Anime & Manga > Lady Oscar
Segui la storia  |       
Autore: Charlie_Carla    18/07/2022    2 recensioni
Questa è stata la mia prima fan-fiction, scritta già per un altro sito che oramai non esiste più, e che dopo più di 10 anni rileggendola, mi è tornata la voglia di scrivere e di modificarla per i tanti errori che ho riscontrato.
Tante volte ho fantasticato su come potesse continuare la storia della mitica "Lady Oscar."
A dire la verità a me non è mai andata giù la versione originale
(mi riferisco al finale della storia), ed è per questo che finalmente
ho deciso di scriverne una tutta mia.
Per questa storia mi sono ispirata un po' al film "Bella bionda e dice sempre di si", con Kim Basinger e Alec Baldwin, soprattutto per il si! Chi l'ha visto forse comprenderà.
Le fanart sono disegnate da me.
Se volete scrivermi per un suggerimento, un commento, critica, accetto anche gli insulti (però quelli risparmiatemeli).
Buona lettura!
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, Altri, André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Destino avverso (4)



La vita per Oscar continuava normalmente, o almeno si sforzava affinché continuasse così.
Certo, non era bello ritornare a casa e trovare la presenza del Duca De Plessis-Bellierre, in ogni angolo.
Aveva fatto in modo che  tutti quei regali sparissero dalla sua vista, aveva chiesto a Nanny di rispedirli al mittente, ma lei aveva risposto che sarebbe stata una grande offesa, anche nei confronti dei reali, così decise di regalarli alla servitù.
In questo modo pensò di liberarsi per sempre di questa persona alquanto fastidiosa…così pensò lei…

Un giorno come tanti, in cui stava ancora nel suo ufficio finendo di lavorare, qualcuno bussò alla porta.
"Avanti". Disse, senza alzare neanche la testa dalla scrivania su cui stava finendo di firmare alcuni dispacci.
La persona invitata entrò, richiudendo subito la porta.
Quando Oscar sollevò lo sguardo, rimase per un attimo pietrificata quando vide chi era, tutto si sarebbe aspettato, tranne ritrovarsi lui davanti che la guardava sorridendo.
"Spero di non disturbarvi, madamigella!".
Ora Oscar si trovava faccia a faccia con il suo peggiore incubo!
"Duca…non avrei mai immaginato di trovarvi qui…a cosa debbo la vostra visita?".
Disse cercando di non lasciar trasparire il suo disagio.
"Madamigella…io vi dovrei parlare di una questione urgente, ma non mi sembra questo il posto adatto, se ancora non avete finito vi posso aspettare fuori, potremmo parlarne sulla strada del ritorno…se per voi va bene".
Oscar si sentì in trappola, quell’uomo non le piaceva per niente, ma dovette dare comunque il suo assenso.
Terminò il lavoro o meglio mise solo ordine sulla scrivania e uscì a malincuore dal suo ufficio.
I suoi passi erano lenti e misurati, ogni centimetro l'avvicinava a quell’uomo.
Lungo il corridoio incrociò André, che come la vide le fece il saluto militare, ma Oscar, immersa nei suoi pensieri non si accorse nemmeno di lui.
André un po' preoccupato, la chiamò: 
"Oscar?".
Riemersa dal suo soliloquio mentale, finalmente si accorse di lui.
"André…sei tu? Non ti avevo nemmeno visto!".
"Me ne sono accorto! Ti vedo pensierosa, c'è qualcosa che non va?".

Oscar con un'aria cupa gli rispose:
"André…c'è tutto che non va!",fece un sospiro, quasi di rassegnazione.
" Oscar…spiegati! Puoi dirmi tutto lo sai!".
"C'è una persona fuori nel cortile che…mi sta aspettando per parlarmi".
"E chi è Oscar?".

