Anime & Manga > Bleach
Segui la storia  |       
Autore: ElderClaud    09/09/2009    3 recensioni
"Sai, si dice che in tempi remoti ella fu la prima Hollow a raggiungere l'Hueco Mundo [...] Quando iniziarono a sopraggiungere in questo luogo altri Hollow, lei in automatico li divorava tutti. Uno ad uno, persino le creature più potenti, finivano nel suo ventre mai sazio. Ed ella crebbe e fu temuta in ogni dimensione esistente..."
Forse certe cose è meglio non saperle mai, rimanendo eternamente nel dubbio. Nosense inside
{Altri personaggi che si vedranno: Yylfort Grantz, Tesla, Zommari Leroux, Kaname Tousen, Starrk e col tempo anche altri }
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aaroniero Arurruerie, Altri, Inoue Orihime, Nnoitra Jilga, Szayel Aporro Grantz
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'e' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La paura è ciò che sento
Non capendo quello che è reale...
Per ritrovarmi di nuovo
Le mie pareti si stanno accorciando
(senza un senso di confidenza,
 e sono convinto che  c’è troppa pressione da sopportare)
Mi sono già sentito così prima
Così insicuro”

[Nota dal taccuino di Aporro Grantz.
Pur sostenendo di non essere stato lui a scriverla]


Enjoy the Silence
Fare quello che non si vuole fare



Una bolla d'ossigeno.

Una piccola e insignificante sfera d'aria si separa dalle narici che l'hanno generata per salire pigra e delicata verso la superficie dell'acqua cristallina.
Lui la guardò solo dopo mezzo minuto che l'aveva espulsa dai polmoni. Aprì gli occhi d'ambra per ritrovarsi come disteso su un cuscino di alghe rosa.
I suoi capelli danzavano con eleganza in quel fluido solo in apparenza simile all'acqua potabile, veleno dall'intenso colore smeraldino invitante quanto letale.
Solo ad un arrancar era consentito immergersi in quel fluido tanto ambiguo quanto sostanzioso, e lui grazie al cielo era uno di essi.
Altrimenti un comune spirito banale come quello di uno shinigami si scioglierebbe come neve al sole. Garantito.
Un piccolo dettaglio che lo fa sorridere, lui che, nudo sul fondo di quella piscina, non risente minimamente degli effetti negativi ma solo dei benefici che potrebbe portare un bagno rilassante.
Alle volte staccare dalle proprie malsane abitudini serve.
Staccare la spina da tutto quel tan tan frenetico che spesso lo avvolgeva. Complice quel suo lavoro disgustoso qual era l'essere scienziati anche in terra di nessuno.
Una faccenda delicata perchè, ad ogni esperimento o analisi che conduceva, doveva dare tutto se stesso e prestare tutte le attenzioni necessari.
Pena il fallimento.
Chiuse gli occhi nuovamente dopo aver visto come quella bolla moriva sulla superficie piatta della piscina, compiaciuto di quel piccolo spettacolo di morte effimera.

È come fare l'amore vero?
Se non ti metti il preservativo sono cazzi... E poi bum!
Ci si sente Dio dopo aver raggiunto l'orgasmo vero Szayel? La tua lussuria non conosce limiti...

Dovette però riaprirli quasi subito.
Nella sua linea di pensiero silenzioso si era affacciata una voce che per lui, in quel preciso momento dato che era in un momento di solitudine, era totalmente aliena e indesiderata.
Si ritrovò quindi ad abbandonare la posizione rilassata assunta in precedenza, per puntare i piedi sul fondo piastrellato e fare leva su di essi per darsi la spinta necessaria a salire in superficie.
Guizzò veloce e agile come una anguilla in alto mare, non curandosi se poteva perdere gli occhiali che indossava o meno.
Non avrebbe potuto comunque dato che erano parte integrante di lui.

