Tutto l'universo cospira affinché chi lo desidera con tutto se stesso possa riuscire a realizzare i propri sogni.
PAULO COELHO
Nessuno però conoscere le strade che le stellò prenderanno per arrivarci...
Ieri (1995)
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Le urla e il suono dei cocci rotti rimbombano nella mia stanza.
"Ho paura sono solo."
Le parole di mia madre vengono interrotte dalle lacrime, e i pugni che papà dà alle porte mi fanno tremare. Sono paralizzato, non riesco a muovere le mani che tengono stretta la coperta sopra la testa.
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La voce della mamma sembra disperata. Perché dice queste parole? Sento il suono dei sue passi veloci. Papà non la ferma. Una porta sbatte, i vetri delle finestre tremano e poi silenzio. È ancora buio fuori. Ci fosse un pò di luce avrei il coraggio di alzarmi, ma tremo e non per il freddo. Ho sentito spesso le loro urla, ma questa volta è diverso. Lo capisco dai singhiozzi di papà: fanno piangere anche me.
"Sono grande. Sono il fratello maggiore. Sono io che devo proteggere Em, che forse avrà sentito le urla della mamma e si sarà spaventato."
Mi faccio coraggio, tiro fuori un piede e poi l'altro. Il pavimento ghiacciato blocca le mie lacrime. Sono in piedi. Mancano pochi passi alla porta.
"Sono grande, sono coraggioso."
Giro la maniglia. Anche papà se n'è andato.
"Em, arrivo, non avere paura: ci sono io."
Entro nella stanza e per fortuna il tappeto mi riscalda il cuore e i piedi, che ora corrono verso il lettino. È così bella questa cameretta, come il mio fratellino che di sicuro dorme tranquillo.
<> sussurro nella penombra <
La coperta con le nuvole verdi giace solitaria sul pavimento e l'orsacchiotto da cui non si separa mai è sparito.
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Em non c'è. Anche lui se n'è andato.