Poi come un lampo si fece largo un'idea nella sua testa, che lo spinse a formularle una domanda:
" E'…lui…vero? Il Duca De Plessis-Bellierre!?".
"Si...André, è lui!".
"Non posso crederci...e cosa vuole ancora da te?".
"Non lo so...ha detto che vuole parlarmi di una questione urgente!".
"Vuoi che venga con te?".
"No...André, è meglio di no, poi...adesso non è il tuo turno?":
"Si...accidenti! Me n'ero scordato! Comunque...se hai bisogno, io sono qui...va bene?":

Oscar gli fece un sorriso di gratitudine e gli disse:
"Non ti preoccupare...poi, lo sai...io so badare a me stessa!".
Detto questo e sentendosi un po' più sollevata, gli voltò le spalle e si avviò verso il cortile con un passo lungo e deciso.
André l'osservava molto preoccupato, però sapeva che la sua Oscar, se la sarebbe cavata, così anche lui si avviò preparandosi per il turno di guardia.
Intanto Oscar era arrivata nel cortile, vide il Duca che teneva le redini di due cavalli e uno di questi era il suo.
"Duca...non vi dovevate disturbare a prendere il mio cavallo!".
"Oh! Madamigella...non preoccupatevi, ho pensato che così facendo avremmo fatto prima!".

Montarono entrambi a cavallo e percorsero la strada verso Versailles.
Finchè non lasciarono Parigi alle spalle nessuno dei due proferì parola, quindi, abbastanza lontani e nessuno per strada fu proprio il Duca a parlare:
"Bene Madamigella...forse avrete capito perché sono qui?".
Oscar, che fino a quel momento era stata a testa bassa, persa nei suoi pensieri, alzò la testa perplessa e disse semplicemente: "No!".
Il Duca allora continuò la sua conversazione: "Spero che almeno i regali che vi ho inviato siano stati di vostro gradimento!".
"Non so...non li ho nemmeno visti!".

Fu la pronta risposta di Oscar.
Il Duca per niente perplesso, continuò: "Vi ho inviato dei fiori, non li avete ricevuti?".
"No".
"E...gli abiti che ho fatto confezionare apposta per voi?".
"No".
 
Andarono avanti per un bel po', il Duca ad elencare i tanti regali che le aveva inviato, ed Oscar a rispondergli sempre no!
Alla fine, il Duca esausto disse ad Oscar: " Scusatemi Madamigella, ma...non vi stancate a dirmi sempre di no?".
La pronta, rassegnata, ed anche un po' divertita risposta di Oscar fu: 
"No!" [1] .
Con molta arguzia, Oscar stava praticando ciò che le aveva consigliato André, cioè: cercare di far capire al Duca, ciò che ancora non aveva capito, praticamente che lei non era per niente interessata a lui!
Al Duca ci volle un bel po' per riprendersi da quel dialogo alquanto strano.
Trascorsero alcuni minuti, il passo dei cavalli era lento, il sole era quasi del tutto tramontato e nessuno dei due parlava.
Oscar se ne stava con il volto abbassato sperando che tutto finisse in fretta, il Duca stava meditando le prossime parole da dire e di tanto in tanto la fissava senza farsene accorgere.
Parigi era ormai lontana, Versailles era vicina, ed Oscar incominciava a prendere un po' di fiato, si sentiva quasi al sicuro fino a quando, interrompendo quel silenzio,  il Duca prese la parola.
"Certo che non mi rendete per niente le cose facili”.
“Cosa intendete?”Rispose Oscar.
“Allora…Madamigella, che pensereste o cosa fareste se d'improvviso vostro padre venisse arrestato per alto tradimento o qualcosa del genere?".
Oscar frenò d'improvviso il cavallo, era sconvolta, non capiva il senso di quella domanda.
"Duca…che cosa intendete??!! Spiegatevi meglio!!!!".
Il tono di voce era arrabbiato e alquanto sconvolto.
Il Duca fermandosi anch'egli con il cavallo le disse:
"Allora…mia cara, mettiamola così, se voi non farete una cosa per me, vostro padre verrà arrestato!"[2] .
Oscar, continuava a non capire, era così frastornata da quelle parole.
Il Duca scese da cavallo e le porse la mano per invitarla a scendere.
Oscar era più confusa che mai, cosa mai poteva volere, si domandava.
Scese da cavallo, ora erano uno di fronte all'altra.
Oscar, distogliendo un po' lo sguardo gli disse:
"E cosa vorreste da me?".
La sua voce era appena percettibile.
Il Duca con un sorrisetto le disse:
" Vediamo un po'…cosa ne direste di diventare mia moglie?". 
"Che…cosa?".

