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Autore: Samkook    04/11/2022    0 recensioni
"Miei poveri Ghost. Mi fate pena. Ma oggi mi sento buono quindi vi lascerò andare, ma scordatevi Skyler. Anzi no vi darò 20 minuti e se riuscirete a trovarla potrete portarla con voi in caso contrario ...Dimenticatevela!"
"Spero tu non ci faccia ammazzare JK"
" Era tutto già prestabilito, vero?"
"No! Non era stabilito che io mi innamorassi di te, Skyler."
* ISPIRATA A TRILOGIE E SERIE TV COME DIVERGENT, HUNGER GAMES, THE VAMPIRE DIARES E ALTRE.
Personaggi aggiuntivi Ok Taecyon, Jackson Wang, Choi Minho
Buona Lettura!
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V, Park Jimin, Sorpresa
Note: Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Ma che cavolo!
Mi alzo di scatto dal letto con tutta la faccia bagnata.
- In piedi Stromberg!
Mi sento dire, non sò da quale dei fratelli visto che non ho avuto nemmeno il tempo di aprire gli occhi mentre mi lanciano un asciugamano e mi asciugo il viso.
- Ti aspettiamo fuori. Hai dieci minuti!
Mi dice la stessa voce di prima che adesso vedo appartenere a Jungkook. Vado a farmi una doccia e non sapendo cosa mi avrebbero fatto fare mi metto i pantaloni della tuta, una canottiera bianca e una felpa nera. Faccio tutto il piú rapido possibile apro la porta e li trovo appoggiati di spalle al muro con le braccia incrociate.
- Buongiorno Skyler.
Mi saluta Taecyon con un sorriso.
- Buongi...
- Devi essere piú veloce a cambiarti Stromberg o dovremmo svegliarti alle quattro.
Mi interrompe Jungkook scocciato rimprovandomi. Guardo il mio orologio e vedo che sono passati solo quindici minuti.
- Scherzi vero? Mi avevate dato dieci minuti e ho sforato solo di cinque. Ti sfido a trovare una ragazza che ci impieghi meno tempo.
Taecyon sorride, ma cambia subito espressione dopo che Jungkook gli lancia un occhiataccia. Jungkook si avvicina puntandomi il dito contro dicendo tra i denti
- Vorrei ricordarti che qui non sei a casa e non hai tutto il tempo che vuoi a tua disposizione. Abbiamo dei tempi e dobbiamo rispettarli.
È davvero vicino, troppo vicino tanto che posso sentire il suo respiro sulla mia pelle. I suoi occhi scuri sono puntati nei miei e mi fanno venire in mente una frase che avevo studiato a poesia "Gli occhi sono lo specchio dell'anima... cela i tuoi se non vuoi che ne scopra i segreti" di Luigi Pirandello, e i suoi in questo momento sono come coperti da un velo scuro come se avessero un sipario nascondendo una tragedia.
"Ok saró piú veloce, ma rilassati" sussurro vicinissimo alle sue labbra.
- Jk è il suo primo giorno no...
Cerca di difendermi Taecyon.
- Deve abituarsi fin da subito, Ty. Adesso seguici.
Iniziamo a camminare e dopo pochi passi Ty si mette la mio fianco appogiando una mano sulla mia spalla sussurrandomi " Non farci troppo caso. Il mio fratellino deve ancora imparare a come si trattano le belle ragazze" annuisco sorridendo e arrossendo un pò per quella sua frase.
Arriviamo davanti all'ascensore entriamo e andiamo al terzo piano. Le porte si aprono, Taecyon esce e io faccio per seguirlo, ma mi sento trattenere per un polso da Jungkook che si avvicina al mio orecchio e a sguardo basso mi dice " Scusa per prima" e poi segue il fratello. Rimango qualche secondo confusa da questo suo repentino cambiamento e dopo li seguo fino ad una specie di laboratorio.
- Miles!
Ty chiama il ragazzo seduto al suo bancone intento a studiare un ventrino al microscopio. Miles si gira e viene verso di noi.
- Lui è Miles, il nostro analista, ora ti prenderà le impronte, ti farà un prelievo del sangue e ti farà un esame fisico per vedere a che punto sei.
Continua Taecyon.
- Un momento nessuno aveva parlato di esami e prelievi.
Non mi è mai piaciuto farmi prelevare il sangue perchè avendo le vene piccole e in profondità ci mettevano sempre una vita a trovarne una che andasse bene e mi facevano un male cane.
- Serve a registrarti.
