Anime & Manga > Captain Tsubasa
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Autore: Giorgiaaisha    05/08/2022    3 recensioni
Poggio le mani sulla porta a vetri e mi avvicino con la testa per guardare meglio dentro.
Strano, le luci sono accese e vedo delle persone che girano per il negozio.
Qualcuno si accorge di me e chiedo:
" È chiuso?"
Non ricevo risposta ma uno sguardo interrogativo.
Mia sorella intanto si è appoggiata di schiena al riparo dalla pioggia e sta tentando di strizzare i suoi capelli.
Riprovo.
"È chiuso?"
Ora mi guardano tutti perplessi.
Mi giro verso mia sorella e le dico:
"Ma sono scemi?"
Lei alza le spalle e continua a sistemarsi i capelli.
Busso e ripeto alzando un po' di più il tono della voce.
Finalmente vedo una ragazza nascosta dietro a un abito che timidamente mi fa cenno con il dito verso destra.
Giro lo sguardo e i miei occhi si incrociano con quelli di un bel ragazzo orientale.
Voleva indicarmi lui?
Lo guardo con aria perplessa e lui mi sorride.
"Credo che la ragazza ti stesse indicando l'entrata. Quella porta è chiusa, ma qui è aperta, vedi?"
Mi giro e vedo che il tipo ha perfettamente ragione. La porta è del tutto spalancata.
Che gran figura di merda!
Non lo voglio più il cappellino.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tsubasa Ozora/Holly
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Vado nella mia camera e resto lì fino a che Taro non decide di entrare senza bussare.

"Tsubasa, abbiamo deciso di andare a cena in un ristorante sulla spiaggia. Le ragazze si stanno vestendo già da un pò. A breve saranno pronte, preparati anche tu."
"Grazie Taro."
"Capitano. Posso capire come ti senti, ma credo che a questo punto tu debba rivedere le tue priorità e fare la cosa giusta per te e... per lei."
"Non ho voglia di parlarne ancora. Ti prego lasciami solo ora."

Fa un cenno con  il capo e se ne va.

Neanche la doccia è riuscita a togliere questo senso di sporco e pesantezza che ho addosso.
Scendo giù dagli altri e sono tutti pronti, anche le ragazze. Non vedo Jo, dov'è?
La cerco con lo sguardo e nel farlo noto che manca anche Castro. 
Mi avvicino alla porta finestra che da nel patio e la vedo abbracciata a lui.
Indossa un abito floreale lungo. E' semplice ma molto sensuale, le lascia la schiena completamente scoperta e ha uno spacco laterale che lascia intravedere la sua bellissima gamba.
Ho imparato a non essere geloso di Castro, ma in questo momento lo invidio perché lui può ancora toccarla, respirare il suo odore, mentre io non ne ho più alcun diritto. E la colpa è solo mia.
Mi allontano e dopo pochi minuti rientrano anche loro. La vedo puntare i suoi occhi nocciola nei miei, poi abbassare lo sguardo, stringere i pugni e girarsi. 
La scelta che ho preso è giusta, preferisco non causarle altro dolore.

A cena sono tutti euforici, vogliono godersi questo ultimo momento insieme. Lei no, è triste. Accenna sorrisi e brevi frasi, ma è assente.
Finita la cena ci dirigiamo in spiaggia, la musica è forte e la gente balla allegra. Chissà se lei si lancerà in pista.
Si toglie le scarpe. Alza il vestito e fa un nodo all'altezza del ginocchio. Cammina fino a riva e lascia che le onde le bagnino i piedi. Tira su il mento e guarda la luna. E' grande e potente. E' bellissima illuminata dai raggi argentei della vecchia Signora. 
E' persa nel suo mondo, chissà a cosa pensa? 
La voglia di raggiungerla è tanta. 
Un passo dopo l'altro mi avvicino a lei.

"Tsubasa, dove stai andando? Ti va di parlare un pò?"

Sanae.

"Di cosa vorresti parlare?"
"Di come ti senti."

Come mi sento? 
A causa tua il mio cuore non avrà più un battito regolare. Ho perso l'unica ragazza che io abbia mai amato veramente.

"Male. Preferisco non parlarne ora."

Mi allontano da lei e torno dagli altri.
Aline corre da Jo e la trascina in pista, ma lei fa cenno di no con la testa e si siede in un angolo, completamente sola.
Faby parla con Genzo che va da lei e abbracciandola la porta via dal locale. 
Che ho fatto? 
Che Taro abbia ragione?
Mi giro e vedo Sanae parlare con Yukari. Io l'ho illusa, pensavo di amarla, ma così non era e lei si è quasi uccisa per causa mia. Non posso permettere che ciò accada di nuovo.
Ma perché fa così male?

