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Autore: renmisya22    28/08/2022    0 recensioni
{RANMASA}
Tra Kirino e Kariya va tutto completamente alla grande: ormai sono fidanzati da quasi un mese. Solo che un piccolo fraintendimento potrebbe aver rovinato tutta la loro relazione. Riusciranno i due a chiarirsi e a far pace?
Genere: Angst, Fluff, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kariya Masaki, Kirino Ranmaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era quasi passato un mese da quando Kariya e Kirino avevano iniziato a frequentarsi. Avevano iniziato qualche settimana prima del ritorno dei membri della Earth Eleven, che mai e dico mai si sarebbero aspettati di ritrovarli così uniti. Certo, Kirino era diventato il capitano provvisorio e Kariya il suo braccio destro, dato che avevano sviluppato un saldo rapporto di fiducia reciproca, ma chi l’avrebbe detto che la fiducia reciproca fosse sfociata in quel grande sentimento d’amore?! In realtà il meno sorpreso fu Shindou, che già aveva capito che il suo migliore amico avesse iniziato a mostrare un certo interesse nei confronti del minore già da quando avevano giocato per il FF.
Quando ne venne a conoscenza, si mostrò molto soddisfatto. A detta del suo migliore amico, da quando si frequentavano, Kariya non aveva dato nessun fastidio e non si era permesso di fare altri brutti scherzi, proprio perché si era reso conto di quanto ci potesse rimanere male il suo fidanzato. Sembrava esser diventato più serio nei suoi confronti, più sensibile. Non gli avrebbe mai fatto nulla di male.

Eppure, quel giorno, precisamente un giorno prima del loro primo mese insieme, Kirino assistette ad una scena a dir poco orribile per lui. Una scena che gli spezzò il cuore in mille pezzi. Il suo ragazzo, stava chiedendo qualcosa al suo migliore amico. Appena Kirino li vide parlare, si nascose subito dietro un cespuglio per non farsi vedere. Aveva il cuore che batteva all’impazzata, più che altro non sapeva cosa provare esattamente: due delle persone più importanti della sua vita, parlavano in maniera ravvicinata e soprattutto Kariya sembrava esserne così felice. Ranmaru osservò la scena ma non riuscì a sentire nulla e si sentì completamente bruciare lo stomaco. Si sentiva completamente vuoto e ferito, mentre vedeva i due ragazzi uscire dalla scuola per andare chissà dove a fare cosa.

Si toccò il volto e lo sentì bagnato dalle lacrime. E questo lo portò soltanto a peggiorare: adesso che si era reso conto di star piangendo iniziò a singhiozzare rumorosamente, rannicchiandosi per terra. Rimase lì per molti minuti, sperando che nessuno si accorgesse di lui, ma poi si sentì chiamare.

-Kirino Senpai, che ci fai qui?! – chiese Hikaru Kageyama, il migliore amico di Kariya, che aveva spronato i due a frequentarsi.

Il più grande si sforzò di sorridere per non farlo preoccupare, ma creò l’effetto contrario, uscendo un sorriso distorto, che sembrava quasi una smorfia e poi non riuscì a mentire ulteriormente in quanto le lacrime tornarono a scendere ininterrottamente.

