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Autore: sabrinaebasta    17/06/2022    0 recensioni
Kirishima e Bakugo tornano entrambi nella propria città natale, per motivazioni differenti e si ricontrano dopo anni, il primo completamente diverso rispetto a prima, il secondo..beh è Bakugo
Peccato che entrambi siano nati a Lake View, una cittadina della Carolina del sud, con la mentalità retrograda e anche un pò bigotta. Un posto dove per sentirti libero e essere te stesso sei costretto a fuggire via, il più lontano possibile, cosa fatta da entrambi i nostri protagonisti ma la vita è stronza e alla fine che a te piaccia o no ti riporta sempre a casa...
Adesso Kirishima e Bakugo che faranno? Rimetteranno le loro maschere costruite da adolescenti..o sfideranno tutto e tutti essendo al 100% loro stessi?
E nel momento in cui la fama busserà alla porta di Bakugo che farà? Riuscirà a tenere separate la sua carriera e la sua vita privata?
Quirkless AU
Genere: Comico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Katsuki Bakugou, Kirishima Eijirou
Note: Lemon | Avvertimenti: Violenza
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Sentimenti contrastanti

 

Erano quelli provava la mamma di Denki seduta sul divano aspettando che il figlio tornasse, ed erano anche quelli che fra poco avrebbe provato anche Inko la mamma di Izuku quando il figlio sarebbe tornato a casa. 

Le due signore affrontano la notizia che sta facendo il giro del paese in due modi completamente diversi, la prima era seduta sul divano con le mani posate sulle ginocchia, in completa ansia e frustrazione, sperando con tutta se stessa che la notizia appena appresa dalla sua migliore amica Mitsuki fosse una calunnia, una brutta voce messa in giro su suo figlio, come quando l’avevano chiamata per dirgli che suo figlio e un compagno avevano provato a sbirciare nello spogliatoio femminile dopo l’ora di educazione fisica, fatto che in realtà era vero ma Denki era abile nelle parole e riuscì a far credere alla madre che in realtà si era ritrovato coinvolto e che non era stata assolutamente una sua idea. 

La seconda invece stava aspettando il suo piccolo ometto per parlare con lui della notizia appena appresa sempre dalla sua migliore amica Mitsuki, sperando che non ne fosse troppo sconvolto, vista la sua sensibilità una notizia del genere avrebbe potuto scioccarlo abbastanza. 

 

Le due signore aspettano il ritorno dei loro ragazzi entrambe però profondamente tristi e deluse, la prima perché mai si sarebbe aspettata che suo figlio potesse darle una tale disgrazia e delusione, in caso la notizia si rivelasse fondata. La seconda era triste per la sua amica, per la disgrazia capitatale e delusa da suo figlio nel caso lo avesse saputo ma non avesse fatto nulla per aiutare il suo amico, portandolo appunto dal pastore famoso per riuscire a curare l’omosessualità. C’era una sottile differenza di pensiero tra le due, la prima pensava che fosse una malattia da curare, che bisognava essere estirpata dalla società e che era per colpa delle persone omosessuali che dio aveva deciso di punire il mondo con tutti i mali che potesse mai inventare, invece la seconda credeva che non erano persone malvagie o cattive ma soltanto delle creature con un piccolo difetto che poteva essere risolto grazie al signore, ma soprattutto credeva che Dio era misericordioso e in grado di perdonarli e così lo faceva anche lei, pregando ogni sera per loro oltre che per le persone che vivevano in mezzo ad una guerra, per quelle senza cibo e per la sua famiglia. 

 

Tutto questo accadeva mentre Eijiro e Katsuki si godevano il concerto o meglio come avrebbe preso a chiamarla successivamente Denki, la luna di miele, non lo faceva assolutamente con cattiveria, era felice che almeno Kirishima fosse riuscito ad evitare il mormorio o i vicini che scappavano in casa senza ricambiare il suo saluto, neanche avesse la peste. 

Izuku invece ignaro di tutto, anche lui stava tornando a casa dopo aver fatto uno strano incontro che desiderava da così tanto tempo da aver contato i giorni, i mesi forse addirittura i secondi. 

