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Autore: YakiTheNameless    01/08/2022    0 recensioni
Alice ha vissuto mille vite leggendo i suoi libri, ma l'unica che veramente sta vivendo è quella in una piccola cittadina nell'Indiana. Hawkins non ha castelli, foreste incantate o draghi che ne sorvolano i cieli.
Ma c'è un luogo, perso tra le aule della scuola, in cui intrepidi paladini e potenti maghi sconfiggono orrende creature: l'Hellfire Club. Come Alice, anche Eddie il master del gruppo ha vissuto mille vite insieme ai suoi compagni d'avventura. Ma l'unica reale è sempre quella a Hawkins.
Hawkins è solo Hawkins, niente più.
È quello di cui sono convinti entrambi ed è anche ciò su cui dovranno ricredersi.
Genere: Avventura, Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dustin Henderson, Eddie Munson, Nuovo personaggio, Will Byers
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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«Dustin, non puoi sconfiggere uno stregone con quell’incantesimo.» Mike puntò l’indice sulla figura del libro aperto davanti a Dustin «Vedi, non hai il livello necessario.»
«Raggiungerò quel livello con il prossimo potenziamento. E poi la campagna è quasi finita, a Eddie non importerà se ho solo un livello in meno.»
Mike guardò Will esortandolo con un cenno della testa a sostenere la sua tesi. Will sospirò, appoggiò i gomiti sul tavolo e si avvicinò ai due dalla parte opposta.
«Dustin non puoi, lo sai. Le regole della campagna sono chiare.» disse Will guardando l’amico. Mike sorrise compiaciuto, prima che Will lo ammonisse con uno sguardo. 
«Tuttavia, possiamo trovare qualcosa per aggirare il problema. Un artefatto o un altro incantesimo che possa almeno indebolire Morfius.»
Dustin e Mike si guardarono e insieme concordarono implicitamente che l’idea di Will era un ottimo compromesso.
«Dobbiamo solo farci venire qualche idea. Non ci sono dei libri apposta qui dentro? È pur sempre una biblioteca.» Dustin si guardò in giro in cerca di un titolo che attirasse la sua attenzione. 
«È una biblioteca, non 'L’Antro della Conoscenza di Ognidove' Dustin. Qui è già tanto se trovi una copia de 'Il Signore degli Anelli' figuriamoci qualcosa su Dungeons & Dragons.» disse Mike stendendosi sulla sedia, allungando le braccia dietro la testa.
La biblioteca di Hawkins era una piccola struttura di mattoni rossi posta vicino alla scuola superiore che frequentavano i tre ragazzi. Non aveva certo una selezione di libri aggiornata ma era un ottimo luogo per studiare e leggere in santa pace, o incontrarsi per pianificare le prossime mosse di una partita a un gioco di ruolo.
«Sì, ma chiedere non costa nulla.» Dustin si alzò sistemandosi il berretto in testa «Morfius non si batte da solo.»
Prima che i due amici potessero aggiungere qualcosa, il ragazzino era già sparito oltre gli scaffali che li separavano dal corridoio principale. I due si guardarono e poi ripresero a sfogliare i loro manuali di seconda mano. Quei libri avevano visto giorni migliori ma erano sempre stati dei fedeli alleati, ancora oggi a distanza di anni. Mike si occupò di consultare le magie, mentre Will gli artefatti. 
Nel frattempo Dustin aveva raggiunto il banco informazioni. Un pezzo unico di massiccio legno scuro posto sotto a una fila di alte finestre a griglia. Il ragazzo scrollò le spalle e si avvicinò con fare sicuro a quella che doveva essere a logica la bibliotecaria. 
«Ehm, salve.» disse sussurrando.
«Ehi, salve a te. Come posso esserti utile?» chiese la ragazza dopo aver messo da parte il libro che stava leggendo. 
«Si, ecco, ai miei amici e me servirebbe un libro di magia.»
La ragazza storse la bocca, ma non sembrava affatto confusa da quella richiesta «Intendi trucchi di magia alla Houdini?» chiese.