Le ore passano e Jo non è ancora tornata. Non resisto e chiamo Genzo.

"Pronto."
"Genzo. Non dire a Jo che ti ho chiamato. Dove siete?"
"Siamo in un parco. Mi sono allonanato un attimo per rispondere."
"Lei come sta?"
"Male. E' apatica. Non ha più colori."

"..."
"Tsubasa, tu l'ami, perché dovete stare così?"

"Ne abbiamo già parlato. Stalle vicino Genzo. Sempre."
"Certo."



Sanae mi prende la mano e mi da un bacio in guancia. 

"Anego io ti voglio molto bene, ma per me sei un'amica. Non voglio che tu creda che tra noi potrà mai esserci qualcosa. Non ti abbandonerò... non potrei mai, ma non siamo fatti per stare insieme."
"Ogni cosa a suo tempo capitano."

Decido di ignorare la sua ultima frase e mi avvio alla macchina. La serata è finalmente conclusa, posso andare a letto e annullare questa orribile giornata, almeno per qualche ora.

___________________________________________________________________________________________

Non riesco a dormire. Il suo viso non vuole lasciare il mio cuore. Se chiudo gli occhi lo vedo sorridermi, baciarmi, amarmi e poi andare via con lei.
Non riesco a stare su queste lenzuola che l'hanno avvolto e cullato nella notte di ieri. Il suo odore è ovunque.
Meglio dormire a bordo piscina.
Scendo le scale cercando di non far rumore per non svegliare Genzo e Taro. 
Controllo in terra che non ci sia qualche scarpone del portiere a farmi cadere. Sembra tutto libero. 
La luce della cucina è accesa. Come al solito Maki e Kojiro hanno dimenticato di spegnerla. Sono sempre gli ultimi ad andare a letto, adorano fermarsi a parlare sorseggiando una tazza di tè verde. Sono proprio una bella coppia. Chissà se avrò modo di rivederli, ci siamo scambiati i numeri e spero proprio che la nostra bella amicizia prosegua indipendetemente da Lui.
Sto per spegnere le luci quando vedo due figure vicino al lavandino.
Sono Sanae e Tsubasa. Mi nascondo dietro la porta. Non so neanche perché lo sto facendo.
Lei si avvicina e gli prende la mano. Lui si volta e la guarda e lei... lo bacia.
Lo sapevo. Sono stata uno stupido diversivo. 
Corro via. Non riesco a fermare le lacrime. Sbatto sul tavolino da fumo e faccio cadere qualcosa, ma non mi importa continuo a correre.

"Jo. Ti prego non è come pensi."

Tsubasa mi urla qualcosa dietro ma non lo capisco, il rumore dei miei singhiozzi copre la sua voce.
Lo sento correre. Il buio mi sarà d'aiuto. Mi infilo in un angolo di boschiglia e sparisco dalla sua visuale, trovarmi ora sarà difficile.
Mi accascio a terra, lei saprà accogliere il mio dolore, saprà curare la mia anima. Le lacrime bruciano, fanno male, così tanto che non ho più forze. 
Appoggio la schiena a un albero e attendo che il giorno arrivi. Cullata dal rumore delle foglie e dalla dolcezza della madre Terra, chiudo gli occhi.


"Jo. Jo. Ehi!"

Lui è qui davanti a me che mi chiama ma io non riesco a raggiungerlo. Ci provo ma sono bloccata.

"Jo. Svegliati."

Apro gli occhi e lui è davanti a me. Non era un sogno, mi stava davvero chiamando.

"Che ci fai qui Tsubasa? Torna a casa."
"Non senza di te."
"Tornerò con le luci dell'alba. Non voglio dar pensiero a nessuno."
"Allora starò qui con te."

Un moto d'ira s'impossessa di me e senza rendermene conto inizio ad urargli contro.

"Vai via! Sei uno schifoso. Potevi dirmelo subito che eri innamorato di lei. Perché mi hai usata? E' questo che sono per te? Sono il jolly?"
"Non dire sciocchezze. Io ti amo. Lei mi ha baciato. Alla spiaggia le avevo detto che tra noi non ci sarebbe mai stato nulla. Non so perché l'ha fatto!"
"Davvero CAPITANO? Davvero non sai perché l'ha fatto?"
" Non è come credi Jo. C'è una spiegazione."
"Tu sei male per me. Quindi ti prego vattene ora. Non voglio mai più rivederti."

