Volevo ringraziare di cuore Stefy per aver recensito con tanta passione questa storia.
Chiedo scusa per averci messo così tanto a postare questo nuovo capitolo.
Spero di di metterci di meno con la nuova storia, seguito di questo, che si chiamerà Balance of The Force e sarà ancora più hot e cruda di questa.
Buona lettura e grazie anche a chi si è limitato solo a leggere.
Un caro saluto.
Capitolo 14
Qualche giorno più tardi
Leia e Luke erano nel grande giardino dell’appartamento della donna e di Han mentre quest’ultimo, insieme a Chewbacca, stava giocando con il piccolo Ben.
3po osservava la scena stranamente in silenzio e con lui R2, tenendosi in disparte, insieme a Lissa, che capiva di dover entrare in quella famiglia con i piedi di piombo.
Aveva già fatto troppi disastri.
“Forse stavolta è davvero finita.” mormorò Leia, chinando la testa sulla spalla del gemello.
“Forse sì.” rispose Luke. “Sono felice che abbiano risposto così tante persone.” aggiunse accarezzandole piano i capelli.
“E con il tempo potrei anche andarmi far bene quella…” disse a voce molto bassa.
“Sei impossibile.” disse il ragazzo divertito. “Mi spiace vederla così in disparte.”
“Potresti baciarla davanti a tutti.”
“E certo così Han mi romperebbe a vita.”
“Perché non lo sta già facendo?” domandò Leia sorridendogli di sottecchi.
Il giovane Skywalker le sorrise di rimando e poi raggiunse Lissa, la fece alzare e la baciò davanti a tutti.
La ragazza restò di stucco, commossa.
Il piccolo Ben e Chewbacca fecero i salti di gioia.
“Lo sapevo che lo zio aveva una fidanzata!”esclamò il ragazzino.
Persino R2 pigolò felice e per la prima volta volta in vita sua 3po era veramente senza parole.
Han sorrise ma non potè fare a meno di dire:
“E devi vedere come è bravo con lei a sc…” Leia lo fulminò con lo sguardo “A giocare a dama…” si corresse facendo comunque diventare viola entrambi i ragazzi.
All’improvviso iniziò a calare una fitta nebbia che impediva loro di vedere ogni cosa.
“Cosa diavolo…” provò a dire Luke ma una mano gentile gli mise una mano sulla bocca.
“Non preoccuparti.”mormorò una voce molto dolce che gli sembrava di conoscere anche se non capiva perché.
Era seppellita nel suo subconscio.
Nella memoria arcaica.
Anche Leia provò a parlare ma la stessa mano e la stessa voce la calmarono.
Così come era venuta la nebbia sparì e i due gemelli si trovarono a riva di un bellissimo lago, dalle acque calme e placide.
Poco lontano vi era una villa piccola di un gusto raffinato e antico, dove si poteva intravedere qualcuno nascosto nell’ombra.
“Non posso stare molto. Vostro padre, Obi-Wan e il maestro di questi, Qui-Gon mi stanno aiutando a… a rendermi visibile e corporea.” disse di nuovo la stessa voce alle loro spalle.
Luke e Leia deglutirono a vuoto.
Non era possibile.
“Questo è solo un momento di tutto quello che avrei voluto vivere con voi.” mormorò la voce.
Con molta calma si voltarono e videro una splendida donna, dai lunghi ricci castani, dall’ovale dolce e particolare e dai bellissimi occhi scuri che gli sorrideva tra le lacrime.
“Sì, sono sono vostra madre. Padmè.” disse con semplicità andando loro incontro lentamente.
Voleva gustarsi quell’istante, senza fretta.
Luke di primo acchito pensò somigliasse alla sorella tuttavia vi era qualcosa che conosceva molto bene. Guardandola a fondo, senza farsi ingannare dai colori, capì quanto la madre gli somigliasse.
“Ha ragione nostro padre. Ha il tuo stesso sguardo e non solo quello.” fece Leia.
I due gemelli si fecero forza e le andarono incontro, camminando anche loro piano piano.
Quando furono molto vicini si guardarono a lungo negli occhi, senza parlare.
Padmè posò la mano sinistra sul volto di Leia e quella destra su quella di Luke.
“Siete più belli di quanto ricordassi. Volevo dirvi… volevo dirvi che anche se non mi avete visto io sono sempre stata accanto a voi. Sempre.E vi ho amato come nessuno nella mia vita. Per questo ho dovuto… scelsi di morire. Era l’unico modo che avevo per tenervi al sicuro. Altrimenti loro vi avrebbero trovati. Siete troppo preziosi per finire nelle mani del Male in persona.” fece sorridendo tra le lacrime.
Luke e Leia furono tentati di chiudere gli occhi, profondamente toccati da quelle parole ma volevano imprimersi nella loro memoria il volto della loro madre.
“Allora eri tu quella notte.” disse Luke senza curarsi di far vedere che piangeva.
“Sì, non potevo lasciarti affrontare questa orribile storia senza di me.” fece lei sfiorandogli il torace con una lieve, dolcissima carezza materna.
Poi aggiunse: “Come non ho potuto le altre volte. C’ero sempre. Anche quando…”
“Vader mi torturò?” domandò Leia.
“Sì.” rispose la donna.
“E su Bespin. Su Endor. Anche se non mi vedete, io sono sempre con voi.” disse di nuovo Padmé, continuando a guardarli, come se non si potesse mai stancare di farlo.
All’improvviso li abbracciò di slancio.
“Avrei voluto vivere una vita intera con voi. Volevo sapeste che pur di stare con voi eravamo entrambi pronti a farci mangiare vivi da una galassia di pettegoli. Non ci importava nulla. Volevano solo essere felici insieme.” poi indicando il lago e la villa aggiunse:
“Qui avremmo dovuto essere felici insieme. Tutti e quattro. Ecco perché ho chiesto di portarvi qui.”
Leia e Luke ormai piangevano a calde lacrime, stringendola forte, come per potersi imprimere addosso il suo odore.
“Non… non lo dimenticheremo.” riuscì infine a dire Leia.
“Mai è una promessa.” concluse Luke.
“Volevo chiedervi… una volta sola di chiamarmi…”
I due ragazzi si staccarono e la guardarono a lungo.
Il primo a parlare, con molta fatica, fu Luke:
“Non sarà una sola volta. Non sai quante volte ti ho cercato... mamma.” concluse quasi balbettando incredulo di poterla chiamare così con lei di fronte.
“Anche io... mamma. Anche io.” fece Leia parlando anche lei a fatica.
Padmè tornò a piangere accarezzandoli e baciandoli sul viso e sulla fronte.
“Oh i miei bambini. Il cuore mi si è spezzato in mille pezzi quando ho capito che dovevo lasciarvi. Che non potevamo stare insieme.”
I gemelli non dissero altro, gustandosi quel momento, beandosi del calore e della presenza della loro madre.
Nel frattempo, da lontano, una figura alta ed elegante li osservava commosso.
Non si sarebbe mai perdonato nessuno dei crimini commessi.
Non si sarebbe mai perdonato i tradimenti che aveva compiuto.
Non si sarebbe mai perdonato di essere stato anche la causa della separazione di sua moglie e dei suoi figli. Sapeva che Padmé li aveva voluti tenere al sicuro da lui.
Temeva che lui li avrebbe buttati nelle grinfie di quel mostro di Palpatine.
Lui si meritava tutto il dolore del mondo ma loro no.
La sua Padmé e i suoi gemelli non meritavano tutte quelle sofferenze.
E vederli insieme abbracciati e felici era la gioia più bella.
Era come vedere un quadro di amore e felicità.
Fine