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Autore: Clodie Swan    23/06/2022    2 recensioni
Questa storia partecipa al contest “Manuale di Sopravvivenza Vol.2” indetto da Spettro94 sul forum di Efp
In un lontano impero, da secoli regna incontrastata la dinastia Attlan, avvalendosi dei servigi delle leggendarie guerriere danzatrici, le Onirjn, in grado di uccidere i loro nemici evocando un fuoco dolce e letale. Gokan, uno studioso della Reticenza Ausurpa, la famosa e più antica università dell’Impero, ha maturato la ferrea volontà di scrivere una tesi sul misterioso legame tra le Onirjn e la casata reale Attlan. Da dove hanno avuto origine queste donne? E perché sono totalmente asservite all'imperatore? Gokan sa bene che questa ricerca potrebbe costargli la vita, ma guidato dal suo ingegno, è disposto a rischiare tutto per scoprire la verità in nome dell'amore per la conoscenza e... per Aryn, un'Onirjn di cui è innamorato, destinata ad una vita che non vuole.
La storia, secondo le regole del contest, termina con un cliffhanger. Sarà il giudice a decidere il finale e a decretare se il protagonista sopravvivrà alla prova.
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3


 

Seduto in un salottino dalle pareti gialle e dai mobili laccati di rosso porpora, Gokan si rigirò pensieroso il ciondolo di giada che non aveva mai lasciato il suo collo, mentre contava i minuti che lo separavano dal suo incontro con Aryn.
Aveva cercato di lei non appena era arrivato alla Reticenza Ausurpa, ma non era stato semplice: le Onirjn avevano un'esistenza blindata e uscivano solo per le missioni o nelle occasioni speciali con la corte imperiale.
Durante la sua prima visita guidata all'Università, Gokan aveva visitato parte del palazzo imperiale insieme alle altre matricole, ed aveva visto esposti i ritratti delle Onirjn più valorose. Il suo cuore aveva sussultato orgoglioso quando aveva riconosciuto quello di Aryn Ligon.
Tutte le Onirjn erano belle, dai capelli scuri e i lineamenti fini e regolari, ma si celebrava soprattutto la bellezza esuberante di Sawda, dai profondi occhi scuri, gli zigomi alti e le labbra sensuali.
Gokan però preferiva sicuramente il volto delicato di Aryn, i suoi occhi verdi a mandorla che sembravano due gemme e la linea dolce delle labbra. Era rimasto imbambolato a fissare il suo ritratto, finché i suoi compagni non avevano dovuto spintonarlo.

La prima occasione in cui aveva potuto incontrare Aryn era stata all'inaugurazione dell'anno accademico, a cui l'imperatore presenziava scortato della sue Onirjn, elegantissime nei loro kimoni dorati ricamati di rosso, con le maniche lunghe fino a terra. Portavano tutte lo stessa pettinatura: uno chignon stretto appuntato in cima alla testa.
Gokan si era trovato nelle prime file davanti al palco e piano piano, facendosi coraggio aveva tirato fuori il ciondolo dal colletto alla coreana della sua divisa lasciandolo in bella mostra. Aveva tenuto gli occhi fissi su Aryn speranzoso, finché lo sguardo di lei non era caduto per caso nella sua direzione e aveva notato il ciondolo. Il viso di lei non aveva tradito alcuna emozione da principio, ma poi Gokan aveva visto le sue labbra schiudersi per la sorpresa e i loro sguardi si erano incontrati. Aryn impassibile lo aveva scrutato attentamente senza farsi notare e senza accennare alcuna reazione. L'imperatore stava portando avanti il suo discorso di benvenuto, ma Gokan non ne stava ascoltando neanche una parola, non lo avrebbe sentito nemmeno se avessero annunciato che gli regalavano il trono. Si era accorto che Aryn aveva gli occhi lucidi. Era appena percettibile, ma lui lo aveva notato. E prima di andare via, lei era riuscita a voltarsi in fretta e a donargli un sorriso. Gokan si era sentito travolgere dalla felicità: lo aveva riconosciuto.
 

