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Autore: Kifuru    24/06/2022    3 recensioni
Al termine della Seconda Guerra Magica, il giovane Ronald Weasley, deciso fermamente a non ripetere più gli errori del passato, si appresta ad affrontare una nuova vita insieme ai propri cari e ad Hermione, la ragazza che ama alla follia. La terribile guerra appena combattuta lo ha portato a conoscere il terribile dolore della perdita, ma al termine di essa il giovane mago si sente finalmente pronto a vivere e ad amare. Entrando a far parte del Corpo Auror, Ron affronterà dure prove che lo porteranno a conoscere meglio sé stesso e il mondo sia magico che babbano.
La storia di un eroe fallibile e generoso alla disperata ricerca della giusta via da seguire.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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CAPITOLO 3
 
La Divisione Omega
 
Novembre, 1998

Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, Inghilterra
 
 
Gli specchi incantati si erano rivelati una trovata davvero geniale, frutto ancora una volta dell’incredibile ingegno di Hermione. La ragazza aveva deciso di impegnarsi strenuamente nella realizzazione di tale oggetto magico fin dalle prime settimane del nuovo anno scolastico. Dalle lettere aveva ben intuito quale fosse lo stato d’animo del suo ragazzo in quel periodo, ragion per cui si era impegnata in ogni suo momento libero. Per la verità, lei stessa fremeva dalla voglia di vederlo, dalla voglia di parlare con lui e ciò alimentò ancora di più l’impegno che mise nella costruzione di due complessi oggetti magici.

Le lezioni andavano bene come sempre, i suoi voti erano sempre ottimi, mentre rispettava diligentemente ogni dovere di Caposcuola. Tuttavia, nel suo tempo libero aveva cercato con grande impegno l’incantesimo giusto per portare a termine il suo obiettivo e dopo lunghe ricerche in biblioteca finalmente era riuscita a trovarlo. Una complessa formula di trasmissione che avrebbe collegato due persone a due semplici specchi. L’incantesimo avrebbe funzionato solo con le persone che lei avrebbe specificato nella stessa formula magica. Lei e Ron.

Ovviamente non era la stessa cosa di quando si trovavano insieme l’uno nelle braccia dell’altra, ma almeno così potevano vedersi e parlare per ore. Era stata una sorpresa bellissima per lui, Hermione aveva provato un’incredibile sensazione di calore e benessere quando aveva visto attraverso lo specchio l’enorme sorriso del suo ragazzo. Quel caldo sorriso che tanto amava.

Durante la giornata la strega di Grifondoro aveva spedito Leotordo per consegnare a Ron il suo specchio ed è era stato provvidenziale perché proprio quella notte nella loro prima conversazione con gli specchi incantati il suo ragazzo le raccontò gli incredibili risvolti dell’addestramento Auror. Era rimasta letteralmente a bocca aperta nel sentire la dinamica dell’ultimo incontro di valutazione. Anche lei era stata fortemente in ansia in vista del nuovo incontro di valutazione di Ron e invece, al di là di ogni previsione, si era trattato di un vero e proprio incontro di reclutamento. Per di più nella Divisione più strana misteriosa dell’intero Dipartimento Auror di Londra. Prima di allora Hermione aveva soltanto sentito parlare della Divisione Omega.

< < La Divisione Omega > > disse Hermione, osservando l’immagine del suo ragazzo riflessa nel suo specchio. < < Ho letto alcune storie e racconti su alcuni volumi. È una sezione strana avvolta in tanti misteri. Ci sono stati tempi in cui era molto apprezzata nel mondo magico e inoltre Divisioni simili non venivano impiegate solo in Inghilterra. Molti stati in passato fondavano intere guarnigioni di maghi specializzati nel combattimento corpo a corpo e nell’uso delle armi babbane > >.

< < Tuttavia > > continuò la ragazza, con il suo solito tono di voce appassionato che usava quando parlava di storia. < < Da molti anni le Divisioni dei maghi guerrieri sono valutate in modo fortemente negativo dalla comunità magica. Anche nel nostro stesso paese. Ben pochi maghi si fidano delle capacità non magiche e si dice che in passato siano accaduti molti incidenti, anche piuttosto gravi, all’interno di quella Divisione > >.

< < Credimi, Hermione > > sbottò il rosso dall’altra parte dello specchio. < < Faccio ancora fatica a credere che sia davvero successo. Non ho ancora capito se quella donna faccia sul serio o se mi sta soltanto prendendo per i fondelli > >.

Hermione aggrottò la fronte con fare riflessivo. < < Il reclutamento in una Divisione ufficiale durante l’addestramento. Non credo sia una cosa molto ricorrente, che ne pensi? > >.

< < Beh, amore, il reclutamento passa da questa fantomatica prova. Dovrei combattere contro quella donna a mani nude e io non credo sinceramente di avere qualche speranza di poter battere quella pazza furiosa senza magia. In realtà, non credo di poterlo fare nemmeno con la magia se per questo. Avresti dovuto vederla, sono sicuro che è molto pericolosa, Hermione > >.

< < Non lo so, Ron. Personalmente mi sembra strano che un’Auror perfettamente addestrata si sia scomodata tanto solo per sottoporti ad una prova impossibile da superare. Forse avrà in mente qualcos’altro, qualcosa che vada oltre la prova in sé, anche se non riesco ad immaginare che cosa voglia dimostrare > >.

Hermione osservava attentamente il suo ragazzo attraverso lo specchio. Conosceva perfettamente quell’espressione scolpita nel suo volto lentigginoso. Era nervoso e spaventato. In realtà, anche se non poteva ammetterlo per non peggiorare la situazione, lo era anche lei. Era letteralmente terrorizzata.

Durante le lunghe ore di lezione passava molto tempo a pensare e a preoccuparsi come non mai. Il ragazzo che amava e il suo migliore amico ogni giorno affrontavano prove durissime molto spesso con conseguenze terribilmente dolorose.

< < Le tue ferite come vanno?  > > chiese Hermione, preoccupata. < < Non puoi affrontare una prova del genere ferito e stanco. Non voglio che tu ti ferisca ancora, Ron > >.