Rispose Oscar, guardandolo negli occhi e con una voce che lasciava trasparire tutta la sua rabbia.
"Sì…sarebbe ora che vi decidiate a dirmi di sì!".
"No…io non voglio sposarmi, e poi…voi non potete far arrestare mio padre, questo è solo un vile ricatto!".
"Oh! Sì che posso mia cara, non dimenticate che io sono il cugino del Re e posso farlo, e poi pensate alla vergogna che cadrebbe sulla vostra famiglia, nessuno più vorrebbe avere a che fare con la famiglia Jarjayes!”
Poi, sprezzante, aggiunse: “Nessuno, darebbe lavoro alla figlia di un traditore!".
Oscar si sentì ferita da quelle parole e disse:
"Ma non vi crederebbe nessuno, perché io andrò a raccontare tutto, che questo è solo un volgarissimo ricatto!".
"Fate pure…sarebbe la mia parola contro la vostra, non avete niente, nemmeno una prova che attesti ciò, quindi a chi pensate che crederanno?".
"No. Non ci credo, questo è solo un brutto incubo!".
"Per me invece è solo un bellissimo sogno che si avvera, non potete neanche immaginare quanto io vi desideri, e sono disposto a fare qualunque cosa per avervi, anche con il ricatto sì!

Del resto siete voi che mi avete portato fino a questo punto, ma resto pur sempre un gentil'uomo, perché io vi voglio sì, ma fino al matrimonio non vi toccherei, mentre adesso sarebbe così facile approfittare di voi, qui intorno non c'è nessuno, ci siamo solo noi, e se provaste a gridare o a chiedere aiuto nessuno potrebbe sentirvi!".
A quelle parole Oscar rabbrividì, perché guardandosi intorno si accorse che era vero, erano soli, ma lei avrebbe venduto cara la pelle, non si sarebbe di certo arresa a lui.
"Il Duca si avvicinò di più a lei, e le disse:
"Allora…vi do un po' di tempo per decidere, vi consiglio di pensarci bene, ma soprattutto di non dire niente a nessuno, altrimenti chi ne avrà a soffrire in tutta questa storia sarà proprio vostro padre.
Sono sicuro che prenderete la decisione più giusta, senza far soffrire nessuno".

Detto questo si scostò da Oscar e montò sul suo cavallo, ma prima di andare disse:
"Sarò io a farmi vedere fra qualche giorno, e per allora voglio una risposta!".
Detto questo spronò il cavallo al galoppo ed andò via lasciando una Oscar interdetta.
Era rimasta lì impalata per un bel po', cercando di relazionare nella sua mente tutto ciò che le aveva detto il Duca.
D'improvviso sentì dentro di lei un senso di vuoto e poi freddo, tanto freddo!
Montò sul cavallo e lo spronò a gran velocità verso casa. Intorno si era fatto tutto buio tanto da non riuscire più a distinguere niente, perché la notte era ormai calata e le lacrime scendevano da sole impedendole di vedere la strada.
 
Era nel suo letto avvolta dalle coperte e stretta forte al cuscino. La stanza era avvolta dal buio, con le tende alle finestre chiuse, non sapeva nemmeno se fosse giorno o notte.
Nel silenzio che vi regnava, era facile udire i singhiozzi, prodotti dal pianto e lamenti dalla rabbia, che incessantemente non smettevano dalla sera prima.
In casa chi se ne preoccupò di più fu Nanny, dato che, aveva dato ordini che nessuno la disturbasse, non toccò neanche cibo, non aveva mai visto la sua bambina ridotta così.
Il padre e la madre come al solito non erano in casa e quindi non si accorsero di nulla.

