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Autore: Agartha    23/05/2005    8 recensioni
Mentre rileggevo il quarto libro di Harry Potter ho cominciato a farmi molto domande tra cui……e se il torneo Tremaghi si fosse svolto ai tempi dei malandrini e se Remus, James e Sirius non avessero frequentato la stessa scuola ma ognuno una delle tre scuole che dovevano fronteggiarsi cosa sarebbe successo? E così è nata questa fic. E’ nata all’improvviso e non ho resistito……dovevo scriverla. E’ una storia che dovrebbe parlare sia di Amicizia che di Amore (io dopo tutto adoro le Sirius x Remus per cui……………..).E spero di renderla al meglio. Ah……i primi tre capitoli saranno introduttivi visto che spiegherò come i tre malandrini sono inseriti nella storia ovvero le loro storie prima dell’incontro………poi comincerà la sfida. Spero che possa piacere. Fatemi sapere cosa ne pensate tramite i vostri commenti. Ci conto!!! Agartha
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash, Yaoi | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily, Remus/Sirius
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ecco il nuovo capitolo

Ecco il nuovo capitolo.

Per facilità dividerò le tre prove dei campioni in tre capitoli diversi.

Altrimenti mi verrebbero fuori capitoli troppo lunghi e non voglio appesantire troppo la fic.

Spero possa piacervi anche questo nuovo capitolo.

Un bacio.

Agartha

 

CAPITOLO NOVE – LA PRIMA PROVA DI JAMES

 

James batté le palpebre un paio di volte per capacitarsi che ciò che vedeva fosse sul serio la realtà prima di dare un vero nome alle creature che doveva affrontare.

Solo ora si rendeva conto di cosa significava l’A sulla parte davanti del tassello di legno.

Era la A di Arpie.

Sì non poteva sbagliarsi.

Le creature che doveva affrontare erano proprio arpie.

E come a confermare i suoi pensieri sentì lo speaker che era stato scelto per fare la telecronaca delle gare dei campioni urlare "Ed ecco che inizia la prima prova per il campione di Hogwarts, il signor James Potter, il quale dovrà vedersela a tu per tu con le temibili arpie"

Ed, infatti, i "volatili" che ora volevano verso di lui con fare spedito avevano le sembianze di donne.

Il loro corpo era ricoperto da piume e peluria per la maggior parte. Le uniche zone in cui si poteva intravedere la pelle nuda erano il volto, il collo e lo stomaco.

Le loro braccia erano direttamente collegate alle ali da rapace che avevano nella parte posteriore del corpo. E le mani libere al posto delle unghie avevano degli artigli letali. Le gambe erano leggermente incurvate ed anche i piedi aveva artigli ricurvi pronti a dare la morte a qualsiasi creatura si fosse trovata nella loro strada.

Peccato che quella creatura avrebbe dovuto essere lui, pensò il ragazzo mentre d’istinto scansava il primo attacco delle donne uccello buttandosi all’indietro e nascondendosi dietro uno dei tanti giganteschi massi che circondavano la montagna sopra cui si trovava il suo obiettivo ovvero lo scrigno.

Solo dopo il ragazzo si accorse di aver avuto davvero fortuna a scegliere quel sasso. Quello era davvero un ottimo nascondiglio visto che lo copriva dalla visuale delle arpie che, infatti, vedendo andare a vuoto il loro primo attacco si sollevarono di nuovo in volo e ricominciarono a volare in circolo intorno alla montagna rimanendo in attesa che il giovane uomo che avevano avvistato prima si rifacesse vivo.

Con il loro naso umano dall’olfatto portentoso annusavano l’aria per sondare ogni possibile odore mentre con i loro potenti occhi perlustravano la zona considerando ogni possibile movimento.

Intanto dalla loro bocca lanciarono il loro terrificante verso gutturale che riuscì a gelare il sangue nelle vene di James.

Potter per un po’ rimase fermo nel suo nascondiglio pensando al da farsi.

Solo dopo qualche secondo, osò guardare fuori dal suo nascondiglio per osservare meglio i suoi avversari.

Le tre arpie erano molto simili fra loro, l’unica differenza era da ricercarsi nel viso e nel colore della peluria. Una, quella che sembrava la più giovane, aveva la peluria rossa ed un viso grazioso. Un’altra aveva le piume di un castano scuro ed il suo viso era leggermente segnato dalle rughe. L’ultima arpia, invece, aveva la peluria nera che cominciava a sbiancare mentre il suo volto era completamente e irrevocabilmente segnato da tantissime rughe.

Tuttavia James capì subito che la più pericolosa delle tre arpie era proprio l’ultimo e se ne accorse dal suo modo di battere le ali e dai segni che faceva con la testa in direzione delle altre due.

Le altre due arpie, infatti, sembravano riconoscerla come loro capo e sembravano decisamente in attesa di ricevere suoi ordini.

Ora……..da quello che aveva studiato sulle arpie James sapeva che vivevano in branco di tre elementi per volta.

