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Autore: LaTuM    03/08/2022    2 recensioni
Tsukishima ha sempre pensato che le relazioni interpersonali siano sopravvalutate.
Ciò non toglie che la sera dopo la partita MSBY contro gli Adlers si sia ritrovato seduto accanto a Kuroo intento a fare battute stupide mentre cita nomi di dinosauri a caso.
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Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kei Tsukishima, Keiji Akaashi, Koutaro Bokuto, Tetsurou Kuroo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Haikyu!! non mi appartiene e non scrivo a scopo di lucro.



Set Point



Tsukishima non capiva perché le persone fossero così ossessionate dalle relazioni interpersonali. Il più delle volte non portavano altro che scocciature, arrabbiature, noie… A dover soppesare i vantaggi e gli svantaggi, i secondi vincevano due set a uno, e quel singolo set vinto dalle cose buone che le relazione comportavano, spesso comunque erano tanto rumore per nulla. Finché le cose si fermavano all’amicizia potevano essere anche tollerabili, ma quando queste sfociavano in un tipo di relazione pseudo-romantica, a lui veniva solo da alzare gli occhi al cielo e indossare le sue solite cuffie per isolarsi dal mondo e dalle chiacchiere altrui. In vita sua aveva conosciuto di base due tipi di persone: quelle troppo innamorate della pallavolo per farsi distrarre da qualche inopportuno sentimentalismo, oppure le persone innamorate della vita e di tutto ciò che li faceva sentire… beh, vivi.

I primi erano gente come Hinata, Kageyama, Oikawa, l’assudo ex capitano dell’Aoba Josai, che vivevano di pallavolo e in funzione di essa, saltando di palo in frasca (o letto in letto) per trascorrere il tempo tra una partita e l’altra. Tutti erano più o meno amici e conoscenti e non si facevano grossi problemi a darsi una mano: sia quando c’era bisogno di farsi spronare, sia quando c’era bisogno di sfogare gli ormoni che da adolescenti non avevano ascoltato e che ora si erano riproposti più ingombranti che mai, complice l’età adulta che offriva tutte quelle libertà precluse agli adolescenti. Essere adulti però non li rendeva più maturi, ma solo dei ragazzini repressi con più soldi e più libertà a disposizione. Un cocktail decisamente pericoloso.

Poi c’erano quelli come Daichi e Suga, che erano una coppia sposata ancor prima che loro stessi sapessero di essere una coppia (il resto della squadra non si era minimamente stupita, neanche quei due stramboidi di Hinata e Kageyama che avevano un pallone Molten al posto del cervello). O ancora Tanaka - che aveva sempre avuto una cotta per nulla segreta per Kyoko e che alla fine era - inspiegabilmente - riuscito a conquistarla e addirittura sposarla. Anche Yamaguchi - probabilmente il suo unico e vero amico che lui stesso riconosceva come tale, l’unico che era riuscito ad avvicinarlo (prendendolo soprattutto per sfinimento) - e la sua cotta per Yachi l’avevano reso una persona normale e rispettabile.

Poi c’erano quelle creature ibride come Bokuto che da che l’aveva conosciuto era dipendente da solo due cose: la pallavolo e Akaashi e alla fine era riuscito ad avere sempre entrambi - sia al liceo sia successivamente, nonostante l’alzatore non avesse mai intrapreso una carriera sportiva.

Kozume, il sociopatico alzatore del Nekoma, genio e gamer al limite del patologico che aveva fatto a sua volta della sua dipendenza il suo - ben remunerato - lavoro. Per non parlare del fatto che non era mai riuscito a capire come uno come lui fosse da tutta la vita (o quasi)  il migliore amico di colui l’aveva costretto a rimuginare sull’inutilità delle relazioni interpersonali dopo che era riuscito ad avvicinarlo dopo la partita degli MSBY contro gli Adlers e incastrarlo in un’uscita serale, in nome dei vecchi tempi, con il gruppo originario della palestra #3.

Evidentemente era vero il detto che gli estroversi non fanno amicizia con gli introversi, loro li adottano. E pensando ad Akaashi, Kozume, Kyoko, Asahi (che era stato letteralmente fagocitato dall’entusiasmo di Nishinoya) e non ultimo se stesso, tutti loro erano stati adottati dall’estroverso di turno. Così ora lui e Akaashi erano seduti l’uno di fronte all’altro con un Bokuto che stava letteralmente bubolando sul collo del suo ex alzatore, sussurrando cose che stavano facendo diventare il suddetto alzatore dello stesso colore della divisa del Nekoma. Il tutto mentre lui stava cercando di tenere a bada un Kuroo un po’ troppo entusiasta della partita a cui avevano appena assistito e che stava blaterando a vanvera su quanto fossero cresciuti i suoi pennuti e di come un pulcino di corvo fosse diventato un ranocchio.