 

Si può quasi dire che i due ragazzi tornarono a casa nello stesso momento trovandosi però di fronte due scene diverse, a tratti quasi opposte ma accomunate entrambe dalla stessa notizia che circolava ormai in tutta Lake View. 

Non appena Denki aprì la porta di casa sua madre scattò in piedi asciugandosi le lacrime che ormai uscivano fuori incontrollate, era riuscita a trattenersi per un po ma alla fine cedette fra le braccia del marito, e andò incontro al figlio. 

«Dimmi che non è vero, ti prego dimmi che si sono inventati tutto» disse la donna singhiozzando a più non posso «Posso sopportare qualunque cosa ma non questo, è stato Eijiro a farti diventare così non è vero? Avrei dovuto farti chiudere quell’amicizia tempo fa» 

Denki fissava sua madre confuso non capendo di cosa sua madre parlasse ma sentendo nominare il suo amico, anzi meglio accusare il suo amico di qualcosa che non sapeva ma che comunque non aveva fatto sentì montare in lui una rabbia, provata in rarissime occasioni prima di allora. Lui non era il tipo da arrabbiarsi facilmente ma in quelle rare volte che accadeva difficilmente riusciva a gestire quell’emozione così forte. 

«Mamma spiegami che sta succedendo e che diamine c'entra Eijiro in questa storia» Disse cercando di apparire più calmo possibile, non aveva mai visto sua madre così disperata ma sapeva che bastava veramente poco, anche solo una parola sbagliata per peggiorare la situazione quindi scelse attentamente le parole da usare, evitando di usare qualunque tipo di parolaccia. 

«È Colpa sua lo so, lui ti ha fatto diventare..» si interruppe come se non riuscisse neanche a pronunciare quella parola. 

«Mi ha fatto diventare cosa? E poi lo sai che Eijiro è un bravo ragazzo e che non lo farebbe mai» provò a rassicurarla il biondo 

«Invece sì! Perché lo sanno tutti che lui è uno scherzo della natura e ora ti ha fatto diventare anche a te così..oh il mio povero bambino» lo abbracciò fra i singhiozzi 

Il cervello di Denki si attivò, si accese una lampadina arrivando alla consapevolezza che qualcuno li aveva sentiti. Si maledì meltalmente per essersi fatto prendere così tanto dalle emozioni dimenticano di usare la testa e che vivesse in un posto così arretrato da far invidia ai suoi antenati. Si pietrificò non appena quella consapevolezza prese spazio nella sua testa cercando una rapida e efficace via di fuga non trovandola, ma si ricordò di quando da bambino Sero gli diede un consiglio che allora prese come se fosse la bibbia. 

 

Guardavo Sero con occhi pieni di ammirazione era appena riuscito a evitare una sgridata dalla mamma per aver rotto un vaso, negando semplicemente tutto, inventandosi che era caduto da solo perché loro non si erano avvicinati al vaso. 

«Hanta ma come hai fatto?» dissi dando voce alla domanda che io e l’altro mio amico del cuore Eijiro stavamo sicuramente pensando 

«è un consiglio che mi ha dato mio cugino, sapete lui è grande ha 10 anni, mi ha detto di negare sempre tutto, anche quando si capisce che sei stato tu»”

 

Ovviamente il piccolo Denki ci aveva provato con scarsissimi risultati se non quello di far arrabbiare ancora di più sua madre prendendo il doppio delle botte. 

Denki capì che il suo subconscio gli stava mandando un messaggio ossia che era arrivato il momento di negare l’evidenza di nuovo ma stavolta doveva riuscire ad essere molto più convincente di quando lo faceva da piccolo. 

«Mamma…non è vero, non lo siamo né io né Eijiro» disse guardandola negli occhi cercando di apparire sicuro di se «non posso credere che tu possa pensarlo davvero» abbassò subito dopo lo sguardo fingendo di essere dispiaciuto e deluso dalla mamma, in realtà lo aveva fatto perché sapeva di non riuscire a reggere lo sguardo della madre mentre mentiva. 