«No no, magia alla Gandalf.» disse Dustin abbassando la voce, come le stesse confidando un segreto.
«Oh…» disse lei facendo altrettanto «Magia seria. Fammi pensare…» disse picchiettando l’indice sulle labbra «Forse… mh. Vi serve per una ricerca?»
«Ehm, si. Possiamo chiamarla così.» disse Dustin guardandosi alle spalle distrattamente. 
«Non ho niente di specifico sulla storia o… Sulle pratiche. Però ho qualcosa da cui potreste trarre qualche spunto.» disse la ragazza alzandosi in piedi per recuperare un volume dall’altra parte del bancone. 
«La congiura di Mandrigyn. È come Tolkien, ma meno prolisso.»
«C’è scritto come sconfiggere un potente nemico in quel libro?»
«Purtroppo no, i protagonisti non si perdono troppo nei dettagli.» disse sistemandosi gli occhiali sul naso «Lo sconfiggono sì, il cattivo, e anche brutalmente direi.» disse alzando le spalle «Ma a parer mio una maledizione sarebbe stata più efficace. Tipo una di quelle per soggiornare la mente.» concluse rigirando il libro per dare un’occhiata alla sinossi sul retro. 
Dustin spalancò la bocca stupefatto, come se davanti gli fosse apparso qualcosa di sovrannaturale, un ectoplasma alla Ghostbusters. 
La ragazza lo guardò perplessa. Quella reazione fin troppo esagerata le fece pensare che il ragazzino credeva di essersi rovinato il finale. Stava già per scusarsi e dargli spiegazioni che quella era semplicemente una sua considerazione; quando sul suo volto vide comparire il sorriso più ampio di sempre.
«Oh porca miseria. Tu sei un genio! Tu, ehm...» disse Dustin entusiasta sporgendosi verso di lei «Alice, si. Tu sei un maledetto genio. Grazie!»
Alice guardò la targhetta con il suo nome attaccata alla camicia, e quando alzò gli occhi il buffo ragazzino dalla singola parlata era già sparito dietro gli scaffali. Batté il libro sul palmo della mano e lo ripose nel carrello dietro di lei. Ne aveva vista di gente strana in quella biblioteca, ma quello era di uno strano quasi tenero. Uno di quelli a cui non puoi far altro che rispondere con serietà, non importa quanto assurda possa essere la richiesta. E forse lei l’aveva aiutato veramente a giudicare dalla fretta con cui si era dileguato.
Alice riprese la sua posizione dietro il bancone, aprì il libro che aveva lasciato da parte e si immerse nella lettura. Per un momento ripensò a quella domanda così assurda e le venne da sorridere. Chissà che razza di nemico dovevano fronteggiare, si chiese.
Fortunatamente anche quel giorno l'orario di chiusura sembrò arrivare prima del previsto. 
Le luci si spensero e le porte della biblioteca si chiusero, mentre quelle di una piccola stanza nel cuore della scuola si erano appena aperte.

«“Attenti a voi, avventurieri! È giunta l’ora di mostrarvi il vero oblio.” Lo stregone cammina lento, trascinando i piedi nella melma della palude, avvolto dal mantello che lascia scoperta solo la mano rachitica. Poco a poco iniziate a intravedere il suo volto. La pelle grigiastra e butterata, mangiata dai vermi. Ne vedete uno che scivola fuori dall’orbita vuota.»
Un coro di lamenti inorriditi e disgustati interruppe la narrazione.
«Lo stregone del Caos vi fa cenno di avvicinarvi. Tra di voi la palude bolle sulfurea. Allora avventurieri, affronterete il nemico o scapperete pagandone le conseguenze? Giocatori, dichiarate le vostre intenzioni.»
Eddie si appoggiò allo schienale del suo trono e guardò uno a uno i presenti. 
«Inizio io.» esordì Mike «Dunque, Holland sfila la spada dal fodero e la porta davanti a sé, pronto a un possibile attacco frontale da parte di eventuali scagnozzi, alleati dello stregone.»