Ron sospirò stancamente, capendo benissimo quali fossero le sue preoccupazioni. Al suo posto anche lui si sarebbe comportato allo stesso modo se non peggio. < < Gli infermieri del campo hanno fatto un buon lavoro. Non devi preoccuparti, amore, la ferita più grave era quella al ginocchio e si è già rimarginata dopo una sola giornata > > provò a tranquillizzarla il giovane, sapendo bene che non sarebbe stato possibile.

< < Non mi hai ancora dato una tua sincera opinione su questa faccenda > > protestò lei, fissandolo intensamente attraverso lo specchio. < < Cosa ne pensi di tutto questo? Cosa credi che ci sia sotto? Perché quell’Auror è così interessata a te? > >.

< < Come faccio a saperlo? > > replicò il rosso con una punta di irritazione nella voce. < < Non capisco perché abbia scelto me. L’intera conversazione non ha avuto alcun senso dall’inizio alla fine. Credo che l’unica cosa che posso fare è presentarmi all’appuntamento e vedere cosa succede, anche se l’idea di fare a cazzotti con quella donna non mi entusiasma per nulla > >.

< < Sei sicuro di volerlo fare? A parte la prova, la Divisione Omega non è tra le più apprezzate oggigiorno, non gode per niente di una buona reputazione ed è considerata veramente una sezione totalmente inutile per il Dipartimento Auror. Sono preoccupata per te, Ron > >.

Hermione odiava profondamente il fatto di non poter essere al fianco del suo ragazzo in un momento tanto delicato. Sapeva bene che c’era sempre Harry a coprirgli le spalle, ma non era la stessa cosa. Con ogni probabilità, se si fosse trovata davanti il bastardo che aveva ferito Ron l’altro giorno, lei non si sarebbe fermata. L’incantesimo, che gli avrebbe potuto scatenare contro, poteva benissimo essere il più pericoloso del suo repertorio, dagli effetti più dolorosi.

< < Sarà comunque una giornata di addestramento, Hermione. Mi devo presentare comunque al campo per l’allenamento ordinario, anche senza la prova di Layla Connors. È vero, sono nervoso perché non so cosa aspettarmi, però sono anche curioso di sapere cosa abbia visto in me. Perché tra tanti apprendisti abbia scelto me > >.

Hermione lo guardò arrabbiata, sapendo già dove volesse arrivare. Odiava quando si sminuiva senza ragione. Lei aveva visto con i suoi occhi quanto fosse maturato e cresciuto il ragazzo di cui si era innamorata. Quando aveva aperto da solo la Camera dei Segreti, quando aveva combattuto coraggiosamente contro i Mangiamorte e quando finalmente si decise ad amarla senza più alcun dubbio o esitazione.

Forse nessuno avrebbe mai potuto immaginarlo, ma il suo Ron si era rivelato un compagno fantastico: dolce, gentile, premuroso, spiritoso e sensibile. Hermione non era mai stata così felice, ecco perché non sopportava il fatto che qualcuno potesse dubitare delle sue qualità, anche se era lui stesso a farlo.

< < Non devi dimostrare niente, Ron. Tu sei un mago fantastico, ma soprattutto sei un uomo fantastico, gentile e premuroso. Io sono già così orgogliosa di te. Per quello che hai fatto e per quello che fai ogni giorno. Tu mi rendi felice come nessuno potrà mai fare, maledetto testone > >.

Il viso della riccia era rosso fuoco per la rabbia e la frustrazione. Di fronte all’espressione scioccata di Ron, quasi cedette alla tentazione di urlargli contro con furore, poi, però, il suo ragazzo pronunciò quelle parole che non si sarebbe mai abituata ad ascoltare e che meglio di qualsiasi magia riuscivano sempre a farla stare meglio. Un brivido di piacere ed eccitazione percorse la schiena della ragazza.

< < Ti amo follemente, Hermione Granger > > disse con il sorriso più dolce e sincero.

< < Ti amo anch’io, zuccone > >.

Hermione si strinse le mani nervosamente prima di continuare. < < Per favore, amore, qualsiasi cosa accada domani, sii prudente > >.

< < Te lo prometto, Hermione > > rispose seriamente Ron, poi però ridacchiò leggermente per alleggerire la tensione. < < Tra l’altro, vada come vada, non credo proprio che un Auror possa tranquillamente fare a pezzi un semplice allievo. Restiamo ottimisti fin dove possibile > >.

Hermione lo guardò per nulla convinta, ma non poteva fare nulla per fermarlo.

Restarono a parlare di tutto e di niente fino a notte fonda. Lei sapeva bene quanto Ron avesse bisogno di dormire in vista della prova imminente, eppure entrambi continuarono a sfruttare gli specchi incantati per ore e ore, arrivando persino a dimenticare problemi e preoccupazioni.  Anche se non poteva toccarlo e baciarlo, gli specchi incantati avevano permesso ad Hermione di creare una sorta di piccola stanza di pace, dove c’erano soltanto lei e il suo adorabile fidanzato.
 
***************
 
La mattina seguente

Campo di Addestramento Auror, Londra
 
Ron aveva mangiato poco e niente. Con lo stomaco chiuso e il volto pallido, si era presentato di buon mattino al campo di addestramento insieme ad Harry. Il rosso non era ancora del tutto convinto di volersi affidare all’eccentrica e terrificante Auror in nero. Il suo migliore amico aveva cercato di confortarlo e spronarlo come sempre.

< < Non puoi sapere cosa accadrà. Affronta la prova e poi valuterai le conseguenze in un secondo momento. Fai del tuo meglio come sempre, Ron. Facciamolo entrambi > > gli aveva detto la sera prima con saggezza.

Ron si era sentito meglio e non poteva essere più grato al suo migliore amico. Tuttavia, il nervosismo restava e diventava sempre più forte mentre si avvicinava al luogo dell’appuntamento.

< < Sei sicuro che non vuoi che ti accompagni? > >.

< < Ha detto che mi sarei dovuto presentare da solo. Se devo giocare, sarà meglio farlo rispettando le sue regole > >.

< < D’accordo. Sei pronto? > > domandò Harry con una punta di agitazione.

