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Autore: Giorgiaaisha    21/07/2022    3 recensioni
Poggio le mani sulla porta a vetri e mi avvicino con la testa per guardare meglio dentro.
Strano, le luci sono accese e vedo delle persone che girano per il negozio.
Qualcuno si accorge di me e chiedo:
" È chiuso?"
Non ricevo risposta ma uno sguardo interrogativo.
Mia sorella intanto si è appoggiata di schiena al riparo dalla pioggia e sta tentando di strizzare i suoi capelli.
Riprovo.
"È chiuso?"
Ora mi guardano tutti perplessi.
Mi giro verso mia sorella e le dico:
"Ma sono scemi?"
Lei alza le spalle e continua a sistemarsi i capelli.
Busso e ripeto alzando un po' di più il tono della voce.
Finalmente vedo una ragazza nascosta dietro a un abito che timidamente mi fa cenno con il dito verso destra.
Giro lo sguardo e i miei occhi si incrociano con quelli di un bel ragazzo orientale.
Voleva indicarmi lui?
Lo guardo con aria perplessa e lui mi sorride.
"Credo che la ragazza ti stesse indicando l'entrata. Quella porta è chiusa, ma qui è aperta, vedi?"
Mi giro e vedo che il tipo ha perfettamente ragione. La porta è del tutto spalancata.
Che gran figura di merda!
Non lo voglio più il cappellino.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tsubasa Ozora/Holly
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ieri sera non sono riuscito a parlare con lei. Una buonanotte veloce e un bacio strappato.Era strana, sembrava quasi volesse evitarmi. 
Esco in balcone nella speranza di incontrarla e la vedo immersa nei suoi pensieri, è nel suo mondo.
La cingo da dietro dandole un bacio sul collo.

"Buongiorno Amazonas."
"Buongiorno." Dice flebilmente.
"Dove eri?"

Si gira e mi guarda perplessa.

"Sono sempre stata qui!"
"No. Intendevo dove eri con la mente."
"Non saprei. Ho lasciato i miei pensieri al mare e la mia mente al sole. Per oggi non voglio pensare. Se ne prenderanno cura loro."
"Mi sei mancata ieri."

Non risponde. La stringo più a me come se da un momento all'altro potesse sfuggirmi, scivolare via dalle mie braccia. Sento la sua pelle fondersi con la mia, il suo calore mi infuoca il cuore che inizia la sua folle corsa. Si scosta leggermente i capelli dal collo e questo semplice gesto basta a mandarmi in tilt. Ha un buon profumo. L'ho già detto che mi fa impazzire?
Probabilmente si. Sto diventando un rammolito sdolcinato, più di quanto già non lo fossi.
"Anche tu. Tsubasa oggi non voglio pensare ai nostri problemi. Ma una cosa devo chiedertela. Chi andrà a prenderla all'aereoporto?"

Cavolo. A questo non avevo proprio pensato. Annaspo vistosamente. Non so che dire. So solo che arriverà alle 19 di questa sera e che l'aereoporto è abbastanza vicino.

"Non ci avevi pensato, vero?"
"No. Ma vedrai che qualcuno ci andrà. Potrei chiedere a Yukari e Ryo!"
"Ok."

Decidiamo di andare in spiaggia tutti insieme e spero di trovare il modo di stare un pò con lei.
Non riesco a toglierle lo sguardo di dosso, si sta spogliando e io sembro un maniaco.
Toglie il vestitino e indossa un costume giallo all'apparenza molto sobrio, si gira e una stillettata arriva dritta al mio cuore. La mutanda è brasiliana e per quel che Genzo ne dica ha un sedere da far paura e sicuramente non sono l'unico ad averlo notato.
Guardo il portiere, il suo sguardo passa dal sedere, ai fianchi, al seno, al viso. 
Mi accosto al suo orecchio e gli sussurro:

"Hai finito di sbavare sulla mia ragazza?"
"Non sto sbavando, mi ci è cascato l'occhio, quel costume... non li dovrebbero vendere certi modelli! Tsubasa puoi stare tranquillo con me."
"Lo spero!" E mi allontano.

Taro apre il suo zaino e tira fuori una palla, diversi racchettoni e una pallina da tennis.

"A che giochiamo?" Urla felice.
"A calcio", gli rispondiamo in coro.

Le ragazze si avvicinano e insistono per unirsi a noi.

