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Autore: Slits    09/09/2009    3 recensioni
Crack? OOC?
You eat it?
La ciurma di Cappello di Paglia approda su un arcipelago sperduto e scopre che l'amore non è sempre quel sentimento destinato a sbocciare con il tempo. Soprattutto se il bocciolo prossimo a schiudersi altri non è che una semplice pera di dubbio sapore.
La dimostrazione di come anche una crack, alle volte, possa riservare gradite soprese.
[Zoro/Nami; Franky/Rufy; Robin/Usopp; Chopper/Brook; Zoro/Sanji]
[!OOC; !Crack]
Genere: Avventura, Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Roronoa Zoro, Sanji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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× Una dichiarazione da manuale.


- Che dolore… - Usopp aprì gli occhi e rimase a fissare il soffitto.
Ricordava ancora quando poco più che bambino si prese la sua prima sbronza. Aveva tanto insistito per mostrare a Kaya che quella gara di bevute con il più grande estimatore di liquori di Erbaf l’aveva vinta veramente, lui.
La sola cosa che da quell’esperienza parve invece voler ricevere in premio fu un cerchio alla testa di dimensioni non indifferenti, oltre al resoconto delle proprie avventure.
Vere questa volta, in boxer davanti alla casa dell’odiosa vicina di casa. Un’arzilla vecchietta di appena una novantina d’anni che da dopo quella sera, e su questo Usopp fu in grado di conservarne l’assoluta certezza per uno svariato numero di anni, non lo guardò più allo stesso modo. Mai più.
Dopo quel giorno si ripromise di non bere niente di più forte di un succo d’ananas, distillato che per altro, in certe occasioni, sembrasse aver veramente il raro dono di dargli alla testa.
Quel pomeriggio però ne era certo: non ne aveva bevuto.
Fumare era poi un pensiero da escludere a priori; la sola volta in cui aveva provato ad accendersi una delle paglie di Sanji era svenuto alla prima boccata. Ed il cuoco non era del tutto sicuro che l’avesse tirata su a dovere.
Il cecchino si portò a sedere a fatica sul letto, giungendo quindi alle prime due, irrilevanti conclusioni. Non aveva bevuto né fumato.
Eppure la schiena ancora gli doleva per il colpo ricevuto all’altezza del sacro, in seguito allo scontro fra osso e pavimento.
- Ben svegliato, nasone-san. - almeno qualcuno lo aveva trovato questa volta. L’ultima si era preso quasi una polmonite restando svenuto per più di tre ore sul ponte nel paese di Drum.
Ancora i geloni all’altezza del coccige ricordavano con affetto il rivestimento di coffa.
- Oh Robin! Per fortuna che ci sei tu a… cosa ci fa quella mano qui?! – l’archeologa rise amabilmente al tono sconcertato nella voce del compagno. E, strano a dirsi, il suo sorriso parve allargarsi ancora quando una terza mano, sbucata da un luogo non meglio precisato, incominciò a disegnare cerchi sempre più ampi nell’interno coscia del ragazzo.
Questi, in una reazione degna nel miglior amatore dell’intero Est Blue, si limitò invece ad abbozzare un sorriso, un ghigno osceno dato all’evidente sforzo di non lasciar andare alcun lamento di nessun tipo. Poi, con la classe che sempre lo aveva contraddistinto, svenne semplicemente.
Per la terza volta in un giorno.
- Curioso… - constatò semplicemente l’archeologa, facendo scomparire con un gesto annoiato gli arti dal busto del compagno - …con un naso simile avrei giurato che un minimo di esperienza in più nel campo l’avesse avuta. -  si strinse infine nelle spalle, tornando alla lettura di uno dei suoi tanti libri.
“Sesso a più mani” per la cronaca.