Dice Jungkook seccato dalla mia affermazione come se avessi dovuto giá sapere tutto.
- Noi ti aspettiamo in palestra! Andiamo Ty.
Jungkook prende il fratello per un braccio e escono dalla porta.
- Sì, ma dove si trova la palest... - non faccio in tempo nemmeno a chiederlo che la porta si chiude di un solo colpo.
- Quinto piano stanza 516.
Risponde Miles tirandosi su gli occhiali caduti sulla punta del naso e appoggiando il vetrino sul bancone.
Miles ha i capelli mori e occhi scuri. Non ha un fisico allenato come i due fratelli, ma è molto carino. Porta gli occhiali da vista con una montatura spessa alla Ray-ban nera. Mi ricorda molto Tyler e mi viene un pò di malinconia pensare a quelli che ormai saranno miei amici solo nei miei ricordi.
- Grazie.
Rispondo ringraziandolo con un sorriso che ricambia. Miles si alza dal suo sgabello e mi fa segno di sedermi sul lettino intanto che lui prende tutto quello che gli serve per farmi gli esami. Mi guardo un pò in giro curiosa e, a differenza della mia stanza, qui c'è un po' di disordine. C'è una scrivania piena di scartoffie, un bancone lungo tutta la parete con vari macchinari da laboratorio come miscelatori, la macchine per dividere ed individuare sostanze, vetrini sparsi qua e la, nella stanza non è presente nessuna finestra però è abbastanza luminosa. 
- Da quanto sei qui, Miles?
Chiedo curiosando un pò nella vita di questo strano ragazzo mentre Miles si siede di fronte a me su una sedia  sostenendo un vassoio in metallo con l'ago per i prelievi e gli elettrodi per l'esame fisico.
- Sono cinque anni, credo. - Sorride scuotendo la testa lentamente - .... sai a restare chiuso qui dentro non percepisco bene quanto tempo possa essere passato, ma sono quasi sicuro cinque anni. Dammi il braccio per favore.
Gli porgo il braccio dubbiosa sul fatto che sappia cosa stia facendo. Non sembra molto più grande di me.
- Sò quello che faccio fidati.
Dice notando la mia insicurezza in quel gesto.
- E come ci sei arrivato?
Chiedo cercando di distrarmi dall'ago che si avvicina al mio braccio. A questa mia domanda si blocca per qualche secondo spostando lo sguardo ad un lato non sapendo se rispondere o no, ma poi prende un respiro e bucandomi il braccio mi risponde
- Ero all'università quando mi sono venuti a prendere. Studiavo ingegneria informatica biochimica e un giorno sono entrato in uno dei programmi dei Ghost per la sicurezza e mi hanno messo davanti a due scelte. La prima era unirmi a loro e la seconda era la galera a vita. Facendo due conti su quanto mi resta da vivere ho optato per la prima come vedi. - dice scherzando - ....Mi hanno fatto finire l'università qui e adesso sono il loro miglior analista.
- Vedo che è un'abitudine per loro mettere alle strette le persone.
Dico sorridendo ricevendo un sorriso dal ragazzo intento a prelevarmi il sangue.
- E cosa hai detto ai tuoi?
Il sorriso divertito di Miles sparisce piano piano.
- Loro sono morti quando ero piccolo in un incidente aereo. - Fa una breve pausa prendendo il respiro - Vivevo con mia zia però lei non si interessava di me pensava solo ai suoi affari, vendeva droga, penso non si sia nemmeno accorta che me ne sono andato. Sinceramente non sò nemmeno se sia ancora viva.
- Mi dispiace.
Dico con un filo di voce.
- Non devi. Qui ho conosciuto persone stupende come i Seong, mi hanno praticamente adottato, siamo come fratelli. -  sorride - Ok qui abbiamo finito, il sangue che ti rimane dovrebbe bastarti per il tuo primo giorno.
Scherza attacandomi del cotone con dello nastro di carta. Miles si alza e si dirige alla macchina per analizzare il sangue con le provette e le inserisce dopodichè mi chiede di alzarmi dal lettino per iniziare la prova fisica e scendendo traballo un pò, Miles mi mette prontamente una mano sulla spalla chiedendomi se va tutto bene e io annuisco. Inizia ad appiccicarmi gli elettrodi al petto e mi porta al tapis roulant. Lo imposta e inizio a correre, dopo qualche minuto aumenta le velocità e continuo a correre per una buona mezz'ora prima di fargli segno che non ce la faccio più. Il nastro di ferma e mi siedo a terra senza fiato. Miles appunta i dati sul tablet dove sta registrando la mia scheda fisica.