"Bene volete squadre miste o preferite fare maschi contro femmine?" Chiede Kojiro.
"Ma sei forse impazzito Hyuga? Siete tutti campioni, che speranze avremmo noi?" Risponde Aline.
"Aline ha ragione, facciamole miste." Affermo.

Ci dividiamo in due squadre da 7.
In una ci siamo: io, Matsuyama, Genzo, Castro, Yukari, Yayoi e Maki.
Nell'altra: Hyuga, Misaki, Misugi, Ishizaki, Jo, Faby e Aline.

Abbiamo deciso di dividere le coppie per rendere le cose più interessanti e di non usare un portiere fisso, anche perché con Wakabayashi non ci sarebbe storia. Insomma nessun ruolo. 
Improvvisiamo due porte con dei sassi e iniziamo a giocare.
Le ragazze si impegnano e noi cerchiamo di non strafare per farle divertire. Jo ruba la palla a Yukari e scatta, le vado incontro per metterla un pò in difficoltà, ma solo per finta, ovviamente non ho nessuna intenzione di rubarle la palla.

"Dove credi di andare con quella palla Amazonas!"
"A fare goal, che domande!"
"Pensi di riuscirci?"
" Vedremo!"

Gioca un pò con la palla in maniera davvero goffa. Trattengo una risata per non offenderla e continuo a far finta di non riuscire a rubargliela ma allo stesso tempo non la faccio avanzare.
Le si gira di schiena e indietreggia verso di me palla al piede. Spalma il suo corpo sul mio muovendosi come in una danza sensuale. Abbasso lo sguardo, grosso errore che mi costerà caro. La vedo. Bella in costume con il suo corpo perfetto sul mio. Mi pietrifico e lei mi sorpassa correndo in porta e urlando: " ho dribblato il capitano!"
Se avessi avuto lei come avversario in una partita vera, sarei stato fottuto. Avrei militato in B per sempre.
Mi giro e la vedo a un soffio dalla porta, ma Genzo le si para davanti.

"Dove credi di andare ragazzina!"
"Sorpasserò anche te!"
"Non credo, io non mi faccio ammaliare come il capitano!"

Le ruba la palla e corre via neanche troppo veloce, tanto che lei riesce a raggiungerlo e gli salta sulle spalle avvighiandosi a lui come un koala.

"Preso! Faby, Aline venite! Presto! Aiutatemi a buttarlo giù!"
In men che non si dica si gettano tutte e due sulle spalle del portiere che si lamenta trasportandole senza alcuna difficoltà.
Ishizaki urla correndo verso di loro:

"Ammucchiataaaa!" E incita Hyuga, Misaki e Misugi a fare lo stesso.
Scattano tutti e iniziano a rincorrere l'sggk che scappa a gran velocità urlando:
"Siete pazzi! Mi farete male! Sapete quanto valgono queste mani?"
Ma correre non gli serve a nulla, ormai l'hanno raggiunto e si gettano su di lui atterrandolo con tutte le ragazze addosso.
Cavolo. Si faranno male.
Inizio a correre nella loro direzione, pregando che non si siano fatti nulla.
Nella caduta Jo è finita sotto Genzo e io già inizio a sudare freddo, ma quando mi avvicino vedo che lui ha fatto forza sulle braccia rimanendo sollevato quel tanto che basta per non schiacciarla. La guarda fisso negli occhi e lei gli sussurra un grazie sincero. Decido di toglierla da quella situazione e sposto malamente il portiere tendendo la mano verso di lei che l'accetta, non prima però di avermi lanciato un'occhiataccia, probabilmente per il modo poco delicato con cui ho scostato il mio AMICO.
Continuiamo a giocare per un altro pò, ci facciamo un bagno e poi ci sdraiamo al sole chiacchierando serenamente.
Decido di lanciare la bomba e chiedere a Ryo e Yukari di andare a prendere Sanae.

"Ryo potresti andare tu a prendere Sanae più tardi? Arriva alle 19."
"Si, certo. Nessun problema." Risponde Yukari al suo posto e poi guarda la mia fidanzata con aria compassionevole.

Mi volto anche io verso di lei che mi dona un sorriso dolcissimo, il primo di oggi.

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Sono stesa al sole e mi godo questa bellissim giornata di spiaggia. Sono stanca, giocare a pallone mi tramortisce.
Ma che succede? Si è per caso fatto buio tutto insieme?
Apro gli occhi e vedo l'oggetto dei miei desideri davanti a me.