Ed, infatti, quello era un branco.

E che del branco il capo era il più forte.

Quindi………..l’arpia più anziana delle tre che doveva affrontare era anche quella più forte.

Il suo era un ragionamento semplice e cristallino che, però, non l’aiutò, poi, più di tanto.

Doveva ricordarsi degli studi fatti tutto ciò che riguardava quelle creature se voleva trovare una soluzione. Doveva capire gli incantesimi che avrebbe potuto fare contro di loro che sarebbero stati efficaci e trovare un modo di scalare la montagna e prendere lo scrigno senza finire sbranato dalle tre donne uccello.

Cominciò a pensare al da farsi ed alle nozioni che conosceva sulle arpie.

E tra l’altro sapeva parecchio di quelle creature visto che a Difesa contro le arti oscure il suo professore due anni fa come punizione per una bravata che aveva combinato gli aveva fatto fare un tema in materia.

Doveva solo ricordarsi ciò che aveva scritto in quel trattato e si rese conto che sarebbe stato più facile del previsto.

Dopo tutto lui aveva una memoria invidiabile.

Ora però cosa doveva fare?

Si grattò la testa per spettinarsi i capelli com’era suo vizio ed allora gli venne un’idea.

Si guardò la mano come a guardare un oggetto immaginario, se la riportò alla testa, la riguardò e sorrise.

Sì…………..la sua idea poteva funzionare.

La fortuna sembrava essere dalla sua parte.

E quello che stava per fare sarebbe pure stato divertente.

Solo a lui poteva venire in mente di sfidare le arpie il cui habitat naturale era l’aria in volo ma………………dopo tutto lui era o non era uno scavezzacollo?

E soprattutto lui era o non era il miglior giocatore di Quidditch di Hogwarts?

Sul suo volto si dipinse un ghigno mentre ancora nascosto dal macigno estraeva la sua bacchetta magica dall’astuccio che teneva lungo la vita.

Con voce forte urlò "Accio Lily"

A quelle parole fra gli studenti stipati nelle tribune fino a quel momento frementi di sapere cosa avrebbe fatto Potter scese il silenzio.

Chi poi conosceva la passione che Potter aveva per la Evans si girò verso la ragazza che portava il nome di Lily per guardare se per caso sarebbe volata a raggiungere James invocata dall’incantesimo Accio.

La ragazza imbarazzata che guardava James con occhi di fuoco per averla messa al centro dell’attenzione, però non si mosse nemmeno di un centimetro.

No……..qualcos’altro aveva lasciato il dormitorio dei grifondoro passando per la finestra aperta della sala comune e si stava dirigendo a tutta birra verso chi l’aveva chiamata.

Una scopa dell’ultima generazione sfrecciò fra gli occhi attoniti dei presenti e finì fra le braccia di Potter che l’accolse con un dolce sorriso.

Quella era la scopa nuova che i suoi genitori gli avevano comprato quell’anno come regalo per gli ottimi voti conseguiti ai G.U.F.O. e che lui aveva battezzato Lily.

Per James dare un nome agli oggetti per cui provava affetto era sempre stato naturale.

E quando aveva pensato al nome della sua nuova "cavalcatura" aveva subito pensato a quello della ragazza che gli piaceva.

La scopa che rappresentava il mezzo principale per gareggiare nel Quidditch e la Evans erano le due cose che più gli piacevano nella vita allora perché non far sì che anche il nome fosse lo stesso?

Sarebbe stato un modo carino per rivelare quanto lui tenesse ad entrambi.

Quanto tutti gli studenti di Hogwarts capirono che Lily era la scopa di Potter e non la Evans cominciarono a sghignazzare, applaudendo.

Era proprio da James dare il nome ad un oggetto, e poi che nome!

Era proprio un mito.

L’unica persona che non sorrise fu la Evans.

Era ancora imbarazzata, anche se sollevata dal sapere che non era lei la Lily che Potter aveva invocato.

E, poi, tutto sommato ad una parte di lei faceva piacere che Potter avesse dato il suo nome alla scopa perché voleva significare che forse al ragazzo lei piaceva sul serio.

Però …….non era ancora disposta ad accettarlo.

A lei il borioso Potter non piaceva, forse se avesse corretto certi lati estremi del suo temperamento allora, avrebbe anche potuto stargli simpatico, ma ora proprio no.

Sospirò mentre tornava a guardare cosa avrebbe combinato James ora che aveva la scopa.

Potter cavalcò la sua scopa con disinvoltura.

Quello sarebbe stato il battesimo ufficiale dell’aria della sua nuova fiammante "cavalcatura".

E voleva che fosse un battesimo degno di nota.

Con i piedi fece leggermente leva e volando uscì dal nascondiglio in cui era stato fino a quel momento.

Si diresse subito verso le arpie, non era da lui titubare.

Le donne uccello non appena lo videro si diressero una dietro l’altra verso di lui.