Kuroo-san, non è nemmeno originale come battuta” gli fece notare Tsukishima mentre l’altro gli versava dell’altro sake.

Se lo baci magari diventa un principe” disse improvvisamente Bokuto, allontanando il viso dal collo di Akaashi giusto il tempo di essere inopportuno come solo lui riusciva. E dire che nessuno poteva dirsi neanche lontanamente brillo per giustificare quelle assurdità.

C’era una ragione ben specifica se alla fine aveva scelto - senza smettere per un secondo di amarlo - un lavoro dove passava la maggior parte del tempo a studiare e analizzare animali estinti da sessantacinque milioni di anni.

I ranocchi però sono anfibi Tsukki, non va bene.”

Avresti dovuto giocare per la Nohebi, almeno i serpenti sono rettili” si accodò Bokuto a quella dissertazione faunistica.

Sono stato un corvo per tre anni, è ampiamente risaputo che ci sono meno differenze tra un pterodattilo e una gallina che tra un tirannosauro e una lucertola.”

Gli altri tre rimasero in silenzio e Tsukishima emise un sospiro affranto.

Che razza di nerd” ridacchiò Kuroo.

Da che pulpito… ripetimi qual è il tuo manga preferito, Senku?!”

Kuroo tossì leggermente, e non perché gli era andato di traverso il sake.

Ok, mi è sempre piaciuta la scienza” ammise il moro avvicinandosi leggermente a Tsukishima “Mi sorprende che dopo tutti questi anni ancora te lo ricordi visto che l’ultima e unica volta che ne ho parlato è stato quando abbiamo fatto quella serie di amichevoli un paio di anni fa con i pochi di noi rimasti con i piedi per terra e che avevano ancora voglia di giocare. Non ti facevo così attento e interessato Tsukki…”  mormorò Kuroo melifluo.

Mi sono laureato in paleontologia, ho imparato e ricordo dati, nomi e date di ogni tipo. Ricordarsi il nome di un manga è una cosa elementare" spiegò il biondo nascondendo il viso dietro la mano che reggeva la tazzina di sake. Per quanto fosse uno shonen abbastanza sciocco e al limite dell’assurdo,a casa custodiva gelosamente i primi numeri di Dr. Stone che aveva acquistato poco dopo aver sentito Kuroo parlarne con entusiasmo. Ma l’aveva fatto in nome della scienza.

Questo però non gli permise di sfuggire dallo sguardo indagatore dell’altro, che sembrava assai poco convinto, ma anche piuttosto compiaciuto, dalle sue parole.

Signori… Vi ringraziamo per la compagnia, ma io e Akaashi ce ne torniamo a casa!” saltò su improvvisamente Bokuto, anche se alla vista non sembrava minimamente stanco.

Io devo finire di revisionare l’ultimo capitolo di Boku no Hero Academia. Siamo all’arco finale e la situazione è estremamente delicata.”

Ti prego, dimmi cosa succede!” lo implorò Kuroo “L’attesa mi sta uccidendo!”

Tsk, non racconta mai nulla neanche a me, te ne rendi conto?! Figurati se lo dice a te!”

Mi toccherà farmi raccontare la storia succulenta di qualche fossile…” disse il moro mettendo un braccio intorno alle spalle di Tsukishima che si strozzò con quel poco sake che stava bevendo.

Non riuscì nemmeno a sentire le voci dei due ex giocatori della Fukurodani, troppo stordito dalla voce di Kuroo e dalla sensazione - spiacevole, ma nemmeno più di tanto - del braccio dell’altro sull sue spalle.

Kuroo-san” disse Tsukishima cercando di scostarsi da quel contatto non richiesto “Non sei minimamente ubriaco da non sapere quello che stai facendo.”

Sono perfettamente padrone di me stesso” rispose Kuroo spostando il braccio come richiesto dall’altro ma guardandolo seriamente negli occhi mentre il biondo poggiava la ceramica che conteneva il sake - oramai finito - sul tavolino di fronte a loro.

Lo sei mai davvero stato, Kuroo-san?”

Così mi ferisci Tsukki!” ribatté il moro con un tono che aveva un che di melodrammatico.

L’intento era quello” rispose Tsukishima rendendosi conto che però l’altro non sembrava essersi scandalizzato od offeso dalle sue parole, cosa che capitava abbastanza di rado.

I tuoi amici devono avere una corazza che neanche uno stegosauro o un triceratopo…”

La smetti di citare nomi di dinosauri a caso?”

Cosa devo fare per farmi prendere in considerazione? La pallavolo non funziona - eppure qualcosa devo averti lasciato, altrimenti non giocheresti nei Sendai Frogs e ti posso garantire che, se volessi, potresti giocare assieme a Bokuto senza problemi.”