"Ti va di fare un bagno insieme?" Mi chiede.

Oggi voglio godermi la giornata con lui, visto che stasera so già che il mio umore cambierà drasticamente.
Accetto e mano nella mano ci avviciniamo all'acqua, che come previsto è gelida.
Si mette di fronte a me e mi invita a seguirlo. 
Indossa un calzoncino verde lime e il suo fisico è da mozzare il fiato. E' semplicemente perfetto. I suoi muscoli sono ben delineati e l'addome... oh mamma! L'addome è davvero wow. 
Mi chiedo uno così come faccia a vedere me bellissima. Sarà abituato a ben altro.

"Ho qualcosa che non va?"

Si. Sei troppo bello. Mi distrai. 

"Ehm no. L'acqua è fredda."

Non è del tutto falso in fin dei conti.
Entriamo e io mi irrigidisco. Inizio a bagnarmi lentamente con la mano il corpo. Tanto per abituarmi alla temperatura gelida, ma sembra non funzionare. Ma come ho fatto ieri a buttarmi senza sentire freddo? Dovevo essere proprio sconvolta.
Eh già!
Tsubasa si scosta leggermente e si tuffa e quando riemerge per poco non rischio un infarto.
Dovrebbe essere illegale permettergli di uscire così sensualmente dall'acqua. Mica posso rischiare il collasso ogni volta che si viene in spiaggia! Ecco che la mia parte perversa torna alla carica. Meglio guardare il mare.

"Ora tocca a te!"

Cosa? Fare la sirena? No, grazie!

"E' troppo fredda. Non ci riesco."
"Ti aiuto io."

Si avvicina e in due secondi si spalma addosso a me abbracciandomi e... bagnandomi.

"Sei ghiacciato!" Dannazione è riuscito a rovinare il momento.

Mi avvolge con le braccia e aspetta quel tanto che serve per abituarmi alla sua temperatura da morto e poi mi tira giù con lui.
Cavolo. Io lo uccido.

"Ma sei matto! Ho rischiato l'ibernazione!"
"Esagerata! Dai ora vieni con me!"

Abbracciandomi mi trasporta al largo. Si ferma e mi guarda.

"Io ti amo."

No. Non ora. 

"Ti prego non dirlo. Non ora."
"Ma esplode nel mio cuore. Non posso tacere."

Rimango in silenzio. Non so davvero che rispondere.
Lui mi sorride. Perché lo fa? Io non ho neanche contraccambiato.
Le sue mani scorrono sulla mia schiena e all'improvviso annulla quella poca distanza che separava le nostre labbra.
Mi bacia con passione e posso leggere tutto l'amore che custodisce nel cuore. Ti prego non mi ferire Tsubasa. Non farlo.
Cingo le gambe intorno al suo addome, serrandole dietro la schiena. Un piccolo gemito che sa di desiderio esce dalla sua bocca. Le sue carezze si fanno più intense e io non riesco a frenare le mie mani, che percorrono tutta la schiena, poi il torace e l'addome, soffermandomi sui suoi pettorali possenti e sui suoi addominali scolpiti. 
I suoi baci scendono dalle labbra al collo, lasciando scie roventi che vibrano sotto la mia pelle, fin dentro l'anima.
Ti amo. Ti amo anche io Tsubasa.
Lo urlo forte nella mia testa e nel mio cuore, ma all'esterno tutto tace. Non ci riesco.
Con le dita mi sfiora l'elastico del costume insinuandosi in zone proibite, almeno per ora.
Mi blocco. Non voglio che accada ora. Voglio che succeda quando il suo amore è certo, quando sono sicura di essere io l'unica per lui.

"Fermati. Fermati Tsubasa."

Immediatamente si arresta.

"Perdonami. Non volevo essere precipitoso."
"No. Non è questo è che vorrei far passare questa settimana, prima di... insomma mi hai capita!"
"S-sì. Credo di si."

Lo bacio con passione per fargli sentire tutta la forza del mio amore, anche se non gliel'ho detto. Come se in qualche modo, così facendo potessi legarlo a me per sempre. 
Il filo rosso del destino sarà davvero annodato ai nostri mignoli?
Senza pensarci mi guardo il dito e lui se ne accorge.