< < Vorrei risponderti di sì, ma sinceramente non credo proprio di esserlo > > rispose cupamente Ron, mentre varcavano l’ingresso della gigantesca struttura di allenamento.

< < Tuttavia, affronterò ugualmente questa prova. Farò del mio meglio, Harry > >.

< < Ora ti riconosco > > esclamò il moro, dandogli una pacca sulla spalla. < < Ci vediamo più tardi. Buona fortuna, Ron > >.

Si separarono e così il rosso si diresse con ormai una familiare sensazione di malessere allo stomaco verso il luogo dell’appuntamento. Mentre si avvicinava sempre di più all’ignoto, Ron ripensò al fatto che in passato aveva già fatto a pugni e non era mai andata a finire bene. Una prima volta risaliva al quinto anno quando, insieme a Harry e ai gemelli, si scontrato violentemente con Malfoy e compagni nel bel mezzo di una partita di Quiddich. La conseguenza fu la solita terribile punizione della Umbridge.

La seconda volta era più recente, risalente a quasi un anno prima. L’episodio richiamava eventi terribili e drammatici, una giornata terrificante che non avrebbe mai dimenticato. Terribili incubi lo riportavano spesso a quella notte, quando Hermione era stata brutalmente torturata. Come il ricordo incancellabile del suo abbandono, Ron non avrebbe mai dimenticato le disperate urla di dolore della ragazza che amava. Erano appena scappati da casa Lovegood e non avevano avuto nemmeno il tempo di allestire il campo protetto dai soliti incantesimi, quando vennero sorpresi da un gruppo di Ghermidori senza scrupoli. Il drammatico inseguimento che ne era seguito nella foresta si era concluso con la loro cattura e proprio nel tentativo di proteggere Hermione, il rosso aveva subito un duro pestaggio. Gli avevano persino rotto il naso. Si sforzò di non rimuginare su ricordi così traumatici. Aveva poche speranze di superare la prova, ma almeno avrebbe potuto affrontarla con una certa sicurezza.

Ron raggiunse in orario il luogo designato: l’area quattro del campo di addestramento Auror. Si trovava oltre i confini di uno dei tanti fitti boschetti dove abitualmente si organizzavano prove di sopravvivenza di vario genere. L’Auror Layla Connors si trovava già all’interno di una specie di ampio quadrato delimitato da tre fila orizzontali di sbarre metalliche. Il terreno era in sabbia come in tutte le aree del campo, dove normalmente si tenevano i duelli magici. Era appoggiata comodamente ad una sbarra con le braccia conserte ed era vestita con la stessa tuta nera aderente del giorno prima. Osservandola attentamente, Ron ebbe l’impressione di trovarsi dinnanzi ad una guerriera davvero implacabile e per questo non poté fare a meno di tremare leggermente mentre si avvicinava al recinto.

< < Alla fine sei venuto, Ronald Weasley > > esordì Layla Connors, sorridendo amabilmente. < < Devo ammettere che hai dimostrato un bel fegato nel presentarti qui. Dopotutto forse non ho sbagliato a puntare su di te > >.

< < Beh, signora Connors, in realtà ho pensato che in egual modo mi sarei dovuto presentare per l’addestramento di sempre, per cui eccomi qui > > disse Ron, cercando di sembrare calmo e rilassato.

La donna rise rumorosamente portandosi una mano guantata sulla bocca. < < Davvero molto spiritoso, Ron > > disse, prima di assumere un’espressione gelida e priva di emozioni. < < È un bene in certe situazioni fare qualche battuta per sdrammatizzare e limitare la tensione. Credimi, oggi dovrai affrontare una prova molto impegnativa, può anche darsi che per te si rivelerà la prova più dura di tutta la tua vita. Sei ancora in tempo per ritirarti, se vuoi > >.

< < A questo punto, signora, preferisco affrontare la prova. Vada come vada > > replicò Ron, questa volta con seria determinazione nella voce.

< < Molto bene, ammiro il tuo coraggio. Forza entra pure dentro questo grazioso recinto > >.

In quel momento il ragazzo si accorse che non c’era un cancello per entrare, perciò pensò fosse implicito il fatto di dover scavalcare la recinzione di ferro. Atterrò agilmente sul terreno sabbioso, proprio di fronte la donna.

< < Le regole del gioco sono semplici > > disse l’Auror posando le mani guantate sui propri fianchi.

< < Si tratta di uno scontro reale a mani nude, quindi non ti sarà permesso usare nessuna forma di magia. Come vedi è molto semplice > >.

Non appena finì di parlare, Layla Connors afferrò la bacchetta da una tasca della cintura della tuta, non distogliendo mai lo sguardo dal suo giovane avversario mentre lo faceva. La gettò oltre la recinzione e con occhi gelidi aspettò pazientemente che Ron facesse lo stesso. Quando questi gettò anche la sua bacchetta, egli si sentì inerme e impotente come non mai prima d’ora.

< < Per il resto, il combattimento non avrà alcuna restrizione > > aggiunse l’Auror, avvicinandosi a piccoli passi verso Ron. < < Ovviamente non potremo usare nessuna arma a parte i nostri corpi, ma tu potrai colpirmi come vorrai, sbattermi contro le sbarre di ferro e persino gettarmi sabbia in faccia. O almeno potrai tentare di farlo. Domande? > >.

Ron avrebbe risposto se ne avesse avuto la possibilità, ma gli fu impossibile farlo. Ciò che accadde fu sconcertante e traumatico, come se il mondo senza preavviso cominciasse a girare impazzito intorno ai suoi occhi. Non sarebbe stato in grado di spiegare nulla di quanto accaduto nel giro di pochi attimi, poteva solo dire che si trovava disteso sulla sabbia e dolorante in diverse parti del corpo. Ma come era accaduto?

< < So che ti è impossibile ricostruire gli ultimi due secondi della tua vita. Posso dirti, caro ragazzo, che prima di tutto ti ho tirato un pugno amorevole sul tuo bel nasino e subito dopo ho afferrato il tuo braccio sinistro con entrambe le mani. Sfruttando il mio stesso corpo ti ho fatto letteralmente svolazzare facendoti cadere di schiena sulla polvere. Hai fatto una bella capriola in effetti > >.