«Frigg, lo fiancheggia con il suo arco.» disse Jeff prendendo il dado in mano «Tiro su intuizione per capire se c'è qualcun'altro oltre a noi.»
Eddie aprí una mano, acconsentendo alla mossa.
«10… Più 1 per la natura di elfo, quindi 11.» disse il ragazzo guardando il suo amico dell'altra parte del tabellone. 
Eddie prese un dato e lo lanciò nascosto alla vista dei giocatori. Guardò verso il basso e arricciò il naso «Nella landa non si vede e non si sente nessuno. Siete voi soli contro il nemico, la vostra unica compagnia sono gli avvoltoi pronti a fare banchetto delle vostre carni.»
A turno tutti i giocatori fecero le loro mosse. Alcuni ebbero fortuna altri accusarono i colpi di tiri sfortunati. In pochi turni il gruppo era ancora in piedi ma lo stregone nemico era messo meglio della maggior parte di loro. 
«Siete allo stremo. Il nemico non accenna ad arretrare, è lì di fronte a voi. Il viso contorto si trasforma in una maschera scomposta quando la bocca si piega in un ghigno malvagio.» Eddie, in piedi davanti al tavolo, imitò l'espressione del personaggio suscitando una risatina generale. 
«Ebbene, signori. Dichiarate nuovamente i vostri intenti.» disse aprendo le braccia verso di loro. 
Questa volta fu Dustin a prendere immediatamente la parola. 
«Cornelius prende il suo bastone incantato e...» disse prendendo tra le mani il dado a 20 facce «Lancia contro Morfius 'LegaMente' livello 3.» disse Dustin guardando il foglio davanti a sé.
«Sicuro Henderson?» chiese Eddie piegando il labbro in un mezzo sorriso «È rischioso.»
Dustin guardò i suoi compagni e loro guardarono lui. Tutti sapevano a cosa andava incontro: la vittoria o la morte. 
Il ragazzino espirò rumorosamente, un sospiro d'incoraggiamento per prendere una delle decisioni più difficili della sua vita. Quasi quanto decidere se dire alla sua ragazza Susie di quel D-. 
«Io tiro.» disse. Baciò le mani chiuse attorno al dado e sussurrò qualcosa d'incomprensibile, chiuse gli occhi più forte che poté e aprendo le mani lanciò il 20 facce sul tavolo. 
Nel silenzio generale il dado si fermò. Dustin si sporse e tirò un sospiro di sollievo. Un 12 bianco lo guardava e lui guardava quel numero come fosse la cosa più bella di sempre. 
«Non così in fretta amico mio. Ora tocca a Morfius.» Eddie da dietro il cartonato tirò i suoi dadi e fece i suoi calcoli. Quando alzò lo sguardo verso Dustin, tutti trattennero il fiato. Il master scosse la testa e schioccò la lingua «Peccato Cornelius.» disse alzando le spalle. 
Un 'no' generale si alzò e Dustin scivolò lungo sulla sedia, mettendosi le mani sulla testa, disperato.
Eddie appoggiò i gomiti sul tavolo, incrociando le dita davanti al viso «Cordelius il mistico, in un folle gesto usa la sua magia contro il grande Morfius. L'incantesimo scagliato è potente, ma non abbastanza per soggiogare la mente dello stregone. Morfius gli resiste e quasi riesce scagliare un contro attacco verso il povero mago stremato.»
I giocatori ascoltarono il racconto con attenzione e attesero con vana speranza la sua conclusione. Tutti si convinsero che l'esito fosse solo uno: la battaglia era persa. 
«Ma improvvisamente...» Eddie si alzò dal trono e rivolse i palmi verso il soffitto «Il corpo dello stregone si immobilizza. Fermo, come una statua, nel mezzo della palude. Solo i vermi sul suo viso sembrano ancora muoversi. 
L'incantesimo non ha legato le loro menti, ma ha comunque annebbiato quella di Morfius, rendendolo inerme!» concluse il master sorridendo compiaciuto; lasciando che i ragazzi davanti a lui esultassero e che Dustin potesse alleggerirsi dalla tensione vedendo il suo amato personaggio ancora in piedi.