***

“Signor Shingan” annunciò un servitore. “La nobile Onirjn Aryn Ligon.”

Gokan si alzò emozionato, facendole omaggio di un inchino e trasalì ancora una volta davanti al volto bellissimo di lei. Indossava un sobrio kimono rosso a maniche corte, attillato come un guanto che le fasciava interamente il fisico flessuoso. I ricami floreali, gialli e verdi, esaltavano il colore del suoi occhi. Era truccata con cura, con i capelli raccolti in uno chignon sopra la testa e portava degli orecchini pendenti d'oro.

Aryn ricambiò il saluto con un cenno del capo e lo invitò a prendere posto ad un tavolino apparecchiato per il tè. Si sedettero entrambi sui cuscini e attesero che il servitore si occupasse del rinfresco, continuando a guardarsi in silenzio.

“Avete cinquanta minuti.” li informò il servitore prima di andarsene.

Gokan aggrottò le sopracciglia, contrariato. Meno di un'ora? Avere così poco tempo e avere così tante cose da dirle... La guardò amareggiato e lei prese per prima la parola.

“Come stai?”disse nervosamente.

“Bene.” rispose lui con un sorriso.

“I tuoi studi stanno procedendo a gonfie vele, immagino visto che sei arrivato al dottorato.”continuò Aryn sollevando la teiera.

“Non mi lamento.”

“I tuoi genitori come stanno?”

“Benissimo. Non fanno più i coltivatori di riso. Adesso hanno una piccola tipografia al villaggio. Sono cambiate tante cose. Il villaggio è diventato una piccola città, ormai.”

Aryn spalancò gli occhi stupita.“È meraviglioso.”

“Sì, infatti.” rispose Gokan con un sorriso triste. Sapeva a cosa stesse pensando.

“Tuo padre sta bene.” le comunicò premurosamente “Mi ha scritto da poco. Gode una buona salute e continua a mandare avanti il suo piccolo emporio.”

“Grazie di avermelo detto.”disse Aryn riconoscente.

“Ho delle altre lettere per te.”disse abbassando il tono delle voce “Puoi tornare quando vuoi da me e te le farò leggere.”

“No, Gokan.” rispose decisa Aryn “È troppo rischioso.”

“Ma sono passati mesi. E tu sei furtiva come un'ombra.”

“Ho detto di no.”ripeté lei. “Attento a quello che dici. Qui anche i muri hanno le orecchie.”

Gokan non insistette e ripensò a quando dieci anni prima, a più di un mese dalla cerimonia di inizio anno, una notte si era sdraiato sul letto e aveva visto Aryn appesa al soffitto come una stella marina. Avrebbe gridato se lei fulminea non gli avesse tappato la bocca con la mano. Aryn gli aveva spiegato che era entrata con la tecnica appresa per andare ad uccidere i suoi bersagli, ma che quella sera voleva vedere se era davvero lui Gokan il suo amico d'infanzia.
Quella notte le aveva raccontato tutto di sé e le aveva mostrato le lettere che si era fatto dare da Hitu tempo prima, con la speranza di farle recapitare alla sua amata figlia perduta. Aryn non poteva portarle con sé al palazzo imperiale e le aveva lette tutte lì, quella notte, seduta sul suo letto. Aveva pianto, lo aveva ringraziato e poi era sparita per diversi mesi.
Erano andati avanti così, per dieci anni, con attimi rubati, che messi insieme non avrebbero formato neanche un giorno, ma per quanto passasse un lasso di tempo incredibile tra un incontro e l'altro, ne valeva la pena e Gokan si aggrappava ad ogni attimo con tutte le sue forze.

“Perché fai questa tesi?” chiese improvvisamente Aryn turbata.

“Per onorare l'Imperatore.”recitò Gokan prontamente.

“Dalla a bere a qualcun altro, Gokan. Vuoi dirmi davvero che io non centro?”