Il giorno seguente Oscar decise di reagire e di tornare al lavoro. Riuscì a mangiare qualcosa con gran sollievo di Nanny, quindi si preparò ed andò a prendere il cavallo nella stalla, quello stesso giorno sarebbe rientrato suo padre e lei non poteva farsi vedere in quello stato.
Si avviò verso Parigi e dentro di lei sperò che andando al lavoro, tenendo la mente occupata non avrebbe più pensato, ed era quello che voleva!
Arrivò in caserma e subito andò nel suo ufficio, sulla scrivania c'erano tante carte da firmare, tutto il lavoro arretrato.
Si disse: "E' meglio così, avrò qualcosa da fare almeno!".
Erano passate poche ore dal suo rientro in caserma, nessuno era andato a disturbarla, aveva quasi finito di firmare tutte le carte ed era un po' stanca.
Si alzò un po' e si mise a guardare fuori dalla finestra, tutto era calmo, tutti i soldati erano al loro posto, sembrava quasi un tacito accordo stipulato in silenzio.
Eppure ad Oscar sembrava strano, quei soldati erano sempre così irruenti.
Un pensiero le si delineò nella mente, ed un sorrisetto le spuntò sulle labbra: "Che avessero messo la testa a posto?…No, non può essere!".
In quel momento bussarono alla porta, ed Oscar sussultò: "Che fosse…no…". Fu il suo pensiero improvviso.
"A…avanti!".
Prese un sospiro profondo, il cuore le si era fermato per un istante dalla tensione forte.
La porta si aprì ed Oscar adesso fece un sospiro di sollievo quando vide che era André.
André entrò e fece il saluto militare mettendosi sull'attenti.
"Dimmi André, cosa c'é?".
"Ecco…Oscar, io volevo sapere se stavi bene…ero molto preoccupato per te, specialmente dopo che te ne eri andata da qui con il Duca…mica è stato per colpa sua che ti sei sentita male?".

Oscar, rimase molto colpita da quelle parole, il desiderio di raccontargli tutto era forte, ma lei non poteva e così decise di mentirgli.
"No, André…semplicemente non mi sono sentita bene, un'influenza che mi ha tenuta a letto per un giorno, non ti devi preoccupare…adesso va tutto bene…credimi!".
André non sapeva se crederle o meno, la sentiva diversa, c'era qualcosa che ella gli nascondeva, ma non voleva e non poteva insistere così le disse:
"Sono felice di questo Oscar, adesso con il tuo permesso vado!".
"Certo…vai André!".

Così André andò via ed Oscar, ritrovatasi sola in quella stanza, il pensiero di quell'uomo le riaffiorò forte nella mente e non potè far a meno di provare tanta rabbia.
Quella giornata terminò ed Oscar stava ritornando a casa, quanti pensieri, dubbi ed angosce la tormentavano.
Arrivò a casa, il padre era rientrato ed aveva chiesto di lei, così Oscar bussò alla porta del suo studio.
"Padre, sono io, posso entrare?".
"Sì entra!".

Così entrò e richiuse la porta dietro di lei.
"Siediti Oscar…è tanto tempo che non facciamo una chiacchierata io e te, io sempre impegnato con il mio lavoro e tu con il tuo…non riusciamo mai ad incontrarci!".
"Sì…è vero padre!".
"Allora…che mi racconti? Va tutto bene con i tuoi uomini, hanno finalmente accettato il fatto di essere comandati da te?".
"Sì, padre…all'inizio è stata molto dura, ci sono stati alcuni malintesi non solo con me, anche con André 
[3] , erano molto diffidenti, ma adesso almeno si fidano del loro comandante!".
"Ne sono felice per te!".
"Vi ringrazio padre!
Adesso…raccontatemi di voi…come va il lavoro?".
"Oscar…non ti nascondo che ultimamente, tutti gli spostamenti che ho fatto con il mio reggimento mi hanno stancato tanto!
Poi sono accadute alcune cose che mi hanno dato molto da pensare!".
"Quali cose padre?".
"Ecco…vedi Oscar, durante le nostre missioni sono accadute delle cose alquanto strane…sono spariti fucili, munizioni ed alcuni documenti molto importanti".
"Ma come è possibile padre?".
"Ho anche fatto fare delle perquisizioni negli accampamenti dei soldati, ma…niente, non è emerso nulla! Se dovesse succedere qualcosa, la responsabilità sarebbe solo mia e ciò mi spaventa un po'!".
"Cosa pensate che potrebbe succedere padre?".
"Se quei documenti finissero in mani sbagliate, la colpa cadrebbe su di me e…potrei affrontare il tribunale giudiziario, essere dichiarato colpevole, arrestato e…la nostra famiglia potrebbe cadere in rovina, il nostro onore perso! Oh! Non ci voglio neanche pensare!".
"Padre…non preoccupatevi…vedrete che non accadrà nulla!".
"Lo spero Oscar…lo spero!".