Colto da un moto di irritabilità quindi, si ritrovò a infrangere lo specchio d'acqua con un suono sordo.
La spinta dal basso verso l'alto fu consistente, e si ritrovò, per un paio di secondi, a mostrarsi nudo all'aria gelida quasi a torso completo.
Gli schizzi andarono in ogni dove. Fu come se un uovo fosse esploso e le scaglie fossero volate via per metri e metri.
Alcuni schizzi consistenti andarono infatti a bagnare il bordo di marmo della piscina, bagnando delicatamente gli stivali di colui che in ombra lo osservava.
In quella grande sala, la luce era offerta solo dall'acqua smeraldina e dalle grandi lampade circolari murate sul suo fondo.
Lo spettacolo di giochi fatti di luce ed ombra, nuotavano per quelle pareti semibuie come in un teatrino delle illusioni. Uno splendido spettacolo solo in apparenza naturale.
Una volta ritornato con almeno le spalle coperte dall'acqua, si portò una mano tra i capelli per spostarseli dal volto risentito per quella mancanza di rispetto. E solo allora lo vide.
Ilfort Grantz, suo fratello maggiore in linea di sangue ma di molto secondo a lui in forza, lo osservava quasi come se volesse fargli un dispetto.
I tratti somatici erano oscurati dall'ombra della sala, ma quel dannato sorriso glielo vedeva chiaro e tondo. Così irritante che si ritrovò a digrignare i denti lievemente.
Trattenne per sé uno sbuffo seccato ma aggrottò maggiormente le sopracciglia mentre in silenzio attendeva che lo specchio d'acqua  ritornasse sereno e che quello stolto iniziasse a parlare.
Ma quello stupido com'era, lasciava che solo il rumore delle piccole onde parlasse per lui.
“Ilfort...”
Sibilò seccato il minore.
Tutto quel silenzio era per lui quasi una sfida, suo fratello non gli portava rispetto neanche se aveva la carica di Octava Espada. Per lui evidentemente, un fratello minore rimane sempre un fratello minore dopotutto.
“Fratellino” rispose l'altro noncurante. Accennando persino un plateale inchino.
“Octava Espada per te... ricordalo!”
Con una bracciata decisa l'arrancar si spostò lateralmente facendo ondeggiare l'acqua attorno a se. Puntava lentamente alla scaletta metallica che lo avrebbe portato fuori da lì.
Poteva sentire perfettamente gli occhi del biondo fratello puntati sulla propria schiena come se si trattasse di un falco che puntava la preda, e ciò gli dava assai fastidio.
Irritante e denigrante per lui. Odiava avere un fratello così.
Odiava avere un inutile fratello in generale.
“Ad ogni modo che cosa sei venuto a fare qui?”
Il tono di voce non si sminuiva e rimaneva altezzoso e irritato al contempo, di tutta risposta l'altro se la rideva leggermente soddisfatto di quella sua reazione prevedibile.
Avvicinandosi anch'egli alla scaletta metallica, tenendosi le braccia ben intrecciate dietro la schiena e abbassando lo sguardo soddisfatto. Incurante delle occhiate di fuoco dell'Espada come se la penombra lo proteggesse da tutto.
Lanciò persino un candido asciugamano – preso da un ripiano lì vicino –  al fratello minore che era intento a risalire con calma su quella scaletta brillante come l'argento.
Szayel lo prese al volo emettendo un mezzo mugugno di rimprovero misto a sufficienza.
“Ebbene?”
Odiava ripetersi, e quel coglione era tardo di mente.
Mentre si asciugava velocemente i capelli delicati continuava a guardarlo dall'alto in basso come se si trovasse di fronte un comune sconosciuto anziché un consanguineo.
“Ehe, scusa se ho interrotto il tuo bagnetto Aporro, ma...”
“Vedi di giungere al punto senza troppi giri di parole Ilfort – interruppe l'Espada ora intento ad asciugarsi il resto del corpo con gesti seccati e veloci. Seppur eleganti – se ci riesci ovviamente!”
Aggiunse infine con nota denigratoria.
L'altro di tutta risposta sghignazzò con più forza per poi schioccare la lingua dietro gli incisivi. In un gesto un po' lascivo quanto derisorio.
“Ordini di Aizen sama fratello. Sennò non sarei qui ovviamente...”
“E cosa desidera Aizen sama di così importante da doverti scomodare?”
Ora si stava rivestendo degli abiti precedentemente riposti in una pensilina lì vicino. Si risistemò con cura l'hakama e la giacca attillata di tessuto sintetico, avendo premura di sistemarsi come si deve i guanti da laboratorio di medesimo tessuto.
Poi ebbe persino il tempo di pettinarsi con maggiore cura i capelli ancora umidi per sembrare più presentabile possibile.
Convinto che il fratello sarebbe rimasto in silenzio per tutto il tempo, giusto per infastidirlo ulteriormente, si sorprese tantissimo di sentirlo parlare con una certa schiettezza.
“Sua signoria desidera che sia tu ad occuparti da oggi stesso della donna”
Ebbe un attimo di blocco e per un momento avvertì uno strano formicolio al petto. Se avesse avuto un cuore, quasi sicuramente lo avrebbe sentito sobbalzare.
Si voltò verso quella voce molesta e questa volta lo fulminò con gli occhi. L'ambra che incastonava la nera pupilla sembrava scintillare di pura cattiveria repressa.
“Cosa? Stai scherzando spero! C'è già Ulquiorra a farle da balia. Non ho il tempo materiale per stare appresso alle bestie degli altri. Ho un mucchio di lavoro arretrato e...”
“... E preferisci startene rintanato in uno sgabuzzino a farti delle seghe mentali, anziché approfittare di una piacevole compagnia in carne ed ossa giusto?!”
Silenzio in sala.
Il tono strafottente di Ilfort lo lasciò incredibilmente stupefatto. Perchè dire che era solo irritato da tutta quella sua strafottenza era poco.
Di più... Szayel in quel momento era incazzato nero. E se avesse potuto, il suo solo reiatsu in quel momento avrebbe evaporato tutta l'acqua della piscina.
Si era concesso cinque minuti di pausa dal proprio lavoro – per quanto possa contare il tempo in un luogo come l'Hueco Mundo – ed erano finiti quasi tutti a puttane.
Dovette fare fondo al proprio autocontrollo fin in fondo per evitare di voler fare a pezzi il bastardo.
“Se hai finito col raccontare balle a tutto spiano caro fratello, avrei altro da fare ora”
Si sistemò con aggressiva eleganza gli occhiali sul naso e si avviò verso il portone d'uscita permettendosi persino di dare una spallata al parente odiato. Che incassò senza battere ciglio e tenendo saldo quel suo sorriso beffardo in volto.
Era un gioco un po' perverso quanto pericoloso quello di cercare di far arrabbiare un parente come lo era Szayel.
Forse... Era questa la parte più bella e interessante di questa storia. Il cercare sempre di toccare il limite e di distruggerlo tanto per soddisfare la propria sadica morale.
Attese ancora qualche secondo prima di rivelare qualcosa che al potente arrancar dava maggiormente fastidio. Vero motivo per cui aveva eclissato la femmina umana come “poco interessante” nella sua personalissima scala di valori.
“Sai fratellino... Lei somiglia molto ad Incubadora...”