Il mio cuore si è fermato alle mie stesse parole. Ma non posso più lasciare che lui mi faccia male.

"Non me ne andrò Jo. Non ti lascerò qui da sola di notte."
"Bene! Allora me ne vado io."

Mi alzo e mi incammino verso casa lasciandolo lì seduto a contemplare la luna.

**********************************************************************

Sono passati 15 giorni dalla vacanza. Salutarli è stato davvero molto difficile, ma in compenso ci sentiamo sempre. Abbiamo creato un gruppo what's app: 'Quelli della vacanza', tutti presenti tranne Tsubasa e Sanae. Mi è dispiaciuto chiedergli di non inserirli, ma tanto loro hanno il gruppo della nazionale su cui sentirsi.
Genzo è diventato la mia migliore amica. Adoro spettecolare con lui di flirt calcistici e delle cavolate universitarie. 
I primi giorni sono stati terribili ma grazie a loro e soprattutto a mia sorella, Yayoi, Aline, Castro e Genzo, tutto è stato più semplice.
Rivedere il mio cavallo mi ha dato la forza necessaria per andare avanti. Mi manca, non lo nego e lo amo ancora, ma non posso di certo farmene una malattia. Sarà quel che sarà, probabilmente il mio filo rosso non è legato a lui come credevo. 
Per ora vivo il presente e gioisco per ciò che la vita mi dà.

BIP BIP

"Ehi Culona, che fai ? E stasera?"
"Sempre fine tu eh! Sono a cavallo XD tanto per cambiare e stasera non saprei, sai devo scegliere dalla lista dei mille pretendenti con chi uscire XD"
"Scema! Lo sai che prima di uscire con qualsiasi uomo deve passare la mia visita!"
"E che sei un medico! Certo, credici!"
"Non scherzo! Comunque, ripeto la domanda: che fai stasera? Seriamente!"
"Seriamente... un ragazzo dell'università mi ha chiesto di uscire e sto pensando di andarci, magari mi farà bene!"

"No. Tra un'ora sto lì da te. Viene anche Hickaru, abbiamo combinato le giornate libere per passare del tempo con voi. Taro purtroppo è in ritiro e Jun ha degli esami importanti oltre agli allenamenti. Kojiro e Maki non sono riusciti a liberarsi e Ryo e Yukari stanno passando l'ennesima crisi di coppia. "
"Mi dipiace per Yukari ma tanto passerà velocemente, quei due litigano in continuazione! E Faby lo sa? Comunque avevo intenzione di rifiutare, non sono pronta. Nella mia testa c'è solo lui, purtroppo, ma sono felice che veniate."
"Ci hai più parlato?"
"No. Lui ha provato a chiamarmi qualche volta ma ho rifiutato. Castro ha provato a dirmi qualcosa ma sono stata chiara: non si deve parlare di lui. Non voglio sapere nulla di ciò che fa con lei."
"Jo. Ma dovresti sapere come è andata. Lei non è più a casa sua da tempo. Ci è stata pochissimo e poi lui è riuscito a mandarla via."
"Si, per ora. Guarda come è finita quando si sono rivisti. Ti prego non voglio bloccarti. Non parliamo di lui."
"Ok. Come vuoi."
"Fammi sapere a che ora venite!"
"Agli ordini!"


Tutti stanno provando a farmi valutare la cosa dal punto di vista di Tsubasa, sono suoi amici è naturale, ma come posso dargli un'altra possibilità, quando è bastato rivederla per poco tempo per metterla avanti a me? Dov'è tutto questo amore nei miei confronti?
No. Non intendo sentire ragioni. Non andrò più allo stadio, nè a quelle stupide feste.
Mai più!
*******************************************************************************

"Ehi ragazzina quanto ancora vuoi farmi aspettare? Grazie Signora per il caffè, è molto gentile."
"Sto arrivando bevi il caffè e non rompere! Attento a non strozzarti piuttosto!"

Genzo è sempre il solito. Matsuyama e Faby sono andati a fare una passeggiata da soli e noi siamo rimasti a casa a chiacchierare con i miei. Mio padre adora Genzo, mi dice sempre che saremmo perfetti insieme. Io credo che sarebbe tutto un litigare.
Stasera andiamo in un ristorante tipico di qui, sarebbe dovuto venire anche Castro ma non si sente bene e preferisce riposare.
Ho deciso di mettermi un vestito aderente giallo ocra. Mi piace molto come mi sta. 