«Giuramelo, giuramelo sul nostro signore Denki» mi prese il viso costringendomi a guardarla negli occhi e quella fu la sua rovina. 

«L-lo giuro» pronunciò balbettando e in quel momento sua madre scattò gli tirandogli uno schiaffo in pieno viso, sapeva che sarebbe successo non era stato sicuro e sua madre era in grado di capire quando mentiva.

«COME OSI MENTIRE SU NOSTRO SIGNORE!? COME OSI MENTIRE A TUA MADRE?!”» Disse la signora Kaminari ormai fuori di sé «FILA NELLA TUA STANZA NON VOGLIO PIù VEDERTI!» aggiunse mentre le lacrime tornarono a scendere sul suo viso. 

Denki vide l’opportunità di una fuga momentanea e la colse scappando nella propria stanza, spaventato dall’idea che sua madre avrebbe potuto iniziare a picchiarlo proprio come quando era bambino e combinava qualche casino, spesso le prendeva anche quando erano i suoi amici a farli ma sua madre se ne fregava e lo picchiava comunque, anche davanti a tutti dicendo che l’educazione era importante e che non gliene importava nulla di quello che facevano gli altri genitori perché nella sua famiglia erano tutti cresciuti così, sia lei che i suoi fratelli, i suoi genitori e i suoi nonni, l’educazione in quella famiglia veniva impartita così e Denki in ogni caso non avrebbe potuto farci nulla. 

 

La signora Kaminari ebbe una crisi isterica quel giorno talmente forte che il marito temette che da un momento all’altro le sarebbe venuto un infarto, mai si era ritrovato in una situazione del genere con sua moglie e suo figlio, era totalmente impreparato e incapace di gestirlo ma su una cosa concordava con sua moglie suo figlio andava guarito e dovevano tenerlo lontano da ogni influenza negativa che potesse deviarlo ancor di più. Così passò le successive tre ore a calmare e consolare sua moglie per poi passare la notte sveglio assieme a lei cercando un modo per tenere Denki lontano dalla tentazione del diavolo e entrambi convennero che l’unica soluzione fosse chiuderlo in casa, togliendogli ogni mezzo di comunicazione e permettendogli di vedere solo quello che fosse approvato da loro.

 

La serata di Izuku fu indubbiamente migliore di quella passata dal biondo anche se quella sera ebbe una conversazione con sua madre che avrebbe indubbiamente preferito non avere mai, ma era ancora ignaro di ciò quando varcò la porta di casa e trovò sua madre seduta sul divano ad aspettarlo. 

«Mamma? Non dovevi essere dalla signora Kaminari oggi?» Disse Izuku sorpreso di trovarlo a casa 

«Era domani amore, ma dubito che si farà dopo quello che è successo oggi» disse Inko battendo con la mano il posto affianco al suo, facendo capire a Izuku di sedersi affianco a lei.

«Che cosa è successo? Denki sta bene?» rispose preoccupatissimo per quel ragazzo che non era suo amico, almeno non direttamente ma gli stava simpatico e gli sarebbe dispiaciuto troppo se gli fosse accaduto qualcosa di brutto. 

«Credo di si o comunque lo spero, ma non preoccuparti non ha avuto un incidente o roba del genere quindi sta tranquillo» Inko prese una mano del figlio fra le sue e prese ad accarezzarle per cercare di tranquillizzare ancora di più suo figlio. 

«Allora cos’è successo di così grave da rimandare la vostra serata fra amiche?» Chiese Izuku profondamente spaventato, di solito non la rimandavano o annullavano mai per nulla al mondo, neanche quando uno di loro aveva la febbre o qualche malattia strana. 

«Qualcuno ha sentito Denki dire una cosa bruttissima che ha fatto rimanere davvero molto male sua madre, sarei molto delusa da te se lo sapevi e non mi hai detto nulla» Inko guardò suo figlio con uno sguardo di rimprovero e Izuku si spaventò. Raramente sua madre lo aveva guardato così, soltanto in pochissime occasioni che potevano essere contante sulle dita di una mano. 

