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Autore: Justice Gundam    22/07/2022    1 recensioni
Fin dagli inizi, la storia di Golarion è stata colma di tragedie, eventi drammatici e violenza. Questo mondo ha visto innumerevoli civiltà ascendere per poi crollare. Eserciti si sono scontrati in innumerevoli occasioni, e il sangue è stato sparso ovunque in tutto il globo. Ora, nell'Era dei Presagi Perduti, dopo la morte del dio Aroden, si snodano le vicende di coloro che scriveranno un nuovo capitolo nella tormentata storia di questo mondo...
Nella città portuale di Korvosa, la tensione e il malcontento hanno ormai raggiunto livelli insostenibili. Di fronte alla minaccia dell'anarchia, un gruppo di eroi esordienti si riunisce rispondendo al richiamo di una misteriosa sostenitrice. Strane magie e misteriose profezie li mettono sulle tracce di un nemico comune, un percorso che li trascina in una lotta per salvare la città dalla rovina.
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'Era dei Presagi Perduti'
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Pathfinder: L'Era dei Presagi Perduti 
Una fanfiction di Pathfinder scritta da: Justice Gundam 

 

Risposte alle recensioni!

Farkas - Grazie dei complimenti! Beh, immaginavo che una sala del trono meritasse una descrizione particolarmente suggestiva, soprattutto per un momento così importante! XD

Ho voluto usare la "V" maiuscola per dare l'idea del tono solenne e formale con cui i personaggi si rivolgono alla sovrana di Korvosa. E a questo proposito, per rispondere ad una tua domanda nella recensione del Capitolo 4, Ileosa è molto invisa alla popolazione di Korvosa perchè la vedono come una donna infida ed interessata che ha sposato il loro amato re soltanto per la posizione sociale e per poterne prendere il posto dopo la morte. Beh, vedremo se Ileosa si saprà dimostrare all'altezza del suo compito.

Come puoi vedere, gran parte della storia di Golarion riconduce agli Azlanti. E chissà, forse anche gli eventi di questa saga, almeno in parte...

Sì, confesso che ho un certo debole per i mezzorchi. Due di essi saranno i protagonisti di un'altra storia di questa saga.

Detto questo... a presto, e buona lettura!

 

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LIBRO 2 – LA MALEDIZIONE DEL TRONO CREMISI

Capitolo 6 - Tutta la Carne del Mondo

 

Krea sgranò gli occhi per la sorpresa mentre guardava il nuovo arrivato che si era appena presentato come il fratello di Verik Vancaskerkin, il sergente della guardia cittadina che stavano cercando. "C-come? Dite... dite sul serio, signore? Orik... Vancaskerkin? Siete il fratello del sergente Verik?"

"Heh... allora era vero. Il mio fratellino sta facendo carriera." rispose il corpulento mercenario. Si schiarì la voce, forse cercando di apparire un po' più accomodante a quei due giovani. "Comunque... sì, è proprio così. Sono il fratello maggiore di Verik Vancaskerkin, e sono da poco arrivato a Korvosa per fargli una visita. Ma a quanto sembra sono arrivato qui in un periodo un po'... difficile."

Rilo si mise a posto i vestiti e si riavviò i capelli con un gesto della mano. "Temo proprio di sì, signor Orik." affermò. "Pochi giorni fa, il nostro re Eodred II è morto... ed è appena salita al trono la regina consorte Ileosa, che purtroppo non è molto popolare tra la gente della nostra città."

Orik disse di sì con la testa. "Sì, avevo sentito dire che c'erano dei problemi." rispose. "Che il re non era in buone condizioni di salute, e che i korvosani si lamentavano della regina consorte. Ma non mi aspettavo che il vostro re venisse a mancare così all'improvviso. Immagino che adesso la guardia cittadina abbia la mani piene a cercare di arginare i disordini..."

"Purtroppo, temo che anche vostro fratello Verik sia parte di questi disordini..." disse Krea con un sospiro. Immaginava che non sarebbe stata una notizia gradita ad Orik, ma non vedeva l'utilità nel nascondergli la verità. "Ora, non sappiamo esattamente in che misura. Ma pare che anche il sergente Verik sia convinto che l'ascesa al trono di Ileosa significherà la rovina di Korvosa. E che abbia preso con sè un gruppo di soldati che come lui non vedono di buon occhio la nuova regina."

Rilo si schiarì la voce. "Ora... forse è un po' audace da parte mia, signor Orik, ma... pensa che sarebbe in grado di parlare con suo fratello?" chiese. "Forse, se riuscissimo a convincere il sergente Verik a cessare la sua ribellione... penso che sarebbe la conclusione migliore per tutti."

Orik corrugò la fronte e fissò i due fratelli con espressione dubbiosa. "Potrei anche darvi una mano, e penso che mio fratello sarebbe disposto ad ascoltarmi... ma questo cosa comporterà per Verik?" chiese.

"Non posso negare che Verik riceverà una sanzione per la sua diserzione." fu la risposta di Krea. "Però, dal momento che la situazione di Korvosa è quella che è, forse potremmo convincere il maresciallo Kroft ad essere un po' meno dura con vostro fratello. Per quello che sappiamo di lei, è una persona ragionevole... e credo che se Verik si consegnerà da solo e cercherà di rimediare alle sue azioni, potrebbe anche essergli accordato uno sconto di pena."

"Immagino che non si possa fare a meno... ma guarda te che situazione, vengo a Korvosa per trovare mio fratello, ed è lui questa volta a ficcarsi nei guai." rispose Orik con un sospiro. "Ma... va bene, posso darvi una mano a convincere Verik. Sono sicuro che mi ascolterà."

"La ringraziamo, signor Orik. Il suo aiuto sarà ricompensato." rispose Rilo con un mezzo sorriso. "Adesso... aspettiamo che arrivino i nostri compagni, e poi andremo a vedere di Verik. Qui attorno si trova un edificio che una volta ospitava una macelleria chiamata 'Tutta la Carne del Mondo'. E' lì che vostro fratello e gli altri disertori hanno stabilito la loro base operativa."

"Okay, ragazzi. Aspettiamo pure i vostri compagni." rispose Orik. "Detto questo... non serve essere tanto formali con me. Potete chiamarmi semplicemente Orik, per me non è un problema."