“Voglio scoprire come ha origine il legame dell'imperatore con le Onirjn” mormorò Gokan pronunciando quelle parole con il tono più basso che poté, in modo quasi impercettibile, sapendo che Aryn aveva un udito più fino degli umani.

“Perché?”sussurrò lei di rimando. “Con quale scopo? Gokan ti metterai nei guai non lo capisci? Perché fai questa cosa.”

“Voglio liberarti.” disse lui semplicemente. “C'è qualcosa che tiene legata te e le tue compagne all'imperatore, qualcosa di segreto che vi impedisce di disobbedirgli e di avere una vita normale. Non lo vorresti?”

“Io non so cosa voglio. Non ci ho mai pensato.”protestò Aryn.

“Non ci credo. Se scoprissimo questo segreto, saresti libera di scoprirlo.”

“Nessuno lo ha mai scoperto in migliaia di anni e vorresti riuscirci tu?” disse Aryn scettica “Se esiste un segreto, l'imperatore lo custodisce gelosamente e non permetterà a nessuno di rivelarlo. Ti farebbe uccidere soltanto per averci provato.”

Gokan annuì. Aveva previsto quel rischio.“Per questo mi serve il tuo aiuto.”

“Non posso.” rispose Aryn spaventata “Non potrei neanche se volessi. Come hai detto tu, non posso contrastare la volontà dell'imperatore.”

“Quindi se ti chiedesse di uccidermi lo faresti?”la provocò Gokan.

“Ti prego! Non chiedermelo!” disse Aryn sconvolta. “Non farmi questo. Non mettermi mai in una situazione del genere. Non potrei sopportarlo. Rinuncia a quest'idea, ti prego!”

“Aryn, calmati.” le disse pentito, prendendole la mano. “Non volevo farti agitare. Non ti chiederò di fare nulla di rischioso. Agirò con la massima prudenza. Quello che ti chiedo per ora è solo di rispondere a qualche domanda. Puoi fare almeno questo?”

“Va bene.” concesse lei “Ma non abbiamo molto tempo.”

“Non ne abbiamo mai.”osservò Gokan con un sospiro.

“Cosa vuoi sapere che tu non sappia già?”cominciò Aryn.

“Partiamo dalla tua storia.” propose Gokan tirando fuori un taccuino ed una penna. “Come sei diventata Onirjn e com'è la tua vita?”

Aryn gli rivolse un sorriso amaro ma sembrò contenta di aver cambiato argomento.

“Sono nata in un piccolo villaggio nella Valle dello Shingan, di nome Fanyi.”

“Credo di averlo sentito nominare...” scherzò Gokan cominciando a prendere appunti. Quella battuta sciocca riuscì a strapparle un sorriso.

“Mi madre era una Onirjn e all'età di trentaquattro anni si ritirò in esilio a Fanyi e sposò mio padre Hitu Ligon, proprietario del piccolo emporio del villaggio.”

“Un emporio dove ho comprato i miei primi libri.”precisò Gokan in tono affettuoso. “Tuo padre me li metteva da parte appena arrivavano e quando tornavo da scuola li compravo con la mia paghetta, anche se molti me li ha regalati. Passavo lì un sacco di tempo a leggere o a curiosare... scusa ti ho interrotto.”

“No, mi fa piacere saperlo, comunque mio padre s'innamorò di mia madre Rayn e la sposò. A differenza di altri non aveva paura di lei. Papà aveva un cuore grande e dolce, accoglieva tutti, e si era accorto di quanto fosse sola. Fu mia madre a raccontarmi qualcosa del loro matrimonio, quando mi parlava del mio futuro esilio. Mi disse che non fossi stata scelta dall'imperatore, avrei potuto sposare chi volevo e mettere al mondo una figlia. E sarà così probabilmente. Potrei avere cinque anni di felicità, finché la nuova Onirjn non verrà condotta al palazzo. Come è stato per me. Immagino che te ne ricorderai.”