Oscar aveva visto per la prima volta il padre così avvilito e incominciò ad affiorarle nella mente il terribile pensiero che la causa di tutto fosse proprio il Duca De Plessis-Bellierre. 
Purtroppo, dentro di lei, incominciò a delineare la decisione da prendere, un senso di nausea provava verso quell'uomo, era la rovina della sua vita!
Trascorsero altri tre giorni, in totale erano cinque, Oscar sentiva sempre di più salire l'angoscia dentro di lei al solo pensiero di dover rincontrare quell'uomo.
Seduta sulla sedia del suo ufficio, le braccia conserte appoggiate alla scrivania, busto eretto e gambe rilasciate, era immersa nei mille pensieri che la stavano portando alla disperazione. Era confusa, tanto confusa.
Avrebbe voluto fuggire, ma per dove? Si chiedeva, e poi il problema non sarebbe cambiato, suo padre sarebbe stato ugualmente arrestato, la disgrazia sarebbe caduta lo stesso sulla sua famiglia. 
Dal tanto dolore che aveva dentro formulò ad alta voce:
"Ma io non voglio sposare quell'uomo!!!! No, non voglio!!!!!".
D'improvviso qualcuno bussò alla porta, Oscar sussultò, si ricompose immediatamente, sperando che nessuno si accorgesse di questa sua debolezza.
"Avanti!".
Disse.
La persona invitata ad entrare entrò facendo il saluto militare e disse:
"Buongiorno comandante, spero di non avervi disturbato!".
"No, Alain dimmi cosa c'è?".
"Ecco comandante è appena arrivato un messaggero chiedendomi di farvi avere questa lettera e che era molto urgente!".

Detto questo Alain le porse la lettera.
Oscar la prese e disse:
"Ti ringrazio Alain…puoi andare adesso".
"Si comandante!".

Detto questo salutò militarmente Oscar, aprì la porta ed andò via.
Oscar aveva fra le mani quella lettera e vide che non c'era il mittente. Pensò si trattasse di ordini militari, dato che l'uomo, che l'aveva consegnata ad Alain, aveva detto che era urgente. Così l'aprì e con suo grande stupore lesse le poche righe che conteneva:

Vi aspetto domani sera dopo il vostro lavoro,
allo stesso posto dove ci siamo lasciati l'ultima volta!
Spero con la vostra decisione.
J. De Plessis-Bellierre

Duca J. De Plessis-Bellierre. Disegno digitale realizzato con il mio cellulare Samsung Galaxy Note20 Ultra 5G
Duca J. De Plessis-Bellierre. Disegno digitale realizzato con il mio cellulare Samsung Galaxy Note20 Ultra 5G
  
NOTE 

[1] Dialogo preso più o meno da una delle puntate (di cui non rammento né il titolo, nè la puntata e né il dialogo per intero! Praticamente non so nulla! ^__^) del film-romanzo "Angelica".


[2] Lo so che ho trovato una scusa banalissima, ma non sono riuscita a pensare altro! 

[3] Mi riferisco a quando André creduto una spia, venne pestato da alcuni soldati.
continua...
 
 
NOTA DELL’AUTORE:
Mi scuso tantissimo per avervi fatto attendere così tanto, ma fra lo studio, la Laurea ed il lavoro da insegnante pendolare (Caserta-Roma, Roma-Caserta tutti i giorni), non ho avuto proprio tempo  per aggiornare, ora che sono in vacanza, cercherò di essere più veloce per i prossimi aggiornamenti.

 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: Charlie_Carla