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Autore: Bixpaine7    21/11/2022    2 recensioni
Adrien è Chat Noir.
E questo è il problema più grande.
Possibili SPOILER quinta stagione!
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Codardo.

In questi ultimi giorni di prigionia in casa sua non ha fatto altro che nascondere la testa sotto alla sabbia come fanno gli struzzi.

Ha pensato e ripensato a quel bacio, a quali delle sue parole abbiano fatto intendere che il suo alter ego fosse interessato a lei. Ma più pensava, più non riusciva a darsi una risposta.

Plagg in tutto questo non è riuscito a essergli di nessun aiuto, asserendo che i Kwami non conoscono i sentimenti umani. Bella comodità.

L'indomani sarebbe finalmente tornato a scuola dai suoi compagni, ma prima di affrontarla come Adrien doveva assolutamente risolvere la cosa da Chat Noir. Si è preparato diversi discorsi, uno meno convincente dell'altro, ma doveva tentare a costo di far terminare la loro amicizia.

E in quel momento, nell'oscurità della sua stanza, l'attesa era finita. Doveva rimediare assolutamente ai suoi danni istintivi.

 

* * *

 

Il secondo rintocco lo scuote dal suo stato di trans. Ha passato un'ora d'orologio a guardarla mentre lei passava dalla sdraio alla ringhiera della terrazza con aria sconsolata. Non poteva più attendere. Ora o mai più, e come andrà a finire dipenderà solo da lui.

Sente l'animo pesante come un macigno mentre la loro distanza si accorcia. Mai avrebbe pensato di potersi sentire tanto frustato e al contempo meschino e ipocrita per quello che stava per fare.

Un piede, e poi l'altro. Il pavimento della terrazza gli sembra una lastra di ghiaccio. Fatti forza, Adrien.

“Ciao Marinette.” Un sorriso colmo di tristezza è l'unica espressione che riesce ad avere in quel momento. “Mi spiace non essere più riuscito a passare.”

Lei al contrario, si volta con un sorriso radioso, gli occhi blu che rilucono come se fossero cosparsi di stelle. Gli si chiude lo stomaco.

“Chat! Dov'eri finito? Ho iniziato a pensare di averti messo in imbarazzo!”

Dio, è così bella e spontanea! Come può anche solo pensare di farle una cosa del genere?

“In effetti, è stato proprio così.” Niente da fare. Non riesce proprio a farsi spuntare un sorriso decente sul volto. “Ed è anche per questo che sono qui adesso. Per.. parlarne.”

La perplessità offusca lievemente la radiosità del volto della sua compagna. “Cosa vuoi dire?”

“Che..” Forza Adrien, ce la puoi fare. Prende fiato. “Che anche se sono stato davvero sorpreso e lusingato del tuo gesto, ecco.. in realtà non avrei dovuto ricambiarlo.”

Le sue orecchie si abbassano come se fosse stato appena sgridato, mentre il sorriso di Marinette si spegne così come il luccichio che prima aveva reso quegli occhi meravigliosi più di due gemme preziose. Anche lei abbassa lo sguardo lasciando cadere le braccia lungo i fianchi.

“Cosa stai dicendo..?” La sua voce è poco più di un sussurro, ed è come una pugnalata al cuore.

“Sto dicendo che mi sono fatto prendere dal momento, e ne ho approfittato. Ma non voglio illuderti Marinette, e mi dispiace davvero se invece posso averti dato un'idea sbagliata.”

“Cosa vorresti dire con idea sbagliata?” La sua voce è leggermente tremante.

Vai fino in fondo. “Marinette, Mari.. sei una ragazza davvero in gamba, e sono stato molto bene in tua compagnia. E per questo, non vorrei averti dato l'impressione..”

“L'impressione di cosa.” La voce di lei ora è atona. Dura. Vorrebbe sprofondare.

“Hm! Beh, ecco.. si, insomma.. non vorrei che ti avessi fatto pensare, sai..” Devi continuare Adrien, anche se fa male. “.. di essermi innamorato di te.”

“Non ti sembra un po' tardi per questo?”

“Tu.. non mi conosci. Non sai chi o cosa sia sotto a questa maschera..”

“NON M'IMPORTA!” Il suo viso rigato dalle lacrime lo guarda, furioso. “Pensi che m'importi? Mi hai sempre mostrato io tuo carattere, ed è per questo che io.. che io..”

Devi essere duro con lei. Le si avvicina lentamente, ascoltando quel pianto che diventa più isterico di attimo in attimo. Le afferra le spalle con gentilezza, obbligandosi a tenerla ferma mentre cerca di divincolarsi dalla sua stretta. È arrivato il momento di finirla, anche se sa benissimo che se un domani la sua maschera dovesse cadere, lei l'avrebbe odiato per sempre. Sono proprio un ipocrita doppiogiochista.

“Marinette, ascolta.” Cerca di addolcire il tono il più possibile. “Ricordi la conversazione sui nostri sentimenti?” Lei annuisce tra le lacrime. “Bene. E ti ricordi che ti ho confidato di essere innamorato di una ragazza?” Un altro assenso. “Questo non è cambiato. Con te mi sento a mio agio Marinette, e sei un'ottima amica. Non era mia intenzione approfittarmi di te. O illuderti. Devi credermi.”