A capeggiare la fila c’era la più giovane, al centro quella di mezza età e per ultima c’era il capo.

Potter volò verso di loro cambiando direzione solo all’ultimo quando ormai era a pochi centimetri dalla collisione.

Con una forbiciata sfrecciò verso l’alto seguito dalle arpie.

Poi tenne un volo sinuoso per diversi metri prima di decidersi a cambiare di nuovo modo di volare.

Fermò la scopa e lasciò che il vento fosse l’unica cosa che spingesse il suo mezzo.

Ad un tratto sembrò precipitare.

Cadde verso il basso passando velocemente le arpie che ancora lo seguivano, sorprendendole.

Per diversi metri cadde rovinosamente verso il basso e, poi, quando fu a pochi metri dal suolo riprese a volare con un volo radente.

Le arpie si consultarono fra loro e decisero di optare per un piano diverso.

Si divisero ed ognuna per una direzione si avvicinarono al ragazzo per fermarlo.

La strategia sembrò funzionare perché prima di riuscire a schivarle tutte e tre, l’arpia più vecchia riuscì leggermente a graffiare su un braccio James.

Un po’ di sangue uscì dalla ferita e le arpie galvanizzate da quell’odore, desiderando di assaggiare presto il gusto della pelle del ragazzo che avevano davanti centuplicarono i loro sforzi per raggiungerlo.

James però era davvero bravo.

Nonostante la ferita riuscì a riprendere quota ed a schivare tutti i successivi attacchi delle creature oscure.

A volte teneva un’andatura regolare, altre volte sinuosa, altre volte tondeggiante, altre volte zigzagava, insomma.……le arpie sembravano non sapere più cosa fare per acciuffare il giovane e cominciavano ad indispettirsi.

E così facevano il gioco di James che desiderava proprio che perdessero la calma e facessero gesti avventati.

Così alla prima occasione, mentre l’arpia più vecchia si era fermata a controllare la situazione ed a decidere un piano lasciando che fossero le altre due sue compagne ad inseguire il giovane, James decise di agire.

Si avvicinò il più possibile all’arpia più giovane che appena lo vide cominciò ad inseguirlo.

Con un paio di abili manovre la ubriacò vorticando in modo confuso sul cielo tenendo una velocità sì sostenuta ma non tanto che gli permettesse di seminarla. Voleva che l’arpia lo seguisse.

Poi, a tutta velocità si diresse verso l’arpia di mezza età che vedendolo si diresse verso di lui.

Tentò di nascondere con il suo corpo meglio che poté la visuale davanti per l’una e quella di dietro per l’altra in modo che solo all’ultimo minuto le due arpie si accorgessero di ciò che voleva fare.

A nulla valsero le urla del loro capo che voleva avvertirle del pericolo, ormai le due arpie con cui lui stava giocando erano troppo euforiche per la cattura della loro vittima che sembrava a portata di mano per fermarsi.

Ed, infatti, per un attimo a tutti i presenti sembrò proprio che Potter fosse spacciato.

Che presto sarebbe stato catturato ed avesse perso la prova ma invece…….

All’ultimo minuto quando ormai contemporaneamente gli artigli delle arpie che lo inseguivano erano su di lui e stavano per afferrare la stoffa della divisa che portava, James cambiò traiettoria volando verso l’alto.

Anche le due arpie che volevano prenderlo tentarono di farlo, virarono ma………………….si ritrovarono l’una di fronte all’altro.

Ormai era troppo tardi per cambiare la direzione.

Ormai era troppo tardi per fermarsi.

Il loro volo era troppo veloce.

Si schiantarono l’una su l’altro con un fragoroso rumore. Fu un impatto tremendo.

Le due arpie persero i sensi e caddero rovinosamente a terra.

James non riuscì a trattenere un gesto di esultanza.

Si portò un pugno davanti agli occhi e lo agitò in segno di vittoria.

Ora però gli spettava il compito più duro.

Ovvero il capo delle arpie che nonostante la capitolazione delle compagne sembrava intenzionata a fermare l’avanzata di James verso lo scrigno.

Con le sue grandi ali si posizionò davanti a Potter e lo aspettò al varco.

I suoi artigli segnavano l’aria mentre i suoi occhi sanguigni lo guardavano di sbieco.

James sospirò e di nuovo prese la bacchetta in mano.

Mentre con un braccio teneva la scopa in una traiettoria dritta, puntò la bacchetta verso l’arpia ed urlò "Stupeficium"

Un fiotto di luce rossa colpì l’arpia ma sembrò non fargli niente.

Tutto sembrava essere stato inutile.

E Potter si avvicinava sempre di più al mostro che lo stava aspettando preparando gli artigli.

Ma James non si lasciò intimorire. Il ragazzo sapeva che la pelle dell’arpia era più resistente di quella di un mago normale e sapeva che uno schiantesimo soltanto non sarebbe stato abbastanza per buttarla a tappeto.

Ed, infatti, la sua intenzione non era quella di limitarsi ad uno schiantesimo.