- Potresti correre la prossima maratona. Dovrebbe tenersi il mese prossimo qui a Seoul se non mi sbaglio.
Scherza mentre io sono a terra prendendo fiato. Lo ringrazio, tra un respiro e l'altro, e mi alzo andandomi a sedere sulla sedia più vicina.
- Ok perfetto. Ora dammi il braccio.
Mi chiede appoggiando il tablet e prendendo una specie di pistola.
- Per cosa? Ancora analisi?
Chiedo recuperando un po ' di fiato.
- È per il rilevatore. È un microchip per monitorerà i tuoi parametri vitali, se avessi bisogno di qualche sorta d' aiuto nelle missioni e se in caso ti perdessi sapremo dove trovarti.
Gli porgo il braccio e mi spara il rilevatore nell'avambraccio. "Ahia" urlo leggermente per il dolore e mi massaggio il punto dolente.
- Questo ha fatto male.
- Scusa colpa mia. - dice prendendomi in giro - Ora vieni ti prendo le impronte.
Mi porge il tablet e un dito alla volta viene registrato.
- Cinque minuti e poi ti lascio ai Seong per il tuo primo allenamento.
- Evviva.
Dico sarcastica. Miles va verso il suo computer e stampa un pezzo di plastica che poi mi porge.
- Ecco qui il tuo tesserino agente Stromberg. Come su ordine del signor Seong hai accesso a tutti i livelli.
Lo prendo e noto che la foto stampata sopra è la stessa del mio vecchio tesserino della scuola con scritti tutti i miei dati.
- Tutti i livelli?
- Forse non dovrei spiegartelo io, ma qui ci sono otto livelli, otto piani. Non tutti hanno accesso a tutti e otto i livelli. Praticamente ne hanno accesso solo chi fa parte delle famiglie fondatrici quindi tu, i fratelli Seong, i Peters e in via del tutto eccezionale io per ovvie ragioni. Tutte le mattine devo partecipare a una riunione con i capi per gli aggiornamenti delle varie missioni dopo averli analizzati ovviamente.
Spiega in modalità professore.
- Se abbiamo finito è meglio che vada in palestra se no quella strega di Jungkook me la farà pagare con qualche tortura ginnica e dopo la corsa di prima non ne ho proprio voglia.
Scherzo sorridendo facendo sorridere anche Miles.
- Sì, lui è molto pignolo su alcune cose, a volte non lo sopporto nemmeno io, ma non dirgli che te l'ho detto se no mi riempie di pugni.
Si pente quasi all'istante di aver pronunciato quell'ultima frase.
- Tranquillo il tuo segreto è al sicuro.
Gli faccio l'occhiolino e mi dirigo alla porta. Vado verso l'ascensore e cerco di ricordare dove mi aveva detto che si trovava la palestra Miles. "Quinto piano stanza 516" sussurro tra me e me. Arrivata al quinto piano inizio a cercare la stanza giusta e attraverso a una finestra sulla porta posso vedere i due fratelli che si stanno già allenando. Il mio sguardo però è su Jk e più lo guardo e più mi sento attratta da lui. Non è qualcosa di fisico, voglio dire è un gran bel ragazzo così come suo fratello, ma c'è qualcosa di più, qualcosa che non sò spiegare, mi sta facendo sentire cose mai provate prima e praticamente non lo conosco nemmeno.
Dopo qualche minuto Jungkook si accorge che sono lì e mi fa segno di entrare.
- Era ora Stomberg. È più di un'ora che ti stiamo aspettando.
Mi rimprovera Jungkook, per la seconda volta nel corso della mattinata.
- Jk, sai che Miles finchè non vede che negli esami sia tutto perfetto non lascia andare nessuno. Non è colpa sua.
Taecyon prende le mie difese per la seconda volta oggi.
- Se si mette ai voti io sto con lui.
Dico alzando la mano, Ty sorride e ci battiamo il cinque come due vecchi amici. Jungkook fa un profondo respiro e abbassa lo sguardo.
- Stromberg, vieni qui e fammi vedere da dove dobbiamo partire.
Dice facendomi segno di seguirlo sulla piattaforma da combattimento
- Primo ho un nome ed è Skyler e secondo cosa dovrei farti vedere?
- Va bene, Skyler...- Dice marcando il mio nome imitando la mia voce come un bambino dell'asilo -.... quali mosse di combattimento conosci?
Jk è sull'orlo di una crisi di nervi e Ty si mette al suo fianco.