«Che cosa dovrei sapere mamma?» Disse Izuku cercando si scoprire quello che avrebbe dovuto sapere

«Che Denki è omosessuale o meglio come dite voi giovani gay dimmi che tu non ne sapevi nulla» Izuku aggrottò le sopracciglia. 

«Denki? Ne sei sicura mamma? Perché alla festa di Nejire ci stava provando con Jirou» Izuku non aveva mentito, perché era la verità, aveva semplicemente omesso la parte in cui lo aveva visto andare via trascinato da Shinso, ma con chi andava a letto Denki non erano affari suoi e conosceva Shinso abbastanza bene da sapere che non avrebbe fatto nulla se Denki gli avesse detto di no poi aveva ceduto anche lui al fascino di Shinso quando si conobbero quindi non potè biasimarlo. 

«Davvero? A me hanno detto che lo hanno sentito parlare con Shinso mentre gli diceva che aveva dubitato del suo orientamento sessuale per un portoricano appena arrivato in città, ti risparmio il giro di voci perché non ci ho capito molto» 

Izuku dovette trattenersi dallo scoppiare a ridere, era quasi certo che il portoricano non esistesse e ma avrebbe voluto conoscerlo volentieri se era riuscito a far dubitare della sua sessualità Denki di sicuro era bravo 

«Mamma credo che sia semplicemente una voce messa in giro da qualcuno che detesta Denki» disse Izuku dolcemente stringendo la mano di sua madre 

«Probabilmente hai ragione, sai che dispiacere per sua madre se fosse vero» 

Izuku si irrigidì, così avere un figlio gay era un dispiacere per sua madre, lo aveva sempre sospettato che la ritenesse una cosa sbagliata ma sentirselo dire gli fece davvero male. 

«Quindi mamma se io lo fossi per te sarebbe un dispiacere?» Domandò a quel punto Izuku, non avrebbe mai voluto porre quella domanda ma una parte di lui necessitava una risposta, anche se questa gli avrebbe spezzato il cuore irrimediabilmente, perché Izuku amava sua madre e per lei avrebbe fatto di tutto, gli avrebbe anche donato un suo rene e il suo cuore se fosse stato necessario anche se lei sapeva benissimo che non glielo avrebbe mai lasciato fare. 

«Si amore mio ma fortunatamente tu non lo sei no? Hai la tua fidanzata Ochako e siete così felici insieme» Inko guardò il figlio con uno sguardo così fiero che Izuku dovette distogliere lo sguardo ormai quasi sull’orlo delle lacrime. 

«Izuku che succede? Perché hai gli occhi lucidi?» Mormorò Inko ma subito dopo una consapevolezza si fece largo nella sua mente ripensando a tutti gli atteggiamenti avuti negli anni da Izuku e come se ogni pezzetto di un enorme puzzle si fosse sistemato in un solo e misero secondo e notasse solo ora tutti i vari tentativi del figlio di dirglielo, tutte le volte che commentava un attore alla TV, tutte le volte che si era lasciato con Ochako adesso avevano senso e il tutto fu confermato da un Izuku che scoppia a piangere fra le braccia della madre implorando il suo perdono. In quel momento Inko a vedere il figlio in quel modo si sentì un macigno nello stomaco e lo strinse a sé come non aveva mai fatto prima come se avesse paura che gli scappasse via. Capì anche un altra cosa però che anche se ora il figlio aveva praticamente ammesso di essere omossessuale lei non aveva percepito nessun cambiamento, se non quel macigno sul cuore causato dalla tristezza di suo figlio che piangeva disperato fra le sue braccia, il suo amore per lui era rimasto intatto e forse riusciva a vederlo ora per la primissima volta per come era davvero e lei non riusciva a pensare ad altro se non che fosse il suo bellissimo bambino che lei con quella frase aveva probabilmente reso triste. In quel momento capì in cosa consiste realmente essere una madre, accettare e supportare suo figlio in tutte le scelte che avrebbe preso o potuto prendere, amandolo semplicemente per ciò che è senza cercare di cambiarlo perché chiunque era o sarebbe diventato per lei sarebbe sempre stato il suo bellissimo bambino che aveva cresciuto con le sue sole forze, si sorprese di come accettò la cosa senza farsi troppi problemi, come se inconsciamente lo avesse sempre saputo e di come le sue amiche si sbagliassero di grosso, era ovvio che fra loro tre avessero affrontato l’argomento e lei aveva preferito non esprimersi dicendo che non poteva sapere cosa avesse fatto in quella situazione fino a che non ci sarebbe passata sul serio ma che fortunatamente non le sarebbe mai accaduto perché il suo Izuku aveva una bellissima fidanzata che un giorno avrebbe sposato ed era certa gli avrebbe dato dei bellissimi nipotini da accudire e coccolare. 