"Eccomi! Ti vado bene così zitellona?"
"Zitellona a chi? Io sono pieno di donne! Sei molto carina, peccato per quel culone!"
"Idiota! Sei pieno di donne ma non me ne presenti mai nessuna!"
"Andiamo dai che è tardi!"
"Genzo", si intromette mio padre, "perché non rimani qui stasera a dormire? C'è spazio a sufficienza anche per te, oltre che per Hickaru, anzi potreste dormire insieme."
"Non voglio abusare della vostra gentilezza, non credo..."
"Dai rimani, ne sarei felice. Poi hai detto che domani sei di riposo e quindi potresti venire con me al maneggio e potremmo stare ancora un pò insieme!"
"Io vi ringrazio tanto. Accetto volentieri. Ma domani il pranzo vorrei offrirlo io."
"Non se ne parla mangerete qui, mia moglie vi preparerà la sua famosa lasagna."
"Allora non posso rifiutare. Grazie!"

******************************************************************************

"Una cena magnifica!" Esclama Matsuyama.
"E' vero amore, non ho mai mangiato così bene!"

Che strano sentire che si chiamano amore. So che il loro rapporto si è evoluto moltissimo negli ultimi tempi, soprattutto dopo che hanno dormito insieme nella villa al mare, ma a volte vederli vicini mi fa male, mi riporta alla mente dei ricordi che vorrei poter seppellire.
Meglio non pensarci.

"Sapete che mi andrebbe? Una bella passeggiata per il centro storico!"
"Jo, ma non ti stanchi mai?" Dice mia sorella.
"No. C'è Genzo e voglio godermelo il più possibile. Mi è mancato terribilmente questo portierone!"

Gli prendo le guance e gliele strofino tutte, un pò come si fa con i bambini.

"Si ok. Ma ora lasciami le guance!"

"Scusate, ma voi non siete i giocatori della nazionale giapponese?"

Due ragazze asiatiche si avvicinano al nostro tavolo e timidamente parlano ai due calciatori in uno strano spagnolo.

"Si. Io sono Wakabayashi e lui è Matsuyama!"
"Oh Kami. Possiamo farci una foto con voi? Sempre se le vostre ragazze non hanno nulla in contrario!"

Faby sorride e invita Hickaru a fare la foto. Io decido di divertirmi un pò.

"Non saprei. Io sono abbastanza gelosa del mio uomo. Devo pensarci su", dico facendo la finta pensierosa.

Mi avvicino a lui e con le dita percorro una linea immaginaria che parte dal centro del torace fino all'ombelico.

"Che dici amore? Posso fidarmi di te?"

Genzo mi guarda a bocca aperta. Non parla più, devo averlo scioccato.
Aumento un pò la dose e scendo fin sotto l'ombelico giocando con i suoi addominali. Mi scappa da ridere nel vedere la sua buffa faccia, ma devo essere seria. Poggio la gamba sulla sua e dico:

"Allora? Mi posso fidare?"

Mi guarda e fa quel suo tipico sorriso sghembo, si avvicina al mio orecchio e mi sussurra:

"Occhio ragazzina a giocare con il fuoco poi ci si scotta!"

Mi da un bacio sul collo che di casto non ha proprio nulla e dice:

"Certo che puoi fidarti. AMORE."

Il suo bacio mi ha colto di sorpresa. Il suo gioco è parecchio più realistico del mio. Ho avuto una sensazione strana. Non so dire se piacevole o spiacevole. Sì. Strana è sicuramente la definizione più corretta.
Dopo la foto le due ragazze tornano al loro tavolo e noi usciamo per andare a fare la nostra passeggiata!

"Ehi amore! Stanotte dormo con te allora!"
"Ti piacerebbe zitellona, tu dormi con Matsuyama!"
"Hickaru fa le puzze sotto le coperte! Non voglio dormire con lui!"
"Non è vero! Faby non gli dare retta!"
"Io fossi in te mi attrezzerei con una maschera anti gas!"
Scoppiamo a ridere mentre il povero Matsuyama tutto rosso in volto continua a urlare che loro non hanno mai dormito insieme e se l'è inventato.

Mia sorella e il fidanzato ci salutano e vanno a fare un giro da soli. E' giusto così, si vedono talmente poco.
Genzo mi prende la mano e cammina sereno.
Non credo che lui si sarebbe mai comportato come Tsubasa. Ha un carattere molto più deciso e fermo. Chi riuscirà a farlo innamorare sarà una donna fortunata.
Ma non potevo innamorarmi di lui? 
Al cuor non si comanda e eccomi qui a pensare di nuovo al Capitàn.