Krea si sentì un po' più tranquilla. Se non altro, quell'Orik dava l'impressione di essere un tipo abbastanza alla mano. "Va bene, Orik. Quand'è così, tu puoi chiamarci semplicemente Krea... e Rilo." indicò prima sè stessa, poi il fratello minore, che mosse una mano in un cordiale segno di saluto. "E per quanto riguarda i nostri compagni, dovrebbero essere qui tra poco... Hey, un momento! S-signor Kostur, che succede?" Fu in quel momento che la giovane magus notò il suo compagno di squadra, il mezzorco investigatore, che reggeva un uomo dall'aspetto trasandato, chiaramente ubriaco, aiutandolo a camminare senza inciampare.

"Un nostro compagno della guardia cittadina..." rispose il mezzorco con un sospiro rassegnato. "Quando ritornano i nostri compagni, gli diamo una mano a tornare a Cittadella Volshyenik a smaltire la sbornia."

Krea si portò una mano davanti al viso. L'odore di alcol e sudore che l'uomo si portava dietro era davvero pesante. "Ehm... credo proprio... che ne avrà bisogno. E anche di farsi un bagno." rispose la giovane Varisiana. Ancora sotto l'effetto dei fumi dell'alcol, Grau alzò la testa e salutò con una mano, per poi fare un singhiozzo.

"Vedo... che le cose qui a Korvosa non vanno davvero per niente bene." commentò Orik, senza voler fare sarcasmo, mentre osservava Kostur che aiutava Grau ad uscire dalla taverna. Arrivato sulla strada, il mezzorco si mise a cercare qualcuno che potesse riportare il sergente ubriaco alla cittadella. "Se anche le guardie cittadine si mettono a bere..."

Rilo sospirò e si sfregò la fronte con una mano. "In effetti... è per questo che noi abbiamo deciso di lavorare per la guardia cittadina e mantenere un po' di ordine nelle strade." ammise. "Beh, c'è anche il fatto che la paga è buona."

"Rilo, Krea? Che succede qui?" chiese Fedra, arrivando in quel momento accompagnata da Runyar. "Dove sta andando il signor Kostur... e questo signore chi è?"

"Ah... ciao, Fedra! Il signor Kostur ha trovato un suo collega... in difficoltà, diciamo così... e adesso sta cercando di trovare qualcuno che lo riaccompagni a Cittadella Volshyenek." rispose la magus, mentre Orik osservava con visibile stupore la ragazzina dalla pelle candida. "Questo signore che è con noi è Orik Vancaskerkin. Già, per un incredibile colpo di fortuna, abbiamo incrociato il fratello maggiore del sergente Verik proprio qui, in questa locanda. Ne abbiamo discusso, e Orik ha accettato di aiutarci a riportare indietro il sergente Verik."

"Sergente, eh?" pensò tra sè Orik con una mezza risata. "Certo che ha fatto proprio una bella carriera, il mio fratellino. Come mai avrà deciso di rischiarla in questo modo?"

Runyar si sfregò il mento e diede un'occhiata al robusto mercenario. "Hmm... beh, questa sì che è una bella coincidenza." affermò. "Detto questo, voglio credere che tu sia una persona a posto. Sono disposto a darti fiducia, ma dovrai dimostrartene degno. Qui a Korvosa non abbiamo bisogno di banditi che credono di aver trovato un'occasione per fare soldi facili."

Un po' allarmato di fronte alla schiettezza del nano chierico, Orik alzò le mani e ne mostrò i palmi in segno pacificatorio. "Ah... no, no, state pure tranquillo. Non ho nessuna intenzione di provocare guai..."

"Anche perchè ne ho già passati un bel po', lì a Sandpoint..." pensò tra sè, e tirò un sospiro ansioso al pensiero di cosa sarebbe potuto accadere se quel ragazzo, Yan, e i suoi compagni di squadra non avessero fatto rinsavire Nualia... Era stato sicuramente l'impiego più terrificante che lui si fosse mai procacciato.

Fedra si mosse attorno ad Orik per osservarlo con attenzione, suscitando un po' di imbarazzo da parte del mercenario. Non che ad Orik dispiacessero le attenzioni di una bella ragazza, ma questa era davvero troppo giovane per lui... e il suo cipiglio la rendeva minacciosa malgrado fosse alta appena un metro e mezzo. Fedra era ancora sospettosa di lui... e del resto, date le sue esperienze, Orik non si sentiva di darle torto.

"E va bene... Orik Vancaskerkin. Ho deciso che tanto vale affidarsi a te. Almeno per adesso." disse la ragazzina. "Che tu possa essere degno della nostra fiducia."

Orik tirò il fiato che non si era neanche reso conto di aver trattenuto. "Come ho detto... non ho nessuna intenzione di giocarvi qualche brutto tiro. Tutto quello che voglio è rivedere Verik e cercare di impedirgli di prendere una cattiva strada." affermò. "E a questo proposito... avete qualche idea per avvicinarvi a questa macelleria? La 'Tutta la Carne del Mondo', giusto?"

"Sì, è quello il luogo. E penso di avere già un'idea di come fare a raccogliere informazioni." disse prontamente Krea, ripensando a cosa fare. "Ma prima, abbiamo bisogno di fare una piccola ricognizione... Fedra, tu te la senti?"

"Le infiltrazioni sono il mio forte, Krea." rispose la caligni. "Basta che tu me lo chieda, e mi infilo anche nelle brache di Cayden Caillean."

Tutto risero brevemente della battuta, Orik compreso, prima che Krea richiamasse l'attenzione al problema attuale. "Ehm... detto questo, mi piacerebbe sentre cosa avete scoperto di questo negozio. Avete sentito delle voci interessanti?"

"In realtà sì, Krea... Pare che i disertori che adesso usano 'Tutta la Carne del Mondo' come base stiano distribuendo tagli di carne gratis alla gente per la strada... in particolare a chi non potrebbe permettersela." rispose Fedra. "Sono andata a parlare con un po' di gente, mentre voi eravate qui a conoscere il vostro nuovo amico. E ho scoperto che i disertori che ora gestiscono il negozio hanno permesso a molte famiglie di evitare la fame, in questi tempi di caos."

"Il precedente proprietario della macelleria è stato arrestato tempo fa per evasione fiscale." continuò Runyar. "E adesso pare che Verik e i suoi uomini abbiano deciso di usarlo per distribuire carne... e per fomentare la ribellione."

Rilo sbattè gli occhi. "Beh... questo di distribuire carne a chi ne ha bisogno sembrerebbe essere un atto di generosità da parte loro... ma se devo essere sincero, mi sembra un po' troppo bello per essere vero."