Prima di raggiungere l’arpia aveva ancora del tempo per colpirla ripetutamente con i suoi incantesimi.

Subito ripeté la formula magica dello schiantesimo, e così fece per altre, due, tre, quattro, cinque, sei, sette volte.

Fino a quando l’arpia non cominciò a barcollare e per non finire abbattuta si allontanò.

Ma James sapeva che anche quella poteva essere una tattica della creatura per distrarlo ed attaccarlo poi alle spalle quando meno se l’aspettava.

Le arpie erano creature subdole.

E, quindi, prima di prendere lo scrigno doveva finire la partita con l’arpia più vecchia.

Ed allora continuò a seguire l’arpia continuando a lanciare i suoi schiantesimi contro di lei e se prima era stato lui la vittima e le arpie i cacciatori.

Adesso era il contrario.

Ben presto l’arpia dovette cedere contro i colpi di James e cadde rovinosamente a terra raggiungendo le sue compagne.

Potter soddisfatto per aver conseguito il suo obiettivo, non era da tutti, infatti, riuscire a sconfiggere delle arpie in volo, sorrise e svolazzò sopra le tribune per sentire gli applausi fragorosi dei suoi compagni che si erano spellati le mani da quanto lo avevano sostenuto nelle sue acrobazie aeree.

Salutò con il segno della vittoria Peter che continuava ad agitare lo striscione che aveva preparato per lui e che con i colori dei grifondoro riportava scritto "Forza James Potter. Sei tutti noi" mentre gli passava accanto e mandò un bacio con la mano a Lily che applaudiva insieme agli altri anche se non sembrò molto contenta di ricevere quel gesto d’affetto da parte di James.

Ma anche il diniego di Lily non riuscì a scalfire l’euforia di James che era al settimo cielo.

Ormai aveva superato la prova.

Bastava solo che andasse a prendere lo scrigno.

E nel farlo passò in mezzo ai serpeverde.

Vide i suoi acerrimi nemici tra cui c’era anche Piton guardarlo in cagnesco.

Ma le loro mani battevano fra loro proprio come tutte quelle degli altri.

Allora…….avevano deciso di dare retta alle parole di Silente.

Soddisfatto girò la scopa su sé stessa per diverse volte ed intanto prese la rotta che lo avrebbe portato sulla cima della montagna.

Con la punta dell’occhio notò che le arpie erano ancora stese a terra.

Planò sulla cima della montagna e con forza sollevò lo scrigno in modo che tutti potessero vederlo.

Ed a quel punto sentì la voce dello speaker dire "Con grande maestria James Potter ha superato le pericolose arpie rubando loro lo scrigno che custodivano e, quindi, ha superato la prova. Ora attendiamo il responso dei giudici sulla sua abilità".

Solo allora Potter guardò in direzione del banco dei giudici.

E notò lì vicino gli altri due campioni.

Remus Lupin applaudiva come se fosse stato un semplice spettatore, mentre Sirius Black con le mani incrociate lo guardava con una strana luce negli occhi.

Una luce che poteva significare rispetto ma anche voglia di dimostrare all’altro che anche lui non sarebbe stato da meno delle sue imprese.

Proprio in quel momento, il campo di Quidditch ritornò ad essere quello che avrebbe dovuto essere. Sparì l’habitat roccioso, sparirono le arpie, di nuovo le tre costruzioni si ersero in tutta la loro grandezza nel campo di gioco.

L’unico segno che rimase per far capire che James aveva superato la prova fu lo scrigno ed il taglio da cui fuoriusciva ancora del sangue sul braccio.

Subito Madame Chips si avvicinò al ragazzo e cominciò a curarlo.

Potter gliene fu grato ma, intanto, era sempre più curioso di sapere il responso dei giudici.

Passarono diversi minuti prima che quest’ultimi si decidessero a soddisfare la curiosità del ragazzo.

Il primo ad alzare la sua valutazione fu Karkaroff che diede un cinque tirato a Potter. Come aveva osato? Capiva che i presidi gettassero acqua al loro mulino e, quindi, patteggiassero per i loro studenti ma questa era troppo.

Lui aveva dato prova di grande abilità sconfiggendo le arpie nel loro habitat, non erano creature facili e quello lo premiava con un voto così scarso? Prima lo aveva tacciato come un codardo pauroso ed ora questo, quel preside James lo sopportava sempre meno. Come faceva Black a reggerlo?

Poi, fu il turno di Madame Maxime a dare il suo voto. Gli diede un sette.. Anche se ovviamente patteggiava per il suo studente se non altro la donna gli aveva dato una sufficienza piena. Con lei non poteva prendersela, poi, più di tanto.

Ora era il turno degli altri giudici.

Sia Krum che Abbot gli diedero nove.

Bene! Se non altro loro avevano riconosciuto la sua abilità.

Ma il voto più bello fu quello di Silente. Era un dieci, il suo preside aveva riconosciuto i suoi sforzi e sapeva che quel voto secondo il suo preside lui se l’era meritato.