Quello in realtà era l’unico dispiacere che aveva quello di non poter diventare nonna ma era davvero così grande da sminuire l’amore per suo figlio? Assolutamente no, avrebbe adottato i nipotini delle sue amiche come suoi o magari quelli dei vicini. Inko voleva semplicemente la felicità di suo figlio e se quello era quello che lo rendeva felice lei lo avrebbe accettato. 

«Piccolo mio, smettila di piangere non fa niente io ti amo così come sei ma ti prego di non dirlo a nessuno, non vorrei mai dover andare a picchiare qualcuno perché hanno trattato male il mio bambino e» si interruppe tirando un sospiro «Dammi solo un pò di tempo per abituarmi all’idea, per me è importante solo la tua felicità»

Izuku guardò sua madre e gli sorrise felice continuando a piangere, di gioia però sta volta 

«Sei la migliore mamma del mondo» l’abbracciò credendo fermamente in quelle parole pensando a quanto fosse fortunato ad avere una madre così. 

 

C’era un'altra persona ignara di tutto a Lake View ed era colui che aveva scatenato tutto ciò nonostante ne fosse completamente inconsapevole e stesse aspettando un messaggio che purtroppo arrivò soltanto due giorni dopo, ma ancora Hitoshi Shinso non poteva saperlo. Lo avrebbe scoperto soltanto il giorno dopo quando si ritrovò Kirishima e Bakugo davanti alla sua porta alle quattro del mattino, con due occhiaie più profonde delle sue e delle espressioni da funerale, era Kirishima ad averla Bakugo sembrava solamente più incazzato del solito. Era così confuso di trovarseli davanti alla porta a quell’ora che lì fissò e basta senza spiccicare parola, fu il rosso a rompere quel silenzio. 

«Scusa l’orario Shinso ma dobbiamo progettare un evasione e siamo a corto di idee quindi abbiamo pensato che tu potessi aiutarci»

«E perché dovrei? Non voglio sembrare scortese ma capite che sono le quattro di mattina e stavo per addormentarmi» Chiese Shinso già scocciato da quella situazione. 

«Perché si tratta di Denki» rispose Kirishima sapendo che sarebbe bastato quello a convincerlo. 

Il sonno di Shinso sparì in un istante e i due ragazzi ottennero tutta l’attenzione del viola che rispose semplicemente. 

«Vado a fare il caffè» e li lasciò entrare. 

 

Però i sei ragazzi erano ancora inconsapevoli del fatto che alla fine non erano poi così soli quella battaglia visto che la nuova generazione sembrava molto più disposta della vecchia all’accettazione e alla comprensione e fu così che Denki diventò una rockstar, il primo ad aver sfidato il sistema, la società compiendo quel passo che gli altri erano troppo terrorizzati dal fare ma di cui Lake View aveva bisogno.






















 

SPAZIO AUTRIC*

 

Buongiorno fantasminiii,

Scusate il ritardo ma ieri google doc mi ha fatto un bruttissimo scherzo eliminandomi metà capitolo, alla fine l’ho recuperato ma ho preso un infarto. 

 

So che questo capitolo è un po’ diverso, ma mi piace tantissimo e penso che sia uno dei migliori capitoli di questa storia. Fatemi sapere voi che ne pensate e se vi piace 

 

Detto questo vi avviso che il prossimo lo devo finire e potrebbe volerci un po’ visto che sono tornata a lavoto ma ho aggiustato la trama per intero quindi ora dovrei essere più veloce a scrivere. 

 

Buona giornata fantasminiii <3

 
  
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