Ron respirava affannosamente. Tutto quello che lei aveva detto doveva essere vero, perché la caduta di schiena era stata devastante, lasciandolo quasi completamente senza fiato. Ancora a terra si portò debolmente una mano sul volto e non si sorprese nel constatare il sangue che colava copiosamente dal naso. Provò un sentimento di pura rabbia mentre tentava di rimettersi in piedi.

< < Non è stata una mossa proprio corretta, signora. Alquanto sleale, se posso dire > > disse con fatica, lanciandole un’occhiataccia.

< < Credi forse che un nemico ti chiederà gentilmente il permesso, prima di ucciderti? Cominciamo male, Weasley > > ribatté l’Auror piuttosto freddamente.

< < IN PIEDI > > urlò subito dopo, facendo trasalire il giovane.

Layla alzò una mano con fare beffardo, con due dita lo invitò silenziosamente a caricare in avanti. Ron lo fece nel pieno della furia, provando rabbiosamente a colpirla con il destro, ma andò completamente a vuoto. La donna schivò il pugno con un semplice spostamento di gambe, senza indietreggiare. Il giovane mago tentò ancora, ben consapevole di non avere alcuna tecnica o preparazione in questo tipo di combattimento, perciò cercò di essere il meno prevedibile possibile, alternando le direzioni degli attacchi. Voleva colpirla almeno una volta, ma fu tutto inutile.

L’Auror della Divisione Omega schivava e parava ogni attacco con un’agilità e grazia straordinaria. Per più di dieci minuti Ron tentò inutilmente di colpirla, stancandosi sempre di più. Gocce di sudore scorrevano dalla fronte, unendosi al sangue, per poi precipitare sulla sabbia, mentre il respiro del rosso si fece sempre più affannoso. Layla Connors, invece, si muoveva silenziosa e senza sforzo, spostandosi costantemente intorno al ragazzo. Il volto di lei era impassibile, privo della benché minima emozione, l’esatta immagine di una guerriera implacabile. Ogni suo movimento era calcolato, funzionale all’andamento di un combattimento assolutamente impari. Ron fece del suo meglio, consapevole dei propri limiti e soprattutto ben conscio di non poter avere ragione di lei. Nonostante fatica e dolore, aveva inoltre compreso che l’Auror non rispondeva ai suoi attacchi di proposito. Molto presto, però, l’avrebbe fatto, di questo il ragazzo era certo.

La sua previsione si avverò non molto tempo dopo. All’ennesimo pugno schivato, Layla Connors fece la sua mossa. Una ginocchiata in pieno stomaco e per un attimo Ron pensò di poter veramente rimettere il poco che aveva mangiato a colazione. Tuttavia, non ebbe tempo di riflettere o soffermarsi sul dolore sempre più opprimente, perché la guerriera gli centrò in pieno la mascella con un destro poderoso. Ron non finì disteso sul terreno sabbioso come prima, solo perché il suo corpo si schiantò con violenza contro la recinzione di ferro. L’impatto fu ancora più violento della prima caduta, forse si era rotto persino qualche costola.

Ancora una volta il giovane Weasley non poté nemmeno soffermarsi sulle proprie condizioni. Fece soltanto in tempo a vedere il felino balzo in avanti della donna. In quel momento Layla assomigliava terribilmente ad una belva feroce. Lei alzò agilmente la gamba destra con la chiara intenzione di rifilargli un tremendo calcio in pieno volto. Miracolosamente con il semplice istinto, Ron trovò la forza di gettarsi in avanti, evitando all’ultimo secondo un potenziale pericolo mortale, con un calcio del genere avrebbe potuto benissimo spezzargli il collo. Fu comunque una mossa dispendiosa e il rosso restò per qualche secondo disteso sulla sabbia ad ansimare.

< < Ottima schivata, Ron. Sei davvero in gamba > > esclamò Layla con allegria, come se il duello fosse estremamente divertente. Non mostrava alcuna fatica, come se non avesse fatto nulla fino a quel momento.

< < Coraggio, ragazzo. Continuiamo > >.

Ron non avrebbe mai voluto farlo, desiderava solo restare disteso, anche in quella stessa sabbia già macchiata del suo sangue. Invece fu costretto ad alzarsi e ancora una volta sentì ogni parte del suo corpo protestare, non potendosi trattenere dall’urlare per il dolore.

< < Questa volta farò molto sul serio, Ron. Perciò stai in guardia > > lo avvertì freddamente Layla.

Quest’ultima alzò le braccia pronta a scatenarsi. Incredibilmente, però, fu Ron ad attaccare per primo e lo fece con inaspettata grinta mista a disperazione. Urlava furiosamente ad ogni tentativo di attacco, anche se nessuno di essi andò mai a segno. Parata o schivata, Ron non riuscì mai a colpirla. La donna sembrava piacevolmente colpita e suo malgrado si ritrovò a sorridere, anche mentre si accingeva a rispondere con tutta la violenza e durezza possibile. Da quel momento in avanti la sfida si trasformò in un vero massacro, un pestaggio in piena regola. Il ragazzo subì, senza poter reagire e nella più totale impotenza, ogni genere di attacco fisico: dai pugni su stomaco e viso ai violenti e aggraziati calci che lo mandavano sempre al tappeto.

Mentre l’Auror lo pestava senza pietà, Ron si ritrovò a pensare quanto fosse un bene che Hermione non potesse vedere una scena del genere con i propri occhi. Ad un tratto il giovane Weasley non sentì più nemmeno il dolore, il suo corpo era diventato insensibile dopo i tanti traumi ricevuti. La donna smise di colpirlo senza proferire parola, così Ron si accasciò come un sacco vuoto contro le sbarre di ferro. Il viso del ragazzo era un’orribile maschera di sangue e anche se ormai era molto vicino a perdere i sensi, la consapevolezza di non poter fare nulla per superare quella prova, restava molto forte. In realtà egli era convinto di non averne mai avuta, fin da quando aveva scavalcato la recinsione di ferro.