«Ma per oggi direi che possiamo fermarci qui.» disse Eddie guardando l'orologio che portava al polso «Domani c’è scuola, per voi.»
«Dai Ed, non puoi lasciarci sul più bello amico.» Dustin protestò indicando la scena sul tavolo da gioco. Sia Mike che Will annuirono concordando. Lo stesso fecero Jeff e Gareth. 
«Anche per te c'è scuola domani, Eddie.» puntualizzò quest'ultimo. 
«Ragazzi, ho detto. Per. Oggi. Basta.» un ghigno complice comparve sul volto di Eddie.
Il tempo era passato troppo in fretta e le quattro ore di gioco non sarebbero mai state abbastanza. Avrebbero dovuto aspettare una settimana prima di riprendere la partita, ma ne sarebbe valsa la pena. 
Il master sapeva quando fermare l'avanzamento della campagna per creare tensione, e non sbagliava mai su questo.
Dopo poco il gruppo raccattò le proprie cose, dadi e schede furono messi al loro posto e il tavolo ripulito dalle briciole. Mike e Will uscirono insieme a Jeff e Gareth, i ragazzi che insieme a Eddie avevano fondato l'Hellfire Club un paio d'anni prima. 
Dustin rimase ad aspettare Eddie, poiché sarebbe stato lui a riaccompagnarlo a casa quella sera.
«Bella mossa Dust.» disse il ragazzo di spalle, intento a ricollocare gli ultimi raccoglitori sullo scaffale «Non mi aspettavo una maledizione coercitiva.»
«Grazie, ci abbiamo pensato a lungo, dalla caduta di Leon. Ma a dire il vero è stata Alice a darci lo spunto giusto.» disse Dustin aggiustandosi il berretto in fronte.
«Alice?» Eddie si girò togliendosi la polvere dalle mani «Chi è? La tua fidanzata?» chiese recuperando il mazzo di chiavi dalla tasca.
«La bibliotecaria. La mia ragazza si chiama Susie.» lo corresse Dustin «Non sei mai stato in biblioteca?»
«Una volta, forse. Non è proprio il genere di posto che amo frequentare.» 
«È stata lei a dire che i protagonisti del libro avrebbero dovuto maledire il nemico. E da lì ba ba boom, l’idea.»
«I protagonisti di cosa? Oh, chissenefrega. Quindi è merito suo se Cordelius ha rischiato di rimanerci secco.» chiese Eddie con fare incuriosito. 
«In un certo senso.» rispose Dustin uscendo dalla porta prima che il suo amico la chiudesse a doppia mandata.
Arrivati al furgone Eddie aprì il bagagliaio e vi lanciò dentro la borsa e lo zaino, nel mentre Dustin si era già comodamente seduto nel posto del passeggero. Si allacciò la cintura e aspettò il suo accompagnatore. 
Eddie guidò con una strana tranquillità quella sera, tanto che a Dustin non era venuta nemmeno la nausea come invece ogni tanto succedeva. 
«Eccoci a casa Cenerentola, giusto qualche minuto prima che la carrozza si trasformi in una zucca.»
«Già» rise il ragazzino «Grazie del passaggio Ed, ci si becca domani a scuola.» disse Dustin prima di chiudere la portiera del van. 
«Come sempre Henderson.» 
Eddie alzò una mano in segno di saluto e l’amico sul marciapiede fece lo stesso. Un'ultima occhiata fuori dal finestrino per assicurarsi che Dustin fosse rientrato, poi ingranò la prima guidando a tavoletta fino al campo caravan.
Era stata proprio una bella serata. La campagna era alle battute finali, ancora due sessioni e poi si sarebbe concluso tutto. Erano mesi che preparava il gran finale e non vedeva l'ora di coinvolgere anche i ragazzi. 
Ma ora che la tensione lo stava abbandonando sentiva la stanchezza avvolgerlo come una calda coperta. Di certo avrebbe dormito fino al suono della sveglia, ammesso che l’avesse sentito.
   
 
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