Gokan annuì rattristato ma proseguì con le domande. “Cosa accadde poi quando arrivasti al palazzo?”

“Iniziai il mio addestramento insieme alle altre Onirjn bambine della mia età. Mia madre rimase con me per qualche tempo poi tornò a Fanyi, fino al giorno della sua morte e le sue spoglie vennero sepolte qui, in una sezione del cimitero dedicate alle Onirjn. Sulle lapidi vi è disegnata una fiamma.”

“Mi dispiace molto per tua madre.”disse Gokan con sincero rammarico. “Ci fu un'epidemia improvvisa nel villaggio e ne furono colpiti tutti, anche i miei genitori e tuo padre. Mi sono sempre chiesto come mai loro tre riuscirono a guarire e Rayn invece no. Voi Onirjn avete una costituzione molto forte.”

“Ci ho pensato molto anch'io. Credo che abbia semplicemente smesso di lottare. Non aveva più il suo fuoco. Dopo l'esilio mano a mano, si spegne.”

“E tu quando hai cominciato ad avere il fuoco? Quando eri piccola ricordo che tua madre ti addestrava ma non ti ho mai visto usarlo.”

“Ho imparato qui. Prima veniamo addestrate alla lotta e alla danza. Abbiamo affinato con gli anni le nostre tecniche di combattimento, ma il potere del fuoco è venuto fuori in modo quasi naturale.”

Gokan rimase colpito dall'ultima affermazione e se la appuntò sottolineandola. Ancora non sapeva perché, ma sembrava importante.

“Voi non sapete che cosa sia il fuoco e da dove abbia origine?”

Aryn scosse la testa. “Si tratta di un mistero anche per noi. Sappiamo solo che è così da generazioni. Di madre in figlia. Fa parte di noi.”

“E cosa puoi dirmi del vostro legame con l'imperatore?”

Aryn si strinse nelle spalle. “Da bambine ci addestriamo e ci esibiamo durante qualche evento speciale, facciamo delle competizioni tra di noi per vedere chi entrerà a far parte della guardia personale dell'imperatore. Siamo in tante ma solo sette fanno parte della sua scorta privata e svolgono delle missioni speciali affidate da lui stesso. Quando compiamo quindici anni, diventiamo di sua personale proprietà, e tra di noi viene eletta la prescelta: la Suprema Onirjn, madre del futuro erede. In seguito possiamo renderci utili anche gli altri uomini della famiglia reale. Non credo sia necessario entrare nei dettagli.”

“No, no.” la rassicurò Gokan “Questa parte non verrà approfondita nella tesi... Puoi raccontarmi di come viene scelta la Onirjn Suprema?”

Aryn sospirò e annuì. “Come saprai il nostro imperatore salì al trono poco più che ventenne, dopo la morte improvvisa di suo fratello. All'epoca ero ancora una bambina ma ricordo che la prescelta fu una Onirjn di nome Candra, la più forte della sua generazione. Vi sono diversi duelli e quella più forte che riesce a battere tutte le sue compagne, viene dichiarata la prescelta. Candra diede alla luce l'erede al trono il principe Saiko, che è stato assassinato appena un anno fa. Quel povero ragazzo non aveva ancora compiuto ventun anni.”

“Ricordo: fu una vera tragedia. Abbiamo osservato il lutto per mesi.”

“Trascorso il lutto, l'imperatore chiese di eleggere una nuova Suprema e diede inizio alle competizioni. Io avevo già annunciato il mio esilio e non vi ho partecipato, anche se qualcuno mi aveva detto che avevo delle ottime possibilità. Le mie compagne, di poco più giovani di me, si sono battute e la ventiquattrenne Sawda, la Lama Scarlatta, si è rivelata la più forte, nonché la più devota verso l'imperatore. È stata pazzamente felice di ottenere quel ruolo. Rimarrà con l'imperatore finché lui lo vorrà, come una sorta di sposa. Quanto a me, ho deciso che ne ho abbastanza. Ho dato venticinque anni della mia vita all'impero e credo sia arrivato il momento di avere un po' di pace.”

