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Autore: Fiorels    10/09/2009    4 recensioni
“Beh, se ti può servire, diciamo che hai la mia approvazione” dissi infine, consapevole di aver praticamente assunto quel ragazzo col quale mi ero sentita subito a mio agio. Cosa che tuttavia non si poteva certo dire di lui. Sembrava davvero che lo mettessi in imbarazzo nonostante avesse affermato il contrario ma mi convinsi che doveva essere stato il nervosismo e che si sarebbe sciolto dopo esserci conosciuti meglio. Doveva essere così. Quale altro motivo poteva averlo spinto a comportarsi in quel modo?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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POV Kristen

Capitolo 4

 

Find a way

 

POV Kristen

 

First time I saw you
I felt it in my bones
So badly it shows

But you got something on me
Something I need
‘Cos I find that I am falling deep

 

“Kris tutto bene?” una voce mi richiamò alla realtà, a quella realtà da cui ormai mi estraniavo troppo spesso.

“Si Nikki, tutto bene” risposi automaticamente continuando a fissare il tappeto su cui avevo puntato gli occhi da quando eravamo arrivati in albergo.

“Sicura? Sembri un po’ distratta…” continuò notando evidentemente la mia reazione minima.

Ero ancora in trance. Già non ricordavo cosa avesse chiesto. “Sisi, tutto apposto. Sono solo un po’ distratta..la buttai lì sperando che fosse una risposta sensata alla sua domanda.

“E’ quello che ho appena detto” disse leggermente offesa.

“Ah si?” risposi con tono fermo, come se non la stessi ascoltando per niente.

“Ora basta!” scoppiò e mi strattonò il braccio passandomi una mano davanti agli occhi. Tornai alla realtà.

“Oddio, scusami..sbattei le palpebre più volte “mi ero incantata..” cercai di rimediare strofinandomi gli occhi.

Mi fissò in modo confuso e scrutatore. “Si, l’avevo capito. Vorrei solo sapere perché?”

“Come?” chiesi di getto.

Arrivò subito al punto. “A cosa pensavi?”

“Ehm…io…non…solo…” iniziai a balbettare e a scuotere la testa presa alla sprovvista e cercando di perdere tempo.

Nikki sembrava davvero una brava persona. Era sempre gentile e divertente, tuttavia ancora non la conoscevo bene, non abbastanza per confessarle che pensavo a lui. Avrebbe frainteso certamente pensando che fossi cotta di lui. Non lo pensavo in quel modo, assolutamente. Pensavo ancora al suo comportamento, non in modo equivoco, solo curioso. Ormai era un pensiero fisso, lo era stato tutta la settimana dopo quella famosa audizione, dal momento in cui avevo incrociato il suo sguardo e avevo letto l’imbarazzo e il tormento nei suoi occhi, dal momento in cui l’avevo praticamente scritturato.

“Allora sei sicura?” mi aveva chiesto Catherine per tutta la settimana successiva all’audizione “Sai che la tua opinione è fondamentale”

Ero quasi stufa di rispondere a quella domanda, tanto che iniziai a chiedermi se fosse lei a non essere convinta della scelta. “Non è che per caso sei tu a non essere sicura?” le avevo chiesto un giorno in preda al dubbio.

“NONO!” aveva quasi urlato “Io sono sicura, però, anche se sono io la regista, credo che spetti a te la vera decisione”. Era davvero una persona favolosa. Sempre pronta a chiedere e ascoltare il parere degli altri, ma in questo caso stava davvero rompendo per avere il mio.

“Cath” eravamo subito entrate in confidenza, nonostante ci conoscessimo da poco e non avevo alcuna remora a chiamarla così. “Te l’ho già detto! Davvero non potrebbe essere altrimenti!” le confermai la decisione per l’ennesima volta. Come cavolo potevo farle capire che ero convinta?? Inaspettatamente quella fu l’ultima volta che affrontammo la conversazione e tirai un sospiro di sollievo quando mi comunicò che lo aveva chiamato per confermare. Era ora!

Così stavamo tutti a Los Angeles, in un albergo a 4 stelle di cui non ricordavo nemmeno il nome, dove avrebbero alloggiato –in attesa delle riprese- quelli del cast che non avevano casa a LA come me, e aspettavamo lui. Lo avevamo incontrato solo io e Catherine ma gli altri - anzi le altre - Ashley, Nikki ed Elizabeth, avevano subito fatto ricerche su internet; tuttavia le uniche foto che avevano trovato risalivano ad Harry Potter – altra cosa che scoprii su di lui in quella settimana – e non rendevano esattamente l’idea.