“Per-perché o-ogni volta che-che mi sento felice de-deve sempre andare così?”

Il suo pianto disperato lo spinge a cingerle le spalle per serrarla in un abbraccio, mentre anche lui inizia a sentire gli occhi inumidirsi sotto la maschera. È straziante vederla così, e ancora di più perché è lui a causarle quel dolore.

“S-sono pro-proprio una ragazza patetica..” Lei si fa piccola in quell'abbraccio che cerca comunque di trasmettergli un po' di conforto. “Sono u-un vero disa-disastro con le relazioni..”

“Mari..” Anche la sua voce è roca. “Non sei un disastro. Sei una ragazza forte e coraggiosa. Ammiro la tua determinazione e come sei in grado di aiutare gli altri. L'ho visto. Sono sicuro che riuscirai a essere felice, se te ne darai ancora l'occasione.”

Marinette non risponde. Continua a piangere tra le sue braccia, finché poco a poco i singulti si placano, rilassando leggermente le spalle. I secondi diventano minuti, e quando anche le sue lacrime si placano sente di volere ancora una piccola speranza.

“Posso chiederti una cosa Marinette?” Semplicemente annuisce ancora nascosta sul suo petto. “So che non sono affari miei, ma potresti dirmi come si chiama il ragazzo di cui mi hai parlato? Quello che ti ha dato l'impressione di volersi dichiarare?”

“Perché vuoi saperlo?”

“Beh, mettila così. I gatti sono curiosi.” Non ha smesso di sentirsi male, per questo il suo tono è normale, e non giocoso. Semplicemente vorrebbe lasciarla senza il rischio che venga presa di mira da Monarch. Se c'è una cosa di cui lui e Ladybug continuano a essere sicuri, è che il loro nemico continua a prendere di mira le emozioni negative. E lui non può smettere di essere Chat Noir nemmeno in quella scomoda situazione.

Lentamente lei cerca di scostarsi per spostare lo sguardo lontano dal suo. “A-Adrien..”

Il suo nome sussurrato con titubanza, gli da una lieve speranza. “Credi che non potresti provare a dargli una chance? In fondo, se davvero hai provato questi sentimenti per lui una volta, non è detto che ora non possano tornare, e magari rinforzarsi.”

“Non lo so Chat.. Ho fatto tanti errori a causa dei miei sentimenti..”

“Ehi, agli errori si rimedia, e tu sei una ragazza straordinaria! Vedrai che andrà tutto bene.” Azzarda un leggero bacio sulla sua fronte, prima di prenderle il mento per farsi guardare di nuovo negli occhi. “Sono sicuro al cento per cento che le cose miglioreranno, adesso che anche lui si è accorto dei suoi sentimenti per te.”

“Come fai a esserne sicuro? Posso aver frainteso tutto e essermi costruita un altro castello in aria..”

“Mettila così. Puro istinto felino.” Finalmente riesce a concedersi un sorriso. E lei sembra leggermente più serena.

“Va bene Chat. Proverò a fare un tentativo.”

“Bene.” Ora può lasciarla. Non dovrebbero esserci più pericoli. “Mi perdoni Marinette? Per averti ferita?”

Silenzio.

Poi, volgendo lo sguardo verso la città, annuisce con un lieve e triste sorriso.

“Meglio che vada ora. Posso lasciarti, tranquillo che non ti accadrà nulla?”

Lei ha un leggero sussulto, spalanca gli occhi come se avesse appena compreso qualcosa di importante, poi si volta verso di lui distendendo il volto in un sorriso leggero. “Si. Sarò al sicuro. Te lo prometto.”

“Allora, buonanotte Marinette.”

Con un salto sparisce dalla sua vista e da quella terrazza che in pochi giorni ne ha viste e sentite di tutti i colori.

 

* * *

 

Si getta sul letto osservando il soffitto. Rilascia la trasformazione senza cambiare posizione.

“Adrien..”

Plagg gli si avvicina lentamente, quasi non sapesse cosa dire.

“Hai sentito tutto come al solito, vero?”

“Si.”

“Credi che abbia fatto la scelta giusta?”

“Solo il tempo te lo dirà, ma in questo caso non potevi fare in altro modo.”

Le lacrime tornano a rigargli il volto.

“È così ingiusto Plagg! Perché deve essere sempre tutto alla rovescia?”

Il piccolo Kwami si appoggia sul suo petto, appallottolandosi e facendo le fusa.

“Che stai facendo adesso?”

“Ho imparato nei secoli che questa cosa è di conforto agli esseri umani. Vedrai che andrà meglio, Adrien.”

E lui si abbandona a un pianto silenzioso, portando un braccio a coprirsi il volto mentre il leggero tremolio del gatto nero lentamente lo tranquillizza, facendolo sprofondare in un sonno senza sogni.

 

 

Angolino. O non pubblico mai, o ne faccio fuori uno vicino all'altro! Chiedo venia. Personalmente ho pianto con loro, anche se negli episodi usciti fin'ora questo si è già visto. Spero di non impiegare troppo tempo a pubblicare il prossimo capito.

Come sempre, grazie per seguire questa piccola cosa.

Bix

   
 
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