"Sono d'accordo. Mi sembra un'attività... alquanto strana." continuò Krea. "Sicuramente c'è qualcosa dietro... e non appena Kostur ci raggiunge, dovremmo andare alla macelleria e cercare di capire cosa sta succedendo."

"Chiederò di parlare a mio fratello e farmi spiegare per bene cosa stanno facendo." continuò Orik. Il mercenario gettò un'occhiata all'ingresso della taverna, dal quale Kostur stava rientrando. "Oh, e vedo che il vostro compagno è qui. Va bene, io sono pronto quando volete."

"Eccomi qui." grugnì Kostur con un sospiro. "Diavolo, ragazzi, non è stato facile trovare qualcuno che portasse indietro il nostro amichetto... Allora, ragazzi, avete qualcosa in mente?"

Krea sorrise astutamente. "Prima di tutto, facciamo finta di essere dei normalissimi clienti..."

 

oooooooooo

 

Nel momento in cui 'Tutta la Carne del Mondo' aveva iniziato l'attività, un nutrito gruppo di Korvosani si era già ammassato in impaziente attesa del loro turno... e quando il gruppo di disertori si era messo a vendere e distribuire carne, la coda era soltanto aumentata. Il fatto che i nuovi proprietari della macelleria stavano facendo del bene a molti Korvosani bisognosi aveva reso popolare quel negozio... e i due fratelli Varisiani, ora vestiti con i loro abiti da civili, si erano trovati a dover attendere più del previsto prima di raggiungere finalmente la bancarella, dove un uomo dall'aspetto rozzo stava tagliando dei grossi pezzi di carne da un quarto di manzo. Il coltello da macellaio scese giù con un suono inquietante e staccò un grosso pezzo di carne prima che il negoziante volgesse lo sguardo ai due fratelli.

"Aaaah, benvenuti, ragazzi! Siete nuovi di qui, eh?" chiese l'uomo con voce roca, fissando Krea con un misto di interesse e curiosità. "La nostra macelleria, 'Tutta la Carne del Mondo', offre i pezzi più prelibati a prezzi accessibili a tutti! Allora, cosa vi posso offrire? Magari carne di uro, di ariete dei Monti Capogiro... o anche spiedini di carne di porcospino? Sono le offerte della giornata!"

Krea sbattè gli occhi e alzò le mani per calmare il negoziante un po' troppo entusiasta. "Ehm... in realtà... al momento vorremmo soltanto dare un'occhiata nel negozio. Vediamo che c'è un po' di gente che entra, e quindi..." disse la ragazzina, per poi guardare in direzione della porta d'ingresso. Un'insegna con l'immagine di una mucca grassa e sorridente era appesa sopra l'ingresso, e all'interno, un lungo bancone si estendeva per metà della della stanza, oltre il quale si trova una porta socchiusa. Una panca bassa era appoggiata sulla parete alla sinistra di Krea e Rilo, mentre un tavolo con il piano in marmo esponeva tagli di carne davanti a un'ampia vetrina. Alcune mosche volteggiavano rumorosamente sopra la carne.

"Hmm, vedo..." disse l'uomo, la cui espressione gioviale si fece un po' più guardinga. "Allora... prego, accomodatevi! Se volete, potete anche richiedere i tagli speciali della serata!"

"Ehm, vi ringrazio..." disse Rilo, mentre lui e la sorella maggiore entravano nel negozio. Il tono in cui quel tipo aveva parlato non gli permetteva di stare tranquillo. C'era qualcosa nei suoi modi di fare che faceva presagire qualcosa di sinistro. "Certo... vedo che siete molto ben organizzati, qui."

"Hah! Puoi scommetterci, marmocchio!" rispose un tipo calvo e grassoccio seduto sulla panca, impegnato a segnare qualcosa su una sorta di quadreno mentre due clienti davano un'occhiata alla carne esposta. "Il nostro capo ha fatto le cose in grande. Da quando gli è venuta in mente questa idea di mettere suun negozio di carne e dare da mangiare ai poveracci di questa città, gli affari vanno a gonfie vele!"

"Il vostro capo... si chiama per caso Verik? Verik Vancaskerkin?" chiese Krea, sperando che le sue doti di attrice la rendessero abbastanza credibile. "Avevamo sentito delle voci, ma volevo essere sicura di aver capito bene il nome."

"Heh. Le voci viaggiano in fretta, vedo!" sghignazzò il macellaio al banco. "Sì, si chiama così. Come mai questa domanda?"

Rilo sorrise lievemente e intrecciò le mani dietro la testa, Rivolse lo sguardo alla sorella maggiore, che gli fece un cenno di assenso e un occhiolino. Quello era il momento giusto per chiedere. "Oh, c'è una persona che sarebbe interessata ad incontrare il vostro capo. E' una questione personale, quindi preferirebbe parlare con lui a tu per tu." rispose il ragazzino.

L'uomo calvo sogghignò e corrugò la fronte al tempo stesso. "Ma davvero? E di chi si tratta? Il nostro capo non tratta con il primo che capita. Sapete com'è, lui ha sempre molto da fare, e non può permettersi di dividere la sua attenzione con tanti. A meno che, ovviamente, questa persona non sia interessata..." L'uomo sogghignò sinistramente. "...ai tagli speciali della serata!"

I tagli speciali della serata. Adesso Krea aveva la distinta impressione che si trattasse di qualche parola d'ordine, o comunque di un codice che indicava qualcosa di losco...

"Beh... tutto dipende." disse la giovane Varisiana, guardandosi la mano con nonchalance. "Quello che possiamo dirvi è che Orik gli vorrebbe parlare. Se voi poteste passare voce... sono sicura che capirà. Organizzeremo un incontro come si deve."

"Orik? Mai sentito questo nome..." affermò il macellaio. "Senti, Malder, puoi andare a chiedere al capo? Spero per voi ragazzini che non siate venuti qui a farci perdere tempo."

L'uomo di nome Malder fece una risataccia sguaiata e si alzò dalla panca, si grattò il fondoschiena e raggiunse la porta che dava sulle sale più interne della macelleria, mentre Rilo restituì al macellaio uno sguardo intimidatorio. "Per sua norma e regola, noi non siamo qui per far perdere tempo a nessuno." affermò "Si tratta di una questione che sono sicuro sia di grande importanza per il vostro capo, e lo è anche per il nostro amico. E sono sicuro che se il vostro capo volesse incontrarlo, converrebbe ad entrambe le parti."