I pugni guantati della guerriera erano chiusi e sporchi di sangue. Layla lo osservava attentamente con occhi freddi e indecifrabili. Si avvicinò con calma al ragazzo ormai stremato. Quest’ultimo aveva gli occhi semichiusi e a quel punto non poté fare altro che aspettare l’inevitabile. L’ennesimo pugno non arrivò mai. Layla posò cautamente una mano sulla spalla tremante del giovane, mostrando per la prima volta rimorso e amarezza sui lineamenti del proprio volto. Ancora una volta la bruna sembrava aver cambiato personalità nel giro di un attimo.

< < Raramente ho incontrato ragazzi coraggiosi e in gamba come te, Ron > > disse con voce gentile.

< < Congratulazioni, Ronald Weasley, hai superato ampiamente la mia prova. Nessuno ci riusciva da molti anni. Tu sei ufficialmente un apprendista della Divisione Omega del Dipartimento Auror di Londra > >.

Ron non era per niente sicuro di aver capito bene. La realtà intorno a sé si poteva considerare un mondo nebuloso sempre più fitto. Provò debolmente a parlare, ma nell’istante successivo perse completamente le ultime forze rimase. Cadde in avanti privo di conoscenza come un sacco vuoto. Questa volta, però, il suo corpo non precipitò rovinosamente a terra, prima che potesse accadere due braccia forti lo sorressero con cura, mentre una voce gentile, dai chiari connotati materni, accompagnava nel mondo dell’incoscienza.

< < Ben fatto, ragazzo > >.
 
**********
 

Infermeria, Campo Auror

 
Rispetto ad una semplice scazzottata, Ron aveva sicuramente vissuto esperienze molto più traumatiche e terribili. Appena undicenne aveva rischiato di essere ucciso da un mostro di pietra in una scacchiera gigante. Durante il terzo anno, una belva feroce assetata di sangue, anche se si trattava di Sirius, gli aveva quasi staccato la gamba a morsi. Nel pieno della loro prima incursione all’interno del Ministero della Magia, un altro mostro, sotto l’orribile forma di un cervello gigantesco, lo aggredì, ferendolo gravemente. Un anno dopo rischiò ancora una volta la morte per avvelenamento e quella volta ci era andato veramente vicino a lasciarci la pelle, Harry l’aveva salvato letteralmente per miracolo. Senza contare poi tutte le esperienze vissute durante la caccia agli Horcrux: lo spaccamento, i combattimenti, le fughe improvvise, la guerra e la tortura del medaglione maledetto.

A soli diciott’anni Ron portava già numerose cicatrici, alcune ben visibili, altre più nascoste e ancora più dolorose. Ogni volta che Ron era stato pericolosamente vicino a perdere la vita, il risveglio dall’incoscienza era stato il momento più traumatico e doloroso in assoluto. Anche quel giorno il risveglio forzato si rivelò a dir poco terrificante. Dopo essere stato privo di conoscenza per buona parte della giornata, la testa gli martellava senza tregua, facendolo gemere continuamente per il dolore. I Medimaghi di turno furono costretti a somministrargli ben due pozioni in una sola giornata per calmarlo. Non c’era parte del suo corpo che non gli facesse male.

Superando un breve momento di smarrimento, il giovane riuscì a riconoscere l’inconfondibile ambiente dell’infermeria del campo di addestramento. C’era già stato altre volte, ma mai ricoverato e così gravemente malandato. Non riusciva ad alzare una mano tanto era debole, eppure sentiva distintamente le fasce mediche accuratamente avvolte intorno al suo viso. Anche il torace, là dove si erano rotte diverse costole, era stato diligentemente medicato.

< < Ben svegliato, amico. Mi hai fatto preoccupare. Sei rimasto svenuto per ore > > disse una voce familiare, facendolo trasalire dolorosamente.

Nel suo stordimento, il rosso non era accorto della presenza di Harry al suo fianco. Era seduto sull’unica sedia posta accanto al letto e stava sorridendo con un’espressione che manifestava un enorme sollievo.

< < Hermione > > balbettò debolmente Ron, alzando la testa dal cuscino.

< < L’ho dovuta avvertire. Sa tutto > > si affrettò a rispondere Harry, alzando le mani per calmarlo. < < Sai che voleva essere messa al corrente dei fatti. Voleva sapere come fosse andata la prova, perciò mi ha inviato una decina di messaggi da Hogwarts, è un miracolo che non sia venuta di persona. Tranquillo, l’ho rassicurata e le ho detto che ti sei già ripreso. Ci penserai tu a raccontarle i dettagli questa sera stessa. Ti dimetteranno presto > >.

Ron sospirò stancamente, rimettendosi comodo. < < Grazie, Harry > >.

Harry gli sorrise allegramente. < < Così hai superato la prova. Una prova sostenuta contro un vero Auror addestrato. Sono fiero di te, Ron. Sapevo che ce l’avresti fatta > >.

Con i ricordi, il rosso tornò bruscamente a ciò che era accaduto quella mattina. Allora non se lo era immaginato, Layla Connors l’aveva realmente proclamato vincitore della prova e nuovo membro apprendista della Divisione Omega. Ma perché? Lui aveva perso il combattimento.

< < Mi ha fatto a pezzi, Harry > > disse il rosso, imbarazzato. < < Non sono riuscito a colpirla neppure una volta, è stato un vero massacro. Mi ha pestato come un tamburo fino a quando sono svenuto. Se dovessimo seguire alla lettera gli insegnamenti di Roberts, in una vera missione sarei sicuramente morto > >.

< < Non ho visto come è andata > > ribatté Harry, incrociando le braccia. < < Forse il vero scopo della prova non era vincere il duello, gli Auror non sono quasi mai chiari sulle loro intenzioni. Sai bene che non posso essere io a darti delle vere spiegazioni, Ron > >.

< < Difatti sono io a doverle dare > > intervenne l’Auror Connors dall’entrata dell’infermeria. Nessuno dei due ragazzi l’aveva sentita arrivare. Anche ora, mentre camminava tranquillamente lungo il corridoio di letti, la bruna appariva mortalmente pericolosa.