Franky rimase abbastanza perplesso quando lo spadaccino, insolitamente pieno di energie e buon’umore, lo sorpassò vestito di tutto punto, con un completo rubato con ogni probabilità al cuoco. Il fatto che quel disgraziato sarebbe rimasto fuori città per delle “commissioni” - come lui stesso aveva preferito definirle - per tutto il giorno sarebbe stata probabilmente la sola cosa in grado di salvare il fondoschiena del verde.
Ed il fatto che Zoro non potesse vantarsi di così tanta arguzia da intuire che quelle commissioni portassero una quinta di seno o un paio di boxer aumentati di qualche misura, a seconda di bisogno, sarebbe stata, con altrettanta probabilità, la sola cosa in grado di tenere la testa del cuoco al suo giusto posto. Ovvero attaccata saldamente sulle spalle e non ai piedi di un corpo esanime.
Il cyborg sospirò pesantemente, lasciando cadere sul ponte i cinquecento chili di assi, chiodi e corde che aveva comprato alla falegnameria giù in paese. Si era ritenuto fortunato riuscendo a reperire tutto quel ben di Dio di materiale nonostante l’isola fosse praticamente disabitata.
Si era ritenuto fortunato perché nessuno, nonostante il suo avviso di taglia fosse fondamentalmente recente, l’aveva riconosciuto. Oppure, pur facendolo, aveva avuto il buon gusto di restare zitto.
Franky si riteneva sostanzialmente fortunato perché quella era senza ombra di dubbio una delle sue settimane Super in cui nulla, neanche a Dio piacendo, sarebbe potuto andar storto.
Lo sentiva nell’aria frizzante che gli solleticava il naso. Lo sentiva nella cola che scorrendogli nei circuiti lo colmava di energie e buon’umore.
- Fraaaanky! Sapessi quello è che è successo! – lo sentiva nella calda, dolce ed inebriante voce del proprio capitano.
Un momento.
Calda ed inebriante?

Zoro chiuse il giornale e guardò fisso un punto indefinito davanti a se, speranzoso.
Aveva già avuto modo di accorgersene con il tempo ma adesso ne sentiva l’assoluta conferma. Non sapeva ben spiegarsi da dove quella strana sensazione, come di pacata vittoria, venisse.
Eppure la percepiva talmente forte, talmente unita da sembrar quasi come un’enorme massa compatta, pronta ad attaccare.
Sapeva che quel giorno il loro sogno d’amore si sarebbe finalmente coronato.
In sin dei conti tutte quelle notti passate sul ponte, lui ad allenarsi e lei a contare per fatti suoi i tesori appena raccolti; tutte quelle liti concluse puntualmente con un pugno in testa e nessun’altra replica non potevano che essere dei segnali inequivocabili.
Il fatto che si ignorassero non poteva che esser una palesata esplicazione dei propri sentimenti tenuta tuttavia nascosta da subdole paure chiamate a…
Sbirciò un’ultima volta la pagina del quotidiano, dedicata all’inserto “psicologia per incompetenti” e tentò di concludere fieramente il proprio pensiero.
Quando arrivato a “palesata” il cerchio alla testa parve stringersi come se tenuto insieme da una pressa, decise che simili congetture sarebbe stato il caso di lasciarle a chi di competenza. Pensatori profondi come il loro capitano, per voler fare un esempio come tanti.
- Ascoltami bene, idiota. Chopper non si trova da nessun’altra parte e, stando a quello che dice Robin, l’effetto di questa maledizione non dovrebbe durare più di un giorno.
Quindi, sino a domani, fammi il sacrosanto piacere di mantenerti ad almeno un’isola di distanza da me, intesi? – la navigatrice sbarrò gli occhi quando scorse la bandana di Zoro slacciarsi dal suo braccio e calcare a forza la chioma oltremare.
Forse la rabbia l’aveva portata ad essere più impulsiva del solito.
Forse il timore di poter finire in qualche situazione imbarazzante con quell’idiota l’aveva alterata a tal punto da non farle neanche render conto di ciò che le sue labbra, forti della loro indistruttibile boria, stessero urlando.
- Zoro, non fare il pignolo adesso… -
Forse quel pomeriggio sarebbe semplicemente morta squartata senza ulteriori ed oltremodo inutili giri di parole. Aveva vissuto una bella vita però.
Si scoprì a stringer i pugni talmente forte da veder le nocche sbiancare.
Al diavolo! Non voleva di certo morire!
Lo spadaccino avanzò sicuro di un altro passo, portandosi una spada in bocca. Nami sentì indistintamente il rumore della mina scontrarsi contro l’ossatura della mascella e, subito dopo, un brivido gelido solcarle la schiena. Zoro aveva sempre avuto quello sguardo psicopatico o era in suo onore che lo stesse volendo sfoggiare per la prima volta?
- Suvvia! Non è di certo la prima volta che ci diciamo paroloni, no? In sin dei conti anche tu una volta, qualche annetto fa, mi desti della strega, ricordi? Ricordi?! – lo spadaccino sorrise.
Il brivido percorse lo stesso tragitto di prima, seppur al rovescio.
- Nami… - la sua voce conservava un retrogusto di velata sofferenza. La navigatrice si chiese se fosse la sua anima annerita che riavutasi dalla maledizione stesse lottando per riavere il controllo su quel corpo.
Se come lei stesse tracciando il percorso della loro vita, violentandosi pur di non abbandonarlo.
- Zoro… ti prego, non… - Zoro era forte, non l’avrebbe di certo lasciata andare così.
Avrebbe lottato per salvare lei e tutti gli altri. Lui lo avrebbe fatto, lui avrebbe…
- Nami, vuoi sposarmi? -
Lui, stando alle parole di chiunque in quel momento fosse passato per la piazza principale del paese, non avrebbe probabilmente visto neanche l’alba del domani. Meglio così, si scoprì a pensare la navigatrice.
Molto, molto meglio così.