"E va bene." rispose il macellaio. "Sentiamo cosa dice il gran capo. Se avete mentito, vi sbatto fuori a gran calcioni nel sedere!"

"Allora non abbiamo nulla da temere." rispose Krea con un'alzata di spalle. Tra sè, la giovane magus pensò che era stato più semplice del previsto, e si ricordò di non abbassare la guardia...

 

oooooooooo   

 

Verik Vancaskerkin non poteva dire di aver dormito serenamente da un po' di tempo... più esattamente, da quando si era impegolato in quell'attività, pensando che sarebbe stato il modo migliore per esprimere il suo dissenso nei confronti della monarchia e di come si stava riducendo la città. Mentre sedeva alla sua scrivania, fissando quasi affascinato il pugnale d'argento di squisita fattura appoggiato su una pila di fogli, il giovane ex-sergente della guardia cittadina non poteva fare a meno di immaginare che prima o poi, i suoi ex-colleghi sarebbero arrivati a chiedere di lui. E quando questo fosse successo... beh, lui non si sarebbe certo consegnato senza combattere. Avrebbe cercato di convincerli a seguire il suo esempio e disertare - ormai, per quello che valeva la guarda cittadina, non sarebbe stato un grande danno per nessuno. Ma se non si fossero lasciati convincere, allora avrebbe dovuto usare dei mezzi un po' meno piacevoli per costringerli a lasciarlo in pace.

Se doveva essere sincero, non si era aspettato che le cose andassero così, quando era arrivato a Korvosa e aveva fatto domanda di entrare a far parte della guardia cittadina. Verik non si considerava una persona particolarmente sveglia, ma sapeva di avere un certo carisma e di essere abile con la spada, quindi era convinto che avrebbe potuto garantirsi uno stipendio decente e un posto sicuro.

E fino alla morte del re, le cose erano andate come Verik sperava.

Adesso che al trono era salita quell'odiosa aristocratica di Cheliax con la puzza sotto il naso, Verik aveva la sensazione che tutto quello che la guardia cittadina di Korvosa doveva rappresentare stesse andando in malora. Era stato un colpo di fortuna incontrare quella distinta signora che gli aveva suggerito l'idea di usare una vecchia macelleria per cominciare a piantare i semi della ribellione nel popolo di Korvosa. Se solo Meliya si fosse fatta vedere un po' più spesso... Verik aveva la sensazione che la sua amata sapesse sempre cosa dire o fare per dargli l'idea migliore, ed era ormai da un po' che non si faceva sentire. Certo, immaginava Verik, i doveri di Meliya nei confronti della sua famiglia e del suo paese erano una priorità...

I pensieri di Verik furono interrotti quando sentì bussare alla porta della sua stanza privata. Alzò gli occhi dai fogli sparpagliati sulla sua scrivania, e si massaggiò gli occhi prima di rispondere. "Avanti. Che succede?" chiese con una voce chiara e al tempo stesso profonda.

La porta si aprì con un lieve scatto e uno scricchiolio, e uno dei suoi compagni disertori entrò nella stanza e chiuse la porta dietro di sè. "Chiedo scusa, capo. Ci è giunta una situazione che non sapremmo bene come gestire. Sono arrivati dei tizi che vorrebbero parlare con te." rispose.

Verik sospirò con aria esasperata. Chiaramente, quella non era la prima volta che qualcuno gli si presentava con una richiesta di incontrarlo personalmente... e il sergente disertore non aveva nessuna voglia di rischiare di incontrare qualcuno dei suoi ex-colleghi. "E tu non gli hai detto che io non parlo direttamente con nessuno, a meno che non sia sicuro che non è un agente della regina?" rispose.

Lo scagnozzo si schiarì la voce. "Ecco... vede, capo, quei tizi mi hanno detto che... Orik voleva parlare con lei." rispose, ancora non del tutto sicuro di cosa volesse dire. "Sì, così mi hanno detto... e mi hanno fatto capire che lei avrebbe compreso..."

L'espressione disinteressata di Verik si trasformò immediatamente in una di sorpresa. Dopo essere rimasto in silenzio per un attimo, ammutolito dalla sorpresa, il giovane ex-sergente si sfregò la fronte con una mano e diede la sua risposta. "Hai... hai detto... Orik? E' questo il nome che ti hanno detto...?" chiese, e il subordinato ebbe la netta sensazione di sentire un accento di speranza e nostalgia nella voce del suo capo. Era una sorpresa per lui, visto che Verik gli era sempre sembrato un tipo razionale e padrone di sè...

"Sì, proprio Orik." rispose lo scagnozzo. "C'è... qualche problema, per caso?"

Verik scosse la testa, e la sua espressione tornò ad essere fredda e decisa. "No... nessun problema. Credo... che per questa volta potrò fare un'eccezione. Torna giù, e dì a quella gente che sono disposto ad incontrarli stasera, non appena il negozio chiude. Che si facciano trovare davanti al banco per l'ora di chiusura. Ovviamente, due di voi resteranno qui per tenerli d'occhio e verificare che non si tratti di un trucco."

L'uomo sbattè gli occhi, sempre più dubbioso. Aveva davvero l'impressione che il suo capo si comportasse in maniera strana, ma non aveva intenzione di mettersi a discutere con lui. "Come... come desidera, capo. Lo comunicherò subito."

Verik disse di sì con la testa e attese che l'uomo si fosse allontanato... poi si sedette di nuovo alla sua scrivania e appoggiò la testa su una mano, permettendosi un sorriso speranzoso. Chi poteva immaginare che il destino avesse questo senso dell'umorismo così bizzarro...?

 

oooooooooo

 

Krea e Rilo non avevano avuto problemi ad accettare un incontro durante le prime ore della sera, e dopo essersi allontanati dalla macelleria, erano tornati dai loro compagni e avevano fatto rapporto di quello che era successo. La notizia che i due ragazzini Varisiani erano riusciti ad organizzare un incontro con Verik aveva fatto molto piacere ad Orik, ma il mercenario di Riddleport si era imposto di non fare colpi di testa e di attenersi al piano dei suoi nuovi compagni. Probabilmente era il modo più sicuro per fare sì che Verik se la cavasse con poco, dopo la sua diserzione.

