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Autore: Milly_Sunshine    03/11/2022    0 recensioni
Parodia degli young adult scolastici e dei loro stereotipi. A causa di una gravidanza adolescenziale Hope, detta Hopeless, ha dovuto lasciare la scuola. La sua formazione scolastica ne è stata duramente stroncata: non ha mai potuto partecipare a un ballo scolastico, né diventare cheerleader, né essere protagonista di un triangolo amoroso con i due ragazzi più belli della scuola, né tantomeno criticare con assiduità il cibo dalla mensa scolastica. A trentatré anni si iscrive dunque alle scuole serali nella speranza di rimediare, scoprendo che sarà in classe con l'amico d'infanzia Valentin, che non sa di essere il padre di sua figlia Destiny. Realizzando che Valentin è divenuto rozzo e ben poco attraente, Hopeless decide quindi di puntare al ragazzo più sexy della classe, Seraphin, e al suo compagno di banco Kostantin, contendendosi nel frattempo il ruolo di capo cheerleader con l'ex migliore amica Faith, cercando di corrompere la professoressa Prudence e facendo colpo sulla bidella Winter. /// Racconto scritto a tempo perso tra il 2019 e il 2022 e pubblicato anche sul forum Scrittori della Notte.
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Threesome, Triangolo
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La mia vita continuò a proseguire nel più normale dei modi: grazie al mio stipendio del minimarket riuscii a pagare le bollette arretrate e comprai anche un salvadanaio per mettervi alcuni spiccioli con cui speravo un giorno di riuscire a comprare un abito per il Ballo di Autunno, attendendo freneticamente che Seraphin e il suo best friend forever Kostantin si sfidassero a duello per avermi come damigella. Non successe e Faith ne fu molto soddisfatta, perché puntava a fidanzarsi con quello che usciva perdente da questo scontro e non sarebbe stato possibile se fosse morto nel duello, ma eravamo destinate a rimanere single ancora a lungo, dato che quei due continuavano a smanettare sullo smartphone a ogni soffio di vento, o in alternativa a fare gli occhi dolci alla signora Prudence, mentre noi se avessimo voluto fare sesso, avremmo dovuto fare un threesome con Valentin.
Il nostro amico bevitore di birra ce lo propose, ma rifiutammo gentilmente e, in segno della nostra amicizia (leggi: friendzone) decidemmo di arrivare con lui a un accordo. Se non ci avesse più fatto delle avance, gli avremmo offerto ogni sera una lattina di birra, facendo a turno.
Fu in quel contesto che, una sera di fine settembre, io e Faith mettemmo fine alla nostra amicizia. Siccome io sono la protagonista e sono più figa di lei, fu ovviamente tutta colpa sua, perché era una str***a e pure una pu**ana schifosa e se non vi sta bene scrivetela voi la fyccinahhhh!!11!!11!!1!!1!!!
A Faith non stava bene e chiaramente cercò di diventare lei l'autrice, spodestandomi dal mio ruolo.
«Ieri ti ho prestato i soldi per comprare la birra a Valentin, perché ti eri dimenticata a casa il portafoglio» mi disse, a tradimento, mentre uscivamo dal bagno per poi andare in mensa. «Come pensi di fare, mi restituisci i soldi o gli paghi tu la birra per due giorni di fila?»
Era tutto molto atroce. Le voltai le spalle e corsi immediatamente verso la mensa senza darle alcuna spiegazione. Non potevo sopportare quel terribile affronto, quindi mi avvicinai a Valentin. Siccome era un tipo trasandato e zozzone non si era lavato le mani dopo essere stato al cesso, quindi era già in mensa e si stava già abbuffando. Divorava un piatto di spaghetti al pomodoro, dimenticandosi la regola aurea degli studenti che consumano pasti nella mensa scolastica: non si stava lamentando del cibo e, anzi, stava osservando che quella pasta era perfino più buona di quella che mangiava alla mensa dei poveri durante la sua precedente carriera di senzatetto. In un altro momento mi sarei indignata per quel tradimento, ma il tradimento peggiore era quello di Faith e non potevo incavolarmi con due persone per volta, sarebbe stato troppo impegnativo.
Strappai il piatto di spaghetti a Valentin, che si lamentò di non averli ancora finiti e che avrebbe anche voluto fare il bis e il tris mangiando i miei e quelli di Faith se non fossero stati di nostro gradimento, poi mi avvicinai alla mia ex amica che entrava nella mensa.