Gokan la guardò comprensivo. “Si può scegliere quindi, quando andare in esilio?”

“Tra in trenta e in trentaquattro. Io non ho perso tempo.”

“Tuo padre sarà felice di rivederti. Ha vissuto nell'attesa del tuo ritorno.”

Gli occhi di Aryn s'inumidirono. “E tu?”gli chiese all'improvviso guardandolo intensamente.

“Io cosa?” chiese Gokan sussultando.

“Perché non vieni con me? Torniamo a casa insieme.”gli mormorò Aryn con voce strozzata dall'emozione.

A Gokan cadde la penna di mano per la sorpresa, poi il suo volto si fece cupo. “Per cosa? Per cinque anni di felicità?”

“Lo so che non è molto...”concordò lei trattenendo le lacrime.

“Io voglio di più! Voglio che tu abbia di più.”protestò Gokan. “Per questo devi aiutarmi! In cosa consiste il legame? Quando hai capito di essere totalmente sottomessa all'imperatore.”

“Non lo so...” balbettò Aryn confusa. “Da sempre?”

“Da piccola forse obbedivi perché erano duri con te e non avevi scelta ma crescendo hai mai provato a ribellarti?”

“No, mai. Non ci ho mai pensato.” ammise Aryn pensierosa “Una parte di me forse vorrebbe altro, ma ho sempre svolto i miei incarichi senza protestare.”

“Non volevi essere la Prescelta, però.” le fece notare Gokan.

“Avevo già annunciato il mio esilio. Se l'imperatore me lo avesse chiesto espressamente non so cosa avrei fatto.”

“Quando è stata la prima volta che lo hai incontrato?”

“Chi? L'imperatore? Quando sono arrivata qui c'è stata una cerimonia di iniziazione in cui l'allora giovane imperatore, ha dato il benvenuto alle nuove allieve e noi gli abbiamo giurato fedeltà.”

“In che modo?” Gokan non ne aveva mai sentito parlare con esattezza ma gli sembrò che fosse un punto cruciale in quella storia.

“Consiste in un semplice rituale in cui, una alla volta, ogni Onirjn si inchina davanti a lui, beve un sorso da una coppa di vino e pronuncia il giuramento.”

“Ti sei sentita diversa dopo il rituale?” indagò Gokan.

Aryn lo guardò confusa. “Non lo so... non me lo ricordo...ero troppo piccola.”

Gokan attese poi si rese conto che il loro tempo era agli sgoccioli. “Va bene, indagherò su questa cosa. Forse potrei trovare del materiale nella biblioteca. La Biblioteca Imperiale contiene tutti i testi più antichi e rari di tutta la nostra storia. Ci deve pur essere un libro o un documento che parla dal rituale.”

“Anche se esistesse, l'Imperatore non lo custodirebbe di certo lì. Forse nella sua biblioteca privata...”

Gokan si rianimò “C'è una biblioteca privata? Al palazzo? Tu puoi accedervi Aryn?”

“Sì, certo, rientra tra i miei privilegi. Ci sono già stata.”

“Perfetto, allora abbiamo tre mesi di tempo.” concordò Gokan. “Ci scambieremo le informazioni non appena scopriremo qualcosa.” S'interruppe vedendo l'esitazione di lei. “Aryn, per favore. Ti sto chiedendo solo di fare una capatina in biblioteca. Un'intervista ed una piccola ricerca, non sono certo un tradimento verso l'imperatore. Cosa ti sto chiedendo di così difficile?”

“E va bene.” cedette lei. “Questo lo posso fare. Ma se la cosa diventa pericolosa, si chiude. Promettimelo.”

“Hai la mia parola.”promise lui. “Ma come faremo a comunicare?”

Aryn s'irrigidì sentendo i passi del servitore avvicinarsi. “Ti troverò io.” bisbigliò lei prima di allontanarsi.

 

 

  
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