"Ti sei fatta male al dito?"
"No. Avrei voluto saper vedere oltre il mondo materiale."
"Non ti capisco."
" Non fa niente, usciamo che inizio ad avere freddo."


Ci siamo sono le 19.30, dovrebbero arrivare a momenti.
Spero che Genzo torni in fretta vorrei averlo qui quando i loro occhi si incontreranno di nuovo.
Mia sorella mi fissa preoccupata e mi fa cenno di seguirla nel padio.
Proprio ora che sta arrivando LEI? Non poteva aspettare stasera a letto per parlarmi?

"Jo come va?"
" Mi sembra di essere dal dentista. Ho una gran paura di una reazione che non vorrei vedere da parte di Tsubasa."
"Stai tranquilla lui ti ama."

Ne sono convinti tutti. Tutti tranne me, e forse lui.

"Beh. Speriamo. Ora voglio tornare di là, ma non pensare di sfuggirmi, ho visto che tra te e Matsuyama è successo qualcosa e stavolta non la passi liscia, dovrai raccontarmi tutto!"

Arrossisce e sorridendo mi fa cenno di si con la testa, poi mi abbraccia e torniamo in sala.
Nello stesso momento in cui mi siedo sulla poltrona, posizionata poco più avanti di Tsubasa, quasi di fronte a lui ma leggermente inclinata così da permettermi di vedere sia la sua reazione che quella di lei, la porta si apre.
Fa che sia Genzo. Fa che sia Genzo.

"Ragazzi siamo arrivati."

E' Ryo. Cavolo ci siamo. 
I primi ad entrare sono lui e Yukari. Questi pochi secondi sembrano un'eternità e il mio cuore galoppa fuori controllo.
Ti prego fa che non abbia reazioni strane.
Eccola. Bella, davvero bella. Giro gli occhi per scrutare Tsubasa ma è impassibile, il suo sguardo non trasmette nulla.
Menomale. So che è una cosa da poco, ma mi accontento.
Mi giro verso di lei. Lo guarda e sorride, di quei sorrisi che dedichi solo alle persone davvero speciali. Lo sapevo lei lo ama.
Mi giro verso di lui. Le sorride, un sorriso semplice, normale. Evviva. L'avrei strozzato altrimenti.

Non saluta nessuno e la prima cosa che fa è correre verso di lui e gettarsi tra le sue braccia, seduta sulle sue gambe.
Non respiro più. 
Ma che cavolo fa!
Sento lo sguardo di tutti su di me. 


"Ehm Sanae. Scusami, non mi sembra il caso."
"Ah. Si, scusami. Era talmente tanto che non ti vedevo che non sono riuscita a trattenermi."

Yayoi cerca di rimediare prendendo la sua amica per un braccio e trascinandola via da Tsubasa con la scusa di abbracciarla.
So che l'ha fatto per me perché mentre lo fa mi guarda sorridendo e io non posso fare altro che sorriderle a mia volta grata.
Almeno lui le ha detto di togliersi, o quasi. Per ora posso accontentarmi.
Inizia a salutare le sue amiche e i ragazzi della squadra felice. A me tanto triste non sembra, ma potrebbe essere solo la felicità del momento dovuta a questa reunion.
Salutati tutti si dedica a noi, i non giapponesi.

"Ciao. Io sono Sanae è un piacere conoscervi."

La vedo guardare noi ragazze una per una. Sono certa stia cercando di capire chi tra noi è la fidanzata del capitano.

"Piacere. Io sono Aline e sono la ragazza di questo bel ragazzone qui dietro!" Fuori una.
Castro alza la mano e  dice:

"Eccomi! Sono Castro, piacere mio."
 E mi guarda.
Lei intuisce qualcosa e si volta verso di me, ma mia sorella si intromette.

"Ciao. Io sono Faby." 

Tocca a me, mi guarda ma io non proferisco parola.
Devo fare qualcosa ma mi sento completamente paralizzata.
Chiudo gli occhi e raccolgo tutte le mie forze.
"Ciao. Io sono Jo!"
E lo guardo. Mi sta fissando e con gli occhi, intuisco i suoi pensieri, mi sta chiedendo scusa per ciò che sto vivendo. 
Gli sorrido.

"Non ti preoccupare, ancora riesco a reggere. Ti prego non fare niente di stupido!"
"Non lo farò!"


I nostri cuori si parlano e noi sentiamo bene il rumore che fanno.