< < Harry Potter > > esclamò lei, con un largo sorriso < < E’ davvero un onore conoscerti. Il salvatore del mondo magico, tutti coloro che oggi vivono in pace ti devono tutto, Harry. È un bene che tu faccia parte del nostro Dipartimento > >.

Per un attimo Harry pensò che la donna lo stesse prendendo in giro, ma quando gli strinse con forza la mano, si accorse che era veramente onorata di conoscerlo.

< < L’onore è mio, Auror Connors. Anch’io ho sentito molto parlare di lei. A quanto pare non ci è andata molto leggera con il mio amico > > rispose Harry con tono educato ma risentito.

Il sorriso della donna si spense di colpo. Squadrò con estrema serietà il moro, anche se nel suo sguardo non c’era alcun risentimento, anzi una certa comprensione mista a dispiacere e rimorso.

< < Sono consapevole di averlo ferito piuttosto gravemente > > disse Layla, guardando entrambi i ragazzi. < < Non volevo farlo, ma era necessario. Un Auror deve essere pronto a subire una sconfitta e soprattutto deve essere consapevole che può essere ferito in qualsiasi momento durante una missione. Ron doveva affrontare questa realtà crudele e credimi, lui l’ha affrontata coraggiosamente come ben pochi avrebbero potuto fare. Non si è arreso di fronte ad un nemico più forte e talvolta basta semplicemente questo per portare a termine una missione o per difendere un innocente > >.

Calò un silenzio prolungato alle parole forti e appassionate dell’Auror Connors. Ancora una volta Ron rimase oltremodo confuso e sorpreso di fronte al comportamento di lei. E’ vero che l’aveva conosciuta solo il giorno prima, ma per quanto ci avesse provato, gli era stato impossibile cercare di capire quale fosse il vero stato d’animo di quella donna. Una guerriera implacabile dai modi duri e spietati, eppure allo stesso tempo dimostrava anche di essere una persona gentile e disponibile.

< < E’ vero, però, che Ron meriti ulteriori spiegazioni sulla prova che ha dovuto sostenere senza alcun preavviso e io sono disposta a spiegargli ogni cosa se avrà la bontà di ascoltarmi > > continuò Layla, rivolgendosi direttamente al ragazzo steso sull’unico letto occupato dell’infermeria.

< < Tuttavia, vorrei farlo in privato se non ti dispiace, Harry. Si tratta di una faccenda molto delicata e per quanto voi due amici fraterni senza segreti, ho il desiderio di parlare da sola con Ron. Perciò, signor Potter, vorrei chiederti gentilmente di uscire. Ovviamente poi il tuo amico sarà liberissimo di raccontarti ogni cosa > >.

Dalla sua espressione per nulla convinta, Harry non si aspettava certo una richiesta del genere e mostrava chiaramente una certa titubanza nel lasciare Ron in quelle condizioni. Lanciò un’occhiata preoccupata all’amico, ma notò che la sua attenzione era tutta per Layla Connors. Harry conosceva quello sguardo, il desiderio sfrenato di conoscere i tratti mancanti di una situazione o di una persona. Ron voleva sapere e sinceramente ne aveva tutto il diritto. Molte volte, soprattutto con Silente, il giovane mago aveva provato la frustrante sensazione di non poter conoscere tutto, che qualcuno gli nascondesse continuamente dettagli sulla sua vita nella speranza di proteggerlo.

Anche se riluttante, Harry Potter si alzò dalla sedia e dopo aver scambiato un breve cenno di intesa con il suo migliore amico si affrettò a uscire dalla sala. Esattamente come il giorno prima, Ron restò solo  e nella stessa stanza con la persona che in poche ore aveva letteralmente stravolto la sua vita, emotivamente e ora anche fisicamente.

< < Quel ragazzo è un vero amico, Ronald. Non ti ha lasciato nemmeno per un istante mentre ti rimettevano in sesto. E devo dire che ha dimostrato anche un bel fegato poco fa. Chissà, forse avrebbe persino potuto attaccarmi. Sarebbe stato interessante > > commentò la Connors con un sorriso.

< < E’ come un fratello per me. Presto entrerà ufficialmente a far parte della mia famiglia, anche se in realtà ne ha sempre fatto parte > > replicò il rosso, sorridendo a sua volta, anche se con una nota di tristezza. < < Purtroppo non sempre sono stato un buon amico come lo è stato lui. Harry avrebbe meritato di meglio. Lui ed Hermione > >.

< < Tutti commettiamo errori, Ron > > esclamò la bruna, con voce gentile e seria. < < L’importante è saperli riconoscere ed ammettere. Poi fare il possibile per rimediare, come hai fatto tu e come continui a fare ancora oggi. Nessuno è perfetto, ragazzo mio > >.

Nonostante tutta la gentilezza dell’Auror, Ron, suo malgrado, provava ugualmente una forte sensazione di disagio nel trovarsi così vulnerabile disteso su un letto d’ospedale, dinnanzi alla stessa persona che lo aveva riempito di botte. In quel momento non sapeva proprio come comportarsi, né tantomeno sapeva se doveva essere a chiedere quanto gli premeva da ormai due giorni interi.

Layla, d’altro canto, sembrò leggergli nel pensiero. < < Coraggio, chiedi pure, Ron. Non avere paura. Sono qui per risolvere ogni tuo dubbio > > disse la bruna gentilmente.

< < Cosa? > >.

< < So bene cosa vuoi sapere. Chiedi e io ti risponderò con assoluta sincerità > >.

Ron fece un respiro profondo, impressionato per il fatto che fosse così facile capire le sue emozioni o forse quella donna era molto abile e addestrato a farlo.

< < Perché io? > > si ritrovò a chiedere, senza potersi più trattenere. < < Perché ha scelto me? > >.

Layla appoggiò le mani sulle sbarre di ferro del letto per poterlo osservare attentamente. Ron notò con un brivido che i guanti di lei erano ancora macchiati di sangue. Del suo sangue.

< < Perché ne sei degno, Ron > > rispose dopo quello che sembrava un’eternità. < < Sei un ragazzo buono e coraggioso, molto più di come ero io alla tua età. Non sono stata per niente una brava persona, per molti anni > >.

< < Ma…. > >.

