar scettico.

“Esatto.” disse Sheeran asciutto.

“Il re si è dimostrato tollerante ai maghi, grazie all'intercessione della regina Deme." ribattè il mago di corte "Non vi sono più persecuzioni, come qualche decennio fa. Voi non eravate ancora nato.”

“Conosco la storia.” replicò Sheeran. “A causa di alcuni maghi oscuri, ci fu una violenta persecuzioni contro tutti i maghi e quanti ne avevano le caratteristiche. Vennero uccisi per ignoranza anche dei bambini innocenti.”

“Mi sembra un valido movente.” disse Goldmind.

“Ma il re ha messo le cose in chiaro. Nessuna persecuzione! E ogni mago che infrangerà la legge, verrà punito con un giusto processo.”

“Questo è vero.” disse Sheeran amaramente “Ma non pensate che la vita non sia dura per un mago che vive al di fuori dell'Accademia o del Palazzo.”

Wolmar non trovò nulla da obiettare.

“Quindi tornando a noi.”disse Hancey con un colpetto di tosse stizzito. “Potrebbe trattarsi di un mago che ce l'ha con il re?”

“O qualche nemico del re che si serve della magia.” aggiunse Sheeran.

“In quel caso la lista dei sospetti è molto lunga. Rohwen è un buon re ma molti gli sono ostili e vorrebbero il suo trono.”disse Goldmind.

“Non guardate me: io sto per sposare la principessa, non ho fretta di governare.” si affrettò a dire Hancey “Voglio prima spupazzarmi per bene la mia bella sposina.”

Sheeran provò una sincera compassione per la povera principessa Diamaris.

“Scusate se interrompo i vostri sogni romantici, ma dobbiamo prendere una decisione.” disse Wolmar alzandosi in piedi. “Non possiamo permetterci di perdere altro tempo, quindi io dico di affrontare la situazione di petto. Per stanare questa entità, io dico di ricorrere ad un metodo semplice quando antico: un'evocazione.”

Sheeran impallidì. “Ma è troppo rischioso...come potremmo evocare un'entità senza saperne nulla di essa, senza avere oggetti o conoscere luoghi che le sono legati?”

“Sarà sufficiente chiamarla per nome, con un apposito rituale. Una volta apparsa, praticheremo un esorcismo. Penserò a tutto io, voi dovrete unire solo la vostra magia alla mia. Saremo più forti in due. Mi servirà prima il permesso del re ma non dubito che ce lo concederà. ”

Sheeran non rispose ma appena la riunione fu conclusa, uscì bruscamente dalla tenda allontanandosi il più possibile. Nessuno fece troppo caso a lui e arrivò indisturbato nel punto più alto della collina dove si fermò appoggiandosi ad un albero e preso dai tremiti si mise in ginocchio e diede di stomaco. I ricordi che da tempo aveva cercato di reprimere gli esplosero nella mente e scoppiò in lacrime.

Non rimase solo a lungo. Qualcuno gli offrì un fazzoletto di seta, un po' stropicciato. Quando Sheeran alzò gli occhi si trovò accanto il volto preoccupato di Sir Goldmind.

“Stai bene, ragazzo?” chiese pieno di apprensione.

“No.” disse sinceramente il ragazzo. “Come ha fatto a trovarmi?”

“Se non fossi in grado di trovare le tracce fresche di un ragazzo appena fuggito da una tenda, andrei a presentare le dimissioni al re.” rise il capitano. “E poi anche io alla tua età andavo a rifugiarmi in un posto come questo quando volevo stare da solo. Da un'altura come questa poi, si possono vedere le cose da un'altra prospettiva.”

Il panorama era davvero magnifico: una grande distesa verde di prati e campi dove i villaggi sparsi nella valle sembravano mucchietti di sassi.

“Non posso fare quel rituale.”annunciò Sheeran restando seduto per terra. “Non di nuovo.”

“Perché no?”chiese Goldmind inginocchiandosi lentamente accanto a lui.

“È troppo pericoloso! Si corre il rischio di aprire la porta ad un mondo oscuro. Io l'ho già visto.”

“Vuoi parlarne?”lo incoraggiò Goldmind.

Sheeran tirò su con naso ed annuì. “Poco tempo prima del diploma, un giorno in cui Volkan era assente, una donna si presentò all'Accademia per chiedere aiuto. Aveva provato a fare delle sedute spiritiche o qualcosa del genere e un demone aveva iniziato a tormentarla. Io venni chiamato perché avevo già completato i miei studi sull'argomento ed avevo imparato a combattere un demone con successo. In effetti l'occultismo, non viene più insegnato ufficialmente all'Accademia, ma Volkan me lo ha segretamente insegnato lo stesso, in caso di un'emergenza. La cosa mi terrorizzava molto ma insieme agli altri maghi riuscii ad evocare quel demone e a combattere contro di lui.” Sheeran fece una pausa e poi continuò. “Era molto forte! Cominciò a distruggere tutto e a ferire alcuni di noi. Ci avrebbe ucciso e così non ebbi scelta: feci quello che mi avevano insegnato e lo attaccai direttamente usando tutte le mie forze. Lo annientai. Ma non riuscii a salvare la donna. Lei morì per colpa mia.” Concluse la frase nascondendo il viso nelle ginocchia.

“Hai fatto il possibile.” disse Goldmind rattristato. “Eri alle prime armi.”

“Me lo hanno detto tutti, anche Volkan ma non sono riuscito a darmi pace. Mi sono preso un anno di tempo per andarmene e dimenticare. Poi siete venuti voi...”

“Per questo non volevi accettare la missione?”

“Io non ho mai voluto essere un mago!”ribatté il ragazzo. “Volevo una vita normale!”

Goldmind si alzò afferrandolo per un braccio e lo tirò su. “Credi che io volessi essere il terzo figlio del Conte di Stonehewer? Passare la vita a competere con i miei fratelli maggiori e dimostrare a mio padre quanto valevo? Credi sia stato facile per me affrontare l'addestramento militare e uccidere il mio primo nemico? Ho visto anche io un lato oscuro. Ed è altrettanto orribile. Ma lo faccio perché devo proteggere questo regno e la mia famiglia. Non mi posso tirare indietro e non puoi farlo nemmeno tu. Ognuno deve fare il proprio dovere.”

“Non voglio far morire nessuno!”protestò Sheeran.

“Allora faremo in modo che non accada.” Goldmind lo prese per le spalle e lo guardò diritto negli occhi cercando di rassicurarlo.

“Di chi possiamo fidarci Sir Goldmind?” chiese Sheeran. “Credo che avrò bisogno di aiuto per quello che intendo fare.”

“Io mi fido solo dei miei quattro scalmanati.”sorrise il capitano.

Sheeran annuì concorde. “Devo parlare con loro prima del rituale.”

 

  
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