Riporto la mia attenzione su Sanae che passa dal guardare me al guardare lui. Ha capito.
Si gira verso il capitano e fa:

"Tsubasa vorrei rinfrescarmi un pò dove posso lasciare le valigie?"

Rimane perplesso. Già dove dormirà? Non aveva pensato neanche a questo.
Lei come  a capire ciò che sta passando per la mente del mio fidanzato gli dice:

"Non dirmelo, non hai pensato a dove farmi dormire!"
"I-io ecco... non ci ho pensato." E si gratta la nuca sorridendo.
"Non fa niente dormirò su questo magnifico divano letto. Mostrami solo dove posso farmi una doccia."
"Non se ne parla tu non dormirai qui. Possiamo d..."

Ma che cavaliere abbiamo tra noi penso immediatamente e quasi simultaneamente Taro lo interrompe.

"Sanae dormiremo io e Genzo qui. Puoi prendere la nostra camera."
"Dov'è che dovrei dormire io?"

Genzo è appena rientrato e io ne sono davvero, davvero felice.

"Non abbiamo pensato a dove far dormire Sanae e le ho ceduto la nostra camera." Prosegue Taro, ha proprio un cuore d'oro, ma qualcosa mi dice che sia intervenuto per non far fare una grande cavolata al suo amico e lo sguardo grato del capitano me lo conferma. Stupido!
"Che hai fatto tu? Non se ne parla!"
"Genzo Wakabayashi sei sempre il solito egocentrico!"

Lui le sorride e le stampa un bacio in guancia, poi si blocca e si irrigidisce, si volta e mi riserva un'occhiata carica di domande. Vuole sapere come sto. Gli sorrido e lui si rilassa.

"Ok. Dormiremo in salotto ma non lo faccio per te Anego!" Si avvicina e abbracciandomi mi sussurra: "lo faccio per te. Lo sguardo di Misaki mi ha fatto capire che il nostro capitano stava per fare un enorme cavolata!"
Lo abbraccio e lo ringrazio. Si stanno tutti attivando per proteggerci e lo apprezzo davvero tanto.

"Tsubasa puoi mostrarmi la camera?" 

Ed eccola che riparte. Poteva chiederlo a una delle sue amiche o a Taro e Genzo visto che la camera a tutti gli effetti è la loro.

"Ok. Vieni." Risponde lui. 

Le prende le valigie e si dirige verso le scale.

"Aspetta ti accompagnamo anche noi, abbiamo così tante cose da dirci!" Maki le corre dietro seguita da Yayoi e Yukari.

Salvata in calcio d'angolo. 


"Stasera propongo ristorante in spiaggia, che ho già prenotato, e poi..." Genzo ci passa un volantino coloratissimo. "... falò  e muscia, si balla e si beve, per chi non guida."

Menomale che c'è lui che tira fuori queste idee altrimenti una serata a casa non l'avrei retta!
Tutti d'accordo ci prepariamo.

"Jo!"

Aline si intrufola nella nostra camera e mi dice:

"Che ti metti stasera?"
" Non saprei perché?"
"Devi essere da urlo. Ci sta chiaramente provando e noi non siamo amiche sue ma tue quindi: tira fuori gli artigli bella mia!"

Aline è terribile, ma prima di pensare a cosa mettermi devo assolutamente parlare con Faby.

"Mi affido a voi, ma prima... Faby siamo tutte orecchie!"

Aline sfodera un bellissimo sorriso, butta sul letto la miriade di vestiti che si è portata dietro e si siede battendo le mani felice.

"Io e Matsu siamo stati parecchio insieme ultimamente. Inutile nascondervi che è scattata subito una scintilla tra noi. Abbiamo parlato tantissimo ed è un ragazzo con un cuore puro. Lui è semplice,umile e pieno d'amore. Mi ha detto che con me sta bene, che sente che tra noi c'è un legame profondo e io provo le stesse e identiche emozioni. Poi... mi ha baciata. E' stato bellissimo. Non pensavo si potessero sentire davvero le farfalle in pancia!"
"Wowowowowowow! Sono felicissima Faby. Ma quindi ora state insieme?" Chiede ALine saltellando sul letto.
"Non lo so, non abbiamo affrontato l'argomento e non intendo farlo ora. Si fermerà per altri 3 giorni da Tsubasa e poi dovrà ripartire. Abbiamo tempo."
"E dimmi dimmi fino a che punto vi siete spinti? Dillo alla tua amica brasiliana."
"Alla mia amica curiosa vorrai dire! Solo un bacio. E' un tipo molto rispettoso e davvero lo apprezzo! Deve essere una peculiarità giapponese anche con Tsubasa è stato uguale vero Jo?"
"Ehm si. Con la differenza che MATSU mi sembra meno ingenuo!"
"Speriamo!" Dice mia sorella incrociando le dita e scoppia a ridere.