-Senpai, andiamo subito nello spogliatoio! – esclamò il più piccolo prendendolo per mano, accompagnandolo nell’edificio poco distante. Fortunatamente il resto della squadra era già andato via e quindi in quella stanza c’erano solo loro due.
-Senpai, vuoi spiegarmi perché piangevi lì tutto solo?! – chiese lui porgendogli un bicchiere d’acqua. Il più grande lo prese e bevve tutto d’un sorso, ma non rispose, limitandosi a contemplare il pavimento impolverato. Hikaru continuò a guardarlo dispiaciuto. -Riguarda per caso Masaki Kun? – chiese poi a bassa voce.
Al rosa, sentendo quel nome gli venne un colpo al cuore e tornò di nuovo a singhiozzare e poi annuì. -Pensavo mi amasse…
-Ma lui ti ama! Ne sono più che convinto!
-Io no… - sospirò. -Si è stancato di me.
Hikaru balzò in piedi e il suo volto prese un’espressione corrucciata. -Assolutamente no.
-E allora perché poco fa stava facendo le feste a Takuto?! – sbottò di nuovo.
Il più piccolo ridacchiò, ma poi realizzò cosa aveva appena fatto. -Mi stai dicendo che Masaki ha una cotta per Shindou Senpai?!
-È quello che ho pensato anche io, forse si è veramente stancato di me…
Il piccolo Kageyama, vedendo l’espressione triste del suo compagno di squadra non esitò ad abbracciarlo per cercare di consolarlo e dargli il suo appoggio, nonostante stentava a credere che il suo migliore amico avesse potuto tradire quel Senpai che amava così tanto, soprattutto il giorno prima del compimento del loro primo mese insieme.

Passarono poi una ventina di minuti a calciarsi il pallone dentro l’edificio, con dei passaggi deboli per evitare di rompere qualcosa. Ogni tanto però il pallone sbatteva a qualche armadietto e faceva un rumore fortissimo che portava i due a ridere. Tutto questo, finché non si accese la luce e mostrò una figura alla porta: era Kariya Masaki. Il suo volto non mostrava nessuna emozione. Era serio, freddo. E Kirino lo fissava. Nessuno voleva iniziare la conversazione, ma poi il minore accennò un sorriso e parlò.
-Che ci fate ancora qui?
-Non sono affari tuoi. – disse velocemente Kirino, guardando da un’altra parte.
Masaki gli si avvicinò, sempre con un sorrisetto innocente e con gli occhioni dolci, che faceva sempre quando voleva un po’ di attenzioni. -Se fai così sembra poi che tu mi abbia tradito. Non è vero questo, giusto? – e gli prese la mano.
Il rosa non ne poteva più e quindi sbottò. -Ah, adesso sarei io quello ad averti tradito?! – rise con sarcasmo.
Il più piccolo lo guardò sorpreso e poi diventò subito serio. -Cosa stai cercando di dire?
-Intendo dire che sei scemo. Pensi che non me ne fossi accorto? Prima stavi parlando con Takuto e stavi scodinzolando felicemente. – sbottò con le lacrime agli occhi. -In realtà tu ti sei fidanzato con me solo perché volevi il mio migliore amico! – gridò, con il cuore in mille pezzi.
Masaki si sentì un blocco alla gola, sentendosi accusato in quel modo. -Ti lascio. – disse poi.
-Come scusa? – chiese l’altro sorpreso dalla velocità in cui il suo fidanzato aveva parlato.
-Hai capito bene, ti lascio. Hai ragione ti ho tradito. – disse prendendo un pacchetto regalo dal suo zaino e poi lo gettò nel cestino della spazzatura, girandosi di spalle. -Sei uno scemo come tutti. – sbottò e corse via, con le lacrime agli occhi, che il più grande non riuscì a vedere.

-BRAVO, SCAPPA! – gli gridò contro adirato, andando a sedersi su una panchina, per tornare a piangere.
Hikaru intanto aveva controllato cosa avesse gettato. -Senpai, è per te! – gridò lui, saltellando per attirare la sua attenzione. -Masaki ti aveva fatto un regalo! Lo sapevo, lui ti ama tanto! Non poteva tradirti! Non è tipo.
Il rosa alzò la testa incuriosito e si ritrovò Hikaru che gli porgeva il pacchetto che aveva gettato poco prima il suo fidanzato. Incuriosito lo aprì e appena cosa c’era all’interno, sorrise intenerito e divertito, con le lacrime agli occhi: era una collana con un fenicottero rosa. E oltretutto c’era anche un bigliettino che recitava “ti assomiglia :P”.
-Che scemo… - sorrise.
-Senpai, io lo sapevo. Lui ti ama, ama solo te! – disse con felicità. -Devi andarti a scusare, prima che torniate al punto di partenza!
E senza dire altro, si mise la collana in tasca e andò subito a cercare il fidanzato.