"Io e te saremmo stati una bella coppia."
"Come scusa?" La sua affermazione mi coglie impreparata.
"Si. Se non ci fosse stato Tsubasa, io e te saremmo stati una bella coppia. Non ti avrei fatto soffrire, ti avrei protetta a costo della mia stessa vita."
"Genzo io..."
"Lo so. Non c'è bisogno di dire altro. Sto solo parlando ipoteticamente. Io credo che avremmo fatto scintille noi due. In tutti i sensi!" E mi fa l'occhiolino.
" Forse si. Tu meriti una donna con il cuore libero. Che possa donarlo solo e soltanto a te. Se Tsubasa non ci fosse stato, probabilmente avremmo fatto scintille."

Mi sorride e stringe la mia mano. Per un attimo mi è sembrato di avvertire dolore in lui. Lo guardo. I suoi occhi sono profondi e luminosi. Si ferma e inchioda il suo sguardo al mio. Trasmette amore e dolcezza. Davvero tanta. Mi sfiora la guancia con le dita e mi dice:

"Sei troppo importante per me per permettere che qualcosa rovini il nostro rapporto. Il tuo cuore è suo e io ho deciso di starti vicino ugualmente. Non preoccuparti per me, ho le spalle larghe."

Ora capisco quel dolore che ho avvertito prima da dove viene. Dal suo cuore rotto a causa mia. Non voglio lui soffra come sto soffrendo io.
Una lacrima mi riga il viso. Lui la raccoglie con le dita e mi sorride dolcemente.

"Genzo io... non immaginavo. Perdonami."
"Jo. Non cambierà nulla tra noi. Promettimelo. Non so perché ti ho detto queste cose, devo essere impazzito ma voglio che tu rimanga sempre la mia ragazzina culona!"
"S-si. Ma tu stai soffrendo?"
"No. Avrei sofferto se non avessi più avuto modo di sentirti e vederti. Tsubasa sta soffrendo. Io sono felice perché ti ho vicina."

Lo abbraccio forte e piango sul suo torace. Piango perché so quanto fa male.
Il mio cuore non è qui purtroppo e io non posso negare i miei sentimenti.

"Ragazzina non piangere. Siamo sempre io e te. Ok?"
"Si. Ti voglio bene Genzo."
"Anche io."

Mi bacia sulla fronte e mano nella mano continuiamo a camminare.

************************************************************************************

"Ragazzina ti sbrighi con quel cavallo? Io ho fame e tua mamma ha già chiamato due volte. Se le lasagne saranno fredde non te lo perdonerò mai!"
"Ho fatto. Mamma mia come sei acida!"
"La finisci di rivolgerti a me al femminile?"
"A-CI-DA!"
"Ok. l'Hai voluta tu!"

Mi giro e mentre sto chiudendo il paddock di Pino lo vedo arrivare di corsa. Non promette nulla di buono. Meglio scappare. Corro ma so già che mi prenderà!
E infatti... presa!
Mi carica sulla spalla come fossi un sacco di patate.

"Ehi! Fammi scendere non sono uno sacco!"
"Ora ti faccio vedere io quello che succede a prendermi in giro."

Mi tira giù con molta delicatezza nonostante tutto e mentre con una mano mi blocca entrambi i polsi, con l'altra mi fa il bagno con il tubo dell'acqua.

"Genzo. Basta! Basta!"
"Chiedi perdono!"
"Dai. Basta! Perdono. Perdono."

Mi lascia e chiude il tubo. Se pensa che ha vinto lui... pensa proprio male.

"A-CI-DA", urlo ridendo e scappo lontano. So benissimo che ora non mi prenderà in spalla. Sono zuppa e non vorrà di certo rovinare il suo abito firmato.
Mi afferra per la maglia facendomi cadere a terra. Mi carica in spalla e per mia fortuna mi porta in macchina. 

"Sei fortunata che ci tengo alla tua salute!"
"Come sei premuroso!" 
"Puoi dirlo forte! Faby e Matsuyama sono già a casa. Dovevi per forza fargli tutte quelle coccole?"
"Che c'è sei per caso geloso?"
"Di chi? Di te? Ma non penso proprio culona!"

Sorrido. Non è cambiato nulla tra noi. Mi volto e lo vedo sorridere felice.
Tiro un sospiro di sollievo. Menomale.


Non avendo potuto pubblicare lunedì, recupero oggi. Spero vi piaccia questo capitolo. 
Grazie a chi dedica del tempo nella lettura e nel commentare questa storia. ;*
Alla prossima.
   
 
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