Senza dire nulla le lanciai il piatto in faccia e una colata di sugo di pomodoro le inondò la camicetta bianca semitrasparente che si era messa per cercare di fare colpo su Seraphin e Kostantin. A quel punto accadde una cosa terribile: Valentin scattò verso di lei e si mise a ruggire come una belva. Poi le propose di avere un incontro erotico nel quale, durante l'intimità, avrebbe leccato le tracce di sugo sui suoi indumenti. Scossi la testa, pensando che Valentin avesse qualche rotella fuori posto.
Quella tremenda str***a di Faith gli rispose, candidamente: «Non ricordi? Niente sesso, solo birra. Oggi tocca a Hope comprartela e ha anche detto che è disposta a farlo lei per un mese intero.»
«Come osi?!» sbottai. «Pensavo che fossi la mia best friend forever invece sei tirchia, non sei disposta a spendere in nome della nostra amicizia e soprattutto hai la camicetta sporca di sugo di pomodoro e io che sono una cheerleader non posso stare in compagnia di una persona che non ha la benché minima cura della propria immagine.»
Detto questo la afferrai per i capelli e la scaraventai sul tavolo al quale Seraphin e Kostantin, invece di cenare, si stavano passando un tablet per contemplare con gli occhi sgranati una pagina di meme su Facebook.
L'intera classe decretò che ero uscita vincente dalla rissa con Faith, a parte Valentin che stava cercando di scroccare un piatto di spaghetti, e a parte i due miei futuri cavalieri, che continuavano a pensare alle loro cavolate.
Andai a sedermi a un tavolo, acclamata da tutti, e rimasi lì per tutta la durata del pasto, che in realtà non consumai, dopo avere ceduto la mia porzione a Valentin. Non ero in vena di mangiare, non dopo la fine della mia amicizia con Faith. Ci tenevo a lei, quando eravamo ragazzine e non aveva i soldi della paghetta, mi capitava di condividere con lei i "Cioè" che non riusciva a comprarsi, non mi aspettavo che mi voltasse le spalle a quella maniera.
Scoppiai a piangere, nella speranza di impietosire qualcuno che venisse a farmi compagnia, ma venne solo Valentin per dirmi che aveva sete e per chiedermi i soldi della birra. Esasperata, gli diedi tutti i contanti che avevo nel portafoglio, mi alzai di scatto e me ne andai.
Corsi verso la macchina inciampando sui lacci delle Converse che facevano parte della mia divisa da cheerleader e che ero obbligata a indossare per questioni di immagine, al posto delle decolleté che indossavo un tempo, caddi a terra e attesi. Dov'era Seraphin che mi allungava una mano per permettermi di rialzarmi? E dov'era Kostantin che lo spingeva da parte per essere lui ad aiutarmi? Ma soprattutto, com'era possibile che fosse già settembre e nessuno mi avesse ancora invitata al ballo di autunno? Era una sensazione terribile, che svanì solo quando mi addormentai.
"DRIIIIN" disse la sveglia del mio cellulare, che avevo puntato per sbaglio. Mi tirai su e mi accorsi che stavo dormendo nel parcheggio della scuola. Non c'erano più altre auto, quindi dovevano essersene già andati tutti a casa. Era quasi mezzanotte, quindi dovevo darmi una mossa. C'era il pericolo che Destiny andasse a letto senza prima avere finito i compiti o peggio ancora incontrando a mia insaputa qualche suo compagno di scuola che non conosceva il significato del termine "preservativo", rendendomi nonna. Era uno scenario agghiacciante: se fossi diventata nonna alla mia età, addio sogni di una love story con Seraphin o con Kostantin.
Era uno scenario talmente devastante che invece di andare a casa, presa dalla disperazione, andai al pub a ubriacarmi. Speravo che arrivasse uno sconosciuto random e che tentasse di violentarmi davanti a tutti sul bancone del bar, così Seraphin sarebbe stato costretto a venire a salvarmi...
...
...
...
...e per una volta nella vita fui una donna molto fortunata. Arrivarono in quattro che, ululando come lupi in calore, si sbottonarono i pantaloni e mi vennero incontro brandendo i loro turgidi membri. Il barista, sconcertato da tutto quello che stava accadendo, prese fuori il cellulare e si mise a riprendere la scena, consapevole del fatto che, se l'avesse postata sui social, avrebbe avuto molti più like e condivisioni rispetto ai post con foto di cocktail che pubblicava sulla pagina del pub.