- Ne conosco solo una... Il lancio della ciabatta da notte di mia mamma. Non ha mai sbagliato un colpo. Ha sempre colpito il bersaglio.
Rimangono a fissarmi per qualche secondo senza sapere cosa dire poi si guardano tra di loro e Taecyon si mette a ridere mentre Jungkook rimane serio e mettendosi le mani sui fianchi sospirando.
- Perfetto dobbiamo partire dalle basi quindi. Mi domando cosa avesse in mente papà quando ci ha chiesto di portarti qui.
Dice Jungkook molto scocciato e questo suo comportamento inizio a non sopportarlo.
- Mettiamo in chiaro una cosa Signor Seong sò tutto io - dico avvicinandomi a passo svelto verso di lui arrivandogli a pochi centimetri e per la sua altezza mi vedo obbligata ad alzare la testa per guardarlo negli occhi - ...vorrei ricordarti che sono qui NON per mia volontà. Non ho voluto io che mia madre e mio zio, che per certo sono l'unica famiglia che conosco, venissero rapiti e non ho nemmeno voluto io venire qui, ti ripeto se non ti ricordi per la cronaca mi ci hai trascinata tu. Quindi se ti scoccia tanto addestrarmi puoi anche dire a tuo padre che rinunci e mi lasci a Ty perchè non posso imparare tutto in pochi giorni. Porca di quella miseria!
Gli urlo addosso e dandogli una piccola spinta, stanca del suo comportamento tanto altezzoso. Dalla sua espressione con la bocca semi aperta noto che non si aspettava questo mio tipo di reazione. Lo vedo irrigidire la mascella e stringere i pugni e per un momento penso, che se non fosse perchè Taecyon è qui, mi avrebbe picchiato, ma dopo pochi secondi rilassa la mascella, prende un respiro e fa qualche passo indietro.
- Dai vieni, mettiti in parte a me e segui i miei movimenti.
Jungkook questa volta usa un tono un pò meno severo, un dono calmo così faccio come dice. Inizio a seguire ogni suo movimento con quanto più impegno io possa metterci e continuiamo così per un paio d'ore.
- Bene ora mettiti di fronte a Ty, Skyler.
Faccio come mi dice senza dire niente anche se dentro di me ero un felice che mi abbia chiamato per nome e non per cognome, ma non glielo faccio notare.
Io e Ty iniziamo a girare intorno senza mai staccare lo sguardo l'uno dall'altra mantenendo una debita distanza fino a quando Jk, alle spalle di Ty, mi fa segno di attaccare. Scatto nella sua direzione e con un calcio all'addome lo butto al tappeto, non sò da dove mi sia uscita la forza, ma ora Ty si trova a terra col mio piede sul suo collo.
- Eh brava Stromberg. - Dice Jungkook applaudendo lentamente - Non posso crederci che ti sei fatto battere da una ragazza Ty e pur giunta la novellina.
Scherza Jungkook ridendo.
È la prima volta che lo vedo sorridere ed è bellissimo, nei suoi occhi non c'è più un velo scuro, sono luminosi, caldi e quel sipario, che fino a poco fa li copriva, è come se fosse stato fatto cadere mostrando una parte di lui che fino ad ora aveva nascosto e ne rimango incantata per qualche secondo poi aiuto Ty a rialzarsi.
- Mi ha preso di sorpresa. - dice Ty sorridendo - Bella mossa novellina.
Taecyon mi fa l'occhiolino e lo ringrazio imitandolo.
Jungkook prende il suo asciugamano e passandolo sul viso ritorna serio e quel velo scuro, quel sipario ricade sui suoi occhi scuri.
- Vai a farti una doccia. Ci vediamo alla caffetteria.
Dice infastidito. È la seconda volta che Jungkook cambia d'umore così velocemente e rimango un pò confusa anche questa volta. Prendo il mio asciugamano e mi dirigo verso la porta.
- Va bene. Dove si trov...
- Quarto piano, la seconda porta a sinistra.
Mi risponde Taecyon capendo giá quale sarebbe stata la mia domanda.
- Grazie.
Vado verso la mia stanza domandandomi cosa avesse provocato quel suo cambio d'umore così velocemente, ma lo conosco troppo poco anzi non lo conosco affatto. Entro in camera mia e mi metto sotto la doccia cercando di svuotare la mente mentre l'acqua tiepida percorre il mio corpo rilassando tutti i miei muscoli indolenziti, ma riesco a  pensare solo a quei suoi occhi scuri che per un momento sono diventati così luminosi e così belli.
   
 
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