Nel giro di poche ore, era quasi giunta l'ora dell'appuntamento. Krea, Rilo ed Orik si erano preparati a presentarsi nel punto stabilito, e la ragazzina Varisiana aveva lasciato a Fedra delle precise indicazioni su cosa fare mentre la riunione dei fratelli Vancaskerkin era in corso. Ora, in un vicoletto a diversi metri di distanza dalla macelleria, Krea e Fedra stavano ripassando il piano, in modo che non ci fossero disguidi.

"Molto bene..." Krea sussurrò all'orecchio di Fedra, poi gettò uno sguardo ad Orik che faceva da guardia. Il robusto spadaccino fece un cenno affermativo, per dire che la via era libera e potevano parlare quanto volevano. "Allora, hai capito il piano, Fedra? C'è bisogno di qualche chiarimento?"

"Tutto chiaro." sussurrò la caligni, per poi dare una rapida occhiata al suo equipaggiamento. La ragazzina si era cambiata e aveva indossato il suo costume di cuoio nero, quello che usava di solito per le infiltrazioni. La sua spada corta era rinfoderata al suo fianco, nascosta ma facilmente raggiungibile. "Quando voi entrate, io aspetterò un minuto, e poi mi introdurrò nella macelleria. Darò un'occhiata in giro e cercherò eventuali prove di attività criminali. E se trovo qualcosa, farò in modo di avvertire anche Kostur e Runyar... e quindi possiamo prendere sul fatto i malfattori e scoprire di più sulle loro attività. Okay, ragazzi, buona fortuna. E... signor Orik... spero con tutto il cuore che vada tutto bene tra voi e vostro fratello." L'ultima parte fu detta con evidente partecipazione. Non serviva avere tanta fantasia per immaginare che Fedra sentisse ancora la mancanza della sorella maggiore.

Orik fece un piccolo sorriso e annuì. "Grazie, ragazzina. Sono sicuro che mi ascolterà."

"Perfetto." sussurrò Krea. "Allora, ognuno sa qual è il suo compito, e dove trovarsi. Buona fortuna a tutti voi."

Fedra strizzò un occhio e si dileguò nel vicoletto, in modo da essere in posizione per quando ce ne fosse la necessità. Krea fece cenno a Rilo e ad Orik di seguirla fino a 'Tutta la Carne del Mondo', e il terzetto passò accanto a Runyar e a Kostur, scambiandosi con loro dei silenzioni cenni di intesa. Con passo calmo, i due fratelli e il mercenario raggiunsero la facciata del negozio, nel momento in cui gli ultimi clienti se ne stavano andando, e uno dei cosiddetti commessi stava chiudendo. Raggiunsero l'uomo e si fecero riconoscere, con il risultato che l'individuo assentì e li fece entrare nel negozio, anche mentre gli inservienti stavano ripulendo i banchi e ritirando ogni cosa per la notte.

"Prego, venite. Il capo vi sta aspettando." disse uno degli inservienti, per poi guidare il gruppo verso una rampa di scale che portava al piano superiore e alla porta della stanza di Verik. Si fermò là davanti e bussò prima due volte, poi una volta, e poi altre due volte - Krea immaginò che quello fosse un codice che i disertori utilizzavano.

Dall'interno della stanza, qualcuno bussò per quattro volte di fila, e l'inserviente fece un cenno con la testa e aprì la porta, per poi fare cenno agli ospiti di entrare...

La prima cosa che Krea notò, ovviamente, fu l'uomo che stava in piedi accanto alla modesta scrivania nel bel mezzo della stanza - un individuo sulla prima ventina d'anni, di bell'aspetto e dal fisico snello, con i capelli castani scuri tagliati corti e il viso accuratamente sbarbato. Indossava ancora un uniforme della guardia cittadina di Korvosa, per quanto la sua fosse già piuttosto consumata, assieme ad una corazza in cotta di maglia, e portava una lancia di ottima fattura legata sulla schiena.

Chiaramente, concluse tra sè Krea, quell'uomo era proprio il disertore che stavano cercando, il sergente Verik Vancaskerkin - il fratello minore di Orik.

L'uomo li stava guardando con attenzione, forse in un tentativo di assicurarsi che i due ragazzini Varisiani non potessero essere in qualche modo legati alla guardia cittadina. Infine, fece cenno all'inserviente di lasciarli soli e chiudere la porta dietro di sè. Con un cenno della testa, l'uomo obbedì, piazzandosi poi appena dietro l'uscio per intervenire in caso di problemi. Sapeva che il suo capo era in grado di difendersi da solo, se necessario, ma la prudenza non è mai troppa.

Con cautela, Orik si piazzò davanti a Verik, e i due fratelli restarono in silenzio a guardarsi negli occhi, senza muovere un muscolo, per svariati secondi. Krea e Rilo si misero da parte, non volendo disturbare il momento... ma con quel silenzio che si protraeva, cominciarono presto a temere che ci fossero dei problemi. Sembrava loro che stesse salendo la tensione tra i due Vancaskerkin...

La maga-spadaccina cominciò a pensare che forse era il caso di intervenire...

...quando all'improvviso Orik e Verik si sorrisero bonariamente e si abbracciarono con una risata gioviale!

"Hahahahaaa! Orik! Vecchia canaglia! Nemmeno qui a Korvosa riesco a liberarmi di te, eh?" esclamò allegramente Verik.

Orik rise a sua volta e diede un finto pugno al fianco del fratello minore. "Hehehee... e tu allora, Verik? Cosa mi combina il mio fratellino?" ribattè. "Prima mi diventi uno sbirro di Korvosa, e adesso ti metti in proprio?"

Verik rise di nuovo, ma questa volta c'era dell'amaro nel suo tono di voce. "Heh... non me ne parlare, Orik. Più passa il tempo, più questa città diventa un cesso." spiegò. "Ora che il re è morto ed è salita al trono quella sgualdrina Ileosa, ci troviamo proprio con l'acqua alla gola. Tu sai che Ileosa non è mai stata molto popolare, vero?"

"Già, me lo ricordo. Me lo hai scritto più volte nelle tue lettere." rispose Orik. "Oh, a proposito... questi due ragazzi sono due amici che mi hanno dato una mano a rintracciarti. Krea Aldinn... e suo fratello Rilo. Anche loro desideravano incontrarti."

Verik rivolse la sua attenzione ai giovani Varisiani, con curiosità mista ad un briciolo di sospetto. "Davvero? E per quale motivo siete così interessati a parlare con me, ragazzi? Mi sembrate un po' giovani per farvi coinvolgere nei problemi della nostra città." chiese infine.

