We'll wait and see
A Fede
“They say time will tell
But I think
he likes to keep secrets”
(Mandy Moore – The Forever Now)
Ci sono notti in cui Kevin non dorme. Resta sveglio a fissare il soffitto,
a giocherellare con la collanina appesa al collo, a pensare che gli servirebbe
una scossa - una defibrillazione in pieno petto - che gli faccia provare
qualcosa, qualsiasi cosa. Che lo renda migliore. Non se ne rende nemmeno conto che la notte
scorre in fretta e il giorno porta con sé, invece, la voglia di un anestetico che
non gli faccia sentire niente. Lui non è abbastanza.
Ci sono notti in cui Kate non riesce a dormire. Vorrebbe smettere di
pensare a quella fetta di crostata avanzata e messa da parte. Vorrebbe non
avere la volontà necessaria per alzarsi e arrivare in cucina, aprire il
frigorifero, la dispensa - e invece quella c'è, sempre. Kate manca di
determinazione verso ogni altra cosa, forse è nata senza, ne è sprovvista. Lei
non ce la farà mai, da sola.
Ci sono notti in cui Randall rimane sveglio. Resta seduto contro la testiera letto ad ascoltare
il respiro di Beth, i movimenti nei letti della stanza accanto, quelli per
strada. Legge notizie e statistiche, si ritrova in ogni bambino abbandonato e
in ogni ragazzo incompreso e dentro la sente crescere sempre di più, quella voglia
di ritrovare le sue origini. Il punto di partenza. L'inizio. Lui non si
basta, ancora.
Ci sono notti e giorni, mesi e anni, che sono scivolati via senza farlo
davvero.
Finché delle scosse hanno messo tutto in discussione e non sentirsi
all'altezza ha significato dare il meglio di sé.
La determinazione è arrivata, indossava camicie colorate e ha creduto in
ogni desiderio sepolto dietro la paura.
Le radici sono venute allo scoperto, hanno spaccato la superficie e
mostrato nuove strade.
Ci sono anni che possono essere conteggiati in secondi, fatti di rischi,
movimenti verso ogni direzione, piccoli passi.
Senza paura.
***
Ciao! (E
ciao, tu!)
Questa fic è un regalo per Lisbeth Salander,
che oggi compie gli anni. È una fic che ho scritto di
getto, in pochissimo tempo, cosa assolutamente nuova per me visto che
solitamente ci impiego una vita.
È davvero
una cosa piccolissima, senza nessuna pretesa, letta e riletta. Quindi si
autodistruggerà in 3, 2, 1.
Le ultime
righe sono liberamente (?) riferite al discorso che Rebecca rivolge ai suoi
figli nell’episodio 6x07, Ouroboros.
Un
abbraccio,
gabry