Prima però, decise di comprare un oggetto carino da una bancarella di giocattoli che si trovava nei dintorni della scuola, per poter ricambiare il regalo di Masaki. Poi tornò alla ricerca del più piccolo, che non riusciva proprio a trovarlo. Decise quindi di chiamare al numero di casa, sapendo perfettamente che avrebbe risposto uno dei suoi due tutori. E sapeva benissimo che quei due diventavano delle belve quando qualcuno feriva il loro figlio. Ranmaru deglutì e digitò il numero.
-Pronto? – rispose l’allegra voce di Hiroto.
-Salve… - sussurrò Kirino.
-Oh, Kirino Kun! Ciao! – disse allegro Hiroto.
Il rosa emise un sospiro di sollievo, sentendo il solito tono dell’uomo. -Kariya… è in casa? – arrossì mentre chiedeva di lui.
-Masaki? Aveva detto di voler rimanere con te oggi? – disse ingenuamente. -Aveva detto di voler aspettare la mezzanotte insieme a te, per festeggiare il vostro primo mese!
Kirino sussultò. -Non mi aveva detto nulla…
-Non dirmi che quel citrullo di nostro figlio si è tirato indietro all’ultimo?! – sbottò, probabilmente parlando con Midorikawa. -Ora che ci penso, potrebbe aver deciso di andare da solo sulla spiaggia. – rise. -Tipico di lui è tirarsi indietro e fare le cose da solo. Non sembra, ma quello è un vero e proprio timidone. Però devi sapere che parla sempre di te con noi.
-È proprio innamorato a quanto pare! Ah, l’amore! – sospirò Midorikawa.
-Hai ragione, caro. Kirino Kun, ti consiglio di andare sulla spiaggia.
-Lo so… - sorrise involontariamente Kirino. -Ho capito, allora vado subito in spiaggia. A presto! – lo salutò e chiuse la chiamata.
Kirino era felicissimo, al settimo cielo. Ma si sentiva terribilmente in colpa ad aver dubitato di lui. Come aveva potuto farlo. Gli si stringeva totalmente il cuore per come si fosse sentito il suo fidanzato a sentirsi accusato in quella maniera, soprattutto conoscendo il suo passato. Non era affatto giusto l’avergli riservato un comportamento del genere.

Arrivò poi alla spiaggia e notò che l’unica figura presente in riva era proprio il suo ragazzo, intento a lanciare la sabbia verso il mare, mentre urlava, probabilmente per scacciare la rabbia che aveva accumulato in quel momento.