Lo leggeva da come lo guardava negli occhi.

Era orgoglioso di lui.

E, poi, Silente era sempre sopra le parti in qualsiasi circostanza.

Da lui nonostante era il campione della sua scuola non avrebbe mai avuto favoreggiamenti.

E quel dieci significava che era sul serio stato abile.

Era felice!

Sul suo volto si dipinse un’espressione beota mentre faceva un rapido conto di quanto era la sua valutazione globale. Era quaranta…….tutto sommato non era un brutto voto ma ora dipendeva dagli altri campioni.

Chissà cosa avrebbero combinato.

Quando Madame Chips ebbe finito di medicarlo e le tribune smisero di applaudirlo, James si diresse ancora con lo scrigno nella postazione dove si trovavano Remus e Sirius.

Ebbe appena il tempo di appoggiare il piccolo scrigno a terra vicino a lui, quando il primo si complimentò con lui "Sei stato davvero bravo".

Sirius, invece, si limitò ad un gesto con il capo come a fargli capire che se anche non l’avrebbe mai ammesso anche lui la pensava come Lupin.

L’unica parola che uscì dalle sue labbra fu "Complimenti"

Ed, in effetti, i due ragazzi erano stati particolarmente colpiti dall’abilità dimostrata da James.

Quando aveva detto di essere un campione a Quidditch aveva detto la verità, non era stato soltanto il vaneggiamento di un esaltato.

E lo avevano capito dalla sua abilità nel volare.

Era stato stupefacente!

Il suo modo di cambiare manovra con abilità, di ubriacare le arpie in modo che non si rendessero conto delle sue intenzioni, la sua velocità di muovere la scopa, tutto denotava una grande bravura e sia Remus che lo aveva dimostrato apertamente e Sirius che invece non voleva farlo capire si erano ritrovati ad appassionarsi alla prova del ragazzo.

Trattenendo il fiato durante le sue manovre, soffrendo con lui quando era stato colpito, esaltando quando era riuscito ad abbattere le due prime arpie, stringendo i pugni alla raffica dei suoi schiantesimi, a gioire quando anche l’ultima arpia era caduta, ad incitarlo con gli occhi quando l’altro aveva cominciato a fare il giro d’onore prima di prendere lo scrigno.

E quando Remus e Sirius avevano visto i voti dei giudici entrambi avevano pensato che avesse preso meno di quanto gli sarebbe spettato.

Sia Madame Maxime che Karkaroff erano stati di manica stretta.

Ma se la donna tutto sommato era stata anche onesta nonostante patteggiasse per Remus, l’uomo era stato proprio bastardo.

Sirius si era ritrovato a stra maledire di nuovo il suo preside, mentre Remus aveva cominciato a guardarlo istintivamente con rabbia.

Non solo trattava male lui perché era un licantropo, ma anche…………infieriva su chiunque non fosse stato uno studente di Durmstrang.

Era insopportabile.

In cuore suo Remus si propose di fargliela pagare durante la sua prova.

Avrebbe sconfitto la creatura che l’altro aveva preparato per lui e l’avrebbe obbligato a dargli un voto alto costi quel che costi.

Tutto questo accavallarsi di emozioni era avvenuto in Sirius e Remus in rigoroso silenzio.

Entrambi erano stati troppo occupati a seguire con gli occhi le mosse di James per parlare ancora fra loro.

E solo alla fine erano riusciti a ritrovare l’uso della parola per complimentarsi con James e soprattutto per……..

Lo speaker esclamò "La valutazione finale del campione di Hogwarts è di quaranta punti. Ora vedremo cosa riusciranno a combinare gli altri campioni. Infatti, ora scenderà in campo il campione di Durmstrang, il signor Sirius Black. Un bel applauso"

Sportivamente tutti gli studenti di Hogwarts cominciarono ad applaudire all’indirizzo di Black desiderosi di ad assistere ad un altro spettacolo emozionante come quello a cui avevano assistito grazie a James.

Il ragazzo fece qualche passo per raggiungere il centro del campo ma subito Remus si sentì autorizzato a fargli lo stesso augurio che aveva rivolto a James poco prima "Buona fortuna"

Sirius si rivolse verso il ragazzo e gli sorrise.

Ancora non sapeva cosa avrebbe dovuto affrontare e fu riconoscente a Lupin per quelle parole.

Anche James si decise a rivolgere una parola d’augurio a Sirius Black e perché non usare la stessa che l’altro aveva rivolto a lui?

"In bocca al licantropo" Potter esclamò ancora felice per il buon esito della sua gara.

A quelle parole Sirius si voltò verso James e stava istintivamente per rispondere –Crepi- ma, poi, si fermò.

Fissò il suo sguardo su Remus per notare l’effetto che avevano prodotto in lui quelle semplici parole.

Lupin da quell’attenzione capì che il ragazzo dai capelli neri era sulla buona strada per capire il suo segreto.

