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Autore: NeverThink    08/09/2009    2 recensioni
Un tuo bacio. Non desidero nulla oramai. Le mie labbra agognano le tue e so che non dovrebbero. Mi lambiscono piano le fiamme, nell’attesa. Mi trascinano piano il centro esatto della terra, e le sento, le fiamme. Le sento bruciarmi quel muscolo non più grande del mio pugno, divorarmi ogni volta che i tuoi occhi ignorano i miei, ogni volta che la tua voce non parla per me.
E maledico, e benedico, quel fatidico giorno, quella festa in cui per la prima volta il tuo viso si rivelò al mio. Il trucco nero che colava dalle tue palpebre, imbrattava le tue gote rosee sulla pelle diafana. I capelli castani aderivano alle tua fronte sudata, le tue labbra erano pallide e screpolate. Gli occhi arrossati e lucidi.
Sì, io ti amo. Ti amo come non ho mai amato nessuno. Ti amo in maniera irrazionale ed illimitata.
Ti amo, e so che non dovrei.
"Promettimi che tornerai."
"Sempre. Per te ci sarò sempre, Meg."
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come è cominciato tutto questo, Robert?
Come può una persona perdersi nei meandri della propria anima?
Come può una persona rinnegare se stessa? Ciò che è? Ciò che è sempre stata?
Non lo so, vorrei saperlo, per potertelo dire, ma non lo so.
Una notte come tante quella, una notte come mille altre, una festa… l’ennesima festa in cui avrei ceduto il mio corpo, avrei fatto scivolare via la mia dignità soltanto per un po’ di… calore. Il calore ed il contatto di un corpo, qualcuno che mi avrebbe stretto fra le braccia, per una volta dopo tanto, fatta sentire al sicuro. Ma mi sbagliavo.
Io, anima persa, immersa in acque, in balia delle onde, del fluttuare di esse… crudeli, demoniache. Si infrangono l’una contro l’altra, strascinandomi dove tutto e buio, dove non vi è via ritorno.
Volevo dimenticare. Volevo per una volta per finta che fosse tutto okay. Che lui non fosse mai esistito. Che la vita mi sorridesse. E quella festa era l’occasione giusta.
L’alcool scendeva, nel mio stomaco vuoto da ore.
Da quanto non vi entrava del cibo? Dodici ore? Ventiquattro ore? Si, un giorno intero.
E allo specchio vedevo il mio peso diminuire, il viso farsi sempre più scarno, le braccia, i fianchi, le cosce, sempre più esili. E ne ero felice.
Ho ricordi vaghi di quella notte, quella prima notte, insieme a te. Barcollavo, la testa e le gambe mi dolevano. Sudavo. Faceva caldo. La vista si era annebbiata. L’alcool aveva inondato in mio stomaco vuoto, come un fiume in piena. E tu era lì, seduto nell’angolo di quella stanza.
Le tue labbra furono mie. Quella notte. E quella successiva. E quello dopo. E quella dopo ancora.
Per quanto, Robert? Un mese? Tre mesi? No, sei mesi. Sei mesi, lunghi e strazianti.
Affogavo il mio dolore nel tuo corpo. Affogavo ciò che ero nel letto della tua camera.
Dimenticavo ciò che stavo diventando, per tornare, anche solo per poche ore, la Megan che ero un tempo.
Stanca, stremata, ansante nel tuo letto.
E nulla significava per entrambi.
Eppure quando il mio corpo non giaceva sul tuo letto, quando il tuo corpo non era accanto a me, la tua pelle non sfiorava la mia, le tue labbra non carezzavano le mie, il mio cuore perdeva battiti, si crogiolava in un dolore nuovo, piangeva lacrime amare.
Giornate spente, colmate dalla tua presenta notturna… momenti in cui tornavo a vivere.
E tutto è cambiato.
Perché io… io…
“Grazie, Robert.”, sussurro con voce stanca. Le forze sembrano abbandonarmi. Come se avessi corso per chilometri. La verità è che sono scesa dalla mia stanza al primo piano… a piedi.
A cosa sono arrivata? Allo stremo delle forze, cerco di imprimere nella mia mente il suo viso, i suoi occhi resi verdi dalle nuvole sopra le nostre teste.
Il mio stomaco, sobbalza, vuoto.
Un angolo della sua bocca si solleva verso l’alto, “Di cosa?”
“Di tutto. Dopo ciò che c’è stato… insomma… non credevo che… potessi far tanto per la donna che… occupava solo il tuo letto. Ti sei preso cura di me, quando nessuno voleva farlo.”, sento il sangue riscaldarmi il viso, accarezzato dal vento freddo. Lo sento, sulla pelle, sui capelli. Pungente.
E ti guardo, e tutto mi è chiaro.
Io… io ti amo Robert.
Io ti amo.
Tu c’eri, quando ero dispersa nel deserto della vita.
Tu c’eri quando nessuno c’era.
Tu c’eri. Mi hai presa per mano.
Ed ora, qui, davanti a questo maledetto edificio grigio, capisco che ti amo.
Un amore arrivato piano il mio. Come una lenta fusione. Lava che colava dal cratere di un vulcano. Lava che si solidificava, piano, rafforzandosi, dopo aver bruciato tutto ciò che c’era sul suo cammino.
Il mio amore, potente lava vulcanica.
Mi hai portata qui. Mi hai convinta.
Perché?
Gli accarezzo delicatamente il viso e sento la leggera barba incolta sul palmo della mia mano. Il mio corpo trema. Chiude gli occhi e, piano, poso le mie labbra sulle sue, baciandole delicatamente. Sono calde e morbide. Vellutate come pesca.
“Perdonami.”, sussurro con voce tremante, sulle sue labbra.
Da quanto non le posavo sulle sue?
Da quanto le desideravo?
“Un bacio può rovinare un’esistenza.”, mormora. Lo guardo confusa. “Un bacio può rovinare un’esistenza. E’ cominciato tutto da un capriccio… era solo sesso. Se ti guardo, se ti fisso, tremo… perché ti amo. E scusa se ti amo, Meg. Ma l’amore ci rende imprevedibili, irrazionali… e ci fare sempre cose pazze, non credi?”, continua. E la mia mano scende lungo la sua guancia, mentre i miei occhi si dilatano per la sorpresa.
“Sei qui.”, mormoro mentre tutto si fa più chiaro.
“Lo so.” , e china lo sguardo. Sento il cuore battere, veloce come ali di farfalle. E quasi mi duole il petto.
“E sai qual è la cosa più strana, Robert? Ti amo anch’io.”
Ma prima di amare te, devo amare… me stessa. Ed  per questo che resterò qui, Robert.
Per amare me… ma soprattutto per amare te, come non ho mai amato nessuno.
“Cosa?”, chiede con voce incredula.
“Ti amo, Robert. Ti amo, ti amo, ti amo. Ti amo.”, e la voce mi si gonfia di emozione.
Si ti amo, incondizionatamente.
“Signorina, è ora.”, sussurra una donna alle mie spalle.
Mi volto a guardarla, “Arrivo.”, sussurro.
Poi quando ritorno al suo viso, quel viso perfetto, le sue labbra sono subito sulle mie. Ed il cuore mi balza in gola e fremo sotto il suo tocco.