Un moto d'ira che non si aspettava, e fu come se per lui si fosse bestemmiato sul nome della Sacra Vergine.
Dette un pugno alla superficie liscia del grande portone che stava aprendo, e lasciò che un ringhio selvaggio gli uscì dalla gola.
Con somma rabbia si voltò in contemporanea di scatto per sbranare quella voce blasfema ma, ancora una volta, dovette sostenere la sensazione di un pesante formicolio al petto per aver indirizzato il suo odio solo all'ambiente che lo circondava.
Ilfort Grantz, così come era apparso nel suo piccolo mondo, così era sparito.
Lasciando solo che il rumore dell'acqua che si muoveva placida riempisse quel suo mondo vuoto.
Quel formicolio che provava, era quello di un cuore che non esisteva che gli diceva di incazzarsi e spaccare tutto. Ma che lui comunque ignorò a fatica scaricando in parte la tensione ancora su quel portone provato.
Generando un suono cupo ma meno potente del precedente.
“Idiota... Perderai un arto prima o poi Ilfort! E non solo perchè usi il sonido dove non devi!”
Spostarsi ad alta velocità negli ambienti regali quali erano quelli di Las Noches equivaleva ad infrangere un regolamento di buone maniere. Ma per Szayel quello era l'ultimo dei problemi.
Un modo un po' stupido per cercare di stemperare la propria irritazione e sviarla da quello che era il vero problema.

Anche se sicuramente suo fratello era ora lontano, gli parve comunque di percepire la sua risata come se fosse stata da oltre un muro in cemento armato.


-----------


Secondo capitolo di questo progetto ambizioso.
Il testo prima del titolo è una canzone tradotta dei Linkin Park ossia Crawling. Se non capite il motivo di tale scelta, lo capirete più avanti.
Stessa cosa per Incubadora (dallo spagnolo: incubatrice), capirete più avanti di cosa parlo.
Ringrazio infinitamente chi ha recensito lo scorso capitolo, ovvero  Taiga Aisaka (e ci avevi preso con la storia della claustrofobia eh XD) Squeeze e Hoshimi.
Mi spiace per le attese così lunghe ma il mio tempo è quello che è.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Bleach / Vai alla pagina dell'autore: ElderClaud