< < Lasciami finire > > disse Layla, severamente. < < Lo scopo della prova non era soltanto quello di valutare la tua forza e la tua resistenza fisica. Combattendo contro di te sono riuscita ad avere molte conferme. Conferme, che secondo il mio parere, si possono ottenere solo con una sana e violenta scazzottata. Sei un ragazzo in gamba, ben consapevole di ciò che è giusto, di ciò che è necessario difendere a tutti i costi > >.

< < Sono pienamente soddisfatta di come ti sei comportato oggi e sarei onorata se tu mi accettassi come tua maestra e tuo diretto superiore, così come lo sono io nell’averti accettato come mio allievo e come membro della Divisione di Auror che comando > >.

Ron sentiva il cuore battergli sempre più velocemente. Le parole di Layla Connors lo avevano riempito di orgoglio come non mai. Nessun professore ad Hogwarts lo aveva mai lodato con così tanta passione. Per la verità, prima di quel momento, solo la sua Hermione lo aveva fatto sentire così, così ben accettato e voluto. Solo lei aveva espresso così chiaramente quanto lo apprezzasse come persona e come mago con tutti i suoi difetti. Ora lo stava facendo anche un Auror addestrato del Dipartimento di Londra.

Tuttavia, Ron voleva ancora sapere, voleva conoscere ogni dettaglio. Era un bisogno troppo forte per lasciar perdere. < < Lei ha detto che aveva bisogno di conferme. Ma da dove è nato questo suo bisogno? Come è arrivata a propormi di sostenere la prova e propormi di entrare a far parte della sua Divisione? La prego, io ho bisogno di sapere > >.

Layla si sporse ancora di più in avanti, lanciandogli un’occhiataccia. < < Lascia perdere le formalità e chiamami Layla, zuccone > >.

< < D’accordo signora…..ehm Layla > >.

< < Comunque > > aggiunse, tirandosi indietro e posandosi le mani sui fianchi. < < Non ho alcuna difficoltà a risponderti, ragazzo. Per prima cosa, lascia che ti chieda io una cosa. Alcune settimane fa hai sostenuto molte prove di sopravvivenza, insieme a molti dei tuoi compagni apprendisti, alcune di esse persino nella Foresta Proibita ad Hogwarts, indubbiamente uno dei luoghi più pericolosi > >.

< < Si > > rispose Ron, aggrottando la fronte per la confusione. < < Tempo, varietà di incantesimi da usare usati, capacità di occultamento e soprattutto sopravvivere. Le prove di sopravvivenza sono le più dure e pericolose del corso, ho sentito dire che molti sono morti tragicamente in qualcuna di esse > >.

< < Esatto. Purtroppo è così > > confermò lei, con un’ombra di dolore nei suoi occhi scuri. < < Però, a dir la verità queste prove drammatiche rappresentano il tuo punto forte, Ron > >.

Ron la guardò allibito, senza sapere come rispondere.

Layla gli sorrise furbamente < < Oh non essere così modesto, Ronald. Nella maggior parte delle prove di sopravvivenza sei andato molto bene. Quasi sempre hai ottenuto punteggi molto alti, arrivando molto vicino a vincerle. L’ho visto con i miei occhi, tu non puoi saperlo ma io facevo parte della commissione di esaminatori di molte delle prove che hai sostenuto. Alcune le ho persino organizzate io stessa con trappole e creature varie. Dovresti aver capito che non ci vado troppo leggera con voi mocciosi. Le prove di sopravvivenza rappresentano ciò che si avvicina di più ad una vera missione Auror > >.

Ron era sbalordito. < < Miseriaccia > >.

< < Da quello che ho visto sembri proprio avere una certa propensione a questo di tipo di situazioni, Ron > >.

< < Lo scorso anno si è rivelato come un’unica immensa lotta per la sopravvivenza. C’è stato tempo di fare molta pratica purtroppo per tentare di sopravvivere e nella maggior parte dei casi abbiamo dovuto improvvisare > > rispose Ron, cupo.

Un pensiero improvviso lo fece scattare. < < Come fai a saperlo, Layla? Intendo come fai a sapere i miei risultati nelle prove? > >.

Ancora una volta la donna gli lanciò un’occhiata furba e beffarda. < < Ti ho osservato attentamente, Ron. Per la verità ho osservato attentamente l’andamento delle gare grazie ai potenti incantesimi di osservazione. Direi che adesso avrai intuito da dove sia nato il mio bisogno di conferma > >.

Il giovane distolse lo sguardo, lusingato e imbarazzato al tempo stesso.

< < Ora, però, parliamo di una prova in particolare, Ronald > > disse Layla, di nuovo con una serietà sconcertante. Di colpo l’espressione della bruna si fece incredibilmente appassionata, mentre con forza stringeva le sbarre metalliche del letto medico.

< < Ciò che mi interessa davvero è quello che hai fatto durante una prova in particolare, tenutasi proprio nella Foresta Proibita. Tu sai bene a quale mi riferisco? Quella famigerata gara di sopravvivenza, è stato in quell’occasione che hai attirato irrimediabilmente la mia attenzione > >.

Ron sbiancò visibilmente, muovendo poi il corpo inconsciamente per l’agitazione. Urlò per il dolore per il movimento improvviso, ma la donna non ci fece caso, continuando a fissarlo con assurda intensità.

< < Durante quella specifica prova eri sul punto di superare ogni record, io l’ho visto. Stavi mostrando pienamente quanto vali, quanto tu sia in gamba come mago e come potenziale Auror. Eri davvero sul punto di vincere una difficilissima e mortale gara di sopravvivenza con incredibile facilità, per di più si trattava di una gara organizzata da me in persona > >.

< < Hai sorpassato con arguzia e abilità anche compagni più grandi ed esperti di te. Ma ad un certo punto accadde qualcosa. Qualcosa di inaspettato. Per quale motivo non riuscisti a vincere quella prova, Ron? Voglio che tu mi risponda > >.