La ragazzina Varisiana prese fiato e si organizzò rapidamente un discorso. "Considerando che io ho compiuto diciotto anni non tanto tempo fa, credo di potermi considerare un'adulta. E mio fratello... beh, posso garantire che anche se ha qualche anno meno di me, è perfettamente capace di rendersi utile." rispose. "Per quanto riguarda la sua domanda, signor Verik... avevamo sentito parlare delle sue attività, ma volevamo renderci conto con i nostri stessi occhi di quello che state facendo, e di come cercate di dare una mano al popolo di Korvosa."

Mentre Krea parlava, Rilo si guardava attorno con attenzione, e il suo sguardo si posò sul pugnale argentato che Verik teneva sulla sua scrivania. Si trattava senza dubbio di un'arma ben forgiata e di grande pregio, con delle finiture argentate, l'elsa avvolta di morbide fasce di cuoio rosso e una lama ricurva abilmente cesellata, probabilmente in grado di tagliare con incredibile facilità, che quasi luccicava nella comfortevole penombra della stanza. Sicuramente, era stato forgiato con una tecnica diversa dalle armi che Rilo aveva visto fino a quel giorno. In effetti, a guardarlo bene, gli sembrava che si trattasse di un'arma proveniente da Vudra...

"Ci sono molte persone qui a Korvosa che fanno fatica a sfamarsi." affermò Verik con un sospiro. "E come guardie cittadine, io e i miei compagni non potevamo fare molto. Poi, con l'ascesa al trono di questa nuova regina, Korvosa è in preda al caos! Certo, per adesso sono riusciti più o meno a tenere la situazione sotto controllo, ma quanto pensate che durerà? Il popolo di Korvosa odia la sua nuova regina, e non passerà molto tempo prima che scoppi qualche altra rivolta. E in tutto questo, le attività della cittadina languono, e la gente muore di fame. Molti hanno perso il lavoro in questo caos, altri hanno perso membri della loro famiglia... e la situazione non accenna a migliorare!"

"E quindi tu e gli altri disertori avete deciso di rifugiarvi qui e cominciare a distribuire carne a chi non può permettersela, usando un'attività di macelleria per restarvene nascosti." disse Orik, non troppo convinto. Dei due, Verik era sempre stato il più idealista, ma per quanto il fratello maggiore ammirasse questo lato del suo carattere, a volte rendeva Verik un po' troppo credulone. "Se devo essere sincero, Verik... mi sembra un po' troppo bello per essere vero. Non metto in dubbio la tua sincerità... ma temo che possa esserci qualcosa sotto. E poi... beh, la guardia cittadina ti starà cercando. La diserzione non è cosa da poco, e lo sai."

Verik corrugò la fronte per un attimo, ma poi ci rise su. "Heh... non ti preoccupare, Orik. Sto lavorando con persone di cui mi fido, e con le nostre azioni stiamo rendendo Korvosa un po' più vivibile per molte persone." rispose. "Per quanto riguarda la guardia cittadina... sì, in effetti loro mi preccupano un po' di più. E' da quando abbiamo iniziato questa attività che quasi non esco più da questa stanza. Ma è un prezzo che ho accettato di pagare..."

Krea prese fiato e guardò da una finestra semiaperta che guardava verso il fiume Jeggare al tramonto. Se tutto era andato come previsto, Fedra e gli altri erano già in azione...

 

oooooooooo

 

Con attenzione, Fedra si introdusse nel recinto posto sul retro della macelleria, sulla riva di un piccolo canale nel quale il negozio scaricava gran parte dei suoi rifiuti. La giovane caligni si coprì il naso e la bocca con un fazzoletto in modo da smorzare il terribile odore. Il recinto per il bestiame era aperto all'aria, e la puzza di letame, fango ed animali era davvero nauseante, nonostante la brezza che attraversava il recinto di legno della palizzata. Vicino a lei si trovava una tettoia, sotto la quale era stato piazzato un carro pieno di paglia, e all'interno del recinto sostavano alcuni animali - un paio di mucche e due maiali, evidentemente portati lì da contadini abbastanza coraggiosi o disperati da affrontare il viaggio fino a Korvosa nonostante l'instabilità della situazione.

Una delle mucche si voltò verso Fedra e la osservò nervosamente, ma la ragazzina fece finta di non accorgersi di loro e scivolò rapidamente sotto la tettoia e vicino al carro, raggiungendo una doppia porta in legno che chiaramente dava accesso all'interno del negozio... o meglio, pensò tra sè Fedra, verso le camere interne, chiaramente quelle dedicate alla macellazione degli animali. Con prudenza, Fedra diede una leggerissima spinta ad un'anta della porta e gettò un'occhiata all'interno, la mano sinistra pronta a scattare verso le sue armi in caso di necessità. Quello che vide confermò le sue supposizioni - Il pavimento era cosparso di paglia macchiata di sangue, diversi ganci per la carne penzolavano da un binario di metallo affisso al soffitto, e in un angolo, un grosso martello era appoggiato sul pavimento in mezzo a una permanente macchia di sangue. Un po' più in là, una griglia insanguinata copre un ampio foro nel pavimento... ma quello che attirò di più l'attenzione di Fedra furono i due uomini (un tizio dalle spalle ampie e dalle lunghe basette; e un tizio magro e dall'aspetto nervoso dalla carnagione olivastra) che lavoravano vicino ad esso, trasportando qualcosa che la caligni, dalla sua posizione, non riusciva a vedere bene. Tuttavia, riusciva a sentire i discorsi di quei due...

"Senti, Parns... io dico che qui ci stiamo mettendo nei guai." stava dicendo il tizio più magro. "Lo sai anche tu che se ci pescano a fare quello che stiamo facendo... una bella corda attorno al collo non ce la toglie nessuno!"

"Aaah, e piantala di fare l'uccello del malaugurio, Karralo!" sibilò il tizio più nerboruto. "Non ti sei mica lamentato quando il capo ha messo su questa piccola... impresa!"

"Pensavo che sarebbe stata una cosa più tranquilla!" rispose Karralo. "Che diamine, mi andava ancora bene quando ci siamo messi a prendere soldi per fare qualche occhio nero alla gente. Ma adesso siamo passati ad essere sicari a pagamento!"

Fedra corrugò la fronte. Avete sentito bene? Quelli erano davvero degli assassini su commissione? Certo, da come si comportavano, davano l'impressione di voler nascondere qualcosa... e adesso che li vedeva un po' meglio, era sicura di vedere un grosso sacco nero tra i due individui. Un sacco delle dimensioni giuste per farci stare una persona...