- Signore, che me lo compra un frutto? – il biondo non potè non sorrider comprensivo quando lo sguardo di quel bambino parve riuscire a trapassarlo da parte a parte.
Nell’immensità di quel mercato la sua presenza avrebbe potuto avere la stessa influenza di una goccia di pioggia in una tempesta, eppure dava l’impressione di esser certo che il suo prodotto fosse uno dei migliori in circolazione.
Nonostante l’età e la visibile mancanza d’esperienza, quel ragazzo gli infondeva un’insolita sicurezza. Strano, certo, ma il cuoco non volle badarvi più di tanto.
Era un bambino e lui era un cliente. Fine della storia.
Il suo sorriso tuttavia si smorzò d'un tratto quando il frutto passò dalle mani piccole e rovinate del mercante alle proprie.
Quale razza di idiota con gravi problemi mentali avrebbe mai mandato il proprio figlio in giro a vender pere rosa?


---
Ed eccoci finalmente giunti al penultimo capitolo della storia. E per chiunque se lo stesse chiedendo sì, la FRufy è canon, ovvio! ù____ù

Passando invece ai ringraziamenti:


Per Zorina : Allora vedo che hai capito cosa si cela alle spalle di questa trama e no, non è il semplice piacere del crack. Ma bensì ridurmi Zoro ad una pezzettina per pulir gli stivali è____é
ChopperxBrook mi sta facendo balenare brutti pensieri per ora ._____.
Grazie per tutto, caVa! °ç°

Per Seiko : sbagli, Crapa-chwan! Non sarà BrookxChopper, bensì il contrario! Non sottovalutare mai il potere incommensurabile di una renna!
Perché mi sento tanto Kaku in questo momento? .____.
Robin è ancora vergine in argomento e quindi, come puoi vedere, si sta acculturando per il benessere della ciurma. Dovrebbe esser un esempio per tutti noi, quella donna. ù___ù
Grazie mille Crapa per esser il mio creditore di fiducia °ç°
Anche se con quel termine non ha una bella accezione .____.

Per NekoAki :  il cuoco per ora se la sta spassando. Per ora. Ù_____ù
Lo Zorzerbino va molto quest’anno ù____ù

Per Lusty :  e per dire tu che Nami ti fa pena… il mondo deve aver incominciato a ruotare nel senso sbagliato credo .____.
Chopper e Robin esternano semplicemente i propri sentimenti e le proprie frustrazioni, a modo loro. E-ecco U____U’
Ti ringrazio per i complimenti e per seguirmi, Lusty-chwan *-* E’ sempre un onore riceverli da pietre miliari come voi.
   
 
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