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Autore: lilianarossa    14/09/2022    3 recensioni
Post 15x19. Cas è morto e Dean parla, ride, esce. Cas è morto e Dean è rimasto.
"Vorrebbe davvero non aver abbassato tanto la guardia perché ci sono porte che non vanno aperte e dolori che non vanno mostrati. Perché mentre la sua controfigura esce, parla e sorride Dean – il vero Dean – è ancora seduto nella stessa stanza del bunker, i capelli tra le mani e le urla mute che gli raschiano la gola."
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Rowena, Sam Winchester
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessuna stagione
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DISCLAIMER: Nessun personaggio purtroppo mi appartiene, ci guadagno solamente in ossessioni.
AVVERTENZE: Post 15x19. La storia tratta delle fasi di superamento di un lutto e la situazione psicologica di Dean in alcuni momenti risulta alquanto problematica. Se siete sensibili a tale tematica vi prego di non leggere. Si tratta inoltre di una Dean/Cas, in cui i sentimenti di entrambi risultano espliciti. Se vi turba, evitate la lettura. 
NOTE: I pensieri di Dean sono inseriti tra parentesi tonde ad intervallare il testo.
 
  1. Contrattazione
Dean è al supermercato – un mese, una settimana, quattro giorni e tre ore dopo (non) aver salutato per l’ultima volta il suo migliore amico – quando si incanta, all’improvviso, di fronte al reparto dei cereali. Continua a fissarli intensamente anche mentre si scosta per far passare una giovane donna con due bambini. (“Ha figli anche lei? I ragazzi vanno pazzi per quelli”).
 
(Senza poteri sei un moccioso in trench coat).
 
Realizza così, come fulminato, che non ne può fare a meno. Per cosa non lo sa ancora. Forse per avere la possibilità di rispedircelo lui nel vuoto, forse per andare finalmente tutti e tre al mare o forse anche solo per vederlo ancora in piedi sulla soglia di casa, rigido e impacciato, come solo lui sa essere.
Non che abbia importanza, comunque. A questo penserà dopo. Dopo aver trovato il modo di riaverlo, di riportarlo indietro. L’hanno fatto così tante volte che si stupisce di non averci pensato prima – che per lo meno Sam non ci abbia pensato prima. Intuitivamente però sa che questa volta non potrà chiedere a Sammy – perché ha già perso troppo e ora ha finalmente Eileen, perché al comando c’è Jack e non Chuck, perché il prezzo che inevitabilmente andrà pagato lo pagherà lui stesso.
Il piano è talmente semplice da risultare stupido ma Dean, per la prima volta da giorni, si concede di provare un minimo di speranza, tanto da non bere nemmeno una goccia di alcool a cena e ridere persino alla penosa battuta di un vecchio film in bianco e nero – visto e rivisto.
Si inginocchia di fronte al suo letto – disfatto e con le lenzuola vecchie di mesi – quando ormai nemmeno le luci giallognole del bunker riescono a dissipare del tutto l’oscurità, pronto a spendere l’intera notte a pregare Jack – se non di riportarlo indietro per lo meno di fare arrivare lui nel vuoto.
Jack so che… insomma le cose tra noi non sono andate particolarmente bene… e, beh, non mi devi nulla… Ma lo sai, lo sai, anche tu ci tieni…
Come posso andare avanti così?
Cas, Cas, Cas, poi non chiederò mai più nulla. Ucciderò qualsiasi mostro e salverò ancora qualsiasi vita a discapito della mia.
Se solo potessi sapere come arrivare al vuoto poi ci penserei io.
Cas, Cas, Cas. Per favore.
La mia vita per la sua.
CASTIEL.
Jack, che senso ha tutto questo?
Cascascascascascascascascascascascascascascascascascascascascascascascascascascascascas cascascascascascascascascascascascascascas.
Jack, non ho detto nulla.
Qualsiasi cosa, qualsiasi prezzo ma ti supplico: Cas.
Si accorge che è mattina perché sente i rumori provenienti dalla cucina: suo fratello che inizia a preparare la colazione (probabilmente qualche miscuglio vegano).
Si ritrova con un pugno di mosche in mano, le tempie che scoppiano e un nodo alla gola che non accenna a volersene andare. Passerà la giornata disteso a letto, sveglio ma con gli occhi ostinatamente chiusi.
Passa i giorni seguenti a leggere qualsiasi volume presente nella biblioteca, che possa far vagamente riferimento al Vuoto. Compra testi in francese, che si spinge a provare a tradurre da solo, con l’aiuto di google e di un dizionario degli anni Sessanta, prima che Sam e Eileen – mossi a compassione e senza proferir parola a riguardo – si siedano accanto a lui e lavorino al suo fianco. Va avanti a caffè e tramezzini che gli compaiono davanti.
Solo che il Vuoto non ha nulla a che vedere con gli uomini e gli uomini non se ne interessano. Persino l’inquietante santone con cui era in contatto Castiel non ne sa un bel niente, sebbene si guardi bene dall’ammetterlo esplicitamente. Poco prima di riagganciare il telefono, però, Dean sente qualcosa di interessante: “Solo angeli e demoni ne sanno vagamente qualcosa”. E se c’è qualcosa che ai fratelli Winchester non manca sono proprio i contatti demoniaci.
Invocare Rowena è, rispetto agli infruttuosi tentativi dei giorni precedenti, alquanto soddisfacente. Nonostante abbia chiuso le porte dell’inferno è scontato che, per la regina degli Inferi, valgano regole differenti. Così si manifesta non appena viene chiamata, un turbine di capelli rossi, profumo intenso di fiori e gonne smeraldine. Almeno lei non è cambiata ed è assolutamente in gran forma – sorriso malizioso, fossette, gestualità raffinata e tutto il resto.
«Ragazzi miei» saluta civettuola, prima di accorgersi di avere di fronte solo il maggiore dei due.
«Dean, perché sono qui?» e dal modo quasi carezzevole con cui lo guarda, dall’assenza di manierismi, dal tono di voce delicato con cui gli si rivolge, capisce che sa. Che vede, come aveva intuito l’ultima volta la frattura tra loro e dannazione – dannazione – se solo l’avesse davvero ascoltata. Se solo avesse finito davvero di pregare Cas, quando poteva ancora ascoltarlo.
Se solo avesse avuto più tempo.
Ti prego Jack, ti scongiuro. Fammelo rivedere. Basterebbe un giorno, un pomeriggio, qualche ora.
«Rowena, lo sai. Devo andare nel Vuoto».
La donna si avvicina, muovendo insieme a sé una nuvola di profumo, giungendo a toccargli lievemente il viso – un genere di contatto che non hanno mai avuto e che non avranno mai più.
«Oh caro, con la vita che fate – tu e tuo fratello – comprendo sia difficile avere una percezione chiara della fine. Ma questa lo è. Castiel è morto e…»
«Non dirlo – la interrompi, preso dal panico, senza nemmeno avere la forza di alzare la voce – solo, non farlo».
«Ma è così Dean. Castiel è morto, per te. E tu devi riuscire ad accettarlo».
Quando scompare ti guarda come se si rivolgesse ad un orfano di guerra, un bambino ammalato, un uomo distrutto. Mai come in quel momento le parole di Billie sono risultate vere.
(Tu vuoi morire).
E affondi.
 
  
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