Parns sghignazzò. "Se te la fai sotto, puoi anche dirlo." rispose beffardo. "Ovviamente, non sei esattamente nella posizione di dire nulla. Sai che se andassi a parlare con loro, la guardia di Korvosa impiccherà anche te... e comunque, non ci arriveresti vivo, a parlare con gli sbirri, o con il nostro... capo."

"Ugh... già, se il capo sapesse cosa sta succedendo qui... ci denuncerebbe tutti e si consegnerebbe lui stesso alla Guardia Cittadina!" fu la secca risposta dell'ometto più smilzo. "Guarda in che situazione di merda che ci troviamo..."

"Questa situazione di merda, come la chiami tu, ci fa guadagnare un bel po' di grana!" rispose l'omaccione. "E ora forza, smettila di perdere tempo e di lagnarti, e vuotiamo questo sacco. Abbiamo un bel po' di roba da far sparire."

L'ometto di nome Karralo brontolò qualcosa che Fedra non riuscì a sentire, e i due individui rovesciarono il sacco nella botola. La caligni sentì qualcosa di grosso ed inerte precipitare nello scolo, mentre i due loschi individui recuperavano il sacco nero e si allontanavano. Fedra attese che l'ultimo dei due chiudesse la porta dietro di sè... poi attese un altro po', giusto per sicurezza... e infine si intrufolò nella stanza, segretamente contenta di poter stare un po' al buio dopo tutta quella fastidiosa luce solare.

Sul momento, Fedra non si accorse di nulla che non avesse già visto prima, e non le sembrò che nulla fosse fuori posto. Sembrava davvero una sala per il macello degli animali, impressione che era acuita dagli uncini da carne, dagli utensili sparsi qua e là, e soprattutto dalle macchie di sangue sul terreno che erano state in parte assorbite da esso. Ma la grata nella quale quei due uomini di prima avevano vuotato il loro sacco era quello che più le interessava in quel momento. In silenzio, la ragazzina si avvicinò all'apertura nel pavimento e ci gettò una rapida occhiata dentro...    

Un tremendo odore di acqua stagnante e marciume la colpì in piena faccia, e la caligni si mise di nuovo il fazzoletto davanti alla bocca e al naso, contenta di non aver mangiato nulla prima di iniziare la missione. Grazie alla sua vista adattata all'oscurità, la ragazzina riuscì a vedere degli orribili resti che imbrattavano le pareti del canale di scolo... e sgranò gli occhi con espressione disgustata ed atterrita quando si rese conto che si trattava di resti umani! Poco sotto di lei, riusciva ancora a vedere un braccio, le cui carni erano state rosicchiate fino quasi all'osso.

"Che i Profeti dell'Oscurità mi portino... questo è un covo di assassini!" mormorò tra sè. "E il loro capo... questo Verik Vancaskerkin... non ne sa nulla, per giunta! Devo tornare indietro ed avvertire Kostur e Runyar. Dobbiamo stroncare questa attività criminale il prima possibile!"

Improvvisamente, Fedra sentì un ticchettio provenire dallo scolo, e percepì qualcosa che si muoveva sotto di lei. La sua vista acuta le consentì di vedere un enorme arto da crostaceo che si sollevava verso di lei... e i suoi riflessi le permisero di scansarsi appena in tempo quando una gigantesca tenaglia, simile a quella di un astice, scattò verso di lei e cercò di afferrarle la gola! La caligni balzò indietro, sentendo il rumore della tenaglia che si chiudeva a pochi centimetri dalla sua faccia, e sguainò la sua daga in un unico e fluido movimento, sferrando un fendente davanti a sè. Si sentì un tintinnio quando l'arma affilata si scontrò con un altro arto corazzato che terminava in una grossa chela... e Fedra si tirò indietro giusto in tempo per vedere la mostruosa creatura che si trascinava verso di lei! Una sorta di bizzarro ibrido tra un'anguilla gigantesca e un gambero di fiume, aveva un corpo lungo e serpentino ricoperto di squame grigio piombo, con due braccia terminanti in gigantesche tenaglie affilate e una testa mostruosa simile a quella di un crostaceo, con due lunghe antenne rosse e un paio di occhi compositi che fissavano rabbiosamente la ragazzina. La bocca era orribile e combinava gli aspetti peggiori di quella di un insetto e quella di un pesce predatore, e il dorso era solcato da una lunga cresta rossa che partiva dalla nuca e percorreva la spina dorsale fino quasi alla coda.

Con un ticchettio minaccioso, la strana creatura si sollevò nella stanza, e un'altra dello stesso tipo arrivò appena dietro, con grande disappunto ed allarme di Fedra. Due languste - astuti e mostruosi predatori di fiume creati nei laboratori dell'antica Thassilon! Ricordandosi che le loro chele erano in grado di secernere un veleno debilitante, la caligni si impose di restare fuori dalla loro portata e cercare di spacciare quei mostri il prima possibile, concentrandosi su uno di essi alla volta.

Con un verso strano ed inquietante, simile ad uno scricchiolio sordo, la langusta più grande si diede lo slancio contraendo il suo lungo corpo serpentino e si lanciò su Fedra, che non ebbe il tempo di organizzare un contrattacco e fu costretta a gettarsi di lato. Sempre tenendo d'occhio entrambe le creature, Fedra puntò la sua daga contro la langusta che aveva cercato di aggredirla... e la strana creatura, comprendendo che quell'arma rappresentava per lei un pericolo, cercò di tenersi lontana ed aggirare Fedra per prenderla di lato. Con un rapido movimento, la caligni si spostò e si portò a distanza di sicurezza da entrambe le creature, una delle quali sibilò irritata e cominciò a ritirarsi verso l'imboccatura dello scolo per tornare da dove era venuta. Emise una serie di richiami, cercando di convincere anche la sua compagna ad andarsene, ma quest'ultima sembrava decisa a fare di Fedra la sua cena, e ignorò l'avvertimento. La caligni si voltò per un attimo verso la langusta che si stava ritirando e la minacciò con la sua daga... e l'altra langusta sembrò pensare che quella fosse l'occasione migliore per lanciarsi all'attacco! Si mosse in avanti, strisciando come un serpente e tenendo alzate le sue chele mentre puntava verso Fedra... e la giovane caligni, tenendo sempre la daga ben alzata davanti a sè, fece due passi indietro mentre cercava un punto debole nel corpo della creatura.