Due dei loschi individui mi afferrarono per le braccia, uno mi sfilò l'uniforme da cheerleader e l'altro si distrasse un attimo grattandosi la testa sulla quale sfoggiava un piccolo codino unto.
«Seraphin, dove ca**o sei?!» urlai. «Hai circa trenta secondi per venire a salvarmi picchiando questi tipi uno dopo l'altro.»
Fui fortunata anche stavolta: arrivò una persona a salvarmi. In circa un minuto ridusse tutti i miei aggressori come colabrodi, poi mi fece un inchino e mi domandò: «Cosa ne pensa della mia performance, signorina Hopeless?»
Rimasti spiazzata.
«S-signora Prudence?!»
«Già, sono io» rispose la professoressa di economia aziendale. «È delusa, signorina Hopeless?»
«Un po' sì» ammisi. «Speravo fosse un uomo a salvarmi.»
«E io speravo che lei fosse bisessuale, perché sento di avere una crush per lei, signorina Hopeless» mi confidò la signora Prudence. «Seraphin e Kostantin non contano niente per me, è un vero dispiacere che non le piacciano le donne.»
Pensai di approfittare della sua attrazione nei miei confronti per offrirle sesso in cambio di voti alti, ma non ero il tipo di persona che fa queste cose. Piuttosto avrei approfittato della sua attrazione per me per spingerla a organizzare un foursome con Seraphin e Kostantin.
La signora Prudence, però, mi disse che doveva tornare a casa per andare a badare a sua nonna e mi salutò dandomi un bacio su una guancia. Quando mi guardai allo specchio scoprii che portava rossetto scadente che sbavava. Però mi aveva lasciato sulla guancia l'impronta di un numero sei, quindi lo presi come un segnale di buon auspicio, convinta di essermi conquistata finalmente la sufficienza in economia aziendale.
Ne approfittai per vantarmene con Destiny, quando arrivai finalmente a casa.
«Non sono certo una capra ignorante come te» le dissi. «L'hai mai preso tu un sei in economia aziendale?»
«Certo che no» ribatté Destiny. «È la mia materia preferita, prendo tutti otto e nove in economia aziendale, e senza neanche che la professoressa si sia innamorata di me. Chi è la capra ignorante?»
Spalancai gli occhi.
«Come fai a sapere che la signora Prudence è innamorata di me? Per caso mi stai spiando?»
«No, è la dura legge delle fyccine» ribatté Destiny. «A volte, per questioni sceniche, i personaggi devono sapere cose di cui non hanno avuto modo di essere informati. Possibile che non lo sappia tu che sei la protagonista? A proposito, quello che hai fatto a Faith è davvero sgradevole, ti hanno mai detto che non si lanciano piatti di pasta addosso alle persone? Solo i bulli e le cheerleader possono farlo.»
«Ma io adesso sono una cheerleader» replicai. «Posso fare quello che mi pare.»
«Stai attenta, allora» replicò Destiny. «Hai pensato che potresti cadere in disgrazia, che Faith potrebbe diventare capo cheerleader a sua volta e romperti gli occhiali per vendetta?»
Mi sentii triggerata quasi come quando mi arrivava la bolletta della luce, quindi decisi che era ora di mettere fine a quella traumatica serata. Mi preparai per andare a letto e mi addormentai pensando a quanto sarebbe stato bello ricevere un invito al Ballo di Autunno, al quale ormai mancavano appena due settimane. Avere un cavaliere per il ballo significava mettersi in mostra e poi andare a fare sesso in una meravigliosa stanza di hotel a cinque stelle a spese del cavaliere stesso, non avere un cavaliere invece significava restare a casa a guardare "C'è posta per te", non c'era dubbio su quale fosse l'alternativa migliore.
La mattina seguente mi svegliai di soprassalto sentendo la voce di Maria De Filippi che mi chiedeva se volessi aprire la busta, ma realizzai che era stato solo un sogno. Nessuno aveva deciso di utilizzare quel mezzo per invitarmi al ballo, ero ancora forever alone e non avevo più l'affetto della mia best friend forever divenuta la mia nemica giurata. Il mondo faceva schifo e c'era da scommetterci che sarebbe stata un'altra giornata terribile, insomma, una di quelle in cui venivano a fare la spesa al minimarket solo uomini e donne di mezza età, invece che gente tipo Justin Bieber, Selena Gomez, gli One Direction e Miley Cyrus. Non restava altro da fare che attendere con ansia che arrivasse un'altra meravigliosa serata a scuola.
   
 
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