Ma per favore! Non riuscivo a giocare con Bokuto quando ce l’avevamo come avversario durante gli allenamenti congiunti, figurati in squadra insieme…” iniziò a dire Tsukishima prima di metabolizzare le parole dell’altro “E poi tu cosa ne sai di come gioco?”

Kuroo fece un sorriso sghembo.

Beh, lo sai cosa faccio per lavoro. Potrebbe essere che mi sia capitato di passare per la tua zona ed essermi soffermato a guardare qualche vostro allenamento. O partita. O anche più di una.”

Tsukishima spinse gli occhiali sul naso e l’unica cosa che riuscì a dire fu semplicemente: perché?

Kuroo alzò le spalle. 

Ti ho sempre considerato un mio apprendista” si limitò a rispondere con un'espressione indecifrabile.

Grazie Kuroo-Wan-Kenobi.”

Tsuuuukkiiiii! Così però non vale!”

Il problema della relazione interpersonali era proprio questo, che a volte bastava un commento, un sorriso, una citazione per gettare alle ortiche anni di equilibrio mentale raggiunto a suon di frustrazione, rabbia e invidia nei confronti di coloro a cui bastava schioccare le dita per ottenere quello che volevano, mentre per lui il suo carattere si era rinchiuso dietro una corazza sempre più dura e impenetrabile in modo tale da diventare immune a quello che lo circondava, disinteressandosi dagli altri e da tutto quello che sembrava interessare la massa. E ora Kuroo, il suo senpai (o Maestro Jedi) era seduto accanto a lui a fare battute stupide citando nomi di dinosauri a caso nella speranza di strappargli un sorriso… e Tsukishima non sapeva cosa pensare. E nemmeno cosa volere.

Usciamo di qui?” domandò Kuroo “Così se vuoi puoi tornare in albergo…”

Il biondo annuì e dopo che entrambi ebbero pagato la propria parte, rivolsero un leggero inchino al gestore del piccolo locale e uscirono.

Quindi… da parte è il tuo albergo?” chiese Kuroo rassegnato al fatto che fosse giunto il momento di salutarsi. Tsukishima sospirò.

Contavo di tornare a Miyagi dopo la partita con il primo treno che sarei riuscito a prendere.”

Kuroo sbatté le palpebre per poi sorridere mellifluo.

Se volevi venire a casa mia bastava dirlo.”

In realtà siete tu e Bokuto che avete trascinato me e Akaashi qui… anche se immagino che per Akaashi non sia stato un problema seguire Bokuto.”

Per lui non lo è mai stato e dubito lo sarà mai. Anche se ancora continuo a chiedermi come facciano a funzionare quei due insieme, sono comunque perfetti.”

Il biondo non disse nulla ma in effetti non poteva che essere d’accordo.

E’ un problema?”

Cosa?”

Posso offrirti un tetto sopra la testa e un divano su cui dormire. Potrei offrirti anche un materasso, ma ho paura a farti un’offerta che non potresti rifiutare” disse il moro cercando di metterla sul ridere.

Tsukishima si morse un labbro nervosamente.

Fai strada… un tetto sopra la testa lo accetto volentieri.”

E il materasso?”

Tsukishima scosse la testa.

Kuroo era l’esatta metà di quello che erano tutti gli sbandati che facevano parte del suo mondo: amava alla follia la pallavolo ed era riuscito a fare di essa il suo lavoro, ma da dietro le quinte, in modo tale che se avesse voluto, avrebbe potuto diventare una persona qualunque e vivere come tranquillamente come molti degli ex giocatori del liceo facevano. Kuroo era riuscito a trovare un equilibrio perfetto tra le sue passioni e, per quanto Tsukishima continuasse a negarlo, in fondo anche lui aveva fatto lo stesso. Lavorava con i suoi amati dinosauri e nel tempo libero giocava a pallavolo per i Frogs. In un modo o nell’altro erano riusciti entrambi a trovare un equilibrio perfetto.

Magari anche quello…” mormorò il biondo, certo che comunque l’altro l’avesse sentito chiaramente.

Nessuno dei due disse più nulla. Non serviva. Si diressero in silenzio verso casa di Kuroo.

In fondo le relazioni interpersonali erano sopravvalutate, ma in fondo, vantaggi e svantaggi ora pareggiavano due set a due.

Chissà chi avrebbe vinto il quinto e ultimo set…






Note dell’autrice:

Esordio nel fandom con una oneshot che si è scritta nella mia mente da sola una sera mentre tornavo a casa da lavoro a piedi. Volevo maneggiare un attimo questi personaggi e capire come muoverli.

Ci sono un po’ di citazioni (Dr, Stone, My Hero Academia, Star Wars), qualche libertà narrativa ma di base volevo Tsukki insofferente dei rapporti umani disposto a fare però qualche eccezione.

   
 
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