-Stupido! – gridò infuriato. -Stupido Kirino Ranmaru che salta subito alle conclusioni. Non ti sopporto quando… - si bloccò perché si sentì posare sulla testa qualcosa. Il più piccolo saltò sorpreso e si girò. -Che ci fai qui? – disse con gli occhi rossi.
-Volevo chiederti scusa… - sussurrò. -Hai ragione, sono stupido e salto subito alle conclusioni…
-Non ti sopporto. – sbottò, con le lacrime agli occhi e poi si girò di scatto dall’altro lato per evitare di farsi vedere in quelle condizioni pietose.
-Puoi anche evitare di perdonarmi. – disse toccandogli la spalla. -Non merito di essere perdonato da te...
Il più piccolo si voltò nuovamente verso il più grande e piegò la testa sulla spalla, facendo un’espressione ingenua. -Ti ho perdonato.
Kirino scoppiò poi a ridere beccandosi una brutta occhiataccia da Kariya. -Scusa, sei troppo buffo con quelle orecchie da coniglio! – rise più forte.
Masaki le tastò e poi arrossì. -Scemo! Perché poi le orecchie da coniglio?!
-Scusa, quelle da gatto erano finite. – ridacchiò.
-Questa non te la perdono. – sbottò facendo l’offeso.
-Un bacio? – sorrise mostrando la guancia.
-Ma sei scemo o cosa?! – arrossì di botto e poi si sedette sulla sabbia per osservare il mare. Il sole era già tramontato, ancora prima che i due si incontrassero sul posto e faceva molto freddo. Anche Kirino sembrava abbastanza infreddolito. -Ranmaru… - lo chiamò.
-Dimmi?
-Se ti siedi vicino a me, ti perdono definitivamente e non riserverò mai più alcun rancore. – arrossì, con il batticuore.
Il rosato non se lo fece ripetere due volte e andò a sedersi subito vicino a lui. -Sei troppo ador… - non finì la frase, che Masaki prese un telo da mare per potersi avvolgere insieme al maggiore. -Inaspettato, ma apprezzato… - sorrise appoggiando la testa sulla spalla del minore, che stava morendo dall’imbarazzo.
-Sta’ zitto, non fare ulteriori commenti…
-Tranquillo…- sorrise.
-E comunque, vorrei scusarmi anche io. Non pensavo che il mio atteggiamento con Shindou Senpai, visto da un’altra prospettiva potesse sembrare fraintendibile… - disse dispiaciuto.
-Sono io che sono saltato alle conclusioni.
-Scemo, accetta le mie scuse e basta. Ah, che poi com’è che avevi detto? Sembravo star scodinzolando o qualcosa del genere? – gli fece il verso. -Cioè mi stavi dando del cane? Io, ti sembrerei un cane?!
-Più che cane, ora sembri a tutti gli effetti un coniglio.
Il minore gli fece la linguaccia e poi sospirò. -Scusa, ho gettato il regalo che ti avrei dovuto fare… - disse totalmente dispiaciuto. -Per quello avevo chiesto il parere di Shindou… - sospirò.
Kirino sorrise. -Tranquillo, l’ho recuperato. – sorrise, passandogli il pacchetto. -In realtà l’ho già aperto, quindi fingerò di essere sorpreso. – gli fece una linguaccia.
Kariya arrossì e gli ripassò il pacchetto. -Questo è tuo. – disse a bassa voce.
Il maggiore ridacchiò e aprì nuovamente il pacchetto, mostrandosi veramente felice mentre osservava il regalo all’interno. Ne era completamente ammaliato. -È più bella di quello che sembrava prima! – disse con gli occhi a cuore. -Masaki, l’adoro!
-Non devi esagerare… scemo! – prese poi la collana per aiutare il fidanzato a indossarla.
-Invece è la pura realtà. Penso che questa collana sia fantastica!
I due poi rimasero in silenzio per un po’. Non sapevano più cosa dire. In realtà le cose da dire erano già state dette. Si erano scusati ed ora stavano completamente abbracciati a godersi il panorama del mare, aspettando la mezzanotte.
Dopo qualche minuto, iniziarono a scoppiare i fuochi d’artificio e i due si guardarono in faccia.
-Sei stato tu ad organizzare tutto? – chiese Ranmaru.
Masaki scosse la testa, leggermente rosso. -Sarà di sicuro il compleanno di qualcuno…
-Ma sembrano provenire proprio dal Sun…
-Ho detto che sarà il compleanno di qualcuno. – disse imbarazzato, mentre prendeva la mano del fidanzato. -E comunque, ti amo.
Kirino arrossì. -Anche io, Masaki. Auguri per il nostro primo mese.

E i due, si avvicinarono, per poi darsi un piccolo bacio sulle labbra.
 
 
ANGOLO AUTRICE
Eccomi di ritorno con l’ennesima Ranmasa! Quanto li amo quei due. Sono i miei protetti: guai a chi osa toccarli, meritano il mondo. Questa storia avrà un doppio capitolo in realtà, probabilmente più breve di questo, per raccontarvi cosa hanno fatto in realtà Shindou e Kariya, mentre decidevano il regalo per Kirino :3 spero la storia sia stata comunque di vostro gradimento, ciao!
   
 
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