Nikki mi sollevò nuovamente dai miei pensieri “Dici la verità..ti manca Michael, eh?” disse ammiccando con intenzione.

Certo che mi mancava. Da morire anche. E il pensiero che non l’avrei visto per minimo un mese mi scavò un bucò nello stomaco. Sarebbe stato tutto più semplice se non fosse stato impegnato anche lui in un film, ma aveva una parte minore, rispetto a un ruolo da protagonista come il mio, e mi aveva promesso che sarebbe venuto presto a trovarmi, ma già mi mancava. Senza contare che io ero ancora minorenne, per cui non potevo giare per più di un tot di ore al giorno (di solito otto) e dovevo andare a scuola; o almeno scuola per modo di dire. Ormai l’avevo lasciata per gli impegni da quando avevo quattordici anni e studiavo a casa con mia madre. Mi piaceva e mi trovavo bene, considerando che non è che avessi poi tanti amici a scuola. Così me ne stavo a casa a leggere testi e fare quegli odiosi calcoli di matematica. Se fosse stato per me l’avrei abolita! Che gran seccatura. Non avevo avuto grossi problemi fino ad allora, ricoprendo sempre ruoli non eccessivamente impegnativi in fattori di tempo, e riuscivo perciò a giostrare tutto senza diventare matta. Ma sentivo che quella volta sarebbe stata diversa. Ero protagonista, di un film di minimo due ore in cui sarei dovuta essere in quasi tutte le scene ed era “l’ultimo anno di scuola” o di studio per meglio dire e avrei comunque dovuto dare degli esami. Sarebbe stato un incubo. Me lo sentivo.

Nikki mi strattonò di nuovo vedendo che ancora non rispondevo alle sue domande. “Ci ho azzeccato?! Ti manca eh?” continuò non cambiando il suo tono provocatorio.

Non potevo negare che mi mancasse ma non potevo ammettere che in realtà non stavo pensando a lui. Ero alle strette. Iniziai a blaterare di nuovo qualcosa di incomprensibile finché la provvidenza –o meglio, i miei nuovi colleghi- vennero in mio aiuto e mi soccorsero inconsapevolmente.

“Hey, guarda!” dissi alzando la voce in modo eccessivo cercando di distogliere l’attenzione da me “Ecco gli altri!”

Mentre parlavo entrarono Kellan, Ashley e Jackson, seguiti a ruota da Peter, Elizabeth e Catherine che si allontanarono dal bar per unirsi a loro, e poi raggiungere noi.

Nikki si distrasse come speravo e ci dedicammo ai saluti. Eravamo un cast giovane, era facile fare amicizia, e approfittavamo di ogni occasione per entrare un po’ più in confidenza.

“Allora Kris? Com’è questo Pattinson?” mi chiese Ashley anticipando di poco Elizabeth.

Ancora quella domanda?? Ma che pretendevano? A saperlo avrei registrato un video.

Cercai di rispondere paziente. “Bè, lo vedrete tra poco voi stes..

Non riuscii nemmeno a finire la frase che le urla di Catherine invasero la hall dell’albergo.

“ECCOTIIIIIII!” gli corse incontro mentre lui mesto e gentile  aiutava il tassista a scaricare i bagagli. Osservo la scena dall’angolino della sala, sprofondata nel divano.

“Spero non ci siano stati problemi!” continuò Catherine ormai in preda all’euforia.

“Oh, no! Per niente!” si affrettò a rassicurarla “Certo a parte il film REC che davano sull’aereo..sorrise sperando probabilmente di non aver fatto una gaff.

Conoscevo quel film. Gli spagnoli non avevano proprio idea di come girare un film. L’avevo visto e mi era venuto un gran mal di testa a vedere quello schermo che non si fermava mai. Inconsciamente sorrisi alla battuta. Vidi tutti alzarsi e li seguii adeguandomi a loro.

“Wau! È lui?” mi sussurrò Nikki all’orecchio mentre ci avvicinavamo all’ingresso per accoglierlo.

“Già” risposi noncurante.

“Beata te!” sospirò. “E’ un schianto!” commentò a quasi due passi da lui. Le lanciai uno sguardo eloquente e le pestai scherzosamente un piede.

“AHI!”. L’urlo attirò inevitabilmente la sua attenzione e Catherine passò subito alle presentazioni; ma mi accorsi dal suo tono che in realtà le presentazioni erano finite. Dovevo essermele perse troppo impegnata a evitare brutte figure.

“…e lei è Nikki” concluse.