Mi fa davvero piacere vederla così felice e spensierata. Meritano entrambi la felicità e spero con tutto il cuore si mettano insieme.

"Torniamo a te Jo! Che ti metti sorellona?"

Già, torniamo a me. 
Iniziano a farmi provare abiti su abiti. Alcuni sono davvero troppo troppo esagerati. Molto poco da me. 
Poi mi blocco.
Eccolo il mio abito. Mi piace terribilmente.
Bellissimo con scollo all'americana che da dietro il collo si incrocia passando sui seni, lasciando intravederne leggermente la parte in cui si incontrano centralmente e proseguendo sui fianchi,  con addome e schiena completamente scoperti. Un tubino verde scuro super elasticizzato e corto fino a metà coscia. Una meraviglia, ma...

"Forse però con un pò più di seno starebbe stato meglio!" Mi lamento. Dannate tettine. Non sono di quelle che si fanno venire gli scompensi ma cavolo in questa occasione mi sarebbero tornate utili.

"Ti sta benissimo anche così, ma se vogliamo mettere la ciliegina sulla torta guarda cos'ho!"

Aline tira fuori un reggiseno che non ha allacci, la destra e la sinistra non hanno nulla che le unisce, praticamente aderisce autonomamente al seno e posizionandolo correttamente da un effetto push up. Lei ha un seno molto simile al mio,ma vedo che si è attrezzata bene a differenza di me.

"Proviamo. Ma secondo me cambierà poco."
"Non lo uso quasi mai, ma con certi abiti è d'obbligo!"

Dopo diverse prove riesco a mettere correttamente il 'reggiseno non reggiseno' e provo di nuovo il tubino.

"Non fa miracoli ma cavolo se aiuta!"  Esterno felice. Non pensavo che potesse essere davvero utile.

"Bene ora passiamo al trucco!"
"Ragazze non esagerate vi prego!"

Aline e mia sorella iniziano la loro opera d'arte, così l'hanno definita e io le lascio fare.
Dopo 30 minuti e dico 30 minuti, hanno finito. Finalmente. Mi portano ad occhi chiusi davanti lo specchio e...

"Ammazza che figaccia che sono!"
"Questa è la tua serata baby!"
"Nessuno può mettere baby in un angolo!" Tanto per citare il mio film preferito.

Ridiamo felici e io sono davvero energica. Mi sento bella e sicura di me. Questa è una di quelle sere in cui una donna qualsiai decide di affrontare i mostri che la spaventano e inizia la sua battaglia personale, in cui si sente potente perché nella sua unicità brilla e niente o nessuno potrà fermarla o spegnere il suo bagliore.

"Ora sandalo nero e borsa nera, obbligatoriamente con tacco!"
"Era scontato sorellina!"

Si vestono anche loro  e sono altrettanto belle: mia sorella con un tubino senza spalle di un colore molto particolare ma davvero bello che esalta la sua abbronzatura, un arancio salmonato davvero top; Aline con un abito verde acqua simil trapezio ma con scollo profondo e una fascia stretta in vita da cui poi si apre un gonnellino moribido davvero molto carino. Le abbraccio perché con queste due pazze non sarò mai sola!
Toc Toc
Qualcuno bussa e spero vivamente non sia Tsubasa perché non voglio assolutamente mi veda in anticipo.

Sanae è arrivata e con lei anche la sensazione che sia ancora innamorata del suo bel capitano. Ma si può davvero ancora definire SUO? Le paure di Jo si materializzeranno e lei tornerà a far battere il cuore di Tsubasa? Quanto scompiglio porterà con se? Ne vedremo delle belle!!
Ringrazio sempre chi con una o più parole dedica un pezzetto del suo tempo per recensire questa storia e, ovviamente, ringrazio anche chi legge silenziosamente. Vi auguro un buon giovedì.
Alla prossima ;*
   
 
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