“Promettimi che tornerai.”. Le sue labbra si posano sulla mia fronte. Ne sento il calore.
“Sempre. Per te ci sarò sempre, Meg.”. Ancora mi bacia le labbra.
E’ una promessa.
Tu ci sei.
“Ti amo.”
Le sento pungere, le lacrime, sulle palpebre chiuse. Sfuggono al mio controllo. Mi rigano il viso. Bacia le mie ciglia e mi stringe a sé, con estrema ed infinita delicatezza.
“Più di ogni cosa, piccola pazzoide.”

 


*

Eccomi gente, ho postato presto? Visto?
Bhe, non era previsto questo secondo capitolo, ma… due persone mi hanno dato un po’ di ispirazione e convinta a continuare… per vostra sfortuna.

Smac: ciao! *.*  Sul serio ti è piaciuta? Oooooh, davvero onorata. Quella che era una shot ora è una fic, anche se sarà davvero molto corta XD Spero apprezzerai anche questo. Grazie mille per la recensione!
Nessie93: Chià, ciao! Se ci pensi però la storia non è triste, eh! U.U  bhe si, lei è anoressica ed alcolizzata, spero si sia capito… è molto complicato farlo capire. Alla fine l’ho continuata, hai visto? Eh? XD Si, Patty mantiene sempre un certo carattere, forse come vorrei che fosse.. sulle coprotagoniste mi sbizzarrisco e mi diverto. Mi piace creare sempre personaggi diversi. Spero ti sia piaciuto questo capitolo, e grazie di tutto bella! =P
A l y s s a: Principessa Patt! *.*  Io.. io… non so che dire. Non sai quanto mi faccia piacere leggere una recensione ci tengo tantissimo, davvero! Alla fine non è più una one… ed è anche colpa tua, sappilo! Ogni volta che leggo le tue recensioni mi sciolgo… non merito tanto! Ti voglio bene, Patt!
doddola93: Dà! Io… ciao! Grazie… non so quanto dirti grazie! E’ una cosetta davvero… ma sono contenta cheti sia piaciuta! Spero tu stia bene! (io devo ancora recensire tutti i tuoi aggiornamenti! Oggi lo faccio!). Mi manchi tanto e spero ti sentirti presto, davvero. Ti voglio bene <3

 

   
 
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