La domanda lo riportò bruscamente alla situazione drammatica in cui si era trovato nel cuore della Foresta Proibita. Non si sarebbe mai aspettato una cosa del genere, d’altronde restava pur sempre una prova organizzata dal Dipartimento Auror di Londra, uno dei più sicuri e organizzati. Ciò nonostante accadde ugualmente l’impensabile e lui non ebbe alcuna esitazione. Sapeva cosa era giusto fare senza ombra di dubbio e agì di conseguenza. Ora, però, non era più così sicuro che la sua azione fosse stata ben accettata dagli esaminatori.

< < Rispondi, Ron > >.

< < Ho abbandonato la prova e non ho raggiunto il traguardo. Sono tornato indietro > > rispose il ragazzo, arrossendo senza volerlo.

< < Perché lo hai fatto? Perché hai abbandonato una corsa che avresti sicuramente vinto? In questo modo hai azzerato il tuo punteggio, ottenendo una valutazione estremamente negativa > >.

< < Perché > > si affrettò a rispondere il ragazzo, cercando di mantenere la voce ferma e lottando strenuamente contro la sensazione di malessere alla bocca dello stomaco. < < Perché mi sono fermato ad aiutare una mia compagna. Per salvarla ho pensato che dovevamo necessariamente tornare indietro. Non c’era tempo per proseguire la prova, Jane perdeva troppo sangue. Al diavolo la prova > >.

Layla sorrise calorosamente, lanciando al ragazzo un’occhiata di vero apprezzamento misto ad orgoglio. < < Jane Lidley si era ferita gravemente. Non era stata in grado di riconoscere in tempo una pericolosa trappola magica che io stessa avevo piazzato lungo il percorso. Si trattava di una trappola esplosiva e l’impatto fu molto violento. La fece schiantare contro un grosso albero e un ramo le trapassò una coscia da parte a parte. Si sarebbe senz’altro dissanguata. Forse nemmeno un esaminatore sarebbe arrivato in tempo, ma per fortuna c’eri tu > >.

< < Ti ho visto con i miei occhi, Ronald Weasley > > continuò Layla, camminando intorno al letto e sedendosi sulla stessa sedia che aveva occupato Harry poco prima. < < Senza alcuna esitazione hai interrotto la corsa verso il traguardo e la vittoria, così l’hai salvata. Hai fermato l’emorragia per quanto possibile e subito dopo te la sei caricata in spalla. Hai seguito il percorso inverso, incurante dei tuoi compagni che proseguivano come se niente fosse. Ti sei subito reso conto che, tornando indietro, avresti portato Jane da un Medimago in breve tempo, senza contare che conoscevi già il percorso e i tratti più facili da seguire > >.

< < Dei venti partecipanti a quella prova, tu sei stato l’unico a capirne il senso. L’unico a comprendere ciò che dovrebbe fare un Auror in azione. Al diavolo la missione, il punteggio o la vittoria finale. La vita di un compagno o di un innocente viene sempre prima, Ron. Tu hai affrontato pericoli inimmaginabili e hai sofferto il terribile dolore della perdita. Questo ti ha permesso di capire quanto sia importante la vita e quanto siano importanti le persone con cui la viviamo. Ecco perché ti ho scelto > >.

< < Io….. non > > balbettò Ron senza sapere cosa dire.

< < Ci tengo però a ribadire una cosa che ti avevo già spiegato, Ron > > disse con forza Layla, alzando una mano per non essere interrotta.

< < Io non ti ho offerto una strada semplice e priva di pericoli. Al contrario, dovrai affrontare pericoli e prove impegnative, cose che molti dei tuoi compagni non dovranno mai affrontare. Io ti insegnerò a combattere a mani nude, ad usare le armi babbane e soprattutto ti insegnerò a saper sfruttare le nuove doti fisiche che svilupperai, insieme alla tua magia. Sarà un duro addestramento, forse più duro rispetto a quello della maggior parte dei tuoi compagni di corso. Ma ne varrà la pena > >.

Una strana eccitazione iniziò gradualmente a salire, facendo dimenticare al ragazzo stanchezza e dolore. Aveva la concreta opportunità di far valere le proprie capacità, di acquisire la preparazione necessaria per poter diventare l’Auror che aveva sempre sognato. Un degno compagno per la sua Hermione.

< < Io non posso fare altro che ringraziarti, Layla Connors > > disse Ron, con tono solenne. < < Farò del mio meglio per non deluderti. Darò tutto me stesso > >.

< < Come mio subordinato e come mio allievo, la tua vita rappresenta una mia diretta responsabilità, Ronald > > dichiarò l’Auror, alzandosi dalla sedia.

< < Ma come membro della Divisione Omega, tu sarai responsabile di ogni azione e di ogni decisione che prenderai in missione. Questo è fondamentale per ogni Auror, ancor di più per i membri della mia Divisione. Hai capito bene, Ron? > >.

< < Ho capito e non vedo l’ora di iniziare > > rispose il rosso con assoluta sicurezza e sincerità.

< < Inizieremo la prossima settimana. In questi ultimi giorni hai già dovuto affrontare difficili prove che hanno lasciato segni concreti sul tuo corpo. Inizieremo questa nuova fase dell’addestramento quando sarai tornato nel pieno delle forze > >.

Layla Connors cominciò ad incamminarsi verso l’uscita. Gli lanciò un’ultima intensa occhiata prima di imboccare l’uscita. < < Sono sicura che diventerai un grande Auror, Ronald Weasley. Io ti aiuterò, se mi sarà possibile, ma dovrai sempre credere in te stesso > >.

La guerriera in nero non aggiunse altro. Ron la osservò assorto mentre usciva dall’infermeria, mille pensieri circolavano follemente nella sua testa come un alveare. Si sforzò di respirare profondamente, desiderando la vicinanza di Hermione come non mai. L’avrebbe vista al più presto grazie agli specchi incantati, ma non l’avrebbe potuto baciare e abbracciare come era ormai abituato a fare. Non vedeva l’ora di raccontarle tutte le novità, per tranquillizzarla e per farle vedere quanto fosse pronto e determinato per la nuova fase dell’addestramento. Per la prima volta vide una strada veramente sua, una strada che forse lo avrebbe portato a sentirsi veramente degno di essere il compagno di vita della strega più in gamba della loro generazione.

Ron era pronto e non aveva più paura.
 

 
FINE DEL CAPITOLO
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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