La langusta sembrò rendersi conto di quello che Fedra stava cercando di fare, e si lanciò immediatamente all'attacco, le chele puntate verso la gola della ragazzina! Ma Fedra sembrava essersi aspettata l'attacco, e riuscì a gettarsi di lato appena in tempo, per poi sferrare un fendente che raggiunse la langusta ad una delle sue tenaglie! Ma la corazza che proteggeva l'arto resse al poderoso fendente, e la lama rimbalzò su quella protezione naturale limitandosi a scheggiarla. La langusta fece scattare di nuovo la tenaglia verso la ragazzina caligni, che riuscì a scansarla per un pelo... ma si sentì tirare di colpo nel momento in cui fece per rialzarsi, e si rese conto con disappunto che la langusta aveva utilizzato la sua coda per avvinghiarla attorno alle caviglie di Fedra e sbilanciarla!

"Ah! Che diavolo..." esclamò Fedra, distogliendo per un attimo la sua attenzione dall'avversario. Si accorse subito che le sue gambe erano state avvinghiate dalla coda della creatura, che ora avanzava con rabbia famelica verso di lei. Fedra cercò di liberarsi dalla presa della langusta tirando verso di sè, ma la bizzarra creatura strinse la presa attorno alle sue gambe con ancora più decisione, e Fedra strinse i denti per il dolore. "Uuugh... devo cercare... di liberarmi di questa cosa..."

Con un ringhio, la langusta tirò Fedra verso di sè e cercò di agguantarla con le sue chele... ma la caligni, all'ultimo momento, si spinse verso il predatore prima che quest'ultimo potesse usare i suoi letali artigli velenosi. Le tenaglie della creatura artificiale guizzarono pericolosamente vicino alla testa della sua giovane preda, che vibrò un colpo da maestro e riuscì a ferire una delle languste ad una chela, spargendo sul terreno un fiotto di sangue verdino. La creatura lanciò uno stridio acuto e cercò di acchiappare Fedra con l'altra chela, ma la ragazzina riuscì  scansare il colpo e sfoderò l'altra sua arma, una mazza chiodata dall'aspetto minaccioso malgrado le piccole dimensioni. La seconda langusta sembrò pentirsi della sua ritirata troppo rapida e scattò verso Fedra, che riuscì a tenerla a bada con un colpo di mazza... ma in questo modo diede la possibilità alla prima langusta di farsi avanti, e la chela destra del mostro la raggiunse alla coscia destra. Fedra emise un breve grido di dolore quando le punte della tenaglia le penetrarono nelle carni, e una sensazione di torpore si diffuse rapidamente lungo tutto l'arto.

"Argh!" esclamò Fedra, e si ritirò zoppicando. Il veleno le era entrato in circolo, e la ragazzina non perse tempo a farsi un taglietto a croce sul punto ferito in modo da far uscire un po' più di sangue ed espellere quanto più possibile della tossina. "Merda... questi cosi non scherzano affatto... Posso capire perchè li usino per sbarazzarsi dei cadaveri..."

"SKREEEEE!" La prima langusta stridette ferocemente e cercò di attaccare di nuovo, ma Fedra si era aspettata quella mossa, e riuscì ad allontanarsi. La seconda di quelle strane creature cercò di far cadere Fedra usando la coda, e riuscì a farla incespicare prima che la caligni appoggiasse un ginocchio a terra, facendo finta che la ferita le desse più problemi di quanto in realtà non stesse sperimentando. Credendo di avere la vittoria in pugno la prima langusta si lanciò all'attacco ancora una volta e cercò di chiudere le sue chele sulla gola della caligni... ma la seconda delle bestie, forse fiutando un inganno, si trattenne e cercò di aggirare l'avversaria e colpirla su un fianco.

Era il momento che Fedra aspettava. Con un abile trucco da lottatore, la ragazzina si lasciò cadere schiena a terra, facendo in modo che le tenaglie della bestia si chiudessero in aria pochi centimetri sopra di lei. Senza esitare, la ragazzina sferrò un micidiale affondo con la sua daga e colpì il ventre di quella strana bestia, immergendo tutta la lama nelle carni squamose. La langusta, colpita mortalmente, stridette di nuovo e cominciò a dibattersi convulsamente, sferrando una raffica di fendenti con le sue chele in un frenetico tentativo di portarsi dietro anche la sua avversaria. Impreparata ad una simile furia, Fedra ricevette un paio di fendenti, uno al braccio sinistro e uno al fianco destro... ma per fortuna, sentì soltanto il bruciore immediato delle ferite, segno che questa volta il mostro non aveva iniettato il suo veleno. Fedra si allontanò rapidamente, inzuppata del sangue verdastro e disgustoso che fluiva dal corpo della langusta... e osservò scioccata la bestia che, pur allo stremo delle forze, continuava a trascinarsi verso di lei, schioccando le chele in un frenetico tentativo di agguantarla. La caligni continuò ad indietreggiare, cercando di ignorare la sensazione di torpore che le aveva preso parte della gamba ferita... e finalmente, dopo un tempo fin troppo lungo, la langusta si accasciò al suolo in un lago di sangue verdastro, il corpo percorso ancora da qualche spasmo post-morte.

La seconda langusta stridette, un verso che esprimeva un misto di furia e dolore, e fissò Fedra con odio. Pensando che la creatura volesse vendicare la sua simile, la caligni alzò di nuovo le armi e si preparò a sostenere un altro scontro... ma per fortuna, la bestia si accontentò di tenere d'occhio Fedra mentre si ritirava nuovamente nella sua tana. La creatura stridette di nuovo e scivolò nell'angusto passaggio, lasciando Fedra da sola in quella stanza a riprendere fiato dopo lo scontro.

"Hanf... hanf... diavolo... in questa macelleria... si stanno svolgendo dei traffici davvero sporchi!" disse tra sè. Ma la sua attenzione si rivolse immediatamente a problemi più urgenti: il corpo della langusta era rimasto lì... e anche se Fedra fosse riuscita a nasconderlo in qualche modo, non sarebbe comunque riuscita a cancellare le tracce di sangue verde che insozzavano il pavimento. "Beh... tanto vale entrare in azione adesso. Devo tornare indietro e avvertire Kostur e Runyar. Questo potrebbe essere il momento migliore per stroncare questa attività criminale, prima che ci scoprano..."   

               

oooooooooo

   

CONTINUA... 

 

 

 

  
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