Ed allora si sforzò di sostenere il suo sguardo senza dimostrare che ancora una volta quell’augurio l’aveva turbato.

Sirius non riuscì a leggere niente nello sguardo del campione di Beauxbatons ma sentì ancora una volta di essere sulla buona strada per scoprire la verità sul ragazzo.

Solo che ancora non sapeva se quello che sentiva dentro di lui per quel ragazzo, la dolcezza che provava quando i suoi occhi si posavano su di lui, sarebbe cambiata una volta che fosse stato sicuro della realtà.

Tutto sommato, ancora non era sicuro di aver individuato il suo problema, le sue supposizioni potevano essere sbagliate.

Tuttavia non se la sentì più di dire –Crepi- a cuore leggero a Potter, no……………….se era come credeva, sarebbe stato come offendere il campione di Beauxbatons con quella parola.

Ritornò a guardare Potter e gli disse "Grazie".

Poi, velocemente andò verso il centro del campo.

Ed attese che passassero i cinque minuti di rito prima di entrare nella costruzione contrassegnata dal sigillo di Hogwarts.

Nel frattempo a James non era sfuggito lo sguardo che Black aveva lanciato a Remus quando lui gli aveva augurato –In bocca al licantropo- e lo sguardo di Potter istintivamente si era posato sulle ferite di Lupin.

Un pensiero folle gli aveva subito attraversato la mente in modo istintivo.

Possibile che…….

Subito aveva allontanato da sé quell’ipotesi.

No……era impossibile.

Tuttavia le ferite del ragazzo, le stesse che aveva anche il mese scorso gli mettevano il dubbio.

E, poi, ieri sera James era sicuro che ci fosse stata luna piena.

Lo sapeva perché aveva pensato che sarebbe stato romantico se Lily avesse accettato di baciarlo proprio quel giorno per augurargli buona fortuna mentre la luna li guardava nell’alto della sua completa bellezza con benignità.

No….tuttavia James non voleva ancora crederlo.

Una persona così dolce e sensibile com’era Remus Lupin non poteva nascondere dentro di sé un segreto così atroce.

Ma se fosse stato vero…….

Subito fu assorbito da un gran senso di rifiuto nei confronti del ragazzo che aveva accanto e si allontanò di qualche passo da lui.

Se era come aveva intuito poteva essere pericoloso.

Poi, però capì che non era così.

Anche se fosse stato quello che credeva ed ancora non ne era sicuro, avrebbe dovuto controllare alcune cose e vedere se anche il mese prossimo dopo la luna piena l’altro fosse stato mal concio, doveva riuscire a distinguere le due realtà che componevano Remus Lupin.

Una volta al mese avrebbe potuto anche essere un mostro, ma per il resto del mese era quel ragazzino dolce con cui aveva parlato un mese fa e che ora lo guardava con simpatia senza rendersi conto di quali pensieri gli vorticavano nella mente.

Era lo stesso ragazzo che ora gli stava parlando con partecipazione "Sei davvero bravo a volare……..sai? Io, invece, sono mediocre. Non sono mai stato una cima nel volo anzi……E’ un vero peccato che quest’anno in questa scuola non ci sia il torneo di Quidditch, dopo quello che hai fatto vedere contro le arpie scelte dal mio preside, com’era immaginabile, visto che lei ama molto le creature oscure femminili, mi sarebbe piaciuto vederti alle prese con quello sport"

James sorrise al ragazzo tornando naturale.

Non importava se Lupin era davvero quello che pensava fosse, ora era soltanto il ragazzino entusiasta che gli stava facendo i complimenti.

I complimenti a lui, un suo avversario.

E lo faceva con quel luccichio negli occhi e con la dolcezza che solo le persone sincere sanno usare.

Ed allora Potter si ritrovò a rispondere con la sua solita allegria "Bhe sì….sono davvero bravo a volare, dovresti vedermi alle prese con il boccino. Sono imbattibile. Comunque il tuo preside ha scelto delle creature ostiche, è stata dura ma…..tutto sommato è andata. Ora tocca a Black e, poi, a te"

Ed a quella sua ultima frase James si ritrovò di nuovo a preoccuparsi per le ferite del ragazzo che aveva davanti ed a chiedere "Sei sicuro di farcela a gareggiare?"

"Non preoccuparti. Grazie per la partecipazione ma non ci sono problemi davvero………..so il fatto mio anche se non sembra"

"Dici davvero?" disse senza pensare e vedendo che l’altro lo guardava un po’ storto perché aveva messo in dubbio le sue parole si affrettò a dire "Spero di sì. Ma almeno credi di aver già capito che creature dovrai affrontare?"

"Sì"

"Ne sei sicuro?"

"Non posso esserne sicuro fino a quando non la vedrò ma penso di aver capito, sì"

"Ed allora cosa pensi sia?"

L’altro lo guardò dubbioso chiedendosi se era il caso di parlare o meno.