Si strinsero la mano. “Questa è la squadra!” terminò per poi ricordarsi di me un secondo dopo. “Oh, ovviamente già conosci Kris..disse liquidandomi in un secondo.

I nostri occhi si incrociarono di nuovo e sentii di nuovo quel feeling, quella connessione di una settimana prima, come se i giorni non fossero per niente passati. Come se fosse la prima volta che ci eravamo visti.

“Si, certo! sono felice di rivederti” disse convinto.

Rimasi sbalordita! Dov’era finito quel ragazzo timido e introverso che avevo conosciuto sette giorni prima??

Rimasi così impalata per un po’mentre gli altri prendevano posto al tavolo. Un pranzo era l’ideale per fare conoscenza e persa nei miei pensieri raggiunsi gli altri accorgendomi che l’unico posto libero era di fronte a lui mentre Catherine e Nikki occupavano i posto ai lati. Presi posto rapidamente cercando di non dare nell’occhio, ma evitare il suo sguardo fu impossibile e i nostri occhi si incontrarono imbarazzati per un millesimo di secondo.

Perché mi metteva in imbarazzo quel ragazzo? Ero convinta che fosse il contrario, invece ero lì a fare congetture e a cercare di capire il mio e il suo comportamento, mentre ci lanciavamo sguardi furtivi tra una portata e l’altra.

“Com’è silenziosa la nostra Kris oggi…” disse Kellan.

Sentii sette sguardi puntarmi con aria interrogativa ma uno pesava più degli altri.

“Oh, bè, sono in tipo di poche parole” dissi a testa bassa cercando di liquidarli per tornare alle mie supposizioni mentre sempre più incerta lo guardavo chiacchierare allegramente col resto del cast.

Eravamo al dolce e non avevo spiccicato una parola, troppo intenta com’ero a fissare la sua spontanea propensione a fare amicizia con tutti. Sembrava che si fossero invertiti i ruoli e mi sentii improvvisamente stupida al pensiero che mi ero anche preoccupata di trovare un modo per farlo sentire a suo agio mentre invece se la cavava benissimo, con gli altri almeno. Non era stato certo così una settimana prima. Che cavolo gli era successo? Aveva avuto una rivelazione improvvisa oppure ero davvero io a renderlo nervoso come avevo pensato inizialmente? Chissà se e quando avrei trovato risposta ai miei futili dubbi.

Quel ragazzo era davvero particolare. Non riuscivo ancora a capirlo. Magari col tempo…

“…sempre se per Kristen va bene” una voce ancora poco familiare aveva interrotto i miei pensieri e non avevo nemmeno capito cosa volesse. Mi ero destata semplicemente perché avevo sentito il mio nome.

Cosa?” chiesi ritornando alla realtà e guardandolo negli occhi sospettosi. “Ehm, scusami, ero distratta..” cercai di rimediare scuotendo la testa.

Catherine si intromise ancora. Ormai era la mia eroina personale, pronta a salvarmi in ogni momento di possibile imbarazzo o goffaggine.

“Stavo dicendo a Rob che i tempi stringono e avendo massimo quattro giorni a disposizione per le prove forse conviene che vi incontriate per dare una lettura al copione, almeno voi due che avete le parti principali..”.

Rimasi senza parole, non perché credevo fosse una cattiva idea –anzi, tutt’altro- ma il pensiero di stare sola con quel ragazzo strano e a mio parere lunatico, mi innervosiva un po’. Per un momento mi sfiorò anche la possibilità di aver fatto la scelta sbagliata. Avevo visto un’altra persona alle audizioni e temevo che l’avessimo persa. Tuttavia, indulgente e alla mano come sempre, decisi di non giudicare a fondo finché non l’avessi conosciuto meglio, così annuii decisa.

“Prima è meglio è” incalzò Catherine.

Ho capito!!! “Possiamo fare anche stasera” azzardai mentre gli scrivevo il mio indirizzo su un tovagliolo. “Vieni quando vuoi” dissi sorridendo cercando di apparire sicura.

“8?” chiese semplicemente prendendo il tovagliolo.

Esitai per un istante. “Ehm, va bene..risposi infine sconcertata ancora da quell’improvvisa sicurezza. C’era ancora qualcosa che non tornava. Magari quella sera avrei capito, e forse avrei finalmente trovato un vicolo che mi conducesse alla sua mente e ai suoi pensieri ancora incomprensibili.

 

I’ve been trying to think of ways
to make it through the haste
Cos in my head I need to make the space
Then maybe I’ll find a way
To find a way to you

 

 

   
 
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