Però proprio mentre prendeva la sua decisione e stava per rispondere di nuovo la sua attenzione fu attratta da quello che succedeva nel campo di Quidditch.

Anche James dimenticò la sua domanda mentre si accorgeva che Sirius stava entrando nella costruzione che gli spettava come lui aveva fatto prima.

Subito appena Sirius entrò così come già era successo con l’habitat delle arpie, le costruzioni ed il campo di Quidditch vennero trasfigurate rivelando la creatura e l’habitat sede della prova del campione di Durmstrang.

Il campo di Quidditch sembrò subire anche una mutazione di spazio perché il lago che copriva quasi interamente il territorio sembrò enorme a tutti i presenti.

Al suo centro c’era un’isola su cui era poggiato lo scrigno od almeno così sembrò a Sirius visto che alla distanza in cui si trovava vedeva solo un puntino scuro sulla piccola isola deserta.

Il campione di Durmstrang si trovava nella piccola striscia di terra ferma che costeggiava il lago ai bordi delle tribune. L’unico posto asciutto insieme all’isola rimasto del campo di Quidditch.

Si guardò intorno per vedere dove si trovava la creature che doveva affrontare.

Ma non vi era traccia di lei né sulla terra ferma in cui si trovava, né sull’isola.

Poi, ci fu uno scroscio nell’acqua.

Delle bolle si formarono in superficie mentre l’acqua cominciava ad agitarsi.

Delle spire uscirono in superficie dalle profondità del lago.

Una coda cominciò a battere furiosamente l’acqua mentre una testa ricoperta di squame faceva capolino all’altra estremità di un corpo enorme completamente azzurro.

"Per tutti i troll" Sirius non riuscì a trattenere quell’imprecazione mentre si accorgeva cosa doveva affrontare.

Quello era…………, per un attimo rimase bloccato leggermente confuso tentando ancora di dare un vero nome a quella gigantesca creatura che gli si era parata davanti ma, poi, si riprese.

Sì…non poteva sbagliarsi.

Quell’essere dagli occhi gialli che ora lo fissava con un’espressione per nulla rassicurante non poteva che essere un serpente marino.

 

FINE CAPITOLO NOVE – LA PRIMA PROVA DI JAMES

 

Allora?

Soddisfatti della prima prova di James?

E come avete trovato le creature che fino ad ora ho deciso di far affrontare ai malandrini?

Vi piacciono?

Secondo voi come affronterò la sua prova Sirius?

Cosa succederà?

Attendo vostri pareri.

Grazie in anticipo.

Ed ora i ringraziamenti a chi commenta:

 

Per Erine. Prima di tutto…io non ho detto che la tua nuova fic non mi prende poi più di tanto, ho solo detto che trovo delle difficoltà a vedere i personaggi della Rowling con il carattere che gli hai dato, salvo possibili evoluzioni del loro carattere che ancora nella fic non ci sono. Tuttavia è mia intenzione continuare a seguire la tua fic e lo farò veramente volentieri. Per quanto riguarda la mia fic, bhe…sono felice che non la trovi noiosa e che ti piace com’è strutturata. Per quanto riguarda Sirius e Remus il loro rapporto in questa fic sarà molto delicato, non sono previste scene di lemon. Mi dispiace deluderti. E per Sirius e Remus con il cravattino rosso ed oro…..sappi che anch’io sono affezionata a loro due come grifondoro……..e ……….bhe…non posso dirti molto altro….se no…….ti rovinerei la sorpresa per cui se vorrai scoprirne di più, non potrai che leggere fino alla fine. Per quanto riguarda Peter è vivo e vegeto e…..a tratti credo che avrà anche un ruolo importante nella fic, anche se non importante come i tre campioni del torneo tre maghi. Grazie per il sostegno ed il tuo commento. Un bacione.

 

Per Momo_san. No……..per Remus non è un dissennatore, la creatura. E per gli altri due bhe…….ormai ho chiarito quali sono le creature che affronteranno. Spero di non averti delusa. Spero che anche questo capitolo ti piaccia. E sì……Sirius ha capito ed anche James ormai è sulla strada buona. Adesso bisogna solo vedere come reagiranno quando avranno le prove della licantropia di Remus. Grazie per il commento. Un bacio.

 

Per Kaho_chan. Grazie! Sono sempre felice di ricevere un tuo commento. Piaciuta la prima prova di James? Spero di sì! Per quanto riguarda Sirius e James diciamo che si stanno dimostrando più intelligenti di quello che tutti pensano, ma d’altra parte……bhe….sono i campioni delle loro scuole un po’ di sale in zucca dovrebbero avercelo no? Per quanto riguarda Remus poverino…….ormai entrambi i suoi avversari sanno quasi cos’è…..e chissà cosa succederà. Sono felice di sapere che ti è piaciuta la battuta In bocca al licantropo, come vedi era più importante di quello che si pensava. Grazie ancora per tutti i commenti che mi fai. Un bacio.

 

Per imooto. Bhe…sembrerebbe proprio di sì. Remus sta facendo sviluppare anche l’intelletto oltre che l’interesse dei suoi avversari….chissà come fa. Ha un certo fascino. Sono felice che ti sia piaciuta la prova nella parte teorica, e nella parte pratica come la trovi? Per quanto riguarda le creature di James come hai visto, sì, si trattava di arpie, per Sirius è un serpente marino e per Remus…..lo si scoprirà la prossima volta. Comunque la tua illuminazione è decisamente ok! Allora hai capito di cosa si tratta? Grazie per il commento. Un bacio.

 

Per Piropiro. Credimi…sono felice di sapere che la mia fic ti diverte……..ed hai ragione ha molto del comico l’inchino di Madame Maxime di fronte a Sirius, è così immensa! Per quanto riguarda le creature magiche che i nostri dovranno affrontare, come ti sembrano? Ti piacciono? E sì, Sirius ma anche James sono più intelligenti di quello che sembra, ma d’altra parte sono i campioni delle loro scuole, non potrebbe essere altrimenti. Per quanto riguarda la battuta In bocca al licantropo, era decisamente più importante di come si poteva immaginare come avrai letto in questo capitolo. Spero che la fic possa continuare a piacerti. Grazie!!!! Un bacio.

 

Per GeorgiaLupin. Sono davvero felice di sapere che trovi Sirius e Remus troppo pucciosetti. Per quanto riguarda le creature hai indovinato le arpie e la D di Remus ma no la S…..di Sirius. Eh eh eh. Come avrai letto era un serpente marino. Hai ragione ultimamente ci sono stati frequenti aggiornamenti delle fic postate ed è difficile stare dietro a tutto. Spero che la fic possa continuare a piacerti. Grazie per il commento. Un bacio.

 

Per Minako. Sinceramente non mi da nessun problema gestire tre storie contemporaneamente. Ne gestirei anche di più visto che ho tantissime idee per la testa ma, poi, lo farei male perché rischierei di non continuarne nessuna con regolarità e non andrebbe per nulla bene non trovi? Spero che le mie storie possano sempre continuare a piacerti. E per quanto riguarda le creature hai visto giusto per le arpie, anche se era facile visto la descrizione che avevo dato nel capitolo precedente, per quanto riguarda la S……invece mi riferivo ad un serpente marino e per Remus lo scoprirai la prossima volta. Vedrai che per gradi Sirius capirà cosa prova per Remus anche se prima penserà che si tratti di altro. Grazie per il commento. Un bacio.

 

Per krsna3punti. Una nuova commentatrice. Che bello! Grazie! Allora sono davvero felice che ti piaccia l’idea alla base della mia fic e che nonostante le differenze non trovi completamente OOC Sirius, Remus e James. Per quanto riguarda la scorso capitolo, ti do ragione, all’inizio era un po’ noioso ma d’altra parte è sempre così quando un capitolo è troppo discorsivo e serve solamente per spiegare delle cose più che ad altro. Comunque spero che con questo capitolo sia riuscita a farmi perdonare. Soddisfatta della prima prova di James? E come vedi sì……….ha affrontato le arpie. Per quanto riguarda Sirius come avrai letto affronterà un serpente marino e ……Remus…cosa pensi dovrà affrontare? Sono molto curiosa di saperlo. Ebbene sì, Sirius sembrerebbe cotto di Remus però non l’ha ancora esattamente capito. Grazie per il commento. Un bacione.

 

Per Ludmilla_Loonbelt. Mi dispiace che tu abbia poco tempo ultimamente ma capendo che ci siano periodi più duri di altri non preoccuparti se ti capita di saltare qualche commento dei capitoli delle mie fic, no problem! Commenta quando hai tempo ok? Sono felice di sapere che hai trovato deliziosa la scenetta del settimo capitolo e che nell’ottavo avresti messo in bocca a Remus una scusa davvero simpatica per spiegare le botte, anche se…il poverino non si sente di mentire a Sirus in verità e questo è perché…non te lo dico, se no ti rovino la sorpresa. Spero che l’azione ti piaccia come l’ho scritta. Grazie per il commento. Un bacio.

 

Per Joy. Bhe…le tue supposizioni come avrai letto non sono state poi così sbagliato. A parte il ragno che era un arpia, visto la descrizione dell’ultimo capitolo, infatti, non poteva essere altrimenti, per il resto hai indovinato la S di Sirius cosa che nessuno aveva fatto e per quanto riguarda la D di Remus è ciò che temi, ma vedrai che andrà tutto per il meglio. Sono davvero felice di sapere che la fic continua a piacerti. E fammi tutte le supposizioni folli che ti passano per la testa quando e come vuoi sulla mia storia, come vedi io poi so essere più folle delle tue stesse supposizioni……forse sono io quella malata di mente e non tu. Grazie per il commento. Un bacio.

 

Grazie anche a chi legge e non commenta.

 

Commentate.